Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


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giovedì 28 novembre 2019

E' iniziata la produzione di batterie per auto in Finlandia


Da poco meno di una settimana Valmet Automotive ha iniziato a produrre batterie per autoveicoli nel suo nuovo stabilimento di Salo, in Finlandia. Il progetto della costruzione dello stabilimento è progredito nei tempi previsti, partiti all'inizio del 2019, come i volumi di produzione, che porterà a reclutare più dipendenti alla fine dell'anno in corso per lo stabilimento di Salo. Dopo l'inizio della produzione, i volumi saranno gradualmente aumentati fino a raggiungere i livelli di produzione previsto all'inizio del prossimo anno.

A Salo, Valmet Automotive ha convertito completamente un vecchio impianto di produzione di cellulari per soddisfare le esigenze dei previsti elevati volumi di produzione per le richieste di batterie per  auto. Questo permetterà di aumentare le assunzioni poiché sarà necessario raggiungere un numero dei dipendenti di oltre 300 l'anno prossimo.

Il Gruppo Valmet Automotive è uno dei più grandi produttori di sistemi e un partner chiave di sviluppo per l'industria automobilistica globale. Nel suo sviluppo strategico, Valmet Automotive Group si concentra sui sistemi di elettromobilità e batterie. Le attività del gruppo sono divisi in quattro linee di business: produzione, progettazione, Sistemi EV e sistemi cinematici. Sin dalla sua fondazione nel 1968, Valmet Automotive ha prodotto più di 1,5 milioni di veicoli nello stabilimento di Uusikaupunki, in Finlandia. Nel 2018, 110.000 veicoli sono stati prodotti, più di quanti siano stati prodotti nella sua storia di oltre 50 anni. L'azienda ha sedi in Finlandia, Germania, Polonia e Spagna. I maggiori azionisti del gruppo Valmet Automotive sono di società di investimenti finlandese di proprietà statale Tesi e il Gruppo Pontos, ciascuno con una quota del 38,46%. Il 23,0% è detenuto dalla cinese Ampere Technology Limited (CATL), principale produttore al mondo di batterie per i veicoli elettrici.
Dal comunicato Valmet Automotive


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domenica 23 maggio 2010

Bluff nucleare

Nucleare: Saglia; si va avanti, premier garante

"Il massimo garante e' il presidente Silvio Berlusconi. Nel nostro programma c'e' il nucleare e se i programmi hanno un senso, bisogna attuarli".
A dichiararlo e' il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all'energia, Stefano Saglia, in un'intervista al "Giornale". "Si va vanti - assicura -, anche dopo le dimissioni del ministro Scajola".
"Stiamo lavorando alla strategia nucleare - prosegue Saglia -, l'atto individuato dal Parlamento che dovra' essere completato entro la fine di giugno". Per quanto riguarda i siti delle nuove centrali, "credo che le domande degli operatori cominceranno ad arrivare non prima del maggio 2011", conclude il sottosegretario. (il Giornale)

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E' il piano atomico voluto da Berlusconi. Ma una centrale simile a quelle previste è già in costruzione in Finlandia. E provoca ritardi e dubbi. Così il nostro programma avrà tempi, costi e vantaggi discutibili.

Leggere l'articolo < qui>

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venerdì 8 gennaio 2010

Think produrrà in USA

Ne parlavamo a metà Dicembre dello scorso anno in questo post Think, parte la produzione in Finlandia riguardo la necessità di realizzare impianti produttivi in USA per il mercato americano. L'amministratore delegato della Think Richard Canny ha svelato l'ubicazione del primo stabilimento oltreoceano che sarà costruito nello stato Indiana Contea di Elkhart.

Un investimento di 43 milioni di dollari, ma la casa automobilistica ha ottenuto anche il sostegno del governo centrale e locale con incentivi fiscali dello Stato e fondi per la formazione di posti di lavoro per un totale di 17 milioni dollari.

Alla fine del percorso nel 2011 Think avrà una capacità produttiva, assemblaggio, per più di 20.000 veicoli all'anno nel nuovo stabilimento dell'Indiana.


