Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.
venerdì 31 dicembre 2010
giovedì 30 dicembre 2010
Immagazzinare energia solare in Arizona
Il Segretario per l'energia americano Steven Chu ha annunciato prestiti di garanzia di 1, 45 miliardi dollari (1,1 miliardi Euro) a favore Abengoa Solar Inc.. Il finanziamento sosterrà la costruzione e l'avviamento del primo grande impianto solare negli Stati Uniti in grado di immagazzinare l'energia che esso genera. Tale capacità permette di immagazzinare l'energia prodotta con il solare, che normalmente non viene utilizzata, per renderla disponibile per i picchi di domanda.
Situato vicino a Gila Bend, Arizona, di 250-megawatt (MW) di potenza, il progetto sarà il più grande impianto del mondo a concentrazione solare basato sulla tecnologia degli specchi parabolici e accumulo termico con sali fusi. Produce energia sufficiente per servire 70.000 famiglie ed è in grado di eliminare le emissioni di 475.000 tonnellate di anidride carbonica all'anno rispetto ad un impianto gas naturale di pari potenza.
I vantaggi di questo nuovo impianto solare si estendono ben al di là delle ovvie considerazioni ambientali. Si stima che il progetto Solana creerà anche tra 1.600 a 1.700 posti di lavoro per la realizzazione della nuova costruzione e più di 60 posti di lavoro permanenti in Arizona e nei paesi vicini. Inoltre, data la necessità di posizionare 900.000 specchi e produrre gli specchi stessi in impianti che si trovano al di fuori dei confini di Phoenix, porterà alla creazione di ulteriori investimenti all'economia dell'Arizona.
Segretario Chu ha sintetizzato l'impatto di questo progetto nel suo annuncio: "Essendo il più grande impianto solare del mondo nel suo genere, il progetto Solana Abengoa, sta giocando un ruolo importante nella creazione di posti di lavoro ed energia pulita per l'Arizona, nonché promuovere l'innovazione negli Stati Uniti"
Solana opererà come un impianto già esistente, Solnova1, con l'aggiunta di un sistema di stoccaggio dell'energia, come mostrato nel grafico qui sotto.
Fonti: Blog del Dipartimento dell'Energia US e Albengoa
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Situato vicino a Gila Bend, Arizona, di 250-megawatt (MW) di potenza, il progetto sarà il più grande impianto del mondo a concentrazione solare basato sulla tecnologia degli specchi parabolici e accumulo termico con sali fusi. Produce energia sufficiente per servire 70.000 famiglie ed è in grado di eliminare le emissioni di 475.000 tonnellate di anidride carbonica all'anno rispetto ad un impianto gas naturale di pari potenza.
I vantaggi di questo nuovo impianto solare si estendono ben al di là delle ovvie considerazioni ambientali. Si stima che il progetto Solana creerà anche tra 1.600 a 1.700 posti di lavoro per la realizzazione della nuova costruzione e più di 60 posti di lavoro permanenti in Arizona e nei paesi vicini. Inoltre, data la necessità di posizionare 900.000 specchi e produrre gli specchi stessi in impianti che si trovano al di fuori dei confini di Phoenix, porterà alla creazione di ulteriori investimenti all'economia dell'Arizona.
Segretario Chu ha sintetizzato l'impatto di questo progetto nel suo annuncio: "Essendo il più grande impianto solare del mondo nel suo genere, il progetto Solana Abengoa, sta giocando un ruolo importante nella creazione di posti di lavoro ed energia pulita per l'Arizona, nonché promuovere l'innovazione negli Stati Uniti"
Solana opererà come un impianto già esistente, Solnova1, con l'aggiunta di un sistema di stoccaggio dell'energia, come mostrato nel grafico qui sotto.
Fonti: Blog del Dipartimento dell'Energia US e Albengoa
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mercoledì 29 dicembre 2010
La Cina non avrà più il monopolio delle terre rare, alternative e progetti
La Molycorp Minerals - The Rare Earths Company ha ottenuto le autorizzazioni e i finanziamenti necessari per riavviare la produzione di una miniera a Mountain Pass, California, che diventerebbe la fonte primaria degli elementi di terre rare negli Stati Uniti per più di un decennio. La miniera è uno dei più ricchi giacimenti al mondo di questi elementi che sono indispensabili per la fabbricazione di componenti necessari per una vasta gamma di tecnologie. La società ha annunciato che avrà come partner la società giapponese Hitachi Metals per trasformare i materiali provenienti dalla miniera in magneti ad alta resistenza i quali sono vitali in svariati tipi di prodotti inclusi i veicoli elettrici, le turbine eoliche, e molti altri manufatti.
La Cina ha attualmente bloccato il mercato dei materiali terre rare: nel 2009 ha fornito il 95 per cento della produzione mondiale con 120.000 tonnellate. Questa concentrazione dell'offerta è diventata uno dei maggiori problemi negli ultimi mesi, soprattutto dopo che la Cina ne ha temporaneamente bloccato l'esportazione in Giappone nel mese di settembre. Di conseguenza il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti (DOE) ha rilasciato un documento per una strategia di materiali considerati critici per il fatto che possono essere soggetti al "rischio di interruzione di fornitura" a breve termine. La domanda mondiale di elementi delle terre rare è stata di 125.000 tonnellate nel 2010 ed è previsto in progressivo aumento fino a 225.000 tonnellate entro il 2015.
La miniera a Mountain Pass è una fossa aperta di 50 acri (20 ettari) a circa 80 chilometri fuori Las Vegas, circondata da un paesaggio austero di montagne color rosso marrone, alberi di Giosuè e cactus. L'espansione delle operazioni spingerà la miniera ad una profondità tra i 500 metri e i 1.000 metri nei prossimi anni.
Entro il 2012, la rinnovata miniera statunitense potrebbe produrre circa 20.000 tonnellate di materiali di terre rare per anno. Molycorp prevede di utilizzare nuove tecniche di trasformazione più ecologice e meno costose rispetto ai metodi tradizionali.
La miniera di Mountain Pass chiuse nel 2004, dopo una perdita di acque di scarico e l'arrivo sul mercato internazionale dei fornitori cinesi con offerte dei prodotti a prezzi più bassi. Una delle ragioni per la riduzione dei loro prezzi è che quasi la metà delle terre rare prodotte in Cina sono derivati come sottoprodotti delle miniere di ferro.
Molycorp si aspetta di vendere circa 3.000 tonnellate di terre rare quest'anno, proveniente dai minerali stoccati prima che la miniera fosse chiusa e si aspetta di passare in attivo con il sostegno finanziario di una offerta pubblica avvenuta all'inizio di questa estate e il recente investimento di un'importante impresa giapponese, la Sumimoto.
La produzione totale prevista dalla società potrebbe soddisfare la domanda attuale di terre rare negli Stati Uniti. Molycorp ha firmato contratti per vendere il 25 per cento delle 20.000 tonnellate di materiale che si aspetta di produrre nel corso del primo anno e ha lettere di intenti per vendere il resto particolarmente negli Stati Uniti, il Giappone, e nei mercati europei.
Con i permessi idonei l'impresa potrebbe potenzialmente raddoppiare la produzione a 40.000 tonnellate l'anno dopo il 2012. La domanda sarà probabilmente superiore all'offerta per alcuni anni a venire, anche se quasi contemporaneamente Lynas Corporation 's Mount Weld nelle vicinanze di Perth, in Australia, inizierà la produzione come previsto nell'estate 2011 con l'aspettativa di produrre 15.000 tonnellate di terre rare all'anno entro il 2015.
Anche sfruttando le materie prime del posto, i produttori degli Stati Uniti non sono in grado di produrre molte importanti tecnologie basate su alcuni elementi delle terre rare. Bastnasite dalla miniera di Mountain Pass può essere lavorato in loco per produrre l'ossido didimio, una polvere che contiene l'elemento al neodimio, che è fondamentale per rendere leggeri i magneti permanenti. Ma ossido didimio richiede ulteriori elaborazioni per rendere la lega di neodimio-ferro-boro di cui sono fatti i magneti. I magneti sono utilizzati nelle turbine eoliche che richiedono diverse centinaia di chilogrammi di neodimio. Nessuna società negli Stati Uniti ha attualmente la capacità tecnologica, o le necessarie licenze di proprietà intellettuale, per fare magneti al neodimio. Molycorp e Hitachi hanno annunciato un accordo per la produzione di questi magneti negli Stati Uniti. Le due aziende prevedono di firmare un accordo definitivo entro aprile 2011. Secondo il DOE, solo 10 aziende, che si trovano in Germania, Giappone e Cina, attualmente hanno concessa la licenza per produrre magneti del genere. La proprietà intellettuale è i mano della Hitachi Metals e della Magnequench , che ormai fa parte della AMR Technologies, una società con sede in Canada, che è stata acquistata da un consorzio cinese nel 1995. Molycorp dice che le leghe per la produzione di magneti potrebbe aumentare i margini di profitto della società del 125 per cento.
Un recente rapporto pubblicato dellal US Geological Survey stima le riserve di terre rare totale negli Stati Uniti a 1,5 milioni di tonnellate. Ma il rapporto dice che è poco chiaro quante di queste riserve possano essere estratte in modo economicamente sostenibile (concetto del 'picco').
Il rapporto del DOE, segnalato più sopra, delinea una strategia di diversificazione dell'offerta internazionale di terre rare, l'individuazione di materiali sostitutivi, e la necessità di trovare delle modalità nuove per utilizzare i materiali in modo più efficiente ed anche realizzare un sistema di riciclo. I ricercatori di Hitachi, GE, e dell'Università di Delaware stanno collaborando allo sviluppo di un materiale magnetico alternativo che richiede una minore quantità di materiali di terre rare o del tutto assenti. Ma questo ed altri progetti analoghi sono ancora nelle fasi iniziali.
