Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


Visualizzazione post con etichetta ConversioneRetrofit. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ConversioneRetrofit. Mostra tutti i post

martedì 16 aprile 2019

Furgoni elettrici trasformati o convertiti, retrofit


Ci sono due strade percorribili per rendere vivibili le città, ambedue si basano nell'utilizzo di veicoli elettrici per la logistica, il trasporto delle merci. Consiste nell'utilizzare furgoni elettrici nuovi o trasformati. Quale delle due opzioni sia la migliore lo stabilisce la necessità delle aziende di trasporto e dei corrieri. Il costo del kit elettrico è identico per cui la riuscita e il risultato della trasformazione è la stessa: togliere dalle strade veicoli inquinanti, rumorosi e costosi dal punto di vista energetico (gasolio), e sostituirli con veicoli silenziosi, a impatto ambientale insignificante, economici dal punto di vista dei costi dell'energia(elettrica) manutenzione, gestione

Altra scelta in mano ai proprietari dell'azienda di  distribuzione è quali siano i furgoni da trasformare in elettrici. Il ventaglio delle opzione è ampio a seconda le portate: 35 quintali, 50 q, 70 q, 150 q e oltre. Quali modelli e quali marchi? Tutti (o quasi) quelli presenti sul mercato che possiedono un motore termico. Iveco, Mercedes, Renault, Peugeot, Fiat, Ford ecc. furgonati e cassonato, centinati o allestiti diversamente. 

Nella foto vediamo un Iveco Daily 50C15. 

Le caratteristiche essenziali del kit e del mezzo, che possono variare a secondo le esigenze, sono esemplificate qui sotto.

Caratteristiche del veicolo trasformato in elettrico

Motore di60kW 
Coppia 220Nm in elettrico a 1500 g/min
Batteria al litio polimeri da 44kWh
Riscaldatore elettrico per l’aria calda o climatizzatore a pompa di calore
Ricarica Tipo 2, Modo 3 con presa Mennekes a 22kWh
Autonomia 150 km
Portata ufficiale 2 ton
15 bancali

Il cavo di comunicazione tra l'elettronica del veicolo e la stazione di ricarica consente l'integrazione nelle smart grid.
Equipaggiamenti di serie:
- Display touch interattivo.
- Connettività.
Equipaggiamenti su opzione:
- sistema di riscaldamento e AC
- Display touch interattivo.
- Ultra-connettività.
- Allestimenti; furgonature, celle frigo, celle eutettiche.
- Pedane auto-caricanti; rampe, sponde idrauliche.
- Sistema di gestione e monitoraggio flotta.
- fanali led e personalizzazioni.
- Assistenza alla guida; frenatura di emergenza, retrocamera posteriore.



Per informazioni  AAE - Veicoli elettrici  




MondoElettrico è partner di AAE - Veicoli elettrici  
                                                           http://www.aae.it/
MondoElettrico è anche su   



.

lunedì 25 gennaio 2016

Ancora a proposito della legge sul retrofit elettrico

A cura del  MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI è uscito pochi giorni fa in Gazzetta Ufficiale il regolamento che riguarda il retrofit elettrico, cioè la sostituzione del motore termico su un vecchi veicolo già circolante su strada.
E' il DECRETO 1 dicembre 2015, n. 219
Regolamento recante sistema di riqualificazione elettrica destinato
ad equipaggiare autovetture M e N1. (15G00232)
(GU n.7 del 11-1-2016)


Il testo è qui.

Rileggendo il testo con più attenzione vediamo che le trasformazioni possono essere attuate su tutte le categorie di veicoli trasporto persone:
 le auto M1 fino a 9 persone sino a 35 quintali;
 i veicoli di categoria M2 oltre 9 persone fino 50 quintali;
 i veicoli di categoria M3 oltre 50 quintali;
 i veicoli di categoria M3G oltre 50  quintali  cioè  i fuoristrada.

Tutti i veicoli che trasportano persone però non si comprende perchè ci si estendano le trasformazioni dei furgoni oltre i 35 quintali lasciando la possibilità alle categorie N1  N2 , N3. N3G.

 Sarebbe stato opportuno avviare la liberalizzazione anche per i furgoni oltre quella fatidica soglia elle 3,5 tonnellate come avviene per i bus M2, M3.

Riguardo al comma 2 dell'art. 4 se non si toccano ad esempio i sistemi frenanti o lo sterzo sostituendoli non è necessario chiedere il nulla osta alla casa madre.

 Inoltre il comma 3 quando dice "prestazioni non inferiori a quello del veicolo originario" si riferiscono appunto alle sostituzioni dei sistemi collaterali non al motore elettrico che quindi può avere prestazioni diverse dall'originale come la velocità più bassa e non oltre le soglie indicate dal Codice della Strada, per specifici mezzi come gli autobus, prestazioni che sono accettata pienamente come descritto al comma 2.

 Nel testo non si fa riferimento alla vetustà del veicolo quindi dovrebbe essere definitivamente decaduto il vecchi limite sei 7 anni, diversamente  invece era espressamente vietato nella vecchia legge.


MondoElettrico è anche su   

.


giovedì 14 gennaio 2016

Retrofit è legge . Bye bye retrofit?

Ci siamo fatti in quattro per modificare la vecchia legge per rendere possibile la liberalizzazione e la trasformazione delle auto tradizionali col motore endotermico in elettriche. La 'battaglia' era incentrata principalmente sulla cancellazione dell'obbligo di richiedere il nulla osta da parte del costruttore per realizzare il retrofit elettrico. Italia unica in Europa e nel mondo a richiedere tale scartoffia che, in ultima analisi impediva la trasformazione del veicolo senza questa indispensabile autorizzazione.

Ci siamo riusciti nel 2012, ed abbiamo continuato a chiedere che il retrofit potesse essere effettuato anche con mezzi di categorie superiori rispetto alle autoveicoli, M1 e N1, e che venisse esteso anche ai bus e furgoni di peso superiore ai 35 quintali. Mancavano soltanto i decreti attuativi.

Eccoli. Ma abbiamo scoperto che con i decreti attuativi si ritorna  ritornano in dietro esattamente come era la situazione della precedente legge. Leggiamo, poi commentiamo alla fine.


E' uscito pochi giorni fa in Gazzetta Ufficiale il regolamento. Ecco il testo.

