Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


martedì 28 febbraio 2017

Fatturato e ordinativi dell’industria a Dicembre 2016

A dicembre, rispetto al mese precedente, nell'industria si rileva un aumento significativo sia del fatturato (+2,6%), sia degli ordinativi (+2,8%). Per entrambi gli indicatori questo rappresenta il terzo incremento mensile consecutivo, il quale porta la crescita congiunturale del quarto trimestre all'1,7% per ambedue le variabili.

L'incremento del fatturato, a dicembre, è molto più ampio sul mercato estero (+5,4%) rispetto a quanto rilevato sul mercato interno (+1,1%). Gli ordinativi registrano, invece, un incremento sul mercato interno (+6,8%) e una flessione su quello estero (-2,6%).

Nella media del 2016 il fatturato, corretto per gli effetti di calendario, registra un lieve incremento in valore (+0,2%), più marcato in termini di volume per il solo comparto manifatturiero (+1,2%).

A dicembre, corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di dicembre 2015), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 9,4%, con incrementi dell'8,2% sul mercato interno e dell'11,8% su quello estero.

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i tutti i raggruppamenti principali di industrie, particolarmente rilevanti per l'energia (+7,5%).

L'indice grezzo del fatturato a dicembre cresce, in termini tendenziali, del 6,0%: metà dell'incremento è attribuibile all'andamento dei beni strumentali, in particolare alla componente interna.

Per il fatturato tutti i settori manifatturieri mostrano incrementi tendenziali; il più rilevante si registra nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (+21,9%). L'unica flessione riguarda le attività estrattive (-7,9%).

Nel confronto con il mese di dicembre 2015, l'indice grezzo degli ordinativi segna una flessione dello 0,9%. La diminuzione più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-17,8%), mentre l'incremento maggiore si osserva nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (+11,2%).

Comunicato Istat


I nostri grafici con i dati forniti dall'Istat.

Fatturato




Ordinativi






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lunedì 27 febbraio 2017

Come mai la tramvia di Montpellier costa così poco?

Parto dall'articolo pubblicato da ARPAT, l'agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, intitolato " Inaugurato il completamento della Linea 4 della tranvia di Montpellier" per poi fare alcune considerazioni.

In linea con la tempistica ipotizzata, è stata aperta lo scorso luglio dopo 18 mesi di lavoro che hanno incluso anche una serie di interventi riqualificanti il centro storico.
Già al momento dell’avvio dei lavori ci eravamo occupati, con un'approfondita ARPATNews, del completamento della Linea 4 della tramvia di Montpellier che, dopo 18 mesi di lavoro, è stata inaugurata a luglio 2016.
Si tratta della prima linea circolare in Francia; viaggia infatti in entrambe le direzioni costeggiando il centro storico di Montpellier per complessivamente 9,7 km e offre 10 fermate di scambio di cui tre appena ultimate: la Stazione Albert 1 che si interscambia con la linea 1, e le stazioni Peyrou/Arc de triomphe e San Guilhem/Courreau che fermano vicino alle linee 6 e 7 dell’autobus. Inoltre la linea 4 incrocia le più grandi fermate di connessione di tutta rete tranviaria come la stazione Garcia Lorca, punto terminale di questa linea circolare.
Con l'ultimazione della Linea 4 tutta la rete tranviaria si estenderà per oltre 60 km assicurando l'accessibilità a tutte le zone della città.
Secondo il Sindaco di Montpellier, Philippe Saurel, questo completamento faciliterà l’accesso al centro storico e rivitalizzerà questa parte della città, i viali, a lungo troppo trascurati, e le attività commerciali, anche grazie ai miglioramenti significativi apportati all'arredo urbano come l'illuminazione notturna, in particolare dei monumenti storici, per la quale il Comune ha investito 1 milione di euro.

I lavori sono costati 44 milioni di euro e sono stati finanziati per il 66% dalla Città Metropolitana e dal Comune (€ 4.800.000), con il sostegno statale (5,6 milioni di €) e della Regione (€ 4,5 milioni).

Nessun treno è stato acquistato perché la linea funziona con quelli già precedentemente in uso.

Le 3 nuove stazioni miglioreranno non solo l'efficienza della tramvia, ma anche della rete dei trasporti più in generale, essendo state costruite strategicamente vicino a fermate dell'autobus e a stazioni di bici e carsharing. In quest'ottica rientra anche il programma di revisione della rete degli autobus da parte Città Metropolitana per migliorare il servizio per tutti i comuni, rivedendone i tragitti e gli orari, per rendere il trasporto pubblico più accattivante.

