Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


sabato 30 novembre 2019

Maltempo, dopo la piena è corsa alla semine nel bacino del Po


Con il passaggio dell’onda di piena e la pausa dalla pioggia è corsa alle semine nel bacino del Po dove nasce oltre 1/3 della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. E’ quanto afferma la Coldiretti nell'evidenziare gli effetti di un mese di novembre anomalo estremamente piovoso in molte regioni con gli agricoltori che non sono riusciti neppure a entrare nei campi per effettuare le necessarie operazioni colturali e attendono ora che i terreni si asciughino per fare le lavorazioni urgenti.

Nelle aziende segnate dalla pioggia senza tregua l’acqua – sottolinea la Coldiretti –   sta compromettendo le tradizionali semine autunnali come quelle del grano per il pane e per la pasta con quasi la metà delle operazioni ancora da completare in Piemonte, Lombardia ed Emilia. Ci sono ancora poche settimane di tempo – precisa la Coldiretti – per concludere le operazioni colturali prima che arrivi il grande freddo e gli agricoltori guardano con apprensione il cielo. Una situazione che – conclude la Coldiretti – rischia di aggravare il già pesante bilancio dei danni stimati in oltre 100 milioni di euro con colture asfissiate, serre divelte, ortaggi perduti, vigneti distrutti ed anche frane e smottamenti.

Fonte Coldiretti


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venerdì 29 novembre 2019

Misure efficaci sul traffico potrebbero ridurre concentrazioni di NO2 del 40% nelle città europee


Smentite clamorosamente le affermazioni secondo cui il traffico è uno dei minori responsabili delle emissioni inquinanti nelle città. La nostra  Milano l'inquinamento del biossido di azoto è prodotto dai mezzi a carburante per una percentuale del 70% di cui i mezzi diesel rappresentano una quota incredibilmente elevata. Tutt'altro si apprende dal documento redatto dalla Commissione Europea che qui sotto riportiamo nel lancio delle JRC News che delinea sia l'inquinamento sia le  raccomandazioni  per altre buoni prassi come l'utilizzo di veicoli elettrici e il favorire l'uso dei mezzi pubblici, delle biciclette e le gambe dei pedoni.


Le dannose concentrazioni di un inquinante come il NO2 in 30 grandi città europee potrebbero essere ridotte fino al 40% con misure appropriate di politiche che incidano sul traffico, secondo gli scienziati del JRC.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'inquinamento atmosferico rappresenta il più grande rischio per la salute ambientale in Europa.

Il biossido di azoto (NO2) da solo è stato responsabile di 68.000 morti premature nell'Unione europea nel 2016 e molte città europee ancora superano regolarmente i limiti correnti nella UE per il NO2. La neo eletta presidentessa della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato di voler raggiungere prossimamente un ambizioso zero inquinamento nella Comunità.

Il report Urban NO2 Atlas sviluppato dagli scienziati del JRC offre schede informative della città per fornire un aiuto valido nella progettazione di efficaci misure sulla qualità dell'aria e ridurre le concentrazioni di NO2 nelle città europee.

Atlas individua le principali fonti di inquinamento da NO2 per ogni città esaminata, nell'intento di voler aiutare i responsabili politici per progettare azioni che le colpiscano efficacemente.

Essendo il trasporto su strada una delle principali fonti di inquinamento da NO2, azioni mirate  potrebbero essere quelle della  limitazione all'accesso di alcuni tipi di veicoli alle aree urbane, o l'applicazione di disincentivi economici ambientali per i più grandi inquinatori.

Trasporto su strada: la principale fonte di inquinamento urbano NOx

Per le 30 città europee analizzate nella relazione, il contributo medio del trasporto di ossidi di azoto (NOx) complessivi di emissioni è stata del 47%.

All'interno tutta l'UE, il trasporto su strada è il più grande responsabile di NOx (NO e NO2) all'inquinamento, rispetto alla produzione di energia, ai settori istituzionali, commerciali e abitativi.

