Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 31 agosto 2012

Investimenti per 10 milioni di dollari per la tecnologia CSP

Il sito governativo statunitense energy.gov ci informa che il Segretario dell'Energia e premio Nobel statunitense Steven Chu ha annunciato nuovi investimenti per un totale di 10 milioni dollari (circa 8 milioni di euro) in cinque anni per due progetti universitari sullo sviluppo di nuovi sistemi che riguardano innovazione tecnologica nel campo dell'energia solare a concentrazione (CSP - concentrating solar power) . Come sappiamo le tecnologie CSP utilizzano specchi per riflettere e concentrare la luce solare su ricevitori che raccolgono l'energia per  convertirla in calore che può essere nuovamente utilizzata per produrre energia elettrica dove i fluidi di trasferimento del calore sono un componente chiave dei sistemi CSP. 
Gli investimenti annunciati serviranno per migliorare notevolmente il trasferimento del calore con i fluidi,  ed utilizzare al meglio l'energia termica utilizzata per azionare una turbina che la trasforma in energia elettrica contribuendo ad aumentare l'efficienza e ridurre i costi per i sistemi CSP.   Allo stato dell'arte odierno i fluidi di trasferimento di calore sono in grado di funzionare a temperature fino a circa 1050 gradi Fahrenheit, quando sarebbero necessarie  temperature superiori a 1200 gradi Fahrenheit per raggiungere efficienze superiore al 50 %, che consentono impianti CSP di catturare più energia da fonte solare. I progetti selezionati hanno come finalità quella di sviluppare fluidi per il trasferimento di calore in grado di operare a temperature fino a 2.350 gradi Fahrenheit, mantenendo un elevato livello di prestazioni.

Come dicevamo all'inizio sono state selezionate due squadre universitarie per sviluppare i nuovi fluidi per il trasferimento di calore, la University of California - Los Angeles e la University of Arizona a cui andranno 5 milioni di dollari ciascuna in 5 anni.

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giovedì 30 agosto 2012

Nel 2014 la Formula E ovvero la Formula 1 elettrica

Questa è la novità che si attende sia attuata dal 2014. Ne avevamo già parlato estesamente quasi esattamente un anno fa nel nostro Blog MondoElettrico nel post intitolato  Un Campionato Mondiale Formula E, la FIA e le auto elettriche.

Un anno o poco più per preparare circuiti stradali all'interno delle città prescelte e auto estreme da competizione. Si affronteranno squadre composte da due auto in grado di completare la gara in un'ora utilizzando due vetture, ognuna delle quali rimarrà in pista per una mezz'oretta sui circuiti di alcune grandi città candidate per ospitare i Gran premi elettrici che per adesso sono: Hong Kong, Shanghai, Pechino, Mumbai, Sydney, Città del Capo, Rio de Janeiro, Mosca, Città del Messico, Miami e Los Angeles. Qua a Firenze già si parlava della candidatura della città per organizzare una di queste gare senza rombi e senza i classici odore dei fumi di scarico. Ma i fiorentini sono brontoloni, a torto e a ragione, e quindi vedremo.

L'accordo per la creazione della nuova Formula E è stato siglato recentissimamente dalla Federazione internazionale dell'automobile (FIA), la stessa che organizza la Formula 1 tradizionale e i nuovi licenziatari dei diritti commerciali, un consorzio di Hong Kong, Formula E Holdings Ltd, del quale il principale investitore è  lo spagnolo Enrique Banuelos, un l'ex ministro della Scienza britannico e pilota amatoriale Paul Drayson. Altro azionista e Ceo della società è Alejandro Agag, nipote dell'ex premier spagnolo José Luis Aznar, che ha avuto interessi attivi nelle  serie GP2 e GP3 della Formula 1.

In palio a fine stagione c'è un premio di due milioni di euro per il costruttore e di quattro milioni per i piloti vincenti. (camuffiamo il cinquino da Formula 1?)

Impareremo a non sentiremo più brum brum ma solo zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.


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mercoledì 29 agosto 2012

Giù i consumi petroliferi italiani nel mese di Luglio 2012: - 5,5 %

Si conferma ancora una volta la decisa flessione dei consumi petroliferi italiani che nel mese di luglio 2012 sono ammontati a circa 5,8 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 5,1% (-315.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011.

I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo pari al 6,7% (-56.000 tonnellate) rispetto a luglio 2011, mentre il gasolio autotrazione [un calo] del 5,5 % (-122.000 tonnellate).

A parità di giorni di consegna il calo per la benzina sarebbe stato del 10,9%, per il gasolio del 9,8%.

