Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


mercoledì 31 ottobre 2018

Fuorilegge il 20% dei cibi stranieri, vergogna a tavola


Dal riso asiatico alle nocciole turche, dalla zucchero della Columbia alla carne del Brasile, dall’ortofrutta sudamericana a quella africana fino ai fiori dell’Equador, il 20% dei cibi stranieri che arrivano in Italia sono “fuorilegge” perché non rispettano le stesse garanzie vigenti a livello nazionale in materia di lavoro, ambiente e salute. E’ quanto è emerso da un’analisi della Coldiretti presentata al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio dove è stata apparecchiata la tavola della vergogna con i prodotti alimentari dall’estero sotto accusa per sfruttamento dei lavoratori, pericoli per la salute e utilizzo di sostanze chimiche dannose all’ambiente. Un fenomeno che spinge ben il 43% degli italiani a chiedere di bloccare le importazioni da quei Paesi che non rispettano le regole, secondo il sondaggio Coldiretti/Ixè.

Arrivano infatti purtroppo anche in Italia i prodotti ottenuti dallo sfruttamento del lavoro dei 108 milioni di bambini nelle campagne censiti dalla Fao, secondo la quale quasi la metà di tutto il lavoro minorile del mondo avviene in Africa, seguita da vicino dall’Asia, ma rilevante è anche in Sudamerica, aree dalle quali – sottolinea la Coldiretti – l’Italia importa ingenti quantità di prodotti agricoli ed alimentari.  Arrivano sulle nostre tavole dal riso del Vietnam agli agrumi della Turchia, dallo zucchero di canna della Columbia ai fiori dell’Equador fino al cacao della Costa d’Avorio che sono solo alcuni dei prodotti messi sotto accusa dal Ministero del Lavoro degli Stati Uniti nel recente rapporto sul lavoro minorile del 2018. E non mancano – continua la Coldiretti – i casi di lavoro forzato come l’allevamento in Brasile o la cattura del pesce in Thailandia che inonda gli scaffali delle pescherie e i tavoli dei ristoranti lungo tutta la Penisola senza indicazione in etichetta. Ma un pericolo per l’ambiente e per la salute viene anche all’utilizzo improprio di prodotti chimici che mettono a rischio e lavoratori ed i consumatori e che in alcuni casi sono vietati da decenni in Europa ed in Italia. E’ ad esempio il caso dei pesticidi utilizzati per le banane coltivate in Equador e per l’ananas del Costarica che rappresentano rispettivamente circa la metà e il 90% del consumo dello specifico frutto consumato in Italia.

Il problema è evidente anche per i prodotti in arrivo dal continente asiatico come il pesce ed i molluschi dal Vietnam contaminati da metalli pesanti o i pistacchi dall’Iran con un contenuto in aflatossine cancerogene spesso sopra il limiti, lo stesso problema delle nocciole e dei fichi secchi provenienti dalla Turchia secondo il Rapporto del RASSF, il sistema di allerta rapido dell’Unione Europea. E nel continente africano a rischio sono tra l’altro le fragole dell’Egitto che sono indicate dall’Autorità Europea della Sicurezza Alimentare (EFSA) tra i cibi più contaminati per residui chimici.

Occorre peraltro essere consapevoli che tutto ciò accade spesso grazie alla regia e alle norme sancite dagli accordi bilaterali o multilaterali di libero scambio. E’ il caso – denuncia Coldiretti – del dazio zero concesso grazie all’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) ai legumi secchi come le lenticchie che nel Paese nordamericano vengono trattati in preraccolta con l’erbicida glifosato secondo modalità vietate in Italia, ma anche del negoziato in corso con i Paesi del Mercosur che prevede l’arrivo di grandi quantitativi di carne bovina dai paesi sudamericani, paesi che non rispettano gli standard produttivi e di tracciabilità oggi vigenti in Italia e nel Vecchio Continente come dimostra il più grande scandalo mondiale sulla carne avariata che meno di un anno fa ha coinvolto proprio i principali produttori brasiliani.

