Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 30 novembre 2015

Uno scooter elettrico che fa a meno delle colonnine di ricarica

Una novità, la ricarica delle batterie non avviene inserendo una spina a bordo del due ruote nella presa di corrente. Quindi niente attesa lunga ore per avere le batterie ricaricate completamente. Ciò che si deve fare è semplicemente sostituire le due batterie scariche, situate nel sotto sella, con due batterie cariche prelevate dai distributori stradali denominati GoStation disseminati sul territorio. Più che di ricarica dobbiamo parlare di un pieno di energia in pochi minuti in un sistema di scambio batterie condivise con tanti utenti.
Il primo esperimento di tale sevizio con scooter elettrici avverrà ad Amsterdam durante la prima metà del 2016 per poi allargarsi a macchia d'olio in altre città europee a partire dal secondo semestre.
Lo scooter  taiwanese,  Gogoro  Smartscooter ™ EV, ad alte prestazioni, intelligente, è il primo al mondo ad avere batterie sostituibili presso una rete di infrastrutture  avanzata di scambio batterie per le città. ha un'autonomia di 100 km e una velocità max di 95 km/h, un'accelerazione di 4,2 sec da 0 a 50 km/h.
Manca una conferma ufficiale sui costi, ma da fonti alternative, rispetto al comunicato stampa di ci abbiamo fatto il riassunto, si vocifera che grossomodo dovrebbero aggirarsi sui 3.600 euro.


MondoElettrico è anche su   

.


venerdì 27 novembre 2015

Il traffico autostradale ad Agosto

I dati di traffico registrati lo scorso mese di agosto continuano a confermare il favorevole trend in atto nel settore della mobilità autostradale: sia il comparto veicolare leggero sia quello pesante hanno evidenziato infatti incrementi percentuali notevoli rispetto ai risultati registrati nell’ analogo periodo del precedente anno, e pari nello specifico a +3,3 per il primo e +4,3 per il secondo.
Nel complesso, l’unione di tali aumenti ha portando il numero complessivo di veicoli-km percorsi sulla rete a pedaggio da inizio anno ad oltre 53 miliardi, il 3,1 percento in più se confrontato con il dato di agosto 2014.
Passando al settore della sicurezza stradale, continua il trend positivo di riduzione degli incidenti con un significativo calo del relativo tasso rispetto allo stesso mese dello scorso anno (- 6,0%), mentre a livello di dato cumulato il valore assoluto si mantiene in linea con quello del 2014.
Al contempo va purtroppo registrata una maggiore gravità degli stessi in termini di mortalità: i consistenti incrementi percentuali nel confronto su base mensile devono però essere letti alla luce delle variazioni degli effettivi numeri assoluti che si mantengono comunque nell’ordine delle poche unità.
Proprio in virtù di questa scala di riferimento, si può comprendere come fisiologici scostamenti di valore contenuto generino sensibili differenze quando espresse in termini percentuali.
Entrando nel merito degli eventi rilevati, il mese di agosto è stato caratterizzato da alcuni incidenti che hanno trovato ampia eco sui media in quanto collegati ad uno stato critico delle condizioni psico-fisiche dei conducenti (abuso di sostanze stupefacenti e alcoliche, colpi di sonno, malori, etc.) che ha indubbiamente inciso sulla gravità delle conseguenze.

I nostri grafici.

Grazie ai dati forniti mensilmente dall'Aiscat siamo in grado di procedere qui di seguito i nostri grafici del 2012, 2013, 2014, 2015 a cominciare dal traffico con il numero in milioni veicoli-km dei veicoli leggeri...
 
 
... e si prosegue con dal traffico in milioni veicoli-km dei veicoli pesanti, dove è evidente la distanza con lo stesso mese dell'anno passato e di due anni fa.

 
Il totale cumulato, leggeri e pesanti.


