Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 29 febbraio 2016

Turbine eoliche da 50 megawatt !!

Ispirati dal modo in cui le palme si muovono in presenza di venti forti, un gruppo di ricercatori della University of Virginia e Sandia National Laboratory stanno sviluppando una lunghissima pala eolica che potrebbe rendere possibile costruire turbine da 50 megawatt, molto al di sopra della potenza di quelle di oggi, che tendono a produrre solo due megawatt. Le nuove pale, progettate nell'ambito di un programma finanziato da U.S. Department of Energy per il programma ARPA-E, avrebbero una lunghezza di 200 metri ovvero 2,5 volte la lunghezza delle più lunghe lame disponibili in commercio oggi.

Negli ultimi anni l'industria eolica ha spostato la produzione verso pale sempre più lunghe, considerando i vantaggi che derivano  dalla semplice economia di scala: maggiore è il diametro del rotore (l'area circolare coperta dalle pale della turbina), più potenza può produrre un'unica torre eolica. Se le pale e la torre sono a buon mercato, il costo dell'energia elettrica va giù in conseguenza dell'allungamento delle pale.

Le superblades di Sandia si basano su concetti sviluppati da Eric Loth, un professore di ingegneria meccanica e aerospaziale che lavora presso l'Università della Virginia. Esse hanno una serie di articolazioni lungo la lunghezza che consentono loro di piegare in risposta alla forza del vento. Situate in poppa della torre (a differenza delle pale convenzionali, che sono di bolina), le pale avrebbero clinch come artigli di un rapace in condizioni di vento estremo per ridurre le forze che agiscono sulla turbina. In condizioni ottimali si estenderebbero per tutta la loro lunghezza. Sono particolarmente adatte per installazioni off-shore nelle zone soggette alla forza degli uragani, ma renderebbe possibile la produzione di energia economicamente sostenibile anche nelle regioni in cui i venti sono leggeri.

La forma del rotore si piega come artigli di un rapace in risposta alle mutevoli condizioni del vento.

Le pale più lunghe disponibili oggi sono di 80 metri e costruite in un unico segmento. Le lunghezze sono limitate, per ora, dalla logistica e dalle sfide a cui sottostanno per il trasporto: è difficile usare camion per spostare qualcosa che abbia decine di metri di lunghezza e parecchi metri di diametro.  

Con sede in Danimarca, Vestas ha recentemente iniziato a distribuire pale di 62 metri negli Stati Uniti. Il primo cliente è Duke Energy, che inizierà la costruzione di un nuovo parco eolico con le grandi pale in Oklahoma entro la fine dell'anno. Le pale saranno spedite dai porti lungo Costa del Golfo del Texas, trasportate per ferrovia a Oklahoma, e portate a destinazione sul sito che è tra più congestionati di traffico del paese.

Le pale segmentate, che consentono di facilitare il montaggio e il trasporto in loco, non sono nuove come concezione tra i produttori europei, tra cui Gamesa ed Enercon, ma non sono state ancora distribuite in numero consistente per la diffidenza che hanno i costruttori di centrali eoliche nei confronti di debolezze strutturali a lungo tempo delle pale rigide essendo sottoposte a forti sollecitazioni i cui piccoli difetti strutturali possono portare a guasti catastrofici.

Superati gli eventuali problemi di trasporto in situ, erigere torri del vento di oltre 120 metri di altezza rappresenta una sfida ulteriore, per il fatto che non esistono gru abbastanza alte. Produttori come Terex e Manitowoc stanno sviluppando gru realizzate apposta per le torri eoliche molto alte, ma non è chiaro se saranno mai abbastanza alte da installare qualcosa su una torre con un rotore a 400 metri. Nuove soluzioni stanno emergendo. Keystone Tower Systems, una startup con sede nel nord del Colorado, ha sviluppato un sistema per la formatura dei fogli di acciaio in un disegno a spirale avvolta in loco, eliminando il problema di trasporto di grandi torri con i camion. Ci sono anche ipotesi per i cosiddetti “climbing cranes”, una specie di ragni che salgono su mentre la torre cresce..

La prospettiva di pale con nuove tecnologie e materiali esotici più leggeri e più resistenti danno una buona speranza alla realizzazione di turbine eoliche supersized. Gigantesche centrali offshore come il London Array hanno probabilità di diventare comuni in futuro non sottostando alle limitazioni che hanno invece quelle sulla terra ferma.
Ci vorrà un decennio o più per la progettazione di Scandia per trovare la strada giusta per aprirsi al mercato, se mai lo farà, ma sono in cantiere anche i nuovi concetti più futuristici per pale estensibili verso l'esterno come un telescopio.

Fonte :  MIT Technology Review






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domenica 28 febbraio 2016

È partita la seconda edizione di Scala Mercalli

Leggiamo la presentazione dal sito della trasmissione della Rai.

Scala Mercalli ritorna sugli schermi di Rai Tre a partire da sabato 27 febbraio 2016 in prima serata. Al centro di questa nuova edizione ci sarà sempre la sostenibilità ambientale con un viaggio attraverso i grandi problemi del mondo ma soprattutto con l'occhio rivolto alle soluzioni.

