Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


sabato 28 febbraio 2015

Scala Mercalli - prima puntata

Nella prima puntata: che clima ci aspetta domani? E quanto ancora potremo sfruttare le risorse del pianeta che ci ospita?
Sabato 28 febbraio alle 21.30 prende il via un nuovo programma di Rai 3 “Scala Mercalli”, girato in uno studio realizzato appositamente all'interno della F.A.O. e condotto da Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico. Sei puntate in prima serata, ogni sabato, dedicate ai problemi più urgenti per la salvaguardia del Pianeta Terra.
Nella prima puntata: che clima ci aspetta domani ? E quanto ancora potremo sfruttare le risorse del pianeta che ci ospita.
“Scala Mercalli” mostrerà le evidenze scientifiche attraverso documentari originali girati in tutto il mondo, dove gli scienziati mostreranno i risultati delle loro ricerche e le popolazioni ci faranno capire le ricadute sulla loro vita quotidiana del cambiamento climatico. In Australia aumenta la febbre della Terra e gli effetti del surriscaldamento sono tanto evidenti da portare il Bureau of Meteorology, uno dei più importanti al mondo, a classificare con un nuovo colore le zone del continente che hanno già raggiunto i 50 gradi centigradi di temperatura.
In Cile la miniera di rame a cielo aperto più grande del mondo non produce più oro rosso a sufficienza per soddisfare i bisogni dell'umanità, che utilizza questo bene prezioso in tutte le tecnologie più avanzate e leggere, dal cellulare al tablet. Un'azienda italiana sta costruendo il più lungo tunnel per penetrare in profondità ed estrarre rame che soddisfi i bisogni planetari per i prossimi decenni. In Svizzera Luca Mercalli ci mostra l’Osservatorio di Jungfraujoch, a quasi 3.500 metri di altezza. A Londra e a Monteveglio in provincia di Bologna, scopriremo come i cittadini più consapevoli hanno aderito al movimento delle Transition Towns, per realizzare un futuro più ecosostenibile. Ospiti in studio Ugo Bardi, docente di chimica all'università di Firenze, esperto in esaurimento delle risorse e Tim Jackson, docente di economia sostenibile, all'università di Surrey, in Inghilterra.


Tratto dal sito ufficiale Scala Mercall

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Per rivedere la prima puntata . qui





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venerdì 27 febbraio 2015

Straordinario nuovo elettrolita per le batterie al litio

Ji-Guang "Jason" Zhang
La realizzazione di un nuovo elettrolita per batterie al litio è stata annunciata dal  Pacific Northwest National Laboratory  di Washington., che elimina il problema dei formazione dendriti e questo rende altamente efficienti le batterie ed in grado di trasportare una grande quantità di corrente elettrica. Il nuovo elettrolita consente alle batterie al litio di raggiungere oltre il 99% di efficienza e permette loro di trasportare una quantità di energia (corrente) di dieci volte maggiore rispetto alle tecnologie precedenti. Secondo il fisico Ji-Guang "Jason" Zhang del Dipartimento dell'Energia Pacific Northwest National Laboratory, questa scoperta potrebbe dare il via allo sviluppo di batterie ricaricabili potenti e pratiche di nuova generazione come le batterie al litio-zolfo, al litio-aria e le batterie al litio-metallo. Naturalmente la formula è segreta, per il momento, ma si sa che dopo 1.000 cicli di carica e scarica ripetute, la cella di prova ha mantenuto un notevole 98,4 % della sua energia iniziale mentre trasporta 4 mA di corrente elettrica per centimetro quadrato di superficie.
La cosa sensazionale sta nel fatto che la batteria potrebbe non possedere l'anodo. Chiariamo. La straordinariamente elevata efficienza del nuovo elettrolita potrebbe anche aprire la porta per una batteria senza anodo, riferisce Zhang. Gli elettrodi negativi nelle ​​batterie di oggi in realtà sono costituiti da sottili pezzi di metallo, come il rame, che a loro volta sono rivestiti di materiali attivi come la grafite o litio. Le basi di metallo sottili sono chiamati collettori di corrente, in quanto essi sono ciò che permettono agli elettroni di  scorrere per alimentare, per esempio, i nostri telefoni cellulari. Materiali attivi sono stati necessari per rivestire gli elettrodi perché, finora, la maggior parte degli elettroliti si sono dimostrati inefficienti continuando a consumare ioni litio durante il funzionamento della batteria.  [nota di ME. Questo è vero ma non per tutti i tipi di batterie al litio. Esistono già oggi batterie al litio commerciali molto affidabili e di lunga, lunghissima durata, che trasferiscono notevoli quantità di energia] Ma un elettrolita con un'efficienza di più del 99 % significa che vi è potenzialmente la possibilità di creare una batteria che ha solo un collettore di corrente negativa, senza un rivestimento di materiale attivo, sul lato anodico.