Ma i grafici visti qui sopra non rendono bene l'idea dello svolgersi del 'racconto' della mobilità autostradale nel corso di un anno, essendo essi una registrazione  meramente numerica mensile. Sarebbe più chiaro il 'racconto', e ancora più significativo, se sommassimo i dati dei 12 mesi precedenti alla data del rilevamento per evidenziare l'andamento di uno dei comparti che consideriamo quale valido segnale dello stato di salute, buona o cattiva, della nostra economia, in particolare quello relativo allo scambio delle merci effettuato con i mezzi pesanti, la produzione e la distribuzione e quindi, in definitiva, la ricchezza nazionale in movimento sulle ruote gommate. Vediamo qui sotto l'andamento con il grafico che prende in considerazione i 12 mesi precedenti al mese di rilevamento, di tutti i settori puntando l'attenzione sul grafico dei mezzi pesanti destinati al trasporto delle merci .




Tutti i grafici segnalano una evidentissima crescita. Nessun dubbio. Buon segno? Forse. Da questo indicatore rileviamo una crescita economica? Altri indicatori quali la disoccupazione, l'occupazione, la produzione industriale, il fatturato e gli ordinativi che abbiamo visto ieri, e il dato dell'Istat che conferma che un italiano su quattro è a rischio povertà dicono il contrario. Quindi ancora non tutto è ancora chiaro ma certo non possiamo dire che l'Italia è ripartita. Anzi.
Stiamo a vedere cosa ci dirà il futuro.


MondoElettrico è anche su   

.


giovedì 26 novembre 2015

La ripresa che non c'è. Fatturato -0,9% e ordinativi -0,8% dell’industria a Settembre


A settembre il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra una leggera flessione (-0,1%) rispetto ad agosto, sintesi di una variazione positiva (+0,6%) sul mercato interno e di una negativa su quello estero (-1,6%).

Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo diminuisce dell'1,6% rispetto ai tre mesi precedenti (-1,9% per il fatturato interno e -1,0% per quello estero).

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a settembre 2014), il fatturato totale cala in termini tendenziali dello 0,9%, con una flessione dello 0,5% sul mercato interno e dell'1,4% su quello estero.

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni intermedi (+1,0%), e per i beni di consumo (+0,2%), mentre registrano flessioni i beni strumentali (-1,5%) e l'energia (-1,3%).

L'indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, dello 0,8%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dell'energia.

Per il fatturato del comparto manifatturiero l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+18,4%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-17,9%).

Per gli ordinativi totali, si registra una diminuzione congiunturale del 2,0%, con flessioni dell'1,0% degli ordinativi interni e del 3,2% di quelli esteri.

Nel confronto con il mese di settembre 2014, l'indice grezzo degli ordinativi segna un calo dello 0,8%. L'incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+26,4%), mentre la flessione maggiore si osserva nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-7,9%).

I nostri grafici con i dati forniti dall'Istat.







MondoElettrico è anche su   

.


mercoledì 25 novembre 2015

Il crollo del frutteto negli ultimi 15 anni, l'addio a 1 pianta da frutto su 3

Addio al frutteto italiano che si è ridotto di un terzo (-33 per cento) negli ultimi quindici anni con la scomparsa di oltre 140mila ettari di piante di mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti, che rischiano di far perdere all'Italia il primato europeo nella produzione di una delle componenti base della dieta mediterranea. E’ l'allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione della “Giornata Nazionale degli Alberi” riconosciuta ai sensi dell’art. 1 della Legge n. 10 del 14/01/2013 che si festeggia il 21 novembre e quest'anno ha per tema “L'albero padre del cibo: verso una alimentazione sostenibile”.
La superficie coltivata a frutta in Italia è passata da 426mila ettari a 286mila, con un crollo netto del 33 per cento in 15 anni, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati Istat sulle coltivazioni legnose agrarie pubblicati nel 2015. A determinare la scomparsa delle piante da frutto è stato il crollo dei prezzi pagati agli agricoltori che non riescono piu’ a coprire neanche i costi di produzione. Il taglio maggiore - sottolinea la Coldiretti - ha interessato i limoni, con la superficie dimezzata (-50 per cento), seguiti dalle pere (-41 per cento), pesche e nettarine (-39 per cento), arance (-31 per cento), mele (-27 per cento), clementine e mandarini (-18 per cento).