Fonte: Technology Review
La Cina ha attualmente bloccato il mercato dei materiali terre rare: nel 2009 ha fornito il 95 per cento della produzione mondiale con 120.000 tonnellate. Questa concentrazione dell'offerta è diventata uno dei maggiori problemi negli ultimi mesi, soprattutto dopo che la Cina ne ha temporaneamente bloccato l'esportazione in Giappone nel mese di settembre. Di conseguenza il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti (DOE) ha rilasciato un documento per una strategia di materiali considerati critici per il fatto che possono essere soggetti al "rischio di interruzione di fornitura" a breve termine. La domanda mondiale di elementi delle terre rare è stata di 125.000 tonnellate nel 2010 ed è previsto in progressivo aumento fino a 225.000 tonnellate entro il 2015.
La miniera a Mountain Pass è una fossa aperta di 50 acri (20 ettari) a circa 80 chilometri fuori Las Vegas, circondata da un paesaggio austero di montagne color rosso marrone, alberi di Giosuè e cactus. L'espansione delle operazioni spingerà la miniera ad una profondità tra i 500 metri e i 1.000 metri nei prossimi anni.
Entro il 2012, la rinnovata miniera statunitense potrebbe produrre circa 20.000 tonnellate di materiali di terre rare per anno. Molycorp prevede di utilizzare nuove tecniche di trasformazione più ecologice e meno costose rispetto ai metodi tradizionali.
La miniera di Mountain Pass chiuse nel 2004, dopo una perdita di acque di scarico e l'arrivo sul mercato internazionale dei fornitori cinesi con offerte dei prodotti a prezzi più bassi. Una delle ragioni per la riduzione dei loro prezzi è che quasi la metà delle terre rare prodotte in Cina sono derivati come sottoprodotti delle miniere di ferro.
Molycorp si aspetta di vendere circa 3.000 tonnellate di terre rare quest'anno, proveniente dai minerali stoccati prima che la miniera fosse chiusa e si aspetta di passare in attivo con il sostegno finanziario di una offerta pubblica avvenuta all'inizio di questa estate e il recente investimento di un'importante impresa giapponese, la Sumimoto.
La produzione totale prevista dalla società potrebbe soddisfare la domanda attuale di terre rare negli Stati Uniti. Molycorp ha firmato contratti per vendere il 25 per cento delle 20.000 tonnellate di materiale che si aspetta di produrre nel corso del primo anno e ha lettere di intenti per vendere il resto particolarmente negli Stati Uniti, il Giappone, e nei mercati europei.
Con i permessi idonei l'impresa potrebbe potenzialmente raddoppiare la produzione a 40.000 tonnellate l'anno dopo il 2012. La domanda sarà probabilmente superiore all'offerta per alcuni anni a venire, anche se quasi contemporaneamente Lynas Corporation 's Mount Weld nelle vicinanze di Perth, in Australia, inizierà la produzione come previsto nell'estate 2011 con l'aspettativa di produrre 15.000 tonnellate di terre rare all'anno entro il 2015.
Anche sfruttando le materie prime del posto, i produttori degli Stati Uniti non sono in grado di produrre molte importanti tecnologie basate su alcuni elementi delle terre rare. Bastnasite dalla miniera di Mountain Pass può essere lavorato in loco per produrre l'ossido didimio, una polvere che contiene l'elemento al neodimio, che è fondamentale per rendere leggeri i magneti permanenti. Ma ossido didimio richiede ulteriori elaborazioni per rendere la lega di neodimio-ferro-boro di cui sono fatti i magneti. I magneti sono utilizzati nelle turbine eoliche che richiedono diverse centinaia di chilogrammi di neodimio. Nessuna società negli Stati Uniti ha attualmente la capacità tecnologica, o le necessarie licenze di proprietà intellettuale, per fare magneti al neodimio. Molycorp e Hitachi hanno annunciato un accordo per la produzione di questi magneti negli Stati Uniti. Le due aziende prevedono di firmare un accordo definitivo entro aprile 2011. Secondo il DOE, solo 10 aziende, che si trovano in Germania, Giappone e Cina, attualmente hanno concessa la licenza per produrre magneti del genere. La proprietà intellettuale è i mano della Hitachi Metals e della Magnequench , che ormai fa parte della AMR Technologies, una società con sede in Canada, che è stata acquistata da un consorzio cinese nel 1995. Molycorp dice che le leghe per la produzione di magneti potrebbe aumentare i margini di profitto della società del 125 per cento.
Un recente rapporto pubblicato dellal US Geological Survey stima le riserve di terre rare totale negli Stati Uniti a 1,5 milioni di tonnellate. Ma il rapporto dice che è poco chiaro quante di queste riserve possano essere estratte in modo economicamente sostenibile (concetto del 'picco').
Il rapporto del DOE, segnalato più sopra, delinea una strategia di diversificazione dell'offerta internazionale di terre rare, l'individuazione di materiali sostitutivi, e la necessità di trovare delle modalità nuove per utilizzare i materiali in modo più efficiente ed anche realizzare un sistema di riciclo. I ricercatori di Hitachi, GE, e dell'Università di Delaware stanno collaborando allo sviluppo di un materiale magnetico alternativo che richiede una minore quantità di materiali di terre rare o del tutto assenti. Ma questo ed altri progetti analoghi sono ancora nelle fasi iniziali.
Fonte: Technology Review
Dove vengono impiegate le terre rare:
Magneti permanenti delle turbine eoliche.
Nelle lampade a bulbi fluorescenti: Europium, Terbium, Yttrium
Per vari componenti dei veicoli elettrici e ibridi come esemplificato nella figura sotto riportata.
Magneti permanenti delle turbine eoliche.
Nelle lampade a bulbi fluorescenti: Europium, Terbium, Yttrium
Per vari componenti dei veicoli elettrici e ibridi come esemplificato nella figura sotto riportata.
Cliccare sull'immagine per ingrandire
21 Sc Scandio
39 Y Ittrio
57 La Lantanio
58 Ce Cerio
59 Pr Praseodimio
60 Nd Neodimio
61 Pm Promezio
62 Sm Samario
63 Eu Europio
64 Gd Gadolinio
65 Tb Terbio
66 Dy Disprosio
67 Ho Olmio
68 Er Erbio
69 Tm Tulio
70 Yb Itterbio
71 Lu Lutezio
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martedì 28 dicembre 2010
Un'alternativa al nucleare
Qui di seguito segnaliamo due video, visibili a tutti su YouTube, doppiati in modo diverso rispetto al celebre video commissionato a Saatchi & Saatchi dal governo nazionale per 'spendere' meglio la scelta miope sul nucleare.
Prudentemente nell'originale sono state disattivate le opzioni 'pollice su - mi piace' e 'pollice verso non mi piace' ... temendo un referendum in tempo reale visibile da tutti?
I bus elettrici di Seul
Gli amministratori pubblici di Seul, capitale della Corea del Sud, hanno annunciato la partenza della sperimentazione di una flotta di autobus totalmente elettrici adibiti al servizio di trasporto pubblico per Namsan. Namsen (tradotto "Montagna del Sud"), un picco di 262 metri nel Jung-gu nel distretto del centro di Seoul, è un luogo popolare adatto per chi vuole ammirare il panorama della capitale. La zona circostante la montagna è un parco pubblico gestito dal governo della città.
Lo sviluppo di autobus elettrici nasce nel settembre del 2009 alla firma di un accordo tra Hyundai Heavy Industries e Hankuk Fibra . Le vetture elettriche in servizio per gli itinerari del Monte Namsan sono di 11,05 metri di lunghezza ed in grado di percorrere fino a 83 km con una singola carica. Le batterie ad alta capacità agli ioni di litio si possono ricaricare completamente in meno di 30 minuti con un caricabatterie ad alta potenza, possiede un sistema di risparmio energetico con la rigenerazione in frenata e in discesa. Velocità massima di 100 km/h, ha il pianale ribassato, un motore di 240 kW di potenza, telaio in materiale composito di carbonio che riduce notevolmente il peso del veicolo estendendo nel contempo la durata. Il bus è a forma di arachide con decorazioni che simboleggiano la Torre Namsan e paesaggi del Monte Namsan.
Gli amministratori pubblici di Seul hanno iniziato l'opera di sostituzione degli autobus tradizionali con i primi 5 bus elettrici il 21 di questo mesi. Si prevede di sostituire gradualmente tutti i 14 autobus con bus elettrici e aggiungere altre due caricabatterie veloci agli attuali due esistenti.
Gli stessi amministratori hanno fissato un obiettivo di mettere su strada un totale di 120.000 veicoli elettrici in città entro il 2020, che rappresenteranno il 50 per cento di tutti i veicoli di trasporto pubblico, il 10 per cento delle auto berline e l'1 per cento di camion e furgoni.
