Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 30 aprile 2007

Monteverdi Marittimo vota per l'eolico

89 % di sì al progetto di Parco Eolico nel Comune di Monteverdi Marittimo. 73,4 la percentuale dei votanti. Sono i numeri del referendum consultivo svoltosi ieri nel piccolo Comune della Val di Cecina. "È un risultato straordinario, un plebiscito, – dichiara Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana – una vittoria schiacciante ottenuta a fronte di una forte partecipazione al voto. Gli elettori di Monteverdi Marittimo hanno dimostrato maturità nell'’accettare sul proprio territorio il Parco Eolico. La gente è ben consapevole del pericolo costituito dai cambiamenti climatici e sceglie la strada delle energie rinnovabili. Era accaduta la stessa cosa un mese fa a Montescudaio dove, con il 55% di partecipanti al voto, il 68% aveva votato per l’eolico. Quello di Monteverdi Marittimo è un risultato che fa giustizia delle polemiche contro l’eolico messe in atto ripeutamente da vari comitati e da alcune associazioni ambientaliste" conclude Piero Baronti. (hic)


Il comune di Monteverdi Marittimo si estende per una superficie di poco meno di 100 kmq su di un territorio in larga parte collinare compreso tra l'alta valle del fume Sterza e quella del Cornia, proprio alle spalle della prima serie di alture che corre parallela al litorale tirrenico e a ridosso degli aspri contrafforti del versante sud-occidentale delle Colline Metallifere in provincia di Pisa. La vocazione paesaggistica e scenografica della zona è segnata da una natura montuosa estremamente accidentata che, accompagnata dalla fitta successione offerta dalle quinte collinari e modellata nei due ampi anfiteatri naturali formati dai bacini dei fiumi Sterza e Massera, digradando e discendendo progressivamente verso la piana, offre lunghissimi campi visivi per uno spettacolo suggestivo e affascinante. Un territorio dove la scarsa incidenza delle attività antropiche, unita alla presenza diffusa di boschi di leccio e di sughero, di selve di castagno e della macchia mediterranea, accanto a quella rinfrescante dei numerosi corsi d'acqua e delle fonti, ha permesso di conservare un quadro ambientale intatto e di grande qualità capace quindi di mantenere sul posto, nel loro habitat naturale, gli esemplari e le specie, sempre più rari, della flora e della fauna tipiche della fascia costiera tirrenica.
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Dal Tetto del Mondo un doppio allarme per il riscaldamento globale

I dati raccolti da Ev-K2-Cnr ed elaborati dall’Irsa-Cnr, di prossima pubblicazione, attestano che la superficie dei ghiacci si è ridotta, determinando un aumento dei laghi, e che la temperatura in alta quota è aumentata tre volte di più che in bassa quota. "Il Parco Nazionale dell’Everest (Sagarmatha National Park, Snp), circondato dalla catena himalayana, costituisce un esclusivo punto di osservazione per lo studio dei cambiamenti climatici e per conoscerne gli effetti sul nostro pianeta", spiega il presidente del Comitato Ev-K2-Cnr, Agostino Da Polenza. E proprio mentre la spedizione scientifica italiana, guidata da Da Polenza, è appena arrivata alla Piramide sull’Everest (realizzata e gestita dal Comitato a 5.050 metri di quota), giungono dal Tetto del Mondo alcuni dati di grande interesse e preoccupazione, che evidenziano l’arretramento dei ghiacciai e l’innalzamento delle temperature in alta quota.
Ma dati preoccupanti giungono anche dalla elaborazione dell’Irsa-Cnr sulla base dei rilevamenti effettuati dalle stazioni che Ev-K2-Cnr ha posizionato lungo la nepalese Valle del Khumbu, presso le località di Lukla (2850 m. slm), Namche Bazar (3400), Pherice (4200) e presso la Piramide Ev-K2-Cnr. "Non vi è dubbio che il regresso dei ghiacciai sia connesso con l’aumento della temperatura globale del Pianeta", sostiene Gianni Tartari dell’Irsa-Cnr e presidente del Consiglio scientifico di Ev-K2-Cnr. "La serie di misure effettuate dal Comitato a partire dal 1994, in particolare nei pressi del Laboratorio-Osservatorio Piramide, confermano un incremento medio di temperatura intorno a un grado per decade. Un valore che diminuisce scendendo di quota, probabilmente a causa della presenza di aerosol in atmosfera che fungono da schermo alla radiazione solare. Si conferma perciò la tendenza rilevata già alla fine degli anni ’90 con le registrazioni condotte in 49 stazioni climatiche distribuite in tutto il Nepal da differenti gruppi di ricerca, e che mostravano un incremento medio di 0.06 ºC/anno tra il 1977 e il 1994".
L’incremento osservato ha trovato riscontri anche nelle anomalie di temperatura registrate dai ricercatori cinesi sull’altopiano tibetano, cioè sul versante Nord della catena himalayana, dove si misurano variazioni fino a due gradi per decade, mentre attualmente a bassa quota si evidenzia un aumento medio di 0,6 gradi per decade. "Il più rapido incremento di temperatura alle quote elevate può avere un molteplice effetto sulla dinamica dei ghiacciai", afferma Tartari, "con la rapida fusione del ghiaccio e l’apporto delle precipitazioni in forma liquida anziché solida". Il confronto tra le cartografie evidenzia infine un aumento di oltre il 70% del numero dei laghi (da 50 a 86) che corrisponde ad una crescita della superficie totale del 49,7%. I laghi di nuova comparsa sono più abbondanti nella fascia tra i 5100 e 5400 m. "Questi dati confermano come il nostro impegno nel monitoraggio climatico e ambientale di quest’area sia nodale", conclude Da Polenza. "L’Asia è, date anche le sue condizioni e le sue tendenze dal punto di vista demografico, socio-economico e industriale, un continente cruciale per le sorti del pianeta".
QUI.

domenica 29 aprile 2007

Canada pronto a ridurre 20% emissioni entro 2020

Il Canada intende ridurre del 20% le emissioni di gas serra entro il 2020, in particolare tagliando l'inquinamento prodotto dalle industrie. Le imprese dovranno infatti diminuire le emissioni di 60 megatonnellate, sulle 150 previste nel complesso. Le emissioni resteranno comunque sopra gli obiettivi indicati dal protocollo di Kyoto.
Il taglio alle emissioni proposto sara' basato sull'intensita' delle emissioni, o emissioni per unita' di prodotto, come preferivano gli imprenditori. "L'intensita' e' la strada da seguire - ha dichiarato Steve Snyder, amministratore delegato di TransAlta.
Il piano del governo prevede che le imprese riducano l'intensita' di almeno il 18%, a partire dal 2010, e del 2% negli anni successivi. Le nuove attivita' avranno una franchigia di tre anni.
Le misure - ha spiegato l'esecutivo - dovrebbero avere un costo pari allo 0,5% del pil l'anno, pari a oltre 7-8 miliardi di dollari canadesi, con effetti "limitati" sull'occupazione. I costi dell'elettricita' dovrebbero aumentare del 10% in alcune province a partire dal 2020, mentre l'incremento del prezzo del gas naturale dovrebbero essere molto inferiore.
Un piano coordinato con gli Usa portera' poi a migliorare l'efficienza delle automobili e a potenziare quelle elettriche, misure che dovrebbero ridurre le emissioni di gas serra di 40 megatonnelate a partire dal 2020. Altre 40 megatonnellate dovrebbero venire dall'adozione di nuove tecnologie. Secondo gli ambientalisti le decisioni dell'esecutivo restano insufficienti: per il portavoce di Greenpeace, David Martin, si tratta di un piano deludente.

Il documento originale è qui
Canada’s New Government Announces Mandatory Industrial Targets to Tackle Climate Change and Reduce Air Pollution
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sabato 28 aprile 2007

Soru, facci girare le pale!