Il 2015 ha visto importanti eventi:
  • - E' stato l'anno più caldo, nel mondo e in Italia, da quando esistono le osservazioni meteorologiche.
  • - Papa Francesco ha pubblicato l'enciclica “Laudato sì” completamente dedicata alla crisi ambientale.
  • - In dicembre a Parigi si è tenuta la COP21, la decisiva conferenza delle Nazioni Unite volta a contenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi C da qui al 2100.
Sono proprio questi i temi con cui inizierà la prima puntata dedicata al clima e a come affrontare i suoi drammatici cambiamenti ormai inequivocabili.
Nelle altre cinque puntate verranno affrontati i temi chiave dell'energia, con particolare attenzione alle nuove fonti rinnovabili, dell'acqua e del cibo, risorse fondamentali e sempre più vulnerabili; parleremo anche di mobilità sostenibile e di nuovi modelli di sviluppo economico meno impattanti per l'ambiente e più desiderabili per noi.
In ogni puntata ci saranno documentari internazionali realizzati in esclusiva per Scala Mercalli che con immagini straordinarie racconteranno lo stato di salute del mondo in cui viviamo.
In questa nuova edizione, Luca Mercalli ha viaggiato per il nostro paese, per documentare in prima persona le situazioni negative e positive connesse allo sviluppo ecosostenibile.
Tutte le puntate termineranno con un focus sul riciclo virtuoso dei rifiuti curato da Roberto Cavallo, nel quale vedremo come ciò che gettiamo via ogni giorno, se correttamente differenziato, possa trasformarsi in prodotti utili e posti di lavoro.
Un'intervista con ospiti di eccellenza, esperti nei vari settori, completerà l'appuntamento settimanale.
Ovviamente, anche quest'anno, a guidarci in questo percorso, dalla sede FAO di Roma, sarà lo stesso Luca Mercalli.
Se volete capire come sarà il nostro futuro, e come possiamo cambiarlo a nostro favore, non perdetevi queste sei serate.


Per chi si fosse perso la prima puntata o la volesse rivedere può cliccare qui sotto






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venerdì 26 febbraio 2016

Nel prossimo futuro il 35% saranno auto elettriche, risparmio di 2 milioni di barili al giorno

Una notizia Ansa di ieri, che riporta una ricerca   di Bloomberg New Energy Finance, conferma l'esplosione delle auto elettriche nel prossimo futuro e il declino inesorabile del petrolio.

Secondo questa ricerca, nel prossimo decennio scenderanno fortemente i prezzi delle batterie tanto da rendere competitive le auto elettriche sin dall'acquisto non solo sui costi di gestione e risparmi nel costo carburante come già accade oggi.

Per gli analisti le vendite di auto elettriche toccheranno i 41 milioni di unità entro il 2040, arrivando a rappresentare il 35% delle vendite complessive di auto nuove nel mondo. A confronto, nel 2015 ne sono state vendute 462 mila unità (+60% su base annua). Ciò comporterà un minor consumo  di carburanti tradizionali di ben 13 milioni di barili di petrolio al giorno, rimpiazzati dal consumo di 1.900TWh di elettricità.

Già nel corso del prossimo decennio i veicoli elettrici potrebbero far calare il consumo di greggio di due milioni di barili al giorno, generando un eccesso di petrolio equivalente a quello che ha scatenato la crisi petrolifera nel 2014.      




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giovedì 25 febbraio 2016

Fatturato e ordinativi dell’industria a Dicembre 2015

A dicembre il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra una diminuzione dell'1,6% rispetto a novembre (-1,7% sul mercato interno e -1,4% su quello estero).

Nella media del 2015 il fatturato segna un aumento dello 0,2%, sintesi di una flessione sul mercato interno (-0,2%) e di un incremento su quello estero (+1,2%).

Negli ultimi tre mesi, l'indice complessivo registra una flessione dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti (-0,3% per il fatturato interno e +0,6% per quello estero). Sulla flessione trimestrale pesa la dinamica negativa delle vendite di prodotti energetici, al netto dei quali il fatturato risulta, complessivamente, in crescita (+0,5%).

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di dicembre 2014), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 3,0%, con un calo del 2,7% sul mercato interno e del 3,2% su quello estero.

A dicembre gli indici destagionalizzati del fatturato segnano flessioni congiunturali per l'energia (-4,6%), per i beni strumentali (-2,2%), per i beni intermedi (-1,2%) e per i beni di consumo (-0,7%).

L'indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, dello 0,2%: il contributo più ampio a tale incremento viene dalla componente interna dei beni strumentali.

L'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,5%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-17,2%).

Gli ordinativi totali segnano una diminuzione congiunturale del 2,8%, sintesi di una flessione del 4,8% degli ordinativi interni e di un aumento dello 0,2% di quelli esteri.

Nel confronto con il mese di dicembre 2014, l'indice grezzo degli ordinativi aumenta dell'1,5%. L'incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di prodotti di elettronica, mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-15,4%).


I nostri grafici con i dati forniti dall'Istat.









