Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 28 aprile 2017

Fatturato e ordinativi dell’industria a Febbraio 2017

A febbraio, rispetto al mese precedente, nell'industria si rileva un aumento sia del fatturato (+2,0%), sia degli ordinativi (+5,3%). L'incremento del fatturato segue la più ampia flessione congiunturale registrata a gennaio (-3,5%) e riallinea l'indice destagionalizzato ad un livello di poco superiore alla media dei tre mesi precedenti.

Il fatturato cresce sia sul mercato interno (+1,8%), sia su quello estero (+2,1%). Per gli ordinativi si rileva una forte crescita per la componente estera (+10,8%) e un aumento più modesto di quella interna (+1,2%).

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per tutti i raggruppamenti principali di industrie, particolarmente rilevante quello registrato dai beni di consumo durevoli (+4,5%).

Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo del fatturato segna una variazione congiunturale positiva del 2,6% (+2,5% per il fatturato interno e +2,9% per quello estero).

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di febbraio 2016), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 4,6%, con un incremento del 4,5% sul mercato interno e del 4,9% su quello estero. L'indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, del 2,0% trainato dalla componente interna dell'energia.

Nella manifattura, la crescita tendenziale è sostenuta da un numero limitato di settori che conseguono incrementi superiori alla media: fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+32,2%), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, (+8,6%), fabbricazione di mezzi di trasporto (+7,2%), fabbricazione di prodotti chimici (6,6%) e industrie tessili, abbigliamento pelli e accessori (+5,2%). Per gli altri settori si rilevano tassi di crescita più contenuti o limitate flessioni in un quadro generale di spinta diffusa alla crescita che, in termini tendenziali, si protrae per l'indice del fatturato totale da quattro mesi consecutivi.

Nel confronto con il mese di febbraio 2016, l'indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 7,8%. L'incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+46,4%, risultato influenzato principalmente dalla cantieristica).


Comunicato Istat


I nostri grafici con i dati forniti dall'Istat.

Fatturato




Ordinativi









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giovedì 27 aprile 2017

Il consumo di carburanti per autotrazione, benzina, gasolio, gpl a Marzo 2017

Con il comunicato stampa dell'Unione petrolifera abbiamo visto un aumento del consumo di petrolio dello 0,4% rispetto allo stesso mese dell'anno passato. Adesso vediamo quale è stato il consumo dei carburanti nello stesso mese di Marzo.

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di marzo è risultata pari a circa 2,6 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 2,0 milioni di gasolio, con un incremento dell’1,4% (+37.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2016.
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un decremento del 2,2% (-14.000 tonnellate) rispetto a marzo 2016, mentre il gasolio autotrazione una crescita del 2,6% (+51.000 tonnellate).
I consumi nel primo trimestre 2017 

La benzina nel periodo considerato, ha mostrato una flessione del 3,9% (-69.000 tonnellate) e il gasolio una lieve crescita dello 0,2% (+12.000 tonnellate).
Nei primi tre mesi del 2017 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a circa 7,2 milioni di tonnellate, evidenzia un calo dello 0,8% (-57.000 tonnellate).
Per le altre alimentazioni le auto ibride hanno coperto il 2,7% delle nuove immatricolazioni, quelle alimentate a GPL il 6,3% e a metano l’1,6%, mentre le elettriche si confermano ancora allo 0,1%.


Passiamo ai grafici


Il consumo dei carburanti per autotrazione

Vediamo i grafici da noi realizzati suddivisi per anno solare a partire dal 2007.

Il consumo della benzina a Marzo si è posizionato irrimediabilmente al livello più basso degli ultimi 11 anni presi in considerazione.



... mentre il consumo di gasolio  lo vediamo ancora in fondo alla scala degli ultimi anni.





Qui sotto vediamo l'andamento del gasolio più la benzina. Ai livelli più bassi.





Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando gli ultimi 12 mesi includendo il mese di riferimento. Non fanno altro che confermare quanto detto sopra.

Per la benzina conferma la caduta...



...  il gasolio ingobbisce ha preso la strada del declino sia pur al rallentatore...



