Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


sabato 31 marzo 2007

Un Go Kart elettrico batte tutti ( 2 )

La descrizione della gara da parte di uno che ha assistito.
"Mi trovavo sulle colline tosco-emiliane, in una pista (n.d.r la pista è quella di Rioveggio ) di quelle denominate "Kartodromi"... a vedere una corsa di Kart 125 cc, di quelli con il cambio.
Essendo un conoscitore dell'ambiente dei kartisti, conosco tutti i kart, i colori e persino i caschi dei piloti... e anche quelli che sono bravi e che in ogni gara "rischiano di vincere". In questa corsa, però, ho notato che uno dei kart mi era completamente sconosciuto... l'ho visto girare durante le prove della mattina e sinceramente ho notato che la sua andatura era quella di un "autista della domenica"... con l'aggravante che codesto kart non emetteva alcun rumore...!!!
Ho pensato ad un kart elettrico, visto che avevo sentito parlare di questa categoria di dilettanti che si divertono a far funzionare un motore di una lavatrice con quattro batterie montati su quattro ruote... ma ho capito che non avrebbe mai potuto fare la gara perchè non avrebbe mai potuto percorrere 21 giri di corsa senza "rompere le scatole" a tutti coloro che correvano sul serio...
In questo modo è stata grande la mia sorpresa quando ho notato che questo kart blu si è schierado in fondo al gruppo di partenza dei kart 125 cc con cambio e quando ho sentito lo speaker segnalare che avrebbe preso parte alla gara partendo per ultimo.
Sinceramente la mia curiosità mi portava a guardare oltre la grande lotta per i primi posti, anche l'andamento di questa "mosca blu"... silenziosa e timida, ed ho iniziato ad osservare che nel piccolo rettilineo non perdeva molto ma che nella parte guidata del circuito guadagnava molti metri rispetti i suoi avversari.
Ed infatti questa mosca blu ha superato uno... dopo un altro... dopo un terzo... ed ha iniziato a rimontare posizioni durante la gara... prima con il sorriso di tutti gli "intenditori" pensando che da li a poco avrebbe finito le batterie ed il suo destino fosse stato quello di tornare a piedi ai box...
Ma giro dopo giro questo calo di batterie non arrivava... e la "mosca blu" continuava a sorpassare ed a scalare le posizioni... fino al secondo posto quando mancavano pochi giri alla fine... il che sarebbe stato un vero e proprio trionfo... ma... ma... il calo delle batterie...!!!!
Quando la tensione del pubblico era alle stelle e tutti davano per scontato che le batterie
(n.d.r. per la prima volta si utilizzavano le batterie a litio polimeri) avrebbero tradito questa spettacolare rimonta di fantascienza , il team del leader oramai era sicuro della vittoria... ma la mosca blu ha iniziato a cercare di superarlo in tutti i modi... mentre il leader ovviamente si difendeva con tutte le sue possibilità...
In questo modo, anche la "mosca blu" ha contribuito a migliorare il fatturato di coloro che producono i musi per i kart, fino a trovare il buco giusto e sorpassare il primo, vincendo la corsa davanti ad un pubblico ammutolito come il motore dei kart. "
Per la storia, il pilota è Marco Falci (n. 18 nella foto) e il team che ha realizzato il kart è la Egraf.
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venerdì 30 marzo 2007

Post consigliati dai Blog ASPO e Petrolio

Oggi consigliamo alcuni post estremamente interessanti. Buona lettura.
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giovedì 29 marzo 2007

Go Kart elettrico batte tutti i 'normali'

Siamo in possesso del filmato amatoriale che testimonia una data importante, il 18 marzo del 2007. Per la prima volta in assoluto un go kart elettrico riesce a battere tutti i concorrenti go kart che hanno il motore a scoppio... e pensare che l'organizzazione ha imposto di partire in ultima fila ... per non intralciare la corsa!!
A breve lo manderemo su YouTube.
E' cominciata una nuova era.
Elettrica, naturalmente.

(la foto: il pilota Marco Falci ha superato tutti gli avversari)
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mercoledì 28 marzo 2007

Castiglione Olona Un protocollo di intesa offre agevolazioni per migliorare l'efficienza energetica

Lo scorso lunedì 19 marzo, è stato sottoscritto tra il Comune di Castiglione Olona (VA) e la Banca popolare di Bergamo un protocollo di intesa per una collaborazione che permetterà di offrire agevolazioni e supporto ai cittadini che intendono investire nel miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e veicoli. L’iniziativa, denominata "Progetto Città mia – Investire nell’ambiente conviene" prevede la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati per la realizzazione di impianti a pannelli solari, impianti solari fotovoltaici, opere di ristrutturazione degli edifici per migliorarne l’efficienza energetica e l’ecocompatibilità, realizzazione di sistemi per la raccolta e il riutilizzo dell’acqua piovana, interventi di rimozione e bonifica dell’amianto e, infine, per la conversione a Gpl o metano dell’alimentazione di veicoli a benzina o per l’acquisto di veicoli elettrici. L’Amministrazione comunale, oltre a fornire un supporto tecnico specifico per i cittadini interessati, organizzerà iniziative di informazione per promuovere presso la cittadinanza l’importanza di questi interventi e tutte le agevolazioni correlate. Saranno organizzati anche momenti di formazione specifica sia per il personale comunale sia per gli operatori del settore.

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martedì 27 marzo 2007

Montescudaio ha detto si all'eolico

Con una partecipazione esemplare e compatta Montescudaio ha dato una risposta chiara e corretta alla consultazione sull'eolico. Ha dato soprattutto un esempio di partecipazione civile contro tutti i terrorismi e le demagogie che sono stati messi in atto in modo falso e pretestuoso. Grazie alle elettrici e agli elettori, grazie ai giovani sedicenni che hanno votato tutti! L'amministrazione comunale esce rafforzata nel proprio impegno e nel proprio lavoro che proseguirà ora più che mai nel solo interesse del referendum.
Il Sindaco di Montescudaio

L'esito:
Elettori 1580
Votanti 874 - 55,3%
Si 593 - 67,85%
No 274 - 31,35%
Bianche 3 - 0,34%
Nulle 4 - 0,45 %

Il sitoweb del Comune
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lunedì 26 marzo 2007

Batterie litio polimeri vs. idrogeno

Non arrivo al punto di considerare l'idrogeno come il diavolo e a non nominarlo neppure. Anche l'idrogeno ha un senso se viene utilizzato laddove venga prodotto a 'costo zero' cioè come residuo, scarto di lavorazione. Ci sono delle trasformazioni industriali in cui l'idrogeno viene prodotto incidentalmente perchè si vuole produrre altro gas. Invece di buttarlo via è furbo utilizzarlo in loco per produrre energia elettrica. In questa nicchia ristretta si può, si deve, utilizzare l'idrogeno. Produrre idrogeno per fini trasportistici è irrazionale. Allego qui un grafico esplicativo in cui è rappresentato in blu una quantità di energia di 100 KWh utile a muovere un veicolo: 1 a batteria, 2 con motore a scoppio e idrogeno, 3 elettrico fuel cell a idrogeno. In rosso viene espressa l'energia necessaria a monte da impiegare per realizzare i 100 KWh considerando le varie efficienze dell'idrolisi per ottenere H2, del trasporto, dell' accumulo, delle fuel cells e delle
batterie, dell'inverter, motori, caricabatterie. Se per un BEV si deve consumare 150KWh per averne 100 disponibili, al contrario se ne devono consumare quasi 800 KWh per un motore a scoppio ad idrogeno e 300 KWh per un elettrico a fuel cell. Pazzesco, no? Non c'è alternativa ragionevole ai veicoli elettrici. Inoltre. Un motore elettrico è più semplice da realizzare, costa di meno, dura molto di più, dai 2 ai 10 milioni di chilometri... poi si cambiano i cuscinetti con poche decine di euro e ritorna nuovo. L'elettronica per il suo funzionamento può essere migliorabile di continuo e costerebbe quanto una comune altra scheda (Tv, decoder, DVD ecc). Gli accumulatori sono in fase di progressivo miglioramento. La tecnologia del litio è ad oggi la migliore per leggerezza, affidabilità, prestazioni, durata. Si sta arrivando alle nanotecnologie che ne aumentano la vita, equiparabile a quella del veicolo. Per i costi non dobbiamo preoccuparci perchè ciò che oggi costa 10 due anni fa costava 100 e 4 anni fa costava 10 mila. In definitiva il costo dei v.e è in funzione della quantità prodotta, come qualsiasi altro prodotto industriale, se ne fai pochi costano tanto se cominci una produzione su catena di montaggio costano meno, tanto meno. Se si costruissero e vendessero V.E. in rapporto di 1 decimillesimo rispetto al quantitativo prodotto di veicoli con motori a scoppio costerebbero uguale o addirittura meno. Il prezzo giusto sarebbe il 25/30% in meno. Inoltre le prestazioni e i consumi di un V.E. sono nettamente migliori.
Un'altra favola da sfatare è il presunto inquinamento rappresentato dallo smaltimento delle batterie. Le batterie non vanno smaltite, ma riciclate. Infatti il litio che costituisce le batterie Litio polimeri non è da considerare alla stregua del petrolio che bruciato nei motori è perso per sempre a differenza del suo residuo inquinante che è dannoso alla salute e causa del riscaldamento globale. Il litio viene RI-utilizzato per generare nuove batterie efficienti esattamente come le precedenti. Niente va sprecato. Questa è una rivoluzione copernicana da far capire a chi di dovere.

domenica 25 marzo 2007

Via col vento...

