Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


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lunedì 10 febbraio 2020

40 milioni di euro all'Emilia-Romagna per bus elettrici e ecologici


Dal ministero dell’Ambiente sono in arrivo per la regione Emilia-Romagna quasi 40 milioni di euro di risorse nazionali per migliorare la qualità dell’aria. 

Circa 36 serviranno per acquistare 292 nuovi autobus elettrici, ibridi, a metano o biometano. 

Ai fondi nazionali si aggiungono quelli, di pari importo, messi a disposizione dalle Aziende del trasporto pubblico locale che raddoppieranno l’investimento complessivo. Altri 3 milioni e mezzo assegnati alla Regione saranno invece destinati a migliorare i sistemi di vigilanza di tutte le aree soggette alla limitazione del traffico. 

Il fondo garantisce ad oggi la sostituzione di 1.100 autobus per continuare l’impegno verso la riduzione delle emissioni inquinanti e della concentrazione di polveri nell’aria. In tutto, fino al 2022, sono a disposizione 180 milioni di euro. Il Governatore regionale Bonaccini ha dichiarato che sta già negoziando con il Governo per ottenere ulteriori risorse, fondamentali per raggiungere il rinnovo al 100% della flotta di veicoli del trasporto pubblico locale ovvero 2.000 nuovi autobus ecologici.

Fonte: https://www.bolognatoday.it/


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giovedì 12 dicembre 2019

Il traffico autostradale a Settembre 2019 e il consumo di carburanti



La mobilità sulla rete autostradale a pedaggio rilevata nel trascorso mese di settembre, in raffronto con quella dello stesso periodo del 2018, si è distinta per un buon miglioramento relativo alla componente veicolare pesante – stabilizzatosi su un incremento pari al 3,6% – mentre per quanto riguarda il settore dei veicoli leggeri quest’ultimo ha subito un lieve calo che sebbene abbia comportato qualche riflesso sul dato complessivo non è tuttavia stato tale da indurne un esito negativo. La combinazione di tali fattori ha infatti portato ad un livello di traffico mensile di poco superiore al pareggio e ad un aumento del dato relativo al cumulato annuale di mezzo punto percentuale.
Globalmente, quasi sessantacinque miliardi di veicoli-km sono stati percorsi sulla rete da inizio anno, con uno scarto in positivo valutabile nello 0,5% rispetto al risultato ottenuto nel terzo trimestre 2108.

Passando ora alla disamina degli elementi attinenti la sicurezza stradale, nonostante il periodo abbia rimandato un modico aumento del tasso di incidentalità, dall’altra parte assistiamo a dati assolutamente favorevoli nella totalità dei rimanenti campi, con decrementi rilevanti soprattutto per quanto riguarda i settori concernenti la mortalità (- 9,8 % nel tasso relativo agli eventi con conseguenze mortali e - 8,6 % in quello del numero di decessi).
Quanto sopra, a riprova del sempre costante impegno profuso dalle società concessionarie nel settore della sicurezza e del pronto intervento, con procedure tempestive ed efficienti in caso di incidenti sulle tratte da loro gestite.


Dal comunicato Aiscat

I nostri grafici

Qui di seguito i nostri grafici a cominciare dal traffico con il numero in milioni veicoli-km dei veicoli leggeri. A Settembre abbiamo una diminuzione dello 0,6% mensile e ancora un perfetto equilibrio a livello annuale 0,0% sui percorsi autostradali pari a 5.761,4 chilometri .





Si prosegue con dal traffico in milioni veicoli-km dei veicoli pesanti che cresce del 3,6%e continua ad essere positivo, del 3,2 %, a livello annuale.




Per finire vedendo il totale, la somma dei leggeri e pesanti cresce, 0,3% mensile e continua ad essere positivo dello 0,5% a livello annuale.




Ancora più significativo tra i segnali che 'misurano' lo stato della nostra economia nazionale fotografando un anno intero  è l'andamento definito dal grafico che prende in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti all'ultimo mese considerato, relativo al traffico dei mezzi pesanti destinati al trasporto delle merci e quindi segnale importante da tenere presente.

veicoli leggeri

Vediamo una leggera tendenza alla diminuzione dalla fine del 2017.





mezzi pesanti

Continua invece la crescita quasi in modo lineare del traffico dei mezzi pesanti






L'insieme dei due gruppi veicolari chiarisce che la tendenza è verso una stabilità dalla fine del 2017.




Facciamo adesso un passo indietro per controllare quanto carburante si è consumato nello stesso mese di Febbraio del 2018 e negli anni precedenti. 

