Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 30 ottobre 2015

Un nuovo laboratorio per l'interoperabilità dei veicoli elettrici e le reti intelligenti UE / USA

Una importante decisione è stata presa recentemente per lo sviluppo armonico dei veicoli elettrici che siano compatibili in un vasto mercato quale è quello europeo e americano. ieri il sito CCR della Comunità Europea ha difuso questo comunicato.

A seguito della decisione del Consiglio economico transatlantico per promuovere i veicoli elettrici e l'interoperabilità delle reti intelligenti, il 29 ottobre la Commissione europea ha inaugurato un laboratorio dedicato allo stato dell'arte, gestito dal CCR.
Insieme con il suo partner nella US Department of Argonne National Laboratory, si farà in modo che la prossima generazione di auto elettriche e le reti intelligenti siano completamente interoperabili, sulla base di norme armonizzate, la validazione di tecnologie e metodi di prova. Questo è un passo importante verso la creazione di "una sola lingua" per tutti i componenti di cui beneficeranno sia l'industria e l'ambiente su entrambi i lati dell'Atlantico.
Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l'Unione Energia, ha detto durante l'inaugurazione: "Le reti intelligenti e i veicoli elettrici sono in rapida evoluzione, ma non abbiamo ancora sfruttato appieno il proprio potenziale. Lo sviluppo di norme armonizzate in ambo le coste atlantiche ridurranno al minimo le barriere commerciali e incrementeranno il mercato globale di prodotti e servizi innovativi per i produttori ei consumatori dell'UE e degli USA.

L'interoperabilità all'interno sia tra i veicoli elettrici che la rete intelligente è una questione fondamentale per la diffusione e il pieno sfruttamento di elettrificazione dei trasporti, l'integrazione delle fonti di energia rinnovabili e lo stoccaggio, e la diffusione dei servizi legati all'energia innovativi per consumatori / prosumer. Essa consentirà una comunicazione efficace e il funzionamento di tutti i veicoli plug-in con i dispositivi di ricarica e l'efficace funzionamento dell'architettura smart grid. Essa dovrebbe inoltre consentire altre caratteristiche quali la fatturazione automatica, i veicoli elettrici di roaming e di una gestione più efficiente dell'energia. Sia l'UE e gli Stati Uniti hanno un interesse comune nel rapido sviluppo di soluzioni economicamente efficienti per conseguire più pulite, sistemi di trasporto e di energia più intelligenti e integrate.

Centri di interoperabilità gemelli UE e USA

Il Centro europeo di interoperabilità combina quattro state-of-the-art laboratori incentrati su l'efficienza energetica dei veicoli elettrici e ibridi, l'interoperabilità delle reti intelligenti, la compatibilità elettromagnetica e test delle batterie.

Questo centro unico permetterà di verificare le architetture dei sistemi di test, le tecnologie e protocolli di comunicazione. I risultanti standard industriali e procedure armonizzate di prova dovrebbero minimizzare il commercio e le barriere tecniche. Questo a sua volta creerà avanzate incentivi per le imprese a investire in innovazione che può essere commercializzato nei mercati più grandi.
L'impianto gemello, gli Stati Uniti Smart Grid Interoperability Center, situato presso la Argonne Laboratori Nazionali (Chicago, Illinois), è già operativo e lavorerà con il suo partner europeo per garantire che i veicoli elettrici e le future stazioni di ricarica lavorare insieme senza soluzione di continuità.


La foto: Electric and hybrid vehicles testing at the European Interoperability Centre © EU, 2015


MondoElettrico è anche su   

.