Come evidenziato dalla relazione, l'apporto del trasporto su strada sul totale delle emissioni di NOx locali variano notevolmente nelle città e nei vari Paesi d'Europa.

Ad Atene e Milano oltre il 70% delle emissioni proviene dai trasporti, mentre a Lisbona, dove le  emissioni sono alte, il trasporto su strada è responsabile solo per il 20% dell'inquinamento NOx.

Quote delle emissioni di NOx dei diversi settori per le 30 città europee analizzate. © Stati Uniti 2019
Uno sguardo più attento sulle esposizioni NOper settore del trasporto su strada  nelle città ha origine principalmente nelle emissioni dei veicoli diesel.

La mappa qui sotto mostra che, ad eccezione della Grecia, i veicoli diesel sono responsabili per la maggior parte del trasporto su strada delle emissioni di NOx in tutti i paesi dell'UE.


Quote per Paese delle emissioni di NOx per tipo di carburante (gasolio, benzina e altri), per chilometri percorsi pro capite. © Stati Uniti 2019

Misure politiche del traffico  potrebbero ridurre le emissioni in gran parte

Gli scienziati del JRC hanno stimano che le città potrebbero ridurre le emissioni di NO2 in media del 40% attraverso la riduzione del flusso di traffico in particolare dei mezzi che emettono NOx, .

Una riduzione del 15% circa potrebbe provenire dalle autovetture diesel, il 13% dai camion e il 6% dai furgoni.

L'efficacia delle misure di traffico locale dipende in gran parte la quota del trasporto stradale delle emissioni di NOx.

Le emissioni di  NOx nei flussi di traffico possono essere ridotte limitando l'accesso dei veicoli altamente inquinanti - in primo luogo le auto diesel più vecchie - alle aree interne della città.

Lo stesso risultato può essere ottenuto anche incoraggiando i veicoli elettrici e favorire l'utilizzo dei mezzi pubblici, biciclette e i pedoni.

Queste misure non solo migliorano la qualità dell'aria ma avrebbero anche un minor impatto sul rumore, meno incidenti e miglioramento della qualità della vita.

Fonte: Air quality: traffic measures could effectively reduce NO2 concentrations by 40% in Europe’s cities  pubblicato il 27 Novembre 2017 JRC EU SCIENCE HUB

Nota
Il Centro comune di ricerca (JRC), (in inglese: Joint Research Centre, JRC), è una direzione generale della Commissione europea: DG-JRC (Directorate-General Joint Research Centre), che dispone di sette istituti di ricerca dislocati in cinque paesi membri dell'Unione europea (Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna). Il JRC fornisce un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo sviluppo, all'attuazione e al controllo delle politiche dell'Unione europea. A differenza delle università europee, è direttamente finanziato dall'Unione europea (è un servizio della Commissione europea), allo scopo di garantire l'indipendenza delle attività di ricerca da interessi privati o dalle singole politiche nazionali, come condizione essenziale per perseguire la sua missione internazionale. (Wikipedia)



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giovedì 28 novembre 2019

E' iniziata la produzione di batterie per auto in Finlandia


Da poco meno di una settimana Valmet Automotive ha iniziato a produrre batterie per autoveicoli nel suo nuovo stabilimento di Salo, in Finlandia. Il progetto della costruzione dello stabilimento è progredito nei tempi previsti, partiti all'inizio del 2019, come i volumi di produzione, che porterà a reclutare più dipendenti alla fine dell'anno in corso per lo stabilimento di Salo. Dopo l'inizio della produzione, i volumi saranno gradualmente aumentati fino a raggiungere i livelli di produzione previsto all'inizio del prossimo anno.

A Salo, Valmet Automotive ha convertito completamente un vecchio impianto di produzione di cellulari per soddisfare le esigenze dei previsti elevati volumi di produzione per le richieste di batterie per  auto. Questo permetterà di aumentare le assunzioni poiché sarà necessario raggiungere un numero dei dipendenti di oltre 300 l'anno prossimo.

