Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


mercoledì 29 febbraio 2012

Il sostegno dei consumatori USA all'energia pulita

Un nuovo sondaggio di Pike Research  ha misurato  il sostegno dei consumatori all'energia pulita. Un sondaggio che peserà in qualche modo negli Stati Uniti per il fatto che siamo in un anno che terminerà con le elezioni presidenziali. 
I rilevatori traggono la conclusione che il sostegno dei consumatori per i concetti più importanti di energia pulita che vanno dalle energie rinnovabili, ai veicoli a carburante alternativo e alle tecnologie smart grid  è diminuito tra il 2009 e il 2011. Il sondaggio è stato condotto  online su 1.048 adulti  americani eseguito nel quarto trimestre del 2011, su 13 argomenti con risposte di "estremamente" o "molto" favorevole. I risultati dell'indagine, che fa parte del Pike Research & Environment Consumer Survey, sono riassunte in un white paper gratuito, che è disponibile per il download sul sito web della Pike Research .

 Tra i 13 concetti di energia pulita, quello sui biocarburanti ha sofferto il declino più evidente, scendendo di 17 punti dal 56% nell'edizione 2009 dell'indagine al 39% nel 2011. Valutazioni su la Smart Grid e del carbone pulito sono legati insieme con un declino equivalente ciascuno di 10 punti percentuali nel periodo dei due anni.

 Le percentuali di intervistati che dichiarano avuto una visione "molto favorevole" o "favorevole" per ognuno dei 13 concetti nel 2011 sono stati i seguenti: 

Energia solare: 77%
Wind Energy: 71%
Veicoli ibridi: 61%
Auto elettriche: 55%
Auto a gas naturale: 51%
Carbone pulito: il 42%
Nucleare: 40%
Biocarburanti: 39%
Contatori intelligenti: 38%
Smart Grid: 37%
Compensazioni di carbonio / Crediti: 19%
Certificazione LEED (1): 18%
Cap and Trade 2) : 14%

(1) LEED  - Leadership in Energy & Environmental Design (LEED) è un sistema riconosciuto a livello mondiale di certificazione edilizia.
(2) Cap and Trade  è lo scambio di emissioni  per controllare l'inquinamento , fornendo incentivi economici per le riduzioni delle emissioni di inquinanti

Va bene, comunque mi sembrano molto positive le voci più importanti, si tratta di punti di vista, il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Mi piacerebbe sapere che percentuali di gradimento hanno le altre tecnologie tradizionali quali il carbone 'sporco' e le auto inquinanti con motori termici. Non mi dispiacerebbe che scendessero ulteriormente altri argomenti tra quelli trattati dalla ricerca PR come il nucleare, le compensazioni farlocche, il gas naturale, i biocarburanti da piantagioni che entrano in contrasto con la nutrizione e sono inquinanti.

Altri sondaggi della  Pike Research sugli 'autocarri elettrici e ibridi' e 'la capacità di stoccaggio dell'energia' pubblicati nel presente blog sono qui.

.

martedì 28 febbraio 2012

Il record di densità d'energia delle batterie al litio, 400 Wh/kg

Aprendo il sito dell'Envia System compare un bel riquadrone con la scritta a grossi caratteri color arancione.

400 Wh/kg is here!

Molta enfasi per avere raggiunto in effetti un bel risultato con un prototipo di batteria ad alta densità di energia agli ioni di litio utilizzando anodi di silicio  nano-composito al carbonio e catodi con compositi multi strati  di manganese ad alta capacità. Ma non solo. Il costo delle celle da 45 Ah potrebbe scendere sino a 180 dollari a kWh con prospettive di ulteriori abbassamento di prezzo negli anni successivi. Il catodo battezzato “high capacity Manganese rich” (HCMR) forma una cella ricca di strati Li 2 MnO3 · LiMo2 in materiale composito. I materiali compositi catodici HCMR offrono il doppio della capacità specifica e un costo inferiore rispetto ai materiali catodici più convenzionali utilizzati per le batterie al litio come LiCoO2 (litio cobalto), LiMn2O4 (litio manganese) e LiFePO4 (litio ferro fosfato). 
Il Si-C nano-ingegnerizzato dell'anodo riesce a sopportare meglio le cariche e scariche che altrimenti risulterebbero scarse in un composto 'normale' riuscendo a raggiungere i mille cicli con profondità di scarica dell'80%.


I prototipi di celle al litio ricaricabili hanno una capacità di 45 Ah e 3,6 V nominali,  una densità di energia di 400Wh/Kg. Le dimensioni sono circa 97 mm di larghezza, 190 mm di lunghezza e 10 mm di spessore. Peso approssimativo è 365 grammi. Il numero di serie sono 400WhK-07-005-111205 (designato come 005) e 400WhK-07-006-111205 (designato come 006).

Dopo i prototipi delle celle dovranno venire i prodotti industriali di batterie per le applicazioni nelle auto e veicoli elettrici e solo il quel momento potremo verificare se ciò che è stato promesso si sarà trasformato in realtà, ma credo che avremo a disposizione, in quel momento,  altre soluzioni alternative per l'accumulo di energia basato su una delle varianti delle vaie tecnologie del litio. Da questo punto di vista possiamo stare tranquilli. 

.

lunedì 27 febbraio 2012

Oi, difficile riavvio nucleare

Il sindaco di Oi  nella prefettura di Fukui non fa sconti al Governo centrale ed ha espresso forti dubbi sul fatto che i 2 reattori, il n° 3 e il n° 4 della centrale nucleare di Oi, gestita dalla Kansai Electric Power Co., potranno essere operativi entro la fine di marzo così come il governo aveva sperato ... anzi ben difficilmente lo saranno prima della fine di questo anno fiscale (Marzo). Ha aggiunto anche più perentoriamente che il governo centrale deve preliminarmente valutare la quantità di energia che sarebbe necessario produrre col nucleare avvicinandosi il periodo estivo e decidere ciò che si deve fare, ma vuole, il sindaco, che il governo centrale tenga poi incontri esplicativi con i residenti di Oi.

'Addio nucleare' duce il cartello
Il ricordo di Fukushima è ben presente nel cuore di tutta la popolazione del Giappone e probabilmente la gente comune non vuole dare (più) carta bianca a nessuno. Il Governo scelga, ma renda conto alla popolazione delle sue decisioni. Il governo centrale ha subordinato il riavvio dei reattori nucleari all'approvazione da parte dei capi dei governi locali che li ospitano nel proprio territorio di competenza  solo dopo che siano stati garantiti gli standard di sicurezza (provvisorie, in via di aggiornamento) post disastro di Fukushima.
Il governo centrale è preoccupato per le possibili carenze energetiche di questa estate per questo spera di riuscire a conquistare l'approvazione dei governi locali . 