giovedì 29 ottobre 2015

La carne Made in Italy è più sana

In questi ultimo giorni impazzava su Facebook la notizia secondo cui la carne rossa trattata poteva provocare il cancro. Subito sono apparsi articoli che suggerivano la cautela nel 'trattare' l'argomento, mentre su twitter ci si sfogava con l'ironia. Leggiamo cosa dice la Coldiretti qui di seguito.
Le carni Made in Italy sono più sane, perché magre, non trattate con ormoni e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione “Doc” che assicurano il benessere e la qualità dell'alimentazione degli animali tanto da garantire agli italiani una longevità da primato con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il rapporto Oms è stato eseguito su scala globale su abitudini alimentari molto diverse come quelle statunitensi che consumano il 60 per cento di carne in piu’ degli italiani. Non si tiene peraltro conto – sottolinea la Coldiretti - che gli animali allevati in Italia non sono uguali a quelli allevati in altri Paesi e che i cibi sotto accusa come hot dog, bacon e affumicati non fanno parte della tradizione italiana.
Il consumo di carne degli italiani con 78 chili a testa – precisa la Coldiretti - è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con 120 chili, ma anche dei cugini francesi con 87 chili a testa. E dal punto di vista qualitativo la carne italiana – continua la Coldiretti - è meno grassa e la trasformazione in salumi avviene naturalmente solo con il sale senza l’uso dell’affumicatura messa sotto accusa dall’Oms. Proprio quest’anno peraltro – precisa la Coldiretti - la carne ed è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo.
La spesa degli italiani per gli acquisti è scesa a 97 euro al mese per la carne che, con una incidenza del 22 per cento sul totale, perde per la prima volta il primato, secondo l’analisi della Coldiretti. Una situazione che – continua la Coldiretti - preoccupa anche i pediatri che proprio all’inizio di ottobre in occasione del IX Congresso Nazionale Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) hanno tenuto a sfatare quei miti che spesso impediscono alle famiglie di consumare serenamente la carne. In un paese dove si sono ripetuti casi di malnutrizione dei bambini per l’eliminazione delle carni dai menu occorre evitare allarmismi e – conclude la Coldiretti - ricordare che la carne italiana è un alimento sicuro e prezioso anche per lo svezzamento dei bambini poiché a livello nutrizionale è un alimento ricco di nutrienti fondamentali nelle prime fasi della vita di un individuo nelle quantità suggerite dal modello della Dieta Mediterranea.

MondoElettrico è anche su   

.


mercoledì 28 ottobre 2015

California, un documento pro bus elettrici e mezzi pesanti in genere

Il California Air Resources Board (ARB o Board), coerentemente ai suoi obiettivi, annuncia la pubblicazione della bozza di un documento intitolato "Technology Assessment: Medium- and Heavy-Duty Battery Electric Trucks and Buses.". Questo progetto di valutazione identifica lo stato dell'arte della  tecnologia delle batterie dei veicoli  elettrici, BEV, in grado di ridurre gas a effetto serra. GHG, e i criteri di controllo delle emissioni inquinanti dei  veicoli della classe 2b - 8, cioè con peso totale a terra dai 8.501 pounds (3 856 kg)   in su.

Il progetto di valutazione delle tecnologie prende in esame i componenti BEV quali i motori e le batterie, i sistemi di ricarica, i costi e benefici, e si occupa di verificare quali autocarri e autobus sono disponibili in commercio adesso o in fasi di sperimentazione dimostrativa, compresi gli autobus di trasporto pubblico, scuolabus, autocarri medi e leggeri,  le navette e i camion pesanti.
Le fonti di informazione utilizzate per la valutazione vengono da una lunga lista di rapporti pubblicati, documenti di ricerca e conversazioni documentate di esperti. Inoltre il  personale di  ARB fornirà un aggiornamento informativo al Consiglio di Stato su questo progetto di valutazione della tecnologia BEV insieme a quelle relative alle celle a combustibile e veicoli pesanti ibridi,  il 19 Novembre 2015, data della riunione del Consiglio a Sacramento.
Gli argomrnti comprendono:
• Meeting 2023 e 2032 per gli standard di qualità dell'aria di ozono, che richiedono una riduzione del 90 % in NOx delle emissioni di base 2010;
• il livello di ozono federale recentemente proposta, nel 2032;
• Riduzione dei gas a effetto serra (GHG) ai livelli del 1990 entro il 2020;
• Raggiungimento di una riduzione del 40 % delle emissioni di gas serra ai livelli del 1990 entro il 2030;
• Il raggiungimento di una riduzione dell'80 % delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050;
• Riduzione del consumo di petrolio per le auto e i camion fino al 50 % entro il Il 2030; e
• Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili fonti di almeno il 50 % entro il 2030.

I veicoli pesanti superiori a 8.501 pounds (3 856 kg) emettono circa un quinto del totale delle emissioni di gas serra connessi al trasporto nello Stato, ed è circa l'otto % sul totale dello stato. Inoltre, questi veicoli producono il 33% di NOx  delle emissioni provenienti da tutte le fonti. Poiché le emissioni prodotte dall'autotrasporto sono una fonte significativa di produzione di gas serra e inquinamento, ottenere riduzioni nel settore del trasporto con autocarri rappresenta un componente chiave della strategia per contrastare positivamente i cambiamenti climatici in California e raggiungere gli obiettivi sulla qualità dell'aria.
Nel complesso, la ricerca ritiene che i BEV stanno cominciando a penetrare nei mercati dei veicoli medi e pesanti. Autobus elettrici a batteria per il trasporto pubblico sono sempre disponibili con una varietà di produttori e alcuni scuolabus sono già disponibili in commercio. Sono disponibili  anche bus navetta elettrici a batteria, come lo sono altri BEV di medio peso, in primo luogo i veicoli per la consegna delle merci. Attualmente i BEV nel mercato in genere utilizzano principalmente batterie agli ioni di litio.
I principali ostacoli per l'accettazione del mercato sono il costo delle batterie e la densità di energia, mettendo in evidenza una questione importante sui fattori limitanti l'utilizzo dei BEV in numerose progetti, principalmente le limitate percorrenze dei veicoli.