.. confermato dal grafico della benzina + gasolio che disegna una curva in direzione verso il basso.




Diamo un'occhiata anche al consumo del gpl da trazione, essendo anch'esso un derivato del petrolio. Un decremento mensile con -0,2% passando da 146 a 145 mila tonnellate. La curva è discendente.






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mercoledì 26 aprile 2017

Un milione di "chilometri elettrici” per Eindhoven

In Italia si devono muovere ancora i primi passi verso la mobilità elettrica per il trasporto pubblico locale mentre ad Eindhoven si è appena, il 18 Aprile per l'esattezza, superata la soglia del milione di chilometri percorsi complessivamente dai 43 autobus elettrici che prestano servizio in città.
Un traguardo che sarà festeggiato in Italia chissà quando considerato che la prima vera gara nel nostro Paese, nel Piemonte, è stata aggiudicata solo recentemente ed ancora i bus elettrici non sono stati consegnati. Anche Bergamo segue questa direzione.
La flotta della compagnia di trasporto olandese Connexxion con i suoi autobus elettrici  Vdl  operativi ad Eindhoven copre completamente 8 tratte per complessivi 9 mila km giornalieri con un potenziale di percorrenza di 340 km per ciascun elettro-bus. Tutti i pregiudizi circa il presunto raggio d'azione limitato sono stati fugati dal un sistema di ricarica rapida che è stata messa a disposizione.
Secondo le stime, il milione di chilometri a impatto locale zero, con mezzi elettrici a emissioni zero, si ha un risparmio di emissioni di ossidi di azoto nella misura di 4,7 tonnellate, mentre la Co2 è ridotta di 1.000 tonnellate, per ora, in quanto questo risultato è stato raggiunto dopo soli quattro mesi di funzionamento, ma l'obiettivo della provincia olandese del Brabante settentrionale, con Eindhoven, vuole far meglio,  raggiungendo cioè il traguardo del trasporto pubblico locale con bus elettrici al 100% entro il 2020.

Sintesi da fonte vdlgroep.com



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venerdì 21 aprile 2017

I consumi petroliferi marzo 2017, +0,4%

Stando a dati ancora provvisori, nel mese di marzo 2017 i consumi petroliferi italiani sono ammontati a circa 5,0 milioni di tonnellate, con un incremento pari allo 0,4% (+21.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2016.
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di marzo è risultata pari a circa 2,6 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 2,0 milioni di gasolio, con un incremento dell’1,4% (+37.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2016.
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un decremento del 2,2% (-14.000 tonnellate) rispetto a marzo 2016, mentre il gasolio autotrazione una crescita del 2,6% (+51.000 tonnellate).
Le vendite sulla rete di benzina nel mese di marzo hanno segnato un decremento dell’1,3% mentre il gasolio un incremento del 2,3%.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate del 18,2%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 56,3% del totale (era il 56,2% nel marzo 2016), mentre quelle di benzina il 33,5%.
Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato, sale il peso delle ibride al 2,5% e del gpl al 6,1%; stabile quello delle elettriche allo 0,1%, mentre scende il metano all’1,5%.
Nel primo trimestre 2017 i consumi sono stati invece pari a circa 14,0 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,4% (-59.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2016.
La benzina nel periodo considerato, ha mostrato una flessione del 3,9% (-69.000 tonnellate) e il gasolio una lieve crescita dello 0,2% (+12.000 tonnellate).
Nei primi tre mesi del 2017 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a circa 7,2 milioni di tonnellate, evidenzia un calo dello 0,8% (-57.000 tonnellate).
Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in crescita dell’11,9% con quelle diesel a coprire il 55,7% del totale (era il 56,0% nel trimestre del 2016) e quelle a benzina il 33,6%.
Per le altre alimentazioni le auto ibride hanno coperto il 2,7% delle nuove immatricolazioni, quelle alimentate a GPL il 6,3% e a metano l’1,6%, mentre le elettriche si confermano ancora allo 0,1%.






