Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 30 settembre 2019

Gogoro, lo scooter elettrico di Taiwan


Nel prossimo mese di Ottobre inizierà la commercializzazione a Taiwan dello scooter elettrico Gogoro Viva  per poi essere diffusa in tutto il mondo dal 2020. Il prezzo sembra essere interessante, si parla infatti di 1.800 dollari. Caratteristica importante è quella della sostituzione rapida del pacco batteria per avere a disposizione immediatamente l'energia per circa 85 chilometri. 
Gogoro ha presentato il suo primo Gogoro Smartscooter EV e la Rete di scambio batterie al Consumer Electronics Show nel 2015 e immesso nel mercato di Taipei nel mese di agosto 2015. Successivamente la Gogoro Smartscooter ha lanciato il Gogoro 2 Smartscooter nel 2017 e  il Gogoro 3 Smartscooter nel maggio 2019.
Finora Gogoro ha venduto più di 200.000 Smartscooters elettrici con i quali i clienti hanno percorso più di 1 miliardo di chilometri. A Taiwan ci sono più di 1.400 stazioni di scambio batterie GoStation, stazioni che danno la possibilità di scambiare  più di 125.000 batterie al giorno, per cui circa 50 milioni di batterie sono state scambiate fino ad oggi.


Caratteristiche essenziali


Lunghezza x larghezza x altezza (non compresi gli specchi) 1.680 x 630 x 1.050 mm
Ruote base 1.164 mm
Altezza del sedile 740 mm
Peso71 kg
Peso (con batterie) 80 kg
Prestazione
Max. potenza 3 chilowatt @ 500 giri al minuto
Max. cavalli 4.02 HPs @ 500 rpm
Max. Coppia (Motor / Ruota) 96 Nm @ 200 rpm
capacità salita  20% (11°): 25 km/h 10% (6°): 40 km/h
Percorrenza Max. gamma di guida per ogni sostituzione della batteria (a 30 km / h) Circa. 85 km (a 30 km / h)
Trasmissione acceleratore elettronico
Modalità Normale / funzione Boost Super

Frenata rigenerativa


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sabato 28 settembre 2019

Clima, addio a 2 milioni di mucche, pecore e capre


Due milioni di mucche, maiali, pecore e capre sono scomparsi dalle fattorie italiane negli ultimi dieci anni anche per effetto del surriscaldamento che ha inaridito i pascoli, ridotto la disponibilità di foraggio, tagliato la produzione di latte nelle stalle colpite dal moltiplicarsi dei colpi di calore estivi e aumentato i costi per garantire il benessere degli animali in condizioni climatiche più difficili. E’ quanto emerge dal Rapporto Coldiretti su “Sos Clima per l’agricoltura italiana” diffuso al Villaggio Contadino di Bologna dove è stata inaugurata l’Arca di Noè dell’agricoltura italiana con gli animali, le piante e i prodotti della fattoria Italia minacciati dai cambiamenti climatici in occasione del terzo sciopero mondiale per il clima, con giovani agricoltori giovani e studenti assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini. 

Stalle, ricoveri e ovili si sono svuotati con la Fattoria Italia che nell’ultimo decennio ha perso – sottolinea la Coldiretti – solo tra gli animali più grandi, circa un milione di pecore, agnelli e capre, oltre a 600mila maiali e più di 100mila bovini e bufale. Un addio che – precisa la Coldiretti – ha riguardato soprattutto la montagna e le aree interne più difficili dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori.

Con gli animali sono scomparsi anche i pascoli e i prati e il risultato è che negli ultimi 25 anni è andato perso oltre ¼ della superficie agricola (-28%), secondo un’analisi Coldiretti su dati Ispra, e, con esso, la capacità di assorbire le emissioni inquinanti. Basti dire che a causa del consumo di suolo agricolo si perde ogni anno la possibilità di assorbire quasi 300mila tonnellate di carbonio. L’addio ai terreni causa poi l’infiltrazione di milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde aggravando la pericolosità idraulica dei nostri territori. Ma con la chiusura delle stalle cala anche la produzione di letame e liquami indispensabili per fertilizzare i terreni e alla base dell’agricoltura biologica con l’Italia che – riferisce la Coldiretti – detiene la leadership europea in termini di numero di aziende.