Inoltre, per gli automobilisti, l'interscambio con la rete tranviaria è assicurata da 16 parcheggi, interrati o in silos, situati lungo tutta la linea, e anche nel centro storico, per complessivi 4000 posti.

Chi lascia l'auto per andare in tram usufruisce di una tariffa giornaliera di 4,80 € comprendente anche un biglietto A/R per la tramvia di un’ora per tutti i passeggeri.

La nuova tramvia in pillole

Reperti di 900 anni
La scultura di un uomo con la barba o quella di una figura femminile dipinta in policromia sono alcuni dei numerosi resti rinvenuti durante gli scavi preventivi condotti in Place Albert 1. Tra il luglio 2014 e Gennaio 2015, il team dell’Institut National de Recherches Archéologiques Préventives (INRAP) ha portato alla luce i resti delle mura difensive (XIII-XVII secoli) e quelli del convento di Santa Maria del Carmelo di Montpellier (XIII secolo) distrutto nel 1562, durante le guerre di religione e considerato all’epoca come una delle più belle chiese della Linguadoca. Questo sito di 900 m2 ha permesso soprattutto di ritrovare sculture religiose gotiche preziose per la conoscenza della storia dell'arte di Montpellier.

Due milioni di euro sono stati investiti per la riqualificazione di Place Albert 1.

Ogni albero conta!
La piattaforma che sostiene i binari del tram è stata costruita nel centro del Boulevard Henri IV per preservare i due filari di platani che lo costeggiano. Dall’inizio dei lavori si è intervenuti per proteggere le radici da tagli che avrebbero potuto essere fatali.
I tronchi sono stati protetti, il terreno è stato aspirato invece di essere spalato e micropali di 1,5 cm di diametro sono stati usati per sostenere i rami. Inoltre, nove nuovi platani orientali, che possono raggiungere i 30 metri di altezza e vivere 500 anni, sono stati piantati lo scorso dicembre per perfezionare l'allineamento degli alberi esistenti, il più vecchi dei quali hanno 85 anni.

Una linea che si fonde con il paesaggio
La stazione Albert 1/Cattedrale, in fondo a Boulevard Henri IV, riprende il design barocco della linea 4, progettata da Christian Lacroix in riferimento al Re Sole, Luigi XIV, mentre per le altre due stazioni, Peyrou/Arch de Triomphe e San Guilhem/Courreau, l’arredo urbano è stato ridotto al minimo, in modo da non disturbare la vista degli edifici storici.

Quindi solo terminali di visualizzazione dei tempi di arrivo, distributori di biglietti e segnaletica orizzontale automatica a segnalare la fermata del tram.

Riqualificazione della Place Albert 1
Place Albert 1 è stata pedonalizzata, conservando i suoi due platani storici e ripavimentata in pietra, ma è la notte che la piazza svela tutta la sua bellezza grazie alla nuova illuminazione della Maison des Chœurs e della Faculté de Médecine, la più antica del mondo.

L'incredibile ascensore Peyrou
Come tutta la Rete, anche il completamento della linea 4 è accessibile alle persone con mobilità ridotta. Alla fermata Peyrou, due ascensori di vetro, della capacità di otto persone ciascuna, danno accesso diretto alla sopraelevata via Foch, integrandosi completamente nella cinta muraria della città.

I lavori sono stati particolarmente delicati perché si doveva fare attenzione a non minare le fondamenta del Palazzo di Giustizia, monumento storico di Montpellier.

Uso della pietra locale
95.000 tonnellate di pietra di sei varietà diverse, tutte selezionate da cave locali, sono state utilizzate durante i lavori. Per esempio, una pietra calcare colorata grigio o beige, dura, resistente al gelo, è stata selezionata per la strada, mentre una pietra calcare, meno dura, e tagliata come nel XVIII secolo, è stata utilizzata per i terminali dei marciapiedi davanti alla Place Royale du Peyrou.