Fonte: CNBC e PRNnewswire
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lunedì 27 dicembre 2010
Le batterie agli ioni di litio 'in simbiosi' col virus del tabacco
Presso l'Università del Maryland A. James Clark School of Engineering e la Facoltà di Agraria e delle Risorse Naturali ritengono che i virus hanno una cattiva reputazione e a ragione. La capacità che ha un virus di replicare sé stesso in modo rapido e preciso lo fa essere un flagello distruttivo per animali e piante. Ora un team interdisciplinare di ricercatori presso quella stessa università del Meryland riunito sotto la direzione del Prof. Reza Ghodssi sta cercando di sfruttare e valorizzare le proprietà dei virus di "auto-rinnovamento" e di "auto-assemblaggio" per un fine più alto: costruire una nuova generazione di batterie piccole, potenti, altamente efficienti e celle a combustibile. La rigida forma a bastoncino dei virus mosaico del tabacco (TMV) li fa apparire al microscopio elettronico come spaghetti crudi. Questo virus, ben noto e diffuso, devasta il tabacco, pomodori, peperoni, e altri tipi di vegetazione, ma in laboratorio gli ingegneri hanno scoperto che possono sfruttare le caratteristiche del TMV per costruire minuscoli componenti per batterie agli ioni di litio del futuro. Essi possono modificare le aste del TMV impegnando perpendicolarmente la superficie metallica degli elettrodi di una batteria e organizzare le aste in modelli complicati e ordinati sull'elettrodo, poi, impregnare mano mano le aste con un sottile film conduttivo che funge da collettore-conduttore di corrente e, infine, materiale attivo della batteria che partecipa alle reazioni elettrochimiche.
Come risultato, i ricercatori pensano di poter aumentare notevolmente la superficie degli elettrodi, la loro capacità di immagazzinare energia e consentire una carica/scarica veloce.
Il virus TMV diventa inerte durante il processo di fabbricazione, quindi le batterie risultanti non trasmettono il contagio da virus.
Le nuove batterie registrano un aumento di 10 volte in più la capacità, a parità di peso, di una batteria standard agli ioni di litio.
Come risultato, i ricercatori pensano di poter aumentare notevolmente la superficie degli elettrodi, la loro capacità di immagazzinare energia e consentire una carica/scarica veloce.
Il virus TMV diventa inerte durante il processo di fabbricazione, quindi le batterie risultanti non trasmettono il contagio da virus.
Le nuove batterie registrano un aumento di 10 volte in più la capacità, a parità di peso, di una batteria standard agli ioni di litio.
TMV-Battery Project
Cliccare sull'immagine per avviare il video YouTube
Fonte University of Maryland's A. James Clark School of Engineering e College of Agriculture and Natural Resources
domenica 26 dicembre 2010
Energia nucleare e la questione irrisolta delle scorie radioattive
Dalla pagina del sito web istituzionale svizzero Swiss World Org.
L'energia nucleare è la seconda fonte energetica della Svizzera. Le cinque centrali del paese producono il 38% dell'energia totale (dato 2005).
Nel 2007 il governo svizzero ha annunciato una nuova politica energetica che contempla la possibilità di costruzione di nuovi impianti nucleari (in sostituzione di quelli obsoleti, improduttivi, pericolosi - nota di ME).
Sebbene le centrali nucleari non producano emissioni di gas nocivi per l'atmosfera, il problema dell'eliminazione delle scorie radioattive rimane irrisolto. La pericolosità delle scorie rimane tale per 250'000 anni ed ogni centrale nucleare è obbligata a contribuire ad un fondo per la copertura dei costi di un eventuale decommissionamento dell'impianto.
Smaltimento delle scorie
Le scorie venivano inviate agli impianti di Sellafield (Gran Bretagna) e La Hague (Francia) specializzati nel trattamento di rifiuti radioattivi e nella loro riconversione in nuovo combustibile e in vetro per lo stoccaggio permanente. Questo fino al luglio 2006 quando è stata istituita una moratoria decennale sull'esportazione di questo tipo di combustibile. Le centrali svizzere hanno quindi optato per l'eliminazione diretta tramite lo stoccaggio in un sito provvisorio per circa 40 anni nell'attesa che si raffreddino per poi essere trasferite ad un sito le cui caratteristiche geologiche consentano l'interramento definitivo. L'ubicazione del sito definitivo non è ancora stata individuata, ma un deposito intermedio conosciuto con il nome ZWILAG, è presente sui terreni dell'Istituto Paul Scherrer a una cinquantina di chilometri da Zurigo.
Le ricerche per l'individuazione di un sito permanente idoneo, che si renderà necessario intorno alla metà di questo secolo, sono attivamente in corso in ottemperanza della legge svizzera in materia di protezione dalle radiazioni secondo la quale deve essere possibile eliminare tutti i rifiuti radioattivi prodotti nel paese all'interno dei confini. Ma anche l'opzione a lungo termine che prevede l'impiego di due o tre depositi comuni per tutta l'Europa rimane ancora aperta.
Le ricerche sui vari aspetti dell'eliminazione delle scorie radioattive sono condotte nel laboratorio scavato con un sistema di gallerie a 450 metri di profondità nel granito del massiccio del Grimsel. Qui, scienziati svizzeri e stranieri simulano e conducono esperimenti per studiare gli effetti a lungo termine dello stoccaggio permanente di scorie.
sabato 25 dicembre 2010
venerdì 24 dicembre 2010
Hyundai completa lo sviluppo del SUV Tucson elettrico con Hydrogen Fuel-Cell
Hyundai Motor Company avendo completato lo sviluppo del veicolo a idrogeno di nuova generazione combustibile - la IX Tucson Fuel Cell Electric Vehicle - inizierà i test su strada nel prossimo anno con un occhio rivolto verso la produzione di massa nel 2015.
Il veicolo Hyundai FCEV di terza generazione è dotato di un sistema di alimentazione con cella a combustibile da 100 kW e due serbatoi di stoccaggio dell'idrogeno a 700 bar di pressione. Il SUV può viaggiare per 650 chilometri con una singola carica cioè quanto una vettura a benzina. E' funzionante a temperature fino a meno 25 gradi Celsius.
La percorrenza della ix Tucson FCEV rappresenta un miglioramento del 76 per cento nei confronti della seconda generazione di Tucson FCEV, che aveva una percorrenza limitata a 370 km. Il nuovo modello ha un consumo di 'benzina carburante equivalente' pari a 31 chilometri per litro, un miglioramento del 15 per cento rispetto alla versione precedente.
I veicoli a idrogeno hanno finora registrato oltre 2 milioni di chilometri su strada. Hyundai prevede di effettuare una limitata offerta di Tucson FCEV IX nel 2012 e di iniziare la produzione di massa nel 2015.
Il veicolo Hyundai FCEV di terza generazione è dotato di un sistema di alimentazione con cella a combustibile da 100 kW e due serbatoi di stoccaggio dell'idrogeno a 700 bar di pressione. Il SUV può viaggiare per 650 chilometri con una singola carica cioè quanto una vettura a benzina. E' funzionante a temperature fino a meno 25 gradi Celsius.
La percorrenza della ix Tucson FCEV rappresenta un miglioramento del 76 per cento nei confronti della seconda generazione di Tucson FCEV, che aveva una percorrenza limitata a 370 km. Il nuovo modello ha un consumo di 'benzina carburante equivalente' pari a 31 chilometri per litro, un miglioramento del 15 per cento rispetto alla versione precedente.
I veicoli a idrogeno hanno finora registrato oltre 2 milioni di chilometri su strada. Hyundai prevede di effettuare una limitata offerta di Tucson FCEV IX nel 2012 e di iniziare la produzione di massa nel 2015.
Confronto di nuovo Tucson FCEV IX (3a generazione) e Tucson FCEV (2a generazione)
Fonte Hyundai Motor Company
Osservazioni.
- Il SUV è comunque un veicolo elettrico a tutti gli effetti avendo la trazione con motore elettrico.
- La struttura ha bisogno di un sistema di accumulo di energia, quindi sono indispensabili le batterie.
- Il consumo è di 31 km/l equivalente (per capire dovrebbero specificare se è stato redatto secondo le nuove normative EPA). Inoltre non è chiaro se i km/l sono calcolati sul solo consumo dell'energia accumulata nelle batterie e se la ricarica è esclusivamente offerta dalla fuel cell. In questa carenza di informazioni mi azzardo a trarre delle parzialissime (non)-conclusioni, certamente da aggiornare in futuro. Rispetto ad un veicolo all electric come la Nissan Leaf si scontra con performance consumi di gran lunga inferiore 31 km/l contro 42,8 km/l nel ciclo combinato e 45 nel ciclo cittadino, la Chevy Volt in elettrico 39,3 km/l ma meglio rispetto la Prius ibrida plug-in 21,6 km/l.
- E' abbandonata definitivamente l'ipotesi di utilizzare un motore endotermico in abbinamento all'idrogeno. Arriverà il momento in cui si accorgeranno che anche le fuel cell e l'idrogeno sono inappropriate. Attendiamo.
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Osservazioni.
- Il SUV è comunque un veicolo elettrico a tutti gli effetti avendo la trazione con motore elettrico.
- La struttura ha bisogno di un sistema di accumulo di energia, quindi sono indispensabili le batterie.
- Il consumo è di 31 km/l equivalente (per capire dovrebbero specificare se è stato redatto secondo le nuove normative EPA). Inoltre non è chiaro se i km/l sono calcolati sul solo consumo dell'energia accumulata nelle batterie e se la ricarica è esclusivamente offerta dalla fuel cell. In questa carenza di informazioni mi azzardo a trarre delle parzialissime (non)-conclusioni, certamente da aggiornare in futuro. Rispetto ad un veicolo all electric come la Nissan Leaf si scontra con performance consumi di gran lunga inferiore 31 km/l contro 42,8 km/l nel ciclo combinato e 45 nel ciclo cittadino, la Chevy Volt in elettrico 39,3 km/l ma meglio rispetto la Prius ibrida plug-in 21,6 km/l.