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di luglio è così risultata pari a circa 2,9 milioni di tonnellate, di cui 0,8 milioni di tonnellate di benzina e 2,1 di gasolio autotrazione, con un decremento del 5,8% (-178.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 21,4% con quelle diesel che hanno rappresentato il 53,8% del totale (era il 56,4% nel luglio 2011).

Nei primi sette mesi del 2012, i consumi sono stati pari a circa 37,7 milioni di tonnellate, con un calo del 9% (-3.718.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2011.
La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione del 9,8% (-534.000 tonnellate), il gasolio  una flessione del 9% (-1.341.000 tonnellate).
Nel periodo considerato la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), evidenzia un peggioramento del 9,2% (-1.875.000 tonnellate) consolidando il trend negativo degli ultimi anni..

Nei primi sette mesi dell’anno, le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in diminuzione del 19,9%, con quelle diesel a coprire il 53,9% del totale (era il 55,6% nei primi sette mesi del 2011).

 Roma, 29 agosto 2012  -  Comunicato stampa dell'Unione Petroli


Pubblichiamo come di consueto i nostri grafici dopo avere trattati i dati provenienti dal Ministero  dello Sviluppo Economico. Non vi è dubbio che i consumi sono diminuiti sensibilmente nel mese di Luglio del corrente anno e lo sono in modo drammatico se confrontati ai consumi degli ultimi 6 anni, a partire cioè dal gennaio 2006.

I dati dei mesi precedenti ecco di seguito i nostri grafici a partire dal gennaio 2006.
Raggruppati per anno

Cliccare sul grafico per ingrandirlo


 Mesi in sequenza dal gennaio 2006

Cliccare sul grafico per ingrandirlo


Si potrebbe pensare che il minor consumo sia dovuto ad un maggior apporto da parte del gas naturale per produrre energia elettrica e ad una migliore efficienza delle auto. Vedremo prossimamente se il consumo di gas è effettivamente aumentato simmetricamente, ma di contro sappiamo per certo che vi è stato un crollo non indifferente nelle immatricolazioni delle auto e questo dovrebbe indurci a ritenere che vi sia un sostanziale disinteresse sul trasporto privato per mezzo dell'auto di proprietà e si tiri avanti con le vecchie auto il più a lungo possibile. Ricordiamo che è crollato anche il mercato dell'usato, un altro indice del malessere o, se volete, della incistata mancanza di euro da spendere per fare il pieno di carburante alla pompa..
Altri grafici da noi elaborati li vedremo prossimamente.

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martedì 28 agosto 2012

Clamoroso.Trattare i rifiuti nucleari? No, costa troppo! Seppelliteli!

Quale è la nuova tecnologia che permetterà al Giappone di ritrattare e rendere inoffensivi i rifiuti nucleari provenienti dalle centrali nucleari al termine della operatività?   Non perdere tempo a cercare e a fare congetture esotiche, esoteriche ed esose. La soluzione è semplice, economica e alla portata di tutti, come ci informa l'Asahi Shimbun online. Questa: fare un buco per terra giù giù sotto le centrali e seppellire tutto così come è. Alla faccia della pomodoro pelato.
Il ministero dell'industria prevede di modificare la legislazione per consentire la "cessione diretta" del combustibile nucleare esaurito, un allontanamento dalla problema che affligge la tormentata nazione dall'obiettivo di creare un intero ciclo completo del combustibile nucleare. Eliminare il problema con il classico escamotage della donna delle pulizie, nascondere la polvere sotto il tappeto.... e che polvere. Invece di riciclare tutto il combustibile esaurito per promuovere l'uso dell'energia nucleare si seppellisce in profondità nel terreno, senza ritrattamento. GENIALE!
PERO'! Nessuna decisione è stata presa sulla localizzazione di un sito di smaltimento finale essendo questo un problema che si è dimostrato essere un enigma irrisolvibile per molti paesi che gestiscono centrali nucleari. CHE FURBI!
Dopo disastro di nucleare di Fukushima dello scorso anno il governo ha indicato come possibile una exit strategy per progressivamente ridurre la dipendenza del Giappone in materia di energia nucleare, e questo porterà inevitabilmente ad una riduzione della necessità di riciclare il combustibile esaurito. Dopo.
Ecco il piano dei politici. Il Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria ha concluso, dopo attenta analisi, naturalmente, che la legge ha bisogno di revisioni per consentire lo smaltimento diretto, e prevede di presentare un disegno di legge di modifica alla sessione ordinaria alla Dieta che aprirà una discussione all'inizio del prossimo anno. Dove troveranno i tappeti?