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giovedì 26 febbraio 2015

Ansaldo Breda, un altro gioiello nazionale diventa giapponese

Oramai sembra essere ufficiale, Ansaldo Breda diventa giapponese con la firma dell'accordo con Hitachi. Finmeccanica cede ad Hitachi ad un prezzo previsto di 9,65 euro per azione per un corrispettivo pari a 773 milioni di euro.
I giapponesi acquisiscono  il polo ferroviario della partecipata statale Finmeccanica, cioè Ansaldo Breda (con i suoi stabilimenti di Pistoia, Napoli e Reggio Calabria, quello siciliano resterà nella “casa madre” per le manutenzioni) e Ansaldo Sts, il “gioiello” del segnalamento e della sicurezza ferroviaria. E proprio questo è il fulcro dell'acquisto, 773 milioni subito, un altro miliardo per il resto del 60% dell'azienda quotata in borsa. Breda 36 milioni di euro. Come leggiamo nell'articolo del Corriere Fiorentino più che una vendita pare essere una svendita  dato che dentro ci sono anche i patrimoni immobiliari. Ma c'è da dire che Hitachi si accolla tutti i debiti pregressi che nel solo nel 2013 ammontavano a  oltre 300 milioni di euro, includendo garanzie occupazionali ovvero non dovrebbero esserci licenziamenti collettivi). Obiettivo del rilancio.
E pensare che solo pochi giorni fa avevamo letto una notizia relativa ad un traguardo tecnologico raggiunto da questa azienda, l'annuncio della messa produzione  del nuovo Frecciarossa, L'Etr 1000, il treno più veloce d'Europa che permetterà tempi di percorrenza ridottissimi tra Milano e Roma in solo due ore e venti minuti. Toccata e svendita.


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mercoledì 25 febbraio 2015

Firenze all'avanguardia per l'introduzione dei veicoli elettrici (leggasi in tono ironico)

Più di 130 colonnine di ricarica gratuite con oltre 500 prese per la ricarica, il primo comune ad 'inventare' un 'Protocollo d'intesa per l'acquisto di veicoli elettrici' nel lontano 1996, Firenze si conferma precursore nel settore dei veicoli elettrici.

Infatti, ultimamente, dopo qualche anno di facilitazioni per il parcheggio di auto elettriche nel proprio territorio ha promulgato una delibera per la non è più consentita la sosta negli spazi di pertinenza dei residenti, quelli contrassegnati dalle strisce bianche. Già qualche comune italiano non soltanto consente la sosta dei veicoli elettrici negli spazi bianchi ma anche in quelli delimitati dalle strisce blu a pagamento. Firenze no, il Comune ha deciso di tornare indietro. Niente più sosta nel territorio comunale ma solo all'interno della ZTL (Zona a Traffico Limitato).

Tutto nel solco tracciato dall'ex sindaco di Firenze Renzi che già ci aveva provato a limitare l'uso dei furgoni elettrici nel 2011 se non ci fosse stata una sentenza del TAR a rimettere le cose a posto.

Ci sarà una ragione? Logica? Mi piacerebbe conoscere il motivo di questa inversione di marcia retrograda..





