Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 29 giugno 2012

Batterie nichel-ferro, un ritorno dal passato

La foto dell'auto che vedete raffigurata qui accanto è del 1910 per ricordare ciò che avvenne in quella data. Lo si capisce leggendo il cartello  "1000 miles endurance run Bailey electric Edison Battery".
Poco più di 100 anni fa l'auto elettrica riusci a percorrere la bellezza di 1600 chilometri con una batteria ideata da Thomas Edison  utilizzando elettrodi di nichel e ferro immersi in un mezzo alcalino.
Questa tecnologia prende nuova vita oggi, con nuovi elettrodi sviluppati presso la Stanford University (un'università privata degli Stati Uniti, situata in California, nella Contea di Santa Clara, a circa 60 chilometri a sud di San Francisco) che permettono alla batteria di essere caricata e scaricata molto più rapidamente di quanto non accadesse nelle vecchie versioni di un secolo fa.
Un team guidato dal chimico Hongjie Dai dello  Precourt Institute for Energy (PIE) di  Stanford ha utilizzato  il carbonio  per migliorare la conducibilità elettrica degli elettrodi  facendo 'crescere' nanocristalli di ossido di ferro su fogli di grafene (fogli di carbonio di solo atomo di spessore) per un elettrodo e nanocristalli di idrossido di nichel su multistrati di nanotubi di carbonio, ciascuno composto da circa 10 fogli concentrici di grafene laminato.
La rivista scientifica Nature ha comunicato che mercoledì della settimana scorsa  il team ha testato un prototipo di batteria con una potenza e capacità sufficiente a far funzionare una torcia elettrica. La batteria può essere completamente ricaricata in soli 2 minuti ed essere scaricata in 30 secondi, circa 1.000 volte più velocemente di una batteria convenzionale Edison. Naturalmente i ricercatori sono sicuri che la tecnologia è scalabile  facilmente per la produzione di batterie più grandi da utilizzare sia per l'accumulo stazionario sia per i veicoli elettrici. Le batterie più grandi, probabilmente non potranno essere utilizzate per alimentare le auto elettriche da sole a causa della la loro densità di energia che non è sufficientemente alta, ma potrebbe assistere le batterie agli ioni di litio, dando loro una 'spinta' di potenza per una accelerazione più pungente e per l'accumulo di energia con la frenata rigenerativa.  Un accoppiamento del tutto simile, quindi, alle batterie al litio in 'simbiosi' con i supercapacitori, tutto sta a vedere quanto vantaggiosa sia la produzione e l'utilizzo delle batterie nichel-ferro dal punto di vista economico. Sicuramente gli elementi essenziali che la costituiscono sono abbastanza comuni in natura, ferro e nichel, il grafene, inoltre, non è costoso da produrre a livello industriale.


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mercoledì 27 giugno 2012

Batterie, un premio all'innovazione

L'innovazione applicata alle batterie (flow batteries) sviluppata da Yan Wang, assistente professore di ingegneria meccanica presso WPI - Worcester Polytechnic Institute e direttore dell'università Electrochemical Energy Laboratory, sostituisce le soluzioni elettrolitiche tipicamente utilizzati in batterie di flusso con sospensioni  che contengono particelle di nichel e zinco. Le batterie di flusso, ricaricabili, sono sistemi energetici che possono essere utilizzati per immagazzinare l'energia elettrica prodotta da impianti di energia eolica e solare hanno ricevuto il  2012 Catalyst Award da parte del Massachusetts Clean Energy Center
Un premio di 40.000 dollari che sosterrà la ricerca per lavorare sulla nuova tecnologia  che promette di accumulare energia significativamente più alto in unità di volume/peso (10 volte), densità di potenza (2,5 volte) e cicli di vita più lunghi rispetto alle batterie convenzionali di flusso conosciute fino ad adesso ad un costo significativamente inferiore. La caratteristica delle batterie di flusso è di avere una soluzione elettrolitica che scorre attraverso una cella elettrochimica che converte l'energia chimica in energia elettrica, con la possibilità di essere un sistema reversibile ovvero accumulare di nuovo energia elettrica se immessa nell'elettrolita.
La simbiosi che si avrebbe tra la produzione di energia dalle fonti rinnovabili e l'accumulo della stessa in sistemi economici che utilizzano materia prima  facilmente reperibile risulterà vincente per rendere disponibile l'energia l momento in cui si richiede per gli utilizzi quotidiani nell'industria e per le abitazioni private.