Circa 14.000 tonnellate di combustibile esaurito proveniente dalle centrali nucleari si è accumulato in tutto il Giappone. Gli spazi destinati allo stoccaggio raggiungeranno la piena capacità entro quattro anni in alcune centrali nucleari se continueranno a funzionare. Seppellire rapidamente.

Ricordiamoci che questo è l'ultimo pianeta.


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lunedì 27 agosto 2012

EL Lada, l'auto elettrica russa in strada a fine anno

 Il più grande produttore di auto della Russia, AutoVAZ, ha rivelato l'intenzione di produrre la sua prima vettura elettrica. L'impianto AutoVAZ si trova nella città di Togliatti nella regione di Samara nella Russia centrale dove impiega una forza lavoro costituita da circa 66.000 persone.
EL LADA, questo il nome della nuova vettura, basata sul telaio della berlina Lada Kalina, sarà presentata al Salone Car International  di Mosca, previsto per il 29 Agosto-9 settembre.
I primi modelli usciranno dalla catena di montaggio questo autunno e saranno consegnati  nella città di Stavropol per essere utilizzati come taxi, ma inizialmente non saranno venduti a privati ​.

Tranne il telaio della vettura, tutte le altre parti del nuovo modello sono prodotto all'estero, a partire dal suo cuore costituito dal pacco batterie che è realizzato in Cina mentre altre parti sono realizzate in Svizzera.

Secondo il costruttore, il motore elettrico sarebbe capace di raggiungere i 130 km l'ora per una distanza di 150 km prima di dover essere ricaricata. La ricarica si può effettuare utilizzando una comune presa elettrica per un tempo di otto ore con le batterie completamente scariche. Secondo il sito web del produttore, il prezzo di a EL ADA  dovrebbe aggirarsi  intorno al milione di rubli (25.000 euro).


Come avete notato leggendo questo Blog in pratica non esiste al mondo un paese industriale avanzato o meno che non senta la necessità di entrare nel mercato dell'auto elettrica in modo serio e concreto. Anzi, un paese c'è. Indovinate quale? Rimarrebbe un'ultima possibilità a questo Paese per rientrare in competizione in una nicchia estesa con enormi prospettive. Il retrofit, la conversione elettrica. Speriamo che i nostri parlamentari lo capiscano e portino a termine il compito che si sono assegnati recentemente.



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domenica 26 agosto 2012

L'ultimo pianeta




Non avrai un altro pianeta all'infuori di questo. Tutto ciò che fai al pianeta lo fai a te stesso e ai tuoi figli.



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sabato 25 agosto 2012

L'auto elettrica che verrà dall'India

In un comunicato stampa del 22 del corrente mese di Agosto la Mahindra Reva Electric Vehicles Pvt, che fa parte di un potente gruppo indiano, Mahindra Group che vale 15,4 miliardi di dollari, ha annunciato di voler produrre 30.000 auto elettriche all'anno nel nuovo stabilimento di Bangalore. Si partirà con 6.000 vetture all'anno per poi entrare nella piena produttività nel 2015 / 2016.
L'auto che  Mahindra Reva ha intenzione di produrre è  un'evoluzione di quel quadriciclo che conosciamo già, ne abbiamo parlato in precedenza qui su MondoElettrico,  e che percorre le strade di tutto il mondo da qualche anno con circa 4 mila unità (1.000 in India). Possiamo vedere il quadriciclo anche in questo vecchio post.

 La NXR, questo è il nome,  avrà un pacco di batterie al litio che permetteranno di percorrere circa 160 chilometri con la possibilità di essere ricaricato in 15 minuti con il  'Quick2Charge',  un sistema di ricarica veloce dato in dotazione, per percorrere circa 25 chilometri. A differenza del vecchio modello che aveva solo 2 porte ed una velocità ridotta, il nuovo avrà 4 porte ed una velocità prossima ai 100 km/h.
Il costo previsto dichiarato dal costruttore in una intervista al quotidiano Hindustan Times, è di 10.000 dollari (vedremo,  vedremo!)  meno quegli incentivi economici destinati agli acquirenti di auto elettriche se Mahindra riuscirà a convincere il Governo locale a stanziare.

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venerdì 24 agosto 2012

La natura e lo spread secondo Luca Mercalli

E' uscito su La Stampa un articolo a firma di Luca Mercalli intitolato Non si contratta lo spread con la natura   sul tema dell' Overshoot Day , ".. non si possono prelevare dal conto terrestre più risorse di quante i sistemi naturali siano in grado di rigenerare né immettere rifiuti e inquinanti più di quanto la biosfera sia in grado di metabolizzare..... Sotto le isteriche oscillazioni dello spread, c'è un debito con la natura che non si potrà contrattare in nessun Parlamento." 

