Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 31 agosto 2018

Il consumo di energia di un'auto convenzionale alimentata con i carburanti tradizionali

Un interessante schema è stato pubblicato nel sito governativo dell'energia statunitense che riassume in modo semplice la quantità di energia dissipata per le inefficienze del motore o utilizzata per accessori dell'alimentazione. In sostanza, secondo il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti (DOE) solo 12% - 30% dell'energia di una macchina tradizionale viene utilizzato per spostare l'auto in strada.


Fonte: US Department of Energy e Environmental Protection Agency degli Stati Uniti

La quantità di perdita di energia varia anche a seconda il tipo di guida e la classificazione: città, autostrada, o in combinazione città e autostrada. Le perdite del motore, quali il calore di scarico e il sistema di alimentazione, sono più elevati per la guida in città che per la guida autostradale.

Non ci sono perdite da inattività di guida in autostrada, ma le perdite a causa della resistenza dell'aria e la resistenza al rotolamento sono più elevati per guida in autostrada di quanto accada in città.

Ok, sono cose che già sapevamo da decenni ma comunque è utile ripetere per la fonte da cui provengono. Non è una sorpresa leggere che la quantità maggiore di energia viene consumata inutilmente in forma di calore, una quantità esagerata che va dal 68% al 72% ed ecco perché viene definita stufa a petrolio. Solo questo fa capire, intuitivamente, che il motore elettrico è assai più efficiente ovvero assai meno soggetto allo spreco di energia in forma termica. Quando le fonti di energia saranno più importanti di quanto non lo siano oggi se ne dovrà tenere conto, volenti o nolenti, nel settore dei trasporti.  




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mercoledì 29 agosto 2018

Perchè serve imporre uno stop alle importazioni di riso a dazio zero dal Myanmar?



“Fermare immediatamente le agevolazioni concesse alla Birmania (ex Myanmar) sulle esportazioni in Europa di riso, dopo che le Nazioni Unite hanno chiesto alla giustizia internazionale di perseguire il capo dell’esercito e altri cinque alti comandanti militari per “genocidio intenzionale”, “crimini contro l’umanita” e “crimini di guerra” contro la minoranza musulmana dei Rohingya.”.

E’ quanto chiede la Coldiretti nel denunciare che sono aumentare del 66%, tra settembre 2017 e luglio 2018, le importazioni europee di riso dalla Birmania raccolto anche sui campi della minoranza Rohingya costretta ad abbandonarli a causa della violenta repressione da parte del governo. 

Nonostante l’accusa di genocidio, la Birmania gode tuttora – denuncia la Coldiretti – da parte dell’Unione Europea del sistema tariffario agevolato a dazio zero per i Paesi che operano in regime EBA (tutto tranne le armi). Il risultato – continua la Coldiretti – è che la Birmania si colloca tra i principali fornitori asiatici di riso dell’Italia insieme a India, Pakistan, Thailandia e Cambogia. 

“Non è accettabile che l’Unione Europea continui a favorire con le importazioni la violazione dei diritti umani nell’indifferenza generale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “è invece necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della dignità dei lavoratori, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore a sostegno di un vero commercio equo e solidale”.

 Comunicato della Coldiretti 

Fonte foto: TPI News (www.tpi.it).




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martedì 28 agosto 2018

Un impianto di produzione di idrogeno da 10 MW a Fukushima


Un comunicato stampa della Asahi Kasei,  (Asahi Kasei Corporation è un'industria giapponese, fondata nel maggio del 1931, produce prodotti a base di ammoniaca, acido nitrico, e altri prodotti chimici) dichiara di avere ricevuto un ordine da Toshiba Energy Systems & Solutions Corp. per la realizzazione di un sistema per l'elettrolisi dell'acqua, il più grande al mondo in una singola unità dalla potenza, 10 MW, per produrre a idrogeno a Fukushima nell'impianto di  Research Namie, Futaba,  Fukushima, Giappone.

Lo sviluppo del sistema di elettrolisi dell'acqua su larga scala ad alta efficienza energetica e con una reattività eccezionale è stato ottenuto sulla base di tecnologia dell'elettrolisi dei cloruri alcalini, di cui Asahi Kasei è leader mondiale, grazie anche al sostegno della giapponenese New Energy and Industrial Technology Development Organization (NEDO) . 


