Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 31 maggio 2012

Sono 4 milioni le Prius nel mondo

E' veramente un bel traguardo, 4 milioni di auto elettriche vendute in 80 paesi del mondo, 1,5 milioni negli Stati Uniti, che rappresentano il 65% di tutte le auto ibride vendute negli States, per una vettura che è comparsa nel  1997 in Giappone e dal 2000 è venduta fuori dai propri confini. Oggi le vendite della vettura ibrida costituiscono  il 15% di tutta la produzione della Toyota Motor Corp.. Nel solo 2012 sono state vendute 1,2 milioni vetture ibride negli USA di cui 60.859 sono della nuova versione Prius Plug-in (nella foto a fianco) .
Toyota ha calcolato che tutte le sue vetture ibride vendute nel mondo dal 1997 ad oggi hanno portato ad una riduzione di circa 26 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 se confrontata alla quantità che sarebbe stato emessa dai veicoli a benzina di analoghe dimensioni e prestazioni di guida. Questo riassunto è quanto è stato diffuso in un comunicato stampa della TMC.

Possiamo affermare con la ragione dei numeri che le auto ibride sono alla conquista del mercato interno giapponese posizionandosi al primo e al secondo posto nella classifica delle auto più vendute e quindi immatricolate. Leggere su questo argomento il nostro post  Sono ibride le auto più vendute in Giappone.

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mercoledì 30 maggio 2012

Auto elettriche, in arrivo uno standard unificato

Il Giappone quando ha intenzione di sviluppare un settore industriale strategico per il futuro si muove compatto puntando all'obiettivo senza privarsi del piacere di armare tutte le pedine della scacchiera a sua disposizione a partire dalle competenze industriali fino agli esecutori più alti della programmazione governativa. Capito che il settore automotive elettrico è quello che avrà buone chance per ottenere il primato nel prossimo futuro si punta ad ottenere la standardizzazione a livello mondiale del sistema di ricarica giapponese in contrapposizione con quelli esistenti europei, americani fino ai cinesi che stanno per entrare in competizione con un loro sistema. 
Il braccio di ferro che si sta sviluppando tra le società giapponesi e rivali negli Stati Uniti e in Europa rispetto agli standard globali per la ricarica dei veicoli elettrici tecnologie sta muovendo le alte sfere ministeriali nipponiche.
Il protocollo CHAdeMO spinto dai giapponesi, già dal marzo 2010, sta per essere soppiantato dall'accordo tra otto principali case automobilistiche Statunitensi e  tedesche, tra cui General Motors e Volkswagen, che hanno presentato un  proprio standard, chiamato il sistema di carica combinata  (Combo -  Combined Charging System), all'inizio di questo mese. La posizione dell'ACEA - European Automobile Manufacturers Association è espressa in questo documento PDF.
Mentre lo standard CHAdeMO è caratterizzato dall'uso di settori  separati nella spina e nella presa elettrica per le ricariche veloci e  normali, lo standard Combo utilizza un connettore per la ricarica veloce e normale. L'associazione costituito da case automobilistiche giapponesi e altre aziende che lavorano nel capo elettrico, come la Nissan Motor Co. e la Mitsubishi Motors Corp. che producono  veicoli elettrici di massa, e la Tokyo Electric Power Co. attualmente hanno ruoli principali avendo generatola necessità di installare colonnine a ricarica rapida ed avendone già installate oltre 1.400 caricabatterie rapido in Giappone e all'estero.
Il quotidiano online Asahi Shimbun ci informa che Toshiyuki Shiga, Chief Operating Officer di Nissan e  presidente dell'Associazione  CHAdeMO  ha incontrato Motohisa Furukawa, ministro giapponese per le politiche nazionali, a marzo, e ha ottenuto l'appoggio del governo per una campagna per fare dello standard giapponese la norma globale.
Una decisione per  la ricarica veicoli elettrici dovrebbe essere presa entro l'estate 2013 dalla Commissione Elettrotecnica Internazionale ( International Electrotechnical Commission), che ha il compito di decidere gli standard nella tecnologia elettrica. Sarà una bella lotta, poiché come detto sopra, anche la Cina, così come il Giappone e la US-tedesca Alliance, sta mostrando la sua intenzione di sviluppare un proprio standard.
Se dovesse prevalere lo standard l'US-tedesco, le aziende giapponesi potrebbero essere costrette a sostituire gli impianti di ricarica e di accettare lo smacco di avere sprecato ingenti investimenti. Alcuni in Giappone stanno esaminando la possibilità di ospitare entrambi i metodi sotto gli standard globali e garantire la compatibilità tra di loro.

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martedì 29 maggio 2012

Il terremoto nella Pianura Padano Emiliana: aggiornamenti

Non ci sono parole per descrivere ciò che sta avvenendo in una vasta zona tra Modena, Ferrara, Mantova. L'attività sismica sta proseguendo con numerose scosse a seguito dell'evento di stamattina (ore 09.00) di magnitudo (Ml) 5.8. In mappa (sotto) le sei stelle indicano gli eventi di magnitudo (Ml) superiore o uguale a 5.0 che si sono verificati dal 20 maggio ad oggi. In viola sono gli eventi sismici che si sono verificati dopo la scossa delle 9:00 di stamattina. Sono 45 gli eventi di magnitudo tra 3 e 4 e 8 quelli di magnitudo tra 4 e 5.