Senza considerare le condizioni favorevoli che sono state concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, carciofi, olio di oliva, all’Egitto per fragole, uva da tavola e finocchi, oltre all’olio di oliva dalla Tunisia dove non valgono certamente gli stessi standard produttivi, sociali ed ambientali vigenti in Italia.

L’Unione Europea arriva addirittura ad agevolare l’ingresso in Europa del riso espropriato alla minoranza musulmana dei Rohingya accusata dalle Nazioni Unite di crimini contro l’umanità. Nonostante l’accusa di genocidio, la Birmania gode tuttora – denuncia la Coldiretti – da parte dell’Unione Europea del sistema tariffario agevolato a dazio zero per i Paesi che operano in regime EBA (tutto tranne le armi). Il risultato – continua la Coldiretti – è che la Birmania si colloca tra i principali fornitori asiatici di riso dell’Italia insieme a India, Pakistan, Tailandia e Cambogia. L’Unione europea –  chiede la Coldiretti – deve invece ora avanzare spedita nella procedura per la rimozione del regime EBA a Cambogia e Birmania”.

“Non è accettabile che l’Unione Europea continui a favorire con le importazioni la violazione dei diritti umani nell’indifferenza generale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che oggi il commercio è “libero” ma è ben lontano dall’essere “equo”, gravato fin dal momento della raccolta per arrivare a quello della trasformazione da processi di dumping sociale, economico e ambientale. Sul piano politico – chiede Moncalvo – l’Unione Europea deve acquisire un nuovo protagonismo per promuovere regole sul commercio globale che non tengano conto solo del fattore economico ma anche del rispetto dei diritti sul lavoro della tutela dell’ambiente e della salute, anche con l’annunciata riforma del Wto. Serve quindi ripensare dalle radici non solo le regole, ma in primo luogo i principi fondativi del libero commercio perché è necessario – conclude Moncalvo – che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore per chi produce e per chi consuma.


LA VERGOGNA A TAVOLA

Cacao dalla Costa d’Avorio: sfruttamento lavoro minorile
Riso da Vietnam sfruttamento lavoro minorile
Agrumi della Turchia: sfruttamento lavoro minorile
Zucchero di canna della Columbia: sfruttamento lavoro minorile
Fiori dell’Equador: sfruttamento lavoro minorile
Carne in Brasile: lavori forzati
Pesce in Thailandia: lavori forzati
Banane coltivate in Equador: impiego eccessivo di pesticidi
Ananas del Costarica: impiego eccessivo di pesticidi
Pesce ed i molluschi dal Vietnam: contaminati da metalli pesanti
Pistacchi dall’Iran: aflatossine cancerogene spesso sopra il limiti
Nocciole e fichi secchi dalla Turchia: aflatossine cancerogene spesso sopra il limiti
Fragole dall’Egitto: impiego eccessivo di pesticidi
Lenticchie dal Canada: trattati con erbicida glifosato in preraccolta vietato in Italia
Riso dalla Birmania: espropriato alla minoranza dei Rohingya vittima di genocidio


Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati “2018 list of good produced by child labour or force labour dell’Us department of labour e del Sistema di allarme rapido dell’Unione Europea  (RASFF)




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martedì 30 ottobre 2018

Commercio estero extra Ue dell'Italia


A settembre 2018 si stima, per i flussi commerciali da e verso i paesi extra Ue, un calo congiunturale per le esportazioni (-3,7%) e un aumento per le importazioni (+4,1%).

La flessione congiunturale delle esportazioni è estesa a quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie, con l’eccezione dei beni di consumo durevoli (+1,1%). L’energia (-13,9%) e i beni intermedi (-4,3%) registrano una marcata riduzione. Dal lato dell’import, l’aumento congiunturale è più intenso per i beni di consumo durevoli (+18,2%) e i beni strumentali (+6,5%).