--------------------------------------------------------------------------------------------------

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
DECRETO 1 dicembre 2015, n. 219

Regolamento recante sistema di riqualificazione elettrica destinato
ad equipaggiare autovetture M e N1. (15G00232)
(GU n.7 del 11-1-2016)

Vigente al: 26-1-2016


IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

Vista la legge 5 febbraio 1992, n. 122, e successive modificazioni;
Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con
modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, e in particolare
l'articolo 17-terdecies che, cosi' come successivamente modificato
dal comma 87 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147,
stabilisce che per le modifiche delle caratteristiche costruttive e
funzionali dei veicoli in circolazione delle categorie internazionali
L, M e N1, consistenti nella trasformazione degli stessi in veicoli
il cui motore sia ad esclusiva trazione elettrica, si applica
l'articolo 75, comma 3-bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992,
n. 285;
Visto il decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive
modificazioni, e in particolare il comma 3-bis dell'articolo 75, che
prevede che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
stabilisca con propri decreti norme specifiche per l'approvazione
nazionale di sistemi, componenti ed entita' tecniche, nonche' le
idonee procedure per la loro installazione, quali elementi di
sostituzione o di integrazione di parti dei veicoli, su tipi di
autovetture e motocicli nuovi o in circolazione;
Visto il decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 209, e successive
modificazioni;
Visto il decreto legislativo 20 novembre 2008, n. 188;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992,
n. 495, e successive modificazioni, ed in particolare il comma 2
dell'articolo 236 che individua, tra l'altro, gli elementi del
veicolo la cui modifica e' subordinata al rilascio di apposito nulla
osta da parte della casa costruttrice;
Visto il decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 2
maggio 2001, n. 277, e successive modificazioni;
Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
28 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 162 del 12
luglio 2008, supplemento ordinario, con cui e' stata recepita la
direttiva quadro n. 2007/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio
del 5 settembre 2007, che istituisce un quadro per l'omologazione dei
veicoli a motore e dei loro rimorchi, nonche' dei sistemi, componenti
ed entita' tecniche destinati a tali veicoli, e successive
modificazioni;
Visto il regolamento UN10 della United Nations Economic Commission
for Europe - Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite,
recante "Disposizioni uniformi relative all'omologazione di veicoli
relativamente alla loro compatibilita' elettromagnetica" e successivi
emendamenti;
Visto il regolamento UN85, recante "Disposizioni uniformi relative
all'omologazione dei motori a combustione interna o dei gruppi
motopropulsori elettrici destinati alla propulsione di veicoli a
motore delle categorie M ed N, per quanto riguarda la misurazione
della potenza netta e della potenza massima su 30 minuti dei gruppi
motopropulsori elettrici" e successivi emendamenti;
Visto il regolamento UN100, recante "Disposizioni uniformi relative
all'omologazione di veicoli riguardo ai requisiti specifici del
motopropulsore elettrico" e successivi emendamenti;
Visto il regolamento UN101, recante "Disposizioni uniformi relative
all'omologazione delle autovetture con solo motore a combustione
interna o con motopropulsore ibrido elettrico per quanto riguarda la
misurazione dell'emissione di biossido di carbonio e del consumo di
carburante ovvero la misurazione del consumo di energia elettrica e
dell'autonomia elettrica, e dei veicoli delle categorie M1 e N1 con
solo motopropulsore elettrico per quanto riguarda la misurazione del
consumo di energia elettrica e dell'autonomia elettrica" e successivi
emendamenti;
Visto il decreto del capo del Dipartimento per i trasporti, la
navigazione ed i sistemi informativi e statistici 21 aprile 2009,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 11 maggio 2009, n. 107;
Vista la nota del 13 febbraio 2015 con cui la Direzione generale
per la motorizzazione ha espletato la procedura d'informazione in
materia di norme e regolamentazioni tecniche prevista dalla legge 21
giugno 1986, n. 317, modificata dal decreto legislativo 23 novembre
2000, n. 427, nonche' la successiva nota del 22 maggio 2015 con cui
la direzione generale ha comunicato l'accoglimento delle osservazioni
della Commissione europea;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione
consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 10 settembre
2015;
Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri, a
norma dell'articolo 17, comma 3, della citata legge n. 400 del 1988;

E m a n a
il seguente regolamento:

Art. 1


Campo di applicazione

1. Il presente decreto disciplina le procedure per l'approvazione
nazionale, ai fini dell'omologazione, e le procedure di installazione
di sistemi di riqualificazione elettrica su veicoli delle categorie
internazionali M1, M1G, M2, M2G, M3, M3G, N1 e N1G, immatricolati
originariamente con motore termico.
Art. 2


Definizioni

1. Ai fini del presente decreto, si intende per :
a) "sistema di riqualificazione elettrica": un sistema che
consente di trasformare un veicolo con motore endotermico in un
veicolo con esclusiva trazione elettrica e che sia costituito almeno
da:
1. un motopropulsore (macchina elettrica e relativo
convertitore di potenza), montato a monte degli organi di
trasmissione;
2. un pacco batterie (comprensivo di sistema di gestione
elettrica e termica degli accumulatori e di sistema di sezionamento e
protezione) inteso a fornire in modo esclusivo l'energia e la potenza
di trazione;
3. un'interfaccia con la rete per la ricarica del pacco
batterie;
4. eventuali altri sottosistemi necessari al corretto
funzionamento del veicolo trasformato;
b) "pacco batterie": un gruppo di accumulatori elettrochimici
collegati tra loro o racchiusi, come un'unita' singola e a se stante,
in un involucro esterno, non destinato ad essere lacerato o aperto
dall'utilizzatore;
c) "tipo di veicolo": l'insieme dei veicoli quali definiti
dall'articolo 3, comma 17, della direttiva 2007/46/CE e successive
modificazioni;
d) "famiglia di veicoli": sottoinsieme di versioni di varianti,
quali definite dall'allegato II, parte B, della direttiva 2007/46/CE
e successive modificazioni, appartenenti allo stesso tipo di veicolo,
che non differiscano per caratteristiche dimensionali e di
prestazioni funzionalmente connesse al sistema di riqualificazione
elettrica;
e) "campo d'impiego": le famiglie di veicoli sulle quali il
"sistema di riqualificazione elettrica" puo' essere installato,
secondo i criteri tecnici indicati nell'allegato C al presente
decreto.
Art. 3


Omologazione

1. La domanda di omologazione di un sistema di riqualificazione
elettrica e' presentata presso un Servizio tecnico, quale definito
dall'articolo 3, comma 1, lettera ll) del decreto 28 aprile 2008 del
Ministro delle infrastrutture e trasporti, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 162 del 12 luglio 2008, in conformita' alle
disposizioni, di cui all'articolo 4 del decreto del Ministro dei
trasporti e della navigazione 2 maggio 2001, n. 277, e successive
modificazioni. La domanda e' corredata da una scheda informativa
conforme al modello, di cui all'allegato A al presente decreto.
2. Ogni sistema di riqualificazione elettrica e' omologato dalla
Direzione generale per la motorizzazione - Divisione 3, con le
eventuali estensioni di omologazione di cui all'articolo 7, comma 5,
lettera c), del decreto del Ministro dei trasporti e della
navigazione 2 maggio 2001, n. 277, e successive modificazioni, in
relazione ad una o piu' famiglie di veicoli, a seguito dell'esito
favorevole della verifica di idoneita' dello stesso, esperita in base
ai criteri e con le procedure riportate nell'allegato C al presente
decreto.
3. All'esito delle procedure di cui al comma 2, a ciascun sistema
di riqualificazione elettrica e' assegnato un numero di omologazione,
secondo le disposizioni di cui all'articolo 6, comma 3, lettera a),
del decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 2 maggio
2001, n. 277, e successive modificazioni.
4. La Direzione generale per la motorizzazione rilascia il
certificato di omologazione del sistema di riqualificazione
elettrica, recante le eventuali estensioni, in conformita' al modello
di cui all'allegato B al presente decreto.
Art. 4