Il costo della batteria è una componente importante della lievitazione del costo complessivo di un BEV, con costi di sistema attualmente stimabili tra i 500 dollari e i 700  dollari  per chilowattora (kWh) che  portano sostanzialmente più in alto il costo di un veicolo elettrico a batteria rispetto ad un propulsore diesel convenzionale. Però c'è da dire che in uno studio di commercializzazione 2013 I-710, CALSTART ha stimato che il costo di un sistema di batterie di 350 kWh  si dimezzerà entro il 2020 per diventare un terzo entro il 2030. Inoltre c'è da aggiungere che il costo del carburante e i minor costi di assistenza devono essere conteggiati nel computo dei costi/vantaggi per capire quando si raggiungerà il break even dell'elettrico in rapporto al veicolo diesel tradizionale.

Il rapporto suggerisce che il governo, il mondo accademico e industriale debbano adottare una serie di azioni volte a sostenere lo sviluppo di  veicoli elettrici a batteria medi e pesanti, tra cui:

Migliorare la percorrenza dei veicoli;
Ridurre il costo incrementale;
Migliorare i componenti;
La standardizzazione di ricarica;
Incrementare il numero di progetti dimostrativi;
Migliorare le condizioni di incentivazione;
Più attività di regolamentazione di trasporto merci avanzato, regolamenti di consegna dell'ultimo miglio e lo sviluppo e l'adozione di altre norme favorenti.



MondoElettrico è anche su   

.


martedì 27 ottobre 2015

Diesel, Firenze ai vertici dell’inquinamento europeo: 31esima su 4.000 aree rilevate

La questione dell'inquinamento nelle nostre città causata dal traffico automobilistico è fortemente preoccupante. Firenze è una delle città dove il problema si manifesta in modo eclatante secondo quanto si legge in un articolo dal titolo emblematico "Diesel, Firenze ai vertici dell'inquinamento europeo: 31esima su 4.000 aree rilevate" uscito ieri su Il Fatto Quotidiano online. "Che l'area metropolitana di Firenze sia fortemente inquinata non è una novità. Nonostante le rare e mal distribuite centraline di rilevazione dei dati ambientali presenti in città, per l'Agenzia Europea dell'Ambiente, su 4.000 aree censite, Firenze è la 31esima area più inquinata d'Europa a causa della forte presenza, oltre i limiti di legge, di un gas fortemente irritante e cancerogeno, emesso nei processi di combustione, in particolare dai motori diesel: il Biossido d'azoto (NO2). Qui trovate i dati della ricerca visualizzati in una mappa interattiva. Nel 2013 la media annua di concentrazione di NO2 nella stazione di rilevamento di Viale Gramsci è di 62.06 µg/m3 (microgrammi per metro cubo) quando la legge ne prevede al massimo 40. A New York, per fare solo un esempio, la media più alta registra 42µg/m3.
Così descrive il Biossido di azoto la ricerca “Mortalità e biossido di azoto: i dati di EpiAir” pubblicata sulla rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia e prevenzione: “Il Biossido di azoto (NO2) è uno dei maggiori inquinanti atmosferici. […] Diversi studi condotti in Europa e in Canada hanno dimostrato che aumenti di concentrazione di NO2 in atmosfera sono associati a incrementi delle morti per cause naturali, cardiovascolari e respiratorie. […] Particolarmente suscettibili agli effetti dannosi dell’NO2 sono i cardiopatici e i diabetici.”
Il rischio sanitario aumenta notevolmente durante la stagione calda, quando si assiste a un brusco aumento dei ricoveri e della mortalità per cause cardiovascolari legati all'incremento dell’NO2 in atmosfera. Il forte irraggiamento e le alte temperature estive favoriscono inoltre, a partire da questo gas, la formazione dell’Ozono (O3), anch’esso fortemente irritante e tossico. Il Biossido d’azoto è più pesante dell’aria e tende quindi a ristagnare negli strati bassi dell'atmosfera, come accade proprio a Firenze, dove, a causa della morfologia del territorio, il ricambio dell'aria non è così frequente. In caso di pioggia, nebbia o di alte percentuali di umidità, questo gas forma soluzioni acide (le piogge acide) che, come sappiamo, hanno un preoccupante impatto ambientale anche sul patrimonio storico architettonico della città, in quanto ne accelerano i fenomeni di corrosione e di alterazione profonda. La presenza in atmosfera di altri inquinanti quali le polveri sottili e ultrasottili, gli idrocarburi aromatici e il benzene, i composti dello Zolfo e altri, completano il quadro di un’area metropolitana fortemente a rischio per la salute dei suoi abitanti...."

