Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


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martedì 29 maggio 2018

I concessionari rappresentano un ostacolo all'introduzione delle auto elettriche

Ve lo sareste mai aspettato che i concessionarie di auto creino barriere all'adozione dei veicoli elettrici presso il punto di vendita con messaggi ingannevoli e sprezzanti? Chi ha risposto no?

E' questo che si delinea secondo un nuovo studio condotto da un team della Università di Aarhus in Danimarca. In pratica hanno scoperto che i concessionari auto rappresentano un ostacolo significativo per l'adozione dei veicoli elettrici già presso il punto di vendita a causa di una mal percepita perdita di business in relazione ai veicoli a benzina e diesel. Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista Nature con un articolo intitolato Dismissive and deceptive car dealerships create barriers to electric vehicle adoption at the point of sale.

Grazie a 126 “mystery shopper” sguinzagliati in 82 concessionarie auto in tutta la Danimarca, la Finlandia, l'Islanda, la Norvegia e la Svezia, si è potuto scoprire  che i concessionari avevano un atteggiamento sprezzante nei confronti dei veicoli elettrici; disinformavano gli acquirenti sulle specifiche del veicolo; omettevano l'esistenza dei veicoli elettrici come proposte nelle conversazione di vendita; e orientavano fortemente i clienti verso opzioni di auto a benzina e diesel.

Il team ha infine concluso che le strategie politiche e di business sarebbero invece necessarie per abbattere  le barriere nel punto di vendita da parte dei necessari al fine di accelerare l'adozione di EV.



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lunedì 23 maggio 2016

Domenica la Germania è stata (quasi) tutta rinnovabile

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Lo apprendiamo da un articolo di Bloomberg dove si annuncia che domenica scorsa la Germania ha prodotto dalle fonti rinnovabili (quasi) tutta l'energia consumata .
L'energia solare ed eolica hanno raggiunto il picco alle 2 del pomeriggio, ora locale di Domenica, permettendo alle fonti rinnovabili di fornire 45,5 GW (gigawatt) a fronte di una domanda di 45,8 GW, secondo i dati provvisori forniti da Agora Energiewende, un istituto di ricerca di Berlino. I prezzi dell'energia si sono ripiegati in negativo nel corso di diversi periodi di 15 minuti, scendendo a meno di 50 euro a MWh, secondo i dati di Epex Spot.
I paesi europei si stanno impegnando a installare quantità sempre maggiori di rinnovabili al fine di ridurre le emissioni di carbonio e aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti. Fra l'altro, l'anno scorso, i parchi eolici della Danimarca hanno fornito 140 % della domanda.

Per leggere l'articolo completo cliccare qui.


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lunedì 29 febbraio 2016

Turbine eoliche da 50 megawatt !!

Ispirati dal modo in cui le palme si muovono in presenza di venti forti, un gruppo di ricercatori della University of Virginia e Sandia National Laboratory stanno sviluppando una lunghissima pala eolica che potrebbe rendere possibile costruire turbine da 50 megawatt, molto al di sopra della potenza di quelle di oggi, che tendono a produrre solo due megawatt. Le nuove pale, progettate nell'ambito di un programma finanziato da U.S. Department of Energy per il programma ARPA-E, avrebbero una lunghezza di 200 metri ovvero 2,5 volte la lunghezza delle più lunghe lame disponibili in commercio oggi.

Negli ultimi anni l'industria eolica ha spostato la produzione verso pale sempre più lunghe, considerando i vantaggi che derivano  dalla semplice economia di scala: maggiore è il diametro del rotore (l'area circolare coperta dalle pale della turbina), più potenza può produrre un'unica torre eolica. Se le pale e la torre sono a buon mercato, il costo dell'energia elettrica va giù in conseguenza dell'allungamento delle pale.

Le superblades di Sandia si basano su concetti sviluppati da Eric Loth, un professore di ingegneria meccanica e aerospaziale che lavora presso l'Università della Virginia. Esse hanno una serie di articolazioni lungo la lunghezza che consentono loro di piegare in risposta alla forza del vento. Situate in poppa della torre (a differenza delle pale convenzionali, che sono di bolina), le pale avrebbero clinch come artigli di un rapace in condizioni di vento estremo per ridurre le forze che agiscono sulla turbina. In condizioni ottimali si estenderebbero per tutta la loro lunghezza. Sono particolarmente adatte per installazioni off-shore nelle zone soggette alla forza degli uragani, ma renderebbe possibile la produzione di energia economicamente sostenibile anche nelle regioni in cui i venti sono leggeri.

La forma del rotore si piega come artigli di un rapace in risposta alle mutevoli condizioni del vento.

