Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.
lunedì 31 gennaio 2011
Ga El Suv
... bello, bello, allora, el ga el cinquin, ghe no inquin, el ga el cinquin, el è electrico, l' è picinin , allora, el ga el cinquin. non inquina, rispetta gli altri, el ga el cinquin ..
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Fotovoltaico: il 2010, anno di eclissi? In Francia
Per il governo sta finendo una bolla speculativa, per i professionisti è un pasticcio interminabile, un settore delle PMI a rischio. Fine dell'euforia?
Nel 2007, il governo francese aveva fissato "l'obiettivo di installare una capacità produttiva di 5.400 megawatt di energia solare entro il 2020, con un obiettivo del 23% di energie rinnovabili nel consumo totale. Grazie all'energia fotovoltaica si prevedeva una produzione annua di circa 5 TWh, ossia l'1% della produzione di elettricità francese, ovvero lo 0,2% del consumo finale.
In questo contesto, il quadro normativo per l'industria fotovoltaica è diventata attraente per gli investitori, professionisti o gente comune. Ma l'esplosione del numero di progetti ha portato il governo a decidere di abbassare i tassi d'acquisto dell'energia da parte di EDF e di stabilire una moratoria fino al febbraio 2011, quando i termini di una nuova politica di sostegno al settore sarà chiarita. Il governo ha lanciato l'allarme su una bolla nel Gennaio 2010.
Le tariffe di elettricità solare hanno fatto crescere le domande. Il decreto ministeriale che fissava le nuove tariffe incentivanti per l'energia elettrica prodotta dai sistemi fotovoltaici è apparso alla fine del dicembre 2009 per entrare in vigore il 1 ° gennaio 2010. Ma dal settembre 2009 le versioni successive e l'ordine finale non era ancora stato firmato all'inizio del 2010.
Ben presto, tuttavia, ci sono stati segni evidenti di tensione quando, il 13 gennaio, le tariffe per il 2010 sono state pubblicate: 58 centesimi per kWh per le abitazioni, le scuole, le strutture sanitarie e 50 centesimi per altri edifici (uffici, industrie o locazioni agricole). Strutture "con integrazione semplificata a telaio" in cui i pannelli solari sono semplicemente collocati sul tetto avrebbero riceverà un contributo economico più basso di 42 centesimi per chilowattora.
Febbraio-marzo 2010: il settore alla ricerca di stabilità . Dopo l'istituzione di tariffe bene incentivate, la Francia è passata dal dodicesimo al settimo posto mondiale in termini di energia solare, dietro l'Italia e prima della Cina. All'improvviso il settore del solare si è imballato. Il governo è stato costretto ad affrontare la questione. Ma l'incertezza rimane in un ambiente instabile, segnato dalla crescente presenza degli operatori cinesi, mentre le celle fotovoltaiche sono prevalentemente importate dalla Cina.
Aprile 2010: le prospettive sono ancora positive. "I cambiamenti regolamentari dovrebbero tradursi in una crescita più lenta ma più sana, nel 2010" dice uno studio condotto da PricewaterhouseCoopers (PwC) sull' energia solare, pubblicato a febbraio, mentre la Renewable Energy Association prevede una forza lavoro del settore quasi raddoppiata entro il 2012 (da 4.500 persone che attualmente vi lavorano a 8.000).
Giugno 2010: il costo delle connessioni in questione. Cinque mesi dopo le polemiche sul prezzo d'acquisto di energia solare, una nuova minaccia si pone. I costi della connessione di impianti fotovoltaici potrebbero essere totalmente a carico dei produttori.
Estate 2010: La doccia fredda del rapporto Charpin. I finanziamenti pubblici per il settore fotovoltaico sono stati identificati. Gli argomenti dimostrando che il fotovoltaico è l'energia più costosa rinnovabili. La relazione Charpin raccomanda diverse misure per frenare la fuga in avanti dei solari e limitare i costi per la comunità.
Ottobre-Novembre 2010: si vuole ufficialmente abbassare il costo del supporto economico di filiera. Nel mese di novembre, non meno di sette ministri sono invitati a considerare il futuro del fotovoltaico. L'argomento è politicamente delicato. Il governo intende ridurre ulteriormente il tasso di riacquisto da parte di EDF di energia elettrica solare. Le posizioni sono ancora molto divergenti, ma una cosa è certa, l'idea di abbassare il tasso di riacquisto di energia elettrica solare prodotta dai singoli produttori non è più un tabù. Si vuole introdurre quote per abbassare il costo del sostegno del settore.
Dicembre 2010: lo stato in parte sul banco degli imputati con i professionisti. Il governo ha deciso di sospendere per tre mesi, la ripartizione dei prezzi di acquisto dei progetti fotovoltaici con una capacità superiore a 3 kW. Installatori, produttori, rappresentanti dei sindacati degli agricoltori e dirigenti delle ONG hanno espresso duramente la loro insoddisfazione, hanno sostenuto che la moratoria sia ridotta a due mesi per non far diventare "fatale" il ritardo per il settore delle PMI.
Nel 2007, il governo francese aveva fissato "l'obiettivo di installare una capacità produttiva di 5.400 megawatt di energia solare entro il 2020, con un obiettivo del 23% di energie rinnovabili nel consumo totale. Grazie all'energia fotovoltaica si prevedeva una produzione annua di circa 5 TWh, ossia l'1% della produzione di elettricità francese, ovvero lo 0,2% del consumo finale.
In questo contesto, il quadro normativo per l'industria fotovoltaica è diventata attraente per gli investitori, professionisti o gente comune. Ma l'esplosione del numero di progetti ha portato il governo a decidere di abbassare i tassi d'acquisto dell'energia da parte di EDF e di stabilire una moratoria fino al febbraio 2011, quando i termini di una nuova politica di sostegno al settore sarà chiarita. Il governo ha lanciato l'allarme su una bolla nel Gennaio 2010.
Le tariffe di elettricità solare hanno fatto crescere le domande. Il decreto ministeriale che fissava le nuove tariffe incentivanti per l'energia elettrica prodotta dai sistemi fotovoltaici è apparso alla fine del dicembre 2009 per entrare in vigore il 1 ° gennaio 2010. Ma dal settembre 2009 le versioni successive e l'ordine finale non era ancora stato firmato all'inizio del 2010.
Ben presto, tuttavia, ci sono stati segni evidenti di tensione quando, il 13 gennaio, le tariffe per il 2010 sono state pubblicate: 58 centesimi per kWh per le abitazioni, le scuole, le strutture sanitarie e 50 centesimi per altri edifici (uffici, industrie o locazioni agricole). Strutture "con integrazione semplificata a telaio" in cui i pannelli solari sono semplicemente collocati sul tetto avrebbero riceverà un contributo economico più basso di 42 centesimi per chilowattora.
Febbraio-marzo 2010: il settore alla ricerca di stabilità . Dopo l'istituzione di tariffe bene incentivate, la Francia è passata dal dodicesimo al settimo posto mondiale in termini di energia solare, dietro l'Italia e prima della Cina. All'improvviso il settore del solare si è imballato. Il governo è stato costretto ad affrontare la questione. Ma l'incertezza rimane in un ambiente instabile, segnato dalla crescente presenza degli operatori cinesi, mentre le celle fotovoltaiche sono prevalentemente importate dalla Cina.
Aprile 2010: le prospettive sono ancora positive. "I cambiamenti regolamentari dovrebbero tradursi in una crescita più lenta ma più sana, nel 2010" dice uno studio condotto da PricewaterhouseCoopers (PwC) sull' energia solare, pubblicato a febbraio, mentre la Renewable Energy Association prevede una forza lavoro del settore quasi raddoppiata entro il 2012 (da 4.500 persone che attualmente vi lavorano a 8.000).
Giugno 2010: il costo delle connessioni in questione. Cinque mesi dopo le polemiche sul prezzo d'acquisto di energia solare, una nuova minaccia si pone. I costi della connessione di impianti fotovoltaici potrebbero essere totalmente a carico dei produttori.
Estate 2010: La doccia fredda del rapporto Charpin. I finanziamenti pubblici per il settore fotovoltaico sono stati identificati. Gli argomenti dimostrando che il fotovoltaico è l'energia più costosa rinnovabili. La relazione Charpin raccomanda diverse misure per frenare la fuga in avanti dei solari e limitare i costi per la comunità.
Ottobre-Novembre 2010: si vuole ufficialmente abbassare il costo del supporto economico di filiera. Nel mese di novembre, non meno di sette ministri sono invitati a considerare il futuro del fotovoltaico. L'argomento è politicamente delicato. Il governo intende ridurre ulteriormente il tasso di riacquisto da parte di EDF di energia elettrica solare. Le posizioni sono ancora molto divergenti, ma una cosa è certa, l'idea di abbassare il tasso di riacquisto di energia elettrica solare prodotta dai singoli produttori non è più un tabù. Si vuole introdurre quote per abbassare il costo del sostegno del settore.
Dicembre 2010: lo stato in parte sul banco degli imputati con i professionisti. Il governo ha deciso di sospendere per tre mesi, la ripartizione dei prezzi di acquisto dei progetti fotovoltaici con una capacità superiore a 3 kW. Installatori, produttori, rappresentanti dei sindacati degli agricoltori e dirigenti delle ONG hanno espresso duramente la loro insoddisfazione, hanno sostenuto che la moratoria sia ridotta a due mesi per non far diventare "fatale" il ritardo per il settore delle PMI.
Fonte: Les Echos
Malattie respiratorie Dati allarmanti Asma da smog, bimbi e anziani i più colpiti.
Il particolato atmosferico, ovvero le micidiali polveri sprigionate dagli agenti inquinanti, è altamente nocivo per salute. Non è una novità, ma nemmeno demagogia.