Il Gruppo Valmet Automotive è uno dei più grandi produttori di sistemi e un partner chiave di sviluppo per l'industria automobilistica globale. Nel suo sviluppo strategico, Valmet Automotive Group si concentra sui sistemi di elettromobilità e batterie. Le attività del gruppo sono divisi in quattro linee di business: produzione, progettazione, Sistemi EV e sistemi cinematici. Sin dalla sua fondazione nel 1968, Valmet Automotive ha prodotto più di 1,5 milioni di veicoli nello stabilimento di Uusikaupunki, in Finlandia. Nel 2018, 110.000 veicoli sono stati prodotti, più di quanti siano stati prodotti nella sua storia di oltre 50 anni. L'azienda ha sedi in Finlandia, Germania, Polonia e Spagna. I maggiori azionisti del gruppo Valmet Automotive sono di società di investimenti finlandese di proprietà statale Tesi e il Gruppo Pontos, ciascuno con una quota del 38,46%. Il 23,0% è detenuto dalla cinese Ampere Technology Limited (CATL), principale produttore al mondo di batterie per i veicoli elettrici.
Dal comunicato Valmet Automotive


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mercoledì 27 novembre 2019

Le rinnovabili nel mese di Ottobre 2019



Qualche giorno fa abbiamo visto i dati relativi al consumo di energia elettrica in Italia nel mese di Ottobre 2019, sia pure provvisori, grazie al comunicato stampa emesso da Terna. La minor richiesta è stata dello 0,9% rispetto allo stesso mese dell'anno passato con 26,9 miliardi di kWh.

Adesso prendiamo in esame la produzione nazionale di energia con particolare attenzione verso le energie rinnovabili che costituiscono il 29% nel mese di Ottobre secondo il comunicato di Terna.

Nel mese di Ottobre 2019 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86% con produzione nazionale e per la quota restante (14%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta di 22,9 miliardi di kWh è risultata in aumento (+0,6%) rispetto a ottobre 2018. 
In crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+21,6%), idrica (+3,9%) e termica (+1%). In flessione le fonti di produzione eolica (-30,8%) e geotermica (-1%).

Dal Comunicato stampa Terna

I nostri grafici

Per comprendere facilmente con un semplice sguardo abbiamo realizzato come al solito alcuni grafici con i dati forniti da Terna.

La produzione nazionale dal 2009

Nel mese di Ottobre si registra un incremento della produzione nazionale dello 0,6% rispetto a Ottobre 2018. La quota di produzione delle centrali termiche è cresciuta dell'1% mentre, tra per le rinnovabili, si ha una crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+21,6%), idrica (+3,9%) con una flessione le fonti di produzione eolica (-30,8%) e geotermica (-1%)..

Il grafico per anno solare ci rivela che ad Ottobre 2019 la produzione nazionale risulta essere collocata ad un livello alto negli ultimi 11 anni presi in considerazione nei nostri grafici con 26,9 miliardi di kWh, ovvero -1,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, a metà del grafico.


Il grafico seguente rappresenta l'andamento della produzione nazionale come sommatoria dei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese di riferimento. 

Adesso prendiamo in considerazione le singole componenti delle rinnovabili.

La produzione fotovoltaica negli ultimi anni suddivisa per anno solare. Vediamo una crescita del fotovoltaico con un +21,6% rispetto all'anno passato con 1.814 GWh, record del mese di sempre, +9,9% a livello annuale.


La produzione eolica negli ultimi anni suddivisa per anno solare, si colloca quasi al vertice del mese a metà con 1.044 GWh prodotti, con -30,8% rispetto al 2018+8,1% a livello annuale.



Qui sotto è la quantità di energia termoelettrica rapportata a tutte le rinnovabili.

Il grafico seguente mostra il ruolo di tutte le componenti nella produzione nazionale di energia, le rinnovabili (idroelettrica + geotermica/eolica/fotovoltaica, senza le biomasse nel nostro conteggio) 34% e la termica 66% a livello annuale
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Il grafico delle rinnovabili come sommatoria dei 12 mesi precedenti al rilevamento ultimo, il primo con il solare, eolico, geotermico, a parte l'idroelettrico.