Caratteristiche generali del sistema di riqualificazione elettrica
richieste per l'omologazione

1. Ciascun sistema di riqualificazione elettrica e' progettato,
costruito e montato in modo tale che, in condizioni normali di
impiego e nonostante le sollecitazioni cui puo' essere sottoposto,
non siano alterate le originarie caratteristiche del veicolo in
termini di prestazioni e sicurezza, nonche' in modo da resistere agli
agenti di corrosione e di invecchiamento cui e' esposto.
2. E' richiesto il preventivo nulla osta del costruttore del
veicolo nei casi in cui il sistema di riqualificazione elettrica
richieda sostituzioni o modifiche di parti del veicolo al di fuori
del sistema di propulsione stesso, ovvero di software per la gestione
dei sistemi anti-bloccaggio, controllo della trazione e della
stabilita' del veicolo, con altri di caratteristiche diverse da
quelli previsti dal medesimo costruttore del veicolo.
3. Nei casi previsti al comma 2, in alternativa al nulla osta del
costruttore del veicolo, il Servizio tecnico, di cui all'articolo 3,
comma 1, procedera' alle verifiche e prove necessarie per accertare,
sul singolo tipo di veicolo, che le modifiche effettuate assicurino
un livello di sicurezza e di prestazioni non inferiori a quello del
veicolo originario.
Art. 5


Prescrizioni per il costruttore del sistema
di riqualificazione elettrica

1. Il costruttore del sistema di riqualificazione elettrica e'
responsabile dell'omologazione e della conformita' di produzione di
tutti i componenti del sistema stesso, nonche' delle modifiche
necessarie per installare il sistema su un veicolo appartenente al
campo di impiego del sistema medesimo.
2. Il costruttore del sistema di riqualificazione elettrica e'
responsabile, in qualita' di "produttore" a norma del decreto
legislativo 20 novembre 2008, n. 188, delle procedure di recupero e
trattamento del pacco batterie esauste.
3. Ogni sistema di riqualificazione elettrica conforme al tipo
omologato ai sensi dell'articolo 3 riporta, in modo ben leggibile ed
indelebile, il marchio dell'omologazione, omettendo i caratteri
relativi all'eventuale estensione della omologazione di base.
4. Per ogni sistema di riqualificazione elettrica, prodotto in
conformita' al tipo omologato, il costruttore del sistema rilascia
apposito certificato di conformita', redatto secondo il modello di
cui all'allegato D al presente decreto.
5. Il costruttore del sistema di riqualificazione elettrica
predispone e rende disponibili, per ogni sistema omologato, le
prescrizioni per l'installazione, di cui all'articolo 6, comprendenti
le indicazioni generali e le eventuali prescrizioni specifiche.
6. Ogni singolo sistema prodotto e' corredato con le informazioni
di uso, manutenzione, installazione e smaltimento dello stesso,
destinate all'installatore e all'utilizzatore. Il sistema e' altresi'
corredato da istruzioni e avvertenze (rescue card) da utilizzarsi in
caso di interventi di emergenza.
Art. 6

Prescrizioni per l'installazione del sistema di riqualificazione
elettrica sui veicoli e aggiornamento della carta di circolazione

1. Ogni sistema deve essere installato da impresa esercente
l'attivita' di autoriparazione, di seguito indicata come
"installatore", di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 122.
2. L'installatore del sistema provvede ad apporre sul veicolo i
necessari simboli di allerta o pericolo secondo le prescrizioni
vigenti, di cui al Regolamento UN100.
3. L'installatore del sistema di riqualificazione elettrica sul
veicolo rilascia una dichiarazione, conforme al modello di cui
all'allegato E al presente decreto, con la quale certifica
l'osservanza delle prescrizioni per l'installazione disposte dal
costruttore del sistema ovvero, nei casi previsti dall'articolo 4,
comma 2, dal costruttore del veicolo.
4. L'installazione di un sistema di riqualificazione elettrica su
un veicolo comporta, a seguito di visita e prova, l'aggiornamento
della carta di circolazione, a norma dell'articolo 78 del decreto
legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, nei
casi e con le modalita' stabilite con provvedimento della Direzione
generale per la motorizzazione del Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti.
5. Non e' consentito il ripristino del motore endotermico su un
veicolo che sia stato oggetto di riqualificazione elettrica in
conformita' al presente decreto.

Art. 7


Conformita' della produzione

1. Gli impianti di produzione dei sistemi di riqualificazione
elettrica sono soggetti al sistema di controllo di conformita' del
processo produttivo e della conformita' del prodotto al tipo
omologato, ai sensi del decreto del Capo del Dipartimento per i
trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici 21
aprile 2009.
Art. 8


Riconoscimento dei sistemi omologati da altri Stati dell'Unione
europea e dello Spazio economico europeo

1. I sistemi equivalenti al sistema di riqualificazione elettrica,
omologati da Stati appartenenti all'Unione europea ed allo Spazio
economico europeo, sono soggetti a verifica delle condizioni di
sicurezza del prodotto e di protezione degli utenti.
2. La verifica di cui al comma 1 e' effettuata da un Servizio
tecnico, di cui all'art. 3, comma 1, sulla base di idonea
documentazione, rilasciata dallo Stato che ha provveduto
all'omologazione. Quest'ultima e' riconosciuta in ambito nazionale
solo se, dall'esame documentale, si evince che le condizioni di
sicurezza del sistema e di protezione degli utenti sono equivalenti o
superiori a quelle richieste dal presente decreto.
Art. 9


Disposizioni finali

1. Gli allegati A, B, C, D, e E sono parte integrante del presente
regolamento e sono aggiornati con provvedimento della Direzione
Generale per la Motorizzazione.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
Roma, 1° dicembre 2015

Il Ministro: Delrio

Visto, il Guardasigilli: Orlando

Registrato alla Corte dei conti il 28 dicembre 2015
Ufficio controllo atti Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del
mare, registro n. 1, foglio n. 3683
Allegato A
Modello della scheda informativa
Scheda informativa relativa all'omologazione di un sistema di
riqualificazione elettrica
(art. 3, comma 1)

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato B
Modello del certificato di omologazione / estensione
(art. 3, comma 4)

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato C
PROCEDURA PER LA VERIFICA DI IDONEITA' DI UN SISTEMA DI
RIQUALIFICAZIONE ELETTRICA AI FINI DELLA SUA OMOLOGAZIONE
(art. 3, comma 2)

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato D
MODELLO CERTIFICATO DI CONFORMITA'
PER SISTEMA DI RIQUALIFICAZIONE ELETTRICA
(art. 5, comma 3)

Parte di provvedimento in formato grafico

Allegato E
Dichiarazione concernente l'installazione sul veicolo
del sistema di riqualificazione elettrica
(art. 6, comma 1)

Parte di provvedimento in formato grafico
-------------------------------------------------------------------------------------------------

In sostanza il punto centrale è il 2 all'art. 4 che così recita:
"... 
2. E' richiesto il preventivo nulla osta del costruttore del veicolo nei casi in cui il sistema di riqualificazione elettrica richieda sostituzioni o modifiche di parti del veicolo al di fuori del sistema di propulsione stesso, ovvero di software per la gestione dei sistemi anti-bloccaggio, controllo della trazione e della stabilita' del veicolo, con altri di caratteristiche diverse da quelli previsti dal medesimo costruttore del veicolo..."