- E' abbandonata definitivamente l'ipotesi di utilizzare un motore endotermico in abbinamento all'idrogeno. Arriverà il momento in cui si accorgeranno che anche le fuel cell e l'idrogeno sono inappropriate. Attendiamo.
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giovedì 23 dicembre 2010
I programmi e i test sui veicoli elettrici della Honda
Il 20 dicembre 2010 Honda Motor Co., Ltd. ha annunciato la sua intenzione di iniziare un programma di test con veicoli elettrici (Electric Vehicle Testing Program) presso la Prefettura di Saitama con alcuni suoi prodotti di prossima generazione di mobilità personale, veicoli elettrici (EV), veicoli ibridi plug-in, scooter elettrici, electric cart stazioni di ricarica ad energia solare. La città di Saitama si trova a 23 chilometri dalla capitale giapponese ed ha una popolazione di circa un milione di abitanti .
Nel marzo 2009, la Honda e la Prefettura di Saitama ha concluso un accordo per collaborare su questioni ambientali.
Il programma di studio comprende:
- evidenziare la praticità e la comodità della tecnologia a trazione elettrica nei prodotti di mobilità di prossima generazione per la mobilità personale elettrici, ibridi a due e quattro ruote
- l'efficacia della produzione di energia solare e altre fonti di energia rinnovabili per contribuire a realizzare una mobilità a basse emissioni.
- l'efficacia delle soluzioni avanzate di comunicazioni e della telematica per migliorare la comodità del cliente e la fruibilità del prodotto.
Il 15 dicembre 2010, la Honda ha annunciato che questo stesso Electric Vehicle Testing Program sarà avviato negli Stati Uniti (Torrance, California). Oltre che in Giappone e Stati Uniti, Honda sta valutando la possibilità di condurre un programma simile in Cina.
Vari test nelle città giapponesi di Saitama, Kumagaya e Chichibu (queste ultime due a nord di Tokio ma più distanti rispetto a Saitama) hanno obiettivi di specifici di per ogni città:
A Saitama City
- test trasporto urbano con Honda EV, Plug-in veicoli ibridi ed EV-neo, attraverso la partnership con servizi di trasporto pubblico quali le stazioni dei treni.
- Studiare l'impatto a basso rumore dei veicoli elettrici nei quartieri residenziali.
A Kumagaya City. Utilizzo in ambiente suburbano metropolitano di EV per un sistema di park-and-ride centrata attorno alla stazione ferroviaria di Kagohara.
A Chichibu City . Collaborare con i cittadini locali, per studiare il comportamento e così incrementare l'uso delle opportunità di mobilità elettrica per il noleggio sia dei cittadini e dei turisti. (MOPAL)
I Veicoli elettrici (EV) che compongono il parco veicolare elettrico e ibrido:
Fit elettrica - Sulla base della popolare Fit nota in Giappone per essere compatta e maneggevole, questo veicolo elettrico dispone di un motore coassiale e di altre tecnologie sviluppate per un veicolo elettrico combinato con batterie della Toshiba agli ioni di litio. La ricarica con una fonte di alimentazione da 200 volt si effettua in meno di sei ore, permettendo una percorrenza superiore a 160 km.
- Veicolo ibrido Plug-in . Basato sulla piattaforma della berlina Inspire di medie dimensioni, questo veicolo dispone di un basso consumo di carburante del motore i-VTEC da 2,0 litri a cui si aggiungono 2 motori elettrici di elevata potenza, appositamente sviluppati per questo sistema. Il veicolo può funzionare in tre modalità di guida: tutto-elettrico, ibrido benzina-elettrico e modalità di pilotaggio del motore. La batteria agli ioni di litio è prodotta da Blue Energy e la sua percorrenza in modalità tutto-elettrico guida può premerete tra i 15 e i 25 km.
- Scooter elettrico (EV-neo). Questo motorino elettrico, che inizierà la produzione per un programma di leasing di vendita il 24 di dicembre c.m. per le aziende che fanno le consegne a corto raggio e anche per gli imprenditori individuali.
- Electric Cart (Monpal ML200). Lanciata nel 2006, questa electric car alla moda, è considerata comoda e facile da guidare, di grande stabilità avendo 4 ruote.
Nel marzo 2009, la Honda e la Prefettura di Saitama ha concluso un accordo per collaborare su questioni ambientali.
Il programma di studio comprende:
- evidenziare la praticità e la comodità della tecnologia a trazione elettrica nei prodotti di mobilità di prossima generazione per la mobilità personale elettrici, ibridi a due e quattro ruote
- l'efficacia della produzione di energia solare e altre fonti di energia rinnovabili per contribuire a realizzare una mobilità a basse emissioni.
- l'efficacia delle soluzioni avanzate di comunicazioni e della telematica per migliorare la comodità del cliente e la fruibilità del prodotto.
Il 15 dicembre 2010, la Honda ha annunciato che questo stesso Electric Vehicle Testing Program sarà avviato negli Stati Uniti (Torrance, California). Oltre che in Giappone e Stati Uniti, Honda sta valutando la possibilità di condurre un programma simile in Cina.
Vari test nelle città giapponesi di Saitama, Kumagaya e Chichibu (queste ultime due a nord di Tokio ma più distanti rispetto a Saitama) hanno obiettivi di specifici di per ogni città:
A Saitama City
- test trasporto urbano con Honda EV, Plug-in veicoli ibridi ed EV-neo, attraverso la partnership con servizi di trasporto pubblico quali le stazioni dei treni.
- Studiare l'impatto a basso rumore dei veicoli elettrici nei quartieri residenziali.
A Kumagaya City. Utilizzo in ambiente suburbano metropolitano di EV per un sistema di park-and-ride centrata attorno alla stazione ferroviaria di Kagohara.
A Chichibu City . Collaborare con i cittadini locali, per studiare il comportamento e così incrementare l'uso delle opportunità di mobilità elettrica per il noleggio sia dei cittadini e dei turisti. (MOPAL)
I Veicoli elettrici (EV) che compongono il parco veicolare elettrico e ibrido:
Fit elettrica - Sulla base della popolare Fit nota in Giappone per essere compatta e maneggevole, questo veicolo elettrico dispone di un motore coassiale e di altre tecnologie sviluppate per un veicolo elettrico combinato con batterie della Toshiba agli ioni di litio. La ricarica con una fonte di alimentazione da 200 volt si effettua in meno di sei ore, permettendo una percorrenza superiore a 160 km.
- Veicolo ibrido Plug-in . Basato sulla piattaforma della berlina Inspire di medie dimensioni, questo veicolo dispone di un basso consumo di carburante del motore i-VTEC da 2,0 litri a cui si aggiungono 2 motori elettrici di elevata potenza, appositamente sviluppati per questo sistema. Il veicolo può funzionare in tre modalità di guida: tutto-elettrico, ibrido benzina-elettrico e modalità di pilotaggio del motore. La batteria agli ioni di litio è prodotta da Blue Energy e la sua percorrenza in modalità tutto-elettrico guida può premerete tra i 15 e i 25 km.
- Scooter elettrico (EV-neo). Questo motorino elettrico, che inizierà la produzione per un programma di leasing di vendita il 24 di dicembre c.m. per le aziende che fanno le consegne a corto raggio e anche per gli imprenditori individuali.
- Electric Cart (Monpal ML200). Lanciata nel 2006, questa electric car alla moda, è considerata comoda e facile da guidare, di grande stabilità avendo 4 ruote.
Ulteriori specifiche dei vari veicoli elettrici oggetto delle sperimentazioni nei vari programmi di mobilità urbana
Fonte: Honda.
mercoledì 22 dicembre 2010
Sovvenzioni alle auto elettriche: Gran Bretagna 50 milioni - Italia ZERO
Il ministro dei Trasporti Philip Hammond. ha annunciato Martedì 14 dicembre 2010 che il governo britannico ha stanziato contributi di cui potranno disporre gli acquirenti di auto elettriche con uno sconto del 25%, fino ad un massimo di 5.000 sterline (5.900 euro circa) e che il territorio di cinque regioni sarà coperto dall'installazione di punti di ricarica. Questo in previsione della messa su strada dellee auto elettriche CZero Citroen, disponibili già nei primi mesi del 2011, mentre la Nissan Leaf e la Tata Vista EV saranno disponibili nel marzo 2011. Dall'inizio del 2012 saranno disponibili anche le ibride Toyota Prius Plug-in, la Ampera Vauxhall e Chevrolet Volt. Altre seguiranno il prossimo anno. Le regioni che vedranno l'installazione de punti di ricarica locale e che hanno offerto una quota di un fondo di 20.000.000 di sterline (23,5 milioni di euro) per la realizzazione, sono l'est dell'Inghilterra, le Midlands, Greater Manchester, Irlanda del Nord e Scozia. Nell'est dell'Inghilterra i punti di ricarica sono a Stansted, Cambridge, Norwich e Ipswich. I punti Midlands comprendono Birmingham, Coventry, Nottingham e Worcester, mentre i punti scozzesi di Edimburgo e includono il centro di Glasgow.
Mr Hammond oggi ha detto: "Qualche anno fa, le auto a bassissime emissioni per un mercato di massa apparivano solo un sogno irrealizzabile. Ora sono una realtà e possiamo avere tutte le comodità di una vettura senza emissioni di carbonio. L'azione del governo per sostenere i veicoli a prezzi accessibili e più punti locali di ricarica significa che siamo sulla soglia di una rivoluzione verde emozionante. Il 2011 potrebbe essere ricordato come l'anno in cui l'auto elettrica è decollata. Il pubblico britannico ha in passato dimostrato di essere pronto ad abbracciare le nuove tecnologie e adottare iniziative concrete per adottare uno stile di vita più rispettoso dell'ambiente, in modo da poter veramente essere all'inizio di qualcosa di grande."