Si è conclusa il 22 Aprile 2007 la "Maratona eolica" organizzata da Greenpeace in Sardegna. Tante ore di corsa e sudore nella magnifica campagna sarda, tra un parco eolico e l'altro. Per chiedere una svolta sulla politica energetica della regione e ricordare al Governatore Soru che l'eolico non devasta la natura, ma ci salva dai cambiamenti climatici. I corridori hanno tagliato il traguardo passando sotto lo striscione "Fateci girare le pale": è questo il messaggio che Greenpeace idealmente rivolge a Renato Soru, il Governatore della Regione Sardegna che all'eolico preferisce il carbone, la fonte fossile più dannosa per i cambiamenti climatici, con il livello più alto di emissioni di CO2.
La Sardegna potrebbe trarre dal vento la metà dell'energia di cui ha bisogno. Potrebbe garantire il triplo dei posti di lavoro del carbone e raggiungere la tanto acclamata indipendenza energetica. Ma il Piano energetico presentato in Sardegna punta tutto sul carbone. E allontana l'Italia dagli obiettivi di Kyoto. Greenpeace chiede a Soru di cambiare rotta, perchè la questione paesaggistica è solo un pretesto: basterebbe infatti solo il 3 per cento del territorio sardo per dare energia a metà dell'isola.
Qui

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venerdì 27 aprile 2007

un sito per promuovere il nuovo Conto Energia

Il Ministero dell'Ambiente lancia un sito per promuovere il nuovo Conto Energia
www.casarinnovabile.it : una vera e propria guida on line con tutte le informazioni utili rivolte alle famiglie e alle aziende che vogliono avvalersi dei contributi o che sono ancora indecisi e cercano informazioni chiare, semplici e precise.
Il Ministero dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico hanno finalmente varato in Italia un Conto Energia con incentivi immediatamente utilizzabili: appena inizi a creare energia il Gestore Servizi Elettrici (GSE) conta quanta ne produci e te la paga ad una tariffa pari a circa tre volte quello che normalmente spendi per comprarla dalla rete elettrica. Se la burocrazia ti preoccupa, sarai felice di sapere che la procedura per ottenere l’incentivo è stata decisamente semplificata.
Il sistema garantisce una rendita sicura della durata di 20 anni per chi installa e produce energia elettrica da pannelli solari, con incentivi elevati che permettono di trasformare la spesa iniziale in un vero e proprio investimento. E il guadagno continua anche per i successivi 20 anni.
L’obiettivo è riuscire a dare anche in Italia l’impulso necessario al successo degli impianti solari per la produzione di energia elettrica. Come è già accaduto in Germania, dove il numero di ore di sole è quasi la metà dell’Italia (in media 700 contro 1300) e i finanziamenti in Conto Energia hanno permesso il decollo del settore fotovoltaico con circa 2500 Mw installati contro i circa 40 Mw dell’Italia.
L’investimento necessario all’acquisto di un impianto fotovoltaico, varia a seconda della dimensione dell’impianto. Un impianto di 1,5 Kw (che occupa circa 12 mq di superficie) costa attorno agli 11.000 euro. Questo impianto è normalmente sufficiente per una famiglia media (3/4 persone con casa di circa 100 mq).
Per l’investimento, ti puoi rivolgere anche ai prestiti agevolati studiati appositamente dalle banche per lo sviluppo dell'energia solare. Il tecnico specializzato a cui ti rivolgerai dovrebbe offrirti anche delle opportunità di finanziamento, perché solitamente ha delle buone convenzioni con le banche.
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giovedì 26 aprile 2007

.. se non agiremo le conseguenze saranno catastrofiche

Tratto da un articolo de La Stampa che riguarda l'ntervento di Al Gore pronunciato di fronte alla commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato americano . Quando mio padre servì in Senato nel ‘38 c’erano 300 parti-per-milione di CO2 nell’aria che lui e i suoi colleghi respiravano. Ora vi sono 383 parti-per-milione. La quota di 300 parti-per-milione non era mai stata superata da un milione di anni - o forse più - anche se la Terra ha attraversato grandi cambiamenti nei cicli naturali. Ma il cambiamento avvenuto da quando mio padre sedeva su questi banchi è stato drammatico. Più CO2 significa temperature più calde, come sappiamo da almeno cento anni. Per gran parte della storia dell’umanità abbiamo vissuto grazie all’energia raccolta dal Sole restando in equilibrio, ma poi con l’inizio del consumo di carbone, petrolio e altri carburanti fossili abbiamo fatto uso di riserve di energia solare accumulate in centinaia di milioni di anni e ciò ha comportato il ritorno del carbonio nell’atmosfera in grandi quantità... Siamo noi che stiamo causando tutto ciò: se non agiremo le conseguenze saranno catastrofiche. Tutto l'articolo è qui
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mercoledì 25 aprile 2007

Sei anni di siccità in Australia

John Howard, il primo ministro australiano che sbeffeggiava i teorici del riscaldamento globale e rifiutava di incontrare Al Gore per una discussione sulle conseguenze dell’effetto serra, ha invitato i suoi concittadini a pregare. Se entro sei settimane non pioverà, l’Australia dovrà bloccare fino al maggio 2008 l’irrigazione dei campi, l’unica misura che potrà consentire alla gente di avere ancora un po’ d’acqua per bere, lavarsi e cucinare. . Milioni di alberi da frutta e di ulivi moriranno, con le piante di riso e di cotone, gli agrumi, le mandorle, i vigneti. Moriranno le pecore e le mucche, e circa 50 mila farmers dovranno lasciare le fattorie che abitano da generazioni in quella che, agli emigrati che la colonizzarono all’inizio dell’800, sembrava una terra protetta dal cielo. Per la prima volta, gli effetti del riscaldamento globale si abbattono in modo devastante su di una nazione sviluppata, una delle più potenti e progredite del mondo. John Howard, come molti altri, pensava che siccità e carestie fossero una prerogativa del Corno d’Africa, che mai ci avrebbero colpito nelle nostre confortevoli case... Insieme a George Bush, è stato l’unico leader di un paese industrializzato a non firmare il protocollo di Kyoto, permettendo all’Australia di restare in testa alla classifica mondiale del consumo di energia e di emissioni di CO2 per abitante e di progettare come se niente fosse nuove centrali a carbone...Ma tutti gli esperti sono concordi che dovrà piovere molto a lungo per rimediare all’attuale situazione e le previsioni non sono favorevoli. Rimasta immobile per sei anni ad aspettare che finalmente le stagioni tornassero come prima, l’Australia rischia di diventare un drammatico simbolo per tutte le altre nazioni industrializzate del mondo e per le loro politiche ambientali. Come ha scritto con un gioco di parole l’Independent di Londra, quello che sta accadendo in Australia non è "global warming" (riscaldamento globale) ma "global warning": un avvertimento per tutti.
Il resto dell'articolo è qui
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martedì 24 aprile 2007

La siccità fa scattare l'allarme energia

La siccità, soprattutto nelle zone del Nord Italia, fa scattare l'allarme energia. Mentre i tecnici sono al lavoro per affrontare il rischio di un'emergenza elettrica, dalle forze politiche, ambientaliste ma non solo, e da categorie economiche si chiede a gran voce l'adozione di misure idonee ad evitare, anche in prospettiva futura, il fantasma dei black-out. E il governo si prepara ad intervenire. ''L'emergenza siccità va affrontata senza indugi e con razionalita'. Il primo passo, vista la situazione ed i problemi per l'ambiente, l'agricoltura e l'energia, e' dichiarare lo stato di crisi, che domani chiedero' nel corso del Cdm'', ha annunciato infatti il presidente dei Verdi e ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. ''Lo stato d'emergenza, pero' - ha proseguito Pecoraro -, non basta. Servono interventi strutturali. In particolare e' necessario varare un piano antisprechi ed avviare ...

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domenica 22 aprile 2007

"Earth day", anche in Italia si festeggia la "giornata della terra"

Si celebra quest'oggi in tutto il mondo l'Earth Day, una manifestazione nata per promuovere la salvaguardia dell'ambiente e la sostenibilita' delle politiche di sviluppo. Nasce negli Stati Uniti nel 1970, quando 20 milioni di cittadini americani, rispondendo ad un appello del senatore Gaylord Nelson, si mobilitarono per sensibilizzare la politica sui temi ambientali.
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Distribuzione delle merci nel centro di Roma solo su mezzi elettrici

"Stiamo mettendo in campo con il Comune una piattaforma per far sì che le merci nel centro di Roma viaggino solo su mezzi elettrici". Lo ha detto l'assessore regionale all'Ambiente e cooperazione tra i popoli Filiberto Zaratti durante il convegno su "Biocarburanti e veicoli elettrici: in viaggio verso soluzioni verdi", tenutosi a Roma il 20 aprile 2007. L’evento è stato organizzato da Ruoteperaria Onlus, in collaborazione con la Regione Lazio e il mensile "Quattroruote", con il patrocinio del Comune di Roma, del ministero delle Politiche ambientali e del ministero delle Politiche agricole.
Per il progetto del trasporto merci su mezzi elettrici "la Regione ha stanziato 3 milioni e altrettanti ne ha aggiunti il ministero del Tesoro", ha spiegato Zaratti aggiungendo che "il Comune deve individuare due aree nelle quali realizzare queste piattaforme."
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Qui (furgoni trasporto merci)
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sabato 21 aprile 2007

Quanto carbone c'è in Cina?