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mercoledì 24 febbraio 2016

L' Hyperloop ed Elon Musk

Prototipi disegni pod passeggeri per di Elon Musk proposto 1,000kph sistema di trasporto 'Hyperloop' sono stati rivelati.
Un team di studenti del famoso Massachusetts Institute of Technology (MIT) è stato il vincitore di un concorso per la progettazione del prototipo dell' Hyperloop un sistema di trasporto pubblico sviluppato dal miliardario Tech Elon Musk, che vedrebbe le carrozze levitare sparate attraverso un tubo a vuoto a oltre 1,000 km/h.
Ora, i vincitori avranno la possibilità di costruire e testare il prodotto del loro design futuristico su una pista di prova lunga un miglio, che è attualmente in costruzione in California dalla SpaceX, la società privata di trasporto spaziale di Musk,
Parlando alla cerimonia di premiazione in Texas, Musk ha sottolineato che, oltre ad ottenere il risultato di raggiungere una velocità decente, la squadra dovrà anche cercare di fermarlo in tempo.
Musk ha sognato l'Hyperloop nel 2013, quando si considerava un concept di una "quinta modalità di trasporto."Gli ingegneri Tesla e SpaceX hanno lavorato sui disegni di base dell' Hyperloop, prima di gettarli fuori nel mondo per le altre squadre di ingegneri e scienziati al fine di svilupparli e migliorarli.
Di conseguenza, vi sono attualmente una serie di aziende indipendenti relative all' Hyperloop in tutto il mondo del lavoro sui propri concept e le piste di prova.
Tuttavia, potrebbe passare un lungo periodo di tempo prima di iniziare per cavalcare un Hyperloop in funzione. Il progetto vincente è stato costruito esclusivamente per levitare e andare veloce - non ci sono ancora spazio per i passeggeri o merci.
Di nuovo, Elon Musk è sulla buona strada per trasformare le idee folli in realtà. Se le attuali promesse di Hyperloop usciranno fuori dal tavolo da disegno, potremo probabilmente vedere le prime linee di collegamento tra le principali città californiane come Los Angeles e San Francisco.


Fonte : Independent


Da una notizia Ansa di ieri pare che l'Hyperloop potrebbe debuttare a Dubai in occasione dell'Expo 2020. E' infatti attesa per il 24 febbraio la firma dell'accordo tra la Hyperloop Transportation Technologies (Htt), la startup creata dall'italiano Bipop Gabriele Gresta e dal tedesco Dirk Ahlborn, con sede a Los Angeles, e il governo di degli Emirati Arabi. L'intesa prevede la realizzazione dello studio attuativo per la costruzione del primo Hyperloop a grandezza naturale.



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martedì 23 febbraio 2016

Cosa sono le “all-climate batteries”

Le batterie hanno da tempo attirato l'attenzione dei tecnici e degli ambientalisti come una delle soluzioni ideali (se non 'la' soluzione)  per lo stoccaggio di energia, per questo stanno cercando di risolvere la questione della perdita di capacità a temperature estremamente rigide soprattutto per sviluppare il loro utilizzo nelle auto elettriche. La soluzione c'è ed è estremamente semplice, secondo alcuni ricercatori statunitensi, con la dimostrazione pratica che la semplice integrazione di una lamina di metallo nelle batterie agli ioni di litio permette loro di mantenere temperature operative ottimali mediante il riscaldamento resistivo.
Chao-Yang Wang che lavora presso la Pennsylvannia State University ha trascorso 20 anni lavorando su batterie e celle a combustibile, afferma che, tra le varie soluzioni proposte per superare il problema delle basse temperature, quello sorprendentemente più efficace e definitiva è l'adozione del solo film sottile di metallo.
In effetti, la soluzione del team richiede niente di più che una sottile lamina metallica integrata nella cella agli ioni di litio che funziona come un interruttore. All'accensione la corrente passa attraverso la lamina, causando riscaldamento resistivo per aumentare la temperatura sopra zero, a quel punto può essere disattivata in modo che la corrente non passi più attraverso la pellicola.
Il componente di riscaldamento aggiunto funziona per 20-30 secondi. L'aggravio di peso si misura in + 1,5% e lo 0,04% del costo della batteria, permettendo una quantità di energia accumulabile di sei volte a -30 ° C.
Altri tentativi di aggirare la perdita di potenza alle basse temperature nelle batterie al litio ricorrendo a fonti di calore esterne hanno dimostrato di essere più costose e più energivore.
 Wang ritiene che ci sia spazio per un ulteriore miglioramento di efficienza della loro “all-climate battery” perché c'è ancora del calore che viene sprecato innalzando la temperatura del materiale. Si prevede di diminuire il consumo di corrente nel riscaldamento del 3-5% a meno dell'1%, raffinando la distribuzione del calore.
Quindi, quanto tempo dovrà trascorrere prima che queste “all-climate battery” siano montate nelle auto elettriche commerciali? Wang suggerisce che la semplicità della soluzione potrebbe facilitare gli aspetti tecnologici della commercializzazione delle batterie. Inoltre una società fondata nel 2011 nella Pennsylvannia State University, è pronta a prendere gli ordini. Detto questo, il percorso più breve per l'inserimento di mercato su larga scala può avvenire attraverso una partnership. "La sfida principale per la commercializzazione è sul lato business, non sul lato tecnologico " afferma Wang. "Ma il capitale di investimento necessario è enorme, e richiede un volume elevato. Probabilmente il modo più veloce è quello di collaborare con altre aziende più grandi e combinare le loro infrastrutture di produzione su larga scala con la tecnologia della start-up"