...ovvero: Forever Electric car ( by wind force generator).
E' domenica, rilassiamoci un po'.



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sabato 24 marzo 2007

Referendum sul parco eolico a Montescudaio

Alla vigilia della Consultazione Popolare sulla possibile istallazione di un Parco Eolico a Montescudaio sento il dovere di rivolgere a tutti i miei concittadini un forte appello alla partecipazione al voto: un voto che ciascuno deve esprimere liberamente e secondo i propri convincimenti.
Quello che doveva essere un fatto esclusivamente "nostro" si è trasformato in qualcosa di più ampio e complesso, e Montescudaio è sotto gli occhi di tutti: prima ancora dell’oggetto della scelta è così in gioco la capacità dei cittadini di cogliere il senso e il valore di un momento significativo di partecipazione.
Nessuno dice nulla del fatto che, mentre tutti parlano di Montescudaio, nessuno ha nulla da dire sulle decisioni di istallare pale eoliche che sono in corso in molte realtà anche a noi vicine e che non hanno richiesto né richiedono alcun dibattito. Ma mi corre anche l’obbligo di fare alcune precisazioni rispetto ad affermazioni che ho sentito e letto in questi giorni e che sono DEL TUTTO FALSE:
-Non esiste nessuno specifico progetto, nessun luogo, nessun numero di pale su cui esprimersi né esiste alcuna decisione presa: esistono al momento due progetti presentati, progetti che, insieme agli altri che arriveranno, saranno nuovamente sottoposti a consultazione popolare.
Se avessimo voluto fare come ci pare avremmo fatto, e legittimamente, come molti altri comuni.
-Non ho promesso cifre: ho solo detto, e lo ribadisco con forza, che introiti di un eventuale Parco Eolico non entreranno nella casse comunali, ma saranno divisi fra i cittadini e ricadranno sulle loro bollette.
Questo è lo stato delle cose e questa la realtà che ognuno avrebbe potuto, volendolo, facilmente verificare: si è invece voluto (per la maggior parte senza nemmeno mai avere messo piede a Montescudaio) artificialmente diffondere notizie false su progetti e decisioni che non ci sono.
Su quest’ ultimo aspetto e sulle falsità scritte sarà d’obbligo ritornare in modo adeguato dopo domenica.
La vittoria o la sconfitta della Giunta e del sottoscritto non saranno la vittoria del Si o del NO, ma sarà la partecipazione al voto: sono certo che gli elettori di Montescudaio capiranno la responsabilità a cui sono chiamati.
Aurelio Pellegrini - Sindaco di Montescudaio
Il comunicato
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In Europa cresciuti del 28,6% i consumi nel settore dei trasporti

La richiesta maggiore è derivata dalle auto private specialmente nei nuovi Stati membri della UE, nell'espansione urbana con le distanze più lunghe ed i cambiamenti nel lifestyle. Al contrario il consumo di energia nell'industria è scesa in media (- 4.1%) durante il periodo 1990-2004 ma aumentato di 1.4% all'anno durante i due ultimi anni 2002 2004. Il consumo di energia casalinga è aumentato del 17.5% in funzione dei redditi personali cresciuti che hanno consentito i livelli più elevati di vita, con gli standard di comodità e l'uso di apparecchi per uso domestico. Il riscaldamento domestico e refrigerazione possono variare sostanzialmente di anno in anno secondo le variazioni climatiche. Tuttavia, è la richiesta di elettricità dagli apparecchi che è aumentata il più velocemente in termini percentuali negli ultimi anni. Il consumo di energia nei servizi (agricoltura compresa ed altri settori) si è sviluppato da 11.9%.

L'indagine

Cliccare sull'immagine per ingrandire
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venerdì 23 marzo 2007

L'ESA pubblica le prime immagini animate della distribuzione dei gas a effetto serra

L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato i primi filmati che mappano la distribuzione atmosferica globale del biossido di carbonio (CO2) e del metano (CH4), due gas a effetto serra molto potenti, considerati tra i principali responsabili del cambiamento climatico globale. Le mappe si basano su tre anni di osservazioni effettuate da SCIAMACHY (Scanning Imaging Absorption Spectrometer for Atmospheric Chartography, spettrometro ad assorbimento per scansione di immagini destinato alla cartografia atmosferica), il primo sensore spaziale in assoluto in grado di misurare i gas serra direttamente fino alla superficie terrestre. SCIAMACHY fa parte degli strumenti relativi alla chimica atmosferica a bordo del satellite ENVISAT dell'ESA. Il suo compito consiste nell'osservare il modo in cui la luce solare viene trasmessa, riflessa e dispersa dall'atmosfera o dalla superficie del nostro pianeta. Tali informazioni vengono poi utilizzate per fornire dati sulla distribuzione di importanti elementi costitutivi dell'atmosfera, quali biossido di carbonio e metano, responsabili dell'assorbimento o della dispersione della luce, nonché della riflettenza spettrale della superficie terrestre. Gli scienziati ritengono che tali mappe colmeranno importanti lacune della nostra conoscenza sulla distribuzione dei gas a effetto serra in tutto il pianeta. "Raffrontando i risultati del modello con le osservazioni satellitari (ipotizzando che la maggior parte delle differenze sia principalmente dovuta alle lacune della nostra conoscenza attuale che è stata inclusa nel modello), il modello viene aggiornato continuamente fino a essere in grado di riprodurre le osservazioni satellitari nella maniera più precisa possibile", ha dichiarato Michael Buchwitz dell'Istituto di fisica ambientale (IUP) dell'Università di Brema (Germania). Il dottor Buchwitz è uno degli scienziati impegnati nell'elaborazione delle mappe. "Su queste basi continuiamo a migliorare il modello e la nostra conoscenza della natura", ha aggiunto. I dati, raccolti da SCIAMACHY tra il 2003 e il 2005, hanno già aiutato l'équipe di Brema a migliorare la precisione degli algoritmi elaborati. I dati del sensore hanno inoltre consentito agli scienziati di distinguere tra le colonne di CO2 prodotte dall'uomo, ad esempio bruciando combustibili fossili, e il gas presente in natura. Le mappe contribuiranno presumibilmente a fare più chiarezza sulle diverse fonti e serbatoi di metano. Le mappe saranno inoltre fondamentali per aiutare gli scienziati a monitorare attentamente gli sforzi dei governi volti a soddisfare gli obiettivi in materia di emissioni.