In pericolo – denuncia la Coldiretti – c’è inoltre la straordinaria biodiversità delle stalle italiane dove sono minacciate di estinzione ben 130 razze allevate tra le quali ben 38 di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini. Un patrimonio composto da veri e propri tesori della natura e della storia arrivati per l’occasione al Villaggio Coldiretti di Bologna che va dalle preziose mucche rosse di razza Reggiana dalle quali si otteneva storicamente il latte per la produzione del primo Parmigiano alla vacca Modenese, inserita dalla Fao tra gli animali a rischio estinzione, dalla capra Camosciata, che prende il nome dal fatto che il mantello ricorda la colorazione di quello del camoscio alpino e garantisce il latte per la produzione di formaggi tipici, alla pecora Cornigliese che arriva a pesare fino a 100 chili ed è stata vicinissima alla completa scomparsa, tanto che oggi ne esistono appena 190 esemplari. Ma nell’Arca di Noè allestita dalla Coldiretti ci sono anche la mucca Bruna che fornisce il latte per numerosi formaggi tipici come il Bagòss, il Garda Tremosine, lo Strachitùnt e il Silter Camuno Sebino, la Romagnola che fa parte della pregiata IGP (indicazione geografica protetta) Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, l’asino Sardo, un tempo allevato per svolgimento dei lavori della famiglia contadina (girare  la macina, che frantumava i chicchi del grano per la produzione della farina), l’asino Romagnolo usato nell’onoterapia e quello bianco dell’Asinara, il maiale Nero di Parma e la Mora Romagnola ricercata per la preparazione di salumi tradizionali, il piccolo cavallo Bardigiano tipico dell’Appennino emiliano al pollo Romagnolo, insieme a molte altre razze di oche, anatre, conigli e galline che animano la campagna italiana.

Un indicatore sensibile dello stato di salute dell’ambiente sono le api con la raccolta di miele in Italia che è praticamente dimezzata in Italia nel 2019 per effetto dell’andamento climatico anomalo che ha sconvolto la vita dei preziosi insetti. Vere e proprie sentinelle dell’equilibrio naturale globale e della biodiversità con l’alimentazione che – sottolinea la Coldiretti – dipende per oltre un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro di insetti, al quale proprio le api concorrono per l’80%.

Insieme al rischio di scomparsa del miele, il surriscaldamento ha anche cambiato – continua Coldiretti – le condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini. Una situazione che di fatto – continua la Coldiretti – mette in pericolo il patrimonio di prodotti tipici Made in Italy che devono le proprie specifiche caratteristiche essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla combinazione di questi. In gioco c’è il primato europeo nelle produzioni tipiche con 299 specialità Dop/Igp ed STG riconosciute a livello comunitario e 523 vini Doc/Docg e Igt.

Gli animali custoditi negli allevamenti italiani – sottolinea la Coldiretti – rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze italiane, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali.

“Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni”, ricorda il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la necessità di  “creare le condizioni affinché si contrasti la scomparsa delle campagne, garantendo un giusto reddito agli agricoltori e valorizzandone il ruolo ambientale, anche attraverso la nuova legge sul consumo di suolo, approvata da un ramo del Parlamento nella scorsa legislatura ma finita su un binario morto in attesa della discussione in Senato. Dobbiamo togliere dalla palude questa norma importante per il futuro dell’Italia e vararla prima possibile”.

 Comunicato Coldiretti
Fonte immagine: animalglamour.net

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venerdì 27 settembre 2019

Commercio estero extra Ue ad Agosto 2019, esportazioni +0,7%


Ad agosto 2019 si stima per l’intescambio commerciale con i paesi extra Ue, un aumento congiunturale per le esportazioni (+0,7%) e un calo per le importazioni (-0,6%).