Un interessante Post "La Cina in difficoltà con il carbone" viene dal prof. Ugo Bardi scritto nel Blog di ASPO Italia nel quale si mette in rilievo una notizia che non ci saremmo mai aspettati di leggere ... almeno per i prossimi 200 anni. Il Carbone comincia a scarseggiare, almeno in Cina, tanto che questo immensio Paese sarà costretto ad importarlo dall'estero. Tante le implicazioni politico sociali che ciò comporterà. Qui di seguito il link per leggere direttamente il Post.
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venerdì 20 aprile 2007

Azienda italiana esegue up-grade con batterie a litio polimeri


E' iniziata una nuova era per i veicoli elettrici e grazie ad una azienda fiorentina è possibile adesso la sostituzione dei vecchi pacchi batteria al piombo, NiCd o NiZn con le nuove batterie a litio polimeri molto più leggere, performanti e durature. Esempi di sostituzione su Porter Piaggio, Citroen, Peugeot, Fiat ecc. tutti i quadricicli presenti, per arrivare anche alle due ruote. Naturalmente le percorrenze potranno essere ben superiori e i tempi di ricarica ridotti ove necessario.

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L'azienda in questione ha iniziato contemporaneamente un'attività finalizzata alla trasformazione di veicoli già circolanti su strada tradizionalmente motorizzati endotermici in veicoli totalmente elettrici con kit propri di trasformazione costituiti da motori, inverter o azionamenti elettrici, varia componentistica e, naturalmente, batterie al litio polimeri con elettronica di controllo e caricabatterie adatti.
Nell'immagine qui sopra riportata è possibile vedere il pacco batterie e motore utilizzati sul kart elettrico che a Rioveggio ha 'stracciato', vincendo, tutti i kart col motore a scoppio pur partendo dall'ultima fila.
Qui sotto un battery pack per autoveicoli spogliato dell'elettronica di controllo e dell'involucro.


Per informazioni
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giovedì 19 aprile 2007

L'etanolo è mortale quanto la benzina.

Alcuni passi di un articolo uscito su Live Science - enviromental - dal titolo "Surprise: Ethanol as Deadly as Gasoline For Now" . Basandoci su ciò che noi conosciamo già oggi, l'etanolo è dannoso per la salute pubblica almeno quanto lo è la benzina. Ci sono tecnologie che noi possiamo utilizzare al posto del motore alimentato con qualsiasi carburante che provoca morti, come i veicoli elettrici a batteria la cui energia può essere ricavata dal sole e dal vento.

Surprise: Ethanol as Deadly as Gasoline
For Now Fuels high in ethanol may pose an equal or greater risk to public health than regular gasoline, new findings suggest... "People might say that these aren't huge increases in deaths we're seeing here," he added. "My response would be that I don't think 10,000 deaths a year from gasoline is a good thing to begin with. There are technologies we can use instead of any type of combustion engine that would result in no tailpipe deaths, such as battery-electric vehicles whose energy can come from wind or solar power.".

L'intero articolo si può leggere qui.
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mercoledì 18 aprile 2007

La marmitta catalitica riduce il fumo, ma diffonde residui metallici nell’aria

Ovvero: Marmitte catalitiche riducono gli NOx ma producono residui metallici.
Vi passo un'altra chiccha dopo quella del biodiesel dell'altro giorno.
Adesso tocca alle marmitte kat. La tecnica è quella del tipo. Facciamo sparire l'evidenza (il fumo) così la gente crede che non ci siano inquinanti.
Roma, 16 aprile – Le marmitte catalitiche riducono le immissioni nell'aria degli ossidi di azoto, ma sono responsabili dell'immissione nell'atmosfera di residui di metalli, come platino, rodio, palladio e iridio. È quanto è emerso da una ricerca italiana coordinata da Claudio Botrè, dell'università di Roma La Sapienza, e da Alessandro Alimonti, dell'Istituto Superiore di Sanità.
Lo studio, pubblicato sulla rivista International Journal of Environment and Health, è stato condotto analizzando campioni di aria raccolti in siti di traffico intenso a Roma. Dalla ricerca è emerso che, una volta introdotti nell'organismo con la respirazione, i metalli liberati dalle marmitte catalitiche influenzerebbero i processi metabolici, provocando la riduzione di alcuni antiossidanti naturali come l'acido ascorbico.
I ricercatori hanno analizzato i campioni di polveri sottili, Pm10 e Pm2,5 raccolti negli inverni del 2004 e del 2005 e hanno determinato le concentrazioni dei metalli utilizzando la tecnica della spettrometria totale. Dopo aver determinato le concentrazioni dei metalli nei campioni di particolato, i ricercatori hanno testato in laboratorio la potenziale pericolosità di queste sostanze inquinanti. Le sperimentazioni sono state eseguite con la tecnica chiamata voltammetria ciclica, grazie alla quale è stato visto che "le sostanze possono accelerare o inibire l'attività di alcuni enzimi presenti nell'organismo", come ha spiegato Botrè. Ad esempio, si è osservato che i metalli innescano reazioni chimiche che riducono i livelli di alcuni antiossidanti naturali, come l'acido ascorbico, e di un enzima noto come nicotinamide adenindinucleotide (Nadh). In pratica, rileva la ricerca, l'effetto catalitico dei metalli nelle marmitte si ripropone nell'attività dell'organismo.
Anche se le concentrazioni di queste sostanze nei campioni esaminati sono comunque limitate, gli studiosi sottolineano la necessità di continuare le ricerche poiché "i risultati sono ovviamente preliminari - ha concluso Alimonti - bisogna allargare il numero di siti monitorati e proseguire gli esperimenti in vitro".
QUI
qui
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martedì 17 aprile 2007

Cassino,erogazione di contributi per l’incentivazione all’acquisto di biciclette a pedalata assistita elettricamente