Le pale più lunghe disponibili oggi sono di 80 metri e costruite in un unico segmento. Le lunghezze sono limitate, per ora, dalla logistica e dalle sfide a cui sottostanno per il trasporto: è difficile usare camion per spostare qualcosa che abbia decine di metri di lunghezza e parecchi metri di diametro.  

Con sede in Danimarca, Vestas ha recentemente iniziato a distribuire pale di 62 metri negli Stati Uniti. Il primo cliente è Duke Energy, che inizierà la costruzione di un nuovo parco eolico con le grandi pale in Oklahoma entro la fine dell'anno. Le pale saranno spedite dai porti lungo Costa del Golfo del Texas, trasportate per ferrovia a Oklahoma, e portate a destinazione sul sito che è tra più congestionati di traffico del paese.

Le pale segmentate, che consentono di facilitare il montaggio e il trasporto in loco, non sono nuove come concezione tra i produttori europei, tra cui Gamesa ed Enercon, ma non sono state ancora distribuite in numero consistente per la diffidenza che hanno i costruttori di centrali eoliche nei confronti di debolezze strutturali a lungo tempo delle pale rigide essendo sottoposte a forti sollecitazioni i cui piccoli difetti strutturali possono portare a guasti catastrofici.

Superati gli eventuali problemi di trasporto in situ, erigere torri del vento di oltre 120 metri di altezza rappresenta una sfida ulteriore, per il fatto che non esistono gru abbastanza alte. Produttori come Terex e Manitowoc stanno sviluppando gru realizzate apposta per le torri eoliche molto alte, ma non è chiaro se saranno mai abbastanza alte da installare qualcosa su una torre con un rotore a 400 metri. Nuove soluzioni stanno emergendo. Keystone Tower Systems, una startup con sede nel nord del Colorado, ha sviluppato un sistema per la formatura dei fogli di acciaio in un disegno a spirale avvolta in loco, eliminando il problema di trasporto di grandi torri con i camion. Ci sono anche ipotesi per i cosiddetti “climbing cranes”, una specie di ragni che salgono su mentre la torre cresce..

La prospettiva di pale con nuove tecnologie e materiali esotici più leggeri e più resistenti danno una buona speranza alla realizzazione di turbine eoliche supersized. Gigantesche centrali offshore come il London Array hanno probabilità di diventare comuni in futuro non sottostando alle limitazioni che hanno invece quelle sulla terra ferma.
Ci vorrà un decennio o più per la progettazione di Scandia per trovare la strada giusta per aprirsi al mercato, se mai lo farà, ma sono in cantiere anche i nuovi concetti più futuristici per pale estensibili verso l'esterno come un telescopio.

Fonte :  MIT Technology Review






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domenica 24 marzo 2013

Le turbine eoliche danesi raggiungono un record

Per la seconda volta in due mesi le turbine eoliche danesi hanno battuto un record di produzione, l'ultimo dei quali registrando la  significativa quantità di 3.987 MW inviati nella rete elettrica, ovvero circa 200 MW di più rispetto al record precedente, e, secondo il responsabile stampa di Energinet, Jesper Norskov Rasmussen, a soli 800 MW per soddisfare completamente il fabbisogno energetico di tutta la Danimarca.

Ma non tutta l'energia elettrica prodotta è stata utilizzata all'interno dei confini della Danimarca. Infatti una parte dell'energia è stata venduta all'estero, in un circuito borsistico del mercato elettrico, in Germania, Svezia, Norvegia e in altri paesi in Europa. La Danimarca è il paese europeo con più connessioni  ad alta tensione e cavi sottomarini con i vicini paesi, che consentono al paese di esportare il surplus di energia elettrica e di importare energia elettrica di quando il vento non soffia.

Il governo danese ha deciso che entro il  2020 la metà di tutta l'elettricità danese verrà generata partendo da energia eolica.


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martedì 9 ottobre 2012

Una bestia trilaminare dalla potenza di 8 MW

E' la V164-8.0 MW una turbina eolica da  8 MW di potenza con pale lunghe 80 metri ovvero 26 piani di un palazzo standard e poco meno dell'altezza del Campanile di Giotto. E' pleonastico dire che sarà la più potente macchina eolica in funzione al momento.

Lo stampo della pala si trova presso lo stabilimento Vestas nell'isola di Wight, nel Regno Unito, da cui verrà prodotto il primo elemento  nel quarto trimestre del 2012 e testato nel primo trimestre del 2013.

Secondo Anders Vedel, Executive Vice President e Chief Technical Officer Vestas,  la turbina completa V164-8.0 MW sarà testata presso le strutture di Aarhus in Danimarca sul banco di prova attualmente in fase di realizzazione allo scopo. Le turbine avranno la migliore applicazione off-shore ed è per raggiungere l'obiettivo di abbassare i costi e razionalizzare gli investimenti, 630 miliardi di dollari da qui al 2035, che si sono coalizzate, secondo Bloomberg,  42 aziende tra le quali Vestas, appunto, e Siemens AG (SIE).