L’incremento congiunturale delle esportazioni interessa l’energia (+4,8%), i beni intermedi (+2,3%) e i beni di consumo non durevoli (+1,6%). I beni di consumo durevoli (-1,6%) e i beni strumentali (-1,3%) registrano invece una diminuzione. Dal lato dell’import, la flessione congiunturale è più intensa per i beni intermedi (-5,1%) e i beni di consumo non durevoli (-1,7%). Gli acquisti di beni strumentali (+4,7%) e di beni di consumo durevoli (+3,5%) sono invece in aumento.

Nell’ultimo trimestre mobile (giugno-agosto 2019), la positiva dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue (+2,1%) è trainata dalla crescita dell’energia (+6,4%), dei beni di consumo durevoli (+5,3%), dei beni di consumo non durevoli e beni intermedi (+2,7% entrambi). Nello stesso periodo, anche le importazioni registrano un contenuto aumento congiunturale (+0,2%), determinato dai beni strumentali (+5,2%) mentre tutti gli altri raggruppamenti sono in flessione.

Ad agosto 2019, le esportazioni sono in diminuzione su base annua (-1,4%). La contrazione è rilevante per l’energia (-24,5%) e i beni strumentali (-9,0%). Al netto dei prodotti energetici la crescita complessiva passa a +0,1%. Analogamente alle esportazioni, anche le importazioni registrano una flessione tendenziale (-6,2%) determinata dall’energia (-13,8%) e dai beni intermedi (-7,4%).

Il saldo commerciale ad agosto 2019 è stimato pari a +2.334 milioni, in aumento rispetto a +1.747 milioni di agosto 2018. Da inizio anno aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +44.265 milioni di gennaio-agosto 2018 a +46.196 milioni di gennaio-agosto 2019).

Ad agosto 2019 l’export verso i paesi OPEC (-10,7%) e Cina (-9,4%) è in forte diminuzione. Al contrario, un marcato aumento contraddistingue le vendite verso Svizzera (+24,9%) e Giappone (+10,0%).

Gli acquisti da India (-26,6%), paesi OPEC (-26,5%) e paesi MERCOSUR (-15,2%) registrano decrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue. In aumento gli acquisti da Stati Uniti (+11,4%) e Turchia (+8,8%).


Comunicato Istat



I nostri grafici


Gli ultimi 4 anni.



Gli ultimi 11 anni completi, ovviamente è parziale il 2019




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giovedì 26 settembre 2019

Parte la sperimentazione Vehicle-to-Grid che permette alle vetture elettriche di interagire con la rete


Terna e FCA insieme per la mobilità elettrica. Al via sperimentazione di servizi innovativi per il V2G. Sorgerà a Torino un nuovo laboratorio tecnologico: una flotta dimostrativa testerà il Vehicle-to-Grid a servizio della sostenibilità, sicurezza e flessibilità della rete elettrica nazionale.

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, Luigi Ferraris, e il Chief Operating Officer di FCA in EMEA, Pietro Gorlier, hanno firmato oggi a Torino un Memorandum of Understanding per la sperimentazione congiunta di tecnologie e servizi di mobilità sostenibile, come il Vehicle-to-Grid (V2G) che permette alle vetture elettriche di interagire con la rete grazie a un’infrastruttura di ricarica ‘intelligente’.

La cooperazione tra le due società prevede la realizzazione presso la sede Terna di Torino dell’E-mobility Lab, un innovativo laboratorio tecnologico che consentirà di sperimentare prestazioni e capacità delle vetture elettriche nell’erogare servizi a supporto della flessibilità e stabilizzazione della rete elettrica, nonché la loro interazione sia monodirezionale che bidirezionale con la rete attraverso un’infrastruttura di ricarica dedicata. Inoltre, sarà avviato lo studio di fattibilità di una flotta dimostrativa sperimentale di vetture elettriche connesse alla rete attraverso un’infrastruttura V2G, da realizzarsi in un’area all’interno del complesso industriale FCA di Mirafiori.