Il consumo dei carburanti per autotrazione

Vediamo i grafici da noi realizzati suddivisi per anno solare a partire dal 2007.

Il consumo della benzina Settembre, sale leggermente ma piazzandosi ai livelli minimi tra gli ultimi 13 anni presi in considerazione. La variazione positiva e del +0,5% per il mese, e +0.2% nei primi 9 mesi dell'anno.


Il consumo di gasolio è sceso dello 0,1% rispetto al consumo dello stesso mese del 2018 e scende dello  0,7% nei 9 mesi del 2019.


Qui sotto vediamo l'andamento dei carburanti, il gasolio insieme alla benzina+0,1 mensile e meno 0,5% nei 9 mesi.


Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando gli ultimi 12 mesi includendo il mese di riferimento. Tutto sommato relativamente stabili da circa 1 anno.

Per la benzina tutto sommato sembra mantenere una certa stabilità dalla fine del 2017.

Il gasolio mostra una riduzione dei consumi evidente dal Dicembre dell'anno passato conseguenza del crollo delle vendite delle auto alimentate col gasolio. Destinato a decrescere significativamente ancora nel futuro.


Il grafico che mette insieme la benzina e il gasolio, che insieme disegnavano da un anno una linea di salita tendono alla graduale discesa dal dicembre dell'anno passato.






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lunedì 18 novembre 2019

Uno sguardo dal cavalcavia, le Autostrade ad Agosto 2019


Le analisi di preconsuntivo sui flussi veicolari rilevati nel trascorso mese di agosto si distinguono per un miglioramento relativo alla componente leggera – che registra un incremento vicino al due e mezzo percento – ed un lieve rallentamento del settore dei veicoli pesanti, il quale si attesta su un livello non di molto inferiore al punto di pareggio pur mantenendo, comunque, un buon riscontro se si guarda al relativo cumulato da inizio anno il quale supera del due percento le risultanze dei primi due quadrimestri dell’esercizio precedente.
Tutto ciò ha condotto ad un livello di traffico mensile superiore di quasi due punti percentuale a quello registrato nell’analogo periodo del 2018 e ad un dato complessivo annuale pari ad oltre 57 miliardi di veicoli-km percorsi sulla rete autostradale a pedaggio, con uno scarto positivo pari a 0,5 punti.
Guardando ora al settore della incidentalità stradale, assistiamo a dati positivi nella totalità dei campi con un decremento dell’11,1 percento per quanto riguarda il tasso relativo agli incidenti avvenuti e di quasi il 30 percento per quello concernente il numero di eventi mortali.
Con riferimento all’indicatore della mortalità, infine, è opportuno tenere presente come il dato risenta delle conseguenze legate al tragico crollo che ha interessato il viadotto Polcevera nell’agosto 2018 in cui persero la vita 43 persone; l’eccezionalità di tale accadimento ha ovviamente influito in misura rilevante anche sulle risultanze del paragone con il corrente mese, non consentendo di effettuare raffronto statisticamente attendibile. Comunque, volendo tentare una seppur semplicistica stima si può notare che, anche sterilizzando il dato dagli effetti conseguenti il suddetto evento, il numero di decessi registrati sarebbe in ogni caso stato inferiore di 7 unità rispetto a quanto ottenuto nell’analogo periodo dell’anno passato.

Dal comunicato Aiscat


I nostri grafici

Qui di seguito i nostri grafici a cominciare dal traffico con il numero in milioni veicoli-km dei veicoli leggeri. Ad Agosto 2019 abbiamo una crescita dello 2,5% mensile e 0,1% a livello annuale nei 9 mesi, su percorsi autostradali pari a 5.761,4 chilometri .


Si prosegue con dal traffico in milioni veicoli-km dei veicoli pesanti che scesi del 1,2% a livello mensile e cresciuti del 2,0% a livello annuale.



Per finire vedendo il totale, la somma dei leggeri e pesanti cresce del 1,8% mensile e dello 0,5% a livello annuale.



Ancora più significativo tra i segnali che 'misurano' lo stato della nostra economia nazionale fotografando un anno intero è l'andamento definito dal grafico che prende in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti all'ultimo mese considerato, relativo al traffico dei mezzi pesanti destinati al trasporto delle merci e quindi segnale importante da tenere presente.

I veicoli leggeri

L'inizio è dal Gennaio 2013 ad oggi. Vediamo un'andamento piuttosto stabile da un paio di anni. 


I mezzi pesanti

L'inizio è dal Gennaio 2013 ad oggi. Continua la salita costante. 