 I nostri grafici 

Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico riguardanti il consumo di petrolio. Dedicheremo a parte un post sul consumo dei carburanti nei prossimo giorni.

Il petrolio

Il grafico con i consumi di petrolio per anno solare. Il consumo mensile scende dello 0,4 % rispetto allo stesso mese dell'anno passato posizionandosi molto in basso tra i peggiori degli ultimi 12 anni presi in considerazione.


Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006.


Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire dal dicembre 2006. Dopo una risalita partita all'inizio del 2012 e una stabilizzazione a partire dai mesi del 2016 la tendenza è ad una leggerissima diminuzione costante.


Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. La curva tende a scendere.


Prossimamente osserveremo graficamente il consumo dei carburanti.






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giovedì 20 aprile 2017

Il più grande impianto fotovoltaico del continente americano sarà Enel

Enel S.p.A. (“Enel”), attraverso la controllata messicana per le rinnovabili Enel Green Power México (“EGPM”), ha avviato la costruzione dell’impianto solare fotovoltaico di Villanueva (754 MW1) a Viesca, nello Stato messicano di Coahuila. Villanueva è il più grande impianto fotovoltaico in costruzione nel continente americano e il più grande progetto solare di Enel a livello mondiale. L’avvio dei lavori è avvenuto oggi alla presenza di Rubén Moreira Valdez, Governatore dello Stato di Coahuila, e Paolo Romanacci, Responsabile Energie Rinnovabili per l'America Centrale di Enel.

“L’avvio della costruzione di questo impianto da record è un'altra importante tappa della crescita di Enel – ha commentato Paolo Romanacci. “Proseguiamo così nell'attuazione della nostra strategia industriale in Messico, che è per noi un Paese chiave. Siamo entusiasti di contribuire ulteriormente allo sviluppo del settore elettrico messicano con l'energia pulita generata da Villanueva e dai diversi progetti solari ed eolici che abbiamo in esecuzione per un totale di 530 MW. Enel è un protagonista nello sviluppo sostenibile del Messico, dove il nostro approccio di creazione di valore condiviso per tutti i nostri stakeholder nel mondo sta funzionando in maniera ottimale”.

Enel prevede di investire circa 650 milioni di dollari USA nella costruzione di Villanueva, come previsto dal Piano strategico del Gruppo, tramite fondi propri. Villanueva è di proprietà delle controllate di EGPM Villanueva Solar SA de CV e Parque solar Villanueva Tres SA de CV, e comprende gli impianti di Villanueva 1 (da 427 MW) e Villanueva 3 (da 327 MW), che saranno costruiti in contemporanea. I 754 MW complessivi entreranno in esercizio nella seconda metà del 2018, generando oltre 1.700 GWh l'anno, pari alla domanda di oltre 1,3 milioni di famiglie messicane, evitando l'immissione in atmosfera di oltre 780mila tonnellate di CO2.

A marzo del 2016 in occasione della prima gara pubblica a lungo termine che si è svolta a seguito delle riforme energetiche del Paese, Enel ha ottenuto il diritto di firmare contratti di fornitura di energia per quindici anni e di certificati verdi per 20 anni per circa 1 GW di capacità solare, con Villanueva 1, Villanueva 3, e con i 238 MW del progetto solare Don José. Enel si è aggiudicata una capacità superiore a quella di qualsiasi altro partecipante alla gara, confermando la propria posizione di principale operatore nelle rinnovabili in Messico in termini di capacità installata.

Attraverso EGPM, Enel gestisce attualmente in Messico 728 MW di capacità rinnovabile, di cui 675 MW da fonte eolica e 53 MW da fonte idroelettrica. EGPM ha di recente avviato la costruzione del parco eolico di Amistad (200 MW), sempre nello Stato di Cohauila. La società si prepara inoltre ad avviare la costruzione dell’impianto solare Don José, nello Stato di Guanajuato, e del parco eolico di Salitrillos (93 MW) nello stato di Tamaulipas.