La connessione dei veicoli alle infrastrutture di ricarica creerà una richiesta di extra potenza alla rete in alcune ore della giornata. La gestione intelligente delle ricariche tramite le colonnine V2G consentirà, in tal senso, alle vetture elettriche di supportare la gestione della rete elettrica, fornendo servizi volti a soddisfare le esigenze di flessibilità del sistema. La capacità fornita dalle auto elettriche contribuirà a stabilizzare la rete e, al contempo, ridurre il costo complessivo di esercizio della vettura stessa, grazie al beneficio economico derivante dai servizi forniti proprio alla rete elettrica.

“Con questo accordo Terna conferma il ruolo centrale di innovazione e ricerca di nuove tecnologie al servizio della transizione energetica in corso. La collaborazione con un’eccellenza come FCA consente di condividere le specifiche competenze maturate per sviluppare soluzioni e nuove risorse di flessibilità necessarie per garantire un sistema elettrico sempre più sostenibile, efficiente, affidabile e sicuro” ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, Luigi Ferraris.

“L’accordo con Terna si inserisce in una serie di iniziative avviate da FCA a supporto della mobilità elettrica. Le tecnologie Vehicle-to-Grid rappresentano un’opportunità per ottimizzare i costi di esercizio delle vetture a vantaggio degli automobilisti, nonché una concreta possibilità per contribuire alla sostenibilità e al perfezionamento delle performance della rete elettrica” ha commentato il Chief Operating Officer di FCA in EMEA, Pietro Gorlier.

 Comunicato Stampa Terna del 19 Set 2019

Fonte dell'immagine: Forbes.com


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mercoledì 25 settembre 2019

Perché aumenta del 2,6% il costo dell'energia elettrica? E il gas del 3,9%?


E' stato annunciato un  aumento del costo dell'energia per le famiglie e le partite IVA a partire dal prossimo mese di ottobre,del 2,6%  dell'elettricità, del gas del 3,9%. Le ragioni dell'aumento dell'energia elettrica, si dice dall' Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambiente), sono da ricercare nei seguenti motivi "pesano i timori per un possibile calo della produzione francese nei prossimi mesi, a causa dei problemi in alcune centrali nucleari". Traducendo. I problemi sono dovuti alla vetustà delle centrali nucleari francesi che spesso devono essere disattivate per manutenzioni sempre più frequenti.  Per il gas naturale i rincari sono dovuti agli andamenti stagionali, scende in estate sale in autunno inverno. e altro ancora "Andamento stagionale, riduzione della produzione di gas olandese, alcune restrizioni all'accesso ai gasdotti di transito europei sono tra i fenomeni che spingono verso l'alto il prezzo del gas, ancora predominante anche nella produzione elettrica."

Arera aggiunge "Per quanto riguarda una misurazione degli effetti sulle famiglie (al lordo tasse), per l'elettricità la spesa per la famiglia-tipo, nell'anno scorrevole compreso (tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019) sarà di 559 euro. Nello stesso periodo la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.107 euro."

Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro quando verranno dismesse tutte le centrali di Francia, Germania e  in genere in tutta Europa e nel mondo? 

E' il momento buono per mettere le mani al quaderno dei compiti da fare oggi (non domani) puntando sulle energie rinnovabili da subito. C'è già chi lo fa. Seguiamo l'esempio, 




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martedì 24 settembre 2019

100 mila furgoni elettrici ordinati da Amazon


Con un comunicato stampa del 19 Settembre, Amazon ha dichiarato l'intenzione di acquistare 100 mila furgoni elettrici entro il 2030 di cui 10 mila entro il 2022 calcolando il risparmio di 4 milioni di tonnellate di carbonio all'anno entro il 2030.