Leggete tutto l'articolo, .


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giovedì 23 agosto 2012

Crolla il mercato dell'auto anche in Cina

L'Associazione cinese dei costruttori di automobili piange sulla conferma delle sue previsioni di crescita del  5-8 % sulle vendite di veicoli globali di quest'anno. 

Piange? Con percentuali del 5/8 % ? Le avessimo noi. 

Si, piange se pensiamo alle oramai chimeriche cifre  di una crescita esplosiva del 46 % e 32 % nel lontano 2009 e nel 2010 rispettivamente.  Viste dai picchi stratosferici di 2 e 3 anni fa la crescita di quest'anno e una valle di lacrime per un Paese che ha bisogno di svilupparsi velocemente se non vuole crollare come un castello di carte. 
Questo è un anno difficile per tutte le case automobilistiche anche in Cina, grandi o piccole. Il 2011 si era retto con la droga degli incentivi governativi ma adesso che non ci sono più incentivi sommando all'ancora peggiore influsso negativo dell'economia tutto il settore deve confrontarsi con un mercato asfittico privo di prospettive positive.
L'economia cinese è cresciuta al suo ritmo più lento da tre anni a questa parte  nel mese di aprile-giugno, la domanda in patria e all'estero è rallentata, a conferma di un trend negativo nella quale il semestre  è il peggiore degli ultimi 13 anni.
Tra i produttori globali, BYD, Dongfeng, SAIC e Brilliance China sono stati tra i peggiori di quest'anno.
Anche le marche di lusso tedesche hanno dovuto far ricorso a una guerra dei prezzi quest'anno in Cina per restare nei numeri, una mossa che potrebbe ulteriormente cannibalizzare le vendite e gli utili di mercato di massa. Gli acquirenti possono acquistare adesso una Toyota Corolla a 131.800 yuan (16 545 euro), più di un terzo in meno rispetto a due anni fa. Un' Excelle Buick, al quarto posto nella lista più venduto della Cina, si può avere a solo  76.900 yuan (9650 euro), dopo uno sconto del 23 %.
Ma non va male il solo settore delle auto, anche la vendita di autocarri è piatta costringendo i produttori di autocarri pesanti a ridimensionare gli obiettivi. Ne risente in particolar modo  Dongfeng Motor Group Co che produce in collaborazione con Nissan Motor, Honda Motor e PSA Peugeot Citroen .

Ci sono un sacco di incertezze per il futuro se la zona euro continuasse a trascinare in basso l'economia e  il mercato dell'auto potrebbe rallentare ulteriormente se nelle città si iniziasse a limitare le vendite di auto.Già è successo anche questo in Cina (accennavo qualcosa già nel Dicembre del 2011).  Il traffico supercongestionato aveva indotto il Governo della città di Guangzhou ed il mese scorso aveva aderito Shanghai, Pechino e Guiyang a porre un limite alle vendite di auto, nel tentativo di ridurre la congestione cronica del traffico e l'inquinamento. Xian, una città nel nord-ovest verso l'interno, è stato costretto a fare marcia indietro da una mossa simile dopo una protesta pubblica. Altre città avrebbero  preso in considerazione limitare le vendite di auto sono Chengdu, Hangzhou e Dalian. Questa in sintesi è l'analisi dell'Asahi Shimbun online. 

Tempi duri, durissimi.

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Il gran caldo colpisce anche il Giappone

L'ondata di caldo non sta colpendo solo noi in Italia e nel MidWest statunitense.

Anche il Giappone si trova a confrontarsi con temperature eccezionali dappertutto fino a punte oltre i 38 gradi centigradi a Kumagaya e Saitama, 36 gradi a Kyoto, Fukushima e Tottori, 35,7 gradi a Ishikawa e 33,5 a Tokyo.

Il caldo porta dietro di sé incendi e colpi di calore.  Un articolo sul quotidiano online Japan Today dal 1° luglio  33.000 persone sono state ricoverate in ospedale per essere curate a causa di colpi di calore .



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mercoledì 22 agosto 2012

In Germania si studieranno tre tipi di batterie

Sorgerà a Jena, in Germania, un Centro per l' Energia e Chimica Ambientale (Center for Energy and Environmental Chemistry  - CEEC). Sono stati appena stanziati a tale scopo da parte delle autorità politiche 14 milioni di euro per garantire  l'apertura del Centro. E' supportato congiuntamente dal l'Università Friedrich Schiller di Jena (FSU) e l'Istituto Fraunhofer per le tecnologie e i sistemi ceramici Hermsdorf / (IKTS). Questo assicura una stretta connessione tra la ricerca di base e la ricaduta industriale.