Complessivamente la superficie italiana investita ad ortofrutta supera appena un milione di ettari, l’8% della superficie agricola utilizzata (Sau) a livello nazionale e produce il 26 per cento della produzione agricola italiana (PLV). La produzione ortofrutticola italiana oscilla mediamente attorno ai 23 milioni di tonnellate, di cui il 46 per cento in volume di ortaggi in piena aria il 29 per cento di frutta, il 12 per cento di agrumi, il 7 per cento di ortaggi in serra, il 6 per cento di patate, lo 0,5 per cento di leguminose. Il disboscamento delle campagne italiane è il risultato - spiega la Coldiretti - di una vera invasione di frutta straniera con le importazioni che negli ultimi 15 anni sono aumentate del 37 per cento ed hanno quasi raggiunto i 2,1 miliardi di chili ma anche di un progressiva riduzione dei consumi da parte delle famiglie.

“Un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “occorre intervenire per promuovere i consumi sul mercato interno e per sostenere le esportazioni, che in quantità sono rimaste pressoché le stesse di quindici anni fa. Ci sono infatti segnali positivi di ripresa dell'economia che - sottolinea Moncalvo - non vanno sottovalutati, come l'inversione di tendenza nei consumi di frutta in Italia che non si registrava dall'inizio della crisi, mentre opportunità possono venire anche dall'estero per il tasso di cambio favorevole”. A preoccupare è il blocco delle esportazioni dei prodotti ortofrutticoli dell’UE verso la Russia a causa dell'embargo in vigore dal 7 agosto 2014 e recentemente prorogato al 6 agosto 2016, che porta a perdite dirette e indirette al settore ortofrutticolo nazionale. Serve - conclude la Coldiretti - anche rimuovere gli ostacoli strutturali che determinano uno svantaggio competitivo per le nostre imprese, con regole armonizzate sulle importazioni dall'estero dove spesso vengono utilizzati prodotti chimici vietati in Italia, controlli qualitativi piu’ stringenti anche sulla reale provenienza della frutta in vendita, senza dimenticare i costi aggiuntivi dovuti dall'arretratezza del sistema di trasporti.

IL CROLLO DEL FRUTTETO ITALIA NEGLI ULTIMI 15 ANNI
Mele -27%
Pere -41%
Pesche -39%
Arance -31%
Limoni -50%
Clementine//mandarini -18%
TOTALE -33%


Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat





MondoElettrico è anche su   

.


martedì 24 novembre 2015

Promemoria universale

"Mio nonno cavalcava un cammello, mio padre cavalcava un cammello, io guido una Mercedes, mio figlio guida una Land Rover, il figlio guiderà una Land Rover, ma suo figlio cavalcherà un cammello."

(Sheikh Rashid Bin Saed Al Maktoum, defunto Emiro del Dubai e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti)

 Da sostituire cammello con asino per renderlo universale. 









MondoElettrico è anche su   

.


lunedì 23 novembre 2015

Ciclo di vita delle auto elettriche, inquinamento dimezzato vs benzina

Ancora si discute sull'inquinamento prodotto dai veicoli elettrici. Ma tant'è!
Uno studio protratto per due anni da parte dell' Union of Concerbed Scientists e pubblicato interamente  sul loro sito col titolo Cleaner Cars from Cradle to Grave (2015) - Le Auto più pulite dalla culla alla tomba (2015) - emette un chiaro e definitivamente sulla vecchia diatriba che riguarda l'inquinamento che deriva dalla produzione, vita, e loro fine, delle auto elettriche messe a confronto con un omologo veicolo diesel o benzina che sia.    Punto e a capo.
Nel corso della loro vita, i veicoli elettrici a batteria producono inquinamento da CO2, che incide pesantemente sul riscaldamento globale, molto più basso rispetto ai loro omologhi a benzina. Il concetto è chiaro, come la figura sotto riportata, che viene dal sommario della ricerca, evidenzia. La riduzione va dal 51% al 53 %.