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martedì 24 febbraio 2015

Fatturato e ordinativi dell'industria a Dicembre 2014

L'Istat ci dice che a dicembre 2014 il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, aumenta dell'1,4% rispetto a novembre, registrando incrementi sia sul mercato interno (+0,8%), sia su quello estero (+2,8%).
Nell'intero anno 2014, rispetto al 2013, il fatturato segna un aumento dello 0,1%, sintesi di una flessione sul mercato interno (-1,2%) e di un incremento su quello estero (+2,9%).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 come a dicembre 2013), il fatturato totale cresce in termini tendenziali dello 0,9%, con un calo del 2,1% sul mercato interno ed un incremento del 7,4% su quello estero.
Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni strumentali (+2,1%), per i beni di consumo (+2,0%) e per i beni intermedi (+1,2%), mentre si registra una flessione per l'energia (-1,8%).
L'indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, dello 0,9%; il contributo più ampio a tale aumento viene dalla componente estera dei beni strumentali.
Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,2%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-16,1%).

Per gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale del 4,5%, con un aumento dell'1,8% degli ordinativi interni e dell'8,1% di quelli esteri.
Nel confronto con il mese di dicembre 2013, l'indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 5,8%. L'incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (+33,6%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (-34,9%).

A dicembre 2014 il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, aumenta dell'1,4% rispetto a novembre, registrando incrementi sia sul mercato interno (+0,8%), sia su quello estero (+2,8%).
Nell'intero anno 2014, rispetto al 2013, il fatturato segna un aumento dello 0,1%, sintesi di una flessione sul mercato interno (-1,2%) e di un incremento su quello estero (+2,9%).

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 come a dicembre 2013), il fatturato totale cresce in termini tendenziali dello 0,9%, con un calo del 2,1% sul mercato interno ed un incremento del 7,4% su quello estero.
Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni strumentali (+2,1%), per i beni di consumo (+2,0%) e per i beni intermedi (+1,2%), mentre si registra una flessione per l'energia (-1,8%).
L'indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, dello 0,9%; il contributo più ampio a tale aumento viene dalla componente estera dei beni strumentali.
Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,2%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-16,1%).

Per gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale del 4,5%, con un aumento dell'1,8% degli ordinativi interni e dell'8,1% di quelli esteri.
Nel confronto con il mese di dicembre 2013, l'indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 5,8%. L'incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (+33,6%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (-34,9%).


I nostri grafici con i dati forniti dall'Istat.







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venerdì 20 febbraio 2015

Eni, utile 2014 crolla a 1,33 mld. Quota di mercato carburanti scende a 24,7%

Eni chiude il 2014 con un utile netto pari a 1,33 miliardi, contro i 5,1 miliardi del 2013 e un utile netto adjusted pari a 3,71 miliardi (-16%). Ne dà notizia un comunicato del gruppo petrolifero, che chiude il quarto trimestre con una perdita di 2,34 miliardi e un utile netto adjusted di 0,46 miliardi (-64%). La quota di mercato dei carburanti venduti in Italia scende al 24,7% in calo dell'1,2%.

Nel 2014 la produzione di idrocarburi da parte dell'Eni è stata pari a 1,648 milioni di barili al giorno, in crescita del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per l'intero 2014 la produzione è invece pari a 1,6 milioni di barili, in aumento dello 0,6%. Le vendite di gas naturale sono invece diminuite del 7,3% a 23,7 miliardi di metri cubi «in uno scenario caratterizzato dalla debolezza della domanda e dalla perdurante pressione competitiva».
Eni prevede per il 2015 una produzione di idrocarburi in crescita rispetto al 2014 a parità di effetto prezzo nei PSA grazie all'avvio di nuovi giacimenti e al ramp-up di quelli avviati nel 2014 in particolare in Angola, Congo, Regno Unito, Stati Uniti e Norvegia.
Le vendite di gas sono previste stabili rispetto al 2014 escludendo l'effetto della cessione degli asset in Germania e a parità di condizioni climatiche. "Nel 2015 - informa una nota - il management prevede iniziative di ottimizzazione e riprogrammazione dei progetti d'investimento con conseguente riduzione dello spending rispetto al 2014 (12,2 miliardi di euro l'ammontare degli investimenti tecnici e 0,4 miliardi quello di investimenti finanziari del consuntivo 2014) in risposta al trend ribassista del prezzo del petrolio; tali azioni avranno un impatto nel complesso limitato sui piani di crescita delle produzioni a breve e medio termine".