Se tutto andrà secondo i piani, i reattori n ° 3 e n° 4 dell'impianto di Oi saranno i primi ad essere riavviato in  Giappone dopo il Grande Terremoto, forse.
(foto da chron.com)
.

domenica 26 febbraio 2012

Go gasolio, go benza, go!

Andiamo a ficcare il naso negli affari dell'Unione Petrolifera ( U.P. ) grazie alle informazioni che ci offre essa stessa nel proprio sito, riallacciandoci a quanto scrivevamo precedentemente nel post Go Brent, go! "... Ebbene, impennata dopo impennata siamo arrivati a 124 dollari al barile, con una tendenza al rialzo dovuto a vari fattori...." Tralasciamo per il momento di analizzare quelli che possono essere i fattori, i motivi, del rialzo del prezzo della materia prima, il petrolio. Ognuno tira l'acqua al proprio mulino offrendo le motivazioni che più si confanno ai propri interessi o alle ragioni ragionevoli del picco del petrolio. Asetticamente osserviamo i dati cercando autonomamente di articolare nostre proprie considerazioni personali.
Nel post sopra ricordato avevamo esibito gli aggiornamenti dei prezzi alla pompa, naturalmente in crescita. Prezzi mai visti prima. ".... Vola Shell, con un rialzo di 0,9 cent e arriva a 1,820 euro, mentre il picco di 1,759 euro per il diesel di Ip e Q8 segue un rialzo di un centesimo rispetto a ieri. Sui mercati internazionali, la benzina è arrivata a 632 euro per mille litri (0,632 euro al litro), mentre nel luglio del 2008, all'alba della crisi dei mutui subprime, ne costava 576 euro, il 10% in meno...." Nel sito della U.P. troviamo la struttura dei prezzi dei carburanti fissata al 20 Febbraio come 'rilevazione del mese'. Costo alla pompa della benzina 1,752 euro /litro,  gasolio 1,702 euro /litro, ovvero prezzi di gran lunga più bassi rispetto a quelli degli aggiornamenti dell'ultima ora.

Ma entriamo più nello specifico dei dati U.P. rendendoli evidenti ricorrendo ai grafici (tutti i grafici sono cliccabili per ingrandirli).

La benzina


Il gasolio


I grafici sono tutti cliccabili per essere ingranditi

Il primo grafico a sinistra (serie gialle e verdi) rappresentano il prezzo alla pompa (giallo) e il costo industriale (verde). Il secondo grafico a destra (serie arancio e rosse) rappresentano il prezzo industriale separando il costo della materia prima, cioè il petrolio, dai ricavi delle compagnie petrolifere.

La situazione non tende a migliorare, dal punto di vista del consumatore, che deve spendere sempre di più per riempire il serbatoio del proprio mezzo, se guardiamo l'ultimo grafico (sotto, aggiornamento al 23-02-12) del costo ancora in crescita vivace della materia prima, il petrolio Brent, sempre preso dal sito U.P..


Go, go, go!

.

sabato 25 febbraio 2012

Le vendite di auto elettriche in Gran Bretagna a Gennaio

Qualcuno potrebbe pensare che mettere in evidenza i numeri così piccoli che riguardano le vendite delle auto elettriche sia controproducente.  Non lo credo. Penso a quando esistevano solo i telefoni fissi e i mangianastri, oggi le cose sono diverse. Ognuno di noi ha almeno un telefono cellulare e CD o iPod. Accadrà così anche per le auto a carburante. Saranno sostituite con veicoli elettrici, piano piano, anche se non al cento per cento. Nel frattempo divertiamoci a seguire la progressione delle vendite con i grafici.

Nel sito web SMMT (Society of Motor Manufacturers and Traders ) troviamo i numeri relativi alle nuove registrazioni di auto elettriche plug-in e ibride del mese di Gennaio, dei dodici mesi precedenti, messi a confronto anche con quelli dell'anno precedente, il 2011.




Auto elettriche
Gennaio 2012 n. 43 - totale 12 mesi 43
Gennaio 2011 n. 33 - totale 12 mesi 33


Auto Ibride
Gennaio 2012 n. 1.962 - totale 12 mesi 1.962
Gennaio 2011 n. 1.709 - totale 12 mesi 1.709

L' incremento delle vendite per le auto elettriche per le ibride le percentuali rispettive sono +30,3 % e + 17,8 %.

Adesso possiamo anche cominciare a mettere i dati in un grafico.

Le elettriche


e le ibride


-

venerdì 24 febbraio 2012

Uno strumento per calcolare gli incentivi per la Chevrolet Volt

E' stato messo online uno strumento per calcolare quali sono gli incentivi ulteriori rispetto al  credito d'imposta federale  di 7.500 dollari per quando si acquista una Chevrolet Volt.

Incentivi statali e locali e pure di servizi. Per chiarire le cose ed aiutar a trovare esattamente quello che viene elargito localmente è stato creato uno strumento utile per scoprire quali sono che chi acquista una Volt.

La Chevolet mette le mani avanti su possibili imprecisioni dichiarando che  i programmi e i regolamenti sono soggetti a modifica in qualsiasi momento e consigliano di avvalersi di un consulente fiscale e finanziario,  professionista, per quanto riguarda le particolari circostanze.

Il link è qui per utilizzare lo strumento o nell'immagine sottostante.



.

Go Brent, go!

Se ricordate l'ultimo grafico del post del 16 c.m. intitolato I consumi petroliferi italiani nel mese di gennaio 2012 avevamo visto l'andamento del prezzo del petrolio nell'ultimo mese, in crescita continua arrivando a toccare quasi i 119 dollari al barile con una particolare impennata a partire dalla fine di gennaio.


Riportiamo qui il grafico dell'Unione Petrolifera e la nota nel riquadro contornato di arancio che precisa che l'andamento delle quotazioni di un barile di greggio (159 litri circa) non è strettamente indicativo dell'andamento dei prezzi alla pompa del carburante che dipende da molti altri fattori, e che dobbiamo considerare solo il Brent e non il Wti . Il greggio statunitense Wti non è mai stato un riferimento per l'area italiana ed europea e da qualche tempo non lo è più neanche nella stessa rea Nordamericana in quanto vengono ritenuti più rappresentativi i greggi canadesi e del Nord Dakota.

E' passato poco più di un mese dalla pubblicazione del vecchio post ed è per questo giunta l'ora di dare un'ulteriore sbirciata al nuovo grafico, aggiornato, dell'Unione Petrolifera estratto dal loro sito relativo al 22 Febbraio.