Toshiba Energy Systems & Solutions, che ha effettuato l'ordine per il sistema di elettrolisi di Asahi Kasei, è stato commissionato da NEDO per implementare un progetto di energia rinnovabile con  idrogeno. Integrato con un impianto di generazione di energia solare su larga scala che produrrà l'energia elettrica per il sistema di elettrolisi, con questo formerà una parte fondamentale del  campo di ricerca sull'idrogeno a Fukushima  previsto per iniziare i test di prova nell'autunno del 2019 e messa in funzione operativa nell'estate del 2020.

Il sistema di elettrolisi alcalina di Asahi Kasei è un esempio di tecnologia per convertire l'energia rinnovabile pulota in idrogeno che dovrebbe essere ampiamente utilizzato in futuro per applicazioni nel settore dei trasporti e industriali come un sostituto del combustibile fossile. Secondo i partecipanti al progetto il mercato è destinato a crescere in modo significativo con il passaggio verso una società a basse emissioni di carbonio.

Immagini dal sito NEDO





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lunedì 27 agosto 2018

Il consumo dei carburanti per autotrazione a Luglio 2018, salgono benzina, gasolio e gpl


Dopo avere visto il consumo di petrolio nel suo complesso, adesso vediamo come ogni mese il consumo dei carburanti di Luglio 2018. adesso andiamo a controllare con i relativi grafici da noi realizzati, quale sia stato il consumo dei carburanti per autotrazione nel settimo mese dell'anno per evidenziare visivamente l'evoluzione con lo scorrere del tempo.

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di Luglio è risultata pari a circa 2,8 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di benzina e 2,1 milioni di gasolio, con un incremento del 3,7% (+100.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2017, riconducibile, soprattutto, ad un giorno lavorativo in più e all’ampliamento nel 2018 del campione dei denuncianti.

I prodotti autotrazione hanno mostrato entrambi un trend positivo: la benzina nel complesso ha mostrato un aumento dell’1,5% (+10.000 tonnellate), il gasolio autotrazione del 4,4% (+90.000 tonnellate) rispetto a luglio 2017.

Nei primi sette mesi del 2018, la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), è stata pari a circa 18,2 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,1% (+372.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2017. Tali dati sono ancora provvisori, anche se sostanzialmente consolidati per il primo quadrimestre dell’anno, in attesa che si completino le verifiche del Ministero dello Sviluppo Economico su quelli ricevuti dai nuovi denuncianti che commercializzano in prevalenza tali prodotti.
La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione dell’1,0% (-43.000 tonnellate), mentre il gasolio un aumento del 3,1% (+415.000 tonnellate).

Il consumo dei carburanti per autotrazione

Vediamo i grafici da noi realizzati suddivisi per anno solare a partire dal 2007.

Il consumo della benzina a Luglio, differentemente da quanto succedeva nei mesi precedenti (9 mesi consecutivi)  rileva un aumento dei consumi sullo stesso mese dell'anno passato  ma, come vediamo dal grafico, risulta trovarsi in fondo al grafico risultando al penultimo posto tra gli ultimi 12 anni presi in considerazione,  così come è successo negli ultimi 9 mesi, con una percentuale dell'1,5%, ed ancora negativo considerando i primi 7 mesi, -1,0%.



... il consumo di gasolio è superiore al consumo dello stesso mese del 2017 del +4,4% e dello 3,1% nei 7 mesi del 2018.



Qui sotto vediamo l'andamento del gasolio più la benzina, +3,7% in più nel mese trascorso.



Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando gli ultimi 12 mesi includendo il mese di riferimento. Non fanno altro che confermare quanto detto sopra.

Per la benzina continua inesorabilmente a scendere nei consumi, ancora ai minimi .


Il gasolio risale.


Il grafico che mette insieme la benzina e il gasolio disegna la curva in risalita.




GPL

Diamo un'occhiata anche al consumo del gpl da trazione, essendo anch'esso un derivato del petrolio.  Il propano sale di poco, dello 0,7%, non sufficientemente per passare il positivo il consumo dell'anno che rimane fortemente deficitario con -4,2%.



E' evidente la fase di discesa del consumo da trazione nel grafico seguente che prende in considerazione la sommatoria dei 12 mesi precedenti.