La ricerca è pubblicata in Nature .
Fonte: Physicsworld








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lunedì 22 febbraio 2016

Nel 2015 per la prima volta la produzione eolica ha superato l'energia nucleare

Fa piacere legge un articolo su Japan Times online sul superamento dell'eolico nella produzione di energia elettrica sul nucleare di cui riportiamo alcuni passi insieme alle nostre considerazioni. In sostanza la produzione di energia eolica in tutto il mondo ha raggiunto 432,42 gigawatt (GW) di potenza installata alla fine del 2015, in crescita del 17 per cento rispetto all'anno precedente e superando l'energia nucleare per la prima volta, secondo i dati diffusi da organismi del settore a livello mondiale. Gli impianti eolici di nuova costruzione nel 2015 ha raggiunto il record di 63,01 GW, equivalenti a circa 60 reattori nucleari, secondo il Global Wind Energy Council con sede a Bruxelles. Le installazioni per la produzione di energia nucleare globale è 382,55 GW nel 1 gennaio 2016, come dichiarato dalla World Nuclear Association con sede a Londra.
Sia l'energia eolica e l'energia nucleare sono propagandato come alternative ai combustibili fossili in quanto producono meno gas ad effetto serra ma le conseguenza sull'inquinamento e sui costi di dismissione degli impianto sono assolutamente imparagonabili.
Inoltre l'energia eolica ha catturato rinnovata attenzione in quanto l'innovazione tecnologica ha ridotto notevolmente i suoi costi di produzione, mentre l'energia nucleare continua a soffrire una ragionevole reazione dopo i disastri di   Fukushima  del 2011 .
Secondo il  Global Wind Energy Council l'energia eolica è la fonte di energia principale nel passaggio dai combustibili fossili alle energie rinnovabili e probabilmente lo è insieme alle altri fonti rinnovabili.
La Cina ha superato tutti gli altri paesi in capacità di generazione di energia eolica con 145,10 GW. Pechino sta promuovendo l'energia eolica per passare dal carbone e altri combustibili fossili per la lotta contro l'inquinamento atmosferico e il riscaldamento globale. Dietro la Cina ci sono gli Stati Uniti con 74,47 GW, seguiti dalla Germania con 44,95 GW, quindi l'India con 25,09 GW e poi la Spagna con 23,03 GW. Il Giappone ha  3,04 GW.




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sabato 20 febbraio 2016

Commercio con l'estero


A dicembre 2015, rispetto al mese precedente, si registra una flessione sia dell'export (-2,2%) sia dell'import (-3,5%). L'avanzo commerciale è pari a 6,0 miliardi (+5,7 miliardi a dicembre 2014).

La flessione congiunturale dell'export è dovuta alla contrazione delle vendite verso i paesi Ue (-4,7%) mentre prosegue, in misura più contenuta rispetto a novembre, la crescita verso i paesi extra Ue (+0,9%).

Rispetto al trimestre precedente, negli ultimi tre mesi dell'anno si rileva una dinamica positiva per l'export (+1,2%). I beni di consumo non durevoli (+2,1%) e i beni strumentali (+2,0%) sono in espansione; gli acquisti sui mercati internazionali risultano invece in flessione (-0,6%).

Nei confronti dello stesso mese dell'anno precedente, a dicembre 2015 crescono sia l'export (+3,0%) sia l'import (+2,6%). Le variazioni tendenziali risultano pari a -0,5% per export e +0,6% per l'import se corrette per i giorni lavorativi.

Nella media del 2015 sono in crescita sia le esportazioni (+3,7% in valore, +1,9 in volume) sia le importazioni (+3,3% in valore, +7,1% in volume). L'espansione dell'export è distribuita equamente tra paesi Ue (+3,8%) e paesi extra Ue (+3,6%); l'incremento delle importazioni è molto più ampio al netto dell'energia (+7,7%). L'avanzo commerciale raggiunge i 45,2 miliardi (+78,7 miliardi al netto dell'energia).

Nel 2015, i mercati più dinamici per l'export sono gli Stati Uniti (+20,9%), il Belgio (+10,6%), l'India (+10,3%) e la Spagna (+10,1%). Si segnala la forte crescita nell'anno delle vendite all'estero di autoveicoli (+30,8%), prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+11,2%) e di computer, apparecchi elettronici e ottici (+10,9%).

Nel 2015, gli acquisti dalla Polonia (+18,6%) e dai paesi EDA (+17,7%), così come quelli di mezzi di trasporto autoveicoli esclusi (+25,6%) e di autoveicoli (+19,1%), sono risultati in forte aumento.

Il confronto tra le dinamiche dell'export dell'Italia e quelle dei paesi Ue mostra come, nel 2015, il contributo dell'Italia alle esportazioni dell'area Ue abbia registrato un lieve calo rispetto al 2014 (da 8,6% a 8,5%), sintesi di una omogenea riduzione della quota nazionale sia sul mercato interno europeo (da 7,5% a 7,4%) sia rispetto all'area extra Ue (da 10,6% a 10,4%). Tra i principali paesi, solo la Germania ha incrementato la quota sull'export dell'Ue (da 24,3% a 24,7%), la Francia è rimasta stabile mentre la Spagna ha subìto una contrazione di un decimo di punto.