Con l' investimento di  440 milioni di dollari precedentemente annunciato in Rivian, il produttore di veicoli elettrici a emissioni zero con sede aPlymouth, Michigan e un impianto di produzione in Normal, Illinois, Amazon ha l'intenzione di iniziare a consegnare i pacchi con i nuovi furgoni elettrici ai clienti già nel 2021 raggiungendo il numero di 10.000 nuovi veicoli elettrici su strada alla fine del 2022. Tutti i 100.000 veicoli sarnno in circolazione entro il 2030.


Fonte: Amazon
Foto: businesswire.com

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lunedì 23 settembre 2019

Il consumo dei carburanti per autotrazione di Agosto 2019, scendono benzina e gasolio



Dopo avere visto il consumo di petrolio nel suo complesso del mese di Agosto 2019sceso dello 0,9%, adesso verifichiamo i consumi di carburanti autotrazione ((benzina+gasolio).

I consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio), con un giorno lavorativo in meno, sono risultati pari a 2,6 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di benzina e 1,9 milioni di gasolio, con un decremento del 2,9% (-77.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2018.

In particolare:

- la benzina totale ha mostrato un calo dello 0,7% (-5.000 tonnellate) rispetto ad agosto 2018, mentre la benzina venduta sulla rete una crescita dello 0,3%;
- il gasolio autotrazione evidenzia un decremento del 3,6% (-72.000 tonnellate) rispetto ad agosto 2018, mentre il gasolio venduto sulla rete dell’1,3%.

Nei primi 8 mesi del 2019

I consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio) sono risultati pari a 20,9 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,7% (-144.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2018.

In particolare, rispetto allo stesso periodo 2018:

- la benzina totale è risultata in calo dello 0,6%;
- il gasolio autotrazione ha evidenziato una diminuzione dello 0,7% mentre il gasolio venduto sulla rete un incremento dello 0,2%.

Dal Comunicato stampa Unione Petrolifera


Il consumo dei carburanti per autotrazione

Vediamo i grafici da noi realizzati suddivisi per anno solare a partire dal 2007.

Il consumo della benzina ad Agosto, torna a scendere  piazzandosi ai livelli minimi tra gli ultimi 13 anni presi in considerazione. La variazione mensile è negativa, -0,7% per il mese, e -0,6% nei primi 8 mesi dell'anno.




Il consumo di gasolio è sceso del 3,6% rispetto al consumo dello stesso mese del 2018 e scende nel semestre -0,7%.




Qui sotto vediamo l'andamento dei carburanti, il gasolio insieme alla benzina-2,9% mensile e meno 0,7% nel semestre.



Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando gli ultimi 12 mesi includendo il mese di riferimento. Tutto sommato relativamente stabili da circa 1 anno.

Per la benzina tutto sommato sembra mantenere una certa stabilità dalla fine del 2017.



Il gasolio mostra una riduzione dei consumi evidente dal Dicembre dell'anno passato.



Il grafico che mette insieme la benzina e il gasolio, che insieme disegnavano da un anno una linea di salita tendono alla graduale discesa dal dicembre dell'anno passato.



GPL

Diamo un'occhiata anche al consumo del gpl da trazione, essendo anch'esso un derivato del petrolio.  Il Gpl resta stabile ad Agosto,  crescita  diminuzione, 0,0%,  mentre sale negli ultimi 8 mesi con +0,8%.


Il grafico seguente che prende in considerazione la sommatoria dei 12 mesi precedenti.





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domenica 22 settembre 2019

Commercio estero, è record per l’agroalimentare, +5,5%


Volano le esportazioni dell’agroalimentare nazionale che fanno registrare il record storico con un balzo del 5,5%. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio estero dell’Istat nel primo semestre del 2019, rispetto allo stresso periodo scorso anno. Complessivamente – sottolinea la Coldiretti – sono stati esportati all’estero beni agricoli e alimentari per un totale di 21,4 miliardi nel corso del primo semestre dell’anno.