 - L’impianto di Villanueva, da 754 MW[1], è il più grande impianto solare fotovoltaico in costruzione nelle Americhe
- Villanueva è anche il più grande progetto solare di Enel a livello mondiale
- Enel investirà circa 650 milioni di dollari USA nella costruzione dell’impianto

Comunicato stampa Enel Green Power Roma e Città del Messico, 29 marzo 2017




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mercoledì 19 aprile 2017

Felicità rinnovabile



Riporto qui  un post che l'amico Stefano Ceccarelli ha pubblicato il 17 Aprile nel suo Blog STOP FONTI FOSSILI! La crescita è graduale, la rovina precipitosa (Seneca), a dimostrazione del fatto che quasi sempre hanno molto più valore i fatti delle parole.

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Felicità rinnovabile

Non amo particolarmente le favole, ma quando una storia ha un lieto fine bisogna raccontarla tutta. Dunque, tre settimane fa vi parlavo dell’odissea capitatami con l’attivazione del mio nuovo impianto fotovoltaico con accumulo. Tre mesi di attesa per un allaccio alla rete. Una roba snervante, ma che ora è alle nostre spalle. Poco dopo aver pubblicato il post, giunge l’agognata notizia: la connessione è fissata per il 6 aprile. L’ingegnere che mi ha assistito nella pratica si affretta a confermare l’appuntamento sul portale.

Il giorno fatidico finalmente arriva, tutti i miei impegni di lavoro possono attendere, la priorità assoluta è far partire l’impianto. Di buon mattino arrivano Marco e Francesco, gli installatori. Si inganna l’attesa con la configurazione degli ottimizzatori, dei dispositivi applicati sul retro di ogni pannello che permettono di aumentare fino al 25% il rendimento dell’impianto, in più monitorando la produzione di ogni singolo modulo, visualizzabile in tempo reale via web per mezzo di un’app. Alle 10:00 suonano al citofono, entra in cortile la Panda di e-distribuzione. Sono elettrizzato, neanche dovessi produrla io l’energia. Il tecnico compila un bel pacco di moduli e ce li fa firmare: è l’ultimo atto della burocrazia rinnovabile che fin qui ha dominato la scena. Finalmente si ripongono i documenti e si apre la cassetta degli attrezzi: il tecnico monta il contatore di produzione ed appone i sigilli, ottemperando diligentemente alle sacre scritture di legge.


È fatta: off-on, si accende la batteria, parte l’inverter. Fuori, il generoso sole di aprile fa quello che ha sempre fatto negli ultimi cinque miliardi di anni. Le celle di silicio sul tetto cominciano ad avvertire un piacevole solletico, e scaricano la corrente continua sul cavo che scende giù. Il dolce ronzio dell’inverter indica che il nutrimento che fluisce al suo interno viene assimilato e metabolizzato a dovere. Ma in quel momento in casa non ci sono né lampadine né elettrodomestici affamati, e dunque il prezioso flusso di elettroni si dirige in batteria, come testimoniato dalla spia ‘charging’ che si accende. Wow, funziona! Alle 12:30 circa la batteria è già al 100%, ormai sazia, e dunque l’inverter può inviare la produzione del campo fotovoltaico alla rete elettrica, portando un po’ di energia pulita nelle case dei vicini, o chissà dove altro. Dopo le foto di rito, Marco e Francesco possono andar via. Una eccitante felicità rinnovabile si impadronisce di me.


Non potevo però immaginare che il picco della felicità non era ancora stato raggiunto: c’era ancora bisogno di un salutare intoppo e di un’inattesa delusione per potermi beare della soddisfazione di aver ridotto l’impronta di carbonio della mia famiglia. La sera, al ritorno dal lavoro, mi fiondo a controllare l’impianto, con mia moglie che mi prende in giro preannunciando di voler piazzare un altare votivo a fianco dell’inverter. Uhm, qualcosa non quadra: è buio, la batteria è ancora al 99%, e la spia ‘discharging’ è spenta. Come è possibile? Eppure ci sono le luci accese, il frigo in funzione… Vincendo la mia indole anti-spreco, accendo un phon, poi il condizionatore. Niente, la batteria resta al 99%. Non scarica. La batteria carica ma non scarica. Ma così non serve a niente!