I nostri grafici con i dati forniti dall'Istat







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venerdì 19 febbraio 2016

Smettere di chiamarle terre 'rare'

Hazenite,in Mono Lake
Ci sono 2.550 minerali rari in tutto il mondo e le cosiddette 'terre rare' non  (ripeto: non) sono contenute all'interno di tale lista, non sono sicuramente meritevoli di tale descrizione, dicono due esperti che hanno catalogato ciò che essi considerano essere minerali effettivamente "rari" nel mondo.
Ciò che afferma un team di scienziati (tra cui un geoscientist del museo Stuart Mills)  del Museum Victoria di Melbourne, in Australia, è di avere scoperto un minerale per purificare l'acqua dagli affetti causati dai nitrati, un tipo di inquinamento delle acque causato da fertilizzanti in eccesso (run-off, un problema globale responsabile della proliferazione di alghe). Il minerale di recente scoperta, Mössbauerite, è stato scoperto sulla costa francese nei pressi di Mont Saint-Michel in Normandia. Il Dr Mills ha dichiarato che questo minerale è mescolato con altri elementi, ruggine verde; le ruggini verdi vengono utilizzati per rimuovere le alghe al fine di risolvere i problemi da esse cauati nella zona della Bretagna. "Questo è solo l'inizio", ha aggiunto. Mills crede che questi minerali potrebbero modellare bene tutta la scena di trattamento delle acque verso il futuro.
Il capo ricercatore che ora ha catalogato i 2.550 minerali rari, il dottor Robert Hazan,  scienziato della terra, del Carnegie Institution di Washington, ha stimato che ci siano ancora 1.500 minerali da scoprire. Il suo co-autore della ricerca è Jesse Ausubel della The Rockefeller University. Secondo la loro nuova ricerca, On the Nature and Significance of Rarity in Mineralogy,  gli autori  credono nella possibilità di trovare molti di questi minerali rari attraverso il ritrovamento di indizi rivelatori su quanto sta accadendo o è già successo al di sotto della superficie terrestre. Agli autori non piace il termine 'terre rare' affibbiato a questi elementi, sostenendo che dobbiamo abbandonare quel tag, semplicemente fuorviante dal momento che molte migliaia di tonnellate di questi prodotti vengono estratti ogni anno. Hazen dice che la parola dovrebbe essere riservata per le cose che sono davvero rare - come l' ichnusaite, un minerale creato dall' interazione tra torio e molibdeno, di cui un solo esemplare è stato trovato, esattamente in Sardegna (*).
Gli autori sottolineano che anche le pietre preziose come diamanti, rubini, smeraldi, si trovano in numerose località e venduti in quantità commerciali, e quindi, nello stesso modo delle terre, non è appropriato il termine "rare"  per le pietre preziose. "Se volete regalare alla vostra fidanzata un anello davvero raro, dimenticare i diamanti ', dice Hazan. "Datele l' ichnusite sarda." Ci sono 5.090 minerali conosciute sulla Terra, e meno di 100 costituiscono il 99% della crosta del pianeta. Hazen ha dato il nome ad uno di questi rari minerali. L'Hazenite (identificato da un suo ex studente) che troviamo solo nel Mono Lake nel deserto della California. Classificato come KNaMg2 (PO4) 2.H2O, si tratta di un prodotto dell'azione di microbi nel lago altamente alcalino. Mono si è formato 750.000 anni fa e la sua mancanza di uno sbocco ha provocato un'alta concentrazione di sali. (fonte Investorintel)

 (*)  Sono circa 2.550 i minerali più rari dei diamanti. Microscopici: per molti di loro la quantità totale presente sull’intero pianeta starebbe in un ditale. Nessuno è stato rinvenuto in più di cinque località in tutto il mondo. I più rari dei più rari sono 25: alcuni presenti in uno solo luogo sulla faccia della Terra. Come l'ichnusaite sarda, un fragile minerale scoperto a Su Seinargiu, Cagliari, nel 2013. Se ne conosce un unico esemplare. L’ichnusaite è un molibdato idrato di torio, affine alla nuragheite, un altro minerale rarissimo. Il suo studio è interessante per scoprire l’alterazione del combustibile esausto delle centrali nucleari e l’eventuale rilascio di radioattività durante lo stoccaggio. (fonte: Corriere della Sera)



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giovedì 18 febbraio 2016

Il mistero svelato a metà dell'Ampera-e

Una notizia pubblicata un paio di giorni fa su Automotive News online asserisce che l'Ampera-e, l'auto elettrica dell'Opel arà costruita negli Stati Uniti al fianco di sua sorella la Chevrolet Bolt. Il CEO di General Motors Mary Barra ha annunciato la scorsa settimana in una conferenza di settore in Germania che Opel inizierà a vendere l'Ampera-e,  auto elettrica a cinque posti, a lunga percorrenza,  a prezzi accessibili, nel 2017. D'altro canto né Barra né Opel si sono espressi se la vettura sarebbe stata costruita in Europa o negli Stati Uniti. Al contrario Automobil Produktion ha affermato che la Ampera-e sarà prodotta insieme alla Bolt nell'impianto GM a Orion vicino a Detroit. La produzione delle due vetture insieme ha un senso logistico in quanto la Ampera-e è essenzialmente un rebadged ( di rilancio di un prodotto sotto un nuovo nome, marchio o logo ) della Bolt.. Opel ha rifiutato di commentare la notizia quando è stata contattata da Automotive News Europe.
La Bolt Chevrolet, che ha una percorrenza superiore a 320 chilometri (200 miglia) con una singola carica, entrerà in produzione alla fine dell'anno e avrà un costo di meno di 27 mila euro (30.000 dollari) negli Stati Uniti comprendendo i crediti d'imposta federali. La settimana scorsa GM ha afermatoche avrebbe annunciato ulteriori dettagli sulla percorrenza e il prezzo di Ampera-e in un secondo momento.