Ricerca su tre diversi tipi di batterie

L'obiettivo della ricerca di accumulo di energia è incentrato su tre tipi di batterie: batterie ai radicali organici, batterie di flusso redox e batterie ad alta temperatura (come le batterie al sodio-zolfo). Soprattutto gli ultimi due tipi di batterie dovrebbe consentire l'accumulo di grandi quantità di energia utilizzabili soprattutto per uso stazionario negli impianti eolici e fotovoltaici.
Lo scopo dei gruppi di ricerca è quello di sviluppare soluzioni pratiche per le batterie di flusso redox per questi sistemi basati sulle energie rinnovabili ed essere più operativi. "Finora ci sono solo pochissimi esempi di successo ricorrendo a questi sistemi a causa del prezzo elevato e solo ultimamente si è raggiunta quella stabilità a lungo termine" dice il Dott. Martin Hager, capo del gruppo di ricerca "grazie ai nuovi materiali polimerici per l'immagazzinamento di energia presso l'Università Jena." Al contrario, le batterie organiche radicali sono dispositivi di accumulo di energia per le piccole quantità di energia. Un vantaggio di questo sistema è che in linea di principio, grazie alle materie plastiche innovative, possono essere costruite batterie senza l'utilizzo di metalli. Un obiettivo quindi è lo sviluppo di nuovi materiali per elettrodi, che sono destinati a consentire una capacità molto elevata e alta tensione di cella. Inoltre, sono in corso lavori per la produzione di batterie contenenti solo materiali organici attivi.
Presso l'Istituto Fraunhofer di Hermsdorf è già iniziata la ricerca sui temi delle batterie ad alta temperatura  e nanosheets di carbonio, ambedue per le applicazioni stazionarie.  

Nella foto in alto vediamo il chimico Jena Anke Teichler mentre supervisiona la produzione di componenti di base per le batterie ai polimeri con un particolare processo di stampa (dal sito idw - Informationsdienst Wissenschaft).


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martedì 21 agosto 2012

Siccità, la situazione corrente in Toscana

Agricoltura, foreste e riserve idriche stanno pagando le conseguenze non solo dell'assenza quasi totale di precipitazioni degli ultimi due mesi ma anche del prolungato deficit pluviometrico che ormai continua dall'inizio della primavera dello scorso anno.

Secondo la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), in Toscana si prevedono perdite di produzione del 20-30%, con cali anche della qualità. L'invaso di Bilancino [vedere qui] contiene, attualmente, solo 46 milioni di m3 dei 65 circa che può contenere.
Non è migliore la situazione delle foreste, che hanno un tasso di umidità basso che può favorire il rapido propagarsi di incendi anche di ampie proporzioni, come è successo in particolare il mese scorso, con il record negativo di 190 incendi boschivi con 1.170 ettari di vegetazione (793 boschiva, 376 di altro genere) andata in fumo.

Nell'immagine è visualizzato l'indice VHI (Vegetation Health Index) riferito agli ultimi 15 giorni di Luglio che riassume lo stato di salute della vegetazione. Le aree in arancio, rosso e rosso scuro indicano, rispettivamente, condizioni di stress idrico e termico moderate, severe ed estreme (cliccare sull'immagine per ingrandire).

Agricoltura: vigneti e oliveti con riferimento agli ultimi 15 giorni di Luglio

I vigneti toscani soffrono tutti della carenza idrica e del caldo. Le situazioni più gravi, con siccità estrema, si localizzano nelle colline del Chianti fiorentino, in Val di Chiana e nell’area a sud di Montalcino.

La siccità sta colpendo in maniera più o meno intensa gli oliveti toscani. Quasi ovunque si soffre di una carenza idrica da lieve ad estrema e le criticità maggiori si concentrano nel Chianti fiorentino, nelle colline che circondano la porzione settentrionale della Val di Chiana e a Nord-Est del Monte Amiata.
Foreste

Se si escludono alcune formazioni caducifoglie appenniniche della Garfagnana e Lunigiana, la macchia mediterranea delle isole e del grossetano meridionale ed alcuni boschi sparsi dell’Appennino mugellano, tutte le foreste toscane nella seconda metà di luglio hanno sofferto di una siccità da severa a estrema.