Come vediamo dalle cartine pubblicate nel blog dell'INVG (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), le scosse di forte entità si sono spostate più a ovest segno che probabilmente un'altra faglia si è attivata.




Ringraziamo gli scienziati che seguono l'evoluzione dell'attività sismica per le informazioni puntuali, in tempo reale, che offrono nel loro sito web INGV e ultimamente in un ottimo Blog (da cui ho preso in prestito le immagini).

Un cordoglio per le vittime e un augurio di ritorno alla normalità a tutta la popolazione colpita direttamente e indirettamente.

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Il costo dei carburanti in Italia

In questo post mi ero ripromesso di dare una sbirciatina nel variegato mondo delle cifre che girano intorno ai prezzi dei carburanti stradali.
Nel post avevamo visto che il prezzo della benzina e del gasolio negli Stati Uniti aumentava a prescindere dal prezzo della materia prima anche se, negli ultimo tempi, addirittura era in fase decrescente.

Trasferendoci da un continente all'altro voliamo sul nido italiano dell'Unione Petrolifera che periodicamente mette a disposizione del pubblico i dati in proprio possesso riguardanti il prezzo della benzina e del gasolio alla pompa, ripartendolo nelle sue varie componenti, costo per petrolio, accise, IVA, guadagno delle compagnie petrolifere.



I dati ci sono serviti per preparare dei grafici, alcuni dei quali li pubblichiamo qui sotto.

Il prezzo alla pompa della benzina e del gasolio separati dal costo della materia prima, il petrolio.


L'ultimo riguarda il margine, gli introiti delle compagnie, per lo stesso periodo temporale, per i due carburanti.


Uno si chiede ingenuamente che ragione c'è perché i margini debbano avere un andamento in su e giù (più su che giù) quando non hanno un legame così stretto tra il costo della materia prima. La domanda è ingenua.

Per concludere, ripubblichiamo il grafico delle vendite alla pompa di benzina e gasolio estratti dal post CROLLO!! I consumi petroliferi italiani nel mese di Aprile 2012: - 14,1%.



Tutti i grafici si possono ingrandire cliccandoci sopra.

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lunedì 28 maggio 2012

Produrre energia off-shore in Giappone

Mentre è ancora in alto mare la decisione su quale scenario scegliere tra i cinque in discussione sul tavolo del governo giapponese, dall'azzeramento della produzione di energia da fonte nucleare alla  proposta di nuove installazioni di reattori nucleari (o lasciare la scelta al mercato),  difficile da far accettare alla popolazione, il primo ministro Yoshihiko Noda spinge verso nuove soluzioni date dalle energie rinnovabili off-shore, come nuova fonte di energia sostitutiva.
Il governo promuovere le energie rinnovabili off-shore, compresa l'energia prodotta dalle onde del mare e l'energia eolica, come parte degli sforzi per limitano la dipendenza del Giappone dagli impianti nucleari, senza dimenticare quelle tecnologie che producono energia dall'oceano come le maree e la conversione dell'energia termica oceanica.

Per incoraggiare le aziende private ad avviare progetti sulle energie rinnovabili, il governo ha creato una task force nel mese di ottobre dello scorso anno per la promozione e individuazione delle energie off-shore. In questo contest, il progetto governativo ha incluso anche un sistema tariffario nel feed-in, che partirà all'inizio nel mese di luglio, che garantisce ai produttori di energie rinnovabili un prezzo fisso per la generazione di energia rinnovabile.
Inoltre, gli esperti ritengono che il Giappone, circondato come è dal mare, potrebbe costruire centrali eoliche in grado di generare potenza equivalente a quella creata da decine di reattori nucleari.
I funzionari sono ben coscienti del fatto che il Giappone è in ritardo rispetto ai paesi europei in termini di tecnologie necessarie per sviluppare le energie rinnovabili off-shore, e che, in questo momento, deve concentrare i propri sforzi per ridurre i costi prima di poter testare i progetti.

Il problema de Giappone, a mio avviso, è stato quello di avere puntato in passato su una fonte di energia tragicamente sbagliata, come i fatti hanno dimostrato con il terrificante disastro nucleare di Fukushima, ma con la  capacità progettuale che ha quel popolo troverà anche la forza e la strada per trovare fonti pulite dimenticando per sempre il nucleare. Ce la può fare.

La figura in alto dell'Asahi Shimbun  mostra le fonti di energia off-shore prese in esame.
- energia eolica su piattaforme galleggianti
- generazione di energia generata dai movimenti verticali delle onde
- correnti marine
- il differenziale termico dell'acqua oceanica

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sabato 26 maggio 2012

Quegli incentivi di 5.000 euro che fermeranno i veicoli elettrici

Vi  avverto: non farò salti di gioia.

Mercoledì 23 maggio 2012 le  Commissioni Riunite (IX e X) della Camera dei Deputati ha discusso e approvato il nuovo testo delle Disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni (C. 2844 Lulli, C. 3553 Ghiglia e C. 3773 Scalera).
La prima parte del documento riguarda le disposizioni generali e i principi fondamentali, mentre la seconda parte tratta del piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica. L'ultima parte definisce quali sono gli incentivi destinati all'acquisto dei veicoli elettrici e ibridi negli anni 2013, 2014, e 2015.

In sintesi.