In altre parole gli analisti hanno messo in luce il fatto che le auto elettriche a batteria generano la metà delle emissioni di una vettura a benzina di categoria simile, anche contabilizzando l'inquinamento della produzione delle batterie. Per tutti i veicoli facenti parte dell'analisi, elettrici e a benzina, sono state prese in considerazione le tre fasi della vita distinte: produzione, utilizzo e fine vita. Ogni fase è collegata con la produzione di anidride carbonica e di altri gas ad effetto serra ma le emissioni differiscono in qualità (non solo quantità) tra veicoli a gas e auto elettriche.



C'è da aggiungere che  i benefici ambientali derivati dall'utilizzo dei veicoli elettrici stanno crescendo di anno in anno per via del ricorso sempre maggiore alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili..
I veicoli elettrici già incidono sull'inquinamento, sui cambiamenti  climatici,  molto meno rispetto ai loro omologhi a benzina e, ottimizzazione la produzione di EV e lo smaltimento o il riutilizzo delle batterie potrebbe aumentare ulteriormente l'apporto positivo sull'ambiente. Parimenti, facendo ricorso a elettricità più pulita, la differenza tra le auto elettriche e le auto a benzina potrà solo crescere, consolidando il ruolo positivo dei veicoli elettrici sull'abbattimento della produzione di gas climalteranti..



MondoElettrico è anche su   

.


venerdì 20 novembre 2015

Le rinnovabili e la produzione nazionale di energia elettrica a Ottobre

L'altro giorno abbiamo visto i consumi di energia elettrica in Italia a Ottobre, oggi concludiamo l'argomento trattando la produzione nazionale di energia elettrica, l'analisi delle rinnovabili nel contesto produttivo.

Prima di tutto, la produzione nazionale

Nel mese di Ottobre 2015 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’83,4% con produzione nazionale e per la quota restante (16,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,8 miliardi di kWh) è calata dello 0,9% rispetto ai volumi di ottobre 2014.
Sono in crescita le fonti di produzione:
eolica (+21,3%),
idrica (+11,8%) e
geotermica (+5,7%).

In flessione le fonti termica (-4,7%) e fotovoltaica (-8,0%).

In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di ottobre 2015 rispetto al mese precedente è stata pari a -2,1%. Il profilo del trend si porta su un andamento stazionario.

I nostri grafici

Per aiutarci nella comprensione con un semplice sguardo abbiamo realizzato come al solito, alcuni grafici.

La produzione nazionale dal 2009

per anno solare ...

 
... e in sequenza mensile.
 
 Il grafico seguente rappresenta l'andamento della produzione nazionale come sommatoria dei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese di riferimento.


Qui sotto è la quantità di energia termoelettrica rapportata a tutte le rinnovabili .


La produzione fotovoltaica negli ultimi anni suddivisa per anno solare.

 
La produzione eolica negli ultimi anni suddivisa per anno solare.


Qui sotto vediamo la quantità di energia prodotta da fontre idroelettrica separate dalle altre componenti rinnovabili sommate insieme.


Il grafico seguente, di forte Terna, mette in risalto la componente rinnovabile (idroelettrica + eolico/solare), nei primi 10 mesi dell'anno in corso, che vale il 30,3%  (Grafico Terna)





MondoElettrico è anche su   

.


giovedì 19 novembre 2015

In via di soluzione i problemi e i misteri delle colonnine di ricarica di Firenze

La triste storia delle colonnine di ricarica di Firenze è arrivata ai titoli di coda. The end? Pare, pare di sì!
"Inaugurate le prime colonnine per veicoli elettrici. Per un anno la ricarica sarà gratis" questo è il titolo di un articolo de La Gazzetta di Firenze online. Secondo l'articolo  il sindaco Dario Nardella  In piazza Indipendenza ha inaugurato le prime colonnine di ricarica per veicoli elettrici che fanno parte della rete di 147 infrastrutture per la mobilità elettrica (nei prossimi mesi diventeranno 176) installate su tutto il territorio comunale per un totale di oltre 300 prese (ogni colonnina ha più punti di ricarica). Però secondo quanto dichiarato ufficialmente  precedentemente le colonnine dovrebbero essere 88 e, considerato che ognuna ha due prese, ecco che si arriva a 176 prese elettriche. Di conseguenza è stata inaugurata UNA colonnina con DUE prese. All'appello ne mancano 87 quindi 174 prese. Prossimamente andrò a fare una verifica personalmente, per alcune, non tutte. 