Fonte: The Wall Street Journal

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sabato 12 dicembre 2009

Think, parte la produzione in Finlandia

Il progetto di produzione della Think è uno dei più travagliati. Nasce in Norvegia dove vengono prodotti alcuni esemplari, diventa proprietaria la Ford con progetti di produzione interessanti, ritorna in Norvegia, ora la produzione ripassa la frontiera per andare in Finlandia grazie al costruttore Valmet Automotive. Valmet di Uusikaupunki in Finlandia offre servizi per l'industria automotive come la Porsche per la quale produce produce la Boxster AG e la Cayman e per la Fisker Automotive Inc. per la quale produrra una vettura ibrida, la Karma. Nel gennaio 2009 la Velmet ha firmato un accordo con la danese Garia A/S per la quale realizzerà una golf car elettrica. Infine l'accordo con Think di cui è diventata in parte azionista dovrà portare alla produzione dell'auto elettrica entro la fine del prossimo anno. Richard Canny, amministratore delegato della società dichiara che questo è un momento molto significativo per loro poiché sono tornati in produzione e si rallegra del fatto che alcuni dei loro clienti fedeli possano guardare con fiducia la consegna della loro tanto atteso citycar THINK prima di Natale. La banca ordinativi ha circa 2.300 clienti ai quali consegnare la macchina poi la successiva priorità sarà quella di espandere la banca ordinativi in Europa e in tutto il mondo. Attualmente viene venduta in Norvegia, Danimarca, Austria, Olanda e Spagna. Grazie alla produzione dello stabilimento finnico si aggiungeranno i mercati possibili dell'Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna. Entro una sessantina di giorni verremo messi a conoscenza dei siti nei quali verranno realizzati stabilimenti di produzione negli Stati Uniti. Nel frattempo le auto saranno importate dall'Europa e vendute ad un prezzo di circa 30.000 dollari (inclusi gli incentivi) entro la fine del quarto trimestre del prossimo anno.   

Descrizione   
Numero di posti: 2 (2 sedili posteriori, tra cui 3-cinture di sicurezza punto come un extra opzionale)
Numero di porte: 3 compresi portellone posteriore
Sistema di trazione anteriore
Plug-in trazione elettrica
Omologati per il mercato europeo
Assale anteriore McPherson e assale posteriore finale del braccio

Batterie

Il modulo batteria di trazione si trova sotto i sedili, posizione ideale da un punto di vista della sicurezza. Questo dà una buona distribuzione dei pesi tra anteriore e posteriore, e fornisce al veicolo con un centro di gravità molto basso.

Il vano della batteria in grado di ospitare diversi tipi di sistemi di batteria. Attualmente, THINK City dispone di due opzioni della batteria, al litio (Li) e la batteria di sodionichelcloruro (Zebra).

Percorrenza presumibile crca 180 km.

Fonti: Think e New York Times

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martedì 15 settembre 2009

Nucleare. Le ragioni del grande appeal: un pozzo senza fondo

Olkiluoto, un pozzo senza fondo

Impossibile prevedere il costo finale del reattore nucleare di Olkiluoto, ammettono i vertici di Areva che lo sta realizzando. Intanto i costi lievitati hanno falcidiato i profitti della società a controllo pubblico francese, che minaccia di fermare i lavori se il committente non si farà carico di parte dei costi extra. Un avvertimento anche per l'Italia.
Continuano i problemi finanziari di quello che dovrebbe essere il primo reattore nucleare di tipo EPR al mondo, quello che il gigante nucleare Areva sta realizzando a Olkiluoto, in Finlandia. La notizia di questi giorni viene dalla presentazione dei bilanci della società a controllo pubblico francese per la prima metà del 2009, duramente colpiti dallo sventurato cantiere finlandese. La società, spiega il Financial Times, nella prima metà dell’anno ha dovuto sborsare 550 milioni di euro extra per Olkiluoto3 (questo il nome del reattore) portando così a 2,6 miliardi di euro la spesa non prevista per l’impianto in Finlandia e ottenendo come risultato un meno 97% nei profitti operativi della società e un meno 79% in quelli netti.
Quando il cantiere fu aperto nel 2005, la data prevista per la consegna era il 2009 e il preventivo presentato al parlamento finlandese era di 2,5 miliardi di euro, poi saliti a 3,2 alla firma del contratto. Dopo 4 anni di imprevisti, difetti di costruzione, violazioni delle misure di sicurezza il cantiere ha accumulato un ritardo sui lavori di 3 anni e la spesa prevista è quasi raddoppiata, salendo ad almeno 5,3 miliardi di euro. Ma quello che emerge dall’odissea di Olkiluoto3 è stato ammesso dall’amministratrice delegata di Areva, Anne Lauvergnon alla p,resentazione del bilancio, avvenuta lunedì: non è possibile prevedere il costo finale del reattore. Quanto costerà e quanto tempo ci vorrà cioè si potrà sapere solo una volta che l’opera sarà conclusa.