Questo in sintesi è l'ultimo, in ordine di tempo,  bollettino emesso dal Consorzio LaMMA che rileva una situazione estrema in Toscana, la siccità in atto da almeno sei anni.
I cambiamenti climatici indotti dalle attività umane portano velocemente ad una modifica del clima, con l'aumento delle temperature medie globali, l'effetto serra prodotto dalle emissione insostenibile per il pianeta dei gas climalteranti, inducendo una estremizzazione dei fenomeni atmosferici, qui siccità, là alluvioni, impoverimento della massa di ghiaccio al polo nord e in Groenlandia, scioglimento dei ghiacciai che in inverno non riescono a recuperare volume. Fenomeni sotto i nostri occhi la cui portata già drammatica lo sarà presto ancora di più qualora si dovesse innescare la liberazione in atmosfera di metano imprigionato ancora, per adesso, nel permafrost artico ( qui, ancoraqui e di nuovo qui). 


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lunedì 20 agosto 2012

L'auto elettrica, le strategie nazionali e le gobbe

Nel primo articolo il Ministro dell'Ambiente Clini sembra, in una sua dichiarazione, avere interiorizzato una realtà che ancora non tutti hanno compreso: "La promozione della mobilita' elettrica avrebbe molteplici effetti positivi: diminuirebbe l'inquinamento, andrebbe a sostenere un'altra filiera produttiva, che e' appunto quella dell'auto elettrica, e ci consentirebbe di utilizzare elettricità che altrimenti andrebbe persa".
Nel secondo si tratta di una analisi del Cnr-Ceris del settore dell'auto dal punto di vista dei costruttori a livello mondiale. Cosa fanno i costruttori italiani, russi, brasiliani, francesi, tedeschi, cinesi, giapponesi, quali carburanti scelgono per alimentare le loro vetture, il gas, il gpl, il biocarburante, l'ibrido, l'elettricità con le batterie e le sinergie tra i grandi e i nuovi produttori di auto e i costruttori di batterie, alcuni di questi ultimi impegnati per proprio conto a produrre auto intorno alle loro batterie.  

Ma se continua questo caldo e la siccità in alcune zone del nostro Paese, negli States e altrove insieme al costo dei dei carburanti sempre più insostenibile forse la miglior strategia è quella di far ri-produrre buone razze di cammelli e dromedari. Si perchè non penserete mica che prendendo un'auto a gas possiate risparmiare? Appena abbandonerete la benzina e il gasolio per il metano e gpl arriveranno immediatamente le stesse accise che gravano adesso sulla benzina e il gasolio. Consumatori dei carburanti tartassati a vita oltre che strangolati dai prezzi di produzione del petrolio in costante perenne aumento.


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sabato 18 agosto 2012

Fai da te




Al distributore nel Marzo 2012 e ad Agosto il 'fai da te' alla luce dei nuovi prezzi insostenibili dei carburanti.


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venerdì 17 agosto 2012

La crisi del settore auto e la gomma naturale

La forte diminuzione della richiesta di gomma naturale da parte soprattutto dell'Europa e della Cina per la crisi nel settore automotive e di conseguenza nel settore di produzione delle gomme per auto e camion (più evidente in Cina) ha portato alla decisione di rivedere la quantità da immettere nel mercato i più importanti produttori del sud est asiatico. Decisione dettata dalla volontà di far aumentare il costo della materia a fronte di una perdita di valore registrata negli ultimi mesi, il 40% nell'ultimo anno. Secondo il Sole24ore,  Thailandia, Malaysia e Indonesia, hanno deciso di ridurre di 300.000 tonnellate le proprie esportazioni complessive, la Thailandia  inoltre ha deciso di eliminare le piante più vecchie in un'area di 100.000 ettari portando a  450.000 tonnellate in meno la quantità immesse sul mercato. 

Indicativamente la produzione mondiale di gomma naturale si aggira intorno a 11 milioni di tonnellate/anno, le previsioni sono per un incremento nel 2013. Vedremo se le speranze verranno convalidate dalla realtà.



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giovedì 16 agosto 2012

Slow food e ricarica lenta per vivere meglio

L'altro giorno suggerivo  che la batteria adatta ad un veicolo elettrico avrebbe dovuto avere una capacità sufficiente per percorrere 100 km. Un dato puramente indicativo e preso a pretesto per esporre le motivazioni per cui non fosse assolutamente necessario spingerci oltre un certo limite chilometrico per non aggravare inutilmente il costo di un veicolo con oneri in massima parte non del tutto necessari per una buona percentuale di automobilisti.
Qui, in questo post di oggi, vado ancora una volta contro corrente dichiarando che la miglior condizione di ricarica di un veicolo elettrico è quella lenta effettuata di notte. Una recente ricerca della IBM evidenziava che un comune automobilista statunitense consuma la bellezza di 15 ore ogni anno della sua vita portando la sua auto alla stazione di servizio pompa, attendendo alla pompa di riempire il serbatoio con la benzina. Il grande vantaggio dei possessori di veicoli elettrici invece è quello di avere la 'pompa di benzina' nella propria abitazione, una comune presa elettrica dell'impianto casalingo può ottemperare alla necessità di ricarica mentre ognuno di noi si trova beatamente nel proprio confortevole letto nelle ore notturne, d'inverno, d'estate e in ogni condizione climatica, per dormire o per altro.
Se poi un giorno dobbiamo fare un viaggetto più lungo di 100 km,  possiamo benissimo concederci qualche pausa alla stazione di ricarica in autostrada mentre beviamo un caffè ristoratore al bar. L'opzione della carica veloce non più un tabù.