La situazione ad oggi, nel 2015, non è certamente migliorata ed una conferma l'abbiamo dando un'occhiata al grafico da noi realizzato con i dati forniti quotidianamente dall'ARPAT (l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana).

La linea rossa continua mostra il livello di media annuale ed è facile capire che i dati rilevati da molte delle centraline sono ampiamente sopra costantemente.

Non credo che sia da prendere troppo alla leggera la truffa della Volkswagen ed in genere i limiti, rispettati, delle auto con motore diesel che evidentemente sono inutili per abbassare la soglia di pericolosità delle loro emissioni se i risultati sono quelli della ricerca e del grafico.


MondoElettrico è anche su   

.


lunedì 26 ottobre 2015

I primi produttori di litio al mondo

Sappiamo tutti che il litio è la materia mineraria più importante per i veicoli elettrici, in pratica l'energia accumulata per par funzionare i motori elettrici è quasi del tutto monopolizzata dalle batterie agli ioni di litio. E' per questa ragione che oggi diamo uno sguardo alle migliori aziende che producono litio in tutto il mondo, grazie ad un articolo di un sito web dedicato agli investimenti nel settore delle materie prime, pubblicato recentemente, il 22 settembre 2015. La situazione geo politica della localizzazione delle miniere e chi dà spazio agli investimenti fanno capire quali saranno le strategie di un settore  strategico per il futuro della mobilità.
Per molto tempo, la maggior parte del litio del mondo è stato prodotto da un oligopolio di produttori spesso definito come i "Big 3" Prima di essere acquisita da Albemarle (NYSE: ALB), Rockwood litio, facente parte di Rockwood Holdings (NYSE: ROC ), era in quella lista. Gli altri membri del club erano del Sociedad Quimica y Minera de Chile (NYSE: Cile SQM) e FMC (NYSE: FMC), che opera in Argentina.
Queste aziende continuano a produrre la maggior parte del litio del mondo, ma la Cina continua sempre più a prendere un pezzo enorme di questo spazio. L'anno passato, 2014, la Cina è stato il terzo più grande paese produttore di litio in termini di estrazione, secondo la US Geological Survey, dopo Australia e Cile. Ancora più importante, però, l'Australia attualmente non produce sostanze chimiche di litio, e la Cina sta producendo sempre più di loro.
Anche se l'Australia ha battuto di poco il Cile lo scorso anno in termini di produzione, la sua più grande miniera, Greenbushes lithium project, è controllata dalla maggioranza Tianqi Gruppo cinese. Tianqi possiede una partecipazione del 51 per cento in Talison Lithium, che gestisce la miniera, mentre Albemarle ora possiede una quota del 49 per cento nella società tramite l'acquisizione di Rockwood.
La quota di mercato per il "Big 3" è scesa da circa il 85 per cento del 2004 al 53 per cento nel 2014, mentre la Cina ha ora circa il 40 per cento della quota di mercato nel mondo. Lowry, esperto del settore, ha anche creato una ripartizione più dettagliata della quota di mercato globale di litio, con Tianqi, Ganfeng e altre fonti di produzione cinesi:


In altre parole, investitori litio occorre tenere d'occhio Cina, nonché le aziende chimiche New York quotate che producono litio. Ecco uno sguardo ad alcuni dei produttori di litio più grandi del mondo.


MondoElettrico è anche su   

.


domenica 25 ottobre 2015

Dopo la strage degli scorsi anni tornano le castagne Made in Italy: +20%

Dopo anni drammatici che ne avevano fatto temere la scomparsa torna a crescere la produzione di castagne Made in Italy con un aumento stimato in media del 20 per cento rispetto a un 2014 che aveva fatto segnare il minimo storico, per effetto degli attacchi del cinipide, il parassita cinese che fa seccare gli alberi ed ha provocato nei boschi italiani una vera strage. E’ quanto emerge da una indagine della Coldiretti in occasione dell’avvio della raccolta segnato da feste e manifestazioni. Quest’anno si festeggia - sottolinea la Coldiretti - una storica rinascita di quello che Giovanni Pascoli chiamava "l'italico albero del pane", simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari.