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sabato 23 giugno 2012

Non si fermaranno facilmente i rinoceronti in corsa

Negli ultimi giorni abbiamo preso in considerazione argomenti di grande rilevanza economica e sociale che incidono e incideranno significativamente nella nostra vita futura.
Il tema della cancerogenicità degli scarichi dei motori diesel WHO, i motori diesel provocano il cancro! Ora come la mettiamo?  una notizia ripresa dai giornali ma in modo del tutto marginale, sfiorandola appena senza lasciare un segno, un interesse da parte dei vari legislatori nazionali per porre delle azioni atte a salvaguardare la salute dei cittadini. Risultato evidente dell'assenza di qualsivoglia azione è che alle lobby e ai politici non gliene importa un fico secco della salute dei cittadini.
Altro argomento è quello che risolve il problema nucleare nel peggiore dei modi possibili. Non facendo nulla.  Nessuno sarà in grado di mettere in sicurezza le centrali nucleari, nessuno avrà le risorse economiche per smantellarle e isolare i materiali edili e fissili per centinaia di anni isolandoli dall'ambiente. Nucleare, si chiude per debiti.
Adesso siamo arrivati al punto cruciale nel quale ci si rende conto che le fonti rinnovabili possono avere un ruolo determinante nel risolvere il problema energetico insieme a quello dell'inquinamento, ma a scapito delle fonti tradizionali, inquinanti e dissipatorie, (Falliscono le centrali a petrolio e presto anche quelle nucleari) per cui nascono le reazioni organizzate di alcune lobby affaristiche ancora molto potenti che tentano di fare ostruzionismo e resistenza.


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venerdì 22 giugno 2012

Falliscono le centrali a petrolio e presto anche quelle nucleari

Tutti i nodi vengono al pettine. Prima o poi. Il nuke giapponese è rimasto incastrato tra i denti del pettine, lo si scriveva pochi giorni fa su questo blog con il post intitolato Nucleare, si chiude per debiti.
Ora tocca alle centrali a petrolio scontrarsi con la dura realtà dei tanto decantati 'mercati'. Il picco del petrolio e l'energia alternativa prodotta dalle rinnovabili spezza i denti alle anziane, austere (?), dissipatorie, imprese dei produttori nazionali che utilizzano olio combustibile per produrre energia elettrica. Devono chiudere per fallimento? Fallimento? Si, falliscono per colpa dei mercati, l'energia prodotta dal fotovoltaico nelle ore migliori della giornata e dall'eolico induce le centrali ad olio combustibile, le più inquinanti insieme a quelle a carbone, ad essere utilizzate al minimo e quasi solo in caso di emergenza. In questo modo, però, non riescono a coprire i costi di gestione e stanno per chiudere. Inesorabilmente. 
Un articolo dell'International Business Times  spiega esattamente cosa sta succedendo: "La domanda più bassa di energia a causa della crisi economica e l'abbondanza di energia elettrica prodotta dal fotovoltaico, che ha priorità sulla rete elettrica, fanno si che le termoelettriche stiano ferme a guardare mentre le rinnovabili si prendono i ricavi maggiori perché producono soprattutto quando c'è maggiore richiesta di energia: a cavallo di mezzogiorno. Si chiama "peak shaving", tradotto "concorrenza brutale al picco di domanda dell'energia elettrica".  
Tre centrali termoelettriche stanno per chiudere.
L'articolo così continua: "Edipower potrebbe chiudere la termoelettrica a olio combustibile di San Filippo del Mela, a Milazzo in provincia di Messina. Un impianto molto grosso, da 1.280 MW che negli ultimi anni ha avuto più di un problema a ottenere l'Autorizzazione Integrata Ambientale, e nonostante l'aggiornamento dei filtri la popolazione locale è in subbuglio da anni.
La seconda è quella a carbone di Brindisi, ha la stessa potenza: 1.280 MW. Anch'essa ha i filtri anti inquinamento e altrettante contestazioni da parte della popolazione locale. Nel 2005 viene sequestrata dalla magistratura perché non a norma e l'impianto viene momentaneamente spento. Poi riparte a mezza potenza.
Ce n'è una terza: Api chiuderà a Falconara raffineria e centrale elettrica dal 2013 e dovrà rinunciare al progetto delle due centrali da 520 e 60 mgw in programma per la zona. Anche se si parla di una sospensione e di progetti non ancora decollati, si tratta di un altro segnale negativo per il termoelettrico italiano."

Pensate, qualcuno pensa di riconvertire le centrali in inceneritori. Falliranno ancora.