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mercoledì 15 agosto 2012

Un grande anno per l'industria eolica statunitense

Il U.S. Dipartimento Energia e il Lawrence Berkeley National Laboratory pubblicato un nuovo rapporto che evidenzia una forte crescita nel mercato dell'energia eolica degli Stati Uniti nel 2011, sottolineando l'importanza del costante sostegno politico e i crediti d'imposta di energia per assicurare agli Stati Uniti di rimane uno dei principali produttori a livello mondiale in questo settore  in piena espansione. 

L'energia eolica ha contribuito con il 32 % su tutta la potenza installata nello scorso anno negli Stati Uniti, con 14 miliardi di dollari di nuovi investimenti. 

Il rapporto rileva che potenza totale di energia eolica  è cresciuta  a 47.000 MW alla fine del 2011 e da allora ad oggi è cresciuta fino a 50.000 MW, abbastanza per alimentare 12 milioni di case ogni anno in tutto lo stato della California. Come è cresciuta  l'energia eolica installata,così sono cresciute di pari passo le turbine eoliche con più e componenti quali torri, lame, ingranaggi, e generatori "Made in USA." Quasi il 70 per cento di tutte le apparecchiature installate nelle centrali eoliche degli Stati Uniti l'anno scorso sono di provenienza nazionale rispetto al 2005. 


Oltre ai forti guadagni nella produzione eolica domestica, il rapporto rileva che la tecnologia migliora e i costi diminuiscono. Le innovazioni tecnologiche stanno contribuendo a rendere più lunghe e più leggere le pale eoliche, le turbine migliorano le prestazioni e aumentano l'efficienza della produzione di energia, i costi di manutenzione continuato a diminuire. Investimenti intelligenti stanno pagando dividendi in tutta l'industria eolica statunitense. Gli States non vogliono e non possono permettersi di rompere questo slancio.
Per questo motivo l'amministrazione Obama sta chiedendo l'aumento del credito d'imposta di produzione (PTC) con probabilità di creare i posti di lavoro americani altamente remunerativi e di crescita economica a livello nazionale le esigenze del paese.


... mentre in Italia, grazie alle scelte retrograde del Governo, si sperperano risorse economiche e si distrugge il territorio alla ricerca, vana, di approvvigionamenti petroliferi nel territorio nazionale del tutto irrisori, insufficienti, effimeri.

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martedì 14 agosto 2012

La percorrenza ideale di un'auto elettrica è 100 km

E' un fatto assodato che in Europa il 60% dei guidatori percorre meno di 30 chilometri al giorno e più del 90% non supera i 100 chilometri. Quindi almeno il 90 % della popolazione continentale che usufruisce dell'auto potrebbe utilizzare tranquillamente un'auto elettrica.
Domanda: che senso avrebbe tenere a bordo costosissime (per ora) batterie al litio con la sicurezza di non utilizzare a pieno l'energia disponibile? Ancora più inopportuna la spesa per quei cittadini che non percorrono più di 30 miseri chilometri al giorno che sono la bellezza del 60 %.
Del tutto insensato è affannarsi per progettare auto elettriche con percorrenze inutilizzabili e tanto meno complicarsi la vita con le auto ibride appesantite da due motori a bordo, batterie, serbatoio,  e elettronica di controllo non certo semplice e suscettibile di malfunzionamenti, prima o poi.

La soluzione è questa: possedere un'auto personale per un utilizzo quotidiano e prendere a occasionalmente a noleggio delle auto che offrano percorrenze congrue, siano esse con motorizzazione tradizionale o elettriche, da utilizzare solo 5, 10 volte o più all'anno secondo necessità. Quel risicato 10% che deve percorrere più di 100 km al giorno può benissimo continuare ad utilizzare un'auto a benzina o gasolio, a sua scelta.

L'auto di tutti i giorni può essere benissimo l'auto che abbiamo avuto per anni con il motore termico e trasformata in elettrica con un kit di conversione, che costa di meno di un'auto nuova sia essa termica sia ancor di più elettrica. 100 km d'autonomia, ricordate, ma non con l'auto della foto in alto.