L'inizio è dal Gennaio 2013 ad oggi. L'insieme dei due gruppi veicolari chiarisce che la tendenza verso un leggero aumento .



Qui sotto un riassunto degli ultimi 8 anni comprendendo i primi 4 mesi del 2019.





Se ha un senso confrontare le percorrenze autostradali con i consumi dei carburanti andiamo a verificare quale sia stato il consumo di benzina e gasolio nello stesso periodo dell'anno prendendo e i grafici del consumi sommando gli ultimi 12 mesi.


Per la benzina tutto sommato sembra mantenere una certa stabilità dalla fine del 2017.



Il gasolio mostra una riduzione dei consumi evidente dal Dicembre dell'anno passato.



Il grafico che mette insieme la benzina e il gasolio, che insieme disegnavano da un anno una linea di salita tendono alla graduale discesa dal dicembre dell'anno passato.




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lunedì 7 ottobre 2019

Uno sguardo dal cavalcavia, le Autostrade ad Aprile 2019



L'aggiornamento delle percorrenze autostradale va a rilento quest'anno e con notevoli ritardi, con solo i primi quattro mesi. Questo è il comunicato stampa.
     I dati di preconsuntivo riguardanti i volumi di traffico registrati nello scorso aprile hanno mostrato – in linea con il trend dei due mesi precedenti – un aumento dei flussi complessivi, stimato nel due percento se confrontati con quelli ottenuti nel corrispondente periodo dell’anno passato. Tale risultato è stato determinato dalla combinazione di un’ottima performance del comparto pesante, attestatosi su un incremento di oltre il cinque per cento, unita ad un settore leggero che sebbene non sia riuscito ad emulare la sua controparte ha comunque superato dell’uno percento il punto di pareggio.
Complessivamente, il numero di veicoli-km percorsi sulla rete autostradale a pedaggio in questo primo quadrimestre ha sfiorato i 25 miliardi e quattrocento milioni, con un bilancio positivo di due punti percentuale.
Passando ora alla disamina degli elementi attinenti la sicurezza stradale, il periodo si è caratterizzato per una diminuzione rilevante nel numero di incidenti occorsi nonché nel numero di persone rimaste riportanti lesioni non mortali a seguito di tali eventi (-14,8% entrambi). L’aumento subito dal tasso di mortalità deve invece essere ridimensionato alla luce della piccolezza dei valori assoluti di cui trattasi: riprova di ciò si ottiene osservando il numero di decessi verificatisi nei due archi temporali in esame (aprile 2018 e aprile corrente), differente per tre sole unità.
Quanto ai dati cumulati da inizio anno, il loro andamento rimane in linea con quello registrato nei mesi precedenti, con un prosieguo neldecremento per quanto concerne gli indicatori di incidentalità e feriti.


Dal comunicato Aiscat




I nostri grafici

Qui di seguito i nostri grafici a cominciare dal traffico con il numero in milioni veicoli-km dei veicoli leggeri. Ad Aprile 2019 abbiamo una crescita dello 1 % mensile e 1,6% a livello annuale, 4 mesi, su percorsi autostradali pari a 5.761,4 chilometri .


Si prosegue con dal traffico in milioni veicoli-km dei veicoli pesanti che cresce del +5,2 livello mensile e del 3,3%, a livello annuale.


Per finire vedendo il totale, la somma dei leggeri e pesanti cresce del 2% mensile confermato dal 2% a livello annuale.


Ancora più significativo tra i segnali che 'misurano' lo stato della nostra economia nazionale fotografando un anno intero  è l'andamento definito dal grafico che prende in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti all'ultimo mese considerato, relativo al traffico dei mezzi pesanti destinati al trasporto delle merci e quindi segnale importante da tenere presente.

veicoli leggeri

Vediamo un'andamento piuttosto stabile da un anno a questa parte.



mezzi pesanti

Continua la salita costante


L'insieme dei due gruppi veicolari chiarisce che la tendenza verso l'aumento delle percorrenze.


Qui sotto un riassunto degli ultimi 8 anni comprendendo i primi 4 mesi  del 2019.


Se ha un senso confrontare le percorrenze autostradali con i consumi dei carburanti andiamo a verificare quale sia stato il consumo di benzina e gasolio nello stesso periodo dell'anno prendendo e i grafici del consumi sommando gli ultimi 12 mesi.