Per quel che ci riguarda la Refining & Marketing, "nel quarto trimestre 2014 il margine indicatore Eni (Standard Eni Refining Margin - SERM) che approssima il sistema e i bilanci materia delle raffinerie Eni ha quintuplicato il suo valore rispetto ai valori particolarmente depressi del quarto trimestre 2013 per effetto del repentino calo della quotazione del marker Brent. Tuttavia rimangono i fattori di debolezza strutturale dell’industria di raffinazione europea connessi alla debolezza della domanda, all'eccesso di capacità e alla crescente pressione competitiva dei raffinatori di Russia, Asia e Stati Uniti con strutture di costo più efficienti. Su base annua, il margine indicatore Eni ha registrato un incremento del 32,1%.
Le vendite di prodotti petroliferi nel mercato rete Italia sono state di 1,51 milioni di tonnellate, evidenziando una contrazione del 3,8% a causa principalmente della forte pressione competitiva (6,14 milioni di tonnellate, -7,5% su base annua). La quota di mercato è pari al 24,7% nel quarto trimestre 2014, in calo di 1,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (25,9%). La quota di mercato media annua è diminuita di due punti percentuali a 25,5% nel 2014, dal 27,5% nel 2013."

Questo è quanto abbiamo tratto dal sito dei gestori di carburante datato 18 Febbraio. Che dire? Contenti loro....



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mercoledì 18 febbraio 2015

Le autostrade a Dicembre, nel 2014 e l'andamento dal 2001

L'esercizio corrente si chiude con risultanze di traffico che dal punto di vista complessivo confermano come il trend negativo presente negli ultimi anni a questa parte si vada ormai sempre più assottigliando: per la prima volta dal 2010 assistiamo  infatti ad una chiusura di anno con dati totali in positivo sia sulla componente veicolare leggera (+1,0%) sia su quella pesante (+0,7%), mentre le risultanze del singolo mese si attestano su valori più che buoni e pari rispettivamente a 3,8 e 3,7 percento.
I veicoli-chilometro percorsi nei passati dodici mesi sulla rete sono stati 75 miliardi e ottocento milioni, dato questo assolutamente favorevole se confrontato con il suo analogo del 2013 che aveva invece superato di poco i 75 miliardi.
Per quanto riguarda gli indicatori sulla sicurezza stradale, il periodo in esame si è distinto, in positivo, in tutti i principali campi, chiara testimonianza del costante impegno profuso in tale settore dai concessionari autostradali; il tasso annuale di mortalità, nonostante il netto rialzo delle percorrenze, è sceso di ben 10 punti percentuali in confronto a quanto si era registrato nel 2013, seguito dall'indice inerente il numero di persone rimaste ferite (-4,6%) e da quello relativo all'incidentalità globale (-4,4%).
Uguale soddisfazione può essere espressa anche per i dati concernenti la finestra temporale mensile, dove si nota in particolare una decisa diminuzione dei decessi avvenuti. (dal comunicato stampa Aiscat)


I nostri grafici.

Grazie ai dati forniti dall'Aiscat mensilmente siamo in grado di procedere qui di seguito i nostri grafici del 2012, 2013, 2014 a cominciare dal traffico con il numero in milioni veicoli-km dei veicoli leggeri...

 

... e si prosegue con dal traffico in milioni veicoli-km dei veicoli pesanti, dove è evidente la distanza con lo stesso mese dell'anno passato e di due anni fa.





Il totale cumulato, leggeri e pesanti



Ancora più significativi sono i due grafici che seguono, il primo dei quali mette in evidenza l'andamento di uno dei comparti che consideriamo un valido segnale dello stato della nostra economia quello relativo allo scambio delle merci con i mezzi pesanti, la produzione e la distribuzione e quindi, in definitiva, la ricchezza nazionale in movimento sulle ruote gommate. Vediamo qui sotto l'andamento con il grafico che prende in considerazione i 12 mesi precedenti al mese di rilevamento attuale, relativo al traffico dei mezzi pesanti destinati al trasporto delle merci . Scollinamento, discesa, risalita,  discesa, risalita  e via. .