Il ministro degli affari Mark Prisk ha detto: "La notizia di oggi è che gli automobilisti saranno in grado di scegliere tra almeno nove auto sotto il regime di incentivazione e che stiamo espandendo le infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici al fine di rafforzare ulteriormente il messaggio che il Regno Unito è il principale produttore europeo di veicoli a ultra bassa emissione di carbonio ".
Paul Everitt chief executive della Society of Motor Manufacturers and Traders ha aggiunto: "L'industria automobilistica sta facendo grandi progressi nella realizzazione pratica di veicoli a basse emissioni di carbonio e vedremo ulteriori progressi delle nuove tecnologie negli anni a venire. Gli annunci di oggi confermano che il Regno Unito vuole essere un competitore importante per i prodotti a basse emissioni di carbonio e diventare vincente nel settore economico e ambientale".
Mr Hammond oggi ha detto: "Qualche anno fa, le auto a bassissime emissioni per un mercato di massa apparivano solo un sogno irrealizzabile. Ora sono una realtà e possiamo avere tutte le comodità di una vettura senza emissioni di carbonio. L'azione del governo per sostenere i veicoli a prezzi accessibili e più punti locali di ricarica significa che siamo sulla soglia di una rivoluzione verde emozionante. Il 2011 potrebbe essere ricordato come l'anno in cui l'auto elettrica è decollata. Il pubblico britannico ha in passato dimostrato di essere pronto ad abbracciare le nuove tecnologie e adottare iniziative concrete per adottare uno stile di vita più rispettoso dell'ambiente, in modo da poter veramente essere all'inizio di qualcosa di grande."
Il ministro degli affari Mark Prisk ha detto: "La notizia di oggi è che gli automobilisti saranno in grado di scegliere tra almeno nove auto sotto il regime di incentivazione e che stiamo espandendo le infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici al fine di rafforzare ulteriormente il messaggio che il Regno Unito è il principale produttore europeo di veicoli a ultra bassa emissione di carbonio ".
Paul Everitt chief executive della Society of Motor Manufacturers and Traders ha aggiunto: "L'industria automobilistica sta facendo grandi progressi nella realizzazione pratica di veicoli a basse emissioni di carbonio e vedremo ulteriori progressi delle nuove tecnologie negli anni a venire. Gli annunci di oggi confermano che il Regno Unito vuole essere un competitore importante per i prodotti a basse emissioni di carbonio e diventare vincente nel settore economico e ambientale".
Il Stephen Glaister della RAC Foundation ha aggiunto: "I 43.000.000 di sterline (50,6 milioni di euro) che vengono messi a disposizione fino all'inizio del 2012 significa che almeno 8.600 automobilisti potranno beneficiare della sovvenzione. Questo deve essere messo in relazione al contesto dei 28 milioni di automobili nel Regno Unito e le annuali le vendite di auto nuove pari a circa due milioni. Chiaramente siamo ancora lontani da un mercato di massa a prezzi accessibili per questi veicoli, ma questo è un passo molto gradito nella giusta direzione".
C'è da dire che la Ampera della Opel costerà 28.995sterline anche con il contributo di 5.000 sterline.
Edmund King presidente della AA ha dichiarato: "I contributi per le auto elettriche saranno un importante catalizzatore per il cambiamento. Ci rallegriamo del fatto che una serie di vere automobili alimentate da energia elettrica sarà sul mercato nel nuovo anno. Auto elettriche e di auto ibride/electric e plug-in rappresenteranno una fetta importante del mercato, in particolare nelle aree urbane per il futuro."
Fonte The Indipendent
L'immagine è la Apera presentata al MotorShow di Bologna all'inizio di Dicembre.
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martedì 21 dicembre 2010
Con le nanotecnologie, batterie agli ioni di litio ad alta densità di potenza
Alcuni ricercatori della Nanyang Technological University di Singapore hanno rivestito nanofili di SnO2 con pentossido di vanadio (V2O5) utilizzando un semplice metodo di gas-phase-based. Un elettrodo composto da un nucleo e nanofilamenti di SnO2/V2O5 offre un'alta densità di potenza di circa 60 kW/kg, mentre la densità di energia si aggira intorno a 282 Wh/kg.
Il pentossido di vanadio avendo il vantaggio di essere economico, facile da sintetizzare, ed avere alte densità di energia ha attratto molto interesse sia per applicazioni sugli elettrodi delle batterie che sui supercondensatori. (Wang, 2006)
Nel loro studio pubblicato sulla rivista Advanced Materials, tra le note che l'équipe di ricercatori dell'Università di Nanyang ha evidenziato ce n'è una interessante sull'elettrodo il quale presenta anche una buona stabilità nei cicli. Tale performance si dimostra essere molto promettente per le applicazione sulle batterie al litio ad alta risposta e potenza, ovvero alta velocità di ricarica e richiesta di energia in fase di scarica, naturalmente.
Il pentossido di vanadio avendo il vantaggio di essere economico, facile da sintetizzare, ed avere alte densità di energia ha attratto molto interesse sia per applicazioni sugli elettrodi delle batterie che sui supercondensatori. (Wang, 2006)
Nel loro studio pubblicato sulla rivista Advanced Materials, tra le note che l'équipe di ricercatori dell'Università di Nanyang ha evidenziato ce n'è una interessante sull'elettrodo il quale presenta anche una buona stabilità nei cicli. Tale performance si dimostra essere molto promettente per le applicazione sulle batterie al litio ad alta risposta e potenza, ovvero alta velocità di ricarica e richiesta di energia in fase di scarica, naturalmente.
Fonte: On Green
Tanto per capirci, le famose e conosciute batterie ai polimeri di litio che abbiamo utilizzato per realizzare il famoso 'cinquino' ( qui e qui il video), le più avanzate già 4 anni fa e che restano attualmente le più leggere tra quelle prodotte disponibili sul mercato, hanno una densità gravitometrica di 176 Wh/kg (contro i 282 Wh/kg di queste al vanadio) ed una densità di energia di 0,89 kW/kg quindi 67 volte inferiore rispetto alle batterie Nanyang, ovvero si ricaricherebbero nel tempo necessario per una transazione di pagamento con la carta di credito della quantità di energia elettrica immagazzinata nelle batterie o contare la cartamoneta tirata fuori dal portafogli.
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lunedì 20 dicembre 2010
Consumi petroliferi italiani nel mese di novembre 2010
I consumi petroliferi italiani nel mese di novembre 2010 sono ammontati a circa 6,1 milioni di tonnellate, con una crescita dell’ 1,1% (+68.000 tonnellate rispetto allo stesso mese del 2009).
I prodotti autotrazione, a parità di giorni di consegna, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo dell’1,5% (-12.000 tonnellate) rispetto a novembre 2009 mentre il gasolio autotrazione un aumento del 4,5% (+93.000 tonnellate).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di novembre è così risultata pari a circa 3 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,8% (+81.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2009.
Il Gpl autotrazione, sempre in novembre, ha mostrato un aumento del 3,3 mentre i lubrificanti un più 8,3%.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 21,1% con quelle diesel che hanno rappresentato il 51,7% del totale (era il 39,3% nell’ottobre 2009).
I volumi immessi al consumo nel mese di novembre sono stati pari a 0,8 milioni di tonnellate (benzina auto), 2,2 milioni di tonnellate (gasolio auto) e 0,2 milioni di tonnellate (oli combustibili).
Nei primi undici mesi 2010 i consumi sono stati pari a circa 66,8 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 2,9% (-1.999.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2009.
La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione del 5,9% (-568.000 tonnellate) e il gasolio dello 0,4% (-100.000 tonnellate).
Nei primi undici mesi del 2010 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio) evidenzia una flessione del 2% (-668.000 tonnellate).
Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in calo dell’8,2%, con quelle diesel a coprire il 45,7% del totale (era il 42,1% nel gennaio-novembre 2009).
Roma, 16 dicembre 2010 – COMUNICATO STAMPAI prodotti autotrazione, a parità di giorni di consegna, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo dell’1,5% (-12.000 tonnellate) rispetto a novembre 2009 mentre il gasolio autotrazione un aumento del 4,5% (+93.000 tonnellate).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di novembre è così risultata pari a circa 3 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,8% (+81.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2009.
Il Gpl autotrazione, sempre in novembre, ha mostrato un aumento del 3,3 mentre i lubrificanti un più 8,3%.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 21,1% con quelle diesel che hanno rappresentato il 51,7% del totale (era il 39,3% nell’ottobre 2009).
I volumi immessi al consumo nel mese di novembre sono stati pari a 0,8 milioni di tonnellate (benzina auto), 2,2 milioni di tonnellate (gasolio auto) e 0,2 milioni di tonnellate (oli combustibili).
Nei primi undici mesi 2010 i consumi sono stati pari a circa 66,8 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 2,9% (-1.999.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2009.
La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione del 5,9% (-568.000 tonnellate) e il gasolio dello 0,4% (-100.000 tonnellate).
Nei primi undici mesi del 2010 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio) evidenzia una flessione del 2% (-668.000 tonnellate).
Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in calo dell’8,2%, con quelle diesel a coprire il 45,7% del totale (era il 42,1% nel gennaio-novembre 2009).