Venti nuove palme
La scelta degli alberi per i viali Jeu de Paume e Ledru Rollin è stata molto limitata dalla presenza di molte reti sotterranee (acqua potabile, fognature, elettricità, telefono, gas, fibra ottica ...). Anche se non sono tipiche della vegetazione Mediterranea, di solito privilegiata, le palme hanno il doppio vantaggio di avere un limitato bisogno di acqua e di avere poche radici, per questo sono state scelte per abbellire il viale, in linea con quelle già esistenti nel viale Jeu de Paume.

Una tramvia insonorizzata
In questa zona urbana ad alta intensità abitativa, la società dei trasporti ha tentato di abbattere l'inquinamento acustico costruendo una piattaforma ad hoc per i tram con una lastra flottante che poggia su una membrana flessibile che smorza le vibrazioni e agisce come rivestimento fonoassorbente.

Un'ultima curiosità
La Linea 4 sarà la prima che annuncerà i nomi delle stazioni del tram in francese e in occitano.



Quindi abbiamo letto a Montpellier che vi sono tutta una serie di interventi che vanno oltre la realizzazione della tramvia. Indicativamente il costo chilometrico viene, 44 milioni di euro diviso per 9,7 chilometri, 4,536 milioni/km. 

Un amico di Facebook ha avuto l'idea di confrontare questa realizzazione di Montpellier con quella effettuata già e in corso di realizzazione a Firenze, la Linea 1 già in funzione da anni e le linee 2 e 3 in avanzata costruzione. Tralasciamo i tempi di realizzazioni fiorentini che non sono confrontabili a quelli solleciti dei francesi, e diamo un'occhiata fugace ai costi. La Linea 1 c'è chi dice che è costata (per la maggior parte grazie a finanziamento europeo) 225 milioni di auro e chi 263 milioni di euro per 7,4 chilometri di lunghezza. Le Linee 2 e 3 c'è chi dice che costeranno insieme 459 milioni di euro chi invece 425 milioni di euro come esemplificato nel sito del Comune per uno sviluppo chilometrico di circa 12 chilometri.

Prendiamo le cifre delle Linea 1, 225 milioni per 7,5 chilometri, stabilisce che il costo è 30,405 milioni al km.

Per le Linee 2 e 3 insieme con uno sviluppo di circa 12 chilometri il costo di 425 milioni porta alla cifra di 35,416 milioni/km.



Alla fine controlliamo le cifre :
 Montpellier  
Linea 4 - 4,536 milioni/km.  
 Firenze
Linea 1 -  30 milioni/km
Linee 2 e 3 -    35,416 milioni/km.

La domanda è: come hanno fatto i francesi a realizzare una tramvia che costa di gran lunga meno delle nostre?



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domenica 26 febbraio 2017

- 7,3% semine grano 2017 in Italia, nuovo possibile disastro per colpa del CETA

Il taglio dei prezzi pagati agli agricoltori sotto i costi di produzione ha provocato praticamente la decimazione delle semine di grano in Italia con un crollo del 7,3% per un totale di 100mila ettari coltivati in meno che peseranno sulla produzione di vera pasta italiana nel 2017, oltre che sull’ambiente, sull’economia e sul lavoro delle aree interne del Paese. E’ l’allarme lanciato della Coldiretti che chiede di accelerare urgentemente il percorso per arrivare all’etichetta d’origine della pasta per evitare la chiusura delle aziende, ma anche il rischio di abbandono e desertificazione di una fetta consistente del territorio nazionale.
La situazione per la coltura piu’ diffusa in Italia è difficile - sottolinea la Coldiretti – sull’intero territorio nazionale con la riduzione delle semine che varia dal -11,6 % nel Nord-Est al -5,4% nel Centro mentre nel Sud e Isole si registra un -7,4% che desta molta preoccupazione se si considera che la coltivazione è concentrata prevalentemente nel meridione dove Puglia e Sicilia rappresentano da sole quasi la metà della produzione nazionale. Una situazione drammatica determinata dal crollo dei prezzi pagati agli agricoltori che nella campagna 2016 sono praticamente dimezzati per effetto delle speculazioni e della concorrenza sleale del grano importato dall’estero e poi utilizzato per fare pasta venduta come italiana.
Una realtà che - denuncia la Coldiretti - rischia di essere favorita dall'approvazione da parte dell'Europarlamento del Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement) con il Canada che rappresenta il primo esportatore di grano duro in Italia. Un accordo che dovrà essere ratificato dal Parlamento nazionale contro il quale - precisa la Coldiretti - rischia di scatenarsi una nuova guerra del grano.
“In pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Da qui la necessità - continua Coldiretti - di accelerare sul percorso di ratifica ed entrata in vigore dell’etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta. Lo schema di decreto, frutto della battaglia del grano lanciata da Coldiretti e condiviso dai Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, è stato inviato alla Commissione Europea a Bruxelles. L’obiettivo comune deve essere – evidenzia Moncalvo - quello di lavorare per una veloce approvazione poiché solo in questo modo sarà possibile smascherare l’inganno del prodotto estero spacciato per italiano in una situazione in cui un pacco di pasta su tre contiene grano straniero senza che i consumatori possano saperlo, valorizzando il prodotto nazionale e nvertendo la tendenza già a partire dalla prossima campagna di semina.