A partire, ripeto, a partire dal Gennaio 2013 lo Stato erogherà un contributo di 5.000 euro a chi acquista un'auto elettrica a cui si aggiungeranno 1.500 euro del venditore, 6.500 euro in totale. Saranno 1.560 euro i contributi per chi acquista un'auto ibrida, 1.200 dallo Stato più 360 euro dal venditore.
Nel 2014 i contributi statali scenderanno a 4.000 euro e 3.000 nel 2015 per le auto elettriche più il 30% del venditore, mentre gli acquirenti delle auto ibride riceveranno 1.000 euro e poi 800 euro più il 30% del venditore rispettivamente. Obbligo sempre e comunque è la rottamazione.
Nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico è istituito un fondo, con una dotazione di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, le risorse del fondo sono erogate a beneficio di tutte le categorie di acquirenti, assicurando comunque che una quota del 30 per cento delle risorse medesime sia assegnata a contributi di incentivazione per il rinnovo e per la sostituzione di flotte di veicoli pubblici o privati destinati al trasporto pubblico locale.

Quindi. 

Quindi, il solo annuncio di questa nuova legge, bloccherà il mercato dei veicoli elettrici per 7 mesi. 

E, meravigliatevi pure, non mi dispiace per nulla.

Mi spiego. E' ben chiaro che, sapendo di poter risparmiare almeno 6.500 euro nessuno, almeno che non abbia da buttar vie migliaia di euro, sarà disposto a firmare un contratto d'acquisto di un'auto che sia una. Più sopra ho detto che non mi dispiace. Beh! Sinceramente, un pochino si ma non molto, perché, ancora una volta si manifesta la miopia del legislatore quando scrive che i contributi vanno "a  coloro che acquistano in Italia, anche in locazione finanziaria, un veicolo nuovo di fabbrica". Sono escluse le auto convertite in elettriche ed è come se avessero scritto che i beneficiari dell'incentivazione sono coloro i quali acquistano auto elettriche prodotte all'estero. Regaliamo PIL all'estero, alla Francia, al Giappone, alla Cina. In momenti come questi non è poi il massimo di patriottismo. Molto più gradito sarebbe stato un provvedimento che avesse erogato un bonus ulteriore, invece di nulla, zero, nada, nihil, nothing, 何も (giapponese), 没什么 (cinese) per la conversione elettrica che, in una sola mossa, rottama una macchina con motore endotermico senza distruggerla e genera lavoro in Italia per la trasformazione e la componentistica. Sarebbe stato un bel PIL pesante  tutto italiano. Vai a spiegarglielo.
I relatori della legge dichiarano la loro speranza che sia approvata entro Giugno di quest'anno. Abbiamo tempo 6 mesi per aggiungere una postilla sulla conversione. E per vedere finalmente i decreti attuativi per la semplificazione delle pratiche burocratiche onde evitare di andare all'estero. (?)


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venerdì 25 maggio 2012

La conversione elettrica è partita ! Dove ?

Facciamo un giochino. Io scrivo tratteggio la notizia nel post e poi pensate un attimo se sia vera, credibile o no.

Finalmente si sta diffondendo l'idea della conversione elettrica di un'auto che ha circolato su strada con il motore termico. La stufa a petrolio diventa alla fine una efficiente auto elettrica utilizzando un kit di conversione composto da motore, batterie ecc.. Esternamente l'auto è uguale a se stessa così come era alla nascita soltanto che, dopo la conversione, ha un'anima eco-friendly, un motore elettrico, una batteria che si ricarica comodamente con la presa casalinga.
Qualche tempo fa poteva sembrare un'idea bizzarra ma ultimamente ha preso piede anche in Italia e sono ormai numerose le richieste di trasformazione elettrica da parte dei possessori di auto che emettono biossido di carbonio desiderosi di guidare un'auto pulita ed economica.

La domanda è in crescita costante in Italia poiché  è stato capito da molti che la conversione è più conveniente che acquistare un veicolo elettrico nuovo di zecca.

Anche  le imprese di recente stanno vedendo che la conversione di veicoli può rappresentare un'opportunità di un nuovo business redditizio. Alcuni ex lavoratori dell'Alfa Romeo hanno costituito nuove piccole e medie imprese nel 2011 per la conversione elettrica, officine di riparazione e autosaloni per la la vendita proponendosi sul mercato che già ha risposto positivamente.   Hanno ricevuto richieste di trasformazione di flotte anche da aziende di autotrasporti, imprese del gas e società elettriche. Una società di servizi sta ora valutando la possibilità di convertire le proprie auto a benzina, circa 1.000, in veicoli elettrici.

Anche il Comune di Firenze, da parte sua, vuole lodevolmente spingere l'attività di conversione che porta nuovi posti di lavoro nel presente ed ancor più nel futuro, contribuendo con incentivi  di 3.000 euro destinati a chi acquista un'auto trasformata in elettrica .

Questa è la notizia, maliziosetta. E' vera? Si  è vera ma anche no!

E' vera a patto che si modifichi nel seguente modo, sostituendo Italia con Giappone, Alfa Romeo con  Toyota Motor Corp., Comune di Firenze con  Prefettura di  Niigata e 3.000 euro con 300.000 yen.