Tralascio i dettagli delle frenetiche consultazioni via WhatsApp con Marco. L’indomani mattina, dopo aver trasmesso ai tecnici alcuni parametri dell’impianto visualizzati sul display dell’inverter, arriva il verdetto: c’è stato un errore nei collegamenti, bisogna intervenire posando un altro cavo fra il contatore bidirezionale e l’inverter. Supplico Marco, con il quale si era ormai instaurato un dialogo che travalicava i confini di un normale rapporto installatore-cliente, di venire il prima possibile. Quando lo vedo arrivare a casa il mattino dopo, di sabato, assieme a Francesco, avrei voluto abbracciarlo. I due si mettono all’opera: mi spiega Francesco, l’elettricista, che il sensore di corrente, che ‘legge’ i flussi di corrente da e verso il contatore di scambio, era stato posizionato nel punto sbagliato, e non era quindi in grado di inviare il segnale corretto all’inverter affinché potesse ordinare alla batteria di erogare corrente alle utenze domestiche anziché dare priorità al prelievo dalla rete. Mentre parla, mi rendo conto da profano che lo schema elettrico di un impianto fotovoltaico con accumulo non è proprio una robetta banale, e tanto meno lo è nel mio caso, dove c’è un precedente impianto senza accumulo in funzione. Off-on, si spegne tutto, si posa il nuovo cavo, si riposiziona il sensore e si rieffettuano i collegamenti; facendo un po’ di violenza sull’ordine naturale delle cose, mentre il sole picchia alto si simulano le condizioni notturne lasciando spenti i due inverter. Accendo il phon, e voilà, la spia ‘discharging’ si accende: la linfa vitale concentrata nelle celle elettrochimiche al litio fluisce nei capillari di rame che conducono alle prese di corrente di casa. Ora funziona tutto a dovere! Anzi no, non ancora del tutto: mentre effettua le prove, a Francesco si accende la lampadina (stavolta non grazie ai pannelli), e abbozzando uno schema su carta capisce che, semplicemente spostando un collegamento, può fare in modo che la batteria venga caricata dall’intero campo fotovoltaico anziché solo dalla nuova sezione dell’impianto, cosa che all’inizio credevamo non fosse possibile. Il vantaggio che ne risulta non è da poco, perché così la ricarica durante il giorno sarà facilitata anche in condizioni di cielo coperto o in inverno, aumentando ancora di più la percentuale di autoconsumo.


Sono sufficienti alcune verifiche, spegnendo selettivamente l’uno o l’altro degli inverter, per capire che il nuovo schema disegnato da Francesco funziona alla perfezione. Dunque in un paio d’ore i miei amici non solo hanno risolto uno spiacevole inconveniente, ma hanno anche apportato un significativo miglioramento ai flussi dell’impianto. È stato un piacere leggere la soddisfazione negli occhi di Marco e Francesco, due veri professionisti, come è stato bello per me sapere di aver dato loro la possibilità di arricchire le abilità impiantistiche già notevoli di cui disponevano, che potranno ora essere applicate con successo a nuove installazioni.


Come mi sento ora che la favola è finita? Beh, intanto sono felice di aver portato a termine un progetto che è cominciato a balenare nella mia testa quasi un anno fa. Naturalmente, mi considero fortunato per averlo potuto fare. Al tempo stesso, mi rendo conto che felicità è una parola grossa, da usare con molta parsimonia in un mondo che sta franando sotto il peso di una sciagurata quanto autolesionista corsa all’oro che non accenna a fermarsi. Dunque sapere di aver ridotto di un po’ le mie emissioni di gas serra non è certo sufficiente a farmi sentire felice. È solo una goccia nell’oceano, lo so bene. Né tantomeno posso gioire per aver realizzato un investimento con un buon ritorno economico: nessuno può oggi dire se lo sarà, e se mi fossi limitato a valutazioni ragionieristiche quasi certamente avrei accantonato il progetto.