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giovedì 22 marzo 2007

Enel entra nel mercato geotermico statunitense e partnership per la realizzazione di nuovi impianti di generazione in Belgio

Enel acquista una società attraverso la controllata Enel North America Inc che dispone di progetti geotermici in California, Utah e Nevada per circa 150 MW. L’acquisizione rafforza la leadership globale di Enel nel campo dell’energia geotermica e conferma l’impegno della Società nello sviluppo delle fonti rinnovabile. I progetti, situati nel Nevada, California e nello Utah, dovrebbero generare, una volta operativi, energia rinnovabile sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuale di circa 100.000 famiglie statunitensi. L’acquisizione comprende un progetto geotermico già operativo e quattro progetti in stadio avanzato di sviluppo per una capacità di circa 150 MW che Enel North America completerà nei prossimi quattro anni. L’acquisizione darà a Enel anche accesso a ulteriori possibilità di sviluppo geotermico.
Il comunicato

Il gruppo siderurgico ha in programma centrali per 485 MW in Vallonia (Belgio). Enel ha siglato un accordo di partnership con uno dei maggiori gruppi siderurgici europei e primo produttore e commercializzatore di acciaio e semilavorati in acciaio attivo in Vallonia (Belgio). L’obiettivo della cooperazione tra le due società prevede lo studio e l’implementazione di selezionate iniziative in Belgio. Il gruppo da tempo attivo nel settore elettrico belga come "energivoro", sta sviluppando un progetto finalizzato alla costruzione di una centrale a gas con tecnologia a ciclo combinato, della potenza di circa 420 MW netti e una centrale che riutilizza i gas siderurgici di circa 65 MW presso il sito industriale di Marcinelle - Marchienne (Vallonia). Enel è interessata al mercato elettrico belga dell’energia come parte della propria strategia di espansione in Europa Occidentale. Il mercato belga è, infatti, particolarmente attrattivo sia per la sua posizione sia per lo sviluppo prevedibile nel medio termine. Le centrali in progetto, oltre a coprire il fabbisogno energetico del gruppo in Belgio, metteranno nuova capacità produttiva a disposizione del mercato.

(L'immagine -Sant'Elia, Studio per una centrale elettrica)

mercoledì 21 marzo 2007

Trasporti e ambiente in un rapporto dell’ Agenzia Europea per l’ambiente (EEA)

Recentemente l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha diffuso il rapporto Transport and environment:on the way to a new common transport policy.
Lo studio evidenzia come le ricadute ambientali del settore trasporti sono ancora insoddisfacenti. C’è infatti bisogno di intensificare gli sforzi per migliorarle, in particolar modo per il contributo del settore ai cambiamenti climatici. La politica dei trasporti europea deve fare i conti con la crescente domanda riscontrata nel settore. Tra il 1990 e il 2003 il traffico passeggeri nei paesi membri dell’EEA è cresciuto del 20 %. Le emissioni di gas a effetto serra provenienti dal settore dei trasporti continuano a essere per l’Unione europea un impedimento importante, anche se evitabile, al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto sui cambiamenti climatici. Se le emissioni dalla maggior parte degli altri settori (approvvigionamento d’energia, industria, agricoltura, gestione dei rifiuti) sono molto diminuite negli anni tra il 1990 e il 2004, le emissioni riconducibili ai trasporti sono aumentate notevolmente, proprio a causa dell’aumento della domanda. I trasporti sono responsabili del 21 % di tutte le emissioni di gas serra nell’Unione europea a 15 (ad esclusione dei settori del trasporto aereo internazionale e marittimo), mentre i trasporti su strada contribuiscono per il 93 % alle emissioni complessive del settore. Tuttavia, le emissioni dovute al trasporto aereo internazionale hanno registrato una crescita più rapida, con un incremento dell’86 % tra il 1990 e il 2004.
In questo stesso periodo le emissioni di gas serra prodotte dai trasporti (senza contare il trasporto marittimo e aereo) sono aumentate: l’aumento medio nei 32 paesi membri dell’AEA è stato del 25 %. Secondo la prof.ssa Jacqueline McGlade, direttrice dell’EEA "Non è possibile risolvere il problema delle emissioni di gas serra, dell’inquinamento acustico e della frammentazione del paesaggio prodotti dal settore dei trasporti senza tener conto dell’aumento del traffico registrato in tutte le sue modalità, dalle strade alle ferrovie, dal traffico aereo a quello marittimo. I progressi tecnologici (come l’introduzione di motori più puliti e dai consumi più ridotti) sono molto importanti, ma non si può pensare di risolvere il problema delle emissioni solo attraverso l’innovazione". La relazione evidenzia anche il ruolo significativo che i sussidi rivestono nell’indirizzare le scelte fatte in questo settore. Ogni anno si spendono in Europa per le sovvenzioni ai trasporti circa 270–290 miliardi di euro. Quasi la metà di queste risorse è destinata al trasporto su strada, una delle modalità meno ecocompatibili. Maggiori informazioni verranno fornite in una prossima pubblicazione sulle sovvenzioni nel settore dei trasporti che verrà pubblicata dall’EEA. L’inquinamento riconducibile ai trasporti produce anche un effetto negativo diretto sulla nostra salute. Quasi il 25 % della popolazione dell’Unione europea a 25 vive a meno di 500 metri da una strada su cui circolano ogni anno più di tre milioni di veicoli. Di conseguenza, conclude la relazione, ogni anno si perdono quasi quattro milioni di vite all’anno a causa dell’elevato livello di inquinamento.

ARPAT Dipartimento Firenze — Comunicazione e Informazione

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martedì 20 marzo 2007

Inquinamento: L'allarme dei medici

Smog e stili di vita killer: responsabili del 75% delle morti. Tra il 2002 e il 2004 in 13 città italiane oltre i 300mila abitanti si sono registrati 8.820 decessi l'anno attribuibili ai valori di Pm10. E si abbassa l'età in cui insorgono i tumori e le malattie respiratorie. L'inquinamento ambientale e gli stili di vita scorretti sono responsabili nel nostro Paese sette volte su dieci (75%) delle malattie e delle cause di morte. Non solo. In 13 città italiane con oltre 200 mila abitanti - secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della Sanità - tra il 2002 e il 2004 si sono registrati ben 8.820 morti l'anno attribuibili a valori elevati di PM10. Preoccupanti anche gli effetti dei cambiamenti climatici: nell'estate del 2003, particolarmente calda, si sono avuti in Italia 2.222 decessi in più rispetto all'anno precedente, e nel solo periodo compreso tra il 15 luglio e il 15 agosto l'aumento delle morti è stato del 36% nella popolazione generale e del 40% tra le persone di oltre 65 anni. A fornire le cifre dei rischi del degrado ambientale sulla salute sono i camici bianchi italiani della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e dell'Isde Italia (Associazione italiana medici per l'ambiente), che hanno presentato oggi a Roma un documento comune sul tema. L'iniziativa congiunta ha l'obiettivo di coinvolgere i medici attraverso la sottoscrizione di un programma, distribuito nelle sedi degli ordini dei medici, che ne affermi il ruolo attivo anche nella tutela dell'ambiente. "Noi medici - ha spiegato Amedeo Bianco, presidente Fnomceo - siamo i primi testimoni delle evidenti ricadute che il danno ambientale provoca sulla salute dei nostri pazienti. Come operatori delle aziende sanitarie e dei dipartimenti di prevenzione, per esempio, rileviamo quotidianamente dati che indicano un aumento delle malattie e della mortalità da inquinamento atmosferico. Come medici di medicina generale constatiamo direttamente negli ambulatori la diffusione sempre maggiore dei tumori e soprattutto l'abbassamento dell'età in cui queste malattie insorgono". "E, come pediatri, registriamo l'aggravarsi nei bambini, soprattutto quando sono residenti nelle zone più inquinate e trafficate, di patologie come l'asma, il raffreddore, le bronchiti, le broncopolmoniti e soprattutto i tumori". Per questo, i medici hanno deciso di scendere in campo, già nei mesi scorsi quando è stato introdotto nel nuovo Codice deontologico un articolo ad hoc, il numero 5, che invita i medici a considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora come determinante fondamentale della salute dei cittadini. Un articolo che invita anche ad un atteggiamento attivo. Il 'camice bianco', infatti, deve favorire e partecipare alle iniziative di prevenzione e di tutela della salute sia nei luoghi di lavoro che nella vita quotidiana. "La partecipazione merita di essere sottolineata - spiega Roberto Romizzi, presidente dell'Isde Italia - i medici che operano sul territorio, così come gli specialisti, verificano ogni giorno i danni che l'ambiente inquinato provoca nella popolazione. Ma le potenzialità di questa consapevolezza devono portare a azioni pratiche". Il documento preparato dai medici sarà ora inviato ai diversi organismi politici e amministrativi, dai ministeri alle amministrazioni comunali per invitare a coinvolgere i 'camici bianchi nelle strategie e nella programmazione per la tutela dell'ambiente.
da La Nazione - Roma, 15 marzo

(L'immagine - EdwardMunch, L'urlo 1893)

lunedì 19 marzo 2007

Catania, Incentivi per l'acquisto di biciclette con pedalata assistita e di scooter elettrici.