Praticamente è sempre richiesto il nulla osta. Esattamente come nella precedente legge che ribadiamo esisteva solo nella legislazione italiana e che, di fatto, aveva impedito la trasformazione elettrica sia nel caso in cui il costruttore avesse negato l'assenso sia nel caso in cui non rispondesse nemmeno alla richiesta.
Ma non soltanto. Questo nulla osta, un vero e proprio ostacolo insormontabile, aveva indotto alcuni privati e poi aziende a ricorrere a enti omologatori esteri. Questo decreto sembra voglia mettere altri paletti ostativi. Rileggiamo l'articolo 8:
"... Art. 8
Riconoscimento dei sistemi omologati da altri Stati dell'Unione
europea e dello Spazio economico europeo
1. I sistemi equivalenti al sistema di riqualificazione elettrica,
omologati da Stati appartenenti all'Unione europea ed allo Spazio
economico europeo, sono soggetti a verifica delle condizioni di
sicurezza del prodotto e di protezione degli utenti.
2. La verifica di cui al comma 1 e' effettuata da un Servizio
tecnico, di cui all'art. 3, comma 1, sulla base di idonea
documentazione, rilasciata dallo Stato che ha provveduto
all'omologazione. Quest'ultima
e' riconosciuta in ambito nazionale
solo se
, dall'esame documentale, si evince che le condizioni di
sicurezza del sistema e di protezione degli utenti sono equivalenti o
superiori a quelle richieste dal presente decreto..."

Ovvero, un veicolo convertito in elettrico riconosciuto idoneo alla circolazione stradale in qualunque paese della UE non lo è nel territorio italiano se non su ulteriore verifica nazionale. Questo è per alcuni palesemente ed evidentemente contro le normative europee sulla libera circolazione delle merci, servizi, capitali e persone, e all'interno del territorio UE. 


Quindi i  decreti attuativi peggiorano la precedente legge invece di migliorare le condizioni per favorire il retrofit in Italia ed  ostacolano il ricorso alla riconversione in qualsiasi altro paese comunitario.

Punto!

A meno che il comma 3 dell'art. 4 non venga incontro (ovvero " il Servizio tecnico " ): "3. Nei casi previsti al comma 2, in alternativa al nulla osta del costruttore del veicolo, il Servizio tecnico, di cui all'articolo 3, comma 1, procedera' alle verifiche e prove necessarie per accertare, sul singolo tipo di veicolo, che le modifiche effettuate assicurino un livello di sicurezza e di prestazioni non inferiori a quello del veicolo originario."


MondoElettrico è anche su   

.


mercoledì 4 novembre 2015

Allora? Parte il retrofit con i decreti attuativi

L'amico Biagio mi ha telefonato per informarmi di una notizia che mi era sfuggita. Proviene da Smart Mobility World, la più grande manifestazione europea sulla smart mobility, che si è svolta alla fine di Ottobre a Monza. Prendiamo una parte di un articolo online preso da Click Mobility. Parte il retrofit normato da una legge, decreti attuativi inclusi!

"L’on. Ivan Catalano ha annunciato nel corso della sessione che "E' prossimo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il decreto di riqualificazione elettrica dei veicoli già circolanti emanato dalla D.G. della Motorizzazione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un'innovazione normativa che permetterà all'Italia di essere il primo paese in Europa ad intraprendere una strada così coraggiosa per la mobilità sostenibile di persone e merci”. Il retrofitting sarà possibile su auto, veicoli commerciali sino a 7,5 tonnellate e autobus."


Non resta che attendere di leggere la Gazzetta Ufficiale.



MondoElettrico è anche su   

.


giovedì 31 ottobre 2013

La conversione elettrica degli autobus

La storia di Eurozev e la sua lotta per rendere più facile la conversione delle auto a motore termico in auto elettriche già la conoscete non soltanto perché ne abbiamo parlato noi in questo blog ma anche perché si è dimostrato che la cosa era possibile e razionalmente auspicabile. La conversione fu accettata a al tempo in cui Monti era Presidente del Consiglio con l'emanazione della Legge sullo Sviluppo. Una vittoria' Si, ma ad oggi mancano ancora i decreti attuativi. Situazione maledettamente incomprensibile.

Un altro capitolo è da aggiungersi alla storia della conversione, quella che riguarda i mezzi oltre i 35 quintali, quindi, principalmente, gli autobus ed in particolare gli autobus per i trasporti pubblici locali.

Si tratterebbe di rendere possibile la transizione tra bus tradizionali inquinanti verso bus ad emissioni locali zero rendendo possibile l'eliminazione di  buona parte dell'inquinamento in città dove è più alta la concentrazione di persone e più alta è la concentrazione di inquinanti, oltre a quelli cancerogeni, quelli portatori di malattie letali ed eventi sanitari letali (ictus e attacchi cardiaci) legati alle polveri sottili e ultrasottili.

Chi si sta impegnando in questa operazione di passaggio partendo dalla modifica dei bus circolanti con vecchi motori diesel in bus elettrici è il Movimento Cinque Stelle con un'apertura di uno spiraglio grazie all'approvazione, all'unanimità, della risoluzione del M5S discussa in Commissione congiunta Trasporti e Lavoro riunitasi ieri, 30 ottobre. Come ci segnalano amici su FaceBook (in particolare Pietro Cambi, presidente di Eurozev) l'annuncio viene dalle pagine web della Deputata Mara Mucci sul quale rimando per i particolari linkando l'indirizzo.



MondoElettrico è anche su   

.


mercoledì 25 settembre 2013

Il retrofit elettrico made in Germany

Un'auto che ha percorso qualche decina di migliaia di chilometri su strada (o centinaia) con un motore endotermico è destinata ad essere rottamata per varie ragioni dovute alla perduta efficienza del motore o eccessivo inquinamento atmosferico. Rottamare significa perdere, distruggere tutta quell'energia impiegata nella sua realizzazione a scapito di una sana e buona prassi che dovrebbe essere quella del riutilizzo, trasformazione, riutilizzo mediante un parziale rinnovo e adeguamento tecnologico. Gettare ciò che non è riutilizzabile (riciclando i metalli e le plastiche con opportuni trattamenti) e continuare a usufruire di ciò che è utilizzabile costituisce la filosofia del  retrofit elettrico, convertendo in elettrica la 'vecchia' auto con un opportuno kit elettrico di trasformazione. Non significa assiemare un motore, un azionamento elettronico, delle batterie e altri gadget di interfacciamento, bensì proporre un'alternativa tecnologicamente all'avanguardia e affidabile. Si può fare? Si!