 “Con queste nuove postazioni - ha sottolineato Nardella- ci avviamo ad essere la prima città in Italia per numero di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici in termini assoluti”. Il sindaco ha poi invitato i cittadini a non parcheggiare nei posti in prossimità delle colonnine: “Sono posti riservati ai veicoli elettrici”. A questo riguardo nessun problema ci sarebbe se venissero rispettati i cartelli posti accanto alle colonnine "rimozione forzata". Rispettati da chi? Solo da parte degli abusivi o anche dalla Vigili Urbani facendo applicare l'azione di rimozione che dovrebbe seguire al divieto?

Svelato un altro mistero. Energia gratis o a pagamento?  Ricordo che le colonnine nuove sostituiscono quelle vecchie, erogavano l'energia gratuitamente e, fra parentesi, avevano il doppio di prese, ma non erano a norma. Servirà una smart card per la ricarica.
Per accedere alle colonnine c’è bisogno di una smart card che il Comune rilascerà la prossima settimana e i cittadini possessori dei veicoli elettrici dovranno pre-registrarsi per rilascio smart card per accedere al servizio cliccando su un link sulla home page del Comune di Firenze (http://sondaggi.comune.fi.it/colonnineelettriche). Il gruppo Enel si è aggiudicato il bando per la fornitura e l’installazione delle colonnine elettriche e quello per la fornitura dell’energia elettrica per il primo anno durante cui per gli utenti la ricarica sarà gratuita. Le nuove colonnine, di cui circa 100 già attivate da Enel e tutte in fase di collaudo da parte del Comune, sono del tipo ‘pole station’, possono ricaricare a 3,3kW (slow) o a 22 kW (quick) e garantiscono l’alimentazione dei veicoli di nuova generazione così come del parco di veicoli già circolante con una ricarica ‘intelligente’ e ‘interoperabile’. L’interoperabilità è particolarmente importante perché il possessore del mezzo elettrico, con la sua electric card fornita dal venditore di elettricità, può effettuare la ricarica indipendentemente dalla società di vendita con cui è contrattualizzato.
Tutte le colonnine (caratteristiche e posizione delle colonnine sono consultabili sul sito eneldrive.it o utilizzando l’apposita App EnelDrive per tablet e cellulari ) sono gestite da un sistema che consente la visualizzazione in tempo reale: mappa con localizzazione delle colonnine; stato della colonnina (disponibile, in uso, in manutenzione, pianificate); i consumi su ogni singola postazione di ricarica; tipo di presa di ogni singola colonnina. 
Le nuove infrastrutture di ricarica della città di Firenze si aggiungono a quelle già presenti nei Comuni di Pisa, Pontedera, Cascina, Livorno, Volterra, Larderello oltre alla rete presente nelle altre città del centro Italia come Perugia, Bologna, Forlì, Genova e molte altre

L’investimento complessivo è stato pari a 1.302.276,34 euro di cui l’80% finanziato con fondi nazionali e comunitari nell’ambito del POR CREO 2007-2013 e il rimanente 20% con risorse dell’Amministrazione comunale.

Secondo altre fonti, negli ultimi 3 anni le colonnine di ricarica del Comune hanno erogato 362.000 Kwh di energia elettrica.

Aggiornamento. Questa è la postazione della colonnina di Piazza dell'Elba, origine di tutti i nostri post. Foto di ieri. Auto tradizionali parcheggiate e diplay spento. Pazienza...





MondoElettrico è anche su   

.


mercoledì 18 novembre 2015

Commercio con l’estero

A settembre 2015 le esportazioni (+1,6%) e le importazioni (+1,1%) sono in aumento congiunturale. Il surplus commerciale è di 2,2 miliardi (+1,9 miliardi a settembre 2014).