Comunicato del: 03-04-2007
COMUNE DI CASSINO
UFFICIO STAMPA
C O M U N E D I C A S S I N O
Provincia di Frosinone
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BANDO PER L’EROGAZIONE DI CONTRIBUTI PER L’INCENTIVAZIONE ALL’ACQUISTO DI BICICLETTE A PEDALATA ASSISTITA ELETTRICAMENTE.
Visto il Decreto 27/3/1998 del Ministero dell’Ambiente avente per oggetto "Mobilita sostenibile nelle aree urbane" che indica, tra le possibili linee di intervento per la riduzione dell’inquinamento da traffico, l’incentivazione all’acquisto di veicoli a bassa o nulla emissione di gas di scarico, il Comune di Cassino mette a disposizione per l’anno 2007, un fondo (finanziato da sponsor) destinato ad erogare contributi all’acquisto di veicoli ad emissione zero (elettrici), al fine della promozione e diffusione dell’uso di veicoli elettrici per gli spostamenti sistematici nella città di Cassino.
1. ENTITA’ DEL FONDO DI INCENTIVAZIONE
Il fondo messo a disposizione dal Comune di Cassino per l’erogazione dei contributi per l’incentivazione all’acquisto di veicoli elettrici è di €. 150,00.
2. TITOLARI ALL’ACCESSO
Possono presentare richiesta di contributo, riferito all’acquisto di un unico veicolo, i privati cittadini residenti nel Comune di Cassino. Per ogni nucleo familiare non potrà essere concesso più di un contributo.
I soggetti di cui sopra si impegnano a mantenere la proprietà dei veicoli per almeno due anni dalla data dell’acquisto.
La domanda di contributo, corredata della documentazione richiesta, di cui al successivo art. 6, sarà esaminata, anche relativamente alla rispondenza alle finalità poste dall’Amministrazione Comunale a base dell’azione di incentivazione, ai fini dell’ammissibilità, dal Dirigente del Settore Ambiente che potrà avvalersi anche di una commissione interna dallo stesso nominata.
3. PERIODO DI ACCESSO ALLA CONTRIBUZIONE
Al contributo si potrà accedere a partire dalla data indicata nella comunicazione e fino all’ esaurimento dei fondi indicati all’art. 1. Per l’erogazione del contributo, nel caso di richieste superiori a quelle finanziabili con il contributo disponibile, si procederà attraverso sorteggio pubblico adeguatamente pubblicizzato, a cura della Commissione di cui sopra.
4. TIPOLOGIA DEI VEICOLI AMMESSI ALL’INCENTIVAZIONE
Ai fini del presente bando, sono ammissibili al contributo le seguenti tipologie di veicoli.
- Bicicletta a pedalata assistita elettricamente: biciclette dotate di un motore elettrico che funziona soltanto in ausilio alla pedalata, e che in assenza di questa cessa di fornire spinta.
I veicoli di cui sopra dovranno, inoltre essere conformi alle specifiche tecniche predisposte dalla CEI – CIVES, sulla base dello specifico incarico attribuito dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio.
Essi dovranno essere acquistati esclusivamente presso le Ditte con sede in Cassino che avranno aderito all’iniziativa del Comune e che saranno indicate dallo stesso Comune.
5. IMPORTO DEL CONTRIBUTO
Il contributo per l’acquisto dei veicoli di cui al precedente art. 4, è concesso ed erogato con le modalità indicate al successivo art. 6 a condizione che:
- gli acquirenti dei veicoli corrispondano a quanto indicato all’art. 2
- siano pienamente rispettate tutte le condizioni di cui all’art. 6.
Il Finanziamento massimo accordabile per l’acquisto di ogni singolo veicolo appartenente alla tipologia di cui all’art. 4 è pari a:
- €. 150,00 per i velocipedi dotati di un motore elettrico in ausilio alla pedalata.
I suddetti contributi non escludono la possibilità di accesso ad ulteriori agevolazioni all’acquisto previste da normative vigenti o future, erogate da altri soggetti pubblici.
6. MODALITA’ PER LA RICHIESTA E L’EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO
I soggetti interessati dovranno inoltrare al Comune di Cassino Ufficio Ambiente – P.zza De Gasperi – Cassino, richiesta di contributo a mezzo di raccomandata a.r. o a mezzo protocollo interno del 6° Settore, secondo lo schema allegato, la predetta richiesta dovrà essere corredata della seguente documentazione:
- dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445/2000 e della normativa ivi richiamata, attestante il diritto dell’acquirente del veicolo a percepire il contributo per essere residente nel Comune di Cassino;
- dichiarazione attestante che l’acquirente si impegna a mantenere il possesso del mezzo per almeno due anni dalla data dell’acquisto, e con lo sponsor ben visibile sulla stessa bicicletta;
-impegno specifico, da parte del percettore del contributo, a restituire il contributo stesso al cessare delle condizioni previste dal punto 2 e ad inoltrare all’Ufficio Ambiente, alla scadenza del primo e del secondo anno dalla concessione del contributo, copia aggiornata della documentazione attestante il mantenimento dei requisiti richiesti.
Al fine di facilitare gli acquirenti, sono stati predisposti modelli per le dichiarazioni di cui ai punti sopra indicati, allegati al presente bando di cui costituiscono parte integrale.
L’avvenuta concessione del contributo sarà comunicata, con lettera, all’interessato e alla Ditta rivenditrice che avrà aderito all’iniziativa, scelta dal concessionario del contributo.
Il contributo sarà quindi erogato al rivenditore, previa sua richiesta con allegata la fattura di vendita del veicolo firmata dall’acquirente.
Il bando e tutti i moduli allegati saranno disponibili presso l’Ufficio Ambiente del Comune di Cassino – Piazza De Gasperi, o scaricabili direttamente dal sito: www comune.cassino.fr.it
CASSINO, 03 – 04 - 2007
IL DIRIGENTE L’ASSESSORE
(Ing. Pio Pacitti) (Sig. Mario Valente)

lunedì 16 aprile 2007

Gravi effetti mutageni delle emissioni del motore diesel usando olio vegetale come combustibile

Estratto - le emissioni del motore diesel (DEE) sono classificate come probabilmente cancerogene per gli esseri umani. Negli ultimi anni ogni lo sforzo è stato fatto ridurre DEE ed il loro contenuto dei residui aromatici policiclici cancerogeni e mutageni.
Il documento si trova qui



Strong mutagenic effects of diesel engine emissions using vegetable oil as fuel.
Abstract - Diesel engine emissions (DEE) are classified as probably carcinogenic to humans. In recent years every effort was made to reduce DEE and their content of carcinogenic and mutagenic polycyclic aromatic compounds.
http://www.bv-pflanzenoele.de/pdf/ArchTox.pdf
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domenica 15 aprile 2007

Greve, contributi dal comune per l’acquisto di biciclette elettriche

Tutti possono richiedere il contributo, ma i cittadini che abbiano compiuto 65 anni hanno la precedenza. Fino al 31 luglio 2007 il Comune accoglierà soltanto le domande degli ultrassessantacinquenni e metterà da parte le altre, che verranno esaminate soltanto dal 1 agosto, secondo la data di presentazione.
L’ammontare è pari alla metà del costo di acquisto della bicicletta fino ad un massimo di 500 euro. Tutti possono richiedere il contributo, precedenza per i cittadini che abbiano compiuto 65 anni .
Il Comune di Greve in Chianti concede contributi per l’acquisto di biciclette elettriche. A giorni sarà infatti pubblicato il bando per la richiesta delle agevolazioni, promosso dagli assessorati all’Ambiente e al Turismo del Comune.
La bicicletta a pedalata assistita (o elettrica) può considerarsi una buona alternativa all’automobile: ha infatti un piccolo motore elettrico che aiuta nella pedalata, rendendola poco faticosa. Inoltre il motore elettrico funziona a batterie ricaricabili attraverso una normale presa di corrente e il mezzo è considerato dal Codice della Strada come una normale bicicletta, che può quindi essere utilizzato senza obbligo di casco, assicurazione e bollo.
Il contributo che darà il Comune è pari alla metà del costo di acquisto della bicicletta, fino a un massimo di 500 euro. Tutti potranno richiedere il contributo, ma i cittadini che abbiano compiuto 65 anni avranno la precedenza. Fino al 31 luglio il Comune accoglierà soltanto le domande degli ultra sessantacinquenni, mentre le altre verranno esaminate a partire dal 1° agosto, seguendo la data di presentazione e fino a esaurimento dei fondi disponibili.
Una volta scelta la bicicletta da acquistare, basterà compilare il modulo di prenotazione specificando marca, modello e negozio dove si intende comprare la bici. Il modulo va consegnato o spedito al Comune di Greve in Chianti - Servizio Ambiente, piazza Matteotti 8, 50022 Greve in Chianti oppure inviato per fax allo 055 8544727.
Il Comune valuterà l’ammissibilità della richiesta e comunicherà al cittadino la risposta. In caso di esito affermativo il richiedente avrà trenta giorni di tempo per comprare la bicicletta e consegnare o spedire il modulo di richiesta liquidazione. Il richiedente deve allegare alla richiesta la fattura/scontrino della bicicletta ed una fotocopia di un documento d’identità valido.
Il Comune, verificata la corrispondenza dei dati tra il modulo di prenotazione e quello di richiesta liquidazione, salderà il contributo in un’unica rata.
Il criterio di valutazione delle domande sarà cronologico, cioè in base alla loro data di arrivo. Le biciclette elettriche si possono comprare in qualsiasi negozio.
Per informazioni è possibile chiamare il numero verde del Comune, 800 207988, scrivere a ambiente@comune.greve-in-chianti.fi.it , visitare il sito www.comune.greve-in-chianti.fi.it oppure recarsi personalmente presso l’Ufficio Ambiente del Comune, al Palazzo della Torre, il lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13.30 e il lunedì e giovedì dalle 15 alle 18.
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sabato 14 aprile 2007

Incidente nucleare in Francia di 'Livello 1' alla centrale di Dampierre

Un incidente nucleare si è verificato ieri sera in uno dei reattori della centrale nucleare di Dampierre nel Loiret, dipartimento francese della regione Centro. Lo ha reso noto l'Autorità di sicurezza nucleare (Asn) con un comunicato. L'Asn "è stata informata da Edf che il 9 aprile 2007 si è verificato un incidente sul reattore numero 3 della centrale nucleare di Dampierre", precisa il comunicato, sottolineando che è stato provocato "da un abbassamento dell'energia elettrica". Il reattore è stato fermato e sono subito scattate le "procedure di sicurezza" afferma la ASN. Il piano di emergenza interno è stato messo in moto da Edf alle 22.10" e la Asn "ha messo in piedi il servizio nazionale di crisi", aggiunge la Asn. Si tratta di un allarme di livello 1 su 7 sulla scala internazionale degli incidenti nucleari .