L’Italia è il principale produttore europeo e secondo mondiale di grano duro, destinato alla pasta con 5,1 milioni di tonnellate su una superficie coltivata pari a circa 1,4 milioni di ettari che si concentra nell’Italia meridionale, soprattutto in Puglia e Sicilia che da sole rappresentano il 41% della produzione nazionale, seguite dalle Marche. Nonostante ciò sono ben 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall’estero in un anno, con un aumento del 2,3% nei primi dieci mesi del 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015, senza che questo venga reso noto ai consumatori in etichetta. Nonostante ciò sono ben 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall’estero in un anno senza che questo venga reso noto ai consumatori in etichetta.






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venerdì 24 febbraio 2017

Il consumo di gas nei settori industriale ed elettrico a Gennaio

E' interessante verificare due indicatori indiretti dello stato di salute della nostra economia quali possono essere i settori industriale ed elettrico dal punto di vista dei consumi di gas. Qualche giorno fa abbiamo visto i dati (provvisori) del consumo complessivo del gas nel mese Gennaio con i dati pubblicati dalla Snam, notando che si è avuta una crescita del straordinaria del 21,8%.
Adesso controlliamo l'andamento del consumo nel settore industriale e in quello termoelettrico con i grafici che riassumono i consumi negli anni solari degli ultimi 12 anni e i grafici con la sommatoria dei dodici mesi precedenti.
I numeri sono il nostro punto di partenza e i grafici da noi realizzati ci aiuteranno a vedere e capire quale sia il progredire dei consumi nei due settori che insieme ad altri indicano una ripresa o una contrazione della crescita economica e produttiva. Le cifre sono quelle pubblicate dalla Snam (provvisorie negli ultimi due mesi) mentre le altre sono quelle definitive pubblicate dal Ministero.



I nostri grafici

Il settore industriale

 Nel settore industriale si è consumato il 10,4% in più del corrispondente mese del 2016, circa 1.273 milioni di metri cubi (dati provvisori) contro i 1.153 (dati definitivi) milioni di metri cubi del 2016.

   

Il corrispondente grafico che traccia i consumi sommando i precedenti 12 mesi rispetto al mese di rilevamento. C'è poco da dire. Da metà dell'anno passato si vede una risalita nei primi mesi del 2016, con un'alternanza di periodi brevi di discesa e risalita ma da considerare fluttuanti nella norma dal giugno del 2010.

Il settore termoelettrico

Il consumo per la generazione di energia elettrica sale del 24,6% rispetto allo stesso mese del 2016, assestandosi nella zona alta degli ultimi 13 anni. Si sono consumati circa 2.349 milioni di metri cubi (dati provvisori) contro i 2.125,7 milioni di metri cubi dello stesso mese del 2016 (dati definitivi). Negli ultimi 3/4 mesi abbiamo avuto incrementi dei consumi che vanno dal 20 al 33 %, il perchè lo abbiamo spiegato in un post precedente quindi già sappiamo che non è un segnale totalmente positivo per la nostra economia ovvero non si è prodotto energia elettrica con le turbogas per un incremento della nostra produttività nazionale bensì per una necessità della Francia, causa chiusura di una dozzina di centrali nucleari per 'revisioni' periodiche o forzose, e che esportiamo.




Si evidenzia, nel grafico sottostante, la risalita dei consumi dal gennaio 2015 ad oggi prendendo in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti.



Continueremo nel futuro a seguire gli altri indicatori della salute della nostra economia attraverso i consumi. 