Il raccolto di castagne Made in Italy con una qualità comunque ottima risalirà quest’anno oltre i 20 milioni di chili, pur restando al di sotto della media. La situazione è in realtà a macchia di leopardo lungo la Penisola con una ripresa dei raccolti che arriva al 50 per cento in Toscana mentre il raccolto è ancora in calo in Basilicata. A pesare sulla ripresa è stata anche l’attività di lotta al cinipide attraverso i lanci del suo nemico naturale, il parassitoide Torymus sinensis, che ha dato risultati positivi nei castagneti di molte regioni, pur se saranno necessari anni per ritornare ad un livello produttivo degno della tradizione nazionale. Basti dire che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era il triplo rispetto a quella attuale.

Il castagno riveste peraltro un ruolo importante in molte aree collinari e montane del nostro Paese, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico. La bellezza dei boschi, con castagni spesso centenari, rende fruibili tali luoghi anche per scopi turistici e di svago con l’habitat che risulta fondamentale per la selvaggina, per la produzione del caratteristico miele e per la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti. Anche per questo restano molto popolari le feste e le sagre dedicate a castagne e marroni in tutta la penisola a partire da Cuneo dove fino a domenica 18 ottobre si svolge la Fiera Nazionale del Marrone, con un grande mercato dei produttori di Campagna Amica.

Nonostante il ritorno delle castagne Made in Italy resta il rischio di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia e dalla Slovenia, con le importazioni che nel giro di due anni sono quasi triplicate in valore, passando dai 38,7 milioni di euro in valore del 2012 ai 67,8 milioni di euro del 2013 fino ai 95,3 milioni euro del 2014 pari ad oltre 38 milioni di chilogrammi di castagne in guscio e 800.000 kg di castagne sgusciate, spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori, anche inferiori a 2 euro al chilo.

Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori. Non sono noti invece i dati relativi alle importazioni di farina di castagne, perché non esiste un codice doganale specifico, ma solo un codice relativo alla farina ottenuta da frutti di diverse tipologie. Serve pertanto l’introduzione di un codice doganale specifico per la farina di castagne, in modo da poterne monitorare i flussi e l’obbligo di etichettatura di origine per i derivati a base di castagne.

Un modo per tutelare l’alta qualità della produzione made in Italy che conta ben dodici tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Quattro - precisa la Coldiretti - si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp e la Farina di Neccio della Garfagnana Dop mentre in Campania è riconosciuta la Castagna di Montella Igp e il Marrone di Roccadaspide Igp, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop.

Se non si vuole comunque correre il rischio di acquistare spesso a caro prezzo caldarroste straniere in vendita nel centro delle città, la Coldiretti invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili. Meglio allora frequentare i mercati degli agricoltori di Campagna Amica o le sagre in programma in questi giorni in tutta Italia dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità oppure rivolgersi alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne.

Fonte Coldiretti

Post precedenti sull'argomento:
2014 - Castagne, il raccolto crolla al minimo storico
2015 - Coldiretti, da sconvolgimento stagioni a rischio Made in Italy




MondoElettrico è anche su   

.


sabato 24 ottobre 2015

Fatturato dell’industria ad Agosto -1.6%, annuo -2,4%, e ordinativi -5,5%

Ad agosto il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra una diminuzione dell'1,6% rispetto a luglio, con variazioni negative sia sul mercato interno (-2,2%) sia su quello estero (-0,5%).

Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo registra una flessione dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti con variazioni identiche per il fatturato interno ed estero.

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di agosto 2014), il fatturato totale cala in termini tendenziali del 2,4%, con diminuzioni del 3,3% sul mercato interno e dello 0,4% su quello estero.

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano decrementi congiunturali per l'energia (-5,9%), per i beni intermedi (-2,2%) e per i beni di consumo (-2,1%), mentre i beni strumentali registrano un aumento (+0,8%).

L'indice grezzo del fatturato aumenta, in termini tendenziali, dello 0,8%: il contributo più ampio a tale risultato viene dalla componente interna dei beni strumentali.

Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+21,0%), mentre la maggiore diminuzione del settore manifatturiero riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-19,7%).

Per gli ordinativi totali, si registra una diminuzione congiunturale del 5,5%, con cali del 7,4% per gli ordinativi interni e del 2,8% per quelli esteri.

Nel confronto con il mese di agosto 2014, l'indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 2,1%. L'incremento più rilevante si registra nei mezzi di trasporto (+14,3%), mentre la flessione maggiore si osserva nelle industrie tessili (-6,5%).


I nostri grafici con i dati forniti dall'Istat.