Incident sur le réacteur 3 de la centrale de Dampierre
L’Autorité de sûreté nucléaire (ASN) a été informée par EDF qu’un incident est survenu le 9 avril 2007 sur le réacteur n° 3 de la centrale nucléaire de Dampierre, située dans le département du Loiret.
D'après le communiqué de presse, cet incident fait suite à une défaillance électrique. Le réacteur est à l’arrêt et la sûreté est assurée par les fonctions de secours. Le plan d’urgence interne a été déclenché par EDF à 22 h 10.
L’ASN a mis en place son organisation nationale de crise et suit l’évolution de la situation. Son appui technique l’IRSN est également mobilisé. L’ASN a classé provisoirement cet incident sur l’échelle de gravité INES au niveau 1.
La remise en service par EDF du dispositif électrique défectueux à l’origine de cet incident est en cours. EDF a levé, ce matin à 8 h 15, son plan d’urgence interne déclenché hier à 22 h 10.
L’ASN précise qu’à tout moment la sûreté de l’installation a été assurée.
L’ASN a demandé à EDF de réaliser un examen approfondi des causes de cet incident pour en tirer toutes les conséquences.
Qui
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Il progetto del "bio" etanolo è assurdo

I conti in tasca al "bio" etanolo
Giorgio Forti*
"Biocarburanti": già la parola è ingannevole. Si tratta di usare come carburante nei motori a scoppio l'etanolo, prodotto per fermentazione degli zuccheri che le piante - in particolare mais, barbabietola e canna da zucchero - sintetizzano grazie all'energia solare per mezzo della fotosintesi clorofilliana.
Il progetto è assurdo, da ogni punto di vista. Un ottimo raccolto di mais dà circa 150 quintali per ettaro. Il mais appena colto contiene circa il 20% di umidità che va eliminata, con un costo energetico. Restano 121,5 quintali. Poniamo che siano tutto amido (anche se il mais contiene il 10% di proteine): 121,5 quintali di amido danno, per l'idrolisi compiuta dal lievito, 133,65 quintali di glucosio (l'idrolisi aggiunge una molecola d'acqua per ogni molecola di glucosio liberata dall'amido). Il lievito fermenta completamente il glucosio e produce 68,31 quintali di alcool etilico (etanolo, per l'occasione ribattezzato "bio"). Siccome l'etanolo ha peso specifico di 0,8, abbiamo 85,39 ettolitri per ettaro di etanolo. L'etanolo prodotto dal lievito è in soluzione acquosa, al massimo al 15% etanolo e 85 % acqua. Per utilizzarlo come carburante occorre portarlo a non meno del 70%. Anche questo costa notevolmente, perché l'etanolo distilla dall'acqua a circa 50°C.
Un altro breve conto: circolano in Italia circa 28 milioni di automobili. Se ognuna facesse solo 10.000 chilometri all'anno (in media ne fanno assai di più), consumando 1 litro di carburante per 10 Km, consumeremmo 1.000 litri per automobile l'anno. Totale: 28 miliardi di litri/anno. Se il carburante è l'etanolo, bisogna coltivare a mais (con raccolti eccezionali ogni anno) 32.790 kmq di terreno, cioè il 10,6% della superficie dell'Italia, se tutta fosse fertile come la pianura padana. Questo solo per le automobili: si aggiungano i circa 4 milioni di camion, che hanno motori più grossi, e fanno almeno 10 volte più Km/anno. Calcolando almeno altrettanti ettari di mais per i camion, circa il 22% dell'Italia andrebbe coltivata a mais solo per il trasporto su strada (e con raccolti eccezionali, molta acqua, molti concimi chimici). Lo stesso calcolo con la barbabietola da zucchero (raccolto ottimo di circa 600 quintali/ettaro, zucchero 12%), dà 48,43 ettolitri di etanolo per ettaro. Con la canna da zucchero si avrebbe forse il 20% di più, ma in Italia non si coltiva.
Quanto all'anidride carbonica, la fermentazione alcolica ne produce due molecole per due di etanolo, cioè 88 grammi per 92 grammi di etanolo, quasi 1/1 in peso. Bruciando l'etanolo nel motore poi si produce tanta CO2 per potenza sviluppata quanta se ne produce con i combustibili fossili. Si aggiunga la CO2 organicata dalla fotosintesi.
Dunque, perché negli Stati uniti si fa etanolo dal mais? Gli Usa producono il 75% del mais mondiale, e lo usano soprattutto per nutrire il bestiame. La loro produzione media per ettaro è circa 70 quintali per ettaro (in Italia circa 100, coltivato soprattutto nel nord), e non hanno bisogno di irrigarlo, perché piove a sufficienza. È un modo di finanziare gli agricoltori, che sono una molto piccola percentuale della popolazione. Gli Usa inoltre importano da paesi (Messico, Brasile) dove la mano d'opera è pagata malissimo. Le conseguenze per quei paesi sono grandi aumenti dei prezzi alimentari: per risparmiare ben poco petrolio si affamano i paesi poveri. Anche in Italia, che importa mais dagli Usa, l'aumento del prezzo si sente già.
E perché anche in Italia economisti e giornalisti sconsiderati appoggiano la campagna per il "bioetanolo"? Alcuni solo per ignoranza; altri per interesse: importatori di "bioetanolo", produttori di carburanti misti detassati perché "verdi" - cosa assolutamente falsa, come si è detto. E cosa pensare di quegli accademici che si prestano al gioco organizzando progetti di ricerca tanto fasulli quanto pubblicizzati?

*Facoltà di scienze Università di Milano, socio nazionale dell'Accademia dei Lincei

venerdì 13 aprile 2007

L'eolico in Spagna supera il nucleare

Eolico - nucleare: uno a zero
La produzione eolica in Spagna il 20 marzo ha toccato un nuovo record di potenza istantanea: 8.375 MW pari al 27% della domanda di quel momento, superando così il nucleare.
L’operatore di rete spagnolo Red Eléctrica de España (Ree) ha fatto sapere che il giorno 20 marzo la produzione eolica in Spagna ha toccato alle 17.40 un nuovo record di potenza istantanea, cioè 8.375 MW pari al 27% della domanda di quel momento, superando di gran lunga tutte le altri fonti, compreso il nucleare.
Anche per quanto riguarda la domanda di energia oraria si è registrato un record con 8.298 MWh tra le 17 e le 18, così come per l’energia giornaliera con 169.194 MWh eolici.
La domanda di energia elettrica della Spagna alle 17.40 ammontava a 31.033 MW, ai quali vanno aggiunti 1.759 MW che si stavano esportando. In quel momento la produzione era così costituita:
Eolico:8.375 MW
Nucleare: 6.797 MW
Carbone: 5.081 MW
Idroelettrico: 5.025 MW
Ciclo combinato: 3.860 MW
Rinnovabili (escluso eolico): 3.553 MW
Gas: 101 MW
Il precedente massimo storico dell’eolico si era avuto l’8 dicembre 2006 con 8.136 MW di potenza istantanea, con 8.010 MWh tra le 14 e le 15 e 159.291 MWh di energia giornaliera.
Alla fine del 2006 erano installati in Spagna impianti eolici per una potenza di circa 11.600 MW, in grado di produrre annualmente circa 24 miliardi di kWh, cioè 24 milioni di MWh .
(L'immagine - LaVenere (1484)-Botticelli-particolare.jpg)

giovedì 12 aprile 2007

L'Uranio non è e non sarà a buon prezzo.

Per chi pro-nucleare non si faccia troppe, il costo della materia prima per le centrali nucleari ha avuto un'impennata e continuerà la sua corsa al rialzo. Anche l'uranio fa parte delle materie destinate ad esaurirsi così come lo è il petrolio. L'uranio è arrivato a 113$ la libbra! Lo spot price era a 95$ un paio di settimane fa e 7$ sei anni fà.
Non è conveniente puntare sulla costruzione su nuove centrali quando a breve dovremo scontrarci con la dura relatà: non c'è più trippa per gatti.
Per le variazioni dei costi, qui
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mercoledì 11 aprile 2007

Test Drive: L1X-75 Electric Racecar



L1X-75 Carbon Fiber SUPERCAR
Hy-Technologies L1X-75: Zero-60 in 3.1 Seconds, lithium batteries

Speed: Over 120 mph / 193 km/h
Range: Over 100 miles / 160 km/h
Charge Time: 8 -10 hours on 220 V
Total Weight: 2600 lbs / 1182 Kg
Power System: 320 V
Cycle Life: 1500+ charges
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Lo Stivale fa le leggi con i piedi, fotovoltaico

