+ 1,6% la domanda di elettricità nei primi 10 mesi dell’anno
Dopo le flessioni di agosto (-2,5%) e settembre (-1,6%), nel mese di ottobre 2010 la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 27,5 miliardi di kWh, ha fatto registrare una crescita del +1,1% rispetto ad ottobre dello scorso anno.
Depurata dagli effetti contrapposti di una temperatura media mensile inferiore di circa mezzo grado centigrado e di un giorno lavorativo in meno (21 vs 22) rispetto ad ottobre 2009, la variazione della domanda di ottobre 2010 diventa +1,6%.
I primi dieci mesi dell’anno hanno fatto registrare un incremento della domanda di energia elettrica pari a +1,6% rispetto al corrispondente periodo del 2009, quando la diminuzione del fabbisogno fu -6,6% rispetto allo stesso periodo del 2008. A parità di calendario, il risultato è pari a +1,7%.
Nel mese di ottobre 2010 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per un 86,5% con produzione nazionale e per la quota restante (13,5%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
In dettaglio, la produzione nazionale netta (24 miliardi di kWh) è diminuita del -2,5% rispetto ad ottobre 2009.
Sono in crescita le fonti di produzione:
-idroelettrica (+13,4%),
-geotermica (+0,2%),
-eolica (+18,6%) e
-fotovoltaica (+146,4%).
In flessione la sola fonte termoelettrica (-5,8%).
A livello territoriale, la variazione della domanda è ovunque positiva ma differenziata sul territorio nazionale: +0,5% al Nord, +1,1% al Centro, e +2,2% al Sud. I 27,5 miliardi di kWh richiesti nel mese di riferimento sono distribuiti per il 46,7% al Nord, per il 29% al Centro e per il 24,3% al Sud.
In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di ottobre 2010 ha fatto registrare un +1,4% rispetto al mese precedente.
L’analisi dettagliata dei consumi elettrici mensili, definitivi 2009 e provvisori 2010, è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “Sistema elettrico – Dispacciamento - Dati esercizio” del sito www.terna.it. Si segnala che da gennaio 2010 i bilanci nazionali mensili sono pubblicati con il dettaglio della produzione netta degli impianti.
Roma, 8 novembre 2010 - Comunicato stampa Terna
Qui di seguito un nostro grafico che riassume l'andamento dei consumi elettrici mensili italiani a partire dal gennaio 2006.
Cliccare sul grafico per ingrandire
Leggere anche:
- Consumi a Settembre
- Consumi ad Agosto
- e q u i .
3 commenti:
Grazie Massimo per la notifica.
Tengo a sottolineare alcuni punti che indirettamente emergono dal rapporto.
Da un lato si grida alla "catastrofe" con la questione dei gas serra, il cui effetto è aumentare la temperatura media dell'atmosfera. Dall'altro emerge che la temperatura media è 0.5'C più bassa dell'anno precedente. Una volta tanto si ricordano anche dell'effetto frigorifero (vedi eruzione Krakatoa), come la mia mogliettina sottolinea (di qui, spero che sia evidente come le informazioni reali vengano "manipolate" a fini economici).
Secondo, proprio non capisco perchè, di fronte a dati come questi, non venga fatta menzione alla possibilità di produzione di energia da biogas. Oltre ad avere una resa e quindi un peso di gran lunga superiore all'1-2% del FV, non ha praticamente nessun effetto collaterale e costa pochissimo (se paragonato ad un equivalente impianto FV). Senza considerare che offrirebbe gli "scarti" molto utili all'agricoltura.
In ultima, emerge che comunque una bella fetta arriva dall'estero. Ridurre i consumi energetici e compensare le lacune con soluzioni semplici ed economiche mi sembra tanto ovvio quanto dimenticato.
Sicuramente le informazioni sono manipolate per fini economici, ma i manovratori sono i cosiddetti 'negazionisti', guarda caso più volte trovati con le mani nella marmellata o sponsorizzati dai soliti noti. Spero tanto che entri in gioco una retroazione che riporti il clima alla 'normalità', quindi senza con-correnze esterne alla produzione di gas climalteranti. Nell'anno in corso quasi tutti i mesi sono stati i più caldi della storia. Allora? Allora speriamo che una bella deflazione sviluppista porti ad un blocco, una calmata, almeno, della produzione devastante di CO2 antropica .
Che cappero c'entra la diminuzione della temperatura media di mezzo grado rispetto all'anno precedente in un solo mese e in un solo paese pure piccolo come l'Italia con la questione - globale e da valutare almeno in lustri - della produzione antropica dei climalteranti?
O non ho capito cosa intendete?
I biogas sono una grande potenzialità, con fior di industrie ed ESCO che ci lavorano su ma, si legge, soffrono di problemi di filiera.
Poi, mi raccomando, non costruiamo assolutamente niente, in nessun luogo e vicino a niente, specie a
Russi...
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