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Cliccare sul grafico per ingrandirlo
e il grafico relativo ai mesi raggruppati per anno solare
Cliccare sul grafico per ingrandirlo
Leggere anche:
- Ottobre
- Settembre
- Agosto
- Luglio (qui sono link dei mesi recedenti)
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L'Istat conferma il dato sull'inflazione per novembre. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, comprensivo dei tabacchi, ha registrato una variazione nulla rispetto al mese di ottobre e di più 1,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Al netto dei tabacchi l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, pari a 139,6, ha presentato nel mese di novembre 2010 una variazione congiunturale nulla e una variazione tendenziale pari a più 1,6%. "Dopo essere salito ad ottobre all'1,7%, a novembre il tasso di inflazione, misurato sulla base dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, si è stabilizzato", spiega l'Istat.
A novembre i prezzi della benzina sono saliti del 6,1% su base annua e dell'1,2% su base mensile. I prezzi del gasolio per auto sono cresciuti del 10% in termini tendenziali e dell'1,7% sul piano congiunturale. Per quanto riguarda il Gpl, l'indice registra un rialzo del 20,2% su novembre del 2009 e dell'1,9% su ottobre 2010. Il carrello della spesa ha registrato un aumento dei prezzi superiore alla media: per il raggruppamento dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (da cibo ai carburanti) i prezzi sono aumentati del 2,1% su base annua, contro un tasso di inflazione al +1,7%.
16 dicembre 2010
Fonte: Tiscali notizie
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Secondo il ilsole24ore l'Iran ha deciso di quadruplicare il costo della benzina togliendo i contributi statali, passando da 1.000 a 4.000 rial (da 10 a 30 centesimi di euro) al litro e per chi supera i 50 litri al mese passa a 7.000 rial, 51,5 cent. Impennata anche per il gasolio da autotrazione che passa da 165 a 1.500 rial.
Se guardiamo i dati presenti nel sito web dell'Unione Petrolifera il costo della benzina in Italia scorporando IVA e accise è 57,8 cent. (51,5 cent in Iran contro 57,8c ent in Italia)
In aumento anche luce e gas, in Iran, ed anche acqua dalle tre alla cinque volte.Se guardiamo i dati presenti nel sito web dell'Unione Petrolifera il costo della benzina in Italia scorporando IVA e accise è 57,8 cent. (51,5 cent in Iran contro 57,8c ent in Italia)
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domenica 19 dicembre 2010
Geopower Europe 2010, conferenza del Consiglio europeo dell'energia geotermica
Alla conferenza di Parigi tenutasi dall'8 al 9 Dicembre hanno partecipato oltre 200 rappresentanti di aziende del settore attive in 32 paesi diversi. Il 2 ° convegno annuale Geopower Europe e la mostra collegata sono stati incentrati sulla politica, la finanza, e le opportunità che ha riunito i responsabili degli amministratori, servizi pubblici, sviluppatori ed investitori di tutto il mondo per condividere idee e definire le azioni necessarie per portare avanti gli investimenti per lo sviluppo geotermico. L'obiettivo del 2050 è incentrato verso l'obiettivo di coprire con la geotermia il 20 % della domanda di energia primaria in Europa.
Per quanto riguarda il nostro Paese era presente Francesco Starace, Amministratore Delegato, Enel Green Power, Italia. Enel Green Power è il terzo produttore di energia geotermica nel mondo con piani di sviluppo della geotermia con sedi in Cile (Santiago) e negli Stati Uniti (Nevada, Reno) oltre che in Italia, in Toscana di Pisa e Larderello. La capacità totale installata al dicembre 2008 è di 671 MW e la produzione lorda di energia raggiunge i 5.000 GWh /anno, che rappresenta il 25% del fabbisogno elettrico della Toscana, la regione dove si trovano tutti i campi geotermici in funzione in Italia. Altre due unità sono state completate e la capacità totale installata ha raggiunto 695 MW entro la fine del 2009. I risultati più rilevanti vengono da due impianti negli Stati Uniti - Nevada (Stillwater e Salt Wells), il primo binario realizzato da Enel Green Power, per una capacità complessiva di 47 MW, l'unità Berlin III in El Salvador, in collaborazione con una utility locale LaGeo, portando in portafoglio Enel Green Power al 36% della capacità totale geotermica del paese (200 MW), e progetti in fase avanzata di realizzazione di in Cile a Apacheta e Stati Uniti nello Utah. Ulteriori esplorazioni sono in corso in California, Nevada, Oregon, Nicaragua, Guatemala e Cile.
Quella geotermica è una fonte di energia a zero emissioni, in grado di coprire anche i carichi di base (produce 24 al giorno) ed è già una delle fonti rinnovabili più competitive. Il suo utilizzo è però finora limitato dalla disponibilità della risorsa, reperibile per la generazione elettrica solo in poche aree. Il futuro è tuttavia affidato ai nuovi sistemi avanzati (EGS - Enhanced Geothermal System) in grado di produrre energia elettrica dai molto più diffusi acquiferi a basse temperature, nonché calore per riscaldamento (tramite pompe di calore geotermiche), praticamente ovunque.
Fonti: GreenPowerConferences.co.uk , La Stampa
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sabato 18 dicembre 2010
La Russia all'attacco del mercato delle auto ibride
Il miliardario russo Mikhaïl Prokhorov il 13 Dicembre ha presentato alla stampa la prima auto ibrida russa, la " Ë-Mobile " che entrerà in produzione nel 2012 col marchio "Ë-auto", una joint venture tra Onexim Group di Mikhaïl Prokhorov e il costruttore Yarovit-Motors. 150 milioni di euro. Quasi tutti i componenti verranno dalla Russia (l'80%) e dell'ex Unione Sovietica. Una velocità massima di 130 km/h ed una percorrenza di circa 1000 km con i serbatoi riempiti di benzina o gas naturale.
Ma Ë-mobile ( Ë si pronuncia "IO" in Russo) non rappresenta la sola novità, infatti al modello ibrido benzina/elettrico si aggiungeranno altri 3 modelli:
-Ë-Cross-Coupé, a 2 porte coupé,
-Ë-Microvan, a 5 posti,
- Ë-Fourgon, un piccolo van.
- Ë-Fourgon, un piccolo van.
Le auto dovrebbero essere a buon mercato, si dice, essendo vendute a 450.000 rubli (11.000 euro) al massimo. Il gruppo spera di produrne 10.000 modelli all'anno.
Questo progetto rientra in un piano di sviluppo del governo russo e di modernizzazione del Paese in particolare attraverso lo sviluppo delle nuove tecnologie a Innograd "city of the innovation " una specie di Silicon Valley Russa.
Fonti: Wall Street Journal e New York Times
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venerdì 17 dicembre 2010
I filobus di Novosibirsk, Siberia
L'Istituto di Chimica dei Solidi di Novosibirsk ha realizzato accumulatori agli ioni di litio ad alta capacità con materiali a nano-struttura che verranno utilizzati per alimentare i filobus dei trasporti pubblici urbani.
Quando vengono abbassati i trolley, i motori elettrici dei bus continuano ad essere alimentati dalle batterie per solo un paio di chilometri senza dover seguire il percorso tracciato dai fili aerei, anche se la quantità di energia accumulata nelle batterie al litio permetterebbe di estendere tale distanza fino a 30 chilometri. Le batterie vengono ricaricate durante il percorso nel quale il filobus è collegato alla rete aerea.
Il servizio per il trasporto dei passeggeri con i nuovi filobus partirà nella prossima primavera.
"Questi veicoli sono altamente ecologici ed economici e consumano meno energia elettrica. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di introdurre i nuovi filobus" dice un funzionario comunale, Valeri Novoselov. " Il filobus può contribuire a ridurre le emissioni nocive", spiega Valeri Novoselov " e con l'uso di accumulatori al litio, il costo del trasporto è ridotto di dieci volte".
Fonte: The Voice of Russia
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giovedì 16 dicembre 2010
Fibre a nanostruttura intrecciate per allungare la vita delle batterie al litio?
Alcuni ricercatori del Pacific Northwest National Laboratory di Richland nello stato di Washington, USA, hanno probabilmente individuato le cause dell'invecchiamento delle batterie al litio. Qui potete vedere un video che, attraverso l'uso di immagini ad alta risoluzione, dimostra come i fili degli elettrodi all'interno di batterie ricaricabili Li-ion si contorcano nella fase di ricarica.
I fili sottili si ingrossano e si contorcono sotto l'azione della ricarica che, nelle ripetute azioni dei cicli di scarica ricarica applicata ai fili di ossido di stagno (elettrodo negativo), si ritiene determinino il decadimento delle batterie a lungo termine. Il ripetuto cambiamento di forma potrebbe danneggiare i materiali dell'elettrodo con l'introduzione di piccoli difetti che si accumulano nel tempo.
In questa ricerca, Chongmin Wang, uno scienziato dei materiali presso il Department of Energy's Pacific Northwest National Laboratory, ha concluso che i fili di dimensioni nanometriche possono essere più adatti per l'impiego nelle batterie Li-Ion. Egli ha verificato che i nano-fili di ossido di stagno sono stati in grado di resistere alle deformazioni associate al flusso elettrico meglio dell'ossido di stagno tradizionale. Quidi Mr. Wang ritiene che sarebbe più opportuno conformare il materiale nanometrico come una cavo di acciaio, costituita da fili più sottili intrecciati, piuttosto che la produzione di una corda più spessa.
La sintesi dello studio del PNNL lo possiamo leggere qui:
Per vedere la figura andare al sito PNNL qui
This nano-sized battery reveals how positive lithium ions
flood the negative electrode (blue), changing the size,
shape and nature of the material (the green part of the electrode).