A fronte di una forte dipendenza energetica estera del nostro Paese il legislatore, invece di incentivare la produzione nazionale e la razionalizzazione dei consumi, scrive leggi cervellotiche e farraginose che scoraggiano coloro che vorrebbero realizzare azioni positive. Questo è il caso del sig. Alfredo Fasola di Bologna che è un agricoltore biologico.
In un servizio televisivo proposto dalla trasmissione "Le Iene" del 10 Aprile sera, l' imprenditore agricolo aveva installato un impianto fotovoltaico che produce la bellezza di 25 mila Kwh ma in realtà ne consuma solo 15 mila e quindi è costretto a consumare la differenza di 10 mila Kwh per non averne un danno economico. La cosa 'buffa' è che gli viene pagata solo l'energia consumata e non quella reimmessa in rete costringendolo a sovraconsumare sprecando in qualche caso il più possibile energia.
Il video de Le Iene "Le normative sul consumo di energia solare"
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martedì 10 aprile 2007

Go kart elettrico e batterie a litio polimeri

Ricordate il go kart elettrico che ha battuto in una gara tutti go kart col motore a scoppio partendo dall'ultima fila? ( qui - qui - qui ) Ebbene, aveva a bordo le batterie a litio polimeri. Sappiamo già che i motori elettrici sono superiori in quanto a performance rispetto ai motori tradizionali endotermici e fino ad oggi la differenza era data dalla estrema pesantezza delle batterie che impediva loro di avere percorrenze interessanti. Il veicolo impegnava buona parte dell'energia accumulata per trasportare se stesso e soprattutto le batterie. Le nuove batterie a litio polimeri sono più leggere delle batterie al piombo, pesano un sesto, ed hanno un volume di circa un quinto.
Una breve descrizione delle batterie LiPo.
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Clima: L’Onu lancia l’allarme

L’Ipcc, l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa dei cambiamenti climatici, ha finalmente trovato l’accordo sul secondo capitolo del rapporto 2007.
Dopo il primo capitolo sulla fisica dei cambiamenti, pubblicato nel febbraio scorso, quello attuale è il dossier che prende in esame le conseguenze pratiche dei mutamenti climatici.
A darne notizia è stato il presidente del Panel Rajendra Pachauri: "Alla fine abbiamo un documento che spero attirerà l’attenzione in tutto il mondo", ha aggiunto Pachauri.
Un innalzamento della temperatura media globale di 2-2.5 gradi rispetto al presente "potrà causare un forte aumento degli impatti" con spostamenti geografici di specie, perdite totali di biodiversità, riduzione della produttività agricola e delle risorse idriche in vaste aree.
Questo uno dei punti dell’accordo varato a Bruxelles dagli esperti del Panel intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc).
Gli impatti dei cambiamenti climatici, dicono gli esperti dell’Ipcc, "sono già in atto a livello globale e regionale e saranno più forti nel futuro". Inoltre, "molti sistemi naturali in tutto il pianeta sono stati già affetti da cambiamenti climatici regionali, in particolare da aumenti di temperature".
Con un aumento della temperatura media globale oltre 1.5-2.5 gradi rispetto a quella di questi anni si avrà un maggiore rischio di estinzione per circa 20-30% delle specie vegetali ed animali.
In Australia e Nuova Zelanda le proiezioni climatiche stimano una forte perdita di biodiversità entro il 2020.
"Le proiezioni climatiche relative agli impatti sulla salute prevedono uno scenario drammatico in particolare per le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo".
Il documento parla di "aumento della malnutrizione e dei rischi di malattie infettive e respiratorie, aumento di mortalità a causa di eventi più estremi come onde di calore, alluvioni, tempeste e siccità, aumento della frequenza delle malattie cardio-respiratorie a causa dell’aumento delle concentrazioni di ozono troposferico a livello superficiale".
Stando alle previsioni basate su proiezioni scientifiche, già tra venti anni centinaia di milioni di persone rimarranno senza acqua a causa della siccità, mentre epidemie come la malaria si estenderanno anche in zone non tropicali.
Nel 2050 l’Europa potrebbe perdere tutti i suoi ghiacciai e nel 2100 metà della vegetazione mondiale potrebbe essere estinta. Inoltre si ripeteranno ondate di calore anomalo in grado di uccidere migliaia di persone ed eventi climatici estremi come inondazioni e alluvioni.
Rispetto al precedente rapporto (pubblicato dall’Ipcc nel 2001) quello attuale è molto più allarmato e circostanziato e soprattutto affronta il riscaldamento globale non più come una vaga minaccia per un futuro lontano, ma come un fenomeno che sta già producendo i suoi effetti.
"I cambiamenti climatici - spiega Neil Adger, uno dei leader della delegazione britannica nell’organismo Onu - non è qualcosa che riguarda il futuro, è già tra noi".
Dopo l’estate l’Ipcc pubblicherà anche il terzo capitolo del suo rapporto 2007 nel quale vengono affrontati i possibili rimedi per contrastare il riscaldamento globale e mitigarne gli effetti.

Qui
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lunedì 9 aprile 2007

The New York Times contro la produzione di etanolo con mais

Il noto quotidiano The New York Times ha condannato l’aumento senza precedenti della coltivazione di granturco negli USA per produrre etanolo e sostituire in minima parte il petrolio che il paese consuma.
In un editoriale intitolato “Le conseguenze del mais”, il TNYT commenta l’irresponsabile interesse dei contadini nell’incremento dei camapi destinati alla coltivazione di mais nell’affanno di ottenere rapidi guadagni.
La rapida attenzione verso questa produzione di cereali deriva dalla politica del presidente Bush a favore dei biocombustibili, scatenando il rischio di rompere la bilancia agricola della nazione, con un calo immediato delle aree coltivate a soia e cotone, tra le altre.
Il The New York Times ha rivelato che quest’anno gli agricoltori nordamericani stanno seminando 36,6 milioni di ettari di terreno a mais, la più grande area mai destinata a questa coltivazione dal 1944.
Le terre destinate alla soia diminuiranno del 10% e lo stesso accadrà con il cotone e il grano, aggiunge l’editoriale.
Oltre al pericolo che questo rappresenta nelle esportazioni, il giornale ha segnalato un altro rischio meno noto: lo sfruttamento delle terre soggette a un programma di protezione del medio ambiente.
Si parla di almeno 15 milioni di ettari reintegrati alla natura perchè montagnosi, paludosi o riserve di flora e fauna, che sono conservati grazie a fondi apportati dai contribuenti.
Il programma di conservazione delle riserve ha già paralizzato l’incorporazione di nuove aree e gruppi di agricoltori hanno cominciato a chiedere la liberazione, per la coltivazione, delle terre protette.
Per quanto possa piacere la produzione di etanolo, soprattutto quello derivato dalla cellulosa e da altre fonti differenti dal mais, sarebbe un tragico errore gettare al vento due decenni di protezione ambientale in cambio di guadagni rapidi, ha affermato il quotidiano.
La produzione di etanolo con questo cereale sostituirà una minima frazione della quantità di petrolio che utilizziamo e questa si otterrà al prezzo di una nuova caccia pazzesca di terre coltivabili e sarà maggiore la perdita in conservazione che il guadagno in indipendenza energetica.
Il TNYT ha segnalato, tra le sue principali informazioni, l’articolo di condanna a questo proposito scritto dal presidente cubano, Fidel Castro, a proposito dei piani di Bush d’incrementare l’uso di alimenti come il mais o la soia per la produzione di etanolo.

The Consequences of Corn (The New York Times)
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domenica 8 aprile 2007

Principali risultati emersi dalla Sessione del Working Group WGII dell’ultimo rapporto IPCC