Negli ultimissimi mesi si rileva una risalita della produzione idroelettrica.





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martedì 26 novembre 2019

Il consumo dei carburanti per autotrazione di Ottobre 2019, salgono benzina, gasolio e gpl


Dopo avere visto che il consumo di petrolio nel suo complesso del mese di Ottobre 2019 è salito dell'1%, adesso verifichiamo quali sono stati i consumi dei carburanti per autotrazione cioè benzina, gasolio e Gpl aiutandoci con alcuni grafici.

I consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio), a parità di giorni lavorativi, sono risultati pari a 2,8 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di benzina e 2,1 milioni di gasolio, con un incremento dell’1,1% (+31.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2018.
In particolare:

  • la benzina totale ha mostrato una crescita del 2% (+13.000 tonnellate) rispetto a ottobre 2018, mentre la benzina venduta sulla rete del 2,1%;
  • il gasolio autotrazione evidenzia un incremento dello 0,8% (+18.000 tonnellate) rispetto ad ottobre 2018, mentre il gasolio venduto sulla rete dello 0,2%.


  Nei primi 10 mesi I 2019

I consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio) sono risultati pari a 26,2 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,4% (-108.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2018.
In particolare, rispetto allo stesso periodo 2018:

  • la benzina totale è risultata in aumento dello 0,5%la benzina venduta sulla rete ha mostrato un incremento dello 0,9%;
  • il gasolio autotrazione ha evidenziato una diminuzione dello 0,7%mentre il gasolio venduto sulla rete un incremento dello 0,2%.

Dal Comunicato stampa Unione Petrolifera


Il consumo dei carburanti per autotrazione

Vediamo i grafici da noi realizzati suddivisi per anno solare a partire dal 2007.

Il consumo della benzina Ottobre, sale rispetto allo stesso mese dell'anno passato ma si colloca ai livelli minimi tra gli ultimi 13 anni presi in considerazione. La variazione positiva e del +2% per il mese, e +0,5% nei primi 10 mesi dell'anno.




Il consumo di gasolio è salito dello 0,8% rispetto al consumo dello stesso mese del 2018 e scende dello  0,7% nei 10 mesi del 2019.



Qui sotto vediamo l'andamento dei carburanti, il gasolio insieme alla benzina+1,1 mensile e meno 0,4% nei 10mesi.



Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando gli ultimi 12 mesi includendo il mese di riferimento. 

Per la benzina tutto sommato sembra mantenere una certa stabilità dalla fine del 2017.




Il gasolio da trazione mostra una riduzione dei consumi evidente dal Dicembre dell'anno passato conseguenza del crollo delle vendite delle auto alimentate col gasolio. Probabilmente destinato a decrescere sempre a causa del crollo delle vendite delle auto a gasolio ancora nel futuro.




Il grafico che mette insieme la benzina e il gasolio, che insieme disegnano nel 2019 una linea di stabilità tendente alla graduale discesa.





GPL

Diamo un'occhiata anche al consumo del Gpl da trazione, essendo anch'esso un derivato del petrolio.  Il Gpl sale Ottobre con un + 6,3% come pure negli ultimi 10 mesi con +3,3%.




Il grafico seguente che prende in considerazione la sommatoria dei 12 mesi precedenti.




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lunedì 25 novembre 2019

Consumi di energia elettrica in Italia ancora in calo a Ottobre, -0,9%



Nel mese di ottobre 2019, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia è stata di 26,3 miliardi di kWh, in flessione dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2018. Tale risultato è stato ottenuto con lo stesso numero di giorni lavorativi e con una temperatura media sostanzialmente uguale rispetto a ottobre 2018. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta la variazione a -1,3%.