Grazie al finanziamento di un progetto di "MOBILITA' SOSTENIBILE" da parte del Ministero Dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, cofinanziato dal comune di Catania, che prevede, tra l'altro, la concessione di incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici a due ruote ripartite nelle due tipologie di veicoli e più precisamente:
biciclette a pedalata assistita € 250,00 per ogni nuovo veicolo acquistato fino all'ammontare di 75.000; scooter elettrici € 500,00 per ogni nuovo veicolo acquistato fino all'ammontare di 75.000. Nell'apposito disciplinare tecnico ( qui ) sono descritte le procedure per la concessione degli incentivi, le norme tecniche relative ai veicoli elettici di cui si intende incentivare la diffusione, il profilo dei soggetti che possono beneficiarne, le modalità di liquidazione delle somme erogate a titolo di incentivo.
DISCIPLINARE TECNICO RIGUARDANTE L'EROGAZIONE DI INCENTIVI PER L'ACQUISTO DI BICILETTE A PEDALATA ASSISTITA E DI SCOOTER ELETTRICI
Protocollo d'intesa tra il Comune di Catania e i rivenditori di biciclette e ciclomotori elettrici ( qui ) . Il Modello di domanda per le Bici e Scooter elettrici ( qui ).

Il portale del Comune di Catania
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domenica 18 marzo 2007

Il primo double deck bus elettrico/ibrido in servizio a Londra

World's first double-decker hybrid bus goes into service in London
The world's first hybrid diesel electric double-decker bus goes into service on route 141 in London today, Transport for London (TfL) has announced. This inaugural service comes after the Mayor of London, Ken Livingstone, recently announced plans for an increased hybrid bus fleet for the capital. Hybrid buses, which use a combination of diesel and electric power, are central to the Mayor and TfL's plans for a cleaner, greener fleet, and will contribute to cutting the capital's carbon dioxide emissions. These hybrid buses are an important step towards the Mayor's long-term goal of a low carbon transport system. A leafy motif on the buses will help passengers recognise their environmentally-friendly status. Ken Livingstone said: 'This is a world-first for London marking our commitment to a cleaner, greener public transport network. 'Hybrid vehicles emit less harmful emissions helping to improve air quality and tackle climate change. 'I repeat my call for bus manufacturers and operators to rise to the challenge of making hybrid buses more financially feasible so we can speed up their introduction across London.' The hybrid bus will operate on Route 141, run by Arriva, from Palmers Green, Wood Green, Turnpike Lane Station, Haringey, Manor House, Newington Green, Mildmay Park, Hoxton, Old Street Station, Moorgate, Bank Monument and to London Bridge Station.
Immense potential
Mark Yexley, Managing Director, Arriva London, said: 'Buses play a vital role in encouraging people to use public transport more often. 'By introducing more environmentally-friendly means of public transport, we're helping in the battle to reduce carbon emissions across the UK. 'This hybrid engine initiative is excellent and its potential is immense.
'We're delighted to be part of it.'The adoption of hybrid buses is a key part of a range of measures being developed by the Mayor and TfL to meet London's contribution to tackling climate change.
La notizia
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sabato 17 marzo 2007

Oxygen Cargo lo scooter elettrico italiano da trasporto merci

Motore 1800 W – 48 V elettrico a magneti permanenti in corrente continua
Velocità max 45 Km/h
Autonomia Fino a 150 Km
Costo a ricarica 50 centesimi per 100 km
Batterie Litio
Ricarica 2 ore, con dispositivo di ricarica a bordo
Pendenza max superabile 20,00%
Capacita' di carico box Oltre 75 Kg.
Cerchi In lega d'alluminio
Pneumatici Tubeless 100/80 – 10"
Antifurto Sistema elettronico di antifurto con chiave magnetica e bloccasterzo.
Accessori a richiesta Box posteriore personalizzabile.
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Scooter elettrici: Vectrix rivoluziona il trasporto urbano

Dall'Italia parte la rivoluzione elettrica urbana di Vectrix: con l'apertura del primo store monomarca nel mondo, a Roma, per la primavera è prevista l'apertura di store monomarca a Bologna, Firenze e Milano mentre moltissimi plurimarca cominceranno a commercializzare il prodotto a partire dalle prossime settimane. In Europa apriranno a stretto giro Madrid, Barcellona e Londra, e sono già stati siglati accordi di distribuzione con la Francia e la Grecia. Sono inoltre previste aperture a Melbourne e Miami. Il nuovo MAXI-Scooter Elettrico è in grado di raggiungere i 100 km/h, con un'accelerazione da 0 a 50 km/h in 3,6 secondi, un'autonomia fino a 110 km, un tempo di ricarica di sole 2 ore, ha una grande maneggevolezza dovuta al baricentro basso, ed il pacco batterie a nichel e idruri metallici (NiMH) - 30 Ah, 125 Volt - è stato progettato specificamente per Vectrix dalla Gold Peak Batteries di Hong Kong, con una vita stimata fino a 10 anni. Affinché il cliente non si trovi "abbandonato" dopo l'acquisto di un mezzo attualmente unico nel suo genere, Vectrix ha ideato una formula "all-inclusive", chiamata Plug&Go, che comprende non solo l'acquisto dello scooter, ma tutti i costi di gestione per i 4 anni successivi all'acquisto (Assicurazione RC, Furto e Incendio; Manutenzione ordinaria, presso qualsiasi punto assistenza Vectrix; Assistenza Stradale Completa) e l'estensione a 4 anni della Garanzia su tutti i componenti, inclusa la batteria.
Il tutto rateizzato in € 6.299 chiavi in mano (da cui possono essere detratti gli incentivi in corso di rifinanziamento per l'acquisto di veicoli elettrici, dati dallo stato, dalle regioni o dai comuni) più € 149 mensili per 48 mesi. La formula Plug & Go rispecchia quello che è il flusso di cassa necessario per acquistare e utilizzare un veicolo tradizionale: il prezzo iniziale eguaglia o, nel caso degli incentivi, può essere inferiore al prezzo d'acquisto di un maxi scooter tradizionale a benzina, mentre le rate mensili rappresentano il costo medio per sostenerne le spese relative all' assicurazione, alla benzina, alla manutenzione e al bollo.
Se paragonato con gli altri due ruote elettrici, il maxi scooter Vectrix offre quindi:
- Performance superiori: accelerazione e velocità massima sono pari al doppio di quelle degli altri scooter elettrici
- Maggiore autonomia: 2 o 3 volte superiore a seconda del modello
- Maggiore confort: posizione di guida più comoda e sella più larga
- Trasporto "reale" di due persone senza perdita di performance
- Maggiore stabilità e maneggevolezza: baricentro bilanciato
- Tempo di ricarica ridotto: meno di 2 ore per una ricarica dell'80%
- Maggiore durata delle batterie: 1.700 cicli di ricarica
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venerdì 16 marzo 2007

Cnr, i cambiamenti climatici in Italia

La mappa dei cambiamenti climatici in atto è stata elaborata dal Cnr in base alle analisi dei dati degli ultimi duecento anni.