Fatturato

 Ordinativi



Il bollettino della Confindustria è con un mese di anticipo rispetto all'Istat e ci aggiorna sulla situazione del mese appena trascorso, Settembre, rilevando un incremento della produzione industriale dello 0,9% in settembre su agosto.



MondoElettrico è anche su   

.


venerdì 23 ottobre 2015

La Chevrolet entra nell'elettrico puro con la Bolt

Recentemente abbiamo scritto dell'evoluzione del 'pensiero' della tedesca Vw nel tentativo di uscire e riprendersi dallo scandalo della truffa perpetrata ai danni dei clienti e della salute pubblica taroccando la centralina che controlla le emissioni dei gas di scarico nel momento in cui si accorge della presenza di controlli elettronici esterni. Orbene è il turno della Chevrolet che si converte all'elettrico puro in modo non altrettanto traumatico ma venendo fuori dall'esperienza delle Sua Chevy Volt, l'auto elettrica range estended.
Quindi Chevrolet ha confermato la produzione del suo veicolo elettrico puro di nuova generazione la Bolt EV e lo conferma nel suo sito web poco prima dell'inizio dell'autosalone  Chicago Auto Show che sarà inaugurato a metà Febbraio del 2016. La Bolt costruita nello stabilimento GM Orion Assembly nel Michigan dal 2017.


 
Il futuro è quello del lungo raggio di percorrenza per un veicolo completamente elettrico stimata in oltre 200 miglia ovvero 320 chilometri con una batteria agli ioni di litio che si ricarica rapidamente, 45 minuti all'80%, in corrente continua.


La collaborazione con la coreana LG per le batterie e per il motore elettrico (ne produce milioni di motori elettrici ogni anno)  prevede di portare le competenze per fabbricare i motori di trazione che GM ha sviluppato nel suo centro di ingegneria e powertrain a Pontiac, Mich., l' impianto motore a Wixom, nel Michigan. GM e LG hanno anche collaborato l'elettronica di potenza, sistemi di distribuzione di energia,, climatizzazione, strumentazione, informazioni sui display e sistemi di comunicazione di ricarica.

Il prezzo indicativo del modello base sarà di circa 30 mila dollari.




MondoElettrico è anche su   

.


giovedì 22 ottobre 2015

Il consumo di carburanti di Settembre

Dopo avere visto il consumo di petrolio di Settembre, adesso diamo un'occhiata al consumo di quei carburanti che derivano dal petrolio utilizzati nella trazione veicolare: gasolio, benzina e gpl. Riprendiamo parte del comunicato stampa dell' Unione Petrolifera.

I prodotti autotrazione, a parità di giorni di consegna, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 3,1% (-21.000 tonnellate) rispetto a settembre 2014, e il gasolio autotrazione dell’1,7% (-33.000 tonnellate).

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di settembre è così risultata pari a circa 2,6 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 1,9 di gasolio autotrazione, con un decremento del 2% (-54.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.

La benzina, nel periodo considerato, ha mostrato una flessione dello 0,7% (-42.000 tonnellate), mentre il gasolio è cresciuto del 2,2% (+368.000 tonnellate).

Nei primi nove mesi del 2015 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a 23,3 milioni di tonnellate, evidenzia un incremento dell’1,4% (+326.000 tonnellate).)..


Qui di seguito vediamo i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico offrono una visione d'insieme della situazione riguardante il consumo di benzina e gasolio da trazione.

Il consumo dei carburanti per autotrazione

Vediamo i grafici dei carburanti per anno solare a partire dal 2007.

I consumi di benzina, continua a navigare tra i livelli più bassi degli ultimi 9 anni, un po' di più rispetto al limite inferiore toccato nel 2012...
  .
 
... mentre i consumi di gasolio, scendono rispetto all'anno passato e non sembrano ripartire tanto da far pensare ad una crescita dell'economia misurata dall'incremento dei trasporti.

 
Qui sotto vediamo l'andamento dei mesi negli anni solari per il gasolio più la benzina, livelli sempre molto bassi.





Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento. Non fanno altro che confermare quanto detto sopra

Per la benzina, continua la sua rotta, con un sussulto negli ultimi 2 mesi...

     
...e il gasolio, che risale costantemente lento, distantissimo dal picco di fine 2010.
 
 
Il grafico della benzina + gasolio delinea una curva che ultimamente si appiattisce e risale.

 
Diamo un'occhiata anche al consumo d GPL da trazione essendo anch'esso un derivato del petrolio. Registra un incremento del 3,1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente e del 4,4 % annuale, che vale circa 1/5 rispetto alla benzina, meno di 1/14 rispetto al gasolio, questo mese. Qui sotto il grafico che considera i 12 mesi precedenti al mese di riferimento, sale, poco ma sale.


