... di sorta dicendo che i giapponesi fanno veramente sul serio. Come avete letto nel post di venerdì appare evidente che la Prius ha conquistato il mercato nipponico. Il veicolo ibrido appariva un oggetto del tutto fuori luogo in un contesto automotive tradizionale di soli cinque anni fa. Era considerato un prodotto all'avanguardia per il fatto che aggiungeva un motore elettrico e le batterie in una vettura spinta da un comune motore endotermico. L'accelerazione è erogata in partenza dal più efficiente motore elettrico che trae l'energia da un piccolo pacco di batterie che vengono ricaricate da un generatore di bordo. Nessuna spina che si possa attaccare ad una comune presa elettrica per la ricarica delle batterie. Un limite che poteva ben essere considerato già all'inizio, ma non importa, il sistema è risultato vincente alla lunga. Adesso i tempi sono cambiati, le nuove vetture ibride vengono progettate plug-in ( la ricarica avviene anche o solo con la rete elettrica ) e si stanno affermando le auto all-electric alimentate dalle sole batterie al litio ricaricate infilando la spina ad una comune presa casalinga o presso le colonnine di ricarica stradali.
Ecco che diventano strategiche le colonnine di ricarica e i sistemi intelligenti che dialogano con il veicolo elettrico collegate ad un server centrale. Ci stiamo lavorando da alcuni anni. Se ne sono accorti alcuni giapponesi che sono venuti ad incontrarci, su mandato di produttori di auto elettriche ed ibride, all'inizio della settimana appena trascorsa. Esponenti di una importante agenzia di strategie commerciali giapponesi sono venuti in Italia e qui a Firenze hanno incontrato il sottoscritto e il produttore pratese nella sede di ricerca e sviluppo. Abbiamo illustrato la nostra idea di sistemi di ricarica intelligenti, colonnine di ricarica, contabilizzazione dei consumi, connessioni e scambio di informazioni tra il veicolo elettrico/il charging point/il server centrale a prescindere dalla spina e presa di corrente che verrà scelta come standard nel prossimo futuro e adottata da tutti i costruttori di veicoli elettrici in Europa e nel mondo.
Le persone incontrate mi hanno lasciato un interessante documento considerato Confidential (scritto due volte su ogni pagina in testa e in calce con caratteri rossi e bordi rossi, spessi) 'Tendenze dei Veicoli Elettrici/Veicoli elettrici plug-in ibridi e Infrastrutture di Ricarica'.
Credetemi: gli amici del sol levante fanno davvero sul serio!
(nelle immagini: la Gheisha Vaniwaya Okita e
la suonatrice di flauto di vetro)
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5 commenti:
Assolutamente sì e penso che la Prius plug-in sia il primo passo di un vero embargo delle ibride.
Basti pensare che Toyota vuole introdurre una versione ibrida per ogni modello e raggiungere 1 milione di auto ibride credo nel 2020!
Attualmente esiste qualche azienda specializzata nella costruzione di colonnine di ricarica?
@ enzo, non solo la Toyota ma tutte le case automobilistiche giapponesi più o meno operano in quella direzione.
@ ruffini.luigi, si, assolutamente si, in Italia. alcune centinaia di colonnine sono state installate senza sistema intelligente e con (alcune predisposte per) .
Da ingegnere meccanico non ho mai avuto dubbi sul successo dell'ibrido: elettrico e ciclo-otto si compensano perfettamente in pregi e difetti. Inoltre, l'ibrido permette un passaggio graduale all'auto tutta elettrica, nell'ottica del kaizen.
Peccato che l'industria europea sia rimasta bloccata dagli investimenti eccessivi nei diesel common-rail. I risultati si vedono: di ibride europee si vedono solo prototipi, annunci o qualche SUV o berlinona a prezzi palesemente gonfiati per scoraggiarne l'acquisto.
Intanto, Toyota ha lanciato la Auris ibrida, la prima auto ibrida assolutamente "normale" (pure troppo).
Markogts, sconteremo la miopia come europei e ancor di più come italiani.
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