Lo abbiamo dimostrato (chi?) facendolo nel lontano 2007 con il cinquino, prendendo un motore elettrico affidabile e le batterie più avanzate tecnologicamente per l'epoca, la batterie a litio polimeri. La storia la conoscete, immagino, altrimenti la potrete (ri)leggere nei vecchi posti su MondoElettrico. Da allora l'associazione del retrofit (Eurozev) ha diffuso l'idea e aperto la strada legislativa per facilitare l'applicazione in Italia, tanto è vero che si sono viste sempre più appassionati seguire l'esempio con sbocchi anche a livello industriale con l'azienda italiana che ha realizzato un vero e proprio kit di conversione della Smart Fortwo.
Sembra che l'idea piaccia anche in Germania se è vero (e lo è) quanto abbiamo letto un paio di giorni fa  in una rivista tedesca (da dove provengono le foto del modello VW) specializzata nella diffusione di notizie e informazioni sull'automotive.  La traduzione, sia pure con il traduttore automatico online, rende bene l'idea di quelle che sono le caratteristiche del kit. "Per promuovere questo progetto le aziende tedesche hanno deciso di installare il kit su un Volkswagen Maggiolino del 1997. Il tradizionale propulsore boxer è stato rimosso in favore di un motore elettrico capace di erogare una potenza pari a 35 cavalli. Inoltre è doveroso sottolineare che i 149 Nm di coppia massima non sono disponibili fin da subito bensì vengono erogati gradualmente. Con gli 80 chili delle batterie il peso complessivo del Volkswagen Maggiolino, che per l'occasione sfoggia una vivace livrea verde-bianca, sale a quota 850 Kg. La velocità massima è di 105 km/h mentre l'autonomia è di 120 km."


La disposizione del pacco batteria.


...e la storia del retrofit continua.



MondoElettrico è anche su   

.


lunedì 3 giugno 2013

Scuolabus e furgoni ibridi bimodali elettrici/diesel - 2

A seguito della recente pubblicazione del post intitolato"Daily elettrico bimodale, furgone e scuolabus"sto ricevendo  telefonate e mail  da parte di operatori che desiderano ricevere ulteriori delucidazioni circa le modalità di funzionamento sia dei furgoni e scuolabus nuovi, ancora da immatricolare,  sia chiarimenti sulla riconversione di mezzi già circolanti su strada, come viene realizzata la 'riconversione', o 'retrofit' come dir si voglia.

Poco c'è da spiegare sulla realizzazione di un veicolo nuovo, ancora da immatricolare, se non il fatto che può funzionare alternativamente col motore termico o con il motore elettrico.

Qualche chiarimento invece lo si deve dare sul veicolo (Iveco Daily o altri) che già è su strada da qualche anno, come procedere per renderlo operativo con il sistema bimodale. In questo caso il mezzo viaggia su strada da qualche anno. Niente di particolare a livello tecnico, si aggiunge 'semplicemente'  il motore elettrico, l'inverter che lo controlla e le batterie vengono posizionate opportunamente; qualche giorno di lavoro d'officina; infine si espletano le pratiche burocratiche per la nuova immatricolazione. L'unico limite all'operazione viene dall'anzianità del veicolo endotermico. Se ha più di sette anni non è possibile fare la trasformazione, una limitazione normativa, infatti la legge ( Legge sullo Sviluppo 2012 ), che è stata approvata l'anno passato non è operativa nella parte che ci interessa non avendo ancora, gli organi tecnici, regolamentato il 'modus operandi'. In altri termini, non esistono i decreti attuativi, di conseguenza, ripeto, al momento,  il limite temporale è di sette anni d'anzianità del mezzo oltre i quali è meglio non provarci.



Ricordo ancora che è possibile rendere bimodale il Daily (o simili) nella versione scuolabus e nella versione furgonata o cabinata. Il mezzo che non ha nessun limite di percorrenza per il fatto che viene mosso dal motore alimentato a gasolio (ehm ...basta fare il pieno) e all'occorrenza può diventare totalmente elettrico, a trazione esclusivamente elettrica, al 100%, per essere utilizzato in ambito urbano. Il veicolo bimodale (diesel)/elettrico è adatto per circolare nei centri storici, nelle zone a traffico limitato, laddove sia necessario utilizzare un veicolo ad emissioni zero, zero emissioni CO2, zero gas di scarico, zero particolato (PM10, PM 2,5), emissioni acustiche ridotte al minimo.

La percorrenza in modalità esclusivamente elettrica è di 45 km effettivi, la ricarica delle batterie ai polimeri di litio avviene da rete 380V o 220 V. Il motore asincrono, controllato da inverter con recupero di energia nelle fasi di rilascio dell'acceleratore e in discesa.


MondoElettrico è anche su   

.

lunedì 6 maggio 2013

Daily elettrico bimodale, furgone e scuolabus

Ero intenzionato a intitolare il post "Veicoli elettrici, il cambio di paradigma è da rimodulare e ravvivare 3"
come prosecuzione degli altri articoli pubblicati recentemente "Veicoli elettrici, il cambio di paradigma è da rimodulare e ravvivare 2" e il primo della serie "Veicoli elettrici, il cambio di paradigma è da rimodulare e ravvivare", poi ho deciso di essere più centrato sull'argomento ed in modo chiaro e sintetico.
Qualcuno di voi ricorderà "Il Crepuscolo dell’Era dei Combustibili Fossili: la rottamazione e il Retrofit elettrico" lo studio pubblicato da fatto da CalCars, una organizzazione non governativa statunitense dello Stato della California, all'inizio del 2011. Lo studio trattava in modo scientifico la  filosofia, considerata vincente anche da noi, del cosiddetto retrofit elettrico, vincente dal punto di vista ambientale, al fine di ridurre le emissioni di gas climalteranti e vincente dal punto di vista sia economico che funzionale, finalizzato alla creazione di nuovi posti di lavoro. Una analisi USA-centrica ma che poteva benissimo essere capita,  recepita e sfruttata anche qui da noi, noi che siamo ai margini dell'Impero alla ricerca di una nuova identità e nuovi impegni per sviluppare un futuro diverso che abbia un senso compiuto.

Perseguendo questa filosofia sono arrivati a realizzare (produzione italiana) un veicolo bimodale partendo da un mezzo nato per il trasporto merci nella versione diesel tra i più presenti  e utilizzati dai professionisti del settore che può essere convertito aggiungendo un sistema di trazione elettrica.

Il Daily bimodale esiste sia nella versione furgonata che cabinata con i vari consueti allestimenti speciali, cassone o centinatura. Il Daily elettrico bimodale è un mezzo che non ha nessun limite di percorrenza per il fatto che viene mosso dal motore alimentato a gasolio (ehm ...basta fare il pieno) e può diventare elettrico, a trazione esclusivamente elettrica, per essere utilizzato in ambito urbano. Il Daily bimodale diventa un furgone elettrico adatto per le consegne delle merci nei centri storici, nelle zone a traffico limitato, laddove sia necessario utilizzare un veicolo  ad emissioni zero, zero emissioni CO2, zero gas di scarico, zero particolato (PM10, PM 2,5), emissioni acustiche ridotte al minimo.

La percorrenza in modalità esclusivamente elettrica è di 45 km effettivi, la ricarica è delle batterie ai polimeri di litio avviene da rete 380V o 220 V. Il motore asincrono, controllato da inverter con recupero di energia nelle fasi di rilascio dell'acceleratore e in discesa.