Ebbene, impennata dopo impennata siamo arrivati a 124 dollari al barile, con una tendenza al rialzo dovuto a vari fattori. Speculazione? contingenze passeggere? guerre dichiarate (nascoste) grandi e piccole? Forse un po' tutti, marginalmente, il grosso problema è che siamo in pieno picco del petrolio, si trovano sempre meno pozzi da sfruttare e a costi sempre più alti a fronte di uno svuotamento dei vecchi. Contemporaneamente la richiesta e il consumo scende a livello globale. Qui la nostra situazione, dal post I consumi petroliferi italiani nel mese di gennaio 2012 .

Aggiungi didascalia
Aggiornamento delle 11.32 di Televideo
11.32 BENZINA Spinti dai nuovi massimi delle quotazioni internazionali  del petrolio verde e diesel toccano un nuovo record.  

Mentre l'ANSA rilancia

24 febbraio, 11:35. Nuovi record per verde e diesel.  Ancora record per benzina e diesel, spinti dai nuovi massimi storici delle quotazioni internazionali. Vola Shell, con un rialzo di 0,9 cent e arriva a 1,820 euro, mentre il picco di 1,759 euro per il diesel di Ip e Q8 segue un rialzo di un centesimo rispetto a ieri. Sui mercati internazionali, la benzina è arrivata a 632 euro per mille litri (0,632 euro al litro), mentre nel luglio del 2008, all'alba della crisi dei mutui subprime, ne costava 576 euro, il 10% in meno.

Varrebbe la pena di dare un'occhiata alla struttura dei prezzi dei carburanti stradali. No? Vediamo domani.
.

giovedì 23 febbraio 2012

Dalla tana di uno scoiattolo un fiore dell'era glaciale

Dormire per 30.000 anni nella tana di uno scoiattolo per poi svegliarsi e fiorire.

Dal buio delle profondità delle ere trascorse nel gelo può nascere un fiore.

Sembra una favola ... c'era una volta, 30.000 anni fa, durante l'ultima era glaciale uno scoiattolo previdente che raccoglieva le provviste nella sua accogliente tana. Laggiù nella tundra dello sterminato territorio siberiano viveva lo scoiattolo insieme ai mammut, ed è là che scienziati russi hanno dissotterrato ciò che restava delle sue provviste nella vecchia tana sulla riva destra del fiume Kolyma inferiore nella Siberia nordorientale tra i sedimenti risalenti da 30.000 a 32.000 anni fa. Semi, granaglie inglobate nel durissimo permafrost che nei secoli lentamente e forse più rapidamente ora a causa del riscaldamento globale, indotto dalle attività umane, potrebbe scongelarsi. 
I sedimenti erano saldamente cementati completamente avvolti da  spesso strato di ghiaccio, rendendo impossibile qualsiasi infiltrazione d'acqua naturale creando così una camera di congelamento completamente isolato dalla superficie. Lo scoiattolo ha scavato il terreno ghiacciato per costruire la sua tana, dalle dimensioni di un pallone da calcio, mettendo del fieno e poi pelliccia animale per realizzare una perfetta camera di stoccaggio, una criobanca naturale.
La tana si trovava a 125 piedi (38 metri) sotto la superficie presente in strati contenenti ossa di grandi mammiferi, come il mammut, rinoceronti lanosi, bisonti, cavalli e cervi.
I risultati della ricerca di questi scienziati russi sono stati pubblicati online il 21 febbraio negli Atti della National Academy of Sciences degli Stati Uniti. I semi sono stati curati pazientemente, risanati nel proprio DNA, coltivati in vitro, e da essi è nata una piantina e poi inaspettatamente dei fiori bianchi bellissimi nella loro semplice delicatezza. 

Questa foto, non datata, è stata fornita dall'Istituto di Biofisica Cell dell'Accademia Russa delle Scienze, mostra una stenophylla Sylene rigenerata da frutti fossili.

.

Il sole prende posto del nucleare in Giappone

Il Giappone medita sul disastro nucleare dopo il tragico terremoto dell'11 Marzo dello scorso anno. Fukushima segna un punto di demarcazione profonda tra il prima e il dopo, tra la produzione di energia dal pericoloso e insicuro nucleare alla più umana alternativa rappresentata dagli approvvigionamenti da fonte rinnovabile. La risposta è pronta, parziale ma in crescita, decisa.

Un gruppo di aziende, tra cui Hitachi Ltd., prevede di investire 3,5 miliardi di yen (33,5 milioni di euro) per costruire un grande impianto di energia solare, fotovoltaica, nel territorio della penisola di Oshika,  a Ishinomaki, prefettura di Miyagi, colpita un anno fa dal Grande Terremoto. Una special-purpose company è stata creata per realizzare l'impianto, produrre energia elettrica e venderla. I lavori inizieranno nell'estate del 2013, avrà una capacità produttiva di 10 MW, uno dei più grandi in Giappone tra gli impianti solari FV. Anche Hitachi sta valutando la possibilità di investire nella nuova società.

cliccare per ingrandire
Un altro mega progetto solare, fotovoltaico, che dovrebbe servire per il recupero delle zone colpite dal terremoto e dallo tsunami  dell'11 Marzo dello scorso anno, è in corso di svilòuppo a Higashi-Matsushima, prefettura di Miyagi, un progetto guidato da Mitsui Co.

La Toyota Motor Corp. progetta di costruire un altro impianto fotovoltaico con una capacità produttiva tra 10 e 20 MW nel villaggio dell'entroterra Ohira nella prefettura stessa, dove la casa automobilistica ha una fabbrica.

Alla luce delle recenti notizie sulla tragedia del disastro nucleare e della faticosa riaccensione dei 54 reattori nucleari giapponesi (solo 2 in funzione adesso), prima di essere definitivamente spenti,  la strada verso la transizione verso le fonti 'naturali' è, ce lo auguriamo, stata intrapresa con nipponica determinazione.

.

mercoledì 22 febbraio 2012

I CERV ibridi vanno in guerra

Il nome è tutto un programma. Si chiama CERV acronimo di Clandestine Extended Range Vehicle. Un veicolo ibrido a percorrenza estesa elettrico che salva (fa risparmiare) il 25% del carburante. Si arrampica su per i pendii con un gradiente del 60%  assolutamente silenzioso 'quando serve' grazie alla trazione completamente elettrica.

E' stato realizzato grazie alla collaborazione di due entità, la Quantum Fuel Systems Technologies Worldwide, Inc.,  leader mondiale nel settore del gas naturale, idrogeno e  tecnologie  ibride per veicoli elettrici, e la CARTEC US Army Automotive Research, Development and Engineering Center.

La sua presentazione ufficiale è avvenuta al  Chicago Auto Show (10-19 Febbraio) come compendio dei loro ultimi sforzi produttivi indirizzati verso l'efficienza energetica in grado di far risparmiare denaro dei contribuenti e, soprattutto, salvare la vita dei soldati, rispondendo nel contempo alle preoccupazioni ambientali. Si vede bene anche dalla foto sopra riportata (dove però manca la mitragliatrice fissata in alto sopra il roll-bar.