A meno che. A meno che i soliti noti non riescano a bloccare la crescita delle rinnovabili a prescindere dall'ormai loro evidente convenienza per il fatto che verrebbe meno il loro business, il loro guadagno. Tutto questo a scapito della collettività. 


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giovedì 21 giugno 2012

Vince un'auto ibrida alla "24 Ore di Le Mans", storico!

Vince un'auto ibrida giapponese?

No, tedesca.

E' l'Audi R18 e-tron quattro la prima auto ibrida a vincere la famosa gara di durata francese nell'autodromo all'autodromo di Le Mans. Prima, ma anche seconda.

La trazione alle ruote posteriori è data da un motore turbodiesel di 3,7 litri da 380 kW di potenza a cui si aggiungono due motori elettrici da 75 kW piazzati ciascuno sulle ruote anteriori per un totale elettrico di 150 kW di potenza.

Niente batterie per l'accumulo di energia ma un volano in fibra di carbonio (flywheel) che immagazzina l'energia prodotta nelle decelerazioni e la restituisce per le accelerazioni brucianti quando si superano i 120 km/h.

Per chi fosse interessato ai dati relativi alla gara si possono leggere nel sito web del Circuito, a me, francamente, non interessano se non per il fatto che la tecnologia della trazione elettrica (sia pur parziale, derivata dal sistema KERS) è vincente anche nelle 'vecchie' impostazioni automotive.

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mercoledì 20 giugno 2012

Quanta energia occorre per produrre un'auto?

E' una domanda alla quale non ho mai avuto una risposta soddisfacente. Quanta energia deve essere impiegata per produrre un'auto? Ci risponde la Ford quando si vanta, a ragione, di aver attuato delle metodiche costruttive che permettono di risparmiare il 22%, obiettivo raggiunto negli impianti produttivi del nord America negli ultimi 6 anni, passando da 3.576 kWh nel 2006 a 2.778 kWh nel 2011 di media a vettura..
Lo stabilimento in Michigan,  Michigan  Assembly Wayne, ha un 'cappello' fotovoltaico, un impianto di pannelli da 500 kWp  per produrre energia rinnovabile per la produzione delle auto Ford, compresa la Focus a trazione elettrica.
Altro buon risultato raggiunto dall'impianto è la riduzione di emissioni di CO2  dell'8%  nel 2011 per ogni singolo veicolo rispetto al 2010.

Da tenere presente, il consumo di energia elettrica, quando riconsidereremo l'enorme risparmio che otterremmo con la conversione in auto elettriche delle auto tradizionali. Ed è lì che ritorneremo, sempre, fino a quando lo recepiranno anche i nostri bocconiani, se vorranno e se glielo lasceranno fare.


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martedì 19 giugno 2012

Nucleare, si chiude per debiti

Appunto! Oramai i nodi sono venuti TUTTI al pettine. C'è voluto il disastro nucleare di Fukushima per farlo capire ai farloccatori canterini pro-nucleare.

E' pericoloso, il nucleare, dannatamente pericoloso, inaccettabilmente pericoloso con ricadute gravi anche lontano dalle localizzazioni dagli impianti.

Non è neppure economicamente conveniente.

Lo dicono le 4  compagnie elettriche giapponesi  che si avviano ad avere un patrimonio netto negativo nel caso in cui dovessero pagare lo smantellamento delle centrali nucleari nell'anno fiscale 2012. Dovessero pagare? E chi dovrebbe pagare se non loro che hanno avuto utili farloccati per decenni? 4  compagnie elettriche giapponesi, come scrive apertamente l'Asahi Shimbun su le stime prodotte dal Ministero delle Attività Produttive: "Decommissioning would leave 4 power companies with negative net worth". Le quattro aziende sono Tokyo Electric Power Co., Tohoku Electric Power Co.; Hokkaido Electric Power Co., e il Giappone Atomic Power Co.. 
Le aziende con un patrimonio netto negativo non saranno in grado di continuare ad operare perché le banche saranno riluttanti a concedere prestiti a loro, come nel caso della  TEPCO, gestore della famigerata centrale nucleare  Fukushima n° 1 che possiede 13 reattori. I suoi debiti supereranno i beni di ben 620 miliardi di yen (7,8 miliardi dollari), secondo le stime. Sui libri della società, gli impianti nucleari sono elencati come beni per un valore di 750 miliardi di yen, ma dovranno deve essere elencato come perdite una volta si decidesse lo smantellamento dei reattori, 400 miliardi di yen a breve. Le perdite ammonteranno a 1,15 trilioni di yen, rispetto al patrimonio netto della società di 530 miliardi di yen.
Allo stesso modo, Tohoku Electric, con quattro reattori, avrà un patrimonio netto negativo di 20 miliardi di yen.
La Hokkaido Electric, con tre reattori, la cifra arriva a 100 miliardi di yen.