Ultimo grafico il totale comprensivo del traffico dei mezzi pesanti e leggeri.




Qui sotto vediamo l'andamento in un arco di tempo più  vasto, annuale da 2001 ad oggi.




 Per riassumere. Siamo tornati al 2002/2003.


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Necessariamente dovrà crescerà nel mondo la penetrazione dei bus elettrici e ibridi

"L'bridazione e l'elettrificazione della catena cinematica degli autobus è pronta a diventare un fenomeno globale  entro il 2020", ha dichiarato Chandramowli Kailasam Senior Research Analyst della Frost & Sullivan Automotive and Transportation . "Questa tendenza sarà stimolata da incentivi, norme fiscali, leggi severe sulle emissioni, norme che prescrivano motorizzazioni verdi per gli autobus per il trasporto di passeggeri in ambito urbano, e aiuti finanziari per la tecnologia verde a livello  globale.
"I paesi sviluppati di tutto il mondo hanno già iniziato l'adozione di propulsori avanzati per ridurre le emissioni e il consumo di carburante. Questi sistemi di powertrain verdi dovrebbero migliorare l'efficienza del carburante, e la copertura contro gli aumenti del prezzo del carburante e contro i costi crescenti per gli utenti.

A causa del degrado del clima, con i cambiamenti climatici in atto, i governi devono fare enormi investimenti nel potenziamento delle infrastrutture, abbassare la loro dipendenza dalle importazioni di combustibili, confrontarsi con i prezzi volatili dei combustibili convenzionali. Per raggiungere una crescita sostenibile e una mobilità economicamente accettabile per i passeggeri, l'industria del trasporto, in particolare quella del settore degli autobus, dovranno adattarsi ad adottare sistemi powertrain innovativi e altre tecnologie avanzate.
In questo contesto, l'ultima ricerca di Frost & Sullivan  focalizzata sul mercato degli autobus a livello globale, indica che le vendite di autobus ibridi ed elettrici  crescerà ad un tasso di crescita annuo composto del 20,6 % entro il 2020. Si stima che la penetrazione globale di autobus ibridi raggiungerà 9,7 % entro il 2020, mentre gli  autobus elettrici raggiungeranno 5,7 % di penetrazione. Il numero degli autobus ibridi ed elettrici vengono stimati da  Frost & Sullivan  vicino alle 42.000 unità.

Restiamo in attesa di verificare se queste stime comprenderanno anche i bus inseriti nelle reti di trasporto pubblico locale italiane. Visto l'esperienza ultima del progetto (ora attivato) di finanziamento per il rinnovo dei bus pubblici finanziato alla Regione Toscana (vedere Toscana, assegnati i fondi per 300 nuovi bus, niente per i bus elettrici) nel quale si profondono contributi per i bus diesel e metano, si va dal 55% per i bus a gasolio Euro 6 fino al 70% per i bus a metano., e nemmeno vengono menzionati gli autobus ibridi ed elettrici. Una cecità non solo oscurantista dal punto di vista della tecnologie ma anche dal punto di vista economico. Infatti gli autobus elettrici hanno una manutenzione pressoché irrisoria (al contrario dei bus diesel e metano) e un costo del carburante, l'energia elettrica,  estremamente favorevole. Nostri calcoli portano a calcolare  che con il solo risparmio di carburante in 10 anni   su 5/6/7 di adozione di autobus elettrici si consente l'acquisto di un autobus nuovo elettrico.

Riusciranno i nostri eroi a farlo capire ai nostri oculati legislatori?