Insomma il Giappone si muove nella direzione della conversione elettrica con l'appoggio del Governo locale mentre qui in Italia, a Firenze ci scontriamo con questa disattenzione istituzionale nonostante il fatto che esistano da tempo qui da noi in Toscana e in Italia aziende validissime in grado di praticare la conversione elettrica da un veicolo a benzina o diesel, auto, furgoni, bus, ma non dagli ultimi mesi ... da anni! e tante ancora potrebbero nascere.

Ulteriori commenti  ?

Perchè è una buona pratica la conversione elettrica.
1 - sottrazione / sostituzione - la conversione elettrica con kit di trasformazione (motore, batteria, ecc.) toglie dalla strada un veicolo inquinante e aggiunge, al suo posto, un veicolo ad emissioni locali zero,
2 - razionalizzazione dei consumi - non usufruendo della rottamazione si hanno benefici dal punto di vista economico, della razionalizzazione dei consumi energetici, una minor produzione di gas climalteranti. Considerando la vita di un'auto, la sua LCA (Life Cycle Assessment - Valutazione del Ciclo di Vita) diventa vantaggiosa tanto più a lungo venga garantito l'utilizzo nel tempo del mezzo, considerando anche le emissioni di CO2. Ciò significa che l'energia impiegata nella produzione di quel veicolo (telaio, carrozzeria ecc.) non viene gettata via insieme alla distruzione del motore termico ma viene reinvestita e conservata allungando la 'vita' con una semplice conversione. Nel caso in cui rimpiazzassi un veicolo tradizionale con un veicolo elettrico nuovo al 100% sprecherei una parte dell'energia impiegata per la produzione del veicolo distrutto e sarei costretto a consumare più energia per la produzione di un veicolo completamente nuovo. Operazione del tutto corretta ed auspicabile in generale poiché si tolgono dalle strade veicoli inquinanti e energivori, ma non sempre è obbligatorio procedere in tal senso. Infatti, è possibile rendere operativa l'alternativa data dalla conversione elettrica,
3 - risparmio economico - l'effettivo minor costo di un veicolo trasformato avendo ammortizzato nel tempo la parte da conservare,
4 - creare posti di lavoro - la trasformazione permette di avviare e generare nuovi posti di lavoro offrendo la possibilità di operare a officine piccole e medie, officine che oggi, al contrario, stanno perdendo personale o addirittura sono in procinto di chiudere (definitivamente) i cancelli,
5 - industrializzazione diffusa a livello nazionale - la realizzazione di kit di conversione permette di attivare un indotto notevole in settori industriali nei quali il nostro Paese è ben strutturato e forte, quale la produzione di motori elettrici, azionamenti elettronici, inverter, caricabatterie, componentistica ausiliaria di complemento,
6 - innovazione tecnologica - permette lo sviluppo e la crescita in un settore determinante per il nostro futuro quale è quello dell'innovazione tecnologica, perché, ricordiamolo ancora una volta, il futuro dei trasporti risiede nella produzione e uso di veicoli elettrici non la produzione di veicoli con motore termico dove la concorrenza diventa ogni giorno più spietata, in un mercato asfittico e antieconomico, dove il carburante sarà sempre più costoso e in calo produttivo,
7 - diversificare l'industria - l'Italia probabilmente non ha un futuro industriale automotive tradizionale dove non si investe, si delocalizza, si chiudono stabilimenti. Forze lavoro che non hanno un futuro. Aprire ad un mercato in espansione è assolutamente necessario, da farsi senza perdite di tempo ulteriori,
8 - concentrare gli aiuti economici e di sviluppo - se diamo contributi a pioggia per incentivare l'acquisto di veicoli elettrici nuovi non facciamo altro che stimolare l'industria di altri paesi, con denaro fresco che uscirà dal nostro Paese e che sarà investito per creare posti di lavoro negli stabilimenti produttivi esteri. Si aiuteranno i giapponesi, i francesi, i tedeschi, i cinesi a produrre a casa loro ed esportare qui da noi.


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giovedì 24 maggio 2012

Il costo della benzina e del gasolio negli USA

Ho iniziato alla fine dell'anno passato a registrare mese per mese  i prezzi medi dei carburanti negli Stati Uniti forniti dall'eia (US Energy Information Agency). I prezzi, naturalmente sono espressi in dollari al gallone, quindi ho li ho 'tradotti' in  euro al litro (1 gallone è pari a 3,7854118 litri) basandomi sul cambio euro/dollaro nel giorno in cui l'eia diffondeva i dati, vale a dire una ventina di giorni dopo la fine del mese di riferimento, un errore statistico comunque accettabile, a mio avviso, a lunga distanza.

Queste immagini sono le originali del sito eia.




I grafici che vediamo qui sotto sono tre:
a) il costo alla pompa per litro di carburante, benzina e gasolio 
b) il costo della materia prima, ovvero il petrolio per la produzione dei carburanti,  benzina e gasolio 
c) i due grafici di sopra inglobati in uno solo.





A parte la differenza enorme del costo del carburante in Usa e in Italia, una cosa però salta subito all'occhio. Che salga o scenda il costo del petrolio, sale sempre e comunque il prezzo alla pompa, come in Italia. Tutto il mondo è palese. 
Tra qualche giorno ritorniamo a sbirciare maliziosamente nei conti dei nostri distributori nazionali di carburanti. Dobbiamo prepararci a roderci il fegato?