La domanda dei primi dieci mesi del 2019 risulta leggermente in flessione (-0,3%) rispetto al corrispondente periodo del 2018. In termini rettificati la variazione resta sostanzialmente invariata (-0,4%).

A livello territoriale la variazione tendenziale di ottobre 2019 è risultata disomogenea: negativa al Nord (-1,9%), leggermente positiva al Centro (+0,1%) e al Sud (+0,5%).

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a ottobre 2019 ha fatto registrare una variazione negativa (-0,8%) rispetto al mese precedente (settembre 2019). Tale risultato mantiene il profilo del trend su un andamento stazionario.

Nel mese di ottobre 2019 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86% con produzione nazionale e per la quota restante (14%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,9 miliardi di kWh) è risultata in aumento (+0,6%) rispetto a ottobre 2018. In crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+21,6%), idrica (+3,9%) e termica (+1%). In flessione le fonti di produzione eolica (-30,8%) e geotermica (-1%).

Dal Comunicato stampa Terna
I nostri grafici


Di seguito vediamo i grafici da noi realizzati prendendo i dati ufficiali pubblicati da Terna a partire dal Gennaio 2006 ad oggi.

Per anno solare. Il consumo del mese si pone in alto tra i livelli di consumo degli ultimi 14 anni. Il consumo a Ottobre 2019 è diminuito dello 0,9% rispetto allo stesso mese dell'anno passato mentre è diminuito dello 0,3% nei primi 10 mesi dell'anno.




Qui vediamo, dal Gennaio 2006 ad oggi, i mesi in sequenza che rivelano una linea che negli ultimi mesi segna comunque una tendenza ondeggiante con un minimo nel Maggio del 2014 e una risalita fino aa oggi.




Nel prossimo grafico si evidenzia una sequenza di barre negative relative alle percentuali degli ultimi 76 mesi, ciascuno dei quali si confronta con lo stesso mese dell'anno precedente. Essendo percentuali che si riferiscono allo stesso mese dell'anno precedente il grafico mostra bene la progressione positiva e negativa di anno in anno. Dopo la significativa crescita della maggior parte dei mesi estivi del 2015, si nota un forte calo nell'anno successivo, 2016,  per poi invertire nuovamente con un rialzo nel 2017 mentre nel 2018 vediamo alti e bassi e la predominanza negativa nei primi mesi del 2019.




Adesso prendiamo visione del grafico, significativo e chiaro, che rappresenta l'andamento dei consumi come sommatoria dei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese trascorso. Esso disegna il crollo progressivo. Negli ultimi mesi la silouette disegna alti e bassi con i picchi sempre meno elevati e valli più profonde. Un paio di anomalie vengono dalle crescite dei consumi nei mesi estivi degli ultimi due anni a causa delle condizioni climatiche contingenti, dovuti al riscaldamento globale, a cui si è aggiunta la chiusura francese per le 12 centrali nucleari in revisione a cavallo del 2016/2017, energia da noi prodotta e non importata per i nostri bisogni. In generale si vedono curve con picchi sempre più bassi e minimi più profondi. Ultimamente siamo in una fase di curva a campana con una lenta fase discendente.


Per un aggiornamento della produzione nazionale di energia elettrica derivata da fonti rinnovabili rimandiamo la lettura ad un prossimo post dedicato.


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sabato 23 novembre 2019

Pasta, aumenta 11 volte import di grano canadese, colpa del CETA


Aumenta di oltre 11 volte la quantità di grano importato dal Canada in Italia nel 2019 dopo l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio fra la Ue e il Paese nord americano (Ceta). E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Istat nei primi otto mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2018.  Il risultato – sottolinea la Coldiretti – è che oggi quasi quattro chicchi su dieci che vengono dall’estero sono canadesi, dove non si rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale vigenti nel nostro Paese a partire dall’utilizzo dell’erbicida glifosato in preraccolta, secondo modalità vietate sul territorio nazionale dove la maturazione avviene grazie al sole.