Per tutte le 10 società elettriche, con beni che ammontano ad un valore di 3,2 trilioni di yen diverranno senza valore se si decide di smantellare tutti i 50 reattori nel corrente anno fiscale. Le spese per lo smantellamento saranno a breve di 1,2 trilioni di yen.
Le perdite ammonteranno a 4,4 trilioni di yen, pari a oltre il 70 % del valore netto delle loro attività complessive  che sono di 5,9 trilioni di yen.
a) Il governo sta spingendo per riavviare reattori nucleari, invocando il rischio di carenze energetiche per questa estate.
b) e i funzionari temono che molte aziende elettriche saranno gettate in gravi difficoltà finanziarie se i reattori non vengono riavviati o addirittura indotti alla chiusura.
Il Ministero dell'Industria ha sostenuto che il riavvio è necessario, adducendo la scusa che i costi dovuti all'utilizzo del carburante per la generazione di energia dalle centrali termiche aumenterà di 3 trilioni di yen all'anno, e le stime mostrano che la disattivazione avrà un impatto ancora più critico sulla gestione delle utenze elettriche.

Anche aziende elettriche che non dipendono in misura elevata sulla produzione di energia nucleare come Chubu Electric Power Co. e la Chugoku Electric Power Co. perderanno il 30 % del loro patrimonio netto, mentre la Kansai Electric Power Co. perderà il 50 % del patrimonio netto anche se i suoi vecchi reattori nucleari hanno già perso gran parte del loro valore patrimoniale..

E non finisce qui.

Le perdite di valore saranno ben maggiori considerando che non esiste solo il problema dello SMANTELLAMENTO (decommissioning) ma anche quello dello STOCCAGGIO. Infatti tutte e 10 le compagnie elettriche avranno perdite effettive molto più grandi rispetto alle stime in quanto esistono i COSTI ENORMI  per lo stoccaggio del combustibile nucleare esaurito e il ritrattamento che ancora non sono considerati.

Ma il problema è anche nostro! NOSTRO ! Qui abbiamo letto un riassunto di quello che è un dibattito aperto, che avviene alla luce del sole, tra un governo trasparente, i mezzi di informazione e la popolazione attenta.

Possiamo sperare che altrettanto possa avvenire da NOI, qui in Italia? Posso essere sincero? No, non lo credo. Prima o poi ce lo imporranno, il nucleare, raccontandoci della grande economicità, la convenienza, l'utilità, la sicurezza .... bla, bla, bla. Lobbisti ...


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lunedì 18 giugno 2012

Consumo di gas e petrolio in Italia, ad Aprile

I dati ufficiali del Ministero o dell'ente competente non escono mai insieme in una data precisa, dispersi nell'arco di settimane, quindi è difficile avere una visione istantanea dei consumi di energia nel nostro Paese. Terna è la più veloce, poi arriva il Ministero delle Infrastrutture con il petrolio e buoni ultimi i dati del gas  dopo la chiusura del mese di riferimento. Di conseguenza, per capire quale è stato il consumo del gas e del petrolio del mese di Maggio dobbiamo aspettare Luglio perché mancano ancora i dati di Maggio mancando i dati del gas. Facciamo quindi un passo indietro e guardiamo i grafici completabili con la chiusura di Aprile.

Avevamo già preso in considerazione i dati presi separatamente del petrolio (CROLLO!! I consumi petroliferi italiani nel mese di Aprile 2012: - 14,1%), adesso li sommiamo ai dati del gas trovando una base di riferimento di misura dell'energia che sono i megajoule (MJ).

Il primo grafico ci permette di verificare che il consumo di GAS ad Aprile è fra i più bassi degli ultimi sette anni presi in considerazione (2006 -2012) con 5.295 milioni di metri cubi. Non è una buona notizia. Consumo è produzione, è energia elettrica, sono fabbriche girano o stanno ferme.

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Già che ci siamo diamo un'occhiata anche alla produzione di gas nazionale.

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Adesso siamo pronti per l'ultimo grafico che conferma, e non poteva essere diversamente, che i consumi totali di gas e petrolio sono al ribasso, continuo e costante ribasso, i più bassi degli ultimi 7 anni.