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mercoledì 17 febbraio 2016

Produzione industriale, indici in calo

A dicembre 2015 l'indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,7% rispetto a novembre. Nel quarto trimestre la produzione è in calo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni sono stati 21 contro i 20 di dicembre 2014), l'indice è sceso in termini tendenziali dell'1,0%. L'andamento dell'indice corretto (così come quello dell'indice destagionalizzato) sembra influenzato negativamente dagli effetti di una festività (il secondo martedì di dicembre) sui giorni effettivamente lavorati.

Nella media del 2015 la produzione è cresciuta dell'1,0% rispetto all'anno precedente.

L'indice destagionalizzato segna una variazione congiunturale positiva nel comparto dei beni di consumo (+0,8%). Diminuiscono, invece, i beni intermedi (-1,8%), i beni strumentali (-1,3%) e l'energia (-0,8%).

In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario segnano, a dicembre 2015, un aumento nel comparto dell'energia (+0,4%) e diminuzioni in quelli dei beni intermedi (-2,6%), dei beni strumentali (-1,6%), e, in misura più lieve, dei beni di consumo (-0,1%).

Tra i settori di attività economica, quelli che registrano la maggiore crescita tendenziale sono la fabbricazione di mezzi di trasporto (+9,2%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+4,6%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+1,1%). Le diminuzioni maggiori si rilevano nei settori della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, (-7,4%), dell'attività estrattiva (-5,5%) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-4,3%).

Comunicato Istat



I nostri grafici.


 Indice generale della produzione industriale: destagionalizzato, corretto per gli effetti di calendario (base 2010=100). Ripresa ? Ma dove?

Quello che che segue è il grafico che riguarda il solo andamento della produzione industriale dell'energia. Sono gli indici della produzione industriale corretti per gli effetti di calendario per raggruppamenti principali di industrie (base 2010=100) (a)


Non occorrono altre parole. dimentichiamo i proclami ottimistici, è meglio, anche se il Centro Studi Confindustria, rileva un incremento della produzione industriale dello 0,9% in gennaio su dicembre, quando c'è stato un calo dello 0,7% su novembre, secondo un ultimo comunicato dell’ISTAT. Vedremo i grafici fra un mesetto.


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martedì 16 febbraio 2016

Auto elettriche per migliorare il servizio ferroviario tedesco

La Deutsche Bahn AG è una società ferroviaria tedesca, con sede a Berlino. La società, di proprietà della Repubblica Federale, rappresenta il maggiore operatore ferroviario e il maggiore gestore d'infrastruttura della Germania. Essa sta cercando di incorporare una flotta di auto elettriche e ibride in affitto ad uso dei suoi viaggiatori per le lunghe distanze, al fine di rendere i propri servizi di trasporto porta a porta a Berlino. Secondo il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung il gigante ferroviario già possiede una flotta di 700 auto elettriche attraverso il car-sharing della controllata Flinkster Connect e mira ad espandere la propria flotta attraverso una maggiore cooperazione tra le società controllate e controllanti.
"Dobbiamo essere in grado di offrire la migliore combinazione di mobilità per ogni esigenza di viaggio individuale", ha detto  Berthold Huber, direttore della Deutsche Bah  Deutsche Bahn "Un cliente insoddisfatto si trasformerà prima o poi in un cliente che può cercare alternative ai nostri servizi ".
I passeggeri che viaggiano verso la capitale sui treni a lunga percorrenza saranno in grado di prenotare una macchina elettrica per quando arriveranno a destinazione a partire da questa settimana. L'aggravio del noleggio delle auto elettriche sul biglietto del treno sarà di  29 euro, per un massimo di una settimana. I clienti dovranno semplicemente mostrare la loro patente in un desk di informazioni  la prima volta che utilizzano una macchina.


Fonte: International Business Times e The Local





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lunedì 15 febbraio 2016

Diminuisce il consumo di carburanti a gennaio, -6,3% la benzina, -2,6% il gasolio, -8,4% il gpl

Se sale il consumo di petrolio a Gennaio, come rileva il comunicato stampa dell'unione Petrolifera, meno bene sono andati i prodotti autotrazione che, con un giorno di consegna in meno, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 6,3% (-37.000 tonnellate) rispetto a gennaio 2015 e il gasolio autotrazione del 2,6% (-45.000 tonnellate).
A parità di giorni di consegna si sarebbe avuto un incremento sia della benzina (+0,2%) che del gasolio (+4,0%).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di gennaio è così risultata pari a circa 2,3 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di tonnellate di benzina e 1,7 di gasolio autotrazione, con un calo del 3,5% (-82.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2015.

Comunicato Pubblicato il 12 febbraio 2016

Qui di seguito vediamo i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico offrono una visione d'insieme della situazione riguardante il consumo di benzina e gasolio da trazione.