La campagna di rilevamento delle polveri sottili messa in campo da Legambiente in dieci città italiane, attribuisce a Firenze il nero primato di città più inquinata del Paese. Firenze è al diciottesimo giorno di superamento dei limiti di legge consentiti dall'inizio dell'anno (i dati sono rilevati dalle centraline Arpat): stando alla nuova delibera regionale approvata il 18 gennaio, il Comune sarebbe già dovuto intervenire per contribuire all'abbassamento delle concentrazioni di polveri sottili nell'aria.
Una pediatra di famiglia, membro dell’Isde, l'associazione dei medici per l'ambiente, ha esposto dati sui danni alla salute causate da PM10 (e delle polveri ancora più sottili e pericolose, il PM2,5 e 1) un micidiale e velenoso aereosol che più è fine più arriva in profondità nell'albero respiratorio, fino a raggiungere gli alveoli polmonari e il sangue. Le inevitabili conseguenze sono le sempre più numerose malattie respiratorie, cardiocircolatorie e l'aumento della mortalità, soprattutto per le fasce più deboli: bambini, malati cronici e anziani. Si è inoltre evidenziato quanto sia difficile evitare che le polveri sottili e ultrasottili si depositino ovunque ed entrino anche nella catena alimentare. (continua)
Fonte
Una pediatra di famiglia, membro dell’Isde, l'associazione dei medici per l'ambiente, ha esposto dati sui danni alla salute causate da PM10 (e delle polveri ancora più sottili e pericolose, il PM2,5 e 1) un micidiale e velenoso aereosol che più è fine più arriva in profondità nell'albero respiratorio, fino a raggiungere gli alveoli polmonari e il sangue. Le inevitabili conseguenze sono le sempre più numerose malattie respiratorie, cardiocircolatorie e l'aumento della mortalità, soprattutto per le fasce più deboli: bambini, malati cronici e anziani. Si è inoltre evidenziato quanto sia difficile evitare che le polveri sottili e ultrasottili si depositino ovunque ed entrino anche nella catena alimentare. (continua)
Fonte
Leggere anche:
- PM10. Cambiano le regole ma l'inquinamento permane (o aumenta)
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domenica 30 gennaio 2011
Supercapacitori con materiale a base di polvere di carbone nanoporosa
La Skeleton Technologies ha brevettato negli USA un materiale nanoporoso di polvere di carbone per produrre supercaps con alta energia, densità di potenza e a basso costo.
Questo nuovo materiale brevettato risolverà i problemi cruciali di immagazzinamento dell'energia per il settore delle auto elettriche, per l'industria della difesa e dello spazio. Attualmente la densità di energia e potenza massima di ultracondensatori Skeleton raggiungono 13 Wh / L e 70 kW / L rispettivamente: una densità di circa il 50% più alta energia e densità di potenza 4 × superiore.
Oggi, il prezzo del carbonio di qualità è 20 USD / kg, il prezzo indicativo per una prestazione superiore in carburo di carbonio derivato è 10/kg USD.
Il vantaggio competitivo è derivato dal materiale che possiede una superficie molto alta di storage dovuta a nanopori.
Fonte: Skeleton Technologies
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Firenze è la città più inquinata d' Italia
Il titolo del post è all'incirca quello della Repubblica Allarme smog a Firenze "E' la più inquinata di Italia" ed è quanto emerge da un dossier realizzato come ogni anno da Legambiente tendente a fotografare la situazione nazionale per l'inquinamento atmosferico e acustico. Qui ci concentriamo su quanto è stato rilevato nella città di Firenze estrapolando quanto segue.
Il monitoraggio di Legambiente del PM10 in dieci città italiane
I rilevamenti sono stati fatti con lo strumento portatile per il monitoraggio delle polveri Personale Dustmonit fornito dalla Cont.tec.
L’obiettivo dei rilevamenti è stato quello di valutare i livelli di polveri fini nell’aria lungo le strade principali delle città, prendendo in considerazione sia le zone più critiche e trafficate che quelle soggette a limitazioni del traffico o accessibili solo ai pedoni.
I limiti di riferimento sono quelli stabiliti dalla normativa, che prevedono una soglia di 50 μg/m3 per il PM10, calcolato come media giornaliera, e di 25 μg/m3 calcolato come valore medio annuo.
Anche se i valori medi del nostro monitoraggio sono stati calcolati su di un arco temporale differente (indicato nelle schede che seguono) i risultati ottenuti sono indicativi dell’inquinamento da PM10 presente e soprattutto indicano la concentrazione di polveri presenti nell’aria respirata durante il monitoraggio.
Lo strumento utilizzato: P-Dustmonit della Con.tec Engineering Srl
L'unità di monitoraggio polveri P-DustMonit è uno strumento per la misura e la registrazione in continuo delle particelle presenti nell'aria. La metodologia utilizzata per misurare le particelle costituenti il particolato atmosferico e classificarle in base alla loro dimensioni, è quella del laser scattering.
Questa metodologia consente di:
• Misurare in μg/m3 (in tempo reale) le concentrazioni del particolato fine espresso come PM10 - PM2,5 - PM1
• Misurare in μg/m3 (in tempo reale) le concentrazioni delle polveri Inalabili - Toraciche - Respirabili così come definite dalle vigenti normative
• Misurare in tempo reale e contemporaneamente il numero delle particelle presenti classificandole in 8 diverse classi dimensionali
Caratteristiche tecniche:
- Principio di misura: Laser scattering
- Misura: PM10 - PM2,5 - PM1 - Inalabili - Toraciche – Respirabili
- Conteggi per granulometria in 8 classi : 0,3μm - 0,5μm - 0,7μm - 1μm - 2μm - 3μm - 5μm - 10μm
- Concentrazione misurabile da 1 a 10.000 μg/m3
Firenze, 14 gennaio 2010
Il monitoraggio è stato fatto il 14 gennaio 2011. Sono state scelte sia zone critiche della città, sia zone chiuse completamente o parzialmente al traffico. Il monitoraggio in totale è durato 4 ore e 45 minuti. Il valore medio totale registrato di concentrazione di Pm10 è di 173,4 μg/m3, il più elevato rispetto a tutte le città monitorate. In tutti i percorsi, i valori puntuali e i valori medi non sono mai scesi sotto i 65 μg/m3. Se Firenze può vantare la ZTL più grande d'Europa, gli accessi delle auto private sono ancora molto elevati a causa dell’elevatissimo numero di permessi extra da quelli dei residenti, con gravi conseguenze anche sulla qualità dell’aria. Tra i valori più elevati di concentrazione, a causa dell’intenso traffico, si riporta il picco di 178,4 μg/m3 di PM10 e 52,8 μg/m3 di PM2,5 in zona Fortezza da Basso o 212,1 μg/m3 di PM10 e 54,8 μg/m3 di PM2,5 nel percorso fatto in zona piazza de' Pitti. Livelli molto elevati che si ripercuotono purtroppo anche nelle zone del centro precluso totalmente o parzialmente al traffico. Il risultato è che zone come il Duomo o Ponte Vecchio due tra i più famosi luoghi artistico-culturali del mondo, hanno fatto registrare rispettivamente 89,8 μg/m3 di PM10 e 38,1 μg/m3 di PM2,5 e 107 μg/m3 di PM10 e 48,7 μg/m3 di PM2,5 valori più bassi degli altri ma comunque molto elevati.
I rilevamenti sono stati fatti con lo strumento portatile per il monitoraggio delle polveri Personale Dustmonit fornito dalla Cont.tec.
L’obiettivo dei rilevamenti è stato quello di valutare i livelli di polveri fini nell’aria lungo le strade principali delle città, prendendo in considerazione sia le zone più critiche e trafficate che quelle soggette a limitazioni del traffico o accessibili solo ai pedoni.
I limiti di riferimento sono quelli stabiliti dalla normativa, che prevedono una soglia di 50 μg/m3 per il PM10, calcolato come media giornaliera, e di 25 μg/m3 calcolato come valore medio annuo.
Anche se i valori medi del nostro monitoraggio sono stati calcolati su di un arco temporale differente (indicato nelle schede che seguono) i risultati ottenuti sono indicativi dell’inquinamento da PM10 presente e soprattutto indicano la concentrazione di polveri presenti nell’aria respirata durante il monitoraggio.
Lo strumento utilizzato: P-Dustmonit della Con.tec Engineering Srl
L'unità di monitoraggio polveri P-DustMonit è uno strumento per la misura e la registrazione in continuo delle particelle presenti nell'aria. La metodologia utilizzata per misurare le particelle costituenti il particolato atmosferico e classificarle in base alla loro dimensioni, è quella del laser scattering.