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lunedì 13 agosto 2012

I movimenti strategici intorno alle batterie

Avevamo già parlato della batteria messa a punto da una piccola azienda di Newark in California capace di  confrontarsi con le migliori promesse nel settore dell'accumulo di energia. Envia System, con il sostegno della General Motors, sta lavorando su una tecnologia rivoluzionaria basata sulle caratteristiche del catodo battezzato “high capacity Manganese rich” (HCMR) in grado di sopportare alte energie, permettere una densità di energia e avere costi molto contenuti oltre ad essere più stabili nel tempo e quindi durare più a lungo.

GM Ventures LLC, braccio di investimento della casa automobilistica, ha messo sul piatto 7 milioni di dollari per continuare a sviluppare la tecnologia già nel gennaio del 2011.

La notizia, come dicevo, non è nuovissima ma è tornata a galleggiare in varie testate giornalistiche in lingua inglese un po' in tutto il mondo contemporaneamente all'annuncio reso pubblico della forte crisi economica e della conseguente compartecipazione finanziaria cinese nell'ex colosso statunitense delle batterie al fine di far sopravvivere l'azienda (leggere Batterie americane passano in mano cinese).

Per ripassare le proprietà della batteria Envia rimando gli interessati al precedente post: Il record di densità d'energia delle batterie al litio, 400 Wh/kg




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venerdì 10 agosto 2012

Batterie americane passano in mano cinese

Il titolo dell'articolo sul Sole è più drammatico "Svanisce il sogno americano ... il simbolo della green economy". In effetti se non ci fossero stati i cinesi ad acquistare la A123 nota azienda produttrice di batterie le cose sarebbero andate a rotoli. Se le azioni nel 2009 valevano 25 dollari per azione oggi valgono 50 centesimi.

Arrivano i nostri al suono delle trombe. Ieri è stato rivelato che il Gruppo Wanxiang rileverà l'80% aggiungendo un programma di investimenti di 450 milioni di dollari nell'azienda del Massachusetts. La sede di A123 Systems dovrebbe restare in America, per ora.

L'A123 è balzata agli onore delle cronache qualche anno fa quando ha fornito il pacco di batterie all'auto elettrica Fisker Karma.


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giovedì 9 agosto 2012

Terre rare, casini (quasi) certi

Già sappiamo tutto sul contingentamento della Cina sulle esportazioni di elementi tanto importanti per la moderna industria elettronica. La Cina detiene il  95 % del commercio globale delle terre rare, i 17 elementi che potrebbero mettere a repentaglio l'intera industria mondiale qualora la Cina decidesse di ridurre ulteriormente le esportazioni. Per il momento non ci sono alternative concrete, immediate, per sostituire quel quantitativo strategico necessario al Giappone, il più colpito, Stati uniti e altri paesi per mantenere la leadership con i loro prodotti di alta tecnologia, cruciali per smartphone, computer, lampade fluorescenti compatte, apparecchiature mediche di imaging, raffinazione del petrolio e di molte delle tecnologie militari.

Quello che poteva essere un timore forse è una certezza. China tightens controls on rare earths production , questo è il titolo di un articolo sul New York Times. Il primo atto del Governo cinese per riorganizzare la commercializzazione delle t.r. è indirizzato alla repressione della produzione illegale. Avevamo già parlato dei 'Pirati delle terre rare' in un precedente post. La seconda azione è volta ad organizzare meglio la produzione favorendo (ordinando) fusioni tra le attuali compagnie operanti nelle estrazioni per controllare meglio le dinamiche dei costi e dei prezzi. I funzionari cinesi si sono lamentati per anni che una vigorosa concorrenza tra le molte piccole aziende minerarie di terre rare  ha determinato una logica di concorrenza indirizzata verso prezzi troppo bassi. Ma il problema è acuito dalla simultanea presenza della criminalità organizzata  locale che ha permesso di mantenere uno status fuori legge per quanto riguarda la salvaguardia dell'ambiente corrompendo i funzionari locali grazie agli enormi guadagni in gioco.
Come detto la Cina ha ridotto le sue  quote di esportazione  annuali delle terre  rare  rispetto al 2006, in particolare negli ultimi due anni. Il governo mise in allarme tutto il mondo nel mese di settembre scorso,  quando  impose un embargo senza preavviso per due mesi, sulle spedizioni di terre rare verso il Giappone nel corso di una disputa territoriale. Poi decise di fermare alcune spedizioni verso gli Stati Uniti e in Europa per una settimana nel mese di ottobre.

Restiamo in attesa di sviluppi ulteriori e casini internazionali vari. 



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