Una situazione che – denuncia la Coldiretti – fa concorrenza sleale al made in Italy e mette in pericolo la vita di oltre trecentomila aziende agricole che coltivano grano spesso in aree interne senza alternative produttive e per questo a rischio desertificazione. Alla perdita economica e di posti di lavoro si aggiunge il rischio ambientale in un Paese dove nell’ultimo decennio – conclude la Coldiretti – è scomparso un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati ed effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.

Fonte Coldiretti 




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venerdì 22 novembre 2019

Bloccati gli acquisti di auto con motore termico in California


Lo Stato della California ha annunciato che si terrà conto dell'alimentazione dei veicoli da inserire nella flotta dello Stato con lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra. In questo modo la California continua a essere di esempio a tutti sulle politiche verdi e a tal fine il California Department of General Services (DGS) sta intraprendendo passi coraggiosi per ridurre al minimo l'impronta di carbonio del governo statale.

Con effetto immediato, DGS impedirà gli acquisti da da parte delle agenzie statali di qualsiasi berlina che sia alimentata esclusivamente da un motore a combustione interna, con esenzioni solo per taluni veicoli di pubblica sicurezza. Una seconda politica, che è attualmente in fase di sviluppo da DGS, richiederà alle agenzie statali, a partire dal 1 ° gennaio 2020, gli acquisti solo di veicoli riconosciuti come Original Equipment Manufacturers (OEM) dal California Air Resources Board (CARB)  e l'impegno a continuare gli obiettivi di riduzioni  rigorose delle emissioni per le loro flotte.

“DGS è impegnata a garantire il raggiungimento degli obiettivi climatici della California”, ha detto Daniel C. Kim Direttore del DGS “Il nostro stato continua a dare l'esempio  riducendo il numero di berline alimentate esclusivamente a carburante. Questo è uno dei molti passi che la California  ha preso, e continuerà a prendere, per l'introduzione di auto verdi “.

Questo è uno dei molti passi DGS adottati per ridurre o spostare il  consumo di prodotti petroliferi dalla flotta Stato. La flotta di stato ha incontrato e  superato del 20% l'obiettivo di riduzione di petrolio contenuto nella legge Assembly Bill 236 (2007), cioè tre anni prima di quanto previsto per il 2020.

Altre realizzazioni chiave includono:
- Una riduzione del 22,3% nel consumo di carburante se confrontato alla linea di base del 2003.
- Una riduzione del consumo di combustibili derivati dal petrolio annuale di 8,6 milioni di galloni.
- Un aumento di circa il 2.685 % nel consumo di carburante alternativo dal 2003.
- Una riduzione supplementare di più di 4 milioni di galloni di petrolio  rispetto al 2016 attraverso l' uso di carburante rinnovabile.
- Una nuova flotta di stato per la riduzione del 50% del petrolio come obiettivo stabilito entro il 2030 .

Le riduzioni sono state compiute attraverso una combinazione di sforzi  tra cui: riduzione della flotta di veicoli; l' obbligo del  consumo di carburante di nuovo tipo; iniziative di educazione dipartimentali e di informazione; l'adozione di veicoli efficienti e  nuove politiche di utilizzo di combustibile con l'acquisto di veicoli a zero emissioni e ibridi per la  flotta di Stato.

Queste nuove politiche si applicano a tutte le categorie di veicoli eccetto quelli di sicurezza non pubbliche, dove  i dipartimenti hanno una scelta tra i veicoli prodotti conformi al CARB e gli OEM non conformi.

L'implementazione dell' EO N-19-19 si configura come un notevole ulteriore sforzo verso i nuovi obiettivi per  la flotta dello Stato - in particolare, gli obiettivi che richiedono alla flotta di Stato di ridurre il suo  consumo di petrolio del 50% (dai livelli del 2015) entro il 2030 e la riduzione delle  emissioni di gas serra del 40%  (rispetto al 1990).

DGS continuerà ad andare avanti con lo sviluppo e l'attuazione di  politiche di acquisto sostenibili come priorità per la mitigazione dei cambiamenti climatici.