Questa metodologia consente di:
• Misurare in μg/m3 (in tempo reale) le concentrazioni del particolato fine espresso come PM10 - PM2,5 - PM1
• Misurare in μg/m3 (in tempo reale) le concentrazioni delle polveri Inalabili - Toraciche - Respirabili così come definite dalle vigenti normative
• Misurare in tempo reale e contemporaneamente il numero delle particelle presenti classificandole in 8 diverse classi dimensionali
Caratteristiche tecniche:
- Principio di misura: Laser scattering
- Misura: PM10 - PM2,5 - PM1 - Inalabili - Toraciche – Respirabili
- Conteggi per granulometria in 8 classi : 0,3μm - 0,5μm - 0,7μm - 1μm - 2μm - 3μm - 5μm - 10μm
- Concentrazione misurabile da 1 a 10.000 μg/m3
Firenze, 14 gennaio 2010
Il monitoraggio è stato fatto il 14 gennaio 2011. Sono state scelte sia zone critiche della città, sia zone chiuse completamente o parzialmente al traffico. Il monitoraggio in totale è durato 4 ore e 45 minuti. Il valore medio totale registrato di concentrazione di Pm10 è di 173,4 μg/m3, il più elevato rispetto a tutte le città monitorate. In tutti i percorsi, i valori puntuali e i valori medi non sono mai scesi sotto i 65 μg/m3. Se Firenze può vantare la ZTL più grande d'Europa, gli accessi delle auto private sono ancora molto elevati a causa dell’elevatissimo numero di permessi extra da quelli dei residenti, con gravi conseguenze anche sulla qualità dell’aria. Tra i valori più elevati di concentrazione, a causa dell’intenso traffico, si riporta il picco di 178,4 μg/m3 di PM10 e 52,8 μg/m3 di PM2,5 in zona Fortezza da Basso o 212,1 μg/m3 di PM10 e 54,8 μg/m3 di PM2,5 nel percorso fatto in zona piazza de' Pitti. Livelli molto elevati che si ripercuotono purtroppo anche nelle zone del centro precluso totalmente o parzialmente al traffico. Il risultato è che zone come il Duomo o Ponte Vecchio due tra i più famosi luoghi artistico-culturali del mondo, hanno fatto registrare rispettivamente 89,8 μg/m3 di PM10 e 38,1 μg/m3 di PM2,5 e 107 μg/m3 di PM10 e 48,7 μg/m3 di PM2,5 valori più bassi degli altri ma comunque molto elevati.
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sabato 29 gennaio 2011
Che fine faranno le batterie al litio delle auto elettriche?
La risposta alla domanda l'avevamo già data negli anni passati. Al termine della loro vita operativa le batterie al litio possono essere riciclate per riutilizzare gli stessi materiali per realizzare nuove batterie al litio. Poi avevamo pensato che sarebbe stato uno spreco economico ed energetico buttare nel calderone del riciclo per estrarre litio, nichel, cobalto, manganese ed altro quelle batterie delle auto elettriche che ancora hanno una capacità residua dell'80% rispetto a quella iniziale dopo 10 o 7 anni di egregio lavoro. La soluzione intermedia, pensavamo, poteva essere quella di continuare ad utilizzare quelle stesse batterie per usi meno gravosi come accumulatori stazionari per l'accumulo di energia rinnovabile da fotovoltaico ed eolico.
Precedentemente avevamo parlato della Toxco Inc. che aveva ricevuto 9,5 milioni di dollari dal DOE (US Department of Energy) alla . per aumentare la capacità di riciclare i pacchi batterie al litio delle auto elettriche al termine della loro vita operativa.
Troviamo adesso su GreenBeat Interprating Innovation che la Tesla ha già annunciato una partnership con SolarCity per una collaborazione sullo storage con batterie al litio della Tesla applicate alle tecnologie solari . Un investimento di 1,7 milioni di dollari. Tesla ha anche un piano in Europa dove riciclerà i suoi pacchi batteria in una fabbrica in Belgio gestito da Umicore, una società che lavora sulle tecnologie dei materiali.
Anche GM e Nissan hanno piani similari non ancora del tutto definiti, ma credo che tutti i costruttori stanno lavorando silenziosamente a questo identico fine.
Leggere anche:
venerdì 28 gennaio 2011
Obama è per le auto elettriche
Qualche giorno fa, nel discorso sullo stato dell'Unione il presidente Usa propone la sua ricetta per il rilancio dell'economia. Taglio di 400 miliardi di dollari di deficit, duplicare l'export entro il 2014, scommessa sulle energie rinnovabili, ricerca, wi-fi e 1 milione di auto elettriche entro il 2015.
"With more research and incentives, we can break our dependence on oil with biofuels, and become the first country to have one million electric vehicles on the road by 2015," Obama said.
"I don't know if you've noticed, but they're doing just fine on their own. So instead of subsidising yesterday's energy, let's invest in tomorrow's."
"I don't know if you've noticed, but they're doing just fine on their own. So instead of subsidising yesterday's energy, let's invest in tomorrow's."
Qui il riassunto del discorso.
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PM10. Cambiano le regole ma l'inquinamento permane (o aumenta)
Come ricorderete la Regione Toscana ha approvato nuove misure anti smog. La novità di maggiore rilievo, contro cui si scagliano gli ambientalisti, riguarda le centraline di riferimento per il monitoraggio dello smog: le "urbane-fondo" diventano più decisive delle "urbane-traffico". 15 i giorni di superamento oltre i quali i comuni "sentinella" devono adottare ulteriori provvedimenti anti inquinamento.
A seguito di questa 'rivoluzione' discutibile le associazioni ambientaliste di Firenze avevano pronosticato:
"Se le centraline di riferimento per il monitoraggio dello smog non saranno più quelle di viale Gramsci e via Ponte alle Mosse ("urbane-traffico") ma dei giardini di Boboli e di viale Bassi ("urbane-fondo"), il Pm10 non sarà più un problema a Firenze!"
"..non sarà più un problema."
Nel nostro post precedente del 22 gen. abbiamo visto la situazione ferma al 19 Gennaio quando la centralina di Boboli (sapete tutti che Boboli è un giardino, misurare l'inquinamento in un giardino mi sembra ... discutibile) aveva funzionato per 10 giorni di cui 2 nei quali erano stati rilevati sforamenti dei limiti giornalieri fissati a 50 microgrammi al metro cubo di particolato PM10. La stessa centralina non ha funzionato per 13 giorni e quando è stata riattivata ha segnato 2 sforamenti su 3 giorni. L'altra centralina di Via Bassi passata nella categoria di attenzione grazie alla delibera della Regione ha segnato 9 sforamenti su 26 giorni del 2011. Le altre due centraline quelle piazzate in strade di traffico vero e proprio dove abitano e vivono giorno e notte 365 giorni all'anno i fiorentini hanno registrato la bellezza di 21 sforamenti (Via Ponte alle Mosse), ls centralina ha funzionato sempre, e 18 sforamenti (Via Gramsci) ma con tre giorni nei quali non sono stati misurati i dati PM10 per inattività.
Nel nostro post precedente del 22 gen. abbiamo visto la situazione ferma al 19 Gennaio quando la centralina di Boboli (sapete tutti che Boboli è un giardino, misurare l'inquinamento in un giardino mi sembra ... discutibile) aveva funzionato per 10 giorni di cui 2 nei quali erano stati rilevati sforamenti dei limiti giornalieri fissati a 50 microgrammi al metro cubo di particolato PM10. La stessa centralina non ha funzionato per 13 giorni e quando è stata riattivata ha segnato 2 sforamenti su 3 giorni. L'altra centralina di Via Bassi passata nella categoria di attenzione grazie alla delibera della Regione ha segnato 9 sforamenti su 26 giorni del 2011. Le altre due centraline quelle piazzate in strade di traffico vero e proprio dove abitano e vivono giorno e notte 365 giorni all'anno i fiorentini hanno registrato la bellezza di 21 sforamenti (Via Ponte alle Mosse), ls centralina ha funzionato sempre, e 18 sforamenti (Via Gramsci) ma con tre giorni nei quali non sono stati misurati i dati PM10 per inattività.
il primo numero: sforamenti
il secondo numero: mancate registrazioni
4 | 13 | Giardino di Boboli |
9 | 0 | V.le U. Bassi |
18 | 3 | V.le Gramsci |
21 | 0 | Via Ponte alle Mosse |
6 | 6 | Via Roma -signa |
I grafici
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In colore gli sforamenti, in grigio i mancati rilevamenti
Cliccare per ingrandire
Da notare l'impennata registrata ieri l'altro 26 gennaio. Come concausa possiamo pensare allo sciopero dei mezzi di trasporto pubblico avvenuta in alcune ore del giorno, ma se da un lato alcune centraline hanno registrato un notevole balzo in alto (anche tre volte i limiti) una ha registrato valori più bassi rispetto al giorno precedente ma sempre di gran lunga oltre i limiti.
Se confrontiamo questi sforamenti con quelli dell'anno precedente nelle stesse date verifichiamo che l'inquinamento è peggiorato invece di migliorare. Nei primi 26 giorni del 2010 tutte le centraline hanno sempre funzionato regolarmente
Se confrontiamo questi sforamenti con quelli dell'anno precedente nelle stesse date verifichiamo che l'inquinamento è peggiorato invece di migliorare. Nei primi 26 giorni del 2010 tutte le centraline hanno sempre funzionato regolarmente
sforamenti ...................... centraline
2 | Giardino di Boboli | ||
3 | V.le U. Bassi | ||
13 | V.le Gramsci | ||
13 | Via Ponte alle Mosse |
Si cambiano le regole ma sono talmente incancrenite le condizioni che provocano l'inquinamento che risulteranno essere un palliativo semplicemente per nascondere la polvere sotto il tappeto ed avranno il solo risultato di far aumentare l'inquinamento ed essere ancora più dannoso per la salute dei cittadini. Non capisco con quali criteri e secondo quali interessi gli amministratori pensano di proteggere la popolazione.
Leggere anche:
- Discutibili nuove regole anti smog della Regione Toscana
- L'inquinamento a Firenze, PM10, PM2.5, sforamenti
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- L'inquinamento a Firenze, PM10, PM2.5, sforamenti
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giovedì 27 gennaio 2011
Altre colonnine di ricarica per veicoli elettrici nei pressi di Firenze
Si estende la rete di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici avendo come centro di riferimento Firenze, l'antesignana delle città italiani, anzi europee, per quanto riguarda l'installazione di colonnine di ricarica. Nel solo comune abbiamo 130 colonnine alle quali dobbiamo aggiungere le altre 4 installate dal comune di Bagno a Ripoli e le 4 postazioni con colonnine gemelle che verranno inaugurate entro il Marzo di quest'anno. Firenze è stata a lungo capitale d'Europa per numero di colonnine installate e probabilmente lo è ancora, per poco, fino a quando non cominceranno ad essere installate le migliaia annunciate in Irlanda, Germania, Inghilterra, Francia ecc.