Un’affermazione che non tranquillizza certo il committente finlandese, l’utility TVO, cui Olkiluoto3 era stato presentato come un progetto “chiavi in mano” e a prezzo fisso. E non solo TVO si trova danneggiata dal ritardo di 3 anni (cosa per la quale ha già chiesto un salato risarcimento): l’utility finlandese secondo Areva sarebbe corresponsabile dei ritardi e l'azienda francese, assieme al partner Siemens, ora vorrebbe che TVO contribuisse alle spese lievitate, sganciando un miliardo di euro in più. Se non pagherà il miliardo aggiuntivo, modificando il contratto, minaccia Areva, i lavori al cantiere si fermeranno.

A rimetterci, alla fine, comunque vada il contenzioso, non saranno i vertici di Areva, né quelli di TVO: saranno invece i consumatori finlandesi - che pagheranno in bolletta i costi del ritardo del nuovo reattore - e i contribuenti francesi, proprietari del 91% di AREVA.

Una storia che dovrebbe far riflettere sull'aspetto economico dell'avventura atomica. Specie in Italia, dove a febbraio è stato firmato un “memorandum of understanding” tra ENEL e la francese EDF per la costruzione di 4 reattori di tipo EPR, cioè dello stesso tipo di Olkiluoto3. Questi progetti, semmai venissero realizzati, lo saranno con ogni probabilità proprio in partnership con Areva che, in pratica, sta "ricattando" i finlandesi per tentare di rifarsi in parte del "buco" di Olkiluoto.

Fonte: Qualenergia.it

Fonte originale: Financial Times "Finnish reactor provisions hit Areva profits"


Ne avevamo già parlato - qui -, - qui -

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mercoledì 25 febbraio 2009

Nucleare. La Francia ha trovato i polli da spennare?

L'accordo conviene solo alla Francia.
La decantate centrali nucleari di terza generazione continuano a destare forti perplessità di progettazione, sicurezza, costi.
Due centrali DUE sono in costruzione: una in Francia (Normandia) , una in Finlandia. La seconda in costruzione in Finlandia ha sforato ampiamente il budget preventivato e i tempi di realizzazione. Iniziata nel 2005 forse sarà pronta nel 2011. Si comprende che nessuna certezza vi è sulla effettiva possibilità di produrre energia, economicamente sostenibile, garanzie di sicurezza, durata almeno trentennale. Nessun vantaggio si ha dal fatto che comunque saremo dipendenti dall'estero per l'approvvigionamento dell'uranio come adesso lo siamo per il petrolio e gas. Inoltre sappiamo dall'agenzia internazionale dell'energia nucleare NEA (Nuclear Energy Agency) che abbiamo uranio per una sessantina di anni se consumato nella quantità attuale, aumentando il numero delle centrali, aumentano i consumi, si abbrevia la vita utile delle centrali le quali resteranno senza 'carburante' ancor prima di raggiungere la maturità produttiva e/o ritorno economico dall'investimento.

Qui riportiamo un articolo dell'Herald Tribune


Construction halted at flagship French nuclear reactor over problems in concrete base
Published: May 28, 2008
PARIS: Construction problems at a new-generation nuclear reactor in France have prompted a partial suspension of work at the site, at the request of France's nuclear safety agency, the agency said Wednesday.

Concrete-pouring at the site of the Flamanville-3 reactor on the Normandy coast was halted May 21, said Thomas Houdre, head of the nuclear safety agency's division in the French region of Caen.

"It's not a problem of safety or quality," Houdre said. "What has been built so far is fine. We're looking out for the future."

It was the second halt in construction since the work on the reactor began last year. Construction was temporarily stopped in March after cracks were found in the concrete base of the reactor, in addition to damage to the steel frame that supports the base, Houdre said.

This time, "anomalies" were again found with the steel frame, he said.

Flamanville-3 is under particular scrutiny because it is to be one of the first European Pressurized Reactors, meant to eventually replace the aging stable of reactors around the world whose designs date from decades ago. It is one of only two EPR reactors in the world under construction.

Houdre said French electricity giant EDF — which is overseeing the project, contracted to Bouygues — has suffered from poor quality control because of organizational problems on site.

Houdre said a certain number of cracks were normal in any such construction, but that due to the sensitive nature of what is being built, extra caution was necessary.

The first EPR, Olkiluoto 3 in Finland, which began construction in 2005 and is slated for completion by 2011, has been plagued with similar problems causing it to go over-budget and over-schedule.
Greenpeace issued a statement praising the safety agency for halting construction and advocating a definitive stop to the project.

The French nuclear safety agency has submitted demands for improvement to EDF that must be addressed before the concrete pouring resumes.