- TEMPERATURE: il tasso di crescita delle temperature medie in Italia è molto superiore, circa doppio, rispetto a quello medio globale. Sono cresciute negli ultimi due secoli di 1,7 gradi, pari ad oltre 0,8 gradi per secolo, ma il contributo più rilevante a questo aumento è avvenuto negli ultimi 50 anni, per i quali l'aumento è stato di circa 1,4 gradi, pari a circa 2,8 gradi per secolo. Sono salite più le minime (soprattutto al Nord) delle massime, e di più le temperature invernali (specie al Sud) che quelle estive;
- PRECIPITAZIONI: la tendenza generale è all'aumento dell'intensità e alla diminuzione della durata. Il calo delle precipitazioni totali su tutta Italia di circa il 5% a secolo, con maggiori riduzioni, del 9%, in primavera; le riduzioni sono accentuate al Centro-Sud. Diminuiscono i giorni di pioggia negli ultimi 50 anni: circa 6 giorni per secolo al Nord e circa 14 giorni nel Centro-Sud. In aumento i fenomeni siccitosi, specie in inverno al Nord e in estate al Sud;
- RISORSE IDRICHE: tendono a diminuire, secondo la Conferenza nazionale delle acque,le risorse complessive, stimate in circa 50 miliardi di metri cubi per anno, di cui il 41% al Nord, il 26% al centro, il 20% al Sud e 6% nelle isole. Riduzioni più marcate al Sud e nelle isole;
- LIVELLO DEL MARE: il Mediterraneo mostra anomalie negli ultimi 30 anni rispetto alla tendenza globale di crescita di 15-20 cm di un secolo: è rimasto stazionario o ha mostrato sintomi di diminuzione. Due i fattori: maggiore evaporazione dovuta al riscaldamento globale e minore apporto dei fiumi; aumento di salinità;
- VARIAZIONE AMBIENTE MARINO: secondo le valutazioni dell'Enea,l'innalzamento del Mediterraneo al 2090 dovrebbe essere contenuto tra i 18 e i 30 cm. A rischio inondazione 4.500 km quadrati di aree costiere e pianure: 25,4% nel Nord, soprattutto Alto Adriatico; 5,4% Centro, soprattutto medio Adriatico e alcune zone del medio Tirreno; 62,6% al Sud, specie Golfo di Manfredonia e zone del Golfo di Taranto; 6,6% in Sardegna, soprattutto parte occidentale e meridionale. L'entità del rischio cambia a seconda della zona
- VARIAZIONE ECOSISTEMI TERRESTRI: il riscaldamento globale e il mutamento delle risorse idriche porteranno mutamenti negli ecosistemi terrestri di pianura, con uno spostamento di circa 150 km verso Nord per ogni grado di aumento della temperatura, mentre gli ecosistemi montani avanzeranno di circa 150 metri verso l'alto per ogni grado in più;
- RISCHIO DESERTIFICAZIONE: la qualità del suolo tende a degradarsi, specie al Sud. Le aree aride, semi-aride e sub-umide secche a rischio interessano il 47% della Sicilia, il 31,2% della Sardegna, il 60% della Puglia e il 54% della Basilicata;
- LE ALPI: Il tasso di crescita della temperatura media sulla catena alpina in quest'ultimo secolo è compreso fra 1,5 gradi e 2 gradi. Gran parte dell'aumento è successivo al 1980.

Per approfondire: http://www.cnr.it/

(L'immagine - Salvador Dalì, OrologiFusi)
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giovedì 15 marzo 2007

In Toscana il più grande parco fotovoltaico


Sarà il più grande parco fotovoltaico a inseguitori solari costruito in Italia e sorgerà in Toscana: cinque ettari di pannelli in grado di produrre oltre un megawatt di energia elettrica, corrispondente al consumo annuo di almeno 500 famiglie. Il progetto è stato fra i primi ad essere ammesso ai vantaggi legati al "Conto Energia", il piano di incentivi statali per favorire la realizzazione di impianti fotovoltaici. Il Parco Solare Fotovoltaico, in fase di costruzione sui terreni di proprietà degli Usi Civici di Sticciano nel Comune di Roccastrada (Gr).
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mercoledì 14 marzo 2007

La bici elettrica più rapida dell'auto

Anche in California, più precisamente a Santa Monica, la bici con pedalata assistita è più veloce della macchina per raggiungere il posto di lavoro ... e non di poco.
Vedetevi questo filmato YouTube

Electric Bike Low Rider


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I punti di ricarica per veicoli elettrici in Gran Bretagna

Benvenuti nel sito internet dedicato ai veicoli elettrici, è l'accogliente saluto della home page di EV-network UK (www.ev-network.memberlodge.org/) il sito che vi dice dove sono i punti di ricarica dei possessori di veicoli elettrici in Gran Bretagna .

The EV network seeks to assist EV owners in this regard by two means:
1 - Firstly the EV network aims to establish and maintain the most comprehensive listing of publicly available charge points in the UK. This listing will be available for download from the public area of this website.

2 - Recognising that the public infrastructure is small and will take years to develop to an adequate level, then EV network members agree to provide access to their own charging points at their homes or businesses to other EV network members. This service is provided on an exchange basis - by becoming a member one agrees to make one's own charging point(s) available to other members for occasional use in exchange for which one receives access to other members' charging points. Even if only half of the hundreds of EV drivers in the UK contributed their details then that could easily increase the number of charge points available in the UK by a factor of 10 to the benefit of present and future EV drivers.

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martedì 13 marzo 2007

ASPOItalia-1, un commento di Ugo Bardi

I convegni sull'energia e sul clima si sprecano in questo periodo. Valeva la pena di organizzarne un altro? Forse si; almeno nel senso che questo particolare convegno ha affrontato il problema in modo diverso dal solito.
Nella maggior parte dei casi, quando si parla in pubblico di energia e di clima, se ne parla come di problemi marginali. Per quasi tutti i politici, che sono quelli che organizzano la maggior parte dei convegni, l'energia e le risorse sono questioni di cui si chiacchera per dare un contentino agli ambientalisti. Metteremo qualche pannello per l'acqua calda sui tetti, qualche lampadina a basso consumo, pale eoliche si, ma per carità, solo dove non si vedono (ovvero in nessun posto, in pratica). Questo si percepisce come sufficiente a nascondere sotto il tappeto il problema climatico e il problema energetico. I problemi veri sono altri, lo sviluppo, le infrastrutture, gli investimenti, eccetera.
Dall'altra parte, che il problema delle risorse e dell'energia sia grave è ben noto in certi ambienti accademici e professionali, ma è raro che si facciano delle iniziative comprensibili da tutti. Ovvero, più esattamente, è raro in Italia, mentre nel mondo anglosassone la cosa è diversa, vedi per esempio il film di Al Gore "An inconvenient truth". Ma in Italia, che cosa abbiamo? C'è qualcuno che si è sentito di parlare seriamente in pubblico di picco del petrolio? C'è qualcuno che ha avuto la coerenza di dire che non basta qualche lampadina a basso consumo per risolvere tutto? Delle figure di divulgatori scientifici di una certa notorietà in Italia, solo Luca Mercalli ha detto pubblicamente le cose come stanno. Dagli altri, niente o al massimo qualche accenno, ma solo per rassicurare.
ASPOItalia-1 ha il merito di essere il primo evento pubblico di una certa rilevanza dove si parla in italiano di certe questioni e se ne mette in luce la drammaticità. Il "cuore" del convegno sono stati i quattro interventi di Bakhtiari, Bardi, Mercalli e Pardi, dove si sono esaminati i quattro aspetti fondamentali della crisi che abbiamo di fronte, rispettivamente energia, materie prime, clima e popolazione. Il convegno ASPOItalia-1 ha detto chiaramente che l'esaurimento delle risorse accoppiato al deterioramento del clima e alla popolazione tuttora in aumento sono problemi gravi e immediati.
Di fronte a questa situazione, il primo requisito è che la soluzione non deve aggravare il problema. Per esempio, invocare maggiori investimenti nello sviluppo industriale per favorire la crescita economica mette pressione sulle risorse, aggravando il problema dell'esaurimento. Oppure, cercare di risolvere il problema dell'esaurimento dei combustibili fossili incrementando la ricerca e lo sfruttamento dei giacienti aumenta le emissioni di gas serra e aggrava il problema climatico.
Il secondo requisito è che la soluzione deve essere efficace a breve termine, non semplicemente cosmetica e spostata a vari decenni nel futuro. Si invoca spesso il risparmio energetico come soluzione; questo può essere utile sotto molti aspetti, ma risulta inefficace se applicato sporadicamente e senza una strategia. Allo stesso modo, molte iniziative ampiamente pubblicizzate si rivelano puramente di facciata; un esempio ne è il concetto di "economia basata sull'idrogeno" che si materializzerà (se mai si materializzerà) non prima di qualche decennio nel futuro - comunque troppo tardi per avere un impatto sulle difficoltà che abbiamo già oggi.
Delle soluzioni possibili, efficaci e non controproducenti, la migliore per i problemi planetari sarebbe una gestione globale delle risorse che ci aiutasse a rientrare gradualmente e dolcemente a livelli di consumo delle risorse e di produzione di rifiuti che siano sostenibili per l'ecosistema. Il trattato di Kyoto sulla riduzione delle emissioni di gas serra è il risultato di questo tipo di visione. Purtroppo, oltre a essere insufficiente, il trattato di Kyoto sta incontrando enormi difficoltà politiche a essere messo in pratica. Allo stesso modo, incontrano immense difficoltà le iniziative mirate a incoraggiare una riduzione della natalità nelle regioni del mondo dove la crescita demografica è ancora molto rapida. Tuttavia, queste iniziative possono e devono continuare.
L'altra possibile soluzione ai problemi planetari è quella di sviluppare e incoraggiare tecnologie sostenibili che permettano di sostituire gradualmente i combustibili fossili arrivando a una condizione di sfruttamento delle risorse planetarie compatibile con il loro rinnovamento. Queste tecnologie basate sull'energia solare hanno la caratteristica di essere naturalmente limitate dall'ammontare limitato di energia solare disponibile. Pertanto, la loro diffusione è naturalmente soggetta a un limite superiore, per quanto ampio possa essere. Queste tecnologie si prestano a "raffreddare" la crescita tumultuosa degli ultimi secoli e favorire una stabilizzazione dell'economia.
Su questo punto, ASPOItalia ha un buon numero di proposte innovative. Fra queste c'è una nuova tecnologia per l'energia eolica: il kitegen di Massimo Ippolito; tecnologia estremamente promettente che potrebbe veramente rivoluzionare il panorama dell'energia rinnovabile. ASPOItalia propone anche una visione innovativa dell'energia solare, sia in termini di produzione di nuovi materiali (Lavacchi), gestione della rete (Coiante) e diffusione nei paesi mediterranei (El Asmar). Più lontana nel tempo, ma tuttavia interessante, la fusione nucleare (Martines). La gestione dei sistemi urbani (Grazzini) e del trasporto (Longobardi) sono anche elementi cruciali nella visione del futuro. Infine, fare ricerca in queste aree richiede finanziamenti (Buonfrate).
Comunque la si voglia vedere, il primo passo per affrontare un problema è rendersi conto che esiste. Questo è quello che sembra mancare principalmente al giorno d'oggi e che ASPOItalia-1 ha cercato di segnalare. Se ci rendiamo conto di cosa stiamo fronteggiando, possiamo affrontarlo La strada è lunga è difficile, ma non impossibile a percorrere.
Prof. Ugo Bardi - presidente di ASPO-Italia