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Andavano verso il basso anche i consumo dell'energia elettrica (Consumi di energia elettrica in Italia , -6,2 ad Aprile) prodotta in massima parte grazie alle due risorse energetiche. Consoliamoci del fatto che produciamo più energia dalle fonti rinnovabili (Fotovoltaico +184,1%. Le rinnovabili nella produzione di energia elettrica in Italia ad Aprile 2012). Questa sì che è una buona, ottima notizia.

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sabato 16 giugno 2012

Il Giappone riavvia due reattori, ma sarà fuori dal nucleare entro il 2030

Dopo e nonostante le forti resistenze da parte delle popolazioni e delle amministrazioni locali e i dubbi del governo centrale, il Primo Ministro giapponese Yoshihiko Noda ha deciso di riavviare 2 dei 54 reattori nucleari attivi prima del disastro nucleare di Fukushima dell'11 Marzo 2011e tuttora tutti fermi. Noda  ha cosi approvato il 16 giugno la ripresa della produzione dei due reattori gestiti da Kansai Electric Power Co. a Oi, nel Giappone occidentale sia sotto il ricatto delle aziende nipponiche che incalzavano il Primo Ministro ventilando l'ipotesi di portare all'estero le fabbriche sia il timore di restare senza energia elettrica con l'avvicinarsi del caldo estivo e l'intenso uso dei condizionatori.
Ma non è detto che il Giappone voglia intraprendere di nuovo la strada del nucleare. In una intervista del quotidiano Asahi Shimbun, il Primo Ministro Noda delinea quella che sarà una strategia per abbandonare l'energia atomica entro la metà del secolo. Prima del disastro nucleare di Fukushima l'energia nucleare forniva circa il 30 per cento del fabbisogno di energia elettrica  e nel 2010 la politica energetica giapponesi aveva fissato un obiettivo di oltre il 50 per cento per la produzione di energia elettrica con il nucleare entro il 2030, ma il disastro nucleare del marzo ha scombussolato le carte. Noda spera che il riavvio dei due reattori di Oi possano permettere di far riprendere la fiducia del popolo, che adesso è a brandelli (*), verso il nucleare per poter riavviare altri reattori che ancora sono fermi per ragioni di sicurezza e in attesa di nuovi regolamenti di controllo sugli stessi.

(*) Il 71 % degli intervistati per un sondaggio del quotidiano Mainichi pubblicato il 4 giugno viene contestato il riavvio dei reattori veloci a Ohi. In un altro sondaggio pubblicato 5 giugno dal Pew Research Center, il 70 per cento dei giapponesi ha detto che il Paese dovrebbe ridurre la sua dipendenza dall'energia nucleare e il 52 per cento si sono detti preoccupati che qualcuno in famiglia potrebbe essere stato esposto alle radiazioni.

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venerdì 15 giugno 2012

Crediti di carbonio per le auto elettriche in Giappone

L'idea è venuta alla Nissan Motor Co. Ltd., che usufruirà di un fondo aperto in Giappone per convertire le emissioni di CO2, risparmiate usando la LEAF, la loro auto elettrica, in  compensazioni da destinare all'installazione di colonnine di ricarica veloci e per  piantare  alberi a Tokyo e Yokohama City, nella Prefettura di Kanagawae nella Prefettura di Yamanashi.

Attraverso la partecipazione a questo programma del fondo, i proprietari di Nissan LEAF saranno in grado di generare crediti di CO2 di emissioni certificate dal Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria (METI) e venduto alla Green Investment Promotion Organization, un'organizzazione che promuove gli investimenti per le basse emissioni di carbonio. Il sistema calcola e certifica la quantità di emissioni di CO2 che sono evitate dalla guida di veicoli a emissioni zero. I profitti guadagnati dalla vendita dei crediti saranno investiti dal fondo per supportare l'installazione di impianti di ricarica rapidi e attività di conservazione della foresta per accelerare la realizzazione di una società a emissioni zero.

La distanza totale annuale delle  LEAF che percorrono le strade giapponesi vengono raccolte automaticamente dal Centro Dati NISSAN CARWINGS attraverso l'unità di comunicazione continua di comunicazione. Questa tecnologia di comunicazione fornisce anche altri dati di guida più accurati che permette ai proprietari di apprendere come guidare nel modo migliore l'auto elettrica per avere una maggiore convenienza ottimizzando la loro esperienza di guida di un EV.