1 . area parcheggio i Ponti (Bagno a Ripoli),
2. piazza Umberto I (Grassina),
3. parcheggio Costa al Rosso (Grassina),
4. area Parco della Resistenza (Antella, angolo via Carnia).
Sesto Fiorentino ha 4 postazioni con 2 colonnine di ricarica ciascuna:
1 . Piazza V. Veneto(di fronte al Comune),
2. Piazza Galvani (di fronte Stazione Ferroviaria),
3. Via Tevere (Osmannoro),
4. Via Monteverdi (zona Castello).
1 . Piazza V. Veneto(di fronte al Comune),
2. Piazza Galvani (di fronte Stazione Ferroviaria),
3. Via Tevere (Osmannoro),
4. Via Monteverdi (zona Castello).
Le 5 colonnine di ricarica a Campi Bisenzio.
Come dicevamo le colonninedi Sesto Fiorentino saranno attivate entro Marzo 2011 ed avranno l'innovativo sistema di ricarica intelligente che permette il riconoscimento dei veicoli elettrici e quindi l'erogazione di energia. Di questo sistema intelligente parleremo diffusamente al momento dell'inaugurazione.
Prossimamente verrà pubblicata la giusta posizione utilizzando Google Map i seguenti indirizzi:
- Bagno a Ripoli
- Sesto Fiorentino
così come è già stato fatto per:
- Firenze
- Roma
- Milano
con l'aggiunta di file da inserire nei comuni satellitari portatili.
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mercoledì 26 gennaio 2011
Discutibili nuove regole anti smog della Regione Toscana
Nel recente post intitolato abbiamo pubblicato i grafici relativi ai rilevamenti dei dati smog tratti delle centraline situate a Firenze. Continuiamo il discorso dell'inquinamento con questo articolo pubblicato nel sito web di Eco dalle Città - notiziario per l'ambiente urbano.
La Regione Toscana vara nuove regole anti smog. Contraria la Rete No Smog Firenze
La Regione Toscana ha approvato nuove misure anti smog. La novità di maggiore rilievo, contro cui si scagliano gli ambientalisti, riguarda le centraline di riferimento per il monitoraggio dello smog: le "urbane-fondo" diventano più decisive delle "urbane-traffico". 15 i giorni di superamento oltre i quali i comuni "sentinella" devono adottare ulteriori provvedimenti anti inquinamento. In allegato la Delibera regionale
martedì 18 gennaio 2011 19:06
La Regione Toscana ha approvato nuove regole anti smog, adeguandosi a quanto stabilito dalla direttiva Ue 2008/50/CE recepita, con ritardo, dall'Italia nel 2010. Con le nuove regole si modificano i criteri per valutare la qualità dell'aria.
Con la nuova normativa vengono innanzitutto individuati i comuni "sentinella" in cui esiste il rischio di superamento dei valori limite di Pm10 e delle soglie di allarme che forniscono informazioni per gestire l'emergenza. Sono 14 i comuni in totale, di cui 8 nella provincia di Firenze (Bagno a Ripoli, Firenze, Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano), uno nell'area Pistoia-Prato (Montale), quattro nel Valdarno pisano e nella piana lucchese (Capannori, Lucca, Porcari e Montecatini terme) e infine Viareggio.
La novità di maggior rilievo riguarda la modalità di calcolo dei limiti del Pm10: da ora in avanti, il superamento delle polveri sottili diventa significativo solo se misurato dalle stazioni di rilevamento installate nei cosiddetti "siti di fondo urbano" ("all'interno delle zone urbane dove i livelli sono rappresentativi dell'esposizione della popolazione urbana generale" dice la direttiva Ue), quelli cioè dove si può registrare "un'esposizione media" della popolazione allo smog, e quindi non più dalle stazioni collocate nelle strade di maggior traffico.
A questo fine, la Regione ha disegnato una mappa della Toscana sovrapponendo le caratteristiche geografiche delle aree alla pressione subita dalla densità di abitazioni, di industrie e del traffico. A questi dati sono state aggiunte le informazioni meteoclimatiche. Il risultato dell'incrocio dei dati è stato l'individuazione di una serie di zone omogenee soggette a un maggior rischio di superamento dei Pm10 e su questa base è stata concordata (con Arpat e province) la nuova rete regionale della qualità dell'aria formata da 32 centraline.
L'altra novità riguarda le giornate di superamento di Pm10 oltre le quali i comuni "sentinella" devono intervenire con provvedimenti antismog. La delibera regionale considera che, superato il quindicesimo giorno di sforamento, i Comuni toscani possono intervenire in via precauzionale con ulteriori provvedimenti rispetto a quelli normalmente in vigore. Così facendo si intende scongiurare il rischio di oltrepassare il limite dei 35 giorni di superamento.
"Questa è l'occasione per avviare un nuovo corso con i comuni e far sì che a rivelazioni certe e tecnicamente valide sulla qualità dell'aria, facciano seguito interventi efficaci da parte dei comuni e, quando occorre, interventi contingibili e urgenti" ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini.
In un comunicato stampa diffuso dalla Rete No Smog Firenze (Città Ciclabile, Fare Verde, Fiab FirenzeInBici, Italia Nostra, Medici per l'Ambiente, sTraffichiamo Firenze, Terra!), si afferma la contrarietà al provvedimento che vuole dare maggiore importanza alle centraline "urbane-fondo".
"A Firenze il Pm10 ritornerà nei limiti di legge e non ci sarà più bisogno di ordinanze antismog dei sindaci e di blocchi del traffico!" Sarebbe questo il risultato delle nuove regole previste dalla Regione, secondo le associazioni e i gruppi delle Rete No Smog Firenze. "Se le centraline di riferimento per il monitoraggio dello smog - sostengono le associazioni - non saranno più quelle di viale Gramsci e via Ponte alle Mosse ("urbane-traffico") ma dei giardini di Boboli e di viale Bassi ("urbane-fondo"), il Pm10 non sarà più un problema a Firenze!" Se si mettono a confronto gli ultimi dati disponibili di Arpat degli anni 2008 e 2009, sostiene No Smog, si nota che a Gramsci i giorni di superamento del Pm10 sono stati rispettivamente 98 e 88, a Ponte alle Mosse 88 e 82, mentre a Bassi 33 e 23 e a Boboli 19 e 13. Quindi nelle centraline di "fondo" il Pm10 risulta 3-5 volte minore di quelle "traffico" e diventa così "legale", perchè non sfora e non supera il limite annuo dei 35 giorni consentiti dalla Unione Europea. "E così i fiorentini potranno respirare un'aria migliore - conclude ironicamente Rete No Smog - ma il sindaco dovrà invitare i cittadini a percorrere di meno le strade con traffico e a frequentare di più i giardini di Boboli!"
La delibera n° 22 del 17.01.2011 della Regione Toscana
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La Regione Toscana ha approvato nuove misure anti smog. La novità di maggiore rilievo, contro cui si scagliano gli ambientalisti, riguarda le centraline di riferimento per il monitoraggio dello smog: le "urbane-fondo" diventano più decisive delle "urbane-traffico". 15 i giorni di superamento oltre i quali i comuni "sentinella" devono adottare ulteriori provvedimenti anti inquinamento. In allegato la Delibera regionale
martedì 18 gennaio 2011 19:06
La Regione Toscana ha approvato nuove regole anti smog, adeguandosi a quanto stabilito dalla direttiva Ue 2008/50/CE recepita, con ritardo, dall'Italia nel 2010. Con le nuove regole si modificano i criteri per valutare la qualità dell'aria.
Con la nuova normativa vengono innanzitutto individuati i comuni "sentinella" in cui esiste il rischio di superamento dei valori limite di Pm10 e delle soglie di allarme che forniscono informazioni per gestire l'emergenza. Sono 14 i comuni in totale, di cui 8 nella provincia di Firenze (Bagno a Ripoli, Firenze, Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano), uno nell'area Pistoia-Prato (Montale), quattro nel Valdarno pisano e nella piana lucchese (Capannori, Lucca, Porcari e Montecatini terme) e infine Viareggio.
La novità di maggior rilievo riguarda la modalità di calcolo dei limiti del Pm10: da ora in avanti, il superamento delle polveri sottili diventa significativo solo se misurato dalle stazioni di rilevamento installate nei cosiddetti "siti di fondo urbano" ("all'interno delle zone urbane dove i livelli sono rappresentativi dell'esposizione della popolazione urbana generale" dice la direttiva Ue), quelli cioè dove si può registrare "un'esposizione media" della popolazione allo smog, e quindi non più dalle stazioni collocate nelle strade di maggior traffico.
A questo fine, la Regione ha disegnato una mappa della Toscana sovrapponendo le caratteristiche geografiche delle aree alla pressione subita dalla densità di abitazioni, di industrie e del traffico. A questi dati sono state aggiunte le informazioni meteoclimatiche. Il risultato dell'incrocio dei dati è stato l'individuazione di una serie di zone omogenee soggette a un maggior rischio di superamento dei Pm10 e su questa base è stata concordata (con Arpat e province) la nuova rete regionale della qualità dell'aria formata da 32 centraline.
L'altra novità riguarda le giornate di superamento di Pm10 oltre le quali i comuni "sentinella" devono intervenire con provvedimenti antismog. La delibera regionale considera che, superato il quindicesimo giorno di sforamento, i Comuni toscani possono intervenire in via precauzionale con ulteriori provvedimenti rispetto a quelli normalmente in vigore. Così facendo si intende scongiurare il rischio di oltrepassare il limite dei 35 giorni di superamento.
"Questa è l'occasione per avviare un nuovo corso con i comuni e far sì che a rivelazioni certe e tecnicamente valide sulla qualità dell'aria, facciano seguito interventi efficaci da parte dei comuni e, quando occorre, interventi contingibili e urgenti" ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini.