Nell’ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue risulta negativa (-0,6%), con un’ampia diminuzione dei beni strumentali (-3,8%). Nello stesso periodo, le importazioni sono in forte crescita congiunturale (+6,0%), determinata soprattutto dall’energia (+10,0%), dai beni strumentali (+9,6%) e dai beni di consumo durevoli (+7,2%).

A settembre 2018, le esportazioni sono in diminuzione anche su base annua (-7,3% che si riduce a -3,1% eliminando l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi). La flessione è rilevante per i beni strumentali (-13,2%) e i beni di consumo durevoli (-7,1%). Le importazioni registrano invece un forte aumento tendenziale (+17,5% che aumenta a +21,8% dopo la correzione per i giorni di calendario), determinato principalmente dall’energia (+39,0%), dai beni di consumo durevoli (+33,6%) e dai beni strumentali (+21,6%).

Il surplus commerciale a settembre 2018 è stimato pari a +79 milioni, in forte diminuzione rispetto a +3.521 milioni di settembre 2017. Da inizio anno diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +48.176 milioni per il 2017 a +47.776 milioni per il 2018).

A settembre 2018 l’export verso la Turchia (-31,1%), Russia (-24,9%), Medio Oriente (-18,6%), paesi MERCOSUR (-18,3%), Giappone (-17,5%) e Cina (-17,3%) è in forte diminuzione su base annua. In aumento le vendite di beni verso i paesi ASEAN (+4,5%).

Gli acquisti da paesi OPEC (+35,5%), paesi ASEAN (+34,1%) e Stati Uniti (+26,3%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni, mentre sono in diminuzione quelli dai paesi MERCOSUR (-5,6%) e dal Giappone (-3,9%).

Comunicato Istat



I nostri grafici


gli ultimi mesi


Gli ultimi anni (manca l'ultimo trimestre dell'anno n corso)







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lunedì 29 ottobre 2018

Trasformare l'urina umana in bio-mattoni per l'edilizia


Un gruppo di studenti di ingegneria dell'Università di Città del Capo (UCT) in Sud Africa, sotto la supervisione di Dyllon Randall, il loro supervisore,  sono riusciti a creare mattoni 'ecocompatibili' per l'edilizia partendo da urina presa  dai bagni degli uomini e sabbia, comune sabbia.
Il catalizzatore, diciamo così, per combinare e amalgamare i due elementi,  è rappresentato da batteri che consentono ai mattoni di solidificarsi a temperatura ambiente differentemente di quanto avviene nei mattoni normali che devono essere cotti in forni ad alta temperatura(1400°C) che produce oltretutto grandi quantità di anidride carbonica. Il processo è chiamato microbial carbonate precipitation. Il batterio produce un enzima che scompone l'urea nelle urine, formando carbonato di calcio, che lega quindi la sabbia a mattoni dando un colore grigio e grande solidità.

In media una persona produce tra 200 ml e 300 ml di urina per minzione e servono dai 25 ai 30 litri per 1 mattone, quindi per fare un mattone di urina è necessario andare in bagno circa 100 volte, che può sembrare molto, ma la maggior parte di questa urina viene utilizzata pure per produrre circa 1 kg di fertilizzante.

La resistenza e la forma dei bio-mattoni può essere modificata secondo necessità. Il dott. Randall ha dichiarato che l'anno scorso sono riusciti a raggiungere il 40% della comprimibilità di un mattone tradizione, ma solo pochi mesi dopo sono riusciti a raddoppiare quella resistenza semplicemente cambiando la disposizione del materiale messo nello stampo e permettendo ai batteri di cementare le particelle più a lungo, il tutto senza immettere calore, a temperatura ambiente. Da ricordare che i normali mattoni vengono cotti in forno a temperature intorno a 1.400 ° C.