Dal comunicato stampa di Sergio Castellari del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
-- Focal Point dell’IPCC per l’Italia --
Email: castellari@bo.ingv.it
Brusselles, 6 aprile 2007
DELEGAZIONE ITALIANA PARTECIPANTE ALLA SESSIONE WGII:
• Dr. Sergio Castellari
INTRODUZIONE:
A Brusselles dal 2 aprile al 4 aprile si è svolta la Ottava Sessione del Gruppo di Lavoro II (WGII) dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) con la partecipazione di delegati da più di 100 Paesi insieme agli autori responsabili dei singoli capitoli del rapporto WGII.
L’IPCC è un organismo delle Nazioni Unite, istituito nel 1988 dalla Organizzazione Mondiale per la Meteorologia (World Meteorological Organization – WMO) e dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UN Environment Programme – UNEP), allo scopo di fornire ai politici una valutazione obiettiva e corretta della letteratura tecnico-scientifica e socio-economica disponibile in materia dei cambiamenti climatici, impatti, adattamento e mitigazione. L’attività principale dell’IPCC è quella di realizzare ogni sei anni i Rapporti di Valutazione scientifica sullo stato delle conoscenze nel campo dei cambiamenti climatici, i Rapporti Speciali e gli Articoli Tecnici su argomenti ritenuti di particolare interesse scientifico. E’ importante ricordare che l’IPCC è l’organismo ufficiale che fornisce l’informazione scientifica per le deliberazioni della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (UN Framework Convention on Climate Change – UNFCCC).
Il rapporto del WGII valuta la letteratura riguardante gli aspetti scientifici, tecnici e socio-economici degli impatti, adattamento e vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Questo rapporto cerca di fornire una analisi obiettiva di come i cambiamenti climatici influenzano i sistemi naturali ed umani, di come gli impatti possono cambiare nel futuro e di come l’adattamento può affrontare questi impatti.
I delegati governativi hanno approvato parola per parola il Summary for Policy Makers (SPM) del Quarto Rapporto di Valutazione (Assessment Report 4 – AR4) del WGII "Impacts, Adaptation and Vulnerability" ed accettato il rapporto suddetto. Da oggi 6 aprile 2007 il SPM del WGII è disponibile sul sito www.ipcc.ch dell’IPCC a Ginevra, e la traduzione italiana sarà disponibile in poche settimane sul sito del Focal Point nazionale (https://www.cmcc.it/web/public/IPCC-Italia)
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mentre il rapporto WGII completo sarà disponibile in forma elettronica e cartacea solo verso la fine di maggio di quest’anno.
Il Rapporto di Valutazione AR4 consiste di tre singoli Rapporti e di un Rapporto di Sintesi:
• il 2 febbraio è stato completato l’AR4 – WG1
• oggi è stato completato l’AR4-WG2
• il prossimo 4 maggio sarà completato l’AR4-WG3
• il prossimo 17 novembre sarà completato il Rapporto di Sintesi AR4
IL RAPPORTO AR4-WGII:
Questo SPM-WGII ha richiesto una discussione negoziale molto più accesa del SPM-WGI discusso a Parigi in febbraio. Avere un riassunto per i decisori politici che tratti di impatti su vari settori (acqua, cibo, ecosistemi, coste e salute) e sulle diverse 8 regioni con cui l’IPCC ha suddiviso il pianeta (Africa, Asia, Australia-Nuova Zelanda, Europa, America Latina, Nord America, Regioni Polari e Piccole Isole) ha sicuramente più forti ripercussioni politiche.
Il SPM è uno strumento di comunicazione scientifica per i non-addetti ai lavori e chiaramente non può contenere il riassunto di tutti i principali risultati presentati nei 20 capitoli del rapporto WGII e per questo richiede sempre una lunga e strenua negoziazione, che è terminata dopo quattro giorni e dopo 15 ore continue di negoziazione, verso le 11 del mattino di oggi, venerdì 6 aprile!
Alcuni Paesi si sono opposti alla presenza nel testo del SPM-WGII di:
• riferimenti ad alcuni risultati scientifici contenuti nel rapporto,
• riferimenti al legame tra adattamento e mitigazione (strategie che devono essere complementari),
• riferimenti ai diversi impatti dei cambiamenti climatici aseconda dei diversi scenari climatici e dei diversi scenari di stabilizzazione, che grande implicazioni possono avere sui lavori dell’UNFCCC.
In particolare, solo tre Paesi si sono opposti in maniera decisa all’inserimento di due tabelle esplicative che, con le dovute bande di incertezza, mostrano il legame dei futuri impatti settoriali e regionali con le proiezioni climatiche di temperatura media globale provenienti dal SPM-WGI (Figure SPM-WGI-7). Alla fine solo la prima tabella con gli impatti settoriali è rimasta nel testo, ma senza il collegamento con le proiezioni climatiche. Questo ha ritardato il raggiungimento del consenso sul testo del SPM, che nei quattro giorni di negoziazione ha perso alcune parti (ad esempio una delle suddette tabelle), ma ha almeno mantenuto i messaggi principali del rapporto.
L’Italia con la Spagna ha spinto molto nei vari gruppi negoziali e nella plenaria della sessione per mantenere nel SPM la maggior parte delle informazioni scientifiche sugli impatti già in corso e su quelli futuri dell’Europa Meridionale presentati in dettaglio nel capitolo sull’Europa.
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Contesto generale del rapporto WG2:
In generale il rapporto IPCC-WGII conferma i principali messaggi chiave del TAR-WGII, in particolare riguardo alle proiezioni di impatti e alla vulnerabilità, e anzi presenta tali risultati con più solidità scientifica.
Rispetto al TAR gli studi di attribuzione dei cambiamenti climatici osservati finora sono migliorati, grazie all’analisi di un più grande data-set rispetto al passato che ha permesso di definire che il riscaldamento antropogenico (come spiegato dal WGI) ha già avuto un forte impatto su molti sistemi fisici e biologici. Il rapporto WGII identifica chiaramente le principali vulnerabilità (key vulnerabilities) per le differenti regioni. Queste nuove informazioni scientifiche contenute nel rapporto WGII potranno essere di grande aiuto per le deliberazioni delle sessioni della UNFCCC.
Nel rapporto WGII si pone l’urgenza di intraprendere al più presto misure di adattamento per reagire a impatti che sono ormai inevitabili e misure di mitigazione dei cambiamenti climatici al fine di alleviare ed evitare i maggiori impatti e i futuri rischi.
Impatti dei cambiamenti climatici sono già in atto a livello globale e regionale e saranno più forti nel futuro:
• Molti sistemi naturali in tutto il pianeta sono stati già affetti da cambiamenti climatici regionali, in particolare aumenti di temperature.
• Un grande numero di data-set raccolti in tutto il globo ha permesso di stimare l’influenza del riscaldamento globale attribuito alle attività umane su molti sistemi fisici e biologici (IMPRONTA UMANA SUI SISTEMI NATURALI).
• Un aumento della temperatura media globale di 2–2,5°C rispetto al presente potrà causare un forte aumento degli impatti (spostamenti geografici di specie, perdite totali di biodiversità, riduzione della produttività agricola e delle risorse idriche in vaste aree (Rapporto WGII).
• Un aumento della temperatura media globale oltre 3,5°C rispetto al presente causerà aumenti della vulnerabilità in molti sistemi naturali ed umani rendendo molto difficile attuare misure di adattamento (Rapporto WGII).
• Alcuni sistemi saranno colpiti fortemente dagli impatti dei cambiamenti climatici: ecosistemi tipo tundra e foreste boreali, ecosistemi mediterranei, mangrovie, barriere coralline, aree costiere, risorse idriche e regioni secche delle basse e medie latitudini, agricoltura in regioni nella basse latitudini e la salute umana.
• Alcune regioni del pianeta saranno più colpite delle altre: l’Artico, l’Africa (in particolare la regione sub-sahariana), le piccole isole e i mega-delta asiatici (Gange-Brahmaputra, Zhujiang).
• Entro la metà di questo secolo il run-off medio di tutti dei fiumi del globo e la disponibilità idrica potranno aumentare di circa il 10-40% nelle alte latitudini e in
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alcune aree umide dei tropici, ma diminuiranno di 10-30% nelle regioni alle medie-latitudini e in alcune altre parti dei tropici già sotto water-stress.
• Le aree colpite da siccità aumenteranno in estensione. Aumenteranno anche gli eventi di più intensa precipitazione ed aumenteranno i rischio di inondazioni. In Africa le proiezioni climatiche stimano che entro il 2020 75-250 milioni di persone saranno esposte ad un forte aumento di water stress.
• Si avrà un maggiore rischio di estinzione per circa 20-30% delle specie vegetali ed animali con un aumento della temperatura media globale oltre 1,5-2,5 C rispetto a quella di questi anni. In Australia e Nuova Zelanda le proiezioni climatiche stimano una forte perdita di biodiversità entro il 2020 (Great Barrier Reef e Quennsland Wet Tropics).
• L’aumento dell’acidificazione degli oceani causato dall’aumento delle concentrazione atmosferica di CO2 causerà forti impatti negativi su organismi marini come i coralli e le specie a loro collegate.
• Alle basse latitudini la produttività agricola tenderà a diminuire anche per un aumento della temperatura media globale di solo 1-2 C.
• Le zone costiere saranno esposte ad un maggiore rischio di erosione costiera causata dai cambiamenti climatici che causeranno un innalzamento del livello globale marino.
• Le proiezioni climatiche relative agli impatti sulla salute prevedono uno scenario drammatico in particolare per le popolazioni dei paesi in via di sviluppo: aumento della malnutrizione e dei rischi di malattie infettive e respiratorie, aumento di mortalità a causa di eventi più estremi come onde di calore, alluvioni, tempeste e siccità, aumento della frequenza delle malattie cardio-respiratorie a causa dell’aumento delle concentrazioni di ozono troposferico a livello superficiale.
Risposte ai cambiamenti climatici: adattamento e mitigazione devono essere complementari
 L’adattamento è una misura necessaria per gli impatti che sono inevitabili.
 Maggiore adattamento è necessario a livello locale e regionale al fine di ridurre le vulnerabilità, ma esistono limiti e barriere.
 Possibili strategie di adattamento preventivo al fine di ridurre i rischi potenziali di alcuni impatti-chiave come perdite di biodiversità, scioglimento dei ghiacciai richiederanno ingenti impegni finanziari.
 La vulnerabilità ai cambiamenti climatici in alcuni settori e regioni può essere accentuata da altri fattori di stress sociale ed ambientale.
 Però molti impatti, in particolare quelli che potrebbero avvenire dopo il 2020, possono essere ridotti o ritardati da pronte misure di mitigazione dei cambiamenti climatici.
 Gli effetti dei cambiamenti climatici non mitigati produrranno forti limiti alla capacità adattiva dei sistemi naturali e umani e richiederanno un grosso dispendio di risorse finanziarie.
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Futuri impatti dei cambiamenti climatici per l’Europa:
Nel rapporto WGII il capitolo 12 tratta degli impatti e delle vulnerabilità chiave dell’Europa:
• Per la prima volta sono stati stimati con maggiore certezza scientifica gli impatti dei cambiamenti climatici già in atto in Europa: ritiro dei ghiacciai, spostamenti di specie, rischi da onde di calore.
• Quasi tutti i Paesi Europei subiranno in futuro impatti negativi dei cambiamenti climatici che avranno forti ripercussioni a livello economico (maggiore rischio di inondazioni, di erosione costiera, di stress nella maggioranza degli organismi ed ecosistemi, aumento del ritiro dei ghiacciai, maggiore riduzione della copertura nevosa con conseguenze sul turismo invernale e in alcune aree dell’Europa si avranno estinzioni di specie.
• In Europa Meridionale i cambiamenti climatici avranno i più forti impatti negativi: una forte riduzione della disponibilità idrica e del potenziale energetico idroelettrico, una riduzione del turismo e una riduzione della produttività agricola ed un aumento dei rischi alla salute dovuto ad una maggiore frequenza di onde di calore e di incendi boschivi naturali.
• Nell’Europa Centrale ed orientale la precipitazione media estiva tenderà a diminuire e aumenteranno i rischi da ondate di calore e diminuirà la produttività forestale.
L’area Mediterranea:
E’ importante ricordare che i rapporti WGI e WGII mostrano chiaramente la vulnerabilità del Europa Meridionale e della area Mediterranea ai futuri cambiamenti climatici (ALTA VULNERABILITA’ DELL’AREA MEDITERRANEA) nelle proiezioni future di temperatura media atmosferica superficiale, precipitazione media e run-off annuale.
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sabato 7 aprile 2007