Il consumo dei carburanti per autotrazione

Vediamo i grafici da noi realizzati per anno solare a partire dal 2007.

I consumi di benzina, è al livelli più basso degli ultimi 10 anni.

 
 ... anche il consumo di gasolio è al livello più basso.

 
Qui sotto vediamo l'andamento dei mesi negli anni solari per il gasolio più la benzina, siamo al livello più basso.

 
Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento. Non fanno altro che confermare quanto detto sopra

Per la benzina, continua la rotta in discesa anche se c'è un accenno ad un rallentamento alla caduta...

 
...anche  il gasolio accenna ad una caduta.

 
Il grafico della benzina + gasolio delinea una curva che ultimamente si appiattisce e ora va giù.
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Diamo un'occhiata anche al consumo del Gpl da trazione essendo anch'esso un derivato del petrolio. Registra una caduta dell' 8,4% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente che vale poco più di 1/5 rispetto alla benzina, circa il 7% rispetto al gasolio, questo mese. Qui sotto il grafico che considera i 12 mesi precedenti al mese di riferimento, scende anche il gpl.








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sabato 13 febbraio 2016

Crollo prezzi nei campi da -60% pomodori a -21% arance

In difficolta’ dal grano alla carne fino al latte, rischio fattoria Italia. Crollano a inizio febbraio i prezzi nelle campagne italiane, dal -60% per cento dei pomodori al -30 % per il grano duro fino al -21% per le arance rispetto all’anno scorso. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Ismea a febbraio 2016 dai quali si evidenzia che la discesa delle quotazioni al di sotto dei costi di produzione mette a rischio il futuro della Fattoria Italia, in occasione della divulgazione dei dati Istat sul Pil. Non deve ingannare il fatto che l’agricoltura insieme ai servizi - sottolinea la Coldiretti - abbia fatto registrare una variazione congiunturale positiva del valore aggiunto in contrasto con la flessione del comparto dell'industria concorrendo all’andamento positivo del Pil nel quarto trimestre del 2015 secondo l’Istat. La situazione dei prezzi in campagna - continua la Coldiretti - sta assumendo toni drammatici anche per gli allevamenti con le quotazioni per i maiali nazionali destinati ai circuiti a denominazione di origine (Dop) che ormai da giorni sono scesi ben al disotto della linea di 1,25 centesimi al chilo che copre appena i costi della razione alimentare. Cosi come i bovini da carne che sono pagati su valori che si riscontravano 20 anni fa, per non parlare del prezzo del latte che - precisa la Coldiretti - con il venir meno degli accordi da marzo sarà ancora in balia delle inique offerte dell’industria. In crisi anche il grano a causa delle scelte poco lungimiranti fatte nel tempo da chi ha preferito fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da "spacciare" come pasta o pane Made in Italy, per la mancanza dell'obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato. Un comportamento - sostiene la Coldiretti - reso possibile dai ritardi nella legislazione comunitaria e nazionale che non obbliga ad indicare la provenienza del grano utilizzato in etichetta. Il risultato è che è fatto con grano straniero un pacco di pasta su tre e circa la metà del pane in vendita in Italia ma i consumatori non lo possono sapere mentre è a rischio il granaio Italia ed il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano ma anche la desertificazione di un territorio di 2 milioni di circa ettari e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy. Anticipo dei calendari di maturazione, accavallamento dei raccolti, varietà tardive diventate precoci, con eccesso di offerta prima e crollo della disponibilità poi, sono questi sono alcuni degli effetti dell’andamento climatico anomalo sulle verdure che subiscono anche la pressione delle importazioni, determinate dall’embargo russo nei confronti dell’UE e, più recentemente, della Turchia, ma anche - denuncia la Coldiretti - la scarsa trasparenza dei mercati. Così prodotti come i cavolfiori o i finocchi hanno visto crollare le quotazioni, rispetto allo scorso anno, rispettivamente del 36,1% e del 26,7%, mentre il radicchio, 32 centesimi al chilogrammo, è posizionato su quotazioni inferiori del 55,4% allo stesso periodo del 2015. La situazione più grave è però quella delle colture in serra, in primo luogo i pomodori, le cui quotazioni si sono ridotte del 60,4% rispetto al 2015, principalmente a causa delle forti importazioni agevolate dal Marocco che stanno condizionando il mercato europeo. In sofferenza anche prodotti tipicamente invernali come arance e kiwi. Le arance sono quotate all’origine il 21,3% in meno dello scorso anno, con un prezzo medio pagato al produttore intorno ai 22 centesimi, in un mercato invaso da agrumi di importazione, spesso spacciati per italiani. A subire gli effetti delle importazioni è anche un altro prodotto simbolo della dieta mediterranea made in Italy come l’olio extravergine di oliva sotto la pressione dell’annunciato accesso temporaneo supplementare sul mercato dell'Unione di 35mila tonnellate di olio d'oliva tunisino a dazio zero per il 2016 e 2017, dopo che in Italia - conclude la Coldiretti - sono già aumentate del 520% le importazioni dell’olio di oliva dal Paese africano.