Some rechargeable materials might be more resilient than others
to the repeated shape-changing.
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mercoledì 15 dicembre 2010
Nuovo record di velocità con un velivolo elettrico
Un pilota francese alle cloche del Cri-Cri, un piccolo velivolo spinto da due motori elettrici, ha superato il precedente record stabilito da un team italiano (*) nel 2009 con 155 miglia orarie (249,5 km/h) raggiungendo 162 miglia orarie (260,7 km/h).
L'aereo ha utilizzato motori elettrici Electravia da 35 cavalli (26 kW) di potenza modificati per essere collegati con le eliche. Per ragioni di sicurezza si è scelto di non spingere oltre il 75% della potenza disponibile altrimenti avrebbe potuto raggiungere la velocità di 220 miglia orarie (354 km/h).
Leggere anche:
- Un aereo biposto totalmente elettrico
- Un Cessna 172 elettrico
- Solar Impulse. Il giro del mondo con un aereo solare
Inoltre la label
(*) ... Italian astronaut Maurizio Cheli electrified the green flying world (okay, it's a small — but dedicated — group) with his record-setting flight of a fully electric airplane.
The electric SkySpark flew for the first time June 8, then on June 10 was airborne for 8 minutes and hit a top speed of 155 mph (250 km/h). That speed is said to be a record speed for a 100-percent electrically powered aircraft, according to SkySpark.... (continua qui )
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L'aereo ha utilizzato motori elettrici Electravia da 35 cavalli (26 kW) di potenza modificati per essere collegati con le eliche. Per ragioni di sicurezza si è scelto di non spingere oltre il 75% della potenza disponibile altrimenti avrebbe potuto raggiungere la velocità di 220 miglia orarie (354 km/h).
Leggere anche:
- Un aereo biposto totalmente elettrico
- Un Cessna 172 elettrico
- Solar Impulse. Il giro del mondo con un aereo solare
Inoltre la label
(*) ... Italian astronaut Maurizio Cheli electrified the green flying world (okay, it's a small — but dedicated — group) with his record-setting flight of a fully electric airplane.
The electric SkySpark flew for the first time June 8, then on June 10 was airborne for 8 minutes and hit a top speed of 155 mph (250 km/h). That speed is said to be a record speed for a 100-percent electrically powered aircraft, according to SkySpark.... (continua qui )
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martedì 14 dicembre 2010
La General Motors in Cina per la Sail elettrica
La vettura è ancora da considerare una concept car, ma molto probabilmente la vedremo in produzione nel prossimo futuro.
Mr. Wale ha rivelato anche che GM-Cina sta lavorando su un ibrido Buick Lacrosse (foto sotto), che uscirà nel 2011.
Fonte: Tycho
Notizie degli ultimi giorni gettavano qualche nube oscura nei cieli elettrici cinesi. In particolare la BYD (*) sembra avere l'intenzione di rivedere i propri piani di produzione della vettura elettrica E6 a causa della scarsa attenzione da parte dei governi locali, cinesi, a predisporre il terreno adatto allo sviluppo del settore con le infrastrutture di ricarica. Ciò comporta un rallentamento dei piani produttivi con numeri di gran lunga inferiori rispetto a quelli preventivati. Come abbiamo visto, del tutto opposta è l'intenzione della GM che invece vuole produrre veicoli elettrici e ibridi in Cina ... ci crede.
(*) Leggere anche:
Cara, ma non tanto, per costruire i tuoi sogni
BYD fornisce ai tassisti cinesi le prime auto elettriche
BYD e Daimler-Benz insieme per le auto elettriche
BYD riceve la licenza di produzione per l'auto elettrica E6
Comunque la BYD se da una parte dichiara di volere, dovere rallentare la corsa dall'altra dimostra di non avere nessuna intenzione a fermarsi. Infatti (Agenzia Reuters) l'anno prossimo consegnerà una cinquantina di auto elettriche E6 agli acquirenti dello Stato della California, con un anno di ritardo, ed ha accordi per fornire un certo numero di autobus completamente alimenti a batteria per Los Angeles per il secondo trimestre del 2011..
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lunedì 13 dicembre 2010
Furgone elettrico Peugeot/Venturi
In collaborazione con Venturi, Peugeot ha realizzato un van completamente elettrico sulla base del modello già in produzione con motore tradizionale Partner Origin.
La versione elettrica del furgone mantiene le caratteristiche precedenti come la cubatura di 3 m3 di volume e un carico utile di 575 kg. Grazie al posizionamento delle batterie nella parte anteriore del veicolo, il Partner Electric Origine Venturi conserva la praticità di lavoro.
E 'dotato di batterie Zebra' '(cloruro di sodio nichel) con una capacità di 23,5 kWh, un motore elettrico che eroga 42 kW di potenza massima (57 CV) e coppia massima di 173 Nm.
L'autonomia del veicolo può raggiungere i 120 km, a seconda della carica, mentre la velocità massima è di
110 km / h. Il furgone si ricarica all'80% in 5 ore ricaricabili tramite una presa standard.
La conversione elettrica è garantita da Venturi per 3 anni o 30.000 km.
Fonte: comunicato stampa Peugeot
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Dati tecnici
Batterie
Zebra 'di sodio' batterie al nichel-cloruro
Capacità: 76 Ah - 23,5 kWh
Raffreddamento ad aria
Sistema di frenatura a recupero
Temperatura interna di esercizio 270 ° C
Peso: 201 kg
Durata: oltre 1.000 cicli
Motore
Trifase di tipo asincrono
Potenza: 21 kW (29 CV) nominale / 42 kW (57 CV) di picco
Coppia: 173 Nm
MesDea TIM600 variatore
Ricarica
80% in 5 ore tramite la presa standard (220 V - 16A standard)
Carica di potenza: 3.200 W
Performance
Autonomia: 120 km (con conducente senza carico utile)
Max. velocità: 110 chilometri all'ora
0-400 m: 24 s
0 - 1000 m: 48 s
Dimensioni Esterne
Lunghezza: 4.137 millimetri
Larghezza (con retrovisori): 1.960 millimetri
Altezza: 1.819 millimetri
Base di rotella: 2.693 millimetri
Sbalzo anteriore: 836 millimetri
Sbalzo posteriore: 608 millimetri
Dimensioni Interne
Il volume di carico area: 3 m3
Larghezza tra passaruote: 1.190 millimetri
Lunghezza di carico piano: 1.700 mm
Lunghezza massima di carico del pavimento: 2.100 millimetri
Altezza massima di carico: 1.246 millimetri
Peso
Carico utile: 575 kg (senza conducente)
Peso a vuoto: 1.315 kg
Peso lordo del veicolo (PTT): 1.890 kg
Peso lordo treno (GTW): 2.040 kg
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110 km / h. Il furgone si ricarica all'80% in 5 ore ricaricabili tramite una presa standard.
La conversione elettrica è garantita da Venturi per 3 anni o 30.000 km.
Fonte: comunicato stampa Peugeot
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Partner Origin elettrico / Venturi
Dati tecnici
Batterie
Zebra 'di sodio' batterie al nichel-cloruro
Capacità: 76 Ah - 23,5 kWh
Raffreddamento ad aria
Sistema di frenatura a recupero
Temperatura interna di esercizio 270 ° C
Peso: 201 kg
Durata: oltre 1.000 cicli
Motore
Trifase di tipo asincrono
Potenza: 21 kW (29 CV) nominale / 42 kW (57 CV) di picco
Coppia: 173 Nm
MesDea TIM600 variatore
Ricarica
80% in 5 ore tramite la presa standard (220 V - 16A standard)
Carica di potenza: 3.200 W
Performance
Autonomia: 120 km (con conducente senza carico utile)
Max. velocità: 110 chilometri all'ora
0-400 m: 24 s
0 - 1000 m: 48 s
Dimensioni Esterne
Lunghezza: 4.137 millimetri
Larghezza (con retrovisori): 1.960 millimetri
Altezza: 1.819 millimetri
Base di rotella: 2.693 millimetri
Sbalzo anteriore: 836 millimetri
Sbalzo posteriore: 608 millimetri
Dimensioni Interne
Il volume di carico area: 3 m3
Larghezza tra passaruote: 1.190 millimetri
Lunghezza di carico piano: 1.700 mm
Lunghezza massima di carico del pavimento: 2.100 millimetri
Altezza massima di carico: 1.246 millimetri
Peso
Carico utile: 575 kg (senza conducente)
Peso a vuoto: 1.315 kg
Peso lordo del veicolo (PTT): 1.890 kg
Peso lordo treno (GTW): 2.040 kg
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domenica 12 dicembre 2010
Un impianto fotovoltaico per i veicoli elettrici
Una pozza di acqua melmosa del Pacific Northwest National Laboratory di Richland nello stato di Washington è diventata la sede di produzione di energia fotovoltaica di 126.000 watt di potenza per alimentare dodici stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Questo impianto è il più grande dello stato di Washington.
Il sistema utilizza 528 moduli SW240 SolarWorld ed è stato progettato per produrre 175.000 kWh di energia all'anno essenzialmente utilizzata per erogare energia attraverso 12 colonnine di ricarica dedicate alla ricarica di veicoli elettrici.
Fonte: Hire Electric
Il sistema utilizza 528 moduli SW240 SolarWorld ed è stato progettato per produrre 175.000 kWh di energia all'anno essenzialmente utilizzata per erogare energia attraverso 12 colonnine di ricarica dedicate alla ricarica di veicoli elettrici.
Fonte: Hire Electric
sabato 11 dicembre 2010
Una monoposto giapponese old style
Una curiosità, niente di più, poi alla fine capirete perché.