Clima: vulnerabilità dell’area Mediterranea

L’Ipcc, l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa dei cambiamenti climatici, ha finalmente trovato l’accordo sul secondo capitolo del rapporto 2007.
Dopo il primo capitolo sulla fisica dei cambiamenti, pubblicato nel febbraio scorso, quello attuale è il dossier che prende in esame le conseguenze pratiche dei mutamenti climatici.
Un innalzamento della temperatura media globale di 2-2.5 gradi rispetto al presente "potrà causare un forte aumento degli impatti" con spostamenti geografici di specie, perdite totali di biodiversità, riduzione della produttività agricola e delle risorse idriche in vaste aree.

Principali risultati emersi dalla Sessione del Working Group WGII dell’ultimo rapporto IPCC:


- Ridotta disponibilità di acqua (aumento di water stress);
- Aumento dei fenomeni di siccità;
- Aumento degli incendi nelle foreste;
- Gravi perdite di biodiversità, specialmente nelle zone umide costiere e nelle Alpi;
- Aumento del processo di salinizzazione ed eutrofizzazione delle acque costiere;
- Ridotta disponibilità di aree per la coltivazione, aumento della domanda di energia in estate, ridotta energia idroelettrica;
- Ridotto turismo estivo.
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Regione Liguria: al via bando per autoproduzione energia elettrica

E' aperto il bando pubblico rivolto ad aziende, pubbliche e private, operanti nel settore produttivo che intendono dotarsi di impianti alimentati con fonti rinnovabili per l'autoproduzione di energia elettrica o calore. A partire da domani, e fino al 4 luglio 2007, le domande di contributo potranno essere presentate esclusivamente tramite raccomandata inviata a FILSE. Il bando mette a disposizione 2 milioni e 200 mila euro stanziati dalla Regione Liguria e potrà essere scaricato attraverso il portale internet regionale o consultato direttamente sul Bollettino Ufficiale della Regione.
"Promuovere il risparmio energetico e la diffusione delle fonti rinnovabili significa contribuire concretamente alla riduzione delle emissioni che provocano il riscaldamento globale ed i conseguenti cambiamenti climatici", spiega Franco Zunino, Assessore all'ambiente della Regione Liguria. Gli impianti da realizzare dovranno favorire il risparmio energetico oppure consentire la produzione di energia elettrica o termica destinata all'autoconsumo, ovvero alla copertura del fabbisogno energetico delle aziende. L'energia elettrica dovrà essere prodotta con fonti rinnovabili come l'eolico, l'idroelettrico o il fotovoltaico, quella termica con combustibili alternativi a quelli fossili. Potranno infine essere finanziati gli impianti che attuano la produzione combinata (co-generazione) di energia elettrica e calore.
Comunicato
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venerdì 6 aprile 2007

MOLLA LA BENZA


E' partita la campagna di sensibilizzazione per liberarsi dallo scooter a benzina e passare ad un veicolo elettrico, come la bicicletta a pedalata assistita, scooter o city car.









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giovedì 5 aprile 2007

Tutte le case in Gran Bretagna a emissioni zero nel 2016

Allo scopo di raggiungere l'obiettivo "emissioni zero" nel 2016, il governo di Londra ha stanziato incentivi per un totale di 80 milioni di sterline. Edifici ad alta efficienza energetica ed isolazione termica, alimentati da tecnologie "pulite" per l'autoprodizione di energia ("microgenerazione") aiuteranno in questo modo a ridurre le emissioni fino ad azzerarle in meno di dieci anni, alleggerendo la bolletta energetica delle famiglie britanniche. L'obiettivo "emissioni zero" previsto per il 2016 sarà raggiunto attraverso tre fasi di progressiva riduzione delle emissioni di CO2. 25% entro il 2010: si dovrà raggiungere l'obiettivo del 25% di emissioni in meno rispetto agli standard di una abitazione del 2006, con un risparmio sulle bollette stimato di 30-75 sterline a famiglia ogni anno; 44% entro il 2013: una ulteriore riduzione delle emissioni dovrà portare a ridurre le emissioni del 44%, con un risparmio stimato tra 65 e 120 sterline ogni anno; "emissioni zero" entro il 2016: si dovrà raggiungere un'efficienza energetica del 100% con l'obiettivo raggiunto di zero emissioni.
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mercoledì 4 aprile 2007

lunedì 2 aprile 2007

Global Warming: 60 nazioni a rischio

Il titolo del Corriere della Sera del 1 Aprile è: Clima: rapporto, 60 nazioni a rischio per riscaldamento globale .
Perchè solo 60 nazioni sono a rischio per il riscaldamento globale in atto? Direi piuttosto che il pericolo è per tutte le nazioni di tutto il mondo. Siccità e alluvioni, innalzamento del livello marino, disastri vari saranno da considerare come movimenti climatici repentini o progressivi e questi colpiranno inevitabilmente ogni sperduto angolo del nostro pianeta.
"LONDRA - Siccita', cronica mancanza di cibo, erosione delle coste, devastanti alluvioni e dinamiche migratorie incontrollabili. Sono queste le conseguenze disastrose del riscaldamento globale del pianeta che nei prossimi anni minacciano almeno sessanta nazioni, la maggior parte del Terzo Mondo. E' questo il risultato di uno studio condotto a livello internazionale che sarà pubblicato la settimana prossima e anticipato oggi dall'Independent. Secondo il "Rapporto intergovernativo sul cambiamento climatico'', condotto da circa 2500 tra i principali scienziati del mondo, sarà presentato venerdì prossimo a Bruxelles. In base alle anticipazioni pubblicate oggi, nei prossimi 20 anni decine di milioni di cittadini dell'America Latina e centinaia di milioni di africani si troveranno a dover far fronte a gravi problemi di carenza idrica e dal 2050 la siccità inizierà a farsi sentire anche in Asia. "

La notizia
(L'immagine: PabloPicasso-LesDemoiselles d'Avignon 1907)

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