In un comunicato stampa diffuso dalla Rete No Smog Firenze (Città Ciclabile, Fare Verde, Fiab FirenzeInBici, Italia Nostra, Medici per l'Ambiente, sTraffichiamo Firenze, Terra!), si afferma la contrarietà al provvedimento che vuole dare maggiore importanza alle centraline "urbane-fondo".
"A Firenze il Pm10 ritornerà nei limiti di legge e non ci sarà più bisogno di ordinanze antismog dei sindaci e di blocchi del traffico!" Sarebbe questo il risultato delle nuove regole previste dalla Regione, secondo le associazioni e i gruppi delle Rete No Smog Firenze. "Se le centraline di riferimento per il monitoraggio dello smog - sostengono le associazioni - non saranno più quelle di viale Gramsci e via Ponte alle Mosse ("urbane-traffico") ma dei giardini di Boboli e di viale Bassi ("urbane-fondo"), il Pm10 non sarà più un problema a Firenze!" Se si mettono a confronto gli ultimi dati disponibili di Arpat degli anni 2008 e 2009, sostiene No Smog, si nota che a Gramsci i giorni di superamento del Pm10 sono stati rispettivamente 98 e 88, a Ponte alle Mosse 88 e 82, mentre a Bassi 33 e 23 e a Boboli 19 e 13. Quindi nelle centraline di "fondo" il Pm10 risulta 3-5 volte minore di quelle "traffico" e diventa così "legale", perchè non sfora e non supera il limite annuo dei 35 giorni consentiti dalla Unione Europea. "E così i fiorentini potranno respirare un'aria migliore - conclude ironicamente Rete No Smog - ma il sindaco dovrà invitare i cittadini a percorrere di meno le strade con traffico e a frequentare di più i giardini di Boboli!"
La delibera n° 22 del 17.01.2011 della Regione Toscana
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martedì 25 gennaio 2011
Promuovere lo sviluppo della mobilità elettrica, non aggravando i costi di ricarica
Promuovere con decisione lo sviluppo della mobilità elettrica ma senza introdurre oneri aggiuntivi generalizzati sulle bollette. E' quanto sottolinea l'Autorità per l'energia, alle Commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera, in una Memoria sulle prospettive del settore, ricordando pure le facilitazioni già da essa introdotte: eliminazione di alcuni vincoli normativi per consentire le ricariche in luoghi privati; introduzione di tariffe ad hoc; promozione di progetti sperimentali per la ricarica in luoghi pubblici.A giudizio dell'Autorità, la mobilità elettrica, considerate le sue ricadute positive in termini di risparmio energetico, di riduzione dei gas serra e di minor dipendenza dai combustibili fossili, è un tema di estrema importanza per il sistema elettrico italiano e, più in generale, per la politica energetica, industriale, ambientale del Paese (anche come efficace strumento per diminuire l'inquinamento nei centri urbani). Proprio per questo, occorre che lo sviluppo del settore avvenga nel pieno rispetto delle regole di mercato e della concorrenza, senza distorsioni nei prezzi dell'elettricità, evitando che il finanziamento delle azioni di promozione dei veicoli elettrici gravi sulla spesa della globalità dei consumatori finali.
Ogni possibile eventuale forma di agevolazione tariffaria dovrà quindi essere concepita in modo da essere limitata alla componente regolata dei servizi a rete (trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica) o essere riferita, qualora ritenuto necessario dal Legislatore, alla componente di copertura dei costi per le infrastrutture di ricarica ritenute di pubblico interesse. Infatti, la bolletta è già gravata di componenti specifiche (ad esempio per il finanziamento degli incentivi allo sviluppo delle fonti rinnovabili), della cui dimensione eccessiva e crescente l'Autorità ha avanzato segnalazioni a Parlamento e Governo.
A sostegno dello sviluppo dell'auto elettrica, l'Autorità, si legge nella nota, ha recentemente assunto alcune iniziative che rappresentano l'inizio di una significativa fase di innovazione nei servizi. In particolare, l'Autorità ha introdotto la tariffa per la ricarica 'privata' dei veicoli elettrici direttamente presso la propria abitazione, il garage o nel parcheggio condominiale e ha eliminato i vincoli normativi che ostacolavano la predisposizione di eventuali punti di ricarica nei luoghi privati.
In base alla precedente normativa, infatti, ai consumatori domestici era vietato disporre di un duplice punto di fornitura elettrica nella stessa unità immobiliare: ora, invece, è possibile richiedere ad un fornitore di energia elettrica più punti di fornitura, ognuno con un contatore, destinati espressamente all'alimentazione di veicoli elettrici. Il provvedimento si estende anche alle aree aziendali destinate a parcheggio di flotte di veicoli.
L'Autorità ha anche previsto di applicare ai punti di ricarica la tariffa di trasporto già prevista per altri usi, indipendentemente dal fatto che il richiedente sia un cliente domestico o meno mentre il prezzo dell'energia elettrica sarà 'libero', ovvero potrà variare a seconda dell'offerta che verrà selezionata fra quelle dei diversi venditori, offerta che potrebbe essere diversa da quella scelta per la fornitura domestica. In ogni caso, anche per i veicoli elettrici, il livello e la modalità di formazione del prezzo di vendita dovranno essere il frutto della concorrenza sul mercato liberalizzato.
Sempre in tema di mobilità elettrica, l'Autorità è successivamente intervenuta. Fra le novità introdotte alcune disposizioni transitorie per la ricarica dei veicoli elettrici in luoghi pubblici e per consentire lo svolgimento di progetti sperimentali di mobilità elettrica, attualmente in fase di avvio sul territorio nazionale, una tariffa di rete riservata alla ricarica di veicoli elettrici nei centri urbani ed in altri luoghi aperti al pubblico semplificazioni ed agevolazioni per la realizzazione di alcuni progetti mirati di sperimentazione.
L'Autorità, infatti, deciso di estendere anche a questo settore l'approccio per 'progetti pilota', già adottato sul versante delle smart grid, trattandosi di due tematiche strettamente correlate rispetto all'obiettivo di modernizzare e rendere più flessibili e intelligenti le reti di distribuzione elettrica.
Fonte: sole24ore
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Ogni possibile eventuale forma di agevolazione tariffaria dovrà quindi essere concepita in modo da essere limitata alla componente regolata dei servizi a rete (trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica) o essere riferita, qualora ritenuto necessario dal Legislatore, alla componente di copertura dei costi per le infrastrutture di ricarica ritenute di pubblico interesse. Infatti, la bolletta è già gravata di componenti specifiche (ad esempio per il finanziamento degli incentivi allo sviluppo delle fonti rinnovabili), della cui dimensione eccessiva e crescente l'Autorità ha avanzato segnalazioni a Parlamento e Governo.
A sostegno dello sviluppo dell'auto elettrica, l'Autorità, si legge nella nota, ha recentemente assunto alcune iniziative che rappresentano l'inizio di una significativa fase di innovazione nei servizi. In particolare, l'Autorità ha introdotto la tariffa per la ricarica 'privata' dei veicoli elettrici direttamente presso la propria abitazione, il garage o nel parcheggio condominiale e ha eliminato i vincoli normativi che ostacolavano la predisposizione di eventuali punti di ricarica nei luoghi privati.
In base alla precedente normativa, infatti, ai consumatori domestici era vietato disporre di un duplice punto di fornitura elettrica nella stessa unità immobiliare: ora, invece, è possibile richiedere ad un fornitore di energia elettrica più punti di fornitura, ognuno con un contatore, destinati espressamente all'alimentazione di veicoli elettrici. Il provvedimento si estende anche alle aree aziendali destinate a parcheggio di flotte di veicoli.
L'Autorità ha anche previsto di applicare ai punti di ricarica la tariffa di trasporto già prevista per altri usi, indipendentemente dal fatto che il richiedente sia un cliente domestico o meno mentre il prezzo dell'energia elettrica sarà 'libero', ovvero potrà variare a seconda dell'offerta che verrà selezionata fra quelle dei diversi venditori, offerta che potrebbe essere diversa da quella scelta per la fornitura domestica. In ogni caso, anche per i veicoli elettrici, il livello e la modalità di formazione del prezzo di vendita dovranno essere il frutto della concorrenza sul mercato liberalizzato.
Sempre in tema di mobilità elettrica, l'Autorità è successivamente intervenuta. Fra le novità introdotte alcune disposizioni transitorie per la ricarica dei veicoli elettrici in luoghi pubblici e per consentire lo svolgimento di progetti sperimentali di mobilità elettrica, attualmente in fase di avvio sul territorio nazionale, una tariffa di rete riservata alla ricarica di veicoli elettrici nei centri urbani ed in altri luoghi aperti al pubblico semplificazioni ed agevolazioni per la realizzazione di alcuni progetti mirati di sperimentazione.
L'Autorità, infatti, deciso di estendere anche a questo settore l'approccio per 'progetti pilota', già adottato sul versante delle smart grid, trattandosi di due tematiche strettamente correlate rispetto all'obiettivo di modernizzare e rendere più flessibili e intelligenti le reti di distribuzione elettrica.
Fonte: sole24ore
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lunedì 24 gennaio 2011
TESLA MODEL S, prova su strada in un video
In un post precedente 'Nel 2011 stop alla Testla Roadster' avevamo scritto circa l'uscita di produzione nel 2011 dell'auto sportiva Tesla Roadster secondo le indiscrezione raccolte da Autopia sostituita dal 2012 dal nuovo Modello S (foto a lato).
Dunque eccola qua in un video Vimeo.