I CERV sono leggeri, prototipi ibridi diesel-elettrici con una velocità massima di 129 km/h, progettati per la ricognizione, il targeting e le missioni di soccorso,  trazione a tecnologia  ibrida diesel-elettrica, un leggero chassis, capace di produrre una coppia di oltre 5.000 foot-pounds (6.780 Nm) che permette di salire con circa 60 gradi per cento. CERV è stato certificato anche per il trasporto all'interno di un aereo.

Consuma fino al 25 per cento in meno di carburante rispetto ai veicoli convenzionali di dimensioni comparabili.

.

Clamoroso. Nessuno dei 54 reattori nucleari giapponesi sarà operativo da Aprile?

Da non crederci? Vi ricordate cosa si scriveva qualche giorno fa La fine del nucleare. Decisa l'Exit Strategy in Giappone e successivamente Nucleare giapponese, Exit Strategy ma con l'elastico?
Ebbene secondo l'ultimo articolo di Asahi Shimbun (un quotidiano che non è da paragonare a Favola2000 o a Clotilda3000) le cose si stanno mettendo male da subito. Una uscita vera e propria come ipotesi peggiore, una possibilità determinata da varie concause.
I reattori nucleari operativi in Giappone dovrebbero essere 54 ma per la maggior parte sono sotto "stress test" in attesa di essere riavviati per tornare a produrre energia elettrica. 

Il reattore n° 3 presso la centrale nucleare di Takahama nella prefettura di Fukui è l'ultimo reattore nucleare operativo nel Giappone occidentale. Ebbene, è andato offline per un controllo di routine alle 23 del 20 febbraio. E' la Kansai Electric Power Co. con sede a Osaka che gestisce l'impianto di una capacità produttiva di 870 MW.

Quindi gli unici due reattori ancora in funzione in Giappone sono entrambi situati nella parte orientale del Giappone. Uno di essi, il reattore n° 6 della Kashiwazaki-Kariwa nella centrale nucleare della Tokyo Electric Power Co., tornerà in linea il 26 marzo, mentre l'altro, il reattore n° 3 presso l'impianto nucleare di Tomari Hokkaido Electric Power Co., si chiuderà alla fine di aprile.

Se nessun reattore nucleare verrà riavviato da quel momento (Aprile), nessuno dei 54 reattori giapponesi nucleari sarà operativo. Al massimo ce ne sarà uno solo produttivo.

Oltretutto si avvicina il periodo estivo nel quale la richiesta di energia per far funzionare i condizionatori crescerà (dovrebbe, vorrebbero che crescesse) in modo notevole.

Il Governo vuol procedere con passi spediti per riavviare i reattori presso l'impianto nucleare di Oi Kansai Electric nella prefettura di Fukui. Una chiave vincente sarà l'approvazione da parte delle comunità locali, che è lungi dall'essere garantita alla luce del crescente sentimento anti-nucleare a seguito dell'incidente verificatosi nell'impianto nucleare di Fukushima n° 1 . Altri reattori, prima di essere riavviati devono passare gli stress test per garantire la sicurezza e alleviare le preoccupazioni del pubblico.

Gli stress test.
Nel mese di ottobre, un gruppo di partiti politici del Parlamento, critici del nucleare, hanno redatto una relazione per evidenziare le carenze degli stress test. Il rapporto sostiene che non basta prendere in considerazione solo eventi straordinari come i terremoti e le inondazioni, ma anche gli scenari di incidenti quali gli incidenti aerei, incendi interni, errori umani, attacchi terroristici o qualsiasi combinazione così come avviene negli stress test europei.

Il Governo ha promesso che i reattori nucleari saranno riavviati non tanto tenendo conto della questione impellente data dalla fornitura e dalla domanda di energia quanto piuttosto dopo avere esaminato se le centrali avranno ottenuto l'approvazione delle comunità locali e la fiducia del pubblico in generale. Vedremo.

.

martedì 21 febbraio 2012

Crescita contro sviluppo

Dennis Meadows - Crescita vs. sviluppo


Cliccare su CC per attivare i sottotitoli in italiano.

Ringrazio Massimiliano (Rupo)  per la segnalazione.

Vedere anche:
Un mondo finito
Una nuova via per l'evoluzione culturale
I Dilemmi dell'Umanità

qui

.

lunedì 20 febbraio 2012

La geotermia per sostituire l'energia nucleare

 Il calore geotermico è considerato una fonte di energia potenziale che aiuterà la società giapponese a ridurre la propria dipendenza dall'energia nucleare. Il disastro nucleare di Fukushima lo impone. 
 Il Giappone, con i suoi numerosi vulcani, potrebbe essere al terzo posto a livello mondiale per la produzione di energia da geotermico anche se attualmente le centrali geotermiche  in funzione sono in grado di produrre solo 540 MW circa di elettricità, ovvero la metà di quanto può derivare da un solo reattore nucleare. Quindi c'è un ampio spazio di sviluppo del settore ma ci si deve confrontare con il fatto che la maggior part dei siti utilizzabili sono parchi naturali soggetti a restrizioni intese a preservare il paesaggio e prevenire la distruzione degli ecosistemi. 
Un nuovo piano del ministero è stato approvato in una riunione di esperti il ​​14 febbraio, nuove norme saranno attenuate entro la fine di marzo, dopo che il ministero avrà ascoltato i pareri dei gruppi che si occupano di conservazione della natura e di altre organizzazioni.  Il ministero continuerà a garantire restrizioni in "aree di prima categoria speciale" nei parchi nazionali, in cui la conservazione dell'ambiente è particolarmente necessaria,  ma in altre aree, il ministero prevede di approvare i progetti per estrarre il calore geotermico se le tecnologie utilizzate saranno in grado di rispettare il paesaggio e gli ecosistemi. Una di queste tecnologie consente agli sviluppatori di scavare pozzi con un angolo di partenza tale da porsi al di fuori dei parchi nazionali.

Il nostro Paese ha in programma di trarre Dalla geotermia il 10 per cento del fabbisogno energetico in 15 anni e la sola regione Toscana ha una potenza installata di circa 840 MW. Nell'estate scorsa è stato messo in funzione un impianto geotermico a Chiusdino di 20 MW. Nel Giugno dell'anno scorso abbiamo trattato l'argomento sul confronto della produzione geotermica tra Giappone e Itali in La geotermia in Giappone (e in Italia).
Sono ben 70 i Paesi che stanno valutando progetti geotermici: 24 in più rispetto al 2007. Sono però gli Stati Uniti il primo Paese per quanto riguarda la produzione di elettricità geotermica: 77 centrali per un totale di 3.086 MW. Seguono le Filippine, ove 1.904 MW geotermici soddisfano il 18% del fabbisogno elettrico nazionale. In percentuale però ai primi posti ci sono El Salvador, con il 26% dell'elettricità, e l'Islanda, con il 25% dell'elettricità e il 90% del riscaldamento.
Per un'ulteriore panoramica sull'argomento si può cliccare sulla laber 'geotermia'.