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venerdì 24 agosto 2018

La lenta agonia dei motori diesel, la Subaru lo termina in GB

Il titolo di un articolo di ieri 23 Agosto del quotidiano britannico l'Express leggibile online è perentorio: Death of diesel - Major carmaker ditches diesel engines from its model line-up in the UK. ovvero 'La morte del diesel - La nota casa automobilistica abbandona i motori diesel dalla sua gamma di modelli nel Regno Unito'. La casa automobilistica in questione è la Subaru, giapponese, ha annunciato che abbandonerà i motori diesel dalla sua gamma di modelli dal Regno Unito in vista dei nuovi standard sulle emissioni del sistema di prova per veicoli leggeri armonizzati a livello mondiale (WLTP). Dal 1 ° settembre entreranno in vigore i nuovi standard WLTP che renderanno più difficile per le auto soddisfare gli standard sulle emissioni che ha come obiettivo di colmare il divario tra i test di laboratorio dell'auto e i dati sulle emissioni reali.

Di conseguenza, la casa automobilistica ha deciso di smettere di vendere nuovi motori diesel, riferisce Autocar, comprendendo le vecchie auto equipaggiati con tali motori. Tutti i riferimenti al diesel boxer da 2,0 litri  sono stati rimossi anche per il sito Web della casa automobilistica. 

Quindi i nuovi standard di inquinamento, quelli reali, sono incompatibili con il motore diesel secondo Subaru. E' chiaro il concetto?




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giovedì 23 agosto 2018

Mezzo miliardo di danni da eventi estremi meteo

Maltempo, da eventi estremi 1/2 mld di danni. Con l’ultima ondata di maltempo salgono ad oltre mezzo miliardo i danni provocati dagli eventi estremi del 2018 con nubifragi, trombe d’aria, fulmini, bombe d’acqua e grandinate ma anche siccità che hanno colpito a macchia di leopardo la Penisola. E’ quanto stima la Coldiretti nel tracciare un bilancio delle anomalie climatiche che hanno decimato i raccolti, distrutto coltivazioni, abbattuto alberi abbattuti e allagato le aziende ma anche provocato frane, smottamenti e alluvioni. Siamo di fronte ad una evidente tendenza tropicalizzazione che – sottolinea la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo ma anche l’arrivo di nuovi insetti alieni particolarmente pericolosi.

Il 2018 – sottolinea la Coldiretti – si è classificato fino ad ora come l’anno più bollente dal 1800, anno in cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,46 gradi rispetto alla media storica nei primi sette mesi dell’anno. E’ evidente in Italia – continua la Coldiretti – la tendenza al surriscaldamento dopo che il 2017 si era classificato al sesto posto tra gli anni più caldi da 218 anni con una temperatura che era risultata di 1,16 gradi superiore alla media del periodo di riferimento. Peraltro nella classifica degli anni interi più caldi ci sono nell’ordine – precisa la Coldiretti – il 2015, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2017, il 2012, il 2001, poi il 1994, il 2009, il 2011 e il 2000.

I cambiamenti climatici si abbattono su un territorio già fragile con la presenza in Italia di 7145 comuni complessivamente a rischio frane e alluvioni, l’88,3% del totale, ma la percentuale secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Un risultato provocato da un modello di sviluppo sbagliato che negli ultimi 25 anni – conclude la Coldiretti – ha ridotto a meno di 13 milioni di ettari le aree agricole presenti in Italia, a vantaggio dell’abbandono e della cementificazione.


Fonte: Coldiretti








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mercoledì 22 agosto 2018

I consumi petroliferi di Luglio 2018 salgono dell'1,5%


Stando a dati ancora provvisori, nel mese di luglio 2018 i consumi petroliferi italiani sono ammontati a quasi 5,5 milioni di tonnellate, con un incremento pari all’1,5% (+82.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2017. 

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di luglio è risultata pari a circa 2,8 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di benzina e 2,1 milioni di gasolio, con un incremento del 3,7% (+100.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2017, riconducibile, soprattutto, ad un giorno lavorativo in più e all’ampliamento nel 2018 del campione dei denuncianti.

I prodotti autotrazione hanno mostrato entrambi un trend positivo: la benzina nel complesso ha mostrato un aumento dell’1,5% (+10.000 tonnellate), il gasolio autotrazione del 4,4% (+90.000 tonnellate) rispetto a luglio 2017.