La crescita congiunturale dell'export, la prima dopo tre mesi di consecutiva flessione e in linea con l’incremento dei livelli di attività (+0,2% la variazione mensile della produzione industriale), è imputabile all'aumento delle vendite verso i mercati extra Ue (+5,2%), mentre verso l'area Ue si registra una contenuta flessione (-1,1%).

L'incremento congiunturale dell'import interessa entrambe le aree di interscambio (+1,3% per l'extra Ue e +0,9% per l'Ue) ed è particolarmente accentuato per l'energia (+3,8%) e i beni strumentali (+1,6%).

Nonostante il recupero registrato a settembre, nel terzo trimestre 2015 la diminuzione congiunturale dell'export e’ rilevante (-2,3%), diffusa a tutti i principali raggruppamenti di prodotti e più marcata per l'area extra Ue (-4,2%) rispetto a quella Ue (-0,7%). Nello stesso periodo, si registra una contenuta riduzione della competitività dell'Italia rispetto ai principali partner europei: la quota nazionale sull'export dell'area Uem è in lieve diminuzione (-0,3 punti percentuali) rispetto al trimestre precedente, mentre è invariata per lo stesso trimestre del 2014.

A settembre 2015 i mercati che manifestano una crescita dell'export particolarmente sostenuta sono: Stati Uniti (+18,4%), Belgio (+16,1%), Spagna (+12,2%) e Polonia (+11,6%). In rilevante espansione le vendite di autoveicoli (+30,4%), di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici (+8,7%) e di computer, apparecchi elettronici e ottici (+8,6%). In particolare, un forte stimolo alla crescita dell'export proviene dalle vendite di articoli farmaceutici in Belgio e di autoveicoli negli Stati Uniti.

Nei primi nove mesi dell'anno l'attivo raggiunge i 30,0 miliardi (+56,1 miliardi al netto dell'energia). Le esportazioni nazionali registrano un ampio incremento tendenziale (+4,2%), sostenuto anche per l'import (+3,7%), specie se al netto dell'energia (+8,3%).

Nello stesso periodo, l'espansione verso l'area Ue (+3,7%) si associa a una quota nazionale sugli scambi intra Ue in lieve diminuzione (-0,1 punti percentuali) mentre è in espansione per la Germania (+0,8 punti) e declina per la Francia (-0,3 punti). L'incremento delle esportazioni italiane verso i paesi extra Ue (+4,7%) si associa a una quota nazionale stabile rispetto a quest'area che risulta invece in aumento per Germania (+0,8% punti) e Francia (+0,6 punti).

Si comunica che i dati del 2014 sono stati resi definitivi e i dati di gennaio-giugno 2015 sono stati revisionati. L'aggiornamento ha riguardato i dati grezzi, le serie destagionalizzate e i numeri indice. La banca dati on line www.coeweb.istat.it è stata aggiornata.

Comunicato Istat

I nostri grafici con i dati forniti dall'Istat




Se chiudiamo gli occhi e non guardiamo i grafici che delineano la realtà, ebbene, siamo pieni di entusiasmo e ottimismo.




MondoElettrico è anche su   

.


martedì 17 novembre 2015

Consumi di energia elettrica in Italia: a ottobre -0,7%

Nel mese di ottobre, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la richiesta di elettricità in Italia ha fatto registrare una flessione dello 0,7%, a parità di temperatura e calendario, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Considerando che ottobre 2015 ha avuto un giorno lavorativo in meno (22 vs 23) ed effetti trascurabili di temperatura rispetto a ottobre del 2014, la richiesta di 25,9 miliardi di kWh corrisponde a una flessione dell’1,8%. (leggera incongruenza nel comunicato)

Nei primi dieci mesi dell’anno, la domanda di elettricità è stata pari a 263,3 miliardi di kWh, un valore in crescita dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2014 (a parità di calendario l’aumento è dell’1,4%).
I 25,9 miliardi di kWh richiesti nel mese di ottobre 2015 sono distribuiti per il 46,20% al Nord, per il 30,8% al Centro e per il 23,0% al Sud. A livello territoriale, la domanda di energia elettrica nel mese di ottobre 2015 è risultata ovunque in flessione: -2,4% al Nord, -1,0% al Centro e -1,2% al Sud.