.

domenica 19 febbraio 2012

La Volkswagen in Cina per le auto elettriche

La settimana scorsa si è letto un dispaccio Reuters che aggiunge notizie fresche sull'accordo raggiunto in Cina dalla Volkswagen di cui avevamo già tratteggiato le linee fondamentali nell'Ottobre dell'anno scorso con questo post

Volkswagen AG inizierà a produrre auto elettriche nel 2014 per arrivare alla produzione di massa entro il 2018, passando da un iniziale valore numerico stimato in qualche migliaio di veicoli fino a 100.000 unità entro il 2018.

Il Dr. Karl-Thomas Neumann, Chief Officer di Gruppo per la trazione elettrica e Rappresentante Generale VW, ha riconosciuto il fatto che la diffusione dei veicoli elettrici è stata finora limitata, soprattutto a causa del costo delle batterie e dalla mancanze di una economia di scala sufficiente per far abbassare i costi, ma anche dall'assenza di modelli considerati attraenti per gli acquirenti di auto. Ha pure aggiunto che i VE sono necessari per ridurre l'inquinamento e la dipendenza della Cina dal petrolio. E' quindi convinto che tali veicoli saranno un successo in Cina, perché sono assolutamente necessari.

.

sabato 18 febbraio 2012

EIA, energia elettrica nel 2035 un USA

Nei giorni scorsi è uscito l'Annual Energy Outlook 2012 (AEO2012) dal quale abbiamo estratto il grafico  che vedete qui sotto dove si evidenzia quale ruolo abbiano le fonti per la produzione di energia elettrica  nelle previsioni dell'US Energy Information Agency (EIA) a partire da oggi fino al 2035.


Prima di tutto mi piace far notare che, contrariamente agli strombazzamenti filonucleari, soprattutto italiani, l'EIA vede addirittura una riduzione della produzione di energia elettrica ricorrendo al nucleare, dal 20% del 2010 si passerà al 18% nel 2035, segno evidente che non si fa affidamento a questa fonte per una crescita produttiva. Da tenere presente.
Ancora alto sarà il ricorso al carbone, dal 45% al 39%, anche se in diminuzione.
Salirà la produzione da gas naturale, dal 24% al 27%, e da rinnovabili dal 10% al 16 % senza specificare a cosa si punta in particolare. Petrolio e altri liquidi rimarrà stabile intorno all' 1%. Il tutto su una base di produzione di circa 4 trilioni di kWh del 2010 ed una proiezione in crescita fino a circa 5 trilioni di kWh nel 2035.

.

venerdì 17 febbraio 2012

L'inquinamento delle auto elettriche e dove attaccare l'asino del capo

Questo ci mancava davvero!
Adesso è venuto fuori un altro studio, questa volta di provenienza cinese, secondo il quale le auto elettriche inquinano di più delle stufe a petrolio, ovvero delle auto a benzina.
Si ritorna sempre sui soliti argomenti che ormai non fanno più sensazione e destano l'ilarità anche di quei sempliciotti dei pennuti bianchi che riempiono le aie con i loro scomposti starnazzi.

Electric cars cause more pollution than petrol ones: Study. Tuesday February 14, 2012 .

Uno studio sull'inquinamento in 34 città cinesi ha scoperto che elettricità generata da centrali elettriche per alimentare i veicoli a batteria porterebbe ad un aumento delle emissioni di particelle sottili rispetto alle auto alimentate a benzina. (Ah, però!).
I ricercatori Chris Cherry e Shuguang Ji hanno analizzato le emissioni e gli impatti ambientali che incidono sulla salute umana di tecnologie utilizzate in cinque diversi tipologie di veicoli. (Ah però!!). Gli studiosi hanno scoperto che l'elettricità generata per alimentare le auto elettriche causano più inquinamento da particolato rispetto quello prodotto da un numero equivalente di benzina i veicoli. (Detto due volte è più convincente.)
Il particolato proviene dalla combustione di combustibili fossili composto da acidi, prodotti chimici organici, metalli, del suolo e particelle di polvere. (!).
(Ci sveleranno il perchè?)

(Suspance.........)

(Ecco!)

In Cina, l'85 per cento della produzione di energia elettrica proviene da combustibili fossili, e circa il 90 per cento di ciò è da carbone. In termini di inquinamento atmosferico, hanno trovato le auto elettriche sono più dannose per la salute pubblica. (£$£&%$ !!!) Per le centrali a carbone. Figuriamoci se le auto termiche funzionassero a carbone, dico.

L'articolo del Daily Mail online non rivela a quale organizzazione i due studiosi hanno attaccato il loro asino... (del capo).


Per aggiornarsi sull'inquinamento delle auto elettriche,  il particolato dei motori a combustione, i danni alla salute   (1) (2) (3) ,  ecc..

.

giovedì 16 febbraio 2012

I consumi petroliferi italiani nel mese di gennaio 2012

 I consumi petroliferi italiani nel mese di gennaio 2012 sono ammontati a circa 5,4 milioni di tonnellate, con un calo del 5,9% (-334.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011.
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un lieve aumento, pari allo 0,3% (+2.000 tonnellate) rispetto a gennaio 2011, mentre il gasolio autotrazione una flessione del 3,4% (-64.000 tonnellate).

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di gennaio è così risultata pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 1,8 di gasolio autotrazione, con un decremento del 2,4% (-62.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011.

Il Gpl autotrazione ha evidenziato un notevole aumento, pari al 14,9%, mentre i lubrificanti hanno presentato una diminuzione dell’8,6%.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 16,9% con quelle diesel che hanno rappresentato il 55% del totale (era il 54,4% nel gennaio 2011).

 Comunicato Stampa dell'Unione Petrolifera. Roma, 15 febbraio 2012


---------------- oOo ---------------

I nostri grafici


Con i dati mensili precedenti ecco di seguito i nostri grafici a partire dal gennaio 2006.


Raggruppati per anno
Cliccare sul grafico per ingrandirlo

Aldilà di ogni ragionevole dubbio il puntone rosso assegna ai consumi di gennaio il livello più basso degli ultimi 7 anni, la conferma di una tendenza evidenziata dai grafici successivi.

Mesi in sequenza dal gennaio 2006

Cliccare sul grafico per ingrandirlo


I consumi nel corso degli ultimi anni

Cliccare sul grafico per ingrandirlo


Adesso prendiamo in considerazione solo i consumi di carburanti per autotrazione a partire dal 2007.