A spingere la domanda estera del cibo Made in Italy è – precisa la Coldiretti – il boom fatto registrare per le esportazioni in Usa dove si rileva un aumento del 11%, nonostante il clima di incertezza legato ai dazi minacciati dal presidente Trump contro una serie di prodotti europei. Buoni risultati – continua la Coldiretti – anche in Europa con aumenti del 5% in Francia e del 2% in Germania come in Gran Bretagna, nonostante la pressione della Brexit.

La Germania – continua la Coldiretti – si colloca al primo posto tra i principali italian food buyer seguita dalla Francia, dagli Usa e dalla Gran Bretagna. Il vino – sottolinea la Coldiretti – si classifica tra i prodotti alimentari Made in Italy piu’ esportati con un valore di 3 miliardi nel semestre, in aumento del 3% rispetto allo scorso anno.

Un trend che evidenzia – continua Coldiretti – la capacità del settore alimentare tricolore di intercettare la nuova domanda globale di alta qualità e tipicità che è tuttavia frenato dalla moltiplicazione delle imitazioni dei prodotti nazionali con il fenomeno del cosiddetto italian sounding che all’estero vale 100 miliardi di euro

“Per rafforzare e tutelare la presenza del Made in Italy sui mercati internazionali è importante trovare le necessarie sinergie tra l’attività diplomatica all’estero e quella economica” secondo il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che “esprime apprezzamento per l’ipotesi di trasferimento delle competenze del commercio estero alla Farnesina”. E’ importante supportare le esportazioni delle imprese – sottolinea Prandini – con un coinvolgimento delle Ambasciate, introducendo nella valutazione delle loro attività principi legati anche ai risultati commerciali a supporto del sistema economico nazionale, come già avviene in altri Paesi. Un cambiamento che deve essere sostenuto sul piano logistico con – conclude Prandini – trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo.


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venerdì 20 settembre 2019

Le principali associazioni ambientaliste chiedono al governo 10 azioni urgenti per i trasporti, solo elettrici e no carburanti


10 sono le raccomandazioni minime prioritarie (e non esaustive) per il settore trasporti nel Piano Nazionale Energia e Clima 2030, secondo le principali associazioni ambientaliste chiedono al governo per i trasporti al fine di  migliorare il PNIEC 2030 e tracciare un percorso per la decarbonizzazione del settore in modo da raggiungere le zero emissioni nette al 2050.
Gli obiettivi del Piano Energia e Clima 2030 sono insufficienti per la decarbonizzazione del settore trasporti: Legambiente, WWF Italia, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Cittadini per l’Aria e Transport & Environment hanno inviato al Governo un documento dove chiedono target più ambiziosi. Se vogliamo agire sul clima e invertire la rotta dei cambiamenti climatici dobbiamo agire sui trasporti: servono azioni concrete e mirate per decarbonizzare questo settore, responsabile, in Italia e in Europa, di circa il 28% delle emissioni totali.





10 Raccomandazioni minime prioritarie (e non esaustive) per i trasporti nel Piano Nazionale Energia e Clima 2030

1. Introdurre data di stop vendita veicoli endotermici al 2030

2. Promuovere solo veicoli elettrici puri: invertire di conseguenza lo share BEV/PHEV al 2030 previsto nel Piano per il target di 6 Milioni relativo ai veicoli elettrici/ibridi.

3. Elettrificare TPL, flotte taxi, car sharing

4. Target del 21,6% di energia rinnovabile nei trasporti: azzerare il contributo dei biocombustibili di prima generazione nel raggiungimento del target rinnovabili 2030 e triplicare il contributo dell'elettricità rinnovabile nel raggiungimento del target rinnovabili trasporti 2030 (fino a 1000 ktep)

5. Inserire target specifici di sviluppo della mobilità zero emissioni (mobilità pedonale, ciclabile, collecttiva e condivisa) e relativi target infrastrutture