Aggiornamento: USA la benzina


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mercoledì 23 maggio 2012

Zombie Ride proposto dalla Chevy Volt, ibrida con brivido

Trovo alquanto divertente la tendenza, negli ultimi tempi, delle grandi case costruttrici automobilistiche ad inventare divertenti video pubblicitari.

Dopo avere visto nei giorni scorsi tre video della Nissan, oggi vediamo quello proposto dalla Chevrolet per pubblicizzare la propria auto ibrida elettrica/benzina, la Volt.




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martedì 22 maggio 2012

Versatili batterie al litio

In attesa che escano dai laboratori per raggiungere le linee di produzione quelle batterie del tutto assimilabili alla benzina (per quanto riguarda la densità di energia ponderale) e le altre seppur meno straordinarie ma pur sempre apprezzabilissime, prendiamo atto delle nuove, reali, batterie agli ioni di litio  realizzate dalla NTS Works.
Secondo quanto ci raccontano nell'ultimo comunicato stampa sul pacco batteria utilizzato per la loro moto elettrica sono riuscito a raggiungere significativi miglioramenti rispetto alle batteria attuali con una capacità di oltre il 60%. Le caratteristiche essenziali sono queste:
Capacità nominale del battery pack: 16,1 kWh
Capacità  minimo : 15,3 kwh
 Tensione  di picco : 126 V
 Tensione nominale: 108 V 
 Peso: 65 kg  
Ogni pacco è costituito da 1.440 celle cilindriche agli ioni di litio di 3,1 Ah, 18650 ovvero dal diametro di 18mm e 65 mm di altezza. La densità di energia volumetrica e ponderale delle celle è data come  675 Wh/L e 252 Wh/kg. Se calcoliamo dal peso della batteria nel suo complesso quanta energia è immagazzinata, determiniamo quale è la densità del sistema di accumulo, tra 235 Wh/kg e 248  Wh/kg . Tutto considerato è una densità di energia ponderale abbastanza buona, superiore anche alle batterie  litio polimeri che hanno tra i 140 e i 180 Wh/kg, il doppio o 2,5 volte le batterie a litioferrofosfato.
Un dato determinante che mi manca è il numero di cicli da catalogo e il costo. Dicono che il costo dovrebbe essere inferiore alle batterie al litio esistenti oggi.
In aggiunta, ci sono numerose altre celle 18650 cellule che vanno da una capacità da 2,0 Ah  fino a 3,1 Ah, a scelta per realizzare battery pack più o meno costosi se si è disposti a rinunciare a una certa capacità. È inoltre possibile ottenere celle che sono specificamente realizzate per climi estremamente caldi o freddi. Quindi le possiamo considerare versatili nel senso che si ha la possibilità di scegliere tra diversi tipi di celle in rapporto al prezzo, capacità, potenza di picco, temperatura e dimensione.  
Le specifiche pensate per una batteria ideale da montare selle auto elettriche per la NTSW sono:
Configurazione: Flat Sheet
Confezione Spessore: 7,5 cm
Celle agli ioni di litio: 18650 celle 3.1 ah
Capacità per metro quadrato: 26,6 kWh
Celle per metro quadrato: 2500
Peso al metro quadrato: 114 kg
Se la percorrenza ideale delle auto elettriche è di circa 200 miglia  (322 km) effettive, occorrerebbero circa 67 kWh di energia, che richiederebbe un volume utile  La batteria risultante sarebbe solo circa 5 per 6 piedi e 3 pollici di spessore (1,524 m x 1,828 m x  7,62 cm. Ciò facilmente inserito nel pavimento di una vettura con un  peso del pacco di 625 libbre.

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lunedì 21 maggio 2012

Lo scooter elettrico Oxygen Cargo e biposto

Nel vecchio post del 2009, riportavamo un comunicato stampa della Oxygen che riguardava la fornitura alle Poste Svizzere del loro scooter elettrico destinato al normale servizio di consegna- Sappiamo che lo scooter è stato utilizzato in qualsiasi condizione orografica, dalla città alla montagna.
Oxygen S.p.A. è un'italianissima azienda (lo stabilimento e la sede sono a Padova),  che opera da circa 14 anni,  capace di sfornare un prodotto che è all'avanguardia a livello mondiale, sia per l'affidabilità che per le prestazioni..
Seguendo il detto 'nemo propheta in patria' anche la Oxygen ha avuto successo soprattutto all'estero piuttosto che in Italia vendendo flotte di scooter elettrici sia alle aziende postali di mezzo mondo che  alle aziende di consegna pizze e per svariati altri utilizzi. 
Vediamo se si riesce a muovere l'attenzione anche in Italia (ri)cominciando da Firenze. E' quanto mi auguro io e il Sig. Miolla, titolare di uno dei più vecchi negozi di vendita e assistenza di veicoli elettrici di Firenze, che presenterà sabato e domenica 26-27 Maggio in Piazza Santa Maria Novella lo scooter elettrico in una esposizione in collaborazione con Radio DJ.

Le caratteristiche dello scooter. Il prodotto di punta di Oxygen è il veicolo a due ruote 100% elettrico Cargo Scooter, alimentato da batterie agli Ioni di Litio e progettato appositamente per il trasporto di merci all'interno delle aree urbane. Il Cargo Scooter può trasportare fino a 90 kg di merci e grazie al suo basso centro di gravità risulta sempre maneggevole e più facile da guidare di qualunque altro veicolo a due ruote; il design italiano, la incomparabile autonomia e la sicurezza di guida completano il prodotto.