Il consumo della benzina a Aprile, torna a salire piazzandosi al terzultimo posto tra gli ultimi 13 anni presi in considerazione. La variazione mensile è positiva per il mese, 2,7% ma risulta ancora stabile nel quadrimestre, +0,0%.
Il consumo di gasolio è sostanzialmente in buona risalita con 4,5% rispetto al consumo dello stesso mese del 2018 e in crescita nel quadrimestre, +1,0%.
Il consumo di gasolio e benzina, 4,1 % mensile e +0,8% nel quadrimestre.

I grafici (come spiegato sopra).
Per la benzina sembra invertire la discesa nei consumi e accenna a risalire, sia pur di poco e lentamente.


Il gasolio ha un rallentamento nella risalita dei consumi.


Il grafico che mette insieme la benzina e il gasolio disegna da un anno una linea di risalita e una stasi negli ultimi tempi.




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venerdì 20 settembre 2019

Le principali associazioni ambientaliste chiedono al governo 10 azioni urgenti per i trasporti, solo elettrici e no carburanti


10 sono le raccomandazioni minime prioritarie (e non esaustive) per il settore trasporti nel Piano Nazionale Energia e Clima 2030, secondo le principali associazioni ambientaliste chiedono al governo per i trasporti al fine di  migliorare il PNIEC 2030 e tracciare un percorso per la decarbonizzazione del settore in modo da raggiungere le zero emissioni nette al 2050.
Gli obiettivi del Piano Energia e Clima 2030 sono insufficienti per la decarbonizzazione del settore trasporti: Legambiente, WWF Italia, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Cittadini per l’Aria e Transport & Environment hanno inviato al Governo un documento dove chiedono target più ambiziosi. Se vogliamo agire sul clima e invertire la rotta dei cambiamenti climatici dobbiamo agire sui trasporti: servono azioni concrete e mirate per decarbonizzare questo settore, responsabile, in Italia e in Europa, di circa il 28% delle emissioni totali.





10 Raccomandazioni minime prioritarie (e non esaustive) per i trasporti nel Piano Nazionale Energia e Clima 2030

1. Introdurre data di stop vendita veicoli endotermici al 2030

2. Promuovere solo veicoli elettrici puri: invertire di conseguenza lo share BEV/PHEV al 2030 previsto nel Piano per il target di 6 Milioni relativo ai veicoli elettrici/ibridi.

3. Elettrificare TPL, flotte taxi, car sharing

4. Target del 21,6% di energia rinnovabile nei trasporti: azzerare il contributo dei biocombustibili di prima generazione nel raggiungimento del target rinnovabili 2030 e triplicare il contributo dell'elettricità rinnovabile nel raggiungimento del target rinnovabili trasporti 2030 (fino a 1000 ktep)

5. Inserire target specifici di sviluppo della mobilità zero emissioni (mobilità pedonale, ciclabile, collecttiva e condivisa) e relativi target infrastrutture

6. Inserire target CO2 obbligatorio nei Piani Urbani Mobilita Sostenibili (PUMS)

7. Inserire target specifici relativi al potenziamento di TPL e sharing mobility

8. Eliminare i sussidi ambientalmente dannosi nei trasporti:
  •  le agevolazioni fiscali al gas naturale nei trasporti
  • l'esenzione dall'imposta sul cherosene e puntare su biocombustibili avanzati ed elettrocarburanti rinnovabili
  • sussidi autotrasporto (agevolazione fiscale consumo carburanti, aiuto ai pedaggi autostradali)

9. Tassare i combustibili sulla base del contenuto energetico e della CO2

10. Puntare all'elettrificazione navi traghetto, banchine e sistemi di carico e scarico merci e trasporto fluviale e lacunare





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mercoledì 19 giugno 2019

Le “Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2019-2040” secondo l'Unione Petrolifera


All’indirizzo https://www.unionepetrolifera.it/pubblicazioni/ è disponibile la nuova edizione del volume “Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2019-2040”, curato dall’Ufficio Rilevazioni e Analisi dell’Unione Petrolifera.

L’edizione di quest’anno allunga l’orizzonte previsivo al 2040 per tenere conto non solo degli orientamenti al 2030 delineati nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), che dovrà essere reso definitivo entro il 2019, ma anche degli obiettivi di decarbonizzazione europei di più lungo termine.

Le analisi sono state sviluppate per valutare, alla luce di questi orientamenti, la possibile evoluzione del settore dei trasporti e il ruolo che i prodotti petroliferi potranno avere a quelle date, in coerenza con ipotesi di miglioramento dell’efficienza energetica, di ulteriore e notevole sviluppo delle energie rinnovabili e del potenziale avanzamento dei diversi settori.