Sono però, questo sì, soddisfatto di aver mostrato che un futuro rinnovabile è possibile, che la democrazia energetica può sbaragliare i poteri forti delle fonti fossili, che dal basso può nascere una spinta in grado di far tremare le rendite di posizione e le oligarchie. Perché le buone pratiche sono contagiose, e la testimonianza fattiva dei singoli vale più di mille articoli e delle prolisse dissertazioni che tengono banco nei convegni fra gli addetti ai lavori.


E poi, quando arriverà il diluvio e i nuovi nati finiranno col maledire la nostra generazione, forse qualcuno dei nostri discendenti ricorderà quegli sciocchi, ingenui sognatori come me che speravano di salvare il mondo installando pannelli solari.


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lunedì 17 aprile 2017

Consumi di energia elettrica in Italia a Marzo, -0,1%


A Marzo la domanda è stata stabile.
Nel primo trimestre del 2017 la richiesta di elettricità è in aumento dello 0,6% rispetto al corrispondente periodo del 2016 (+0,9% a parità di calendario)

Nel mese di Mmarzo 2017, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di energia elettrica in Italia è stata di 26,2 miliardi di kWh, un valore sostanzialmente in linea (-0,1%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

La domanda di energia elettrica del primo trimestre 2017 è in aumento dello 0,6% rispetto al corrispondente periodo del 2016. A parità di calendario l’incremento è dello 0,9%.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di marzo 2017 è stata positiva al Nord (+0,8%) e negativa al Centro (-0,5%) e al Sud (-2%).

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato della domanda elettrica di marzo 2017 ha fatto registrare una variazione negativa rispetto al mese precedente (-1,3%). Il profilo del trend è in debole flessione.

Nel mese di marzo 2017 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’81,9% con produzione nazionale e per la quota restante (18,1%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,6 miliardi di kWh) è in flessione dell’1,9% rispetto a marzo 2016.
Sono in aumento le fonti di produzione fotovoltaica (+27,9%) ed eolica (+15,2%); in flessione le fonti idrica (-16,5%), termica (-4,5%) e geotermica (-0,8%).


Dal Comunicato stampa Terna del 14 aprile 2017 




I nostri grafici





Di seguito vediamo i grafici da noi realizzati prendendo i dati ufficiali pubblicati da Terna a partire dal Gennaio 2006 ad oggi.

Per anno solare. Il consumo è al livello più basso degli ultimi 12 anni.




Per una migliore lettura degli ultimi 7 anni.






Qui vediamo, dal Gennaio 2006 ad oggi, i mesi in sequenza che rivelano una linea che indica una stabilizzazione dei consumi da un anno a questa parte.






Nel prossimo grafico si evidenzia una sequenza di barre negative relative alle percentuali degli ultimi 48 mesi con un salto in terreno positivo per la maggior parte dei mesi estivi del 2015 dovuti esclusivamente al caldo eccezionale e al conseguente uso/abuso dei condizionatori, per poi tornare al segno rosso.  Persiste il calo in tutti i mesi del 2016 fatta eccezione di dicembre 2106 gennaio 2017 con un consumo superiore forse dovuto al freddo stagionale.



Adesso prendiamo visione del grafico, significativo e chiaro, che rappresenta l'andamento dei consumi come sommatoria dei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese trascorso. Esso disegna il crollo progressivo, sempre confermando il solito profilo a gobba di cammello in ginocchio intento a bere, con la lingua fuori. Dopo la crescita dei mesi estivi dell'anno passato a causa delle condizioni climatiche contingenti ed eccezionali, con i mesi estivi particolarmente bollenti del 2015, si nota un ultimo periodo tra una lieve crescita e un ritorno verso la discesa e stabilizzazione negli ultimi due mesi.


Per un aggiornamento della produzione nazionale di energia elettrica derivata da fonti rinnovabili rimandiamo la lettura ad un prossimo post dedicato.