Nel mese di ottobre 2015 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’83,4% con produzione nazionale e per la quota restante (16,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,8 miliardi di kWh) è calata dello 0,9% rispetto ai volumi di ottobre 2014. Sono in crescita le fonti di produzione eolica (+21,3%), idrica (+11,8%) e geotermica (+5,7%). In flessione le fonti termica (-4,7%) e fotovoltaica (-8,0%).

In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di ottobre 2015 rispetto al mese precedente è stata pari a -2,1%. Il profilo del trend si porta su un andamento stazionario.

Dal Comunicato stampa Terna

I nostri grafici

Di seguito vediamo i grafici da noi realizzati prendendo i dati ufficiali pubblicati da Terna a partire dal Gennaio 2006 ad oggi.

Per anni solari. Siamo tornati alla normalità dopo il caldo eccessivo dei mesi centrali dell'estate e si vede. Qui sotto si evidenzia il fatto che siamo al livello più basso degli ultimi 10 anni.  


Per una migliore lettura degli ultimi 5 anni .

 
Qui vediamo, dal Gennaio 2006 ad oggi, i mesi in sequenza con la tendenza alla caduta costante nonostante l'impennata di Luglio.


 
Nel prossimo grafico si evidenzia una sequenza di barre negative relative alle percentuali degli ultimi 34 mesi con un effimero salto in terreno positivo nei mesi estivi.
 

E per ultimo, prendiamo visione del grafico, significativo e chiaro, che rappresenta l'andamento dei consumi nei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese appena trascorso, che disegna il tracollo progressivo,quasi rettilineo con pendenza costante dei consumi di energia elettrica dal 2012. La crescita degli ultimi 3 mesi è dovuta alle temperature medie mensili al di sopra la norma ma con gli ultimi due mesi che ci riportano verso il basso.



Se il consumo di energia elettrica è un segnale di salute della nostra economia ... lo vedo brutto.


Per un aggiornamento della produzione nazionale di energia elettrica derivata da fonti rinnovabili rimandiamo la lettura ad un prossimo post dedicato.





MondoElettrico è anche su   

.


lunedì 16 novembre 2015

Crollo utili trimestrali anche per Total 69% e Shell -7,4 miliardi di dollari nel trimestre

Royal Dutch Shell ha registrato a costi correnti d'inventario una perdita da 6,1 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2015 a fronte di un utile da 5,3 miliardi di dollari archiviato un anno fa. Complessivamente le perdite per i soci della capogruppo si sono attestate a 7,41 miliardi di dollari contro i profitti da 4,46 miliardi di fine settembre 2014.
Pesano in maniera decisiva sul conto economico della compagnia petrolifera anglo-olandese poste straordinarie per 7,89 miliardi di dollari.
La nota di Shell spiega che nell'upstream (la parte alta della filiera del greggio che comprende esplorazione e sviluppo dei giacimenti Ndr) si sono registrati oneri netti per oltre 8,2 miliardi per la decisione di interrompere alcuni progetti di lungo termine e la revisione al ribasso delle stime sui prezzi del petrolio e del gas. Pesano per due miliardi e mezzo gli stop alle perforazioni in Alaska e per altri due miliardi l'interruzione del progetto Carmon Creek (*). Altri 3,6 miliardi di impatto sui conti provengono falla revisione dell'outlook sui prezzi del petrolio e 2,3 miliardi derivano dalle attività nello shale gas Usa.
Nel downstream pesano oneri fiscali per 115 milioni di dollari collegati al trasferimento di attivi a Shell Midstram Partners. Utili per 464 milioni sono giunti invece dalla cessione di un edificio nel Regno Unito.
In definitiva anche sui conti di Shell pesano i cali dei prezzi del greggio e il titolo della compagnia cede in queste ore lo 0,79% riportandosi a quota 23,96 euro.