(L'immagine: Il Salone dei Cinquecento, sede del convegno fiorentino a Palazzo Vecchio)

ASPO Italia, meeeting n. 1






























Nei prossimi giorni il resoconto del meeeting, frattanto il volantino.
(cliccare sulle immagini per ingrandire)
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lunedì 12 marzo 2007

Crisi idriche: indicazioni operative in una direttiva del Presidente del Consiglio

Indicazioni operative per fronteggiare eventuali crisi idriche.
Nei trascorsi mesi autunnali e invernali gran parte del Paese è stata interessata da scarsità di apporti meteorici e da elevate temperature medie, che hanno provocato una diminuzione della disponibilità di risorsa nei corpi idrici sia superficiali sia sotterranei. Nello specifico, il confronto tra i dati pluviometrici e idrometrici registrati con le relative serie storiche evidenzia un generalizzato e sensibile deficit idrico in quasi tutti i principali bacini idrografici presenti sul territorio nazionale.In considerazione del possibile protrarsi di tale situazione e, pertanto dell’eventuale manifestarsi di situazioni di vera e propria deficienza idrica ai sensi del DPCM 4 marzo 1996, si ritiene opportuno richiamare l’attenzione di tutte le istituzioni – ed in particolare delle regioni e delle provincie autonome nonchè, attraverso le rispettive associazioni di rappresentanza, degli enti locali affinchè predispongano celermente ed in via precauzionale un piano di misure volte, da un lato a rafforzare i sistemi di previsione, di monitoraggio e di preannuncio, dall’altro, a garantire gli indispensabili interventi di prevenzione, contrasto e mitigazione sia delle crisi che dei conseguenti disagi ed effetti dannosi per le popolazioni coinvolte.
A tale processo di rafforzamento si ritiene utile partecipino attivamente le Prefetture – Uffici territoriali del Governo, operando in sinergia con le amministrazioni regionali e provinciali e promuovendo, in tal senso ed ove del caso, la partecipazione della competente statale del Servizio nazionale della protezione civile.
Al fine di poter evidenziare tempestivamente l’approssimarsi di eventuali crisi idriche, è senza dubbio opportuno ed auspicabile che i sistemi di previsione, monitoraggio e preannuncio prendano in considerazione non solamente le variabili e gli indici relativi al fenomeno fisico della siccità, ma anche gli indicatori relativi sia alla disponibilità effettiva della risorsa presente nei diversi corpi idrici superficiali e sotterranei, sia alla consistenza dei fabbisogni e alla natura dell’utenza.
A tale riguardo gli enti istituzionalmente competenti vogliano sollecitare i soggetti privati detentori di concessione affinchè concorrano in modo attivo a tali attività fornendo con tempestività i dati in loro possesso. Per quanto concerne le attività di monitoraggio delle variabili fisiche, di analisi delle riserve idriche e di valutazione dei fabbisogni, a scala di bacino, sarà opportuno adottare iniziative tese ad assicurare la più stretta e proficua collaborazione anche con le autorità di bacino di interesse nazionale. Relativamente alle attività di previsione e preannuncio, dovrà essere, infine, realizzato il pieno raccordo tra le diverse componenti tecniche nazionali, regionali e provinciali e la rete nazionale dei Centri Funzionali, quale componente fondamentale del Servizio nazionale di protezione civile, così come stabilito dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 e successive modifiche e integrazioni.
Ciò detto, risulta altresì evidente che, nel loro complesso, le crisi idriche che hanno interessato il territorio nazionale - caratterizzato, in alcuni casi, dall’obsolescenza e dalla inefficienza di parte delle infrastrutture preposte alla captazione, all’accumulo, al trasporto ed alla distribuzione della risorsa idrica – sono state spesso originate non solo da pronunciati deficit pluviometrici ma, ancor di più, da una gestione irrazionale, inadeguata e conflittuale dell’utilizzo della risorsa, in assenza di un efficace pianificazione dei prelievi e degli usi.
E’ quindi indispensabile che alle attività di previsione, monitoraggio e preannuncio siano affiancate incisive ed efficaci azioni di prevenzione, contrasto e mitigazione che, se pianificate per tempo, possono ridurre in modo significativo i possibili effetti delle eventuali crisi idriche sulla popolazione, sulle colture agricole e sul sistema produttivo.
Pertanto, nel rispetto del DPCM 4 marzo 1996, si ritiene, in primo luogo, indispensabile ribadire alle amministrazioni competenti in via ordinaria, sia a livello centrale sia periferico, di concorrere all’attuazione di tutti gli interventi finalizzati all’incremento delle disponibilità, al risparmio nei diversi comparti d’uso – anche realizzando opportune campagne di sensibilizzazione – e alla tutela qualitativa della risorsa idrica, in accordo con gli indirizzi delineati dalla direttiva comunitaria 2000/60/CE e con le norme contenute nel D.Lgs. n.152/2006, nonché con particoalre riferimento a quanto previsto dai Piani di Tutela delle Acque.
Notevole attenzione dovrà essere poi rivolta al possibile potenziamento, da parte dei competenti organi statali, delle attività di vigilanza, controllo e pressione dei prelievi abusivi.
Il Dipartimento della protezione civile, tramite la rete nazionale dei Centri Funzionali ed il Gruppo tecnico-scientifico appositamento costituito per monitorare la situazione in stretto raccordo con tutti gli enti competenti verificherà l’andamento meteorologico in modo da predisporre, se del caso, l’attuazione delle misure straordinarie previste dall’art.5, comma 3 della legge 24 febbraio 1992, n. 225.
In tal caso preme, per altro, evidenziare come il complesso degli interventi delineati, ancorchè posto tempestivamente e opportunamente in essere, potrebbe dimostrarsi non sufficiente ad evitare il manifestarsi di situazioni di perdurante criticità, tali da richiedere appunto l’attuazione di misure di emergenza, finalizzate, principalmente, a minimizzare disagi e conseguenze igienico-sanitarie per la popolazione – che dovrà essere costantemente e puntualmente informata sull’evolversi della situazione e sui comportamenti da adottare – e, in seconda istanza, a contenere gli eventuali danni per i comparti d’uso agricolo, industriale ed energetico. In tale contesto, sarà possibile prevedere il ricorso, da parte delle autorità competenti, a provvedimenti urgenti per la riduzione e, se del caso, l’interdizione delle erogazioni per consumi idirici destinati ad usi e servizi non essenziali.
Al fine di consentire un’azione emergenziale quanto più possibile tempestiva ed efficace, si raccomanda, inoltre, la realizzazione di uno stretto raccordo tra le amministrazioni pubbliche competenti, ai diversi livelli, e i soggetti privati interessati, anche attraverso l’adozione di specifiche procedure di intervento opportunamente condivise.
Tale procedure dovranno, altresì, garantire ogni necessario raccordo informativo tra i livelli nazionali, regionale e locale, sia in fase previsionale sia in fase di eventuale emergenza, assicurando, in particolare la tempestiva comunicazione alla Sala Situazione Italia del Dipartimento della protezione civile in merito ad ogni evento che possa costituire elemento di pericolosità o di disagio per la popolazione, evidenziando le iniziative poste in essere e le eventuali criticità del sistema di risposta locale.
Il Dipartimento della protezione civile assicurerà, nelle forme più opportune, ogni dovuta collaborazione ed assistenza per garantire la completa attuazione di quanto previsto dalle presenti indicazioni operative.
Romano Prodi - Presidente del Consiglio