Alta tecnologia a zero emissioni; Ottima autonomia (fino a 120 km): Estrema maneggevolezza; Risparmio sui tradizionali costi di uso e manutenzione; Elevata resistenza e lunga durata (telaio sovradimensionato in acciaio); Notevole capacità di carico (fino a 90 kg di merce e possibilità di usare un carrello supplementare); Perfetta distribuzione dei pesi anche a pieno carico; Possibilità di sgravi governativi e sconti su bollo e assicurazione.
Alcune considerazioni sugli effettivi risparmi a livello economico utilizzando uno scooter elettrico come questo.


Rispetto alla tabella che vediamo sopra direi che il vantaggio dello scooter elettrico è ancora superiore se consideriamo il fatto che il costo del carburante per uno scooter tradizionale aumenta di anno in anno e già oggi il costo  di un litro di benzina costa 1,8 / 2,0 euro al litro (ricordando che un litro di benzina porta 10/12 kWh di energia).

Se vi interessa provare lo scooter elettrico nella versione Cargo e 2 posti lo potete fare un salto sabato e domenica prossimi in Piazza Santa Maria Novella. Per informazioni o prove in date diverse potete contattare: 

Elettricittà
di Giancarlo Miolla
24a, Viale F. Guidoni
50127 Firenze
Tel 055 4369 424

Finale.
Siccome lo scooter elettrico è di produzione italiana non vorremmo che venisse in qualche modo limitato nell'uso così come è successo con altri prodotti italiani in attesa che escano sul mercato altri prodotti francesi o di altra provenienza estera.


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sabato 19 maggio 2012

Mobilità elettrica per il Comune

Mobilità elettrica, una nuova auto ‘verde’ per il Comune
Oggi la consegna di una Renault Fluence all'amministrazione e 24 veicoli elettrici ad aziende del territorio

Aumenta la mobilità elettrica e sostenibile in città. A distanza di pochi mesi dalla firma del protocollo per lo sviluppo di questa forma alternativa di spostamento, il Comune ha ricevuto in regalo da Renault una macchina ‘verde’ e alcune aziende del territorio si sono dotate di 24 veicoli elettrici.
Gli sviluppi del protocollo sono stati presentati a Palazzo Vecchio dal sindaco Matteo Renzi e da James Bousquet, presidente di Renault Italia.
Nell’occasione si è svolta la consegna ufficiale di 24 veicoli elettrici Renault acquistati da aziende fiorentine: Speedy Florence si è dotata di 15 Renault Twizy e 4 Renault Kangoo Z.E. per il proprio servizio di consegna della corrispondenza; Orion ha scelto un Renault Kangoo Z.E. per effettuarvi un allestimento ambulanza con un sistema di sanificazione; Rari Nates Florentia si è dotata di una Renault Twizy per lo spostamento cittadino degli atleti; e Max Fruit ha acquistato un Renault Kangoo Z.E. per le proprie consegne in centro città; infine McDonald’s, oltre a dotarsi di 2 Renault Twizy, ha anche messo a disposizione le aree esterne dei propri ristoranti in città per istallare colonnine di ricarica.
Renault ha inoltre consegnato al sindaco Renzi una Renault Fluence Z.E., che potrà essere usata per gli spostamenti dell'amministrazione, ed una Renault Twizy che il Comune potrà utilizzare per un periodo determinato a supporto delle proprie attività di sensibilizzazione alla mobilità elettrica e ad uno sviluppo sostenibile.
“Abbiamo dimostrato - ha sottolineato il sindaco Renzi - che questo protocollo non è rimasto lettera morta, ma invece diventato un'occasione per impegnarsi concretamente ed andare avanti. Questo vale per l'amministrazione, perché continua a perseguire le politiche di una sempre più diffusa mobilità elettrica, in linea con gli obiettivi europei, ma vale anche per le aziende, che stanno valutando la bontà delle nostre azioni e quindi ci seguono in questa strada”.
“Firenze si conferma un modello di riferimento nell'ambito della strategia di Renault di fare dei veicoli elettrici una soluzione di mobilità reale e diffusa in ambito urbano - ha affermato Bousquet -. La mobilità elettrica è per Renault oggi una realtà concreta: tre nostri modelli 100% elettrici sono ormai sul mercato, pronti a risponde e alle esigenze di quegli automobilisti che con noi condividono la sensibilità e la fiducia in una forma di mobilità più sostenibile, e pronti a tradurre sulle strade gli impegni delle amministrazioni che come quella di Firenze ne promuovono lo sviluppo”.

Comunicati Stampa 17/05/2012

Si apre in favore di qualcuno e si chiude (involontariamente, inconsapevolmente) sfavorendo altri.

Leggere anche:
- Firenze e i veicoli elettrici. No alla conversione elettrica. Firenze, la Toscana, l'Italia - prima parte.
- Firenze e la conversione dei veicoli elettrici. Firenze, la Toscana, l'Italia - seconda parte
- Ritornano i furgoni elettrici nella ZTL di Firenze senza limiti di orario

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venerdì 18 maggio 2012

Il filocarro della Siemens, ottima iniziativa

Lunedì 7 Maggio Siemens ha annunciato il lancio di un suo progetto  ‘eHighway of the Future’ per la realizzazione di un veicolo che noi di MondoElettrico abbiamo più volte segnalato come idea per il trasporto merci del futuro.