Possiamo vedere un segnale positivo che riguarda la nostra economia? Abbiamo sempre detto che l'aumento dei consumi possono evidenziare una crescita economica ma i grafici non ci offrono questa visione ottimistica


MondoElettrico è anche su   

.


mercoledì 21 ottobre 2015

Legge di stabilità, addio allo sconto benzina

Un breve artico online pubblicato sul sito dei Gestori di Carburanti Domenica 18 Ottobre farà discutere. Perchè?
Uno dei 74 articoli della legge di stabilità per il 2016, approvata venerdì dal Consiglio dei ministri italiano, prevede una norma destinata ad avere un impatto sullo sconto benzina applicato in alcune regioni Italiane. La legge infatti prevede che sia cancellato il "rimborso alle Regioni degli oneri sostenuti per assicurare la vendita di carburante a prezzi ridotti nelle zone di confine".
Ciò significa che la Regione Lombardia potrebbe vedersi tolto il contributo annuale di 20 milioni di euro, necessario per finanziare la carta sconto benzina e gasolio utilizzata da quasi un milione di automobilisti lombardi, residenti in 244 comuni.
L’impatto potrebbe essere limitato alle province che confinano con l’Austria Il provvedimento abroga la norma che istituisce per le Regioni a statuto ordinario confinanti con l'Austria "un fondo per l'erogazione di contributi per la riduzione del prezzo alla pompa della benzina e del gasolio per autotrazione"


In linea col leitmotiv " ... siamo l'unico governo che davvero riduce le tasse!" Chi dice di no?


MondoElettrico è anche su   

.


martedì 20 ottobre 2015

Aumentano i consumi petroliferi a settembre, diminuiscono i carburanti

I consumi petroliferi italiani nel mese di settembre 2015 sono ammontati a circa 5,1 milioni di tonnellate, con un aumento pari al 2,9% (+144.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.

I prodotti autotrazione, a parità di giorni di consegna, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 3,1% (-21.000 tonnellate) rispetto a settembre 2014, e il gasolio autotrazione dell’1,7% (-33.000 tonnellate).

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di settembre è così risultata pari a circa 2,6 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 1,9 di gasolio autotrazione, con un decremento del 2% (-54.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate del 17,2%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 53,9% del totale (era il 52,9% nel settembre 2014).

Nei primi nove mesi del 2015, i consumi sono stati pari a circa 44,3 milioni di tonnellate, con un aumento del 3,1% (+1.320.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2014.

La benzina, nel periodo considerato, ha mostrato una flessione dello 0,7% (-42.000 tonnellate), mentre il gasolio è cresciuto del 2,2% (+368.000 tonnellate).

Nei primi nove mesi del 2015 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a 23,3 milioni di tonnellate, evidenzia un incremento dell’1,4% (+326.000 tonnellate).

Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in crescita del 15,2%, con quelle diesel a coprire il 55,2% del totale (era il 55,5 nei primi nove mesi del 2014).

 Roma, 19 ottobre 2015 - COMUNICATO STAMPA Unione petrolifera


Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico

Il petrolio

Il grafico con i consumi per anno solare. Saranno anche cresciuti, ma sono al penultimo livello in 10 anni.


  Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006.

 
Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire dal dicembre 2006. Giù a capofitto ma si nota un rallentamento negli ultimi mesi ed una risalita.

 

Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. Quest'anno predomina il segno positivo ma teniamolo presente, in rapporto all'anno precedente.




Un ultimo dato che vogliamo inserire in questo discorso è il consumo di petrolio per la produzione di energia elettrica. Il Ministero dello Sviluppo Economico fornisce dei dati ulteriori che reputiamo interessanti, che, indicando una minore quantità di prodotti riversati nelle centrali termoelettriche, segnalano una produzione in diminuzione del 12,3 %, passando da 228 mila tonnellate in Agosto dell'anno passato a 200 mila tonnellate in Settembre del 2015, mentre la riduzione nei primo 9 mesi dell'anno è stata del 12,17%.

Allora, dove si è scaricato il maggior consumo (piccolo) di petrolio se sono diminuiti sia i consumi di carburanti e quello delle centrali? Le 144 mila tonnellate in più? Buona parte nei cosiddetti 'altri prodotti' e 'carica petrolchimica netta'  con + 58,1% e 51,7 % rispettivamente.
.