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martedì 17 febbraio 2015

Veicoli commerciali, si apre in leggera crescita il 2015 con un +2,1%

Si legge nel comunicato stampa dell'UNRAE (l'Associazione che rappresenta le Case estere operanti sul mercato italiano delle autovetture, dei veicoli commerciali e industriali) un tono di speranza per il 2015. Comincia così.
 Dopo aver archiviato una crescita del 17,5% nell'anno appena concluso, il mercato dei veicoli commerciali (autocarri con peso totale a terra fino a 3,5t) apre il 2015 con un incremento più ridimensionato e pari al 2,1%. Sulla base delle stime elaborate e diffuse dal Centro Studi UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, nel 1° mese dell'anno sono stati immatricolati 9.209 veicoli, il 2,1% in più rispetto al gennaio 2014, che a sua volta con 9.016 unità vendute, aveva segnato una crescita del 12%. L'effetto confronto con un periodo caratterizzato già da crescite a doppia cifra, conferma la tendenza prevista per l'anno in corso.
“L'incremento ottenuto nel corso dello scorso anno, rappresenta – come detto – una boccata di ossigeno per il comparto dei veicoli da lavoro che nel corso degli ultimi anni è sceso a livelli di minimo”, afferma Massimo Nordio, Presidente dell’UNRAE. “Inoltre, come per il mercato delle autovetture, un forte contributo al risultato complessivo è stato fornito dalle immatricolazioni a noleggio e, in questo specifico settore, dalla crescita dei furgoni e derivati di autovetture”.
“Senza interventi di stimolo agli investimenti delle imprese – conclude Nordio – il 2015 potrà esprimere un’ulteriore crescita, data dalle non più rimandabili esigenze di rinnovo del parco, che difficilmente, però, supererà le 130.000 immatricolazioni complessive (+9,2%), quindi appena 10.000 unità in più rispetto al 2014”.

I nostri grafici

 Proseguiamo con i grafici da noi realizzati con i dati forniti dall'UNRAE capaci, più delle parole, di far comprendere quale è la situazione con il trascorrere de mesi in un sol 'colpo d'occhio'.

L'andamento delle immatricolazione degli autocarri mese dopo mese a partire dal gennaio 2009.


 
Le immatricolazione mensili con l'andamento seguendo l'anno solare.
 
Le percentuali di ogni mese rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

 
L'ultimo grafico mostra l'andamento delle immatricolazioni degli autocarri nei 12 mesi precedenti rispetto al mese di rilevamento.




Se l'andamento delle l'immatricolazione dei veicoli commerciali può essere considerato un valido indicatore dello stato di salute della nostra economia rileviamo che, dopo una grave malattia nata nel 2010, con un aggravamento avvenuta alla fine del 2011 e protrattasi fino a oltre la metà del 2013, si nota, dal grafico, una convalescenza e un sia pur breve miglioramento. Non possiamo dire, però, che sia tornato il pieno vigore, bensì una stabilizzazione che speriamo non sia precaria. Ricordiamo che con i mezzi di trasporto viaggia la nostra ricchezza nazionale, la produzione, il commercio. Quindi speriamo che le cose migliorino nei fatti e non con  vuote note e proclami stentorei di ottimismo celebrativo. Il consumo di energia elettrica decresce, il consumo di petrolio decresce, aumenta la disoccupazione, diminuisce la produzione ..... Mah!



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lunedì 16 febbraio 2015

I consumi dei carburanti in Italia

Concludiamo il discorso del consumo del petrolio (in costante crollo dal 2006) del primo mese del 2015, lasciato in sospeso nell'altro post, prendendo in considerazione adesso i consumi di alcuni derivati petroliferi, quelli atti alla trazione automobilistica. Il consumo di benzina continua a decrescere, mentgreaumenta il consumo di gasolio.
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in meno, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un decremento pari al 3,2% (‐19.000 tonnellate) rispetto a gennaio 2014, mentre il gasolio autotrazione un aumento dell’1,7% (+30.000 tonnellate).
A parità di giorni di consegna, avremmo avuto una crescita sia per la benzina (+1,6%) che per il gasolio (+6,8%).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di gennaio è così risultata pari a circa 2,4 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di tonnellate di benzina e 1,8 di gasolio autotrazione, con un progresso dello 0,5% (+11.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.

Dati estratti dal comunicato stampa Unione Petrolifera


I nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico danno una visione d'insieme della situazione riguardante il consumo di benzina e gasolio da trazione.

Il consumo dei carburanti per autotrazione

Qui di seguito vediamo i grafici dei carburanti a partire dal 2007.

I consumi di benzina a Gennaio (puntino rosso) sono al livello più basso degli ultimi 9 anni ...


... mentre i consumi di gasolio non brillano certo per una crescita decisiva ...