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giovedì 23 febbraio 2017

Prato si aggiunge alle città che hanno colonnine di ricarica per veicoli elettrici

La prima colonnina di ricarica per veicoli elettrici a uso pubblico  è stata inaugurata alla metà di Dicembre dello scorso anno in via Panziera a Prato  nel parcheggio antistante la sede azienla sede di una multiutility toscana nel contesto di un progetto aziendale sulla mobilità elettrica che prevede altre 4 stazioni di ricarica nel Comune di Prato. Ulteriori installazioni sono previste nei prossimi mesi anche a Bibbiena (AR) e Siena.
A questa prima faranno seguito a breve altre 4 colonnine: in viale Galilei, adiacente al noleggio bici, in Piazza Macelli davanti a Officina Giovani, nel parcheggio di via Arcivescovo Martini e in piazza Mercatale. 
Prossimamente altre installazioni riguarderanno Bibbiena (AR), dove saranno a breve installate 2 colonnine, e il Comune di Siena, come da  progetto.
Per ricaricare il veicolo, è necessario avere solo uno smartphone e una carta di credito, utilizzando la APP realizzata dall'azienda, gratuita,  disponibile per iOS e Android, consentirà anche la ricerca delle stazioni di ricarica su una mappa interattiva, l’attivazione e la gestione della ricarica e il pagamento.
Ogni stazione di ricarica è dotata di 2 prese di tipo 2 Mennekes a 22 kW (ricarica accelerata) è disponibile anche un hot spot wi-fi in modo che il cliente si possa collegare alla rete della stazione, scaricare la APP “e-ricaricati”, registrarsi ed effettuare la ricarica. Non è necessario essere cliente della multiutility. Gli utilizzatori del servizio potranno contare sulla garanzia di due posti auto riservati ai mezzi elettrici. Per lanciare il nuovo servizio, fino al 15 marzo 2017, la ricarica sarà gratuita. 

Dai dati ACI della Toscana, sono state 200 le nuove immatricolazioni nel 2015 di mezzi puramente elettrici. In tutta la regione sono 437 i veicoli elettrici circolanti su oltre 2,4 milioni totali. Se i numeri delle auto elettriche sono ancora limitati, forte è la propensione degli italiani verso la mobilità elettrica.
Secondo il primo rapporto nazionale sulla mobilità sostenibile, realizzato da Lorien Consulting in collaborazione con La Nuova Ecologia, un italiano su cinque si affida alla sharing mobility e uno su tre è propenso all’uso dell’auto elettrica. Dal sondaggio risulta che cresce la propensione nei confronti dell’auto elettrica, considerata la forma di alimentazione più sostenibile (33%). Gli italiani si dichiarano decisamente favorevoli (72%) a estendere all’Europa e all’Italia la proposta olandese di vietare la vendita delle auto a benzina o diesel entro il 2025. Il 23% lo è addirittura “molto”. Il 78% afferma di essere disponibile a spendere l’11% in più per un’auto elettrica rispetto a un’auto inquinante. C’è poi un 32% disposto a spendere ancora di più. Il 73% pensa che un costo inferiore della ricarica o incentivi fiscali potrebbero aiutare nell’acquisto dell’auto elettrica. Per il 65% aiuterebbe anche facilitare il rifornimento, con punti di ricarica diffusi e la possibilità di ricaricare la propria auto da casa.

Fonte: Estra
Fonte: notiziediprato.it






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mercoledì 22 febbraio 2017

Il Ceta è regalo a lobby industriali

Qualche giorno fa, esattamente il 16 Febbraio, il Parlamento europeo  ha approvato il Ceta, l'accordo commerciale Ue-Canada, voluto fortemente dai Paesi delle due sponde dell'Atlantico ma molto contestato dalle associazioni fra le quali Greenpeace con manifestazioni fuori del palazzo dell'Europarlamento. Al di là del fatto che con l'accordo si dichiara il libero scambio di merci senza dazi e la protezione del nome dei prodotti Dop e Igp, alcune associazioni ritengono che sia deleterio e illiberale il fatto che nell'accordo vi siano presenti alcune clausole che consentono di fare causa a uno Stato davanti a un arbitrato internazionale nel caso in cui un investitore ritenga di essere stato ingiustamente danneggiato. Si dà cioè dare la possibilità alle società private di fare causa ai singoli stati, con tutti i pericoli che provengono dalle multinazionali più interessate ai loro affari che, per esempio, alla salute dei cittadini. In sintesi, il pericolo dichiarato da alcune associazioni, viene dal fatto che d'ora in poi un singolo Stato non potrà legiferare per proteggere i propri cittadini. L'accordo, passato indenne con l'approvazione del Parlamento europeo dovrà essere ratificato dai Parlamenti dei singoli Stati europei, ma con nessuna possibilità di sovvertire l'esito in quanto l'approvazione di Strasburgo è potuta avvenire solo grazie all'assenso dei rappresentanti dei vari Stati all'unanimità, se un solo stato si fosse opposto tutto si sarebbe bloccato.
Il punto di vista della Coldiretti è qui sotto descritto nel loro comunicato.