Le indicazioni che emergono scontano però il verificarsi di tutta una serie di ipotesi che al momento non è possibile valutare più compiutamente. Tra queste, la diffusione su ampia scala, nel breve termine, di un numero consistente di vetture elettriche (BEV e PHEV) che presuppone avere costi e prestazioni equivalenti alle auto con motori a combustione interna, onde evitare la necessità di consistenti sostegni economici.

In tale quadro, la consistenza del parco auto nelle diverse alimentazioni è stata elaborata tenendo conto delle prospettive per le immatricolazioni attese dall’industria automobilistica, vincolata a traguardare nel 2021 i 95 g/km medi di CO2 emessa e successivamente 81 g/km nel 2025 e 59,4 g/km nel 2030.

Non sono invece stati invece presi in considerazione i possibili effetti di modifiche della tassazione fra i diversi carburanti, né le potenzialità offerte dallo sviluppo dei cosiddetti “e-fuel”, che implicano una diversa contabilizzazione delle emissioni non solo allo scarico ma anche in fase di produzione e che porteranno i motori a combustione interna ad essere totalmente decarbonizzati nel lungo termine.

Il perseguimento di tali obiettivi richiederà tuttavia un rilevante impegno in termini di investimenti e pertanto sarà essenziale un quadro normativo chiaro e certo per programmarli, in modo da valorizzare al meglio le infrastrutture e le filiere nazionali promuovendo la loro evoluzione.



In sintesi, i principali risultati possono essere riassunti come segue:

  • la domanda di energia primaria complessiva nel 2040 dovrebbe attestarsi a 149,5 Mtep, un volume quasi equivalente a quello della fine degli anni ‘70, con una notevole crescita delle rinnovabili che a quella data dovrebbero coprire circa il 31% della domanda totale, rispetto al 34% del gas naturale e a poco più del 30% del petrolio;
  •  le emissioni di CO2 al 2040 dovrebbero risultare più basse del 49% rispetto al 2005, mentre quelle derivanti dai prodotti petroliferi, grazie al contributo dei biocarburanti, saranno inferiori di oltre il 59% rispetto a quelle del 1990;
  •  la domanda petrolifera risentirà naturalmente del progressivo affermarsi di veicoli più efficienti e di forme di mobilità alternative, con un volume al 2040 intorno ai 47,6 MTonn, ossia 13,3 MTonn in meno rispetto al 2018;
  • nella domanda di trasporto il peso dei prodotti petroliferi passerà dal 92% attuale all’84% circa nel periodo 2030-2040;
  • i consumi di raffineria sono previsti ridursi in conseguenza della tendenziale contrazione della domanda finale di prodotti, ma nel breve-medio termine si assesteranno per adeguare i prodotti alle nuove norme sui bunker;
  • nella composizione del barile raffinato il peso dei distillati medi, per effetto delle norme sui bunker che diverranno operative dal 1° gennaio 2020, è previsto in deciso incremento: dal 55% attuale arriverà al 60% nel 2020, per poi scendere al 58% nel 2040 per l’affermarsi di prodotti più leggeri;
  • il peso dei biocarburanti al 2030-2040 si stima rispettivamente all’1,7% e all’1,8% sulla domanda totale di energia, comprendendo il biometano e l’introduzione di biocarburanti di seconda generazione;
  • la domanda complessiva di gasoli, e in particolare quella di gasolio autotrazione, si assesterà sui volumi attuali fino al 2022, mentre nel lungo termine subirà una contrazione;
  • il parco auto nel 2030 si stima a 34,3 milioni di unità per scendere a 33 milioni nel 2040, rispetto ai circa 35 milioni attuali;
  • le vetture alimentate a gasolio nel 2030 si attesteranno intorno a 11,8 milioni di unità, più 350 mila ibride, e a 7,3 milioni nel 2040, più 800 mila ibride;
  • le vetture alimentate a benzina nel 2030 saranno intorno a 12,2 milioni di unità, più 1,9 milioni ibride, e a 7 milioni nel 2040, più 3,5 milioni ibride;
  • le vetture con alimentazione gpl al 2040 mostrano una leggera contrazione (dai 2,4 milioni attuali a 1,7 milioni), mentre quelle a metano un recupero (da 940 mila a 2,9 milioni);
  •  le auto elettriche pure, sostenute non tanto da salti tecnologici determinanti quanto piuttosto da iniziative a livello locale e da incentivi pubblici, dovrebbero passare dalle 10.000 unità attuali a 2,4 milioni nel 2040, mentre le plug-in benzina dalle 8.000 attuali a 7,4 milioni.


 Comunicato stampa dell'Unione Petrolifera del 6 giugno 2019 


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