Nel mese di luglio le vendite sulla rete di benzina hanno segnato un incremento dell’1,2%, mentre quelle del gasolio sono cresciute del 4,0% rispetto a luglio 2017.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono salite del 4,5%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 50,8% del totale (era il 55,8% nel luglio 2017), mentre quelle di benzina il 33,3% (era il 31,3% nel luglio 2017).

Nel mese considerato, tutte le altre alimentazioni mostrano incrementi percentuali: il peso delle ibride sale al 5,2%, quello del gpl all’8,1%, quello del metano al 2,2% e quello delle elettriche allo 0,4%.

Nei primi sette mesi del 2018 i consumi petroliferi complessivi sono stati invece pari a 34,9 milioni di tonnellate, con un incremento del 3,1% (+1.046.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2017.

Da segnalare il trend ancora in crescita del carboturbo (jet fuel) che, rispetto allo stesso periodo del 2017, sale del 10,3%.

Nei primi sette mesi del 2018, la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), è stata pari a circa 18,2 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,1% (+372.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2017. Tali dati sono ancora provvisori, anche se sostanzialmente consolidati per il primo quadrimestre dell’anno, in attesa che si completino le verifiche del Ministero dello Sviluppo Economico su quelli ricevuti dai nuovi denuncianti che commercializzano in prevalenza tali prodotti.

La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione dell’1,0% (-43.000 tonnellate), mentre il gasolio un aumento del 3,1% (+415.000 tonnellate).

Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in calo dello 0,7%, con quelle diesel a coprire il 53,4% del totale (era il 56,4% nei primi sette mesi del 2017) e quelle a benzina il 33,6%.

Le auto ibride hanno coperto il 4,1% delle nuove immatricolazioni, le elettriche lo 0,2%, quelle alimentate a GPL e a metano rispettivamente il 6,3% e il 2,4%.

Si ricorda, come di consueto, che nella valutazione dei suddetti dati, a partire dalla rilevazione mensile di gennaio 2018, il Ministero dello Sviluppo Economico ha integrato la propria metodologia di rilevazione per tener conto della evoluzione del mercato, quale emerge da varie fonti amministrative, caratterizzato da un continuo ricambio dei nuovi operatori, progressivamente ricompresi nel campione statistico.

Tale integrazione, che rappresenta un elemento di discontinuità rispetto agli anni precedenti, consentirà a regime di avere, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, statistiche sempre più rispondenti alla dinamica del mercato e quindi più coerenti con gli altri indicatori macroeconomici e con l’andamento degli altri Paesi UE.

Comunicato Stampa dell'Unione Petrolifera



 I nostri grafici 

Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico riguardanti il consumo di petrolio. Dedicheremo a parte un post sul consumo dei carburanti nei prossimo giorni.

Il petrolio


Il grafico dei consumi di petrolio per anno solare. Il consumo del mese appena trascorso  ha una crescita dell'1,5% rispetto allo stesso mese del 2017 che comunque è al terzultimo posto tra quelli degli ultimi 13 anni presi in considerazione .


Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006. La curva rivela una tendenza alla progressiva diminuzione anche se in fase di rallentamento.
Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento partendo dal dicembre 2006. Dopo una risalita partita all'inizio del 2015 si nota pur tuttavia una lenta ripresa dei consumi dal 2018 nei 12 mesi.

Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. Altalenante dalla metà del 2016 ma positiva in tutto il 2018.


Prossimamente con i grafici il consumo dei carburanti con un post dedicato.








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martedì 21 agosto 2018

Il 60% in più l'esposizione agli inquinanti per i bambini in carrozzina

L'esposizione all'inquinamento atmosferico per i bambini in carrozzina rappresenta una seria minaccia per lo sviluppo della prima infanzia, rendendo necessaria l'adozione di efficaci misure di mitigazione. Questo è quanto afferma uno studio  condotto da ricercatori dell'Università di Surrey ( UK). Hanno esaminato la letteratura scientifica sui bambini in carrozzina correlata alla loro esposizione agli inquinanti atmosferici generati dal traffico, come materiale particellare ≤10μm (PM10), ≤2.5μm (PM2.5), ≤0.10μm (particelle ultrafini) in termini di dimensioni , ossido di carbonio e di azoto e quali potrebbero essere le potenziali strade per  mitigarne gli effetti deleteri. I neonati in carrozzina possono essere esposti a concentrazioni medie superiori del 60% circa a seconda dei tipi di inquinanti rispetto agli adulti. L'aria entro i primi metri sopra il livello della strada è solitamente la più inquinata. Pertanto, abbiamo classificato vari tipi di carrozzina in base a criteri quali altezza, larghezza e capacità di seduta (singola contro doppia) e valutato l'altezza respiratoria dei bambini seduti in vari tipi di passeggini disponibili sul mercato. 