Questo processo utilizza l'ammoniaca come sottoprodotto, quella che dà l'odore pungente al liquido emesso nella minzione, convertendola in azoto fertilizzante mentre i mattoni perdono questo odore di ammoniaca dopo circa 48 ore. Il processo utilizzato non ha alcun rischio per la salute poichè  nella prima fase uccide tutti i patogeni e batteri nocivi operando a un pH estremamente elevato che si è dimostrato in grado di uccidere praticamente tutto.

Secondo UCT, il concetto di utilizzare urea per far crescere i mattoni è stato testato negli Stati Uniti alcuni anni fa usando l'urea sintetica, che richiede molta energia per produrla, mentre i mattoni prodotti dal dott. Randall e dai suoi studenti, Suzanne Lambert e Vukheta Mukhari, utilizzano per la prima volta urina umana vera e propria, che offre l'opportunità per riciclare i residui umani considerati rifiuti.

Il tempo necessario per la trasformazione è dai quattro a sei giorni, se si vuole un mattone più resistente lo si lascia 'maturare' più a lungo.

Fonte BBC





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venerdì 26 ottobre 2018

Produzione nazionale delle rinnovabili al +6,2%, vediamo qui ciascuna fonte nel mese di Settembre 2018


Con il recente post abbiamo visto i dati relativi al consumo di energia elettrica in Italia nel mese di Settembre 2018 grazie al comunicato stampa emesso da Terna secondo cui si certifica, sia pure provvisoriamente, un  aumento del 3,6%  dei consumi di energia elettrica rispetto allo stesso mese dell'anno passato, 27,010 miliardi di kWh contro i 26,076 miliardi dell'anno passato.

Adesso prendiamo in esame la produzione nazionale di energia con particolare riferimento alle energie rinnovabili.

Nel settimo mese dell'anno,  la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’88,8% con produzione nazionale e per la quota restante (11,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24,1 miliardi di kWh) è aumentata del 6,2% rispetto a settembre del 2017. 

In crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+14,4%) e termica (+10,4%); in flessione quelle idrica (-2%) ed eolica (-30,1%); stabile quella geotermica.




I nostri grafici


Per aiutarci nella comprensione con un semplice sguardo abbiamo realizzato come al solito, alcuni grafici, con i dati forniti da Terna.


La produzione nazionale dal 2009


Nel mese passato si registra un aumento della produzione nazionale del 6,2% rispetto a giugno 2017. La quota di produzione delle centrali termiche è cresciuta del 10,4% mentre, tra le rinnovabili, si nota una riduzione dell'idrico per il quarto mese consecutivo con -2%, era 72%, 70% e 29% nei tre mesi precedenti, e una fortissima riduzione dell'eolico con -30,1%, sale il fotovoltaico +10,4%, stabile il geotermico.

Per anno solare vediamo che a Settembre 2018 la produzione nazionale risulta essere collocato al secondo posto degli ultimi 10 anni presi in considerazione nei nostri grafici con 24.091 miliardi di kWh, ovvero  +6,2%% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente .



... e in sequenza mensile.


Il grafico seguente rappresenta l'andamento della produzione nazionale come sommatoria dei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese di riferimento. Siamo in presenza di una stasi altalenante.




Adesso prendiamo in considerazione le singole componenti delle rinnovabili.


La produzione fotovoltaica negli ultimi anni suddivisa per anno solare. Siamo ad una crescita  del 14,4% rispetto al 2017 il che la colloca al primo posto. A livello annuale la decrescita e del 4,5% con 20.361 GWh




La produzione eolica negli ultimi anni suddivisa per anno solare. Scende con posizione intermedia pur scendendo in modo evidente con -30,1% confrontato col mese del 2017, ma ancora in crescita nei 9 mesi con +0,3% e 12.534 GWh.




Ciascuna delle rinnovabili in un solo grafico, idroelettrica da record nei 9 mesi con +29%




Qui sotto vediamo la quantità di energia prodotta da fonte idroelettrica separata dalle altre componenti rinnovabili sommate insieme.




Qui sotto è la quantità di energia termoelettrica rapportata a tutte le rinnovabili.