Fonte Coldiretti




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venerdì 12 febbraio 2016

I consumi petroliferi di gennaio 2016, +2%

Partenza positiva per i consumi petroliferi italiani che, stando ai dati provvisori, nel mese di gennaio 2016 sono ammontati a circa 4,6 milioni di tonnellate, con un aumento pari al 2,0% (+92.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2015, grazie al contributo dei prodotti diversi dai carburanti, soprattutto olio combustibile e carica petrolchimica.

Meno bene sono andati i prodotti autotrazione che, con un giorno di consegna in meno, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 6,3% (-37.000 tonnellate) rispetto a gennaio 2015 e il gasolio autotrazione del 2,6% (-45.000 tonnellate).

Nel mese di gennaio le vendite sulla rete della benzina hanno segnato un calo del 4,8% e quelle di gasolio dell’1,2%.

A parità di giorni di consegna si sarebbe avuto un incremento sia della benzina (+0,2%) che del gasolio (+4,0%).

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di gennaio è così risultata pari a circa 2,3 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di tonnellate di benzina e 1,7 di gasolio autotrazione, con un calo del 3,5% (-82.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2015.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate del 17,4%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 56,1% del totale (era il 54,9% nel gennaio 2015).


Comunicato Pubblicato il 12 febbraio 2016

Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Il petrolio

Il grafico con i consumi per anno solare. Si aggirano intorno ai livelli più bassi degli ultimi 11 anni.


Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006.


Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. Predomina il segno positivo negli ultimi mesi ma, come abbiamo visto nel primo grafico precedente cala progressivamente.



Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire dal dicembre 2006. Giù a capofitto ma si nota una risalita per i motivi descritti dal comunicato stampa.




Prossimamente osserveremo graficamente il consumo dei carburanti.


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giovedì 11 febbraio 2016

Consumi di energia elettrica in Italia a Gennaio -1%

Consumi di energia elettrica in Italia a Gennaio -1% a parità di calendario con il picco di potenza pari a 51,5 GW , +2,5% rispetto a gennaio 2015.
Nel mese di gennaio, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la richiesta di elettricità in Italia ha fatto registrare una flessione dell’1,0% a parità di calendario rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Considerando che quest’anno il mese di gennaio ha avuto un giorno lavorativo in meno (19 vs 20), ed è trascurabile l’effetto della temperatura, la domanda complessiva di energia elettrica pari a 26,3 miliardi di kWh corrisponde a una flessione dell’1,7% rispetto a gennaio 2015.
La potenza massima richiesta a gennaio 2016 è stata di 51.551 MW, dato registrato il giorno martedì 19 alle ore 18.00, e superiore del 2,5% rispetto al valore di punta di gennaio 2015.
I 26,3 miliardi di kWh richiesti nel mese di gennaio 2016 sono distribuiti per il 46,6% al Nord, per il 29,2% al Centro e per il 24,2% al Sud. A livello territoriale, la domanda di energia elettrica nel mese di gennaio 2016 è risultata ovunque in flessione: -1,2% al Nord, -1,1% al Centro e -3,0% al Sud.
Nel mese di gennaio 2016 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’84,9% con produzione nazionale e per la quota restante (15,1%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,5 miliardi di kWh) è cresciuta dell’1,8% rispetto ai volumi di gennaio 2015.

Sono in crescita le fonti di produzione:
termoelettrica (+8,9%),
eolica (+3,1%) e
geotermoelettrica (+2,0%).
In calo le fonti di produzione:
fotovoltaica (-10,5%) e
idroelettrica (-29,2%).

In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di gennaio 2016 rispetto al mese precedente è stata pari a -1,0%. Il profilo del trend si mantiene decrescente.

Dal Comunicato stampa Terna


I nostri grafici



Di seguito vediamo i grafici da noi realizzati prendendo i dati ufficiali pubblicati da Terna a partire dal Gennaio 2006 ad oggi.

Per anno solare. Siamo tornati alla normalità dopo il caldo eccessivo dei mesi centrali dell'estate e si vede. Qui sotto si evidenzia il fatto che siamo al livello più basso degli ultimi 11 anni.

 

 
Per una migliore lettura degli ultimi 6 anni.

 
Qui vediamo, dal Gennaio 2006 ad oggi, i mesi in sequenza con la tendenza alla caduta costante nonostante l'impennata di Luglio/Agosto per l'ampio uso dei climatizzatori.

 
Nel prossimo grafico si evidenzia una sequenza di barre negative relative alle percentuali degli ultimi 37 mesi con un salto in terreno positivo per la maggior parte dei mesi del 2015 in particolar modo nei mesi estivi.

 
Adesso prendiamo visione del grafico, significativo e chiaro, che rappresenta l'andamento dei consumi nei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese, e che disegna il crollo progressivo, quasi rettilineo con pendenza costante dei consumi di energia elettrica dal 2012. Dopo la crescita dei mesi estivi sopra la norma a causa delle condizioni climatiche, con i mesi estivi particolarmente bollenti, che hanno determinato l'accensione prolungata dei condizionatori, si nota un riallineamento negli ultimissimi mesi. Via via che ci si allontana dai picchi estivi si ritornerà ad una ricaduta dei consumi conteggiati come sommatoria dei dodici mesi precedenti?



Per un aggiornamento della produzione nazionale di energia elettrica derivata da fonti rinnovabili rimandiamo la lettura ad un prossimo post dedicato.





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