Cliccare sul grafico per ingrandirlo

Cliccare sul grafico per ingrandirlo

Cliccare sul grafico per ingrandirlo

Mettendo insieme i consumi di benzina e gasolio si ottiene un grafico (sotto) con una linea di tendenza ancora rivolta verso il basso.
Cliccare sul grafico per ingrandirlo

Dulcis in fundo, senza dimenticare lo spappolamento del mercato dell'auto con una considerevole diminuzione del 15,9 %  di immatricolazioni delle autovetture nuove, vediamo il grafico dell'Unione Petrolifera relativo al prezzo del petrolio dall'inizio dell'anno:




In piccolo è scritto che dobbiamo considerare solo il Brent e non il Wti , quindi il prezzo vola.

Va inoltre ricordato che l'andamento delle quotazioni di un barile di greggio (159 litri circa) non è strettamente indicativo dell'andamento dei prezzi alla pompa del carburante che dipende da molti altri fattori. Molto vicino a toccare la 'soglia psicologica' (si fa per dire) dei 120 dollari/b. Vi ricordate che livello di prezzo  raggiunse il barile di petrolio nella crisi del 2008?


Nel seguente post abbiamo tentato di dare un senso alla frase: I combustibili per la strada, i costi della benzina e del gasolio.


.

mercoledì 15 febbraio 2012

Obama aumenta le sovvenzioni per le auto elettriche

Secondo USA Today online del 14 Febbraio il presidente Obama vuole aumentare il contributo per le auto elettriche plug-in da 7.500 dollari a 10.000 dollari anche se questo tipo di vettura è acquistato in massima parte da persone benestanti.

Un'analisi istruita dalla General Motors sugli acquirenti della vettura ibrida plug-in Chevy Volt ha evidenziato il fatto che l'acquirente tipo ha un reddito familiare di 170 mila dollari all'anno, che rappresenta un reddito tra i più alti della nazione.

L'obiettivo di Obama è quello di mettere sulla strada 1 milione di auto plug-in entro il 2015 con un costo di circa 10 miliardi di dollari in contributi.

L'anno appena trascorso, nel quale vigeva il sussidio statale di 7.500 dollari su ogni vettura elettrica acquistata, la Chevy ha venduto solo 7.671 Volt, molto al di sotto dell'obiettivo di 10.000 unità preventivate dai funzionari aziendali, mentre il mese scorso la Nissan ha festeggiato la vendita del 10.000° veicolo all-lectric Leaf.

.

martedì 14 febbraio 2012

Il valore dello Zero della Foglia

Cliccare per aprire il video


Dal sito web della Nissan Italia
Nuova Nissan Leaf
Per lo sviluppo delle sue auto elettriche a zero emissioni di CO2, Nissan si è concentrata sull'efficacia e sulle prestazioni del veicolo, il tasso di conversione energetica del tank-to-wheel (TTW - dal serbatoio alla ruota) e le emissioni di CO2 generate dalla catena di produzione. Il risultato: Nissan Leaf, un'auto elettrica performante e pratica.
LEAF: la prima auto elettrica di Nissan
Nissan Leaf è un veicolo elettrico a 5 posti con un'autonomia pari a 175 km. La batteria può essere caricata all'80% in 25 minuti. Quest'auto raggiunge i 145 km/h senza produrre emissioni né rumori.
.

In Giappone è il popolo a dire no al nucleare mentre la Tepco è sull'orlo del fallimento

La chiamata per la protesta popolare l'ha fatta Kenzaburo Oe, premio Nobel per la letteratura nel  1994, ma è la gente comune che ha risposto. Circa  12.000 persone hanno partecipato alla manifestazione tenutasi a  Yoyogi Park di  Tokyo , "Sayonara Genpatsu 1000 Mannin Action" (Addio al nucleare attraverso l'azione da 10 milioni di persone) campagna. 
Fermare la produzione di energia nucleare servirà per avere una speranza per i nostri bambini, questo è quello a cui crede Oe.
Fra bandiere e cartelli con su scritto "No Nukes!" o "Cambiare la politica energetica della nazione" si è riunita la gente non solo a Tokya ma anche a Joetsu, nella prefettura di Niigata , e Kushiro nella Prefettura di Hokkaido nello stesso giorno, un giorno particolare, l'11 Febbraio, a 11 mesi da quel terribile giorno dell'11 Marzo 2011 nel quale il Giappone fu colpito crudamente dal terremoto disastroso a cui fece seguito lo spaventoso tsunami e  immediatamente seguito dal terribile incidente nucleare all'impianto n.1 di Fukuschima quando, uno dopo l'atro esplosero i 5 reattori presenti all'interno.

Le conseguenze le ricordiamo, gli sforzi per mettere in sicurezza i reattori, le magagne tenute nascoste, il Governo che vuole scegliere ma non può o non vuole.

Per i nostri figli, usciamo definitivamente da qualsiasi progetto nucleare.


Frattanto la Tepco fa fatica a stare a galla tenendo conto dei risarcimento danni procurato dal disastro nucleare di Fukushima e della disattivazione della centrale.
Ha bisogno di 1 trilione di yen.
Il Governo può erogare questa cifra ma in discussione è la qualità e quantità del suo controllo sull'azienda una volta che è stato iniettato denaro pubblico di raffreddamento in azienda.
Per aiutare TEPCO con i suoi versamenti di compensazione il Governo sta spingendo per avere due terzi una partecipazione di capitale. Ciò darebbe al controllo del governo sulla votazione, mentre TEPCO sta resistendo a questa prospettiva, sostenendo che il governo dovrebbe ottenere solo un terzo della quota della proprietà. Ciò darebbe al governo il potere di veto.
Chissà come si dice 'che facce toste!' in giapponese.
.

lunedì 13 febbraio 2012

Ricaricare un'auto in movimento

 Su La Repubblica online di venerdì scorso abbiamo letto i seguente articolo

Ricarica wifi e in movimento
L'autostrada diventa elettrica

Un gruppo di ricerca di Stanford ha concepito una tecnologia wireless per trasmettere grandi quantità di corrente lungo una distanza di due metri. La scoperta potrebbe rivoluzionare il trasporto su strada e promuovere nuovi modi di veicolare l'energia di GIULIA BELARDELLI


L'articolo nella sua completezza lo potete leggere qui. Le caratteristiche non sono del tutte chiare se non il fatto che si sia riusciti a ricaricare (o utilizzare) l'energia trasferendola ad una frequenza appropriata da un punto fisso ad una vettura in movimento, distanti 6,5 metri ma l'obiettivo è quello di permettere il funzionamento anche a 10 metri. Ma non si capisce se è la distanza tra una bobina e l'altra o tra il veicolo e la bobina. Si parla poi di potenza 3kW e 10kW. L'efficienza sarebbe straordinariamente alta, 97%. 