Il grafico seguente mostra il ruolo di tutte le componenti nella produzione nazionale di energia, le rinnovabili (idroelettrica + geotermica/eolica/fotovoltaica) dei primi 9 mesi.





Continuiamo con una novità inserita nei post da qualche mese a questa parte per i nostri grafici avendo avuto delle sollecitazioni da parte di lettori del nostro blog.

Il grafico delle rinnovabili come sommatoria dei 12 mesi precedenti al rilevamento ultimo, il primo con il solare, eolico, geotermico, a parte l'idroelettrico.




Negli ultimissimi mesi si rileva una risalita della produzione idroelettrica.








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giovedì 25 ottobre 2018

Nuove batterie agli ioni di litio per i sottomarini


ThyssenKrupp Marine Systems ha sviluppato un nuovo tipo di sistema di accumulo con batterie agli ioni di litio specificamente studiate per essere allogate nei sottomarini con la consociata Saft che da anni produce sistemi di accumulo avanzati per l'industria. In forma modificata, il sistema potrebbe essere utilizzato anche per altre applicazioni marittime nel futuro. 
L'utilizzo della nuova tecnologia delle batterie offre enormi vantaggi tattici permettendo di entrare in una nuova era per i sottomarini. Rispetto alla ben nota batteria piombo-acido, la manutenzione è trascurabile, e la durata è molto più alta. Le nuove batterie grazie alla energia estraibile in forma di alte correnti di scarica - indipendentemente dallo stato di carica sella batteria - permette di navigare alla massima velocità.

Oltre a un sistema di progettazione su misura per la sicurezza e per le specifiche esigenze di funzionamento nel settore marittimo, nonché una selezione della chimica delle celle in base all'affidabilità, e una serie di prove ha già ampiamente dimostrato la sicurezza delle celle singole e del sistema nel suo complesso. Ulteriore serie di intensi test sono previsti fino alla realizzazione definitiva nel corso del prossimo anno.

Il sistema è stato progettato come parte di uno studio, che si svolge per conto dell'ufficio appalti tedesco, BAAINBw, per sostenere l'integrazione in nuovi progetti sottomarini HDW per la Classe 212, nonché soluzioni re-fit in piattaforme di armi esistenti. A causa della struttura modulare del sistema batteria, può in linea di principio essere adattato per qualsiasi applicazione navale.

Estratto dal comunicato stampa della ThyssenKrupp

Sostanzialmente i sottomarini hanno una propulsione con motori elettrici a magneti permanenti di 2,85 MW di potenza e un generatore elettrico diesel o fuel cell idrogeno, i nuovi  accumulatori di energia saranno con celle agli ioni di litio

Caratteristiche conosciute dei sottomarini HDW Classe U-212
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Proprietà Deutsche Marine Marina Militare
Cantiere - Kiel
NSWE - Emden
Fincantieri - Muggiano
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione 1.830 t
Dislocamento in emersione 1.450 t
Lunghezza 55,9 m
Larghezza diametro: 7 m
Profondità operativa fino a 400 m
Propulsione 1 Gruppo Diesel-generatore MTU / Piller (3,12 MW)
1 motore elettrico a magneti permanenti SIEMENS (2,85 MW)
sistema A.I.P. con Fuel Cells da 8 + 1 moduli (306 kW)
Batteria di Accumulatori
Velocità in immersione 20 nodi (37 km/h)
Velocità in emersione 12 nodi (22,2 km/h)
Autonomia in superficie: 8.000 mn a 8 nodi
in immersione: 420 mn a 8 nodi
fino a 3 settimane o fino a 12 settimane con navigazione a snorkel
Equipaggio 4 ufficiali
23 tra sottufficiali e comuni
Equipaggiamento
Sensori di bordo Sonar integrato STN Atlas DBQS40
sonar di navigazione passivo a bassa frequenza TAS-3 filabile
sonar passivo a bassa-media frequenza FAS-3 a scafo
sonar di ricerca antimine MOA 3070
Periscopi:
Carl Zeiss SERO 14 con visione a infrarossi e a telemetria ottica
Carl Zeiss SERO 15 a telemetria laser
Radar di navigazione in banda I Kelvin Hughes tipo 1007
Sistema ESM EADS FL 1800U
Sistemi difensivi Sistema antisiluri TAU
4 lanciatori, 40 jammers/decoys
Armamento
Siluri 6 tubi lanciasiluri da 533 mm in due complessi trinati
12 siluri Whitehead A-184 versione A3
Altro 24 mine antinave
Note
Le caratteristiche si riferiscono alla Classe Todaro della Marina Militare Italiana
Sempre su Wikipedia si legge