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giovedì 21 novembre 2019

I consumi petroliferi di Ottobre 2019, + 1%, -0,7% nei 10 mesi


Stando ai dati provvisori della rilevazione MISE odierna si rileva quanto segue:  

             MESE DI OTTOBRE 2019     

I consumi petroliferi italiani sono ammontati a 5,5 milioni di tonnellate, con un incremento dell’1% (+56.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2018.
  • I consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio), a parità di giorni lavorativi, sono risultati pari a 2,8 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di benzina e 2,1 milioni di gasolio, con un incremento dell’1,1% (+31.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2018.
In particolare:
  • la benzina totale ha mostrato una crescita del 2% (+13.000 tonnellate) rispetto a ottobre 2018, mentre la benzina venduta sulla rete del 2,1%;
  • il gasolio autotrazione evidenzia un incremento dello 0,8% (+18.000 tonnellate) rispetto ad ottobre 2018, mentre il gasolio venduto sulla rete dello 0,2%.

Tra gli altri prodotti con un segno positivo sono da segnalare il bitume (+10,8%), il gpl (+7,3%) e il carboturbo (+5,5%).

Si ricorda che nel mese di ottobre le immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato un incremento del 7%. In particolare, quelle a benzina sono arrivate al 46,2% (era il 42% ad ottobre 2018), mentre quelle diesel, in decisa contrazione, hanno rappresentato il 35,5% del totale (era il 43,7% ad ottobre 2018).

Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato il peso delle auto a Gpl è stato del 6,8%, quello delle ibride dell’8%, quello del metano del 2,9% e quello delle elettriche dello 0,6%.

            PRIMI DIECI MESI 2019
  • I consumi petroliferi italiani sono ammontati a 50,5 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,7% (-370.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2018.
  • I consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio) sono risultati pari a 26,2 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,4% (-108.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2018.
In particolare, rispetto allo stesso periodo 2018:
  • la benzina totale è risultata in aumento dello 0,5%;
  • la benzina venduta sulla rete ha mostrato un incremento dello 0,9%;
  • il gasolio autotrazione ha evidenziato una diminuzione dello 0,7%
  • mentre il gasolio venduto sulla rete un incremento dello 0,2%.

Si ricorda che nei primi dieci mesi le immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato un calo dello 0,8%. Quelle diesel hanno rappresentato il 40,6% del totale (era il 52,2% nei primi dieci mesi 2018), mentre quelle a benzina il 44% (10 punti percentuali in più rispetto ad ottobre 2018).

Quanto alle altre alimentazioni, nel periodo considerato il peso delle auto a Gpl è stato del 7,2%, quello delle ibride del 5,8%, quello del metano dell’1,9% e quello delle elettriche dello 0,5%.

Comunicato dell'Unione Petrolifera





I nostri grafici 

Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico riguardanti il consumo di petrolio. Dedicheremo a parte un post sul consumo dei carburanti nei prossimi giorni.

Il petrolio

Il grafico dei consumi di petrolio per anno solare. Il consumo del mese appena trascorso ha segnato  un incremento dell'1% rispetto allo stesso mese del 2018 collocandosi comunque in basso dei livelli di consumo degli ultimi 14 anni presi in considerazione. Nei primi 10 mesi si ha un decremento è dello 0,7%.



Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006. La curva rivela una tendenza ad una risalita dal 2017 dopo una caduta evidente dal 2005 fino alla fine del 2016.

Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento partendo dal dicembre 2006. Dopo una risalita partita all'inizio del 2015 si nota un andamento a onda con alti e bassi poco profondi terminanti con una tendenza alla decrescita negli ultimi mesi e una risalita negli ultimi 2 anni tenendo conto dei 12 mesi precedenti.


Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. Altalenante dalla metà del 2016 quasi sempre positiva in tutto il 2018, prevale invece l'incertezza nel 2019.


Prossimamente con i grafici il consumo dei carburanti con un post dedicato.


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