(Limmagine: Jean Auguste Dominique Ingre, La Fonte 1856)
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domenica 11 marzo 2007

Contadini europei contro gli agrocarburanti

"Non contribuiscono a risolvere la crisi agricola, né quella climatica, ed entreranno in concorrenza con la produzione alimentare". La Coordination Paysanne Européenne (Coordinamento contadino europeo: www.cpefarmers.org) che unisce sindacati e movimenti per un'altra agricoltura - fra i quali in Francia la Confédération Paysanne, il sindacato di Bové, e in Italia l'Ari e il Foro contadino - è molto critica verso i biocarburanti, quelli importati ma anche quelli prodotti in loco, sui quali spingono anche i paesi Ue, come molti altri, e che sono spesso presentati come una panacea per il mondo agricolo. Intanto, meglio chiamarli "agrocarburanti", bio essendo un termine equivoco e abusato.
Secondo la Cpe, sarà mediocre l'impatto sull'effetto serra della produzione di carburanti industriali partendo da mais, frumento, barbabietola (bioetanolo) o colza e girasole (biodiesel) ottenuti in monocolture intensive annuali - del resto non avrebbe economicamernte senso la coltivazione biologica, su piccola scala e a bassi input: per nutrire le auto! Sul saldo fra energia (fossile) necessaria per produrre l'agrocarburante e quella del prodotto finale la Cpe fa un po' di calcoli. Se si produce etanolo da mais il saldo è 1: tanta energia mangiata quanta prodotta; ma ricordiamo anche che il mais irriguo è incompatibile con l'incombente crisi idrica. Nel caso dell'etanolo da frumento siamo a 1.06, per quello da barbabietola a 1,14, e per il diestere da colza a 1,66. La convenienza energetica sale un po' se si integrano le economie generate dall'utilizzazione in alimentazione animale dei sottoprodotti. Un reddito decente, poi, può scaturire solo da fortissime sovvenzioni, che favoriranno le grandi aziende a detrimento dell'impiego rurale.
"La sola incorporazione del 5,75% di agro-carburanti nei carburanti da petrolio - obiettivo Ue - necessiterebbe del 20% della superficie agricola coltivata a cereali. Utilizzando tutta la superficie agricola europea si potrebbe fornire solo il 30% dei bisogni attuali in carburanti. E se l"Europa gli agro-carburanti li importa, sposta in altri paesi il problema della concorrenza con l'alimentazione". Senza considerare il costo energetico del trasporto internazionale, "invece di dare la priorità alla riduzione dei trasporti, i paesi industrializzati sviluppano grandi progetti di produzione di agro-carburanti in paesi tropicali quali la Colombia, l'Indonesia, la Malesia, il Brasile, a scapito della sicurezza alimentare e della biodiversità". Si veda l'appello a una moratoria rivolto all'Ue da diverse organizzazioni e già pubblicato da terra terra (www.corporateeurope.org/Open_Letter_EU_biofuels). E del resto non è un caso che le industrie di bioetanolo e biodiesel si posizionino vicino a grandi porti: "La priorità sarà comunque data all'importazione di agrocarburanti tropicali, meno costosi".

L'articolo
L'immagine: Pablo Picasso, Vecchio con Ragazzo

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sabato 10 marzo 2007

Vicenza - Torna il contributo per chi acquista biciclette elettriche.

Contributo a chi acquista una bicicletta elettrica a pedalata assistita. Lo sconto non potrà superare i 250 euro. Inziativa riservata ai residenti nel Comune di Vicenza.
VICENZA - Ritorna L’elenco dei venditori aggiornato è pubblicato sul sito www.comune.vicenza.it .
L’acquirente deve scegliere uno tra i modelli di bicicletta descritto nel Protocollo (l’elenco con i prezzi e le caratteristiche dei mezzi è esposto in negozi e si può consultare nel sito www.comune.vicenza.it); deve quindi compilare la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà , nella quale dichiara di essere residente nel Comune di Vicenza, di essere acquirente di un solo mezzo, di mantenerne la proprietà per almeno un anno e di non apportare modifiche al mezzo (anche il modulo è disponibile in internet o direttamente presso i rivenditori).
E’ poi necessario attendere che il rivenditore ottenga dal Settore Ambiente (via fax o via e-mail) il benestare all’atto di vendita agevolato, che dipende dalla verifica della disponibilità del fondo; si passa quindi all’acquisto del mezzo a prezzo agevolato, grazie al contributo pari al 50% del costo della bicicletta, Iva esclusa, per un importo massimo di 250 euro.
L’erogazione del contributo avviene secondo l’ordine cronologico di presentazione delle richieste, prosegue fino all’esaurimento del fondo e sarà sospeso in ogni caso al 31 dicembre 2007.
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venerdì 9 marzo 2007

Parigi vuole puntare decisamente sul fotovolataico

Nella periferia di Parigi, a Montreuil, si trova un imponente complesso di case popolari, il più grande di Francia in grado di produrre energia fotovoltaica. È gestito dal CLER, un'organizzazione non governativa che tenta di spingere le energie rinnovabili in Francia, un paese nel quale il 40% dell'energia totale viene invece dalle centrali nucleari, e solo il 6% è prodotto da fonti rinnovabili. Non solo: la quota di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è diminuita, negli ultimi anni. Arnauld Brunel è direttore amministrativo del CLER: ha un approccio pragmatico, nel dibattito sulle energie verdi, il nucleare,e le altre forme più inquinanti di energia. "Oggi non si tratta più di discutere sul ruolo che si deve dare al nucleare rispetto alle fonti rinnovabili, ma si tratta davvero di promuovere il controllo dell'energia, l'efficacia energetica, e provare a sviluppare le energie rinnovabili che sono quasi inesistenti in Francia, soprattutto se si guarda alla produzione di elettricità".


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giovedì 8 marzo 2007

Menzione speciale per il progetto "KiteGen - Kite wind generator"

Nel corso del’assegnazione del Premio Impresa Ambiente, tenutasi il 6 marzo al Tempio di Adriano di Roma, Sequoia Automation s.r.l. ha ricevuto una menzione speciale per il progetto “KiteGen - Kite wind generator” nella categoria Migliore innovazione di processo/tecnologia. Il Premio - promosso da Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dello Sviluppo Economico, Unioncamere, Camere di Commercio di Roma e Milano – intende promuovere le imprese italiane più attente alle tematiche ambientali, che hanno attuato un cambiamento dei propri modelli di sviluppo e dei rapporti economico-sociali che mira alla qualità della vita ‘garantendo i bisogni del presente senza compromettere le opportunità delle generazioni future’.

La notizia
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mercoledì 7 marzo 2007

BMW e DaimlerChrysler ibride?