Mi ha incuriosito la linea che si rifà più o meno alle vecchie auto degli anni '20 del secolo passato, così ho guardato il sito web originale giapponese col traduttore automatico.
Mi ha incuriosito la linea che si rifà più o meno alle vecchie auto degli anni '20 del secolo passato, così ho guardato il sito web originale giapponese col traduttore automatico.
La " Miluira " è una monoposto che raggiunge appena 60 chilometri all'ora e ha una percorrenza di solo 35 chilometri, ha batterie a piombo-acido 72V, 70 Ah. Quindi niente moderne batterie agli ioni di litio. Dalla foto riconosco le Yellow Top della Optima. Pesa in tutto 350 kg, 2 ruote motrici ciascuna con un motore da 1,75 kW di potenza.
Guardo un po' le foto presenti del sito web. Bellina.
Quanto costerà, visto l'apparato meccanico apprezzabile ma vista anche la non certo alta quantità di tecnologia dispiegata? In fondo, ma in fondo in fondo, nella pagina delle caratteristiche tecniche, c'è scritta chiara chiara la cifra in yen: 6.300.000 ma ...tax included, comprese le tasse. Ovvero, giusto al cambio, 56.582 euro ed qualche eurocent che probabilmente verrebbero scontati al momento dell'acquisto.
Quanto costerà, visto l'apparato meccanico apprezzabile ma vista anche la non certo alta quantità di tecnologia dispiegata? In fondo, ma in fondo in fondo, nella pagina delle caratteristiche tecniche, c'è scritta chiara chiara la cifra in yen: 6.300.000 ma ...tax included, comprese le tasse. Ovvero, giusto al cambio, 56.582 euro ed qualche eurocent che probabilmente verrebbero scontati al momento dell'acquisto.
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Davvero ... bellina.
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venerdì 10 dicembre 2010
Batterie al litio con grafene all'anodo
cliccare sull'immagine per ingrandire |
Qualche giorno fa abbiamo parlato del grafene come elemento base per una nuova tipologia di supercaps dalle caratteristiche eccezionali, ovvero grande densità di energia ponderale confrontabile con quella delle moderne e più evolute batterie agli ioni di litio e una probabile vita operativa vicina a quella dei supercapacitori. Qui il Post.
Adesso abbiamo trovato in rete uno studio che riguarda le batterie al litio "Large reversible capacity of high quality graphene sheets as an anode material for lithium-ion batteries" che, basandosi ancora sul grafene come elemento all'anodo, ne garantirebbe una densità di energia di gran lunga superiore a quelle attualmente in commercio, 7/10 volte.
Qui la l'abstract dello studio condotto da Peichao Lian, Xuefeng Zhu, Shuzhao Liang, Zhong Li, Weishen Yang, Haihui Wang, della School of Chemistry & Chemical Engineering, South China University of Technology, Wushan Road, Guangzhou 510640, China e della State Key Laboratory of Catalysis, Dalian Institute of Chemical Physics, Chinese Academy of Sciences, China
Fogli di grafene di alta qualità sono stati preparati partendo da polvere di grafite mediante ossidazione e successiva
rapida espansione termica in atmosfera di azoto. Il processo di preparazione è stato studiato sistematicamente
mediante diffrazione di raggi X (XRD), spettroscopia infrarossa Fourier (FTIR), spettroscopia Raman Brunauer-Emmett-Teller (BET) e misurazioni. La morfologia e la struttura dei fogli di grafene sono stati determinati dal microscopio elettronico a scansione (SEM) e trasmissione di elettroni ad alta risoluzione microscopia (HRTEM). Le prestazioni elettrochimiche sono state valutate nelle celle a moneta di tipo litio metallico. Si è rilevato che i fogli di grafene possiedono una morfologia arricciata costituita da un sottile struttura rugosa simile alla carta spessa alcuni strati (~ 4 strati) e grande area specifica (492.5m2 g-1). La prima capacità dei fogli di grafene preparati era 1264mAh g-1 con una densità di corrente di 100mAg-1. Anche con una alta densità di corrente di 500mAg-1, la capacità reversibile specifica è rimasta a 718mAh g-1. Dopo 40 cicli, la capacità reversibile era ancora conservata a 848mAh g-1 con una densità di corrente di 100mAg-1. Questi risultati indicano che i fogli di grafene di alta qualità realizzati possiedono eccellenti prestazioni elettrochimiche per lo stoccaggio di litio.
Fra qualche mese/anno vedremo i risultati dello studio nei prodotti in commercio, seriamo.
L'immagine: SEM and HRTEM observation of graphene sheets: (a and b) low-magnification, (c and d) moderate-magnification and (e and f) high-magnification of SEM images of graphene sheets; (g and h) HRTEM images of graphene sheets.
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giovedì 9 dicembre 2010
In crescita i consumi di energia elettrica: +1,9% a novembre. Contenti?
Ancora in crescita i consumi di energia elettrica: +1,9% a novembre
+ 1,7% la domanda di elettricità nei primi 11 mesi dell'anno
Dopo l'aumento di ottobre (+1,1%), anche a novembre la quantità di energia elettrica richiesta in Italia - 27,3 miliardi di kWh - ha fatto registrare una crescita pari a +1,9% rispetto a novembre dello scorso anno.
Depurata dall'effetto di una temperatura media mensile leggermente inferiore rispetto a novembre 2009, e a parità di giornate lavorative (21), la variazione della domanda di novembre 2010 diventa +1,8%.
+ 1,7% la domanda di elettricità nei primi 11 mesi dell'anno
Dopo l'aumento di ottobre (+1,1%), anche a novembre la quantità di energia elettrica richiesta in Italia - 27,3 miliardi di kWh - ha fatto registrare una crescita pari a +1,9% rispetto a novembre dello scorso anno.
Depurata dall'effetto di una temperatura media mensile leggermente inferiore rispetto a novembre 2009, e a parità di giornate lavorative (21), la variazione della domanda di novembre 2010 diventa +1,8%.
I primi undici mesi dell'anno hanno fatto registrare un incremento della domanda di energia elettrica pari a +1,7% rispetto al corrispondente periodo del 2009, quando la diminuzione del fabbisogno fu -6,7% rispetto allo stesso periodo del 2008. A parità di calendario, il risultato non varia.
Nel mese di novembre 2010 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per un 85,8% con produzione nazionale e per la quota restante (14,2%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.
In dettaglio, la produzione nazionale netta (23,8 miliardi di kWh) è aumentata del +0,3% rispetto a novembre 2009.
Sono in crescita le fonti di produzione idroelettrica (+66,3%),
geotermica (+2,9%),
eolica (+58,7%) e
fotovoltaica (+128,2%).
In flessione la sola fonte termoelettrica (-10,2%).
A livello territoriale, la variazione della domanda è ovunque positiva ma differenziata sul territorio nazionale: +2,2% al Nord, +1,6% al Centro, e +1,5% al Sud. I 27,3 miliardi di kWh richiesti nel mese di riferimento sono distribuiti per il 47% al Nord, per il 29% al Centro e per il 24% al Sud.
In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di novembre 2010 ha fatto registrare un -0,1% rispetto al mese precedente.
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Qui di seguito un nostro grafico che riassume l'andamento dei consumi elettrici mensili italiani a partire dal gennaio 2006.
Cliccare sul grafico per ingrandire
Questo mese aggiungo un altro grafico che raggruppa i consumi durante l'anno solare.A Voi le conclusioni.
Cliccare sul grafico per ingrandire
Leggere anche:
Grid parity nel 2020? Magari !
Una opinione in merito al nostro Post di ieri viene da un articolo dall'amico Pietro dal Blog Crisis? WhatCrisis? intitolato "Grid parity nel 2020? Magari!"
Vi rimando all'indirizzo per leggere le deduzioni.
Grazie a Pietro e a Domenico da parte mia.
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Vi rimando all'indirizzo per leggere le deduzioni.
Grazie a Pietro e a Domenico da parte mia.
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mercoledì 8 dicembre 2010
Una realtà produrre energia solare al costo del carbone
La 1366 Technologies,North Lexington, Massachusetts, grazie ad un approccio innovativo per la produzione di energia solare ha ricevuto 4 milioni di dollari di sovvenzione dalla Advanced Research Projects Agency-Energy (ARPA-E), attraverso il Recovery Act , per rendere reale ed operativo il loro obiettivo ambizioso di produrre "energia solare al costo del carbone".
Cliccare sul grafico per ingrandire
Leggiamo cosa scrivono nel loro sito.
"La più grande industria manifatturiera nella storia dell'umanità"
Noi crediamo nella forza della produzione. Prendiamo silicio, un materiale conosciuto, sicuro e abbondante, lo trattiamo in modo tale da aumentare l'efficienza della cella a costi notevolmente più bassi.
Queste tecnologie di produzione continuano ad aggregarsi nel tempo, migliorando la posizione di leader del silicio foto-fotovoltaico.
Negli ultimi 30 anni, il costo del silicio fotovoltaico è sceso di un fattore 30. Questo fenomeno varrà anche per i prossimi decenni.
Le innovazioni nella produzione di silicio fotovoltaico fanno diminuire i costi del 10% all'anno ed il trend durerà fino al 2020, momento in cui l'elettricità solare diventerà più economica rispetto al carbone.
Presso i laboratori di l 1366 Technology stiamo sviluppando le nuove tecnologie di fabbricazione per consentire che tali riduzioni dei costi siano rapide.
Fonti: DOE - Department of Energy, 1366 Technology
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