La classe U-212 è una classe di sottomarini di progettazione tedesca. I battelli di questa classe, realizzati in Italia su licenza per la Marina Militare, Salvatore Todaro (S 526), Scirè (S 527) e Pietro Venuti (S 528) sono anche indicati come classe Todaro, dal nome della prima unità. Indice [nascondi]
Il programma, iniziato nel 1994 nell'ambito del German Submarine Consortium, ha portato alla realizzazione di sei unità per la marina tedesca e, in Italia, dei due battelli Todaro e Scirè, consegnati da Fincantieri rispettivamente nel 2006 e nel 2007, con opzione per altri due sommergibili, di cui il primo, Venuti, consegnato il 6 luglio 2016.
I sommergibili italiani sono leggermente diversi da quelli tedeschi, in quanto destinati ad operare nel Mediterraneo e non nel mare del Nord e nel Baltico come quelli tedeschi; essi costituiscono il tipo U-212A.






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mercoledì 24 ottobre 2018

La seconda vita delle batterie e lo stadio con il più grande sistema di stoccaggio di energia d'Europa, 2,8 MWh e 4.200 pannelli solari


Il più grande sistema di accumulo di energia, utilizzando batterie dismesse delle auto elettriche, contribuirà ad alimentare lo stadio olandese di Amsterdam intitolato a Johan Cruijff l'indimenticabile campione di calcio locale. 

L'Arena di Amsterdam, sede della squadra di calcio dell'Ajax, ha lanciato un nuovo sistema di accumulo di energia. Questa tecnologia innovativa consente ad Amsterdam Arena di ridurre la richiesta di punta di energia alla rete di distribuzione per lo stadio durante le partite e gli eventi importanti. Il sistema è in grado di immagazzinare 2,8 MWh (megawattora) con 3 MW di potenza. I suoi produttori affermano che è il più grande sistema di stoccaggio di energia commerciale in Europa. Utilizza 148 pacchi di batterie usate provenienti dall'auto elettrica Nissan LEAF e riutilizzate per immagazzinare l'energia catturata da 4.200 pannelli solari posti sul tetto dello stadio e dalla rete.

Lo scopo principale del sistema di accumulo di energia è di fornire energia di riserva allo stadio in caso di interruzioni o durante l'uso intensivo. La tecnologia di storage 3MW e 2,8 MWh del sistema contribuirà a ridurre la domanda alla rete elettrica olandese. Fornirà inoltre energia efficiente per gli abitanti vicini dello stadio e durante i periodi di bassa energia e ricaricare le auto elettriche parcheggiate nei pressi. Questo innovativo sistema fornirà una fonte affidabile di energia sostenibile. Ridurrà inoltre l'impronta di carbonio del sistema di stoccaggio dell'energia contribuendo ulteriormente all'economia circolare.

Con questo esempio messo in pratica vediamo quale possa essere la cosiddetta seconda vita delle batterie utilizzate nei veicoli elettrici che hanno perso parzialmente la capacità ma non per questo sono da considerare inutilizzabili. Quindi le batterie agli ioni di litio sono in grado di immagazzinare elettricità ancora per anni dopo che sono state tolte dalle strade. L'uso di vecchie batterie per il nuovo sistema energetico di Amsterdam Arena consente un'economia circolare per le batterie dei veicoli elettrici.