 Prestazioni e caratteristiche della parte di elettrificazione del furgone bimodale  Daily

· Batterie ad alta capacità LITIO-POLIMERI
· Energia totale a bordo: 15 kWh
· Motore asincrono 15 kW nominali / 30 kW di picco (opzione con motorizzazione potenziata ) 
· Frenata rigenerativa doppio step
· Autonomia di servizio: 45 Km (in ciclo ECE 101)
· Velocità massima in elettrico fino a 90 km/h
· Pendenza superabile in elettrico 8%
· Tempo di ricarica: 6/8 ore
· Sistema di diagnostica remota dotato di GPS e GSM con accesso via Internet
· Quadro di controllo con indicazione dei parametri essenziali
· Riscaldamento con riscaldatore a gasolio




Aggiornamento, vedere : Scuolabus e furgoni ibridi bimodali elettrici/diesel - 2




MondoElettrico è anche su   

.

sabato 30 marzo 2013

Liquid democracy: il nostro contributo

MondoElettrico ospita molto volentieri un Post di Pietro Cambi.Non ho bisogno di dirvi chi sia, immagino e presumo che lo conosciate tutti.
--------------------------------------------

Di Pietro Cambi

Liquid democracy: Il primo disegno di legge del M5 S è stato approvato. Ma non è stato il M5S.

Arieccolo, il Cassandro!

Dopo l'ultimo post su Crisis, vi sareste potuti aspettare un post su TEOTWAWNI * ed invece no.

Invece vi voglio scrivere due righe su un colpaccio che siamo riusciti a mettere a segno, nel caso vi fosse sfuggito.

Mentre gli inciucisti tramano, i politologhi strologano su geometrie governative variabili, i costituzionalisti si interrogano, gli opinionisti sbandano sotto la responsabilità di averne di proprie (di opinioni), i neoeletti 5S fanno la conoscenza reciproca e del mondo alieno in cui sono stati catapultati ed affrontano le prime battaglie e problemi (la cronaca di questi ultimi giorni), la cosiddetta Liquid democracy, la democrazia dal basso, con una incursione ferina, ha messo a segno un colpaccio clamoroso al modo tradizionale di fare politica ed alle lobbies costituite.

Nella generale distrazione dei media, intenti a tetratricotomometrie e radiografie non autorizzate del comportamento di ogni singolo parlamentare, M5S, in attesa che finalmente qualche proposta di legge filtrata dalla rete venga portata in parlamento dai cittadini eletti pentastellati. un manipolo di audaci guastatori, o ostinati idealisti ( come preferite) è riuscito a far passare in parlamento, far votare e FAR APPROVARE un provvedimento di legge, grazie ad un pugno di parlamentari bipartisan di buona volontà.

Non solo. L'ha fatto OTTO MESI FA.

UH? Ma come? Ma DOVE ma COSA?

Beh, si: è andata proprio cosi ed è nato tutto da NOI.

Da noi fondatori di Eurozev (e membri di Aspo Italia), che abbiamo lottato, scritto, divulgato, propugnato, dimostrato, per anni i concetti alla base dell'emendamento e da alcune aziende volenterose, alla Riker vanno aggiunte EVE e un noto designer automotive italiano, che ci hanno dato retta ed hanno provato a seguire il nostro esempio su scala industriale, con buoni successi.

Non voglio ripercorrere qui tutta la sagra del cinquino elettrico e di noi 4 gatti di Eurozev, oltre che di Debora, dei blog Petrolio e Crisis, sostenitrice della primissima ora, per il bi e ba precedente potrete dare una occhiata al sito di Eurozev. oppure potreste provare con una ricerca su Google alla voce "retrofit elettrico".

Riassumo solo la parte di interesse RECENTE.

Dopo diversi tentativi, ormai tre anni fa, scopro che il primo firmatario di una legge sulla modifica dei veicoli esistenti, L’On. Lulli, è di Prato. Dopo un poco di mail bombing da parte di voi lettori di Crisis  lo contatto via facebook e mi gira SUBITO il cellulare.

Lo incontro, capisco che ha una certa consapevolezza della validità del concetto ed una buona volontà di portare avanti la cosa. In effetti dopo circa un anno compare un disegno di legge a sua firma che prevede importanti incentivi ai veicoli elettrici, senza costi per i cittadini ma finanziato da una sovrattassa sulle bottiglie in pet e sugli shoppers da supermercato.

Studio un emendamento proretrofit che viene in effetti inserito nel disegno di legge.

Tuttavia il disegno segue un percorso tortuoso e difficile in commissione. Ci mette lo zampino un grande costruttore nazionale, con tanto di audizione del suo AD, che, invitato a parlare in merito agli incentivi per i veicoli elettrici, riesce a nominarli UNA VOLTA in 56 pagine di intervento e ad introdurre le auto a metano e gpl, che non c'entravano NULLA con il disegno di legge, si spaventa la motorizzazione civile, fremono e sono dubbiosi gli sparuti costruttori di veicoli elettrici.

Si arriva a Giugno 2013. Ricevo una concitata telefonata da una delle responsabili di Energoclub, associazione attiva nel settore delle rinnovabili e ben in contatto con la ns associazione Eurozev e con una similare nel frattempo sorta nel nord Italia ed insieme decidiamo di riscrivere una nuova proposta che potrà essere inserita come comma di un articolo che riprenderà l'intero disegno di legge Lulli all'interno del primo decreto “crescitalia". Qualche parlamentare di buona volontà sia di dx che di sx dichiara il suo appoggio, scrive qualche emendamento etc etc. insomma: il decreto legge, viene convertito in legge dello Stato nell’Agosto 2012. Il retrofit elettrico dei veicoli esistenti, concetto introdotto in Italia dal modesto sottoscritto ex coblogger di Crisis, è LEGGE DELLO STATO, Articolo 17 terdecies, come abbiamo dato la notizia a suo tempo.

Ovviamente, con mille caveat, limitato ad alcune categorie di veicoli, rimandando a circolari ministeriali per la sua concreta attuazione etc etc. More italico. Ma il concetto è passato.

Ed è stato concepito, scritto e proposto da un piccolo gruppo di persone senza tessere/o agganci.

Non è finita. Essendo evidenti i limiti dell'articolo cosi come passato, prendo carta penna e calamaio e scrivo una lettera ai presidenti delle commissioni interessate, ed ai deputati primi firmatari, che suggerisce le modifiche da fare per rendere pienamente operativa la norma appena approvata. La lettera viene firmata oltre che dalle nostre due associazioni anche dall' AD dell'Azienda di Design e da quello di Riker.

Continuo a lavorare sull'emendamento e, in accordo con Lulli, ne scrivo una bozza definitiva  che viene presentata in parlamento per essere inserita nella legge di Stabilità (ex finanziaria). benché sia stato riproposto da vari deputati di tutti gli schieramenti, nessuno degli emendamenti passa e poi, come sapete, cade il Governo.

Comunque vada in Parlamento, a me pare importante ricordare QUI ed ORA quale sia stato il primo provvedimento di legge proposto con una iniziativa dal basso e dalla rete, presentato da un parlamentare del PD ed approvato in parlamento. Ci sembra un giusto riconoscimento non solo per noi di Eurozev e per i tanti che ci hanno incoraggiato ed appoggiato, in rete e nel mondo reale, ma anche per i tanti che ci hanno dato una mano e sostenuto in tanti differenti modi in questi anni , senza dimenticare il coraggiosissimo Deputato Lulli e gli altri di tutti gli schieramenti che hanno accettato di portare in parlamento una proposta di legge partita dai cittadini.