Le caratteristiche della TESLA MODEL S
- 300 mile range
- 45 minute QuickCharge
- 0-60 mph in 5.6 seconds
- Seats 7 people
- More cargo space than sedans
- 2X as efficient as hybrids
- 17 inch infotainment touchscreen
- Up to 300 mile range
- 45 minute QuickCharge
- Charges from 120V, 240V or 480V
- 5 minute battery swap
- Seating for 5 adults + 2 child seats
- Unique hatch for oversized items
- 60/40 flat-folding rear seat
- 2nd trunk under hood
- 120 mph top speed
- Sport sedan dynamics
- Pure electric
- 2X as efficient as hybrids
- Proven powertrain from leading EV Mfr.
- 17 inch infotainment touchscreen
Dunque eccola qua in un video Vimeo.
Le caratteristiche della TESLA MODEL S
- 300 mile range
- 45 minute QuickCharge
- 0-60 mph in 5.6 seconds
- Seats 7 people
- More cargo space than sedans
- 2X as efficient as hybrids
- 17 inch infotainment touchscreen
- Up to 300 mile range
- 45 minute QuickCharge
- Charges from 120V, 240V or 480V
- 5 minute battery swap
- Seating for 5 adults + 2 child seats
- Unique hatch for oversized items
- 60/40 flat-folding rear seat
- 2nd trunk under hood
- 120 mph top speed
- Sport sedan dynamics
- Pure electric
- 2X as efficient as hybrids
- Proven powertrain from leading EV Mfr.
- 17 inch infotainment touchscreen
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Leggere anche:- Nel 2011 stop alla Testla Roadster
- Linx Vs. Tesla
- Record di percorrenza
- La prova su strada della Tesla in un video
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domenica 23 gennaio 2011
L'inquinamento a Firenze, PM10, PM2.5, sforamenti
E' da qualche tempo che non pubblichiamo i dati relativi all'inquinamento misurato attraverso l'opera quotidiana delle centraline dell'ARPAT posizionate in alcune strade e luoghi nel comune di Firenze. Rimediamo subito.
Qui di seguito abbiamo inserito tre grafici che abbiamo realizzato acquisendo i dati dei primi 19 giorni del 2011 pubblicati nel sito web Arpat.
Nel primo grafico vediamo il numero degli sforamenti quando, cioè, le centraline segnano valori che superano i 50 microgrammi per metro cubo. In colore gli sforamenti, in grigio i mancati rilevamenti per malfunzionamento delle centralina. Qui viene fotograta una situazione che definire drammatica non è una esagerazione.
Cliccare sul grafico per ingrandire
Con il secondo grafico siamo in grado di leggere il valore effettivo dei microgrammi/metrocubo misurato presso ogni centralina presa in considerazione.
Cliccare sul grafico per ingrandire
Nel terzo grafico abbiamo inserito i dati di solo quelle due centraline che misurano sia i PM10 che i PM2,5.
Cliccare sul grafico per ingrandire
Precisiamo che le misurazione sono solo ponderali e non tengono conto del particolato in base alla dimensione ricordando che la pericolosità del particolato risiede soprattutto proprio nelle sue dimensioni. Più è piccolo e più è dannoso per la salute. Se il particolato PM10 può essere filtrato dalle vie aeree superiori durante la respirazione così non avviene per il microparticolato che entra indisturbato direttamente nel circolo sanguigno procurando rischi sempre più alti di incorrere in ictus e infarti del miocardio.
Leggere anche:
- FAP - Mitopoiesi del filtro anti-particolato?
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Leggere anche:
- FAP - Mitopoiesi del filtro anti-particolato?
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sabato 22 gennaio 2011
L'auto ibrida/elettrica Chevrolet Volt nella pubblicità televisiva
L'attore Timothy Allen offre la sua voce alla pubblicità che scorre negli schermi TV delle reti americane.
Tim Allen dice:
This isn't a country where plans made at 9 necessarily apply at 5. This is America, man. Home of the highway, last-minute detours and spontaneous acts of freedom. We're wanderers, wayfarers, even nomads. So doesn't it just make sense that we build an electric car that goes far? Really far.
Qui sotto il video YouTube e il testo.
La versione 2011. Chevy Volt television commercial
Leggere anche:
- La Toyota Prius ha minori emissioni di una ... pecora
- Un'altra auto ibrida in pubblicità Auris Ibrida by Toyota
- La pubblicita per la Nissan Leaf
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Tim Allen dice:
This isn't a country where plans made at 9 necessarily apply at 5. This is America, man. Home of the highway, last-minute detours and spontaneous acts of freedom. We're wanderers, wayfarers, even nomads. So doesn't it just make sense that we build an electric car that goes far? Really far.
Qui sotto il video YouTube e il testo.
La versione 2011. Chevy Volt television commercial
Leggere anche:
- La Toyota Prius ha minori emissioni di una ... pecora
- Un'altra auto ibrida in pubblicità Auris Ibrida by Toyota
- La pubblicita per la Nissan Leaf
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venerdì 21 gennaio 2011
Il plurale di Prius
La Toyota si accinge a produrre la nuova versione della Prius e insieme ad essa tutta una famiglia di veicoli elettrici ibridi. Quindi se Prius è singolare quale sarà il plurale: Priusi, Prii, Priuses, Prien osemplicemente Prius?
Ecco qui di seguito il video diffuso su YouTube per dirimere la questione chiedendo agli spettatori di rispondere all'enigma.
Per votare quale è il plurale preferito basta collegarsi al sito ufficiale della Toyota all'indirizzo Prius goes plural e votare.
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Ecco qui di seguito il video diffuso su YouTube per dirimere la questione chiedendo agli spettatori di rispondere all'enigma.
Per votare quale è il plurale preferito basta collegarsi al sito ufficiale della Toyota all'indirizzo Prius goes plural e votare.
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giovedì 20 gennaio 2011
Consumi petroliferi italiani nel mese di dicembre 2010: - 0,4%
I consumi petroliferi italiani nel mese di dicembre 2010 sono ammontati a circa 6,4 milioni di tonnellate, con un lieve calo pari allo 0,4% (-25.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2009.
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 6,4% (-58.000 tonnellate) rispetto a dicembre 2009 e il gasolio autotrazione un calo dello 0,8% (-18.000 tonnellate).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di dicembre è così risultata pari a circa 3 milioni di tonnellate, con un decremento del 2,5% (-76.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2009.
Il Gpl autotrazione, sempre in dicembre, ha mostrato un aumento del 3% mentre i lubrificanti un più 2,9%.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 21,7% con quelle diesel che hanno rappresentato il 49,7% del totale (era il 38,4% nel dicembre 2009).
I volumi immessi al consumo nel mese di dicembre sono stati pari a 0,9 milioni di tonnellate (benzina auto), 2,2 milioni di tonnellate (gasolio auto) e 0,3 milioni di tonnellate (oli combustibili).
Nell'intero anno 2010 i consumi sono invece stati pari a circa 73,2 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 2,7% (-2.024.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2009.
La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione del 5,9% (-626.000 tonnellate) e il gasolio un calo dello 0,5% (-118.000 tonnellate).
Nel 2010 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio) evidenzia una flessione del 2,1% (-744.000 tonnellate).
Nell'anno le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in calo del 9,2%, con quelle diesel a coprire il 45,9% del totale (era il 41,8% nel gennaio-dicembre 2009).
Comunicato stampa Unione Petroli Roma, 19 gennaio 2011
Nota: nel quantitativo relativo alla benzina è conteggiato anche il bioetanolo e il biodiesel nel gasolio
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 6,4% (-58.000 tonnellate) rispetto a dicembre 2009 e il gasolio autotrazione un calo dello 0,8% (-18.000 tonnellate).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di dicembre è così risultata pari a circa 3 milioni di tonnellate, con un decremento del 2,5% (-76.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2009.
Il Gpl autotrazione, sempre in dicembre, ha mostrato un aumento del 3% mentre i lubrificanti un più 2,9%.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 21,7% con quelle diesel che hanno rappresentato il 49,7% del totale (era il 38,4% nel dicembre 2009).
I volumi immessi al consumo nel mese di dicembre sono stati pari a 0,9 milioni di tonnellate (benzina auto), 2,2 milioni di tonnellate (gasolio auto) e 0,3 milioni di tonnellate (oli combustibili).
Nell'intero anno 2010 i consumi sono invece stati pari a circa 73,2 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 2,7% (-2.024.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2009.
La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione del 5,9% (-626.000 tonnellate) e il gasolio un calo dello 0,5% (-118.000 tonnellate).
Nel 2010 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio) evidenzia una flessione del 2,1% (-744.000 tonnellate).
Nell'anno le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in calo del 9,2%, con quelle diesel a coprire il 45,9% del totale (era il 41,8% nel gennaio-dicembre 2009).
Comunicato stampa Unione Petroli Roma, 19 gennaio 2011
Nota: nel quantitativo relativo alla benzina è conteggiato anche il bioetanolo e il biodiesel nel gasolio
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I nostri grafici a partire dal gennaio 2006
Cliccare sul grafico per ingrandirlo
Consumi mensili
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Consumi per anno (milioni di tonnellate)
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mercoledì 19 gennaio 2011
Sempre più approssimative le strategie per la costruzione di centrali nucleari
Nel sito web serbo Radio Sbrija in lingua italiana leggiamo un articolo dal titolo COSTRUZIONE DELLA CENTRALE NUCLEARE IN BULGARIA riguardante l'ipotesi di un nuovo impianto, “Belene”, da realizzare nel territorio bulgaro al quale il Governo serbo vuol partecipare finanziariamente con un 5%.
La corrente prodotta dalla centrale “Belene” potrà essere utilizzata per una centrale idroelettrica a doppio bacino. Durante la notte l'acqua del secondo bacino dovrebbe essere trasferita, accumulata, nel bacino più in alto, per generare nuovamente corrente elettrica durante la maggiore richiesta diurna.