Qualcosa di simile è già in funzione in Corea, seppur diverso, il trenino OLEV, veicolo elettrico a ricarica induttiva lungo il percorso, realizzato dalla KAIST ( (l'istituto avanzato di scienza e di tecnologia della Corea) per il Seoul Grand Park di Gwacheon City nel nord ovest del Paese, nel quale si era raggiunta una efficienza di trasmissione di potenza di oltre il 70%. L'OLEV usufruisce di 'strisce di ricarica' suddivise in diversi metri di segmenti di lunghezza sotto il manto stradale. Come pure avevo già trattato l'argomento con il post I veicoli elettrici e la ricarica senza la spina del Novembre 2010 un sistema grazie al quale i veicoli elettrici si possono ricaricare per induzione senza utilizzare un cavo di collegamento tra la rete e il caricabatterie a bordo del veicolo, ma solo da fermi.

Le immagini in alto le abbiamo tratte dal manifesto della Standford University  Wireless energy transfer to moving vehicles  di Xiaofang Yu, Sunil Sandhu, Sven Beiker , Richard Sassoon and Shanhui Fan - Department of Electrical Engineering and Center for Automotive Research Global Energy and Climate Project, Stanford University.

Vediamo se nei prossimi mesi riusciremo a capirne di più.

Vuoi vedere che è un altro passo avanti verso i filocarri? Filocarri come alternativa descritta in Due idee elettriche per l'industria.
.

domenica 12 febbraio 2012

Veicoli elettrici a Firenze, via libera nelle aree pedonali

Il Comune di Firenze appare ondivago riguardo i veicoli elettrici, pur essendo  Firenze ancora la capitale mondiale (misconosciuta) dei veicoli elettrici in mano ai privati ed avendo una rete di colonnine di ricarica più numerosa, oltre 130 colonnine con più di 500 prese elettriche.
Il Sindaco dichiara di voler porre un freno agli accessi nel centro della città dal 2016 quando saranno ammessi solo i veicoli elettrici. La data del 2016 non è lontana in termini di programmazione per la mobilità cittadina anzi, è già domani, mattina presto, l'alba quasi. Però sembra un proclama più che un ragionato obiettivo da raggiungere se osserviamo certi segnali che ci inducono a ritenere contraddittorie le azioni nel presente.
Tutto quello che era stato concesso (per il bene pubblico, la saluto, i consumi energetici) dalle passate amministrazioni è ritenuto oramai scontato, assodato, e per questo ci si aspetta che vengano poste in atto ulteriori facilitazioni per l'introduzione dei veicoli elettrici Ma, improvvisamente, tutto è stato messo in discussione con la 'strana' delibera che ha equiparato i furgoni elettrici agli inquinanti furgoni diesel introducendo un surrettizio motivo 'estetico', impedendo in pratico loro l'accesso al centro storico e all'area pedonalizzata 24 ore su 24. Il Comune negli anni passati aveva deliberato in tal senso: accesso h24 per i corrieri o operatori con altre attività. Essi si accollavano l'onere dell'acquisto, non certo lieve, e dell'uso consapevole dei furgoni elettrici. Da qui la beffa della nuova amministrazione che che ha cancellato l'incentivo che induceva il cittadino all'utilizzo dei furgoni a batteria. Dopo l'estate dello scorso anno l'Amministrazione ha fatto un parziale passo indietro ma non sufficiente per garantire ai corrieri il ritorno economico dall'investimento, voluto, spinto e incentivato dalle precedenti amministrazioni cittadine. Altra retromarcia la presente Amministrazione l'ha dovuta fare grazie alla mozione di due consiglieri che ha 'costretto' chi dovere a prendere atto che la cittadinanza, tramite i suoi delegati, era, è e sarà favorevole all'introduzione dei veicoli elettrici. 

02/02/2012
Veicoli elettrici, De Zordo e Grassi: "Via libera nelle aree pedonali di piazza Pitti e di via Tornabuoni"
La mozione approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale

"Sarà consentita la circolazione di bici elettriche, ciclomotori e altri tipi di veicoli, sempre a trazione elettrica, nelle aree pedonali di piazza Pitti e di via Tornabuoni". Lo hanno detto Ornella De Zordo [n.d.r. perUnaltracittà] e Tommaso Grassi  [n.d.r. SEL]  in seguito all'approvazione della mozione dal Consiglio Comunale all'unanimità.
"Era infatti una grossa contraddizione che i mezzi elettrici fossero stati incentivati in passato e si vogliano sviluppare nei prossimi anni - hanno aggiunto i due consiglieri di opposizione - quando nelle ultime pedonalizzazioni la loro circolazione era stata vietata, mentre sono consentiti in tutte le altre aree pedonalizzate come piazza Signoria e piazza Repubblica". Infatti, secondo i due consiglieri, nel centro gli elettrici possono già transitare al pari delle biciclette, così come possono sostare anche a fianco delle rastrelliere delle biciclette stesse.
"Con l'approvazione della mozione da parte del Consiglio Comunale - hanno concluso De Zordo e Grassi - la giunta dovrà rivedere e adeguare la normativa delle pedonalizzazione di Pitti e Tornabuoni a favore dei mezzi elettrici".

Mozione n° 637/2011
Ammissione e circolazione di veicoli elettrici nelle aree pedonalizzate Pitti-Tornabuoni-
Proponenti Ornella De Zordo, Tommaso Grassi
(6.10.2011)
Parere Favorevole

Tipologia: Mozione

Oggetto: ammissione e circolazione di veicoli elettrici nelle aree pedonalizzate Pitti-Tornabuoni
IL CONSIGLIO COMUNALE
SENTITA la Comunicazione del Sindaco sulle pedonalizzazioni Pitti-Tornabuoni in Consiglio Comunale;
VISTI i provvedimenti n. 4882 del 17/06/2011 con oggetto “Istituzione area pedonale in via Tornabuoni,..” e n. 4884 del 17/06/2011 con oggetto “Istituzione area pedonale in Piazza Pitti…” che prevede in deroga la circolazione di Velocipedi e biciclette nelle nuove aree pedonalizzate e che stabilisce invece i divieti per i mezzi elettrici compresi bici e motorini;
VISTA l’ordinanza n. 293 del 17/01/2007 con oggetto "AREE PEDONALIZZATE 2006" che consente parimenti la circolazione di "velocipedi e ciclomotori a trazione elettrica ed altri tipi di veicoli, sempre a trazione elettrica, dalle ore 0 alle 24" nelle aree pedonalizzate come piazza Signoria e piazza Repubblica e dispone pure che i veicoli elettrici possono sostare "oltre che negli eventuali parcheggi loro riservati, anche a fianco delle rastrelliere per biciclette, purché non ostacolino la restante circolazione veicolare e pedonale";
VALUTATA l'importanza di considerare i veicoli elettrici come mezzi a zero emissioni inquinanti e finora al pari delle biciclette nelle normative delle aree pedonalizzate;
RICORDATO che nella volontà dell'Amministrazione Comunale viene prevista in futuro una maggiore importanza e lo sviluppo dei veicoli elettrici nel territorio fiorentino;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a consentire la circolazione di bici elettriche, ciclomotori e altri tipi di veicoli, sempre a trazione elettrica, nelle aree pedonali Pitti-Tornabuoni rivedendo e adeguando la relativa normativa.
Ornella De Zordo
Tommaso Grassi