Il video è disponibile nel sito web Vestas.


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venerdì 8 ottobre 2010

2050, la Danimarca si smarcherà totalmente dalla dipendenza del petrolio

Una notizia dell'inizio della settimana lanciata dalle principali agenzie giornalistiche e diffusa dai quotidiani nazionali segnala la scelta da parte della governo Danese, per voce del primo ministro Rasmussen, di ottenere la piena indipendenza dai combustibili fossili entro il 2050. Il governo presenterà un percorso per una transizione che toccherà ogni settore della società con scelte anche molto difficili da perseguire.
Attualmente la Danimarca produce 3.000 MW di energia mediante le centrali eoliche, la maggior parte delle quali sono offshore, una quantità che dovrebbe aumentare a 18.000 nel 2050. Le tasse sull'energia prodotta da combustibili fossili dovrebbe salire da 5 corone danesi (0,67 euro) per GJ (gigajoule) a 50 entro il 2030. Nel piano rientrano anche le auto elettriche, i punti di ricarica, con l'installazione in tutte le case di contatori 'intelligenti' e la migliore distribuzione dell'energia.
Secondo il rapporto della Commissione sul Clima , sarà 'sorprendentemente limitato' l'impatto del costo della conversione dell’attuale modello produttivo basato sui combustibili fossili ad uno scenario di sostenibilità energetica per la convergenza tra la discesa dei costi per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili e la crescita dei prezzi dei combustibili fossili.
Un altro punto contemplato nel piano danese riguarda il ruolo giocato dal riscaldamento domestico considerando la posizione geografica del Paese climaticamente non favorito, con una attenzione particolare rivolta all'energia ricavata dalle biomasse e il contributo che altre fonti rinnovabili, come il solare, il geotermico e le pompe di calore e le reti di teleriscaldamento.

Fonti: Ansa, Reuter, Corriere della Sera
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giovedì 7 gennaio 2010

La risposta danese alle supercar elettriche americane


Vediamo prima di tutto le caratteristiche essenziali.

Performance

Lynx Extreme
Massima potenza: 2 x 450 hp = 660 kW/ 900 HP (Lynx Twin motor system)
Velocitò Massima: 200 km/h (limitato)
Controller: 2000 Amp Lynx
Accelerazione: 0 -100 km/h in meno di 4 secondi

Peso a vuoto: 850 kg
Range: 150-350 km (a seconda il battery pack)
Tensione del Sistema: 400 Volt
Tecnologia delle batterie: Celle ai polimeri di litio
Capacità del pacco batterie: Diverse opzioni

Tempo di ricarica: Dipende dalle dimensioni del battery pack– l'auto ha il caricabatterie a bordo. E' possibile la ricarica rapida nelle stazioni di ricarica con impianti di potenza adeguata.



Tecnologia

La batteria

La batteria è sviluppata appositamente per le applicazioni ad alta ed è stata progettata per mantenere una temperatura adeguata. Il sistema di controllo delle batterie (BMS Lynx) non solo governa il livello di cella e il bilanciamento, ma ha altre caratteristiche uniche realizzate per soddisfare le esigenze della vettura.

Motore

L'accelerazione è meglio di una tradizionale supercar. La coppia del motore è subito disponibile a numero bassissimo di giri quando si spinge sull'acceleratore. Ma più importante delle dimensioni del motore o del suo peso è la sua efficacia. Senza un'efficienza adeguata, un motore converte l'energia elettrica in calore, invece che in energia di rotazionale, quindi hanno progettato un motore per avere efficienze tra 85 a 95 %.

Trasmissione

Da zero alla velocità massima senza usare la frizione che non esiste con emissioni sonoro del tutto irrilevanti. Basta muovere la leva del cambio e il Power Electronics Module gestisce tutto automaticamente.



Interessante la scelta delle celle ai polimeri di litio che possono essere montate a bordo con capacità diverse che permettono percorrenze tra i 150 km a 350 km a carica. Naturalmente la capacitò del pacco batteria incide sul costo finale della vettura. Il modello Lynx GT 16 con 16 kWh a bordo costa 85 mila euro mentre il Lynx GT 32 a bordo costa 115 mila euro. Il prezzo include la registrazione e l'ottenimento della targa (solo in Danimarca). Per gli Stati Uniti, tutti i veicoli Lynx beneficiane del credito d'imposta del pieno federale sulle auto a batteria. Lynxcars inoltre può beneficiare di incentivi statali, esenzioni fiscali degli oneri e sconti locali.

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