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sabato 15 aprile 2017

Consumi: 2,5 kg in meno in busta spesa, minimo da 10 anni

La spesa settimanale delle famiglie italiane per il cibo si è alleggerita in peso di 2,5 chili raggiungendo il minimo storico da 10 anni, accompagnato però da una crescente attenzione alle caratteristiche qualitative e alla sostenibilità ambientale e sociale.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti “Meno peso, più qualità nel carrello” diffusa in occasione dell’incontro nel castello di San Giorgio di Maccarese, a Fiumicino (Roma) promossa dall’azienda agricola Maccarese, il più grande allevamento d’Italia, associata alla Coldiretti. 
Nel giro di un decennio il carrello della spesa settimanale – spiega la Coldiretti – è passato da 21,4 chili a 18,9 chili, con un taglio netto delle quantità acquistate. Un fenomeno che è riconducibile in parte anche alla svolta salutistica affermatasi sulle tavole, con l’affermarsi di una nuova cultura del cibo che vede gli italiani mangiare meno ma mangiare meglio. Lo dimostra il progressivo aumento dei consumi di prodotti appartenenti all’ambito Benessere & Salute con un trend positivo di +8,4% sulle vendite in volume e +9% su quelle in valore nell’ultimo anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Nielsen. Ma ad attestarlo sono anche le scelte dei cittadini che nell’acquisto di beni alimentari prediligono i prodotti Made in Italy (74%) e oltre la metà (53%) compra spesso quelli con marchio Dop, Igp, Doc, secondo un’analisi Coldiretti su dati Eurispes 2017. In oltre la metà dei casi (59%) ad essere privilegiati sono i prodotti a km zero e nell’80% quelli di stagione. Tre consumatori su quattro - precisa la Coldiretti - controllano inoltre l’etichettatura e la provenienza degli alimenti e mangiano italiano. 
Un esempio di questo nuovo corso è rappresentato – sottolinea Coldiretti – dalla carne. Gli italiani ne mangiano meno in quantità (-5 per cento nel 2016, secondo Ismea) ma la scelgono sempre più di qualità e con attenzione alla salute, secondo un’analisi Coldiretti su dati dell’Osservatorio nazionale consumi di carne, nonostante allarmismi infondati, provocazioni e campagne diffamatorie che colpiscono un alimento determinante per la salute che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico. Complessivamente nel nostro Paese se ne portano in tavola all’anno 79 chilogrammi pro-capite (tra pollo, suino, bovino, ovino), il più basso in Europa, con i danesi che sono a 109,8 chilogrammi, i portoghesi 101 chilogrammi, gli spagnoli 99,5 chilogrammi, i francesi e i tedeschi 85,8 e 86 chilogrammi.
“L’attenzione dei consumatori per il valore qualitativo di quello che portano in tavola è sicuramente un fatto positivo ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo nel sottolineare che “il miglior modo per sostenere questa rinnovata centralità del cibo è consentire ai cittadini di fare scelte di acquisto consapevoli garantendo loro una piena trasparenza sulla reale origine di quello che mettono nel carrello con una etichettatura chiara e completa anche sulla provenienza”.








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venerdì 14 aprile 2017

Auto ibride vs metano a Marzo 2017

Per il settimo mese consecutivo le auto ibride superano le auto a metano nel numero delle immatricolazioni dopo il sostanziale pareggio avvenuto nell'agosto dello scorso anno. Si conferma a Marzo 2017 il minor interesse degli automobilisti italiani verso le auto con questo tipo carburante gassoso che sembra essersi spostato verso auto ritenute meno inquinanti, le ibride, grazie all'ausilio del motore elettrico.

Dal grafico si nota con più evidenza la tendenza verso la caduta delle auto a metano e la contemporanea crescita tendenziale delle ibride, da quando abbiamo cominciato a seguire la questione cioè dall'inizio del Gennaio 2015.

Riassumendo. Nel mese appena trascorso le immatricolazione delle ibride hanno raggiunto le 5.771 unità con una crescita del 72,2% rispetto allo stesso mese del 2016, mentre le immatricolazioni delle auto a metano sono scese a 3.514 unità, il 27,3 % in meno nei confronti di  Marzo 2016 più di un quarto in menomarcando una introduzione nel mercato nazionale di solo l' 1,5%  mentre le ibride segnano il 2,5% .







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