Anche Total ha comunicato che nel terzo trimestre i profitti netti sono peggiorati del 69% su base annuale a 1,08 miliardi di dollari, a causa degli effetti del declino dei corsi del greggio ma anche di svalutazioni per 650 milioni di dollari nelle attività nelle sabbie bituminose del Canada. Nei tre mesi gli utili rettificati, in calo del 23% a 2,756 miliardi di dollari, si sono però rivelati migliori rispetto alle attese del mercato (2,391 il consensus di Thomson Reuters). Total, che ha aumentato dall'8% a oltre il 9% la stima di crescita della produzione nell'esercizio, scambia però in flessione di oltre l'1% a Parigi, sottoperformando un Cac 40 comunque in declino.

 Questo è un articolo pubblicato nel sito dei Gestori di Carburante il 30 Ottobre ultimo scorso

(*) Dal sito della Shell - Nel mese di ottobre 2013 la Shell ha annunciato che stava procedendo alla costituzione del Carmon Creek Project sui suoi contratti di locazione di petrolio pesante Peace River. Il Carmon Creek Project produrrà 80.000 barili di bitume al giorno con i pozzi vertical steam drive..



MondoElettrico è anche su   

.


sabato 14 novembre 2015

Consumi petroliferi in Ottobre 2015, +1,2%

I consumi petroliferi italiani, secondo i dati provvisori del mese di ottobre 2015, sono ammontati a circa 5,1 milioni di tonnellate, con un aumento pari all’1,2% (+60.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.

I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in meno, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 5,5% (-38.000 tonnellate) rispetto ad ottobre 2014, e il gasolio autotrazione del 2,2% (-45.000 tonnellate).

Le vendite sulla rete di benzina, nel mese di ottobre, hanno segnato un calo del 5,2%, mentre il gasolio dell’1,5%.

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di ottobre è così risultata pari a circa 2,7 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 2,0 di gasolio autotrazione, con un decremento del 3,0% (-83.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate dell’8,4%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 55,6% del totale (era il 54,0% nell’ottobre 2014).

Nei primi dieci mesi del 2015, i consumi sono stati pari a circa 49,5 milioni di tonnellate, con un aumento del 3,0% (+1.426.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2014.

La benzina, nel periodo considerato, ha mostrato una flessione dell’1,2% (-78.000 tonnellate), mentre il gasolio è cresciuto dell’1,6% (+307.000 tonnellate).

Nei primi dieci mesi le vendite sulla rete hanno segnato un calo dell’1,1 per la benzina e un aumento dell’1,6% per il gasolio.

Nei primi dieci mesi del 2015 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a 25,9 milioni di tonnellate, evidenzia un incremento dello 0,9% (+229.000 tonnellate).

Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in crescita del 14,6%, con quelle diesel a coprire il 55,3% del totale (era il 55,3 nei primi dieci mesi del 2014).

 Roma, 13 novembre 2015 –  Comunicato Stampa Unione Petrolifera


Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico

Il petrolio

Il grafico con i consumi per anno solare. Saranno anche cresciuti, ma sono al penultimo livello in 10 anni.


Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006.
 
Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire dal dicembre 2006. Giù a capofitto ma si nota un rallentamento negli ultimi mesi ed una risalita.
 
Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. Quest'anno predomina il segno positivo ma teniamolo presente, in rapporto all'anno precedente.


Un ultimo dato che vogliamo inserire in questo discorso è il consumo di petrolio per la produzione di energia elettrica e termica. Il Ministero dello Sviluppo Economico fornisce dei dati ulteriori che reputiamo interessanti, che, indicando una minore quantità di prodotti riversati nelle centrali termoelettriche, segnalano una produzione in diminuzione del 8,2 %, passando a 190 mila tonnellate da 207  mila tonnellate dell'Ottobre dell'anno passato, mentre la riduzione nei primi 10 mesi dell'anno è stata del 9,7%.

Da segnalare il cospicuo aumento del carboturbo +18% particolarmente nel consumo militare +297,3% in ottobre sia pur segnando un regresso nei 10 mesi (-13,6%)

Prossimamente osserveremo graficamente il consumo dei carburanti.


MondoElettrico è anche su   

.