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giovedì 14 giugno 2012

Sempre più giù i consumi petroliferi italiani nel mese di Maggio 2012: - 9,6%


Continua la pesante flessione dei consumi petroliferi italiani che nel mese di maggio 2012 sono ammontati a circa 5,4 milioni di tonnellate, con una nuova diminuzione del 9,6% (-571.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011, che porta la perdita complessiva dall’inizio dell’anno ad oltre 3 milioni di tonnellate.

I prodotti autotrazione, a parità di giorni di consegna, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo pari al 9,6% (-78.000 tonnellate) rispetto a maggio 2011, mentre il gasolio autotrazione dell’8,7 % (-194.000 tonnellate).

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di maggio è così risultata pari a circa 2,7 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 2 di gasolio autotrazione, con un decremento del 9 % (-272.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 14,3% con quelle diesel che hanno rappresentato il 51,2% del totale (era il 55,2% nel maggio 2011).

Nei primi cinque mesi del 2012, i consumi sono stati pari a circa 26,3 milioni di tonnellate, con un calo del 10,3% (-3.008.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2011.

La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione dell’11,3% (-428.000 tonnellate), il gasolio del 9,9% (-1.037.000 tonnellate).

Nel periodo considerato la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), evidenzia un peggioramento del 10,2% (-1.465.000 tonnellate).

Nei primi cinque mesi dell’anno, le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in diminuzione del 18,9%, con quelle diesel a coprire il 54,1% del totale (era il 55,3 nei primi cinque mesi del 2011).


COMUNICATO STAMPA Unione Petrolifera - Roma, 13 giugno 2012 

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I nostri grafici dei consumi petroliferi.


Con i dati dei mesi precedenti ecco di seguito i nostri grafici a partire dal gennaio 2006.

Con i mesi in sequenza dal gennaio 2006 e raggruppati per anno e in sequenza


 Cliccare sul grafico per ingrandirlo


Aggiungiamo i consumo di carburanti per autotrazione, benzina e gasolio
  Cliccare sul grafico per ingrandirlo


confrontati e sommati
  Cliccare sul grafico per ingrandirlo




"Continua la pesante flessione dei consumi petroliferi italiani", comincia così il comunicato stampa, una evidenza che viene resa ancora più palese dai grafici sopra presentati.
Giù anche le immatricolazioni delle auto, giù i consumi di energia elettrica, giù tutto.


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mercoledì 13 giugno 2012

WHO, i motori diesel provocano il cancro! Ora come la mettiamo?

Questa è la conclusione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, WHO).

Inequivocabilmente i motori diesel provocano il cancro. 

Dopo una settimana di riunione gli esperti dell'Agenzia Internazionale  per la Ricerca sul Cancro (IARC), che fa parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ieri (12 Giugno 2012) ha classificato i gas di scarico dei motori diesel come cancerogeni per l'uomo (Gruppo 1), sulla base di prove sufficienti, e che l'esposizione è associata ad un aumentato di rischio di cancro al polmone.

La popolazione è esposta a gas di scarico dei diesel nella vita quotidiana, sia attraverso la loro professione o attraverso l'aria dell'ambiente in cui vivono e si trovano. Le persone sono esposti non solo scarichi degli autoveicoli, ma anche ai gas di scarico di altri motori diesel con differenti modalità di trasporto (ad esempio treni diesel e navi) e da generatori elettrici.

Se nel 1988,  la IARC aveva classificato i gas di scarico diesel  come probabilmente cancerogeni per l'uomo, un gruppo di ricerca aveva messo in guardia sul fatto che gli scarichi dei motori diesel erano da considerare con una priorità alta di valutazione della loro pericolosità sin dal 1998.

E adesso come la mettiamo, signori?

Qui il comunicato stampa della IARC

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martedì 12 giugno 2012

Supercapacitori 2.0, soprattutto per veicoli elettrici

Dall'ultimo post sono trascorsi 15 mesi scarsi da quando la  Skeleton Technologies aveva annunciato di avere  brevettato negli USA un materiale nanoporoso a polvere di carbone per produrre supercaps con alta energia, alta densità di potenza e a basso costo.

Adesso la stessa azienda  annuncia l'uscita della nuova serie della famiglia SkelCap ultracapacitor con dispositivi che vanno da 2,47 a 12.53 chilowatt kW, i nuovi supercapacitori (o ultracondensatori) evoluti che non hanno rivali industriali in questo momento. Vantando  il 300 per cento di aumento di potenza e il 200 per cento di aumento di energia rispetto ai migliori prodotti simili presenti sul mercato oggi.  