A parte il lato di primo esempio italico di democrazia dal basso o, diciamo cosi, liquida, se pensate che si tratti di qualcosa di marginale, di secondario di trascurabile, di decorativo, beh vi sbagliate di GROSSO.

Due aziende italiche, ANCHE su nostra diretta indicazione stanno cercando di salvare il trasporto pubblico in Italia (e se stesse nel processo) proprio realizzando un kit di retrofit per gli autobus esistenti. Il prototipo esiste ed è in fase di sperimentazione presso un'azienda di trasporto. La cosa ha anche generato una LUNGHISSIMA interrogazione parlamentare, aimè presentata da un deputato dai precedenti non ancora chiariti, che però riassume in termini assolutamente corretti la cosa e riprende quasi parola per parola quanto da me tante volte scritto (la lettera cofirmata a titolo di esempio). Nel frattempo i comitati di base di una azienda di produzione  hanno sposato il progetto in toto e stanno cercando un referente industriale credibile, come del resto in Regione Campania.

Vada come vada, la nostra piccola idea, si è fatta grande, è maggiorenne e cammina con le sue gambe.

Da orgogliosi genitori, vi racconteremo gli sviluppi e, manco a dirlo, cercheremo di ripresentare il nostro emendamento. SE ci sarà un parlamento nei prossimi mesi, credo proprio che ne avremo l'opportunità.

AH!! Ovviamente, Lulli, il parlamentare del PD, NON è stato ricandidato a queste elezioni.

Caso o sfortuna ovviamente.

*The End Of The World As We Know It.





MondoElettrico è anche su   

giovedì 24 gennaio 2013

Covertiamo 10 limousine ?

Ma in fondo perché no?
Abbiamo dimostrato che il retrofit elettrico, la conversione elettrica di un'auto tradizionale,  è possibile, lo abbiamo fatto inserire nelle leggi nazionali, Legge sullo Sviluppo,battendo le lobby nazionali ( e non solo) che ne volevano impedire la semplificazione delle pratiche burocratiche, qualcuno lo ha reso possibile realizzando kit adatti. E' semplice e, tutto sommato, anche economico se applicato su larga scala. Adesso vorrei dimostrare che lo stesso concetto può essere applicato su veicoli di nicchia. Quali?  
In sostanza si tratterebbe di convertire una di quelle limousine lunghe lunghe che qui a Firenze vengono utilizzate soprattutto per le cerimonie particolari, quali per esempio le visite a Piazzale Michelangelo per le foto di rito dopo le nozze a Palazzo Vecchio. 


Trasformare una limousine  come questa della foto. Potrebbe essere una Bentley, ma anche una Lincoln, l'Hummer fotografato qua sotto. Perché no?. 


Insomma, l'ipotesi potrebbe essere questa.
- motore da 30 kW regolato da inverter AC con picco di 60 kW.
- batterie al litio da 40 kWh oppure 60 kWh oppure 100 kWh, non manca  certo lo spazio, con una percorrenza indicativa di 130 km, 200 km o oltre 300 km (a occhio).

Per partire con un'ipotesi di progetto occorrerebbe mettere insieme una decina di conversioni di Lincoln, come minimo, con un obiettivo economico per il kit elettrico equivalente ad una Tesla, 50 / 80 mila euro.

Di conseguenza occorrono almeno 10 'volenterosi' e alcune officine disponibili per elaborare il kit e installarlo.

Volenterosi e officine possono scrivermi una mail a questo indirizzo. Prego di non inviare le disponibilità tra i commenti ma inviarmi mail riservate all'indirizzo mail dato. Grazie.

In alternativa una decina di Defender 4x4.




MondoElettrico è anche su   

.

lunedì 26 novembre 2012

In Parlamento si discute della conversione elettrica pura e ibrida

Riporto qui sotto la trascrizione della discussione alla Camera dei Deputati un'evoluzione della Legge, che riguarda la conversione dei veicoli già circolanti su strada in veicoli elettrici, approvata in estate sotto il nome generico di Legge sullo Sviluppo, rimettendo in gioco ciò che era stato escluso o dimenticato, vale a dire la possibilità di incentivarne l'acquisto di veicoli elettrici o ibridi con erogazioni economiche nei termini stabiliti dalla stessa legge ma solo per i veicoli nuovi di fabbrica e includendo anche i mezzi di peso superiore ai 35 quintali particolarmente quelli destinati al trasporto pubblico locale.

Per il momento leggete il testo ripromettendo di riparlarne successivamente con altri post insieme a Pietro Cambi, presidente di Eurozev, a cui si deve in massima parte il testo ripreso in Parlamento da vari deputati sostenitori cioè  lo scheletro, le basi e la sostanza su cui si fonda la conversione dei veicoli già circolanti su strada in veicoli elettrici e ibridi. 