EDF officials said they would submit a plan of action within days. EDF says it cannot yet estimate for how long construction will be halted, but that the project is not yet behind schedule.


Per quanto può valere un sondaggio su un giornale online.
www.corriere.it/appsSondaggi/

Siete favorevoli al ritorno del nucleare in Italia?
No 50.9%
Sì 49.1%

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giovedì 31 luglio 2008

Gelosia? incidente anche a centrale nuke in costruzione in Finlandia

Titolo: Finlandia, incendio in una centrale nucleare

Scontatissimo sottotitolo: La società: nessun pericolo per la popolazione



Un incendio di piccole dimensioni è scoppiato in un reattore nucleare in costruzione in Finlandia ed è stato domato dopo qualche ora. L'ha annunciato in un comunicato il gruppo energetico finlandese Teollisuuden Voima (TVO). I pompieri hanno spento il fuoco che si era manifestato nella centrale nucleare di Olkiluoto, nel sudest del Paese, alle 6 ora locale (le 5 italiana). Secondo la società non ci sono feriti e non c'è alcun pericolo per la popolazione. I danni all'impianto sono limitati e riguardano soprattutto impalcature e materiale da costruzione. «Non c'era materiale pericoloso nelle vicinanze, ma diverso materiale da costruzione in legno» ha spiegato all'AFP il portavoce del TVO, Juhani Itkonon. Non si conoscono le cause dell'incendio.

Qui

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giovedì 10 gennaio 2008

Anche il nucleare finlandese fallisce

A sostegno della tesi che sconsiglia l’uso della fonte nucleare, come alternativa alle fonti fossili, questa volta non vorrei portare le solite ragioni strutturali, relative alla sua intrinseca insicurezza, qualunque sia la generazione o quelle ben più consistenti relative al fatto che ancora non si sa come smaltire le scorie radioattive che una centrale produce durante il suo funzionamento.
Mi basta solo riferire una semplice, ma assai significativa, notizia che a fine dicembre ha dato la Reuters circa l’unico nuovo reattore, da 1600 MW, in costruzione in Europa e precisamente in Finlandia (a Olkiluoto, nella foto). La sua messa in esercizio era stata garantita dalle due ditte costruttrici, la francese Areva e la Tedesca Siemens, per il 2009, ma soprattutto a detta del governo finlandese questa centrale avrebbe garantito ai finlandesi energia elettrica a basso costo. La notizia che la nota agenzia ci da è che nel 2009 non entrerà in funzione nulla, perché la messa in esercizio è stata posticipata al 2011 e soprattutto che i KWh che questa centrale produrrà costeranno molto cari visto che il costo della centrale è lievitato in pochi anni dai due ai tre miliardi di euro, più o meno quattro volte il costo di una centrale a gas metano a ciclo combinato di pari potenza.
Dunque, a parte le ragioni strutturali, che dovrebbero però bastare a convincere chiunque, compreso un personaggio come l’onorevole Casini, che la scelta nucleare rappresenta un’avventura che solo degli irresponsabili stranamore possono proporre alle popolazioni, oltre a queste l’esperienza finlandese ci comunica che questa tecnologia costa anche troppo cara e ci vuole troppo tempo a metterla in funzione rispetto alle necessità immediate di ridurre le emissioni climalteranti. Dunque sarebbe il caso che giornali e televisioni smettessero di raccontare frottole alla popolazione, dando spazio e accreditando la tesi dei nuclearisti che solo l’atomo può garantire una efficace sostituzione delle fonti fossili.
Quante volte senza alcun contraddittorio ci siamo sentiti raccontare da politici e da pseudo scienziati che il nucleare costa poco e non emette CO2? In realtà il KWh da nucleare ha un costo talmente elevato da non essere competitivo neppure con il petrolio a 100 dollari a barile. Ma soprattutto la fonte nucleare non è efficace neppure per quanto riguarda le emissioni climalteranti, in quanto se da un lato è vero che questa fonte non emette gas serra, dall’altro i tempi di costruzione di una centrale sono troppo lunghi per garantire la riduzione delle emissioni che invece serve subito.
In realtà l’unica alternativa praticabile in grado di sostituire le fonti fossili è quella di puntare sulle fonti rinnovabili, inserendo fra queste anche la principale e cioè la nostra intelligenza che può garantire un uso dell’energia efficiente e soprattutto razionale.
E’ augurabile che l’esperienza finlandese aiuti l’Europa ad uscire dalle ambiguità e quindi ad escludere, dalla prossima direttiva, la fonte nucleare fra quelle consigliate per ridurre le emissioni climalteranti.

Qui
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