6. Inserire target CO2 obbligatorio nei Piani Urbani Mobilita Sostenibili (PUMS)

7. Inserire target specifici relativi al potenziamento di TPL e sharing mobility

8. Eliminare i sussidi ambientalmente dannosi nei trasporti:
  •  le agevolazioni fiscali al gas naturale nei trasporti
  • l'esenzione dall'imposta sul cherosene e puntare su biocombustibili avanzati ed elettrocarburanti rinnovabili
  • sussidi autotrasporto (agevolazione fiscale consumo carburanti, aiuto ai pedaggi autostradali)

9. Tassare i combustibili sulla base del contenuto energetico e della CO2

10. Puntare all'elettrificazione navi traghetto, banchine e sistemi di carico e scarico merci e trasporto fluviale e lacunare





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giovedì 19 settembre 2019

I consumi petroliferi di Agosto 2019, -0,9%


Stando ai dati provvisori della rilevazione MISE odierna si rileva quanto segue:

            MESE DI AGOSTO 2019      

- I consumi petroliferi italiani sono ammontati a 5,1 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,9% (-45.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2018.
- I consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio), con un giorno lavorativo in meno, sono risultati pari a 2,6 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di benzina e 1,9 milioni di gasolio, con un decremento del 2,9% (-77.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2018.

In particolare:

- la benzina totale ha mostrato un calo dello 0,7% (-5.000 tonnellate) rispetto ad agosto 2018, mentre la benzina venduta sulla rete una crescita dello 0,3%;
- il gasolio autotrazione evidenzia un decremento del 3,6% (-72.000 tonnellate) rispetto ad agosto 2018, mentre il gasolio venduto sulla rete dell’1,3%.

Tra i prodotti con un segno positivo da segnalare il carboturbo e i bunkers, mentre dopo molti mesi, il bitume mostra un primo segno negativo.

Si ricorda che nel mese di agosto le immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato un calo del 2,9%. In particolare, quelle diesel, in decisa contrazione, hanno rappresentato il 37,9% del totale (era il 55,8% ad agosto 2018), mentre quelle a benzina il 44% (era il 29,3% ad agosto 2018).
Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato il peso delle auto a Gpl è stato al 10,1%, quello delle ibride del 4,9%, quello del metano del 2,5% e quello delle elettriche dello 0,6%.

            PRIMI OTTO MESI 2019

- I consumi petroliferi italiani sono ammontati a 39,9 milioni di tonnellate, con un decremento dell’1,2% (-496.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2018.
I consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio) sono risultati pari a 20,9 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,7% (-144.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2018.

In particolare, rispetto allo stesso periodo 2018:

la benzina totale è risultata in calo dello 0,6%;
la benzina venduta sulla rete ha mostrato un decremento dello 0,3%;
il gasolio autotrazione ha evidenziato una diminuzione dello 0,7% mentre il gasolio venduto sulla rete un incremento dello 0,2%.

Si ricorda che nei primi otto mesi le immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato un calo del 3%. Quelle diesel hanno rappresentato il 41,6% del totale (era il 53,5% nei primi otto mesi 2018), mentre quelle a benzina il 43,6% (10 punti percentuali in più rispetto ad agosto 2018).
Quanto alle altre alimentazioni, nel periodo considerato il peso delle auto a Gpl è stato del 7,2%, quello delle ibride del 5,4%, quello del metano dell’1,7% e quello delle elettriche dello 0,5%.

Comunicato dell'Unione Petrolifera

I nostri grafici 

Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico riguardanti il consumo di petrolio. Dedicheremo a parte un post sul consumo dei carburanti nei prossimi giorni.

Il petrolio

Il grafico dei consumi di petrolio per anno solare. Il consumo del mese appena trascorso ha segnato  un decremento dello 0,9 %rispetto allo stesso mese del 2018 collocandosi in basso dei livelli di consumo degli ultimi 14 anni presi in considerazione. Nei primi 8 mesi si ha un decremento è dell'1,4%.


Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006. La curva rivela una tendenza ad una discesa negli ultimi mesi.

Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento partendo dal dicembre 2006. Dopo una risalita partita all'inizio del 2015 si nota un andamento a onda con alti e bassi poco profondi terminanti con una tendenza alla decrescita negli ultimi mesi che tengono conto dei 12 mesi precedenti.

Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. Altalenante dalla metà del 2016 quasi sempre positiva in tutto il 2018, prevale il segno meno nel 2019.


Prossimamente con i grafici il consumo dei carburanti con un post dedicato.




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mercoledì 18 settembre 2019

Le rinnovabili nel mese di Agosto 2019


Qualche giorno fa abbiamo visto i dati relativi al consumo di energia elettrica in Italia nel mese di Agosto 2019 sia pure provvisori, seguendo il comunicato stampa emesso da Terna. La crescita è stata 26,5 miliardi di kWh, con una leggera diminuzione dello 0,2% rispetto allo stesso mese dell'anno passato.

Adesso prendiamo in esame la produzione nazionale di energia con particolare attenzione verso le energie rinnovabili che costituiscono il 35%, includendo le biomasse, del totale secondo il comunicato di Terna.

Nel mese di agosto 2019 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 91,6% con produzione nazionale e per la quota restante (8,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24,4 miliardi di kWh) è risultata in aumento rispetto ad agosto 2018 (+1,9%). In crescita le fonti di produzione termica (+0,4%), geotermica (+2,5%), idrica (+4,7%) e fotovoltaica (+6,9%). In flessione la fonte di produzione eolica (-0,8%).

Dal Comunicato stampa Terna

I nostri grafici

Per comprendere facilmente con un semplice sguardo abbiamo realizzato come al solito alcuni grafici con i dati forniti da Terna.

La produzione nazionale dal 2009

Nel mese di Agosto si registra un incremento della produzione nazionale dell'1,9% rispetto ad Agosto 2018. La quota di produzione delle centrali termiche è cresciuta del 6,9% mentre, tra le rinnovabili, si ha una diminuzione dell'eolico, -0,8%, salgono la fonte idroelettrica -4,7%, il  geotermico con un +02,5%, cresce  il fotovoltaico del +6,9%.

Il grafico per anno solare ci rivela che ad Agosto2019 la produzione nazionale risulta essere collocata ad un livello alto negli ultimi 11 anni presi in considerazione nei nostri grafici con 26,5 miliardi di kWh, ovvero +1,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, praticamente al secondo posto solo dopo il 2012 .


Il grafico seguente rappresenta l'andamento della produzione nazionale come sommatoria dei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese di riferimento. 


Adesso prendiamo in considerazione le singole componenti delle rinnovabili.

La produzione fotovoltaica negli ultimi anni suddivisa per anno solare. Vediamo una crescita del fotovoltaico con un +6,9% rispetto all'anno passato con 2.874 GWh, al secondo posto di sempre.



La produzione eolica negli ultimi anni suddivisa per anno solare, si colloca a metà con 744 GWh prodotti, con -0,8% rispetto al 2018 .



Qui sotto è la quantità di energia termoelettrica rapportata a tutte le rinnovabili.



Il grafico seguente mostra il ruolo di tutte le componenti nella produzione nazionale di energia, le rinnovabili (idroelettrica + geotermica/eolica/fotovoltaica) 34,75% e la termica 65,25%.

Nota: nella nostra torta e in tutti i grafici del post abbiamo escluso le biomasse. Se includessimo le biomasse come fa Terna la produzione nazionale salirebbe al 35% 



Continuiamo con una novità inserita nei post da qualche mese a questa parte per i nostri grafici avendo avuto delle sollecitazioni da parte di lettori del nostro blog.

Il grafico delle rinnovabili come sommatoria dei 12 mesi precedenti al rilevamento ultimo, il primo con il solare, eolico, geotermico, a parte l'idroelettrico.


Negli ultimissimi mesi si rileva una risalita della produzione idroelettrica.







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