Si tratta del 'filocarro'.

Il concetto su cui si basa l' eHighway è rappresentato dall'elettrificazione di un autocarro pesante e dalla messa in posa di corsie autostradali selezionare sulle quali sono sospesi cavi elettrici, bifilari, così come conosciamo per i filobus presenti in molte strade delle città di tutto il mondo. La soluzione eHighway è una soluzione ecologica, sostenibile ed efficiente per il trasporto odierno di prodotti i più vari con i camion contenendo di costi nelle infrastrutture e nei veicoli.





La tecnologia diventerà più flessibile adottando vari sistemi di trazioni per gli autocarri sia diesel elettrico, all-electric, con celle a combustibile, con motore termico a metano, scelti e confrontati in una sperimentazione a breve sulle strade della California a Los Angeles and Long Beach.

Mi piacerebbe realizzare un sistema simile con materiale e tecnologia italiana in stabilimenti situati nel territorio italiano, convertendo (ecco la parola magica) mezzi già esistenti, ricordando a chi è in grado di recepire il messaggio che il filocarro è già stato prodotto e utilizzato qui da noi qualche decennio fa in Valtellina.

L'argomento lo abbiamo trattato nei seguenti post:
Il filocarro svedese
Due idee elettriche per l'industria
I filocarri della Valtellina

Sullo stesso argomento:
Camion elettrico/ibrido alimentato come un filobus. Due piani di robustezza
La busvia elettrificata più lunga del mondo

Qui un video.



Si può accedere anche attraverso questo indirizzo.

Ringrazio Daniele per la segnalazione.


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giovedì 17 maggio 2012

Firenze e la conversione dei veicoli elettrici. Firenze, la Toscana, l'Italia - seconda parte

Prima di leggere questo post, invito a rileggere il post di due giorni fa intitolato Firenze e i veicoli elettrici. No alla conversione elettrica. Firenze, la Toscana, l'Italia - prima parte.  per capire le motivazioni che mi hanno portato a scrivere questo secondo post. Per sintetizzare, ho ravvisato nel 'disciplinare' allegato all'ultimo sterile protocollo una chiara intenzione da parte dell'Amministrazione fiorentina di ostacolare l'iniziativa della 'conversione elettrica' inserendo nel testo queste parole che difficilmente possono essere fraintese :

 "... nuovo/a di fabbrica e di prima immatricolazione"

sia esso/a una bici a p.ass., uno scooter, un'auto, un furgone.

Terminavo così:
Perché questa modifica? (rispetto ai vecchi Protocolli)
Per quale motivo?
Si è dichiaratamente schierati contro il retrofit e la conversione elettrica. Errore, grosso errore. 

E' ragionevole questa presa di posizione ? No. Per niente e non è neanche giustificato da qualsivoglia motivazione tecnica dal momento che, quando un vicolo è immatricolato da un ente statale, questo è conforme alle regolamentazioni italiane ed europee. Un veicolo  approvato, omologato e re-immatricolato dalla Motorizzazione Civile non può essere 'discriminato a discrezione' di chicchessia. Anzi,. Non solo non dovrebbe essere discriminato ma addirittura dovrebbe essere premiato più di ogni altro veicolo nuovo al 100%. Sussistono, infatti, dei motivi  moto validi e forti per incentivare i veicoli non nuovi di fabbrica e non di prima immatricolazione che ne consigliano riconoscimenti aggiuntivi destinando loro attenzione ulteriori  incentivazioni, più dei veicoli  nuovi di fabbrica e di prima immatricolazione, a partire da contributi  con cifre doppie,  triple, o quadruple.

Elenchiamo.