L'ulteriore obiettivo a lungo termine della società è quello di fare tesoro del vantaggio tecnologico per abbattere il costo degli ultracondensatori di ben volte rispetto agli attuali produttori ultracapacitor convenzionali per arrivare a meno di 1,50 dollari per kW.


Altre caratteristiche da catalogo:
- 15 anni di vita operativa
- 1.000.000 (un milione) di cicli.

Fonte: Skeleton Technologies

Caratteristica rilevante dei supercondensatori è possedere un altissimo numero di cicli seguita dalla possibilità di ricarica quasi istantanea. Per il momento la densità di energia gravimetrica non è paragonabile a quella delle batterie al litio presenti oggi nel mercato (140-180 Wh/kg)  e quelle leggerissime che potrebbero uscire a breve con  400 Wh/kg per arrivare addirittura alle straordinarie batterie che avranno, in teoria, una densità di energia paragonabile ai carburanti tradizionali 10/12 mila Wh/kg. Leggere i post pubblicati precedentemente sulle batterie. Detto questo, ma basandoci su ciò che effettivamente abbiamo a disposizione oggi, vediamo un ottimo impiego dei supercaps nei veicoli da trasporto persone in ambito cittadino a medio raggio quando si hanno fermate frequenti dei mezzi pubblici quando è possibile ricaricare istantaneamente il pacco di accumulo di energia all'interno del bus sufficiente per raggiungere la fermata successiva. Si potrebbero sostituire tranquillamente i bus diesel con i bus elettrici.

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lunedì 11 giugno 2012

La produzione di energia elettrica da rinnovabili in Italia

Nel post intitolato Giù i consumi di energia elettrica in Italia , -4,1% a Maggio abbiamo verificato, grazie ai dati Terna messi a disposizione nel loro sito web,  l'ennesima discesa dei consumi di energia elettrica in Italia. Brutto segno, ovviamente, per il fatto che questo significa una produzione industriale in costante rallentamento (per utilizzare un eufemismo, per non dire crollo).

Siccome cerchiamo sempre di scorgere un lato positivo tra le cose negative possiamo dire che la scintilla di luce in questo contesto di disastro nazionale vi è la crescita della produzione di energia da fonte rinnovabile.


Sono in crescita le fonti di produzione
idroelettrica (+15,9%),
eolica (+39,2%) e
fotovoltaica (+231,1%).

In flessione le fonti
termica (-18,5%) e
 geotermica (-3,5%)

Attraverso i nostri grafici vediamo meglio lo sviluppo della produzione di energia, in particolare quella rinnovabile, a partire dal Gennaio 2009 fino ad oggi, Maggio 2012.

IL primo grafico mostra la quantità di energia prodotta da rinnovabili e in totale.

Il secondo la ripartizione delle rinnovabili in idroelettrica, solare, fotovoltaica, geotermica.

Il terzo confronta l'energia idroelettrica con quella prodotta da solare, eolico e geotermico sommate insieme.


Da notare, grazie al grafico messo a disposizione da Terna nel rapporto mensile di Maggio c.a., quanto positivamente incidano le rinnovabili sulla produzione di energia elettrica in particolar modo nelle ore in cui il costo dell'energia è più elevato , abbattendo quindi il costo vero e proprio a kWh, riducendo la quota di energia prodotta da idrocarburi e quindi riducendo le importazioni di petrolio e gas. Il giorno preso come esempio è il 30 Maggio,  un mercoledì lavorativo.

A lungo andare si ottiene un risparmio considerevole sia dal punto di vista nazionale, minori importazioni di gas e petrolio, sia considerando la spesa familiare per il minor costo del chilowatt rinnovabile. In definitiva l'energia prodotta da rinnovabili è a costo zero nel senso che il sole, il vento, l'acqua sono date gratuitamente dalla natura.

Tutti i grafici si possono ingrandire cliccandovi sopra.