Gli ecologisti serbi e bulgari sono contrari alla costruzione del nucleare, e come uno dei motivi dicono che la Bulgaria non ha una strategia per il deposito dei rifiuti nucleari da “Belene”, mentre gli ecologisti bulgari hanno avvertito che il sito su cui si dovrebbe costruire il nucleare, non è adatto, perché in quella zona sono frequenti i terremoti.
La centrale nucleare “Belene” avrà una potenza di 1.060 megawatt sufficiente per compensare la riduzione della capacità per la produzione di corrente elettrica in Bulgaria, creatosi con il spegnimento prematuro del reattore nella centrale nucleare “Kozloduj”. La costruzione del nucleare nel nord della Bulgaria, accanto al Danubio, è stata concordata con l'impresa russa “Atomstrojeksport”.
Per la realizzazione di questo grande progetto energetico, alla Bulgaria è necessario un partner strategico, perché la compagnia tedesca RWE, si è ritirata nell’autunno del 2009. La costruzione della centrale nucleare “Belene” iniziò nel 1981, ma venne fermata 10 anni per motivi finanziari. I lavori sono ripartiti nell'autunno del 2008.
Cliccare sulla cartina per ingrandire
Riassumendo. Uno. Una centrale nuova va a sostituire una che è stato deciso di disattivare prima del termine preventivato riguardo la sua vita operativa. Ciò avrà comportato un più basso ritorno economico nell'investimento ed una conseguente spesa per la cosiddetta decommissioning. Due. La nuova centrale non ha partner economici privati disposti a investire sul nucleare. Se lo saranno posto il problema ma soprattutto se la saranno data una risposta? La risposta è semplice, non offre vantaggi economici per gli investitori puri senza contributi esterni, occulti, governativi. Tre. Non sanno dove smaltire le scorie radioattive residuali, ma non sono gli unici. Non lo sanno neppure gli americani, i francesi, gli svizzeri ... ecc.. Nessuno ha trovato un luogo sicuro, un sito definitivo, dove mettere un grammo del combustibile radioattivo esausto per isolarlo per i millenni futuri.
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martedì 18 gennaio 2011
L'ibrido di lusso di Marchionne, Chrysler
Incassata la vittoria al referendum di Mirafiori, l'AD della Fiat & Chrysler presenta al salone 2011 Detroit Auto Show il nuovo Chrysler 300 Hybrid, che dovrebbe essere lanciato sul mercato nel 2013.
Marchionne non ha rivelato alcun dettaglio sul motore (forse un 218 kW per 3.5 litri Pentastar ?), che sarà accoppiato ad una trasmissione ibrida, o altro ma si immagina che questa berlina di lusso ad ultra-basso consumo di carburante sarà equipaggiata con un cambio a 8 marce. L'aggiunta di questa trasmissione automatica a 8 marce non è una sorpresa, poiché Marchionne ne aveva più volte fatto riferimento in passato.
Fonte: torquenews
Nella foto in alto a destra la vettura con i corvi neri (?) che svolazzano sopra.
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lunedì 17 gennaio 2011
Survolt by Citroën in modalità 100% elettrica
La Citroën Survolt sovverte i canoni consolidati adottando una modalità di propulsione 100 % elettrica che coniuga sport e prestazioni e rispetto dell'ambiente. Risultato di uno studio specifico, Citroën Survolt vanta dimensioni compatte (lunghezza 3,85 m, larghezza 1,87 m e altezza 1,20 m), telaio tubolare, fondo piatto con estrattore e carrozzeria interamente in carbonio che lo rendono una reale vettura elettrica da competizione.
Grazie ai due motori elettrici con potenza combinata di 300 cv da 0 a 5000 giri/min, Citroën Survolt raggiunge prestazioni eccezionali con una velocità massima di 260 km/h. Il peso contenuto (1.150 tonnellate) permette di passare da 0 a 100 km/h in meno di 5 secondi, e di arrivare a 1000 m con partenza da fermo in meno di 22 secondi.
Le 2 batterie agli ioni di litio da 140 kg ciascuna, da 31 kW di capacità, permettono di percorrere circa 200 km, e si ricaricano in sole 2 ore con un'alimentazione specifica o in 10 ore sulla rete standard da 220V. Con questa soluzione tecnologica, una rarità nel mondo delle gare automobilistiche, Citroën propone una nuova visione dell'auto e una prospettiva inedita, creativa e tecnologica.
Un amico che ha progettato il sistema di accumulo di energia con le batterie agli ioni di litio mi ha inviato l'indirizzo del firmato YouTube che vi allego appresso.
Un amico che ha progettato il sistema di accumulo di energia con le batterie agli ioni di litio mi ha inviato l'indirizzo del firmato YouTube che vi allego appresso.
Un altro video su YoyTube.
Alla guida della Citroen Survolt, Vanina Ickx, pilota Le Mans Series e figlia del pilota di Formula Uno, Jacky Ickx. 62 kWh d'energia sono immagazzinati nelle batterie della Survolt, potenza di 300 cavalli, velocità massima di 260 km/h ed una accelerazione da 0-100 km/h inferiore ai 5 secondi. Insieme a lei vediamo percorrere il circuito Jenny Tinmouth, che corre nelle campionato TTXGP, alla guida della moto Agni Z2, 50 kWh nelle batterie, 65 hp la potenza per oltre 200 km/h di velocità massima.
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domenica 16 gennaio 2011
La Mitsubishi ha iniziato le vendite in Europa della i-MiEV
La Mitsubishi Motors Corp. ha annunciato che Venerdì 14 ha iniziato a vendere i prpri veicoli elettrici i-MiEV in 15 paesi europei e il numero di tali paesi crescerà a quasi 20 al più presto.
Mitsubishi Motors ha annunciato di aver già spedito circa 2.500 unità del veicolo elettrico in paesi come Germania, Francia e Spagna da quando ha iniziato la produzione in ottobre.
La casa automobilistica giapponese prevede anche di rilasciare il veicolo in paesi come la Finlandia e la Serbia "nel prossimo futuro".
Fonte: Mainichi.jp
Mitsubishi Motors ha annunciato di aver già spedito circa 2.500 unità del veicolo elettrico in paesi come Germania, Francia e Spagna da quando ha iniziato la produzione in ottobre.
La casa automobilistica giapponese prevede anche di rilasciare il veicolo in paesi come la Finlandia e la Serbia "nel prossimo futuro".
Fonte: Mainichi.jp
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sabato 15 gennaio 2011
Un nuovo concetto di torre eolica
Sono arrivato al sito internet di un'azienda giapponese che ha intenzione di mettere in funzione un complesso impianto in grado di catturare il vento per produrre energia elettrica.
Il progetto include la realizzazione di una torre eolica, la produzione di energia, un impianto di desalinizzazione dell'acqua marina, un sistema di accumulo di energia ed infine l'organizzazione per accogliere i futuri visitatori dell'impianto. Immagino che strada facendo apriranno negozi e bancarelle per la vendita di souvenir, vari gadget, torri eoliche in miniatura, ciondoli ed orecchini in oro e argento per le signore, portachiavi ecc..
La torre esagonale alta 50 metri è il fulcro del sistema. Secondo i progettisti è in grado di raccogliere i venti da qualunque direzione essi provengano a prescindere dalle intensità soffino. I venti entrano attraverso spiragli della superficie esterna della torre per essere raccolti, compressi e accelerati in un tubo centrale che li incanala per arrivare ai generatori posizionati a fianco la struttura.
L'azienda produttrice dichiara che il loro sistema ha un'efficienza superiore di due volte e mezza nei confronti delle torri tradizionali a pale. Può essere, ma il sistema Stem basato sulla tecnologia KiteGen (made in Italy, diciamolo chiaramente) mi appare più promettente e concreto sotto molti punti di vista.
Fonte: Zena
Leggere anche:
- Buone notizie dal kitegen
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Il progetto include la realizzazione di una torre eolica, la produzione di energia, un impianto di desalinizzazione dell'acqua marina, un sistema di accumulo di energia ed infine l'organizzazione per accogliere i futuri visitatori dell'impianto. Immagino che strada facendo apriranno negozi e bancarelle per la vendita di souvenir, vari gadget, torri eoliche in miniatura, ciondoli ed orecchini in oro e argento per le signore, portachiavi ecc..
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L'azienda produttrice dichiara che il loro sistema ha un'efficienza superiore di due volte e mezza nei confronti delle torri tradizionali a pale. Può essere, ma il sistema Stem basato sulla tecnologia KiteGen (made in Italy, diciamolo chiaramente) mi appare più promettente e concreto sotto molti punti di vista.
Fonte: Zena
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venerdì 14 gennaio 2011
VX-2, il nuovo scooter elettrico Vectrix LLC
Dopo essersi cimentata nella realizzazione dello scooterone elettrico VX-1, la Vectrix ha annunciato Martedì scorso 11 Gennaio la produzione di un nuovo scooter elettrico equiparabile ad un 50cc motore a combustione interna.
Il Vectrix VX-2 è in grado di raggiungere una velocità massima di 48 km/h ed una percorrenza 65-90 km, a seconda di vari fattori come il terreno, il peso, velocità, ecc..
Il VX-2 viene fornito di serie con il sistema brevettato che fornisce una frenata rigenerativa. Ogni VX-2 è dotato di un caricabatterie 48V/20A che si inserisce in una normale presa 110V/220V per un tempo di carica di circa 3,5 a 5 ore.
Fonte : Marketwire
Leggere anche:
- Scooter elettrici: Vectrix rivoluziona il trasporto urbano
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Il Vectrix VX-2 è in grado di raggiungere una velocità massima di 48 km/h ed una percorrenza 65-90 km, a seconda di vari fattori come il terreno, il peso, velocità, ecc..