Ciò detto, tengo a ribadire che questo blog continuerà ad informare il pubblico sia sulle cose positive del mondo del veicoli elettrici sia su quelle negative anche nella città che ha visto il sottoscritto impegnato dal 1996 per rendere vivibile ambientalmente Firenze a cominciare dalla mobilità 'pulita'.
.

sabato 11 febbraio 2012

La crisi giapponese automotive e non solo

Il quotidiano online Ashai Shimbun continua a sciorinare le cifre del lento inabissamento dell'economia giapponese non solo a causa della rivalutazione dello yen nei confronti del dollaro. La crisi mondiale, in particolare quella del fiorente (una volta) mercato europeo, sferza pesantemente le esportazioni e le congela.

Le case automobilistiche prevedono un tuffo verso  in basso, giù dal picco, per l'anno fiscale 2011 che termina a marzo del 2012. Da parte dei 10 maggiori car makers si prevedono profitti operativi di 1,36 trilioni di yen (17,7 miliardi dollari) per l'anno fiscale 2011, dati aggiornati all'8 febbraio, un calo di oltre 760 miliardi di yen rispetto all'anno precedente.

 Le previsioni si basano su un tasso di cambio presunto di tra 76 e 80 yen per dollaro, da 6 a 9 Yen più rispetto all'anno precedente, una ascesa che spazza via un terzo dei 2 trilioni di yen di profitti operativi combinati riportati nell'anno fiscale 2010.

Toyota Motor Corp. e Fuji Heavy Industries Ltd., che produce i modelli Subaru, sono particolarmente vulnerabili alle fluttuazioni del tasso di cambio perché la percentuale della loro produzione in Giappone è superiore a quello di altre case automobilistiche.

Toyota si aspetta 270 miliardi di yen di profitti operativi consolidati, in calo del 42,3 per cento, mentre Fuji Heavy Industries prevede 38 miliardi di yen di utili operativi di gruppo, un calo del 54,8 per cento.

Toyota prevede che l'ascesa dello yen spazzerà via 310 miliardi di yen di profitti, mentre Fuji Heavy Industries mettere la sua stima a 45,1 miliardi di yen.

 Mazda Motor Corp. dovrebbe registrare 40 miliardi di yen di perdite operative consolidate per la prima volta in tre anni.  Le perdite derivanti dall'apprezzamento dello yen sono stimati in 40,5 miliardi di yen.

Tra tutte le case automobilistiche, Nissan Motor Co. prevede più alti profitti operativi del gruppo, 510 miliardi di yen, comunque diminuiti del 5,1 per cento rispetto alle previsioni. La società ha stimato che le perdite derivanti da uno yen forte saranno superiori a 150 miliardi di yen.

Da quel che si legge sul quotidiano online Asahi Shimbun si intravede una crescita delle importazioni dall'estero di particolari costituenti le vetture ed anche un forte ricorso alle delocalizzazioni.

Nel mese di gennaio, il gigante dell'industria Toyota ha formato una unità di esperti per accelerare la produzione e l'approvvigionamento di pezzi e componenti nei mercati esteri. Ha inoltre istituito una task force per importare un numero maggiore di parti da produrre all'estero. 

Mazda, che prevede perdite nette di gruppo  per il quarto anno consecutivo, programma di aumentare il suo rapporto della produzione all'estero fino al 50 per cento entro l'anno fiscale 2015 rispetto all'attuale 30 per cento. 

Fuji Heavy Industries sta valutando di rafforzare la propria capacità produttiva negli Stati Uniti. 

 Per quanto riguarda i risultati finanziari consolidati nei primi tre trimestri dell'anno fiscale 2011, la Nissan, le cui vendite nei mercati emergenti hanno registrato un'impennata, ha registrato un calo dei ricavi.

 Oltre al cambio dello yen, le inondazioni in Thailandia dell'anno scorso costrinse le case automobilistiche giapponesi a ridurre la produzione a causa delle interruzioni nelle catene di fornitura.

Otto case automobilistiche hanno registrato un calo dell'utile operativo di gruppo tra aprile e dicembre rispetto all'anno precedente.

Un aggiornamento del 9 Febbraio sul quotidiano online nominato precedentemente conferma quanto detto sopra. La Toyota ha annunciato il 9 Febbraio che la produzione sarà delocalizzata per i modelli dedicati all'esportazione. In particolare la produzione dell'Highlander sport utility passerà da Kyushu allo stato americano dell'Indiana già nella seconda metà del 2013 spendendo per l'operazione 400 milioni di dollari (30 miliardi di yen). La capacità produttiva annuale dello stabilimento dell'Indiana passerà da 50.000 unità a 330.000 ed impiegherà 400 lavoratori.. Toyota prevede di ridurre la capacità produttiva della Corolla presso la controllata Kanto Auto Works Ltd. dell'impianto nella Prefettura di Shizuoka, poichè ne sta costruendo uno specifico per il Nord America. Ancora,  ha spostato la produzione della Camry per le esportazioni verso la Corea del Sud dal Giappone agli Stati Uniti all'inizio di quest'anno.

Ma esiste anche un problema turistico in Giappone, sempre per colpa dello yen forte, della debolezza dei mercati per la crisi europea e in generale dei mercati a livello planetario.
L'Agenzia del Turismo del Giappone l'8 Febbraio ha rivisto le stime e quindi ridotto il target dei visitatori stranieri nel 2016 da 20 a 18 milioni, ma nessun cambiamento sarà fatto per l'obiettivo di portare 25 milioni di turisti stranieri nel Paese entro il 2020 in virtù della nuova strategia del governo centrale messa in atto per la crescita economica. L'Agenzia aveva fissato obiettivi a medio termine per i visitatori stranieri a 15 milioni nel 2013 e 20 milioni per il 2016. 
Per quanto riguarda l'anno appena trascorso i funzionari dell'Agenzia si aspettavano di attirare circa 10 milioni di visitatori l'anno scorso, ma il terremoto di marzo e lo tsunami così come l'incidente nucleare successivo della centrale nucleare di Fukushima 1 ha annullato tali aspettative. Il numero di visitatori stranieri è diminuito del 27,8 per cento nel 2010 con solo 6,22 milioni  di turisti circa .

.