Questa classificazione ha rivelato la larghezza della carrozzina compresa tra 0,56 e 0,82 m altezze superiori fino a 1,25 m rispetto all'altezza di respirazione tra 0,55 e 0,85 m, suggerendo che la concentrazione entro il primo metro sopra il livello della strada è fondamentale per l'esposizione a bambini in carrozzina. La valutazione delle caratteristiche del flusso attorno alle carrozzine suggerisce che le condizioni meteorologiche (ad es. Velocità e direzione del vento) e le turbolenze prodotte dal traffico influenzano la dispersione dell'inquinamento intorno a loro. Un'indagine sulle proprietà fisico-chimiche delle particelle dall'ambiente lungo la strada ha dimostrato il predominio di metalli tossici che hanno dimostrato di danneggiare il loro lobo frontale così come lo sviluppo cognitivo e cerebrale quando inalati dai neonati in carrozzina. Hanno quindi valutato un'ampia gamma di strategie di mitigazione dell'esposizione attiva e passiva, tra cui un controllo passivo al recettore come la maggiore filtrazione intorno alla zona di respirazione e la protezione di carrozzine tramite coperture. Soluzioni tecnologiche come la creazione di una zona d'aria pulita attorno all'area di respirazione possono fornire soluzioni immediate. 

Tuttavia, un approccio olistico che coinvolge un mix di soluzioni tecnologiche innovative, empowerment della comunità e politiche incentrate sull'esposizione sono necessari per aiutare a limitare l'esposizione personale dei bambini in carrozzina.

Questa è la ricerca e l'analisi ma viene spontaneo domandarsi se le soluzioni possono avere effettivamente effetto e se non sia meglio tagliare le cause alla radice per far crescere sani i nostri figli e nipoti con  soluzioni più semplici, molto molto più semplici ed efficaci:
1- tenere i bambini a casa
2- eliminare le auto, bus, camion con motore termico dalle città sostituendoli con veicoli elettrici.

Già troppo facile! meglio complicarsi la vita.



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lunedì 20 agosto 2018

Il consumo di gas nei settori industriale ed elettrico a Luglio 2018

All'inizio del mese abbiamo visto, con un post dedicato, quale sia stato il consumo di gas di Luglio in Italia. Adesso andiamo a verificare quanto di questo gas sia stato consumato per produrre energia elettrica e nel settore industriale, nei due settori che meglio di altri ci aiutano a capire a quale velocità si muova la nostra economia e il suo stato di salute. Nel post appena ricordato abbiamo visto i dati (provvisori) del consumo complessivo del gas nel mese Luglio 2018 pubblicati dalla Snam, constatando una discesa di circa il 3,9% rispetto allo stesso mese dell'anno passato.
Più interessanti diventano i grafici che riescono a spiegare più delle parole lo svolgersi dell'espansione o la contrazione dei consumi, asetticamente e inequivocabilmente.
I numeri forniti dal Ministero e dalla Snam sono il nostro punto di partenza per i grafici da noi realizzati e questi ci aiuteranno a vedere e capire quale sia il progredire dei consumi nei due settori che insieme ad altri indicano una ripresa o una contrazione della crescita produttiva. 


I nostri grafici

Se il consumo è sceso di quasi il 4% vediamo quale dei due comparti ne ha risentito di più.

Il settore industriale 

Nel settore industriale ne ha risentito perdendo il 4% circa rispetto al corrispondente mese del 2017, con una quantità consumata di 1.151,88 milioni di metri cubi (dati provvisori). Il grafico mostra il posizionamento rispettio agli ultimi 14 anni.



Il successivo grafico, che traccia i consumi sommando i precedenti 12 mesi rispetto all'ultimo mese di rilevamento, mostra una contrazione negli ultimi 2 mesi.


Il settore termoelettrico

Sorpresa per Il consumo di gas per la generazione di energia elettrica che scende  rispetto al mese 2017 con poco più del 4,7circa, assestandosi nella zona media degli ultimi 14 anni. Si sono consumati circa 2.126,92 milioni di metri cubi (dati provvisori).