Qui sotto vediamo l'andamento dei mesi negli anni solari per il gasolio più la benzina



Vediamo qui sotto il grafico relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento per la benzina. Costantemente giù.




...e il gasolio, prepotente il tracollo dal picco di fine 2010 fino a raggiungere una pianura poco nervosa.



Il grafico della benzina + gasolio delinea la stessa curva vista sopra che termina con la pianura sonnolenta.



Diamo un'occhiata anche al consumo d GPL da trazione essendo esso un derivato del petrolio. Stesso tipo di grafico che considera i 12 mesi precedenti al mese di riferimento. Neanche il carburante alternativo e meno costoso brilla, i mezzi a gas liquido sono gli stessi e nojn crescono significativamente..




Se ci aspettavamo segnali di ripresa nei consumi di carburanti indizio di una ripresa economica possiamo continuare a preoccuparci.

Il segnali non ci sono.



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venerdì 13 febbraio 2015

Consumi petroliferi, il solito crollo anche nel primo mese del 2015

I consumi petroliferi italiani nel mese di gennaio 2015 sono ammontati a circa 4,5 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 2,4% (‐109.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.

I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in meno, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un decremento pari al 3,2% (‐19.000 tonnellate) rispetto a gennaio 2014, mentre il gasolio autotrazione un aumento dell’1,7% (+30.000 tonnellate).
A parità di giorni di consegna, avremmo avuto una crescita sia per la benzina (+1,6%) che per il gasolio (+6,8%).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di gennaio è così risultata pari a circa 2,4 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di tonnellate di benzina e 1,8 di gasolio autotrazione, con un progresso dello 0,5% (+11.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.
Sembra dunque confermarsi la leggera tendenza alla ripresa già manifestatasi nello scorso mese di dicembre.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate dell’11%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 54,9% del totale (era il 55,5% nel gennaio 2014).

 Roma, 12 febbraio 2015 – Comunicato stampa Unione Petrolifera




I nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico

Il petrolio

Il grafico con i consumi per anno solare. Gennaio, il peggior risultato di Gennaio degli ultimi 10 anni. Il puntino rosso è quasi a fondo scala.


Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006 con l'evidente tendenza della prosecuzione verso la picchiata.

Il grafico è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire Dicembre 2006. Giù a capofitto.

 
 
Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. Si nota appena il segno positivo di Settembre scorso (piccolissimo) su una lunga sequenza di pali di profondità in rosso.




Rimandiamo ad un successivo post la verifica grafica del consumo dei carburanti per autotrazione.





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giovedì 12 febbraio 2015

La produzione di energia elettrica e i pompaggi

Spulciando tra i dati forniti da Terna negli anni, dal 1963, ho creato due nuovi grafici relativi alla produzione di energia elettrica diversi da quelli pubblicati qui nel Blog nei giorni passati.

Il primo grafico riporta la produzione con le centrali idriche, mentre il secondo delinea il consumo di energia elettrica per trasferire l'acqua dal bacino inferiore al bacino superiore notte tempo. Forse questo sistema di accumulo idrico nei due bacini è da considerare il miglio metolo possibile per accumulare grande quantità di energia a costi contenuti reso possibile e necessario quando il consumo civile e industriale è più basso e la produzione supera una certa soglia. Utile soprattutto nell'accumulo di energia in surplus durante la notte con l'eolico ma utile anche per il fotovoltaico qualora si arrivasse ad una soglia nelle giornate particolarmente assolate.

Vediamo che la produzione idroelettrica è cresciuta significativamente negli ultimi due anni, evidente nel primo grafico.


 La cosa strana è la caduta che vediamo  nel secondo grafico, per il consumo di energia per riportare l'acqua in alto nel primo bacino, a partire dal 2002. Il che può significare due ipotesi, o un sotto uso, volontario, o un insabbiamento dei bacini inferiori di recupero  che ne riducono la volumetria il che comporta una quantità minore di acqua da ritrasferire al bacino superiore.


Un vero peccato sia nella prima che nella seconda ipotesi. Comunque sia converrebbe ripristinare la perfetta operatività del sistema. 


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