Si, sembra proprio che le due aziende si siano unite per realizzare veicoli elettrici ibridi, svilupperanno insieme un programma che metterà su strada vetture con trazione parallela dove il motore elettrico sarà utilizzato per aiutare il motore endotermico quando sarà necessaria potenza ma non potrà funzionare in modo indipendente.
In Troy, Michigan, the new "GM, DaimlerChrysler and BMW Hybrid Development Center" will develop the overall modular system and the individual components: electric motors, high-performance electronics, wiring, safety systems, energy management, and hybrid system control units. In addition, the Hybrid Development Center will be responsible for system integration and project management.

martedì 6 marzo 2007

ASPO-Italia - ENERGIA, MATERIE PRIME E AMBIENTE - Firenze 10 Marzo 2007

Giornata di Studio Organizzata da ASPO-Italia (associazione per lo studio del picco del petrolio e del gas) in collaborazione con l’università di Firenze, il Comune di Firenze e Intesa Sanpaolo.
Sabato prossimo 10 Marzo 2007 Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei 500
Questa giornata di studio si propone di esaminare la questione della disponibilità di materie prime, energetiche in particolare, in un ottica che parte da una visione globale per arrivare a trarre delle conseguenze anche a livello locale. Il contributo degli esperti deriva in buona parte dal lavoro dell’associazione "ASPO" (Associazione per lo studio del picco del petrolio") il cui rappresentante internazionale presente al convegno sarà il dr. Ali Morteza Samsam Bakhtiari, esperto petrolifero Iraniano, Il Prof. Bardi Presidente di ASPO Italia, Massimo Ippolito il progettista del generatore elettrico dal vento d'alta quota e altri . Il convegno esamina sia il problema sulla base degli studi più recenti, sia possibili soluzioni all’avanguardia realizzate da ricercatori e imprenditori in Italia
Il convegno è aperto al pubblico e la partecipazione è gratuita. Tutte le conferenze sono in Italiano.

Il Programma

domenica 4 marzo 2007

Un'assassina bellissima giornata di sole

Sono le 9 del mattino ed il termometro segna 14 gradi all'ombra in terrazza... e siamo solo all'inizio di marzo. Viene voglia di prendere il pallone ed andare a giocare con i bambini nel parco per correre insieme a loro come quando ero piccolo anch'io. Il fiatone viene presto, molto presto, ma basta dissimularlo e fare gioco da fermo. Poi penso... un alveolo polmonare su mille entrerà in contatto con una particella PM10 al giorno, mentre un alveolo tipo entrerà in contatto con centinaia di particelle ultrafini PM0,1... rimangono disperse nell'aria anche in giornate di pioggia per settimane.... hanno un’elevata capacità di penetrazione nelle più profonde vie respiratorie .... entrano nel circolo sanguigno senza possibilità di essere filtrate ... Forse è meglio giocare alla PlaySation.
(Caravaggio-particolare, volto di ragazzo)
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Nissan Pivo Electric Car Demonstration



Concept car della Nissan ha una cabina che ruota di 360° eliminando la retromarcia, avrà (se prodotta) tre posti, batterie al litio e motore elettrico e quindi emissioni zero .
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Minacciati 42 milioni di brasiliani dall’aumento del livello dell’Atlantico

Circa 42 milioni di brasiliani che vivono nella zona costiera potrebbero venire danneggiati se si producesse un innalzamento di mezzo metro del livello dell’Oceano Atlantico nel XXI secolo, secondo uno studio divulgato dal Ministero dell’Ambiente. La geografia di Río de Janeiro potrebbe drammaticamente cambiare. La ricerca I cambiamenti climatici e i loro effetti sulla biodiversità brasiliana è stata iniziata nel 2004 da specialisti del Centro delle Previsioni del Tempo e degli Studi Climatici, dell’Istituto Nazionale delle Ricerche Climatiche e di altre istituzioni di studio. La ministra brasiliana dell’Ambiente, Marina Silva, ha sottolineato la necessità di un’azione internazionale affinchè tutti i paesi adottino politiche orientate alla riduzione dell’emissione di gas carbonico. L’aumento della temperatura può provocare effetti disastrosi in alcune regioni del litorale. Lungo la costa brasiliana la tendenza è ad un aumento del livello del mare di 40 centimetri ogni secolo ma, a causa del riscaldamento globale, si teme che in questo secolo arrivi a 50 centimetri. La città di Río de Janeiro è una delle più vulnerabili alla crescita del livello dell’Oceano Atlantico. A Pernambuco, sei spiagge su dieci hanno sofferto un’erosione. Un aumento di 50 centimetri del livello dell’Oceano può provocare la sparizione sotto le acque di 100 metri di costa nella regione nord-est, ha informato Argenpress.


sabato 3 marzo 2007

L'International Polar Year

L' International Polar Year (IPY) è un grande programma scientifico centrato sullo studio dell'Artide e dell'Antartide che partirà nel marzo 2007 e durerà fino al marzo 2009. IPY, voluto dal Consiglio internazionale per scienza (ICSU) e l'organizzazione meteorologica di mondo (WMO), è in effetti il quarto anno polare, dopo quelli del 1882-3, 1932-3, e 1957-8. Per coprire completamente ed nella stessa misura sia l'Artico che l'Antartide, IPY 2007-8 riguarda due cicli annuali completi dal marzo 2007 al marzo 2009 e coinvolgerà oltre i 200 progetti, con i migliaia degli scienziati di oltre 60 nazioni che esamineranno una vasta gamma di aspetti di ricerca fisiologici, biologici e sociali. È inoltre un'occasione senza precedenti per dimostrare, seguire, e realizzare progetti scientifici in tempo reale. Soprattutto si indagherà sui cambiamenti climatici nelle zone polari e i ricercatori sono in grado di fornire conoscenze fondamentali per la lotta contro il riscaldamento globale.


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venerdì 2 marzo 2007

Maranello: incentivi per acquisto biciclette e scooter elettrici

Confermati anche per il 2007 gli incentivi per l’acquisto di biciclette e scooter a trazione elettrica. Il Comune di Maranello, per promuovere la mobilità sostenibile e ridurre l’inquinamento atmosferico, mette a disposizione dei residenti e delle associazioni (sportive, di volontariato, Onlus) e cooperative sociali (senza fini di lucro) con sede a Maranello, contributi per l’acquisto di velocipedi e scooter elettrici omologati per la circolazione stradale. L’incentivo copre il 30% del prezzo di vendita del veicolo (IVA inclusa), per un massimo di 250,00 Euro per la bicicletta e di 400,00 Euro per lo scooter. I mezzi ammessi agli incentivi sono le biciclette elettriche, dotate cioè di un motore ausiliario elettrico la cui alimentazione viene interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 Km/h, e i ciclomotori a due, tre o quattro ruote a trazione elettrica, che possono raggiungere la velocità massima di 45 Km/h in piano e consentono il trasporto di una sola persona. In tutti i casi si deve trattare dell'acquisto di veicoli nuovi, conformi alle norme del Codice della Strada e alle altre norme nazionali ed europee in materia. Si può accedere agli incentivi fino ad esaurimento delle risorse stanziate. Tutti gli interessati, compresi i rivenditori e i produttori che intendano aderire all’iniziativa, possono rivolgersi al Servizio Ambiente del Comune (via Vittorio Veneto n. 9 - tel. 0536/240070-071); informazioni sulla procedura e la modulistica sono disponibili anche on-line, sul sito Comune Maranello.


giovedì 1 marzo 2007

Le batterie a litio polimeri, l'evoluzione della specie

Qui rappresentata in figura (cliccare sopra per ingrandire) è una cella da 3,7V e 40Ah. Le celle possono essere assemblate per costituire i voltaggi richiesti ed essere affiancate dai PCM (Protection Circuit Module), SG (Safety Guard) o di BMS (Battery Managmant System). Come di vede queste celle e quindi le batterie possono sopportare 200 A di corrente nominale (5C) e 400A di correnti di picco (10C) in fase di scarica. In condizione di ricarica gli ampere massimi sopportati sono 40 (1C). La densità gravitometrica di potenza è 1.220 watt al kg corrispondenti a 2.250W litro. La densità energetica accumulata è 175Wh/kg corrispondenti a 365Wh/litro, ciò significa che a parità di potenza rispetto alle batterie al piombo si ha un peso di un sesto circa.


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Traffico, inquinamento e la favola dell'idrogeno

Per il Prof. Giampiero Maracchi, dell’Università degli Studi di Firenze e presidente del Lamma, il vero è la globalizzazione economica che impone la movimentazione delle merci con l'assurdità dell’uva che viene dal Cile e i pomodori dalla Cina. Tutto ciò è un po’ strano. La possibile soluzione. Il Prof. Maracchi, con l’Università sta sviluppando un progetto di ricerca sull’utilizzo delle fibre tessili ottenute da piante dei nostri climi (ortica, ginestra) per promuovere un abbigliamento a "KM zero". Questa può essere una strada diversa perché le soluzioni non possono riguardare solo l’ottimismo tecnologico (vedi idrogeno) o la speranza normativa.
Un dato ulteriore deve far riflettere più di altri: a Firenze il 4% della superficie del territorio comunale è occupato dalle auto in sosta.

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