Con il grafico che segue si evidenzia l'ultimo picco parziale della fine estate 2017 e la notevole discesa dei consumi, 4 mesi consecutivi, fino ad oggi  prendendo in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti al mese appena trascorso.









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giovedì 16 agosto 2018

Il traffico autostradale a Marzo 2018 e il consumo di carburanti


I dati di traffico relativi allo scorso mese di marzo mostrano un lieve calo nei flussi veicolari generalizzato a gran parte della rete che ha portato ad un numero di percorrenze inferiore di circa l’uno percento rispetto all’analogo periodo del 2017.

Cali minimali come quello in questione – verificatosi in misura superiore per il comparto veicolare leggero laddove la controparte pesante può invece dirsi sostanzialmente stabile – devono comunque considerarsi fisiologici in un’ottica di lungo periodo a maggior ragione in considerazione del fatto che non sono tali da incidere negativamente sul dato complessivo annuale il quale, nello specifico del mese in esame, ha mantenuto un valore del +1,2 percento con oltre diciassette miliardi e settecento milioni di km percorsi sulla rete rispetto ai diciassette miliardi e mezzo dell’esercizio passato.

Passando al settore della sicurezza stradale, assistiamo al prosieguo del positivo trend che ha caratterizzato i mesi precedenti, con risultanze favorevoli in tutti i principali indici di riferimento: l’incidentalità risulta infatti diminuita del 12 percento, mentre la mortalità si è attestata su un tasso del - 20,0 percento con cinque decessi in meno di quanto registrato nel marzo 2107.
Tali dati dimostrano, ancora una volta, l’impegno costantemente profuso dalle società concessionarie nel settore in questione, e vanno a consolidare ulteriormente i già positivi indicatori dei cumulati da inizio anno.
A conclusione dell’analisi si fa presente che, a partire da questo mese, al posto della Società Autostrade Centro Padane SpA subentra la Società Autovia Padana SpA, aggiudicataria della gara bandita a seguito della fine della concessione della tratta A21 Piacenza-Brescia.


Dal comunicato Aiscat



I nostri grafici

Qui di seguito i nostri grafici a cominciare dal traffico con il numero in milioni veicoli-km dei veicoli leggeri. A Marzo abbiamo una diminuzione dell' 1,3% mensile e ancora un + 0,6% a livello annuale incidendo i due ultimi mesi per il segno negativo sui percorsi autostradali pari a 5.761,4 chilometri .




Si prosegue con dal traffico in milioni veicoli-km dei veicoli pesanti che diminuisce dello  0,6%, ma continua ad essere positivo, del 3,1 %, a livello annuale.




Per finire vedendo il totale, la somma dei leggeri e pesanti decresce, - 1,1% mensile ma continua ad essere positivo dell' 1,2% a livello annuale.





Ancora più significativo tra i segnali che 'misurano' lo stato della nostra economia nazionale fotografando un anno intero  è l'andamento definito dal grafico che prende in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti all'ultimo mese considerato, relativo al traffico dei mezzi pesanti destinati al trasporto delle merci e quindi segnale importante da tenere presente.

veicoli leggeri

Vediamo una diminuzione significativa.




mezzi pesanti

Continua la salita quasi in modo lineare. Si continua a vedere una crescita.





L'insieme dei due gruppi veicolari chiarisce che la tendenza è verso una discesa.




Facciamo adesso un passo indietro per controllare quanto carburante si è consumato nello stesso mese di Febbraio del 2018 e negli anni precedenti. 

Il consumo dei carburanti per autotrazione

Il consumo della benzina a Marzo era al livello più basso degli ultimi 12 anni presi in considerazione.



... mentre il consumo di gasolio era posizionato nel gruppo in basso degli ultimi anni equivalendo nel consumo rispetto lo stesso mese dell'anno precedente.




Qui sotto vediamo l'andamento del gasolio più la benzina, in basso, al di sotto del 2017.




La sommatoria degli ultimo 12 mesi dava un consumo stabile.





Chilometri e incassi delle autostrade

Andiamo adesso a mettere il naso sui chilometri percorsi viaggiando per le autostrade italiane con esclusione dei trafori alpini. De un picco di 82.357.100.000 di km nel 2010 siamo passati ad un canion di 75.122.000.000 due anni dopo, era il 2013, poi una rapida risalita.


La crescita degli incassi è costante.






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