MondoElettrico è anche su   

.


lunedì 19 ottobre 2015

Le immatricolazioni dei veicoli commerciali a Settembre

L’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, ha diffuso il suo comunicato stampa relativo alle immatricolazione degli autocarri a Settembre. Dice che rallenta. Leggiamo.
Rallenta in settembre il mercato dei veicoli commerciali. Per il 2015 confermata la stima UNRAE di un mercato da 130.000 unità
I dati di settembre, elaborati e diffusi oggi dal Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, indicano un rallentamento nel trend del mercato dei veicoli commerciali, che, con 11.530 unità vendute, segnano una crescita del 4,7% rispetto alle 11.015 del settembre 2014. Nei primi 9 mesi la crescita si mantiene all’8,4% con 93.299 veicoli immatricolati rispetto agli 86.046 autocarri con peso totale a terra fino a 3,5t venduti nel gennaio-settembre 2014.
“Il rallentamento del mese di settembre - afferma Massimo Nordio, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – è stato influenzato dall’anticipazione degli acquisti effettuati in agosto, sotto le stimolanti azioni commerciali attivate dalle Case con le loro Reti di vendita”.
“Comunque il trend di crescita dei primi 9 mesi – continua il Presidente – rende più robusta la stima formulata da UNRAE ad inizio 2015 di una chiusura dell’anno vicina ai 130.000 veicoli immatricolati, con un incremento prevedibile dell’8% rispetto alle 119.007 unità dell’intero 2014”.
Tale recupero fa seguito ad anni di continui cali, che nel 2013 avevano toccato il loro punto di minimo. L’inversione di tendenza, già in atto dal 2014, rimane tuttavia ancora molto lenta e frutto di un migliorato quadro macroeconomico e dalle ormai improrogabili esigenze di rinnovo del parco.
“Sarà quindi apprezzato - conclude Nordio – se la prossima Legge di Stabilità conterrà misure che contribuiscano ad alleggerire la pressione fiscale sulle aziende”.

I nostri grafici

Proseguiamo con i grafici da noi realizzati grazie ai dati forniti dall'UNRAE capaci, più delle parole, fanno capire più delle parole quale sia la situazione con il trascorrere dei mesi con un solo 'colpo d'occhio'.

L'andamento delle immatricolazione degli autocarri mese dopo mese a partire dal gennaio 2009.


Le immatricolazione mensili con l'andamento seguendo l'anno solare.

 
 Le percentuali di ogni mese rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

 
L'ultimo grafico mostra l'andamento delle immatricolazioni degli autocarri nei 12 mesi precedenti rispetto al mese di rilevamento.



Come vediamo il mercato cresce ma molto più lentamente di come era caduto.  Restiamo in attesa del miracolo economico.




MondoElettrico è anche su   

.


sabato 17 ottobre 2015

Una torcia che non ha bisogno delle batterie

Lumen è una torcia elettrica comune, con una luminosità paragonabile ad uno smartphone, che non ha bisogno di batterie ed è per questo da considerare praticamente eterna (?!). Funziona semplicemente toccando un dispositivo generatore termoelettrico ( TEG ), una piccola barretta in ceramica in grado di produrre corrente elettrica quando forniamo differenza di temperatura tra le parti superiore ed inferiore del TEG. In questa particolare applicazione la differenza di temperatura è quella data dal corpo umano (circa 36,5 °C) e l'ambiente esterno (almeno 27,8°C), sufficiente però a generare energia per un singolo led. Il corpo in metallo della torcia ha la funzione di radiatore.

Per comprendere meglio l'aspetto principio fondamentale al diagramma:

Come si capisce con un piccolo TEG si può dare energia solo ad un led, pur tuttavia, quando la differenza di temperatura è  36,5 °C del corpo e  27,8°C  dell'ambiente, vengono prodotti circa 15 mA @ 3v. Quando la differenza è più grande l'energia in surplus viene immagazzinata in un condensatore per alimentare la torcia quando è necessario. Tale quantità di energia è sufficiente a potenza 5 millimetri Cree led con emissione di luce 3000 mCd.

SPECIFICHE di LUMEN
Peso: ~ 35 grammi \ 1,2 oz per la versione in alluminio
Peso: ~ 45 grammi \ 1,5 oz per la versione in titanio
Dimensioni: 40 mm x 10 mm x 80 mm \ 1,6 "x 0,4" x 3,2 "
Ultrabright 5 millimetri Cree LED
Uscita chiara: 3000 mCd

Qui sotto un breve video.




Questa applicazione ricorda in qualche modo l'invenzione di una studentessa canadese di 15 anni,  Ann Makosinski, che un paio di anni fa si distinse per la realizzazione di una pila similare.







MondoElettrico è anche su   

.