Cliccare per vedere un video su Facebook


Un video su Youtube.







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martedì 23 ottobre 2018

Consumi di energia elettrica in Italia: a Settembre 2018 +3,6%

Consumi di energia elettrica in Italia: a settembre +3,6%. In crescita la produzione fotovoltaica (+14,4%).  Nei primi nove mesi del 2018 la domanda sale dello 0,6% rispetto al corrispondente periodo del 2017.

Nel mese di settembre 2018, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia è stata di 27 miliardi di kWh, in aumento del 3,6% rispetto allo stesso mese del 2017. La performance della domanda ha risentito dell’effetto calendario e temperatura: quest’anno, infatti, settembre ha avuto un giorno lavorativo in meno (20 rispetto a 21) ma ha fatto registrare una temperatura media mensile superiore di oltre 2°C rispetto a settembre del 2017. Depurando il dato dall’effetto calendario e temperatura, la variazione della domanda elettrica di settembre risulta +2,5%.

 La domanda dei primi nove mesi del 2018, pari a 242,2 miliardi di kWh, è in crescita dello 0,6% rispetto al corrispondente periodo del 2017. Rettificando il dato dall’effetto calendario e temperatura la variazione diventa pari a +0,5%.

 A livello territoriale, la variazione tendenziale di settembre 2018 è risultata ovunque positiva: +2,9% al Nord, +4% al Centro e +4,7% al Sud.

 Il valore destagionalizzato dell’energia elettrica richiesta a settembre 2018 ha fatto registrare, per il terzo mese consecutivo, una crescita congiunturale rispetto al mese precedente pari allo 0,5%. Il profilo del trend prosegue su un andamento crescente.

 Nel mese di settembre 2018 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’88,8% con produzione nazionale e per la quota restante (11,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24,1 miliardi di kWh) è aumentata del 6,2% rispetto a settembre del 2017. In crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+14,4%) e termica (+10,4%); in flessione quelle idrica (-2%) ed eolica (-30,1%); stabile quella geotermica.


Dal Comunicato stampa Terna




I nostri grafici

Di seguito vediamo i grafici da noi realizzati prendendo i dati ufficiali pubblicati da Terna a partire dal Gennaio 2006 ad oggi.

Per anno solare. Il consumo del mese si pone tra i livelli medi degli ultimi 13 anni.



Per una migliore lettura degli ultimi 8 anni vediamo il grafico sottostante che permette di localizzare il consumo al secondo posto subito dopo il 2011.


Qui vediamo, dal Gennaio 2006 ad oggi, i mesi in sequenza che rivelano una linea che negli ultimi mesi segna una leggera tendenza alla risalita.



Nel prossimo grafico si evidenzia una sequenza di barre negative relative alle percentuali degli ultimi 66 mesi, ciascuno dei quali si confronta con lo stesso mese dell'anno precedente. Essendo percentuali che si riferiscono allo stesso mese dell'anno precedente il grafico mostra bene la progressione positiva e negativa di anno in anno. Dopo la significativa crescita della maggior parte dei mesi estivi del 2015, si nota un forte calo nell'anno successivo, 2016,  per poi invertire nuovamente con un rialzo nel 2017 mentre nel 2018 vediamo alti e bassi con prevalenza di segni positivi. 


Adesso prendiamo visione del grafico, significativo e chiaro, che rappresenta l'andamento dei consumi come sommatoria dei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese trascorso. Esso disegna il crollo progressivo. Negli ultimi mesi la silouette disegna alti e bassi con i picchi sempre meno elevati e valli più profonde. Un paio di anomalie vengono dalle crescite dei consumi nei mesi estivi degli ultimi due anni a causa delle condizioni climatiche contingenti, dovuti al riscaldamento globale, a cui si è aggiunta la chiusura francese per le 12 centrali nucleari in revisione a cavallo del 2016/2017, energia da noi prodotta e non importata per i nostri bisogni. In generale si vedono curve con picchi sempre più bassi e minimi più profondi. Adesso siamo in fase di incerta crescita, da tenere sotto controllo per capire se si va verso un picco e una successiva depressione.