Un grande regalo alle grandi lobby industriali che nell’alimentare puntano all’omologazione e al livellamento verso il basso della qualità. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare l’impatto dell’approvazione da parte dell'Europarlamento del Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreementr) con il Canada. Nei trattati - sottolinea Moncalvo - va riservata all’agroalimentare una specificità che tuteli la distintività della produzione e possa garantire la tutela della salute, la protezione dell’ambiente e della libertà di scelta dei consumatori. Solo per fare un esempio - continua Moncalvo - i produttori canadesi potranno utilizzare il termine Parmesan, ma anche produrre e vendere Gorgonzola, Asiago e Fontina, mantenendo una situazione di ambiguità che rende difficile ai consumatori distinguere il prodotto originale ottenuto nel rispetto di un preciso disciplinare di produzione dall'imitazione di bassa qualità. Ma soprattutto si crea una concorrenza sleale nei confronti del vero Made in Italy in cui perde l’agricoltura italiana che - conclude Moncalvo - ha fondato sulla d istintività e sulla qualità la propria capacità di competere.


Aggiornamento
100 parlamentari francesi hanno intentato un'azione legale alla più alta autorità costituzionale francese sostenendo che CETA erodere la sovranità del paese.
In particolare essi sostengono che il sistema delle controversie Inter State (ISDS), con la quale le società possono citare in giudizio i governi europei, è incompatibile con il diritto francese.

Qui l'articolo del Daily Express.



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martedì 21 febbraio 2017

Il consumo di carburanti per autotrazione, benzina, gasolio, gpl a Gennaio 2017


Come abbiamo visto l'altro giorno con il Comunicato stampa dell'Unione Petrolifera il consumo di petrolio è aumentato del 2% nel primo mese dell'anno nuovo.

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di gennaio è risultata pari a circa 2,3 milioni di tonnellate, di cui 0,5 milioni di benzina e 1,8 milioni di gasolio, con un incremento dello 0,5% (+12.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2016.

I prodotti autotrazione, con due giorni di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un decremento del 2,7% (-15.000 tonnellate) rispetto a gennaio 2016, mentre il gasolio autotrazione un incremento dell’1,6% (+27.000 tonnellate).







Il consumo dei carburanti per autotrazione

Vediamo i grafici da noi realizzati suddivisi per anno solare a partire dal 2007.

Il consumo della benzina a Gennao è irrimediabilmente al livello più basso degli ultimi 11 anni presi in considerazione.



... mentre il consumo di gasolio  è posizionato in fondo alla scala disperso tra gli ultimi anni.



Qui sotto vediamo l'andamento dei mesi negli anni solari per il gasolio più la benzina. Dire che è al penultimo posto è del tutto evidente, più in alto solo al Gennaio dell'anno passato.



Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando gli ultimi 12 mesi includendo il mese di riferimento. Non fanno altro che confermare quanto detto sopra.

Per la benzina conferma la caduta...



... il gasolio ingobbisce e decresce...



.. mentre il grafico della benzina + gasolio delinea non più una curva in direzione della discesa.



Diamo un'occhiata anche al consumo del gpl da trazione essendo anch'esso un derivato del petrolio, sale leggermente, costantemente, di poco considerando che rappresenta 136 mila tonnellate il consumo di Gennaio contro le 554 mila tonnellate della benzina e le 1.756 mila tonnellate del Gasolio.






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lunedì 20 febbraio 2017

Le immatricolazioni delle auto elettriche e ibride negli Stati Uniti a Gennaio 2017

In crescita il mercato delle auto elettriche e ibride negli USA anche per il mese di Gennaio. Crescono le immatricolazioni delle ibride a percorrenza estesa e quelle alimentate dalle sole batterie, mentre diminuiscono le ibride tradizionali, come è facile vedere sotto con i nostri grafici.