Il VX-2 viene fornito di serie con il sistema brevettato che fornisce una frenata rigenerativa. Ogni VX-2 è dotato di un caricabatterie 48V/20A che si inserisce in una normale presa 110V/220V per un tempo di carica di circa 3,5 a 5 ore.
Fonte : Marketwire
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giovedì 13 gennaio 2011
Toyota Prius, 20 mesi da capoclassifica nelle vendite in Giappone
Da 20 mesi l'ibrida Toyota Prius è la più venduta In Giappone
Prosegue la leadership della Prius, l'auto ibrida della Toyota, tra macchine più vendute in Giappone. Prima in classifica, seguita dalla Fit, resta indietro l'altra ibrida giapponese Insight.
Nel mese di Novembre le vendite della Toyota Prius in Giappone hanno toccato le 18.106 unità (contro le 21.400 di Novembre). Ancora una volta la seconda auto più venduta, l'Honda Fit con motore tradizionale, ha registrato le 14.547 unità (erano 16.667 nel mese scorso).
Nel consueto grafico, che abbiamo realizzato partendo dal mese di Gennaio del 2009, si evidenzia l'andamento delle vendite mensili e il gap esistente tra le due vetture.
Prosegue la leadership della Prius, l'auto ibrida della Toyota, tra macchine più vendute in Giappone. Prima in classifica, seguita dalla Fit, resta indietro l'altra ibrida giapponese Insight.
Nel mese di Novembre le vendite della Toyota Prius in Giappone hanno toccato le 18.106 unità (contro le 21.400 di Novembre). Ancora una volta la seconda auto più venduta, l'Honda Fit con motore tradizionale, ha registrato le 14.547 unità (erano 16.667 nel mese scorso).
Nel consueto grafico, che abbiamo realizzato partendo dal mese di Gennaio del 2009, si evidenzia l'andamento delle vendite mensili e il gap esistente tra le due vetture.
Cliccare sul grafico per ingrandire
Dopo essere sparita dalla classifica di Ottobre tra le 30 vetture più vendute in Giappone e la riapparizione al 27° posto in Novembre, l'altra ibrida, la Insight della Honda, scende di 2 posizioni. 29° posto.
Semplicemente guardando il grafico si possono fare delle considerazioni. L'interesse per la Prius rimane alto ma decresce. La prima ipotesi che viene spontanea è l'attesa della versione nuova della Prius plug-in nella quale le batterie potranno essere ricaricate anche da rete elettrica, da qui la contrazione numerica nelle vendite. Ricordiamo che anche la Fit Honda avrà una versione elettrica.
Leggere anche:
- Da 19 mesi la Toyota Prius è la più venduta in Giappone
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mercoledì 12 gennaio 2011
La Volvo elettrica affronta il crash-test
Nell'ambito del Salone dell’Auto di Detroit (North American International Auto Show) in apertura dal 10 al 23 di questo mese, Volvo si è proposta di dimostrare che l'auto elettrica è da considerarsi assolutamente sicura. La dimostrazione viene non tanto dalle assicurazioni verbali di Mr. Stefan Jacoby, presidente e CEO di Volvo Cars., quanto dal crash-test effettuato e dal video diffuso dalla casa automobilistica svedese, di proprietà Ford Motor Company.
Dall'articolo del The Thelegraph .
"Questo è della massima importanza non solo per il guidatore e passeggeri di un'auto elettrica, ma anche per i servizi di soccorso. "
In particolare le batterie ad alta tensione ma anche i cavi restano completamente intatti dopo una collisione è di vitale importanza per la sicurezza. Qui di seguito il crash-test della Electric C30 a 40 miglia all'ora (65 km/h) in "off-set frontale" di prova, per dimostrare come i componenti elettrici chiave rimangano intatti.
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martedì 11 gennaio 2011
A dicembre 2010 i consumi elettrici salgono del 3,8%
+1,8% L'INCREMENTO SUL 2009, 326,2 MILIARDI DI KILOWATTORA IL FABBISOGNO
- E’ la crescita più alta degli ultimi quattro anni
- Lombardia, nordovest e sud trainano l'incremento
- A dicembre 2010 i consumi elettrici salgono del 3,8%, secondo miglior valore dell'anno
Roma, 10 gennaio 2011 – Tornano a crescere i consumi di energia elettrica in Italia. I primi dati provvisori sull'andamento del fabbisogno nel 2010 fanno segnare un aumento del 1,8% rispetto al 2009, che rappresenta la variazione positiva più alta dal 2007 ad oggi. Il totale dell'energia richiesta in Italia ammonta a 326,2 miliardi di kilowattora. A parità di giorni lavorativi il risultato non varia.
A trainare l'incremento la Lombardia (+3,0%), l'area nordovest (Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta) con un +3,4% e il Sud (isole escluse) che ha fatto segnare la crescita più consistente con un +4,2%; più contenuto l'incremento della domanda elettrica del Triveneto (+1,4%) e della Sicilia (+1,0%). Quasi stazionario il fabbisogno di elettricità nella zona Emilia Romagna-Toscana (+0,2%) e nell'area centrale (Abruzzo, Marche, Lazio, Umbria, Molise) che ha registrato un -0,1%. In lieve flessione (-0,7%) la Sardegna.
Nel 2010 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 86,5% con produzione nazionale (di cui 66,8% termoelettrica, 15,1% idroelettrica e 4,6% geotermoelettrico, eolico e fotovoltaico) e per la quota restante (13,5%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (286,5 miliardi di kWh) è in crescita del 1,9% rispetto al 2009; in aumento le fonti di produzione termoelettrica (+2,8%), geotermoelettrica (+0,3%), eolica (+29,1%) e fotovoltaica (+136,3%). In calo la fonte idroelettrica (-6,6%).
A dicembre 2010, in particolare, la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 28,1 miliardi di kilowattora, ha fatto registrare un incremento del 3,8% rispetto ai volumi richiesti a dicembre 2009: con questo risultato il mese di dicembre risulta il secondo migliore del 2010, dopo luglio (+5,4%) e prima di marzo (+3,7%). La variazione della domanda elettrica di dicembre 2010 diventa +3% depurata dall'influenza di un giorno feriale in più (22 vs 21) e da una temperatura media mensile leggermente inferiore rispetto a dicembre 2009.
In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di dicembre 2010 ha fatto registrare un +1,8% rispetto al mese precedente.
Nel mese di dicembre 2010 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 90,2% con produzione nazionale e per la quota restante (9,8%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.
In dettaglio, la produzione nazionale netta (25,7 miliardi di kWh) è in crescita del 6,3% rispetto allo stesso mese del 2009; in aumento le fonti di produzione idroelettrica (+19%), termoelettrica (+4,7%), geotermica (+3,2%) e fotovoltaica (+78,1%). In calo la fonte eolica (-2,6%).
A livello territoriale la variazione della domanda è ovunque positiva e differenziata sul territorio nazionale: +4,6% al Nord, +3,1% al Centro e +2,8% al Sud. I 28,1 miliardi di kWh richiesti nel mese di riferimento sono distribuiti per il 45,9% al Nord, per il 28,6% al Centro e per il 25,5% al Sud.
Comunicato stampa Terna
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Qui di seguito un nostro grafico che riassume l'andamento dei consumi elettrici mensili italiani a partire dal gennaio 2006.
Questo mese aggiungo un altro grafico che raggruppa i consumi durante l'anno solare.
Cliccare sul grafico per ingrandire
Qui sotto vediamo il consumo annuale a partire dal 2003 espressi in miliardi di kWh .
Cliccare sul grafico per ingrandire
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lunedì 10 gennaio 2011
Le "terre rare" e il palladio sintetico
Un gruppo di ricercatori è riuscito a realizzare un elemento in grado di sostituire il palladio (palladio è l'elemento chimico di numero atomico 46, il suo simbolo è Pd) utilizzato in varie apparecchiature e dispositivi indispensabili oggi. Si usa per purificare l'idrogeno, nei sistemi di commutazione per le telecomunicazioni, in odontoiatria per la realizzazione di corone e ponti, in orologeria, nell'industria dell'abbigliamento è usato per placcare accessori metallici per calzoleria, per borse e per cinture, nelle candele per i motori a scoppio aeronautici, per strumenti chirurgici e contatti elettrici, come catalizzatore per il post-trattamento di gas di scarico di motori a combustione interna, come elettro-catalizzatore in celle a combustibile alcaline per l'elettro-ossidazione degli alcooli.
Abbiamo già parlato del problema delle terre rare (il palladio è un elemento facente parte di questo gruppo)in un post precedente. Il problema è nato quando la Cina ha deciso di contingentare la quantità di terre rare da esportare ogni anno.
Da qui la necessità del Giappone in particolare di investire per trovare fonti alternative diverse dalla Cina, con investimenti negli USA dove esiste una certa 'abbondanza' di terre rare e di investire anche nella ricerca per trovare sostituti per alcuni di questi elementi.
E' questo il caso che descriviamo nel quale un gruppo di scienziati capitanati dal Prof. Hiroshi Kitagawa della Kyoto University è riuscito a o produrre artificialmente un metallo simile al palladio, un materiale comunemente usato nelle marmitte catalitiche. Nel suo laboratorio, Kitagawa ha utilizzato un metodo di riscaldamento per la produzione di particelle di metallo ultramicroscopiche mescolando il rodio e argento per creare il metallo simil-palladio.
La ricerca comunque per la produzione dell'elemento artificiale in quanto non è ancora pronto per la scalata commerciale . Il Prof. Kitagawa ha dichiarato di aver avviato ulteriori attività di ricerca in partnership con alcune società, ma non ha ancora rivelato i dettagli, dicendo solo che spera la sua ricerca possa contribuire a produrre materiali ulteriori che possano sostituire le terre rare.
Fonte: The Yomiuri Shimbun
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