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sabato 9 giugno 2012

Il Giappone è cauto nel riavvio del nucleare

Quasi un terzo dei parlamentari del partito al potere in Giappone invitano il Primo Ministro Yoshihiko Noda ad essere cauti sul riavvio dei reattori nucleari dati i problemi di sicurezza dopo il terremoto dello scorso anno e lo tsunami. Noda è ansioso di riavviare due reattori nella parte occidentale del Giappone prima che giungano i picchi di domanda di energia elettrica di questa estate. Questa settimana vorrebbe ricollegarli alla rete  nonostante il rischio di un contraccolpo che potrebbe incidere negativamente suoi voti degli elettorali che già comunque stanno diminuendo anche senza questa presa di posizione antipopolare. 
Prima del terremoto dello scorso anno e dello tsunami che provocarono il disastro nucleare dell'impianto di Fukushima nel nord-est del Giappone, l'energia elettrica prodotta dal nucleare forniva quasi il 30 per cento dell'elettricità con 54 reattori. Aveva. 
Noda il 4 giugno ha sottolineato che il riavvio dei reattori è vitale non solo per sopravvivere alle carenze energetiche estive ma anche per evitare di danneggiare l'economia con le tariffe elettriche più elevate, una visione condivisa soprattutto dalle compagnie elettriche giapponesi. 
Il governo sta lottando anche per ottenere il sostegno da parte delle autorità locali per il riavvio. E i governatori delle  Prefetture di Shiga e di Kyoto non stanno facilitando il compito a Noda, secondo l'Asahi Shimbun, quando ieri hanno imposto una scelta drastica per un loro ipotetico assenso, cioè un riavvio con un limite temporale stabilito dell'impianto nucleare di Oi della prefettura di Fukui per soddisfare solo la domanda di picco estivo.

Passata l'estate ... turn off.. 


Per aggravare la preoccupante situazione dei fornitori di energia elettrica (nucleare) giapponesi si è attivato anche il romanziere Kenzaburo Oe (a sinistra in una precedente manifestazione) che vuole raccogliere 10 milioni di firme contro il riavvio delle centrali nucleari come ha annunciato durante una manifestazione del 6 Giugno voluta all' Hibiya Park di Tokyo intitolata  "Addio alle centrali nucleari" . 




Ultima ora. Come se non bastasse, si uniscono al coro di no dei governatori locali e della popolazione anche i leader religiosi giapponesi. buddisti, cristiani e altre fedi. FUKUI -- Religious leaders from Buddhism, Christianity and other faiths are calling on a higher authority as they join the campaign against the restart of two idled reactors at the Oi nuclear power plant, operated by Kansai Electric Power Co.


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venerdì 8 giugno 2012

Giù i consumi di energia elettrica in Italia , -4,1% a Maggio

Nel mese di maggio 2012 l'energia elettrica richiesta in Italia, pari a 25,9 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 4,1% rispetto a maggio dello scorso anno.
Depurata da un modesto effetto della temperatura, la variazione della domanda elettrica di maggio 2012 diventa -4,0%. Con una temperatura media mensile pressoché invariata rispetto a maggio dell'anno scorso, si è infatti avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (22).
I 25,9 miliardi di kWh richiesti nel mese di maggio 2012 sono distribuiti per il 47% al Nord, per il 29% al Centro e per il 24% al Sud.
A livello territoriale, la variazione della domanda si è articolata in maniera differenziata sul territorio nazionale: -4,7% al Nord, -2,4% al Centro, -4,1% al Sud.

Nel mese di maggio 2012 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per un 87,3% con produzione nazionale e per la quota restante (12,7%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.
In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,9 miliardi di kWh) è diminuita del 3,8% rispetto a maggio 2011.

Sono in crescita le fonti di produzione 
idroelettrica (+15,9%),
eolica (+39,2%) e
fotovoltaica (+231,1%).

In flessione le fonti
termica (-18,5%) e
geotermica (-3,5%).

Nei primi cinque mesi del 2012, la domanda di energia elettrica in Italia è risultata in calo del 3,2% rispetto ai valori del corrispondente periodo dell'anno precedente; a parità di calendario il valore è -3,9%.
In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di maggio 2012  rispetto al mese precedente è stata pari a +0,6%. Il profilo del trend mantiene un andamento negativo.

 Dal comunicato stampa di Terna, Roma, 7 giugno 2012

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Qui di seguito un nostro grafico che riassume l'andamento dei consumi elettrici mensili italiani a partire dal gennaio 2006.

Cliccare sul grafico per ingrandire

Un altro grafico che raggruppa i consumi per anno solare.

Cliccare sul grafico per ingrandire

Riassumendo (senza commentare, per amor di Patria): Maggio -4,1,  -6,2 ad Aprile, -5,2% a Marzo, +2,2% a Febbraio, -2,6% a Gennaio.
Senza dimenticare la demotorizzazione in Italia, - 14,3 a Maggio le immatricolazioni di auto nuove.



Prossimamente vedremo i grafici relativi all'evoluzione della produzione di energia elettrica da rinnovabili, almeno questo con segni positivi importanti specialmente nella produzione da fotovoltaico, eolico e idroelettrica.


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