I numeri pubblicati dalla EDTA, l'Associazione statunitense dei veicoli elettrici sono precisi e chiariscono meglio l'andamento mese per mese con il trascorrere degli anni solari.

Aggiungiamo che nel primo mese del 2017 si è rafforzato il rapporto tra le immatricolazioni delle auto elettriche e ibride rispetto al mercato totale con il 2,92%, superiore a quello del mese precedente ma ancora lontano al 3,95 dell'Agosto del 2011. Numeri più rilevanti se confrontati con le immatricolazioni italiane ma abbastanza vicini nelle percentuali di introduzione totale grazie soprattutto alla grande favore che gli acquirenti riservano alle auto ibride abbandonando le auto a metano  toccando il 2,8%.

I nostri grafici

Ricordiamo che negli USA si utilizza una classificazione ben precisa in base alle caratteristiche tecniche dei veicoli elettrici suddividendo le auto che hanno un motore elettrico di trazione da quelle che abbinano un motore termico ad uno di supporto parziale o alternativo. Ecco i dati ufficiali relativi al mese di Ottobre secondo le categorie ben precise: le auto elettriche pure, le elettriche a percorrenza estesa e le auto ibride.

Seguono qui i nostri grafici esplicativi suddivisi per categorie delle auto elettriche secondo gli anni solari a partire dal 2010 fino ad oggi considerando le immatricolazioni mensili.

Sono state vendute e quindi immatricolate negli USA a Gennaio 2017:

22584 auto ibride (HEV)



5687 auto a percorrenza estesa (EREV)



5398 auto elettriche pure a batteria (BEV)




per un totale, relativamente al mese di Gennaio, di 33796 auto elettriche tra EREV e BEV




La progressione mensile dal Gennaio 2010 .





In leggera salita è l'introduzione delle auto elettriche/ibride col 2,92 (2,90% nel mese precedente) su 1.157.424 auto immatricolate nel primo mese del 2017.





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sabato 18 febbraio 2017

Commercio con l’estero e prezzi all’import dei prodotti industriali a Dicembre

A dicembre 2016, rispetto al mese precedente, si registra una crescita sia dell'export (+2,3%) sia dell'import (+2,5%). L'avanzo commerciale è pari a 5,8 miliardi (+5,6 miliardi a dicembre 2015).

L'aumento congiunturale dell'export coinvolge entrambe le principali aree di sbocco, con un incremento delle vendite maggiore verso i paesi extra Ue (+2,5%) rispetto all'area Ue (+2,1%).

Rispetto al trimestre precedente, negli ultimi tre mesi dell'anno si rileva una dinamica positiva per entrambi i flussi (+2,4% per l'export e +3,6% per l'import). Le vendite di tutti i principali raggruppamenti di industrie sono in espansione, in particolare per i prodotti energetici (+20,6%) e per i beni di consumo non durevoli (+2,9%).

Nei confronti dello stesso mese dell'anno precedente, a dicembre 2016 crescono sia l'export (+5,7%) sia l'import (+6,1%). Le variazioni tendenziali risultano pari a +8,5% per l'export e +10,0% per l'import se corrette per i giorni lavorativi.

Nel corso dell'anno 2016 le esportazioni sono in crescita (+1,1% in valore e +1,2% in volume) mentre le importazioni registrano una diminuzione (-1,4%) in valore e un aumento (+3,1%) in volume. L'espansione dell'export è da ascrivere esclusivamente ai paesi dell'area Ue (+3,0%); la flessione del valore delle importazioni (-1,4%) al netto dell'energia risulta in aumento (+1,5%). L'avanzo commerciale raggiunge i 51,6 miliardi (+78,0 miliardi al netto dell'energia).

Nel 2016, i mercati più dinamici all'export sono Giappone (+9,6%), Cina e Repubblica ceca (+6,4% entrambe), Spagna (+6,1%) e Germania (+3,8%). Si segnala la forte crescita nell'anno delle vendite all'estero di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+6,8%), autoveicoli (+6,3%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+4,6%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,2%).

Nel 2016, gli acquisti dalla Russia (-26,3%), così come quelli di gas naturale e di petrolio greggio (rispettivamente -28,5% e -20,4%), sono risultati in forte calo.

Nel mese di dicembre 2016 l'indice dei prezzi all'importazione dei prodotti industriali aumenta dello 0,5% rispetto al mese precedente e dell