Per un aggiornamento della produzione nazionale di energia elettrica derivata da fonti rinnovabili rimandiamo la lettura ad un prossimo post dedicato.






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lunedì 22 ottobre 2018

Il consumo dei carburanti per autotrazione a Settembre 2018, sale il gasolio, scendono benzina e gpl



Dopo avere visto il consumo di petrolio nel suo complesso, adesso vediamo come ogni mese il consumo dei carburanti di  Settembre 2018. adesso andiamo a controllare con i relativi grafici da noi realizzati, quale sia stato il consumo dei carburanti per autotrazione nel settimo mese dell'anno per evidenziare visivamente l'evoluzione con lo scorrere del tempo.

I consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio) sono risultati pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 1,9 milioni di gasolio, con un incremento dello 0,1% (+3.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2017. Nel confronto occorre tenere conto da un lato che il mese di settembre 2018 ha avuto un giorno lavorativo in meno rispetto al 2017 e dall’altro che nel 2018 è stato ampliato il campione dei denuncianti. In particolare: 
la benzina totale ha mostrato un decremento dell’1,2% (-7.000 tonnellate) con un decremento della benzina venduta sulla rete dell’1,4% rispetto a settembre 2017;
il gasolio autotrazione evidenzia un incremento dello 0,5% (+10.000 tonnellate) con un calo del gasolio venduto sulla rete dello 0,6% rispetto a settembre 2017.7.

Nei primi otto mesi I consumi di carburanti autotrazione (benzina + gasolio), sono stati pari a circa 23,4 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,1% (+489.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2017. Tali dati sono ancora provvisori, anche se sostanzialmente consolidati per il primo semestre dell’anno.
 In particolare:
la benzina totale nel periodo considerato ha mostrato una flessione dello 0,8% (-43.000 tonnellate) con un calo della benzina venduta sulla rete dello 0,6%;
il gasolio autotrazione totale segna un aumento del 3,1% (+532.000 tonnellate) con un incremento del gasolio venduto sulla rete del 2%.

Il consumo dei carburanti per autotrazione

Vediamo i grafici da noi realizzati suddivisi per anno solare a partire dal 2007.

Il consumo della benzina a Settembresegue costantemente la lunga fase di discesa  dei consumi sullo stesso mese dell'anno passato e, come vediamo dal grafico, risulta trovarsi anche nel mese appena trascorso  in fondo al grafico risultando all'ultimo posto tra gli ultimi 12 anni presi in considerazione, con una percentuale negativa dell'1,2%ed ancora negativo considerando i primi 9 mesi-0,8%.


... il consumo di gasolio è superiore al consumo dello stesso mese del 2017 del +0,5% e dello 3,1% nei 9 mesi del 2018.


Qui sotto vediamo l'andamento del gasolio più la benzina, +0,1% in più nel mese trascorso e del 2,1% nei 0 mesi.


Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando gli ultimi 12 mesi includendo il mese di riferimento. Non fanno altro che confermare quanto detto sopra.

Per la benzina continua inesorabilmente a scendere nei consumi, ancora ai minimi .





Il gasolio risale e si stabilizza.



Il grafico che mette insieme la benzina e il gasolio disegna la curva in lieve risalita poi si appiattisce.




GPL

Diamo un'occhiata anche al consumo del gpl da trazione, essendo anch'esso un derivato del petrolio.  Il propano scende in modo pesante, il 5%, confermato anche dal consumo dei mesi trascorsi del 2018 con -4,4%.




E' evidente la fase di regresso da più di un anno del consumo da trazione nel grafico seguente che prende in considerazione la sommatoria dei 12 mesi precedenti.










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