1 - sottrazione / sostituzione - la conversione elettrica con kit di trasformazione (motore, batteria, ecc.) toglie dalla strada un veicolo inquinante e aggiunge, al suo posto, un veicolo ad emissioni locali zero,
2 - razionalizzazione dei consumi - non usufruendo della rottamazione si hanno benefici dal punto di vista economico, della razionalizzazione dei consumi energetici, una minor produzione di gas climalteranti. Considerando la vita di un'auto, la sua LCA (Life Cycle Assessment - Valutazione del Ciclo di Vita) diventa vantaggiosa tanto più a lungo venga garantito l'utilizzo nel tempo del mezzo, considerando anche le emissioni di CO2. Ciò significa che l'energia impiegata nella produzione di quel veicolo (telaio, carrozzeria ecc.) non viene gettata via insieme alla distruzione del motore termico ma viene reinvestita e conservata allungando la 'vita' con una semplice conversione. Nel caso in cui  rimpiazzassi un veicolo tradizionale con un veicolo elettrico nuovo al 100% sprecherei una parte dell'energia impiegata per la produzione del veicolo distrutto e sarei costretto a consumare più energia per la produzione di un veicolo completamente nuovo. Operazione del tutto corretta ed auspicabile in generale poiché si tolgono dalle strade veicoli inquinanti e energivori, ma non sempre è obbligatorio procedere in tal senso.  Infatti, è possibile rendere operativa l'alternativa data dalla conversione elettrica,
3 - risparmio economico -  l'effettivo minor costo di un veicolo trasformato avendo ammortizzato nel tempo la parte da conservare,
4 - creare posti di lavoro - la trasformazione permette di avviare e generare nuovi posti di lavoro offrendo la possibilità di operare  a officine piccole e medie, officine che oggi, al contrario, stanno perdendo personale o addirittura sono in procinto di chiudere (definitivamente) i cancelli,
5 - industrializzazione diffusa a livello nazionale - la realizzazione di kit di conversione permette di attivare un indotto notevole in settori industriali  nei quali il nostro Paese è ben strutturato e forte, quale la produzione di motori elettrici, azionamenti elettronici, inverter, caricabatterie, componentistica ausiliaria di complemento,
6 - innovazione tecnologica - permette lo sviluppo e la crescita in un settore determinante per il nostro futuro quale è quello dell'innovazione tecnologica, perché, ricordiamolo ancora una volta, il futuro dei trasporti risiede nella produzione e uso di veicoli elettrici non la produzione di veicoli con motore termico dove la concorrenza diventa ogni giorno più spietata, in un mercato asfittico e antieconomico, dove il carburante sarà sempre più costoso e in calo produttivo,
7 - diversificare l'industria - l'Italia probabilmente non ha un futuro industriale automotive tradizionale dove non si investe, si delocalizza, si chiudono stabilimenti. Forze lavoro che non hanno un futuro. Aprire ad un mercato in espansione è assolutamente necessario, da farsi senza perdite di tempo ulteriori,
8 -  concentrare gli aiuti economici e di sviluppo - se diamo contributi a pioggia per incentivare l'acquisto di veicoli elettrici nuovi non facciamo altro che stimolare l'industria di altri paesi, con denaro fresco che uscirà dal nostro Paese e che sarà investito per creare posti di lavoro negli stabilimenti produttivi esteri. Si aiuteranno i giapponesi, i francesi, i tedeschi, i cinesi a produrre a casa loro ed esportare qui da noi.


Quello che vorrei leggere nei giornali locali e nazionali sono notizie relative ad un impegno da parte della nostre amministrazioni, cittadine (Firenze), regionali (Regione Toscana), del Governo nazionale, su programmi di sviluppo economico/produttivo, per creare posti di lavoro, per far crescere l'industria locale con solide e durature scelte. Bisogna che le Amministrazioni diano un segnale forte agli imprenditori fiorentini, toscani e nazionali in modo che si organizzino in funzione di un cambiamento di paradigma necessario e inevitabile, che ha ed avrà una solida e costante crescita a partire dal presente in prospettiva futura che sarà tanto più valida se organica e indirizzata correttamente. Siamo sul limite dell'orizzonte degli eventi, ma siamo ancora in tempo per sfuggire al gorgo del nulla. Prima che sia troppo tardi ... MUOVIAMOCI.

Il terzo post della sarà dedicato ad un appello ad Sindaco Renzi, al Presidente della Regione Toscana Rossi, al Ministro dello Sviluppo Economico e al Presidente del Consiglio.

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mercoledì 16 maggio 2012

CROLLO!! I consumi petroliferi italiani nel mese di Aprile 2012: - 14,1%


Sistematica caduta dei consumi petroliferi italiani che nel mese di aprile 2012 sono ammontati a circa 5,1 milioni di tonnellate, con una nuova diminuzione del 14,1% (-843.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011.
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in meno, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo pari al 16,1% (-130.000 tonnellate) rispetto ad aprile 2011, mentre il gasolio autotrazione del 14,3 % (-310.000 tonnellate).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di aprile è così risultata pari a circa 2,6 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 1,9 di gasolio autotrazione, con un decremento del 14,8% (-440.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011.

Nei primi quattro mesi del 2012, i consumi sono stati pari a circa 20,9 milioni di tonnellate, con un calo del 10,6% (-2.489.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2011.

La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione dell’11,7% (-350.000 tonnellate), il gasolio del 10,2% (-843.000 tonnellate).
Nel periodo considerato la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), evidenzia un peggioramento del 10,6% (-1.193.000 tonnellate), pari al calo registrato per tutti i prodotti.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 18% con quelle diesel che hanno rappresentato il 52% del totale (era il 55,2% nell’aprile 2011).
Nel primo quadrimestre dell’anno, le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in diminuzione del 20,2%, con quelle diesel a coprire il 54,8% del totale (era il 55,4 nei primi quattro mesi del 2011).


COMUNICATO STAMPA Unione Petrolifera - Roma, 15 maggio 2012 

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I nostri grafici

Con i dati dei mesi precedenti ecco di seguito i nostri grafici a partire dal gennaio 2006.

Con i mesi in sequenza dal gennaio 2006 e raggruppati per anno e 
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Aggiungiamo i consumo di carburanti per autotrazione, benzina e gasolio

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confrontati e sommati
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"Sistematica caduta dei consumi petroliferi italiani", comincia così il comunicato stampa, come un grido soffocato d'allarme. I grafici definiscono chiaramente il rallentamento dell'economia di cui sono un chiaro segnale. La benzina e il gasolio che crollano -16,1 e 14,3 %, le immatricolazioni delle auto giù come raramente si è visto nel passato. Aggiungiamo i Consumi di energia elettrica in Italia , -6,2 ad Aprile descritti in un recente post. A questo punto ricordiamo quale era la situazione a Marzo con il consumo del gas, petrolio, energia elettrica e le immatricolazioni di veicoli commerciali in UE -11,8% a marzo, 9,6% nel 1 ° trimestre 27 aprile 2012. Ciao Italia!




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