Resoconti delle Giunte e Commissioni
XVI LEGISLATURA
Allegato A

Seduta di Mercoledì 21 novembre 2012

COMUNICAZIONI
....
  La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 2, comma 43 della legge di stabilità nel testo in discussione, reca disposizioni volte al rafforzamento del trasporto pubblico locale, allo scopo istituendo il Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario;
    la norma dispone che i criteri di ripartizione del Fondo dovranno essere finalizzati, tra l'altro, ad incentivare le regioni e gli enti locali a razionalizzare ed efficientare la programmazione e la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale, mediante, in particolare, il miglioramento dell'offerta di servizio, rendendola più idonea, efficiente ed economica per il soddisfacimento della relativa domanda, nonché l'incremento progressivo del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi;
    al riguardo va osservato che uno dei problemi maggiori che grava sui trasporti pubblici è l'usura e l'eccessiva età dei veicoli utilizzati, segnatamente degli autobus, ciò che oltre a non soddisfare i bisogni e le aspettative dei cittadini, provoca anche costi eccessivi per la gestione e la manutenzione dei mezzi e per i danni che si creano all'ambiente ed alla salute pubblica a causa delle emissioni che vengono emesse dai loro vecchi motori a combustione interna alimentati con carburanti di origine fossile ad alto tenore di carbonio (gasolio);
    una misura idonea a superare tali inefficienze e soddisfare parte dei criteri di ripartizione del Fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale stabiliti dal predetto articolo 2, comma 43 del provvedimento, potrebbe essere quella di sottoporre a processi di efficientamento o di rigenerazione degli autobus circolanti, sia per il trasporto pubblico e sia per quello privato, in particolare trasformandoli a trazione elettrica o ibrida;
    in tale contesto va fatto presente che il Capo IV-Bis, articoli da 17-bis a 17-ter-decies, del decreto legge n. 83/2012, reca specifiche disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni complessive;
    in particolare, va evidenziata la norma di cui al citato articolo 17-ter-decies la quale consente di effettuare con procedure semplificate le modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli in circolazione delle categorie internazionali L, M1 ed N1, consistenti nella trasformazione degli stessi in veicoli il cui motore sia ad esclusiva trazione elettrica motopropulsore sia a trazione elettrica o ibrida, e per tali fini si applica l'articolo 75, comma 3-bis, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 e successive modificazioni;
    si prevede l'emanazione di un DM che stabilisca norme specifiche per la trasformazione del motore dei veicoli, volte a esclusiva trazione elettrica motopropulsore sia a trazione elettrica o ibrida. In seguito all'emanazione del DM non sarà più necessario ottenere l'eventuale nulla osta della casa costruttrice del veicolo. La norma si applica ai veicoli a due e tre ruote; ai veicoli a quattro ruote per il trasporto di persone con non più di 8 posti a sedere, oltre quello del conducente, ed ai veicoli per il trasporto merci di massa massima non superiore a 3,5 tonnellate;
    più in dettaglio, si dispone l'applicabilità dell'articolo 75 (Accertamento dei requisiti di idoneità alla circolazione e omologazione), comma 3-bis, del codice della strada per le modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli in circolazione delle categorie internazionali L (veicoli a 2 e 3 ruote e quadricicli), M1 (veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente) e NI (veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t) consistenti nella trasformazione degli stessi in veicoli il cui motore sia ad esclusiva trazione elettrica motopropulsore sia elettrico o ibrido. Il predetto comma 3-bis demanda a decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di stabilire con propri decreti norme specifiche per l'approvazione nazionale dei sistemi, componenti ed entità tecniche, nonché le idonee procedure per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti dei veicoli, su tipi di autovetture e motocicli nuovi o in circolazione. I sistemi, componenti ed entità tecniche, per i quali siano stati emanati i suddetti decreti contenenti le norme specifiche per l'approvazione nazionale degli stessi, sono esentati dalla necessità di ottenere l'eventuale nulla osta della casa costruttrice, salvo che sia diversamente disposto nei decreti medesimi;
    per la prima volta in Italia, viene accordata la possibilità di modificare veicoli esistenti al fine di trasformarli in elettrici o ibridi senza la preventiva autorizzazione da parte della casa costruttrice del veicolo originale e senza il vincolo dell'età inferiore a sette anni per il veicolo da modificare, si tratta di due pesantissimi vincoli pregiudiziali che costituivano un unicum ostativo tutto italiano;
    pur essendo assai opportuna l'introduzione delle norme in questione, bisogna tuttavia evidenziare alcune criticità residue che da sole possono invalidare la nascita di un intero comparto industriale con grave compromissione sia delle aziende già coinvolte in attività imprenditoriali connesse e con attese di futuri sviluppi estremamente promettenti sia dal punto di vista economico che strategico;
    per le operazioni di trasformazione in oggetto non sono riconosciuti incentivi, pur essendo i veicoli trasformati in elettrici quelli che hanno il minore impatto in assoluto in termini ambientali (non vi è rottamazione, con conseguente dispersione sia di materie prime sia di energia impiegata per la realizzazione dei veicoli, spesso avente un ordine di grandezza confrontabile con quella consumata dal veicolo durante la sua vita);
    si vieta espressamente di riconoscere gli incentivi ai veicoli nuovi di fabbrica senza previa radiazione e demolizione dei veicoli esistenti, mentre si potrebbe prevedere il riconoscimento dei contributi anche nel caso che il veicolo, in seguito a radiazione ed alla riconversione in elettrico sia nuovamente immatricolato. Si cita il caso paradossale dei veicoli attualmente modificati, circa una trentina, i quali sono stati radiati, reimmatricolati in altro paese europeo come elettrici e poi importati e reimmatricolati in Italia, con elevati extracosti;
    soprattutto, la norma esclude le modifiche ai veicoli di maggior importanza, ossia quelli aventi massa superiore alle 3,5 tonnellate, usualmente adibiti ad autobus per trasporto pubblico, ciò che costituisce un limite rilevante ed ingiustificato, tanto più quanto è proprio nel settore dei trasporti pubblici che ci si attendono maggiori e più positive ricadute di queste tipologie di attività di trasformazione (a tal proposito si fa espresso riferimento al progetto Hybus relativo al prototipo recentissimamente presentato da Pininfarina);
    infine, si rischia di provocare un serio danno alle residue aziende del settore automotive elettrico in Italia ed alla nascente industria del settore della trasformazione, la quale ha realizzato il 10 per cento degli autoveicoli elettrici venduti in Italia nel 2011, primo anno di attività di produzione, recando così un grave pregiudizio allo sviluppo ed alla stessa sopravvivenza della filiera produttiva del settore, mentre si incentiva l'acquisto di veicoli che, allo stato, sono prodotti, al 100 cento da paesi esteri;
    da ultimo va anche osservato che ove si desse la possibilità alle industrie innovative dell’automotive di poter effettuare in maniera semplificata le modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli in circolazione delle categorie internazionali L, M1, M2, M3 ed N1, consistenti nella trasformazione degli stessi in veicoli a trazione elettrica o ibrida ed ove, anche al fine di meglio attuare una politica di anti-inquinamento attraverso la riqualificazione dei veicoli circolanti con anzianità superiore ai 7 anni della categoria M3 ad uso urbano o sub-urbano, fossero conseguentemente annullati i vincoli di anzianità dettati dalla circolare Ministeriale 68/77 del 08/11/1977, potrebbero costituirsi le condizioni favorevoli per consentire il salvataggio ed il rilancio delle nostre industrie di produzione dei veicoli per i trasporti pubblici in crisi, in particolare dello stabilimento Irisbus di Flumeri (AV) oggi a rischio di chiusura, il quale potrebbe diventare strategico non solo a livello nazionale ma anche in ambito europeo ed internazionale ove fosse destinato alla rigenerazione degli attuali autobus per il trasporto pubblico troppo vecchi ed inquinanti, così da poter essere trasformati in veicoli ecocompatibili a trazione elettrica o ibrida,

impegna il Governo

anche al fine di favorire un più efficace conseguimento dei criteri e degli obiettivi disposti dall'articolo 2, comma 43 della legge di stabilità nel testo approvato dalla Camera dei Deputati, nonché anche al fine di assicurare maggiori prospettive di rilancio al citato stabilimento Irisbus di Flumeri (AV), ad intraprendere le occorrenti iniziative, se del caso, adottando le iniziative di competenza per favorire un rapido iter di eventuali iniziative già in corso di esame presso il Parlamento, volte a superare le criticità esposte in premessa ed in particolare a prevedere che si possano effettuare in maniera facilitata le modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli in circolazione delle intere categorie internazionali L, M ed N (segnatamente i veicoli delle categorie L, M1, M2, M3 ed N1), così da includervi anche gli autobus per il trasporto pubblico locale ivi compreso i veicoli con anzianità superiore ai 7 anni per quelli della categoria M3 ad uso urbano o sub-urbano, allo scopo di trasformarli in veicoli il cui motopropulsore sia a trazione elettrica o ibrida, attraverso l'utilizzo di specifiche procedure amministrative semplificate direttamente applicabili, possibilmente sostitutive dei più complessi decreti ministeriali. 9/5534-bis-A/77. Milanese.

Nota : l'evidenziamento con il carattere in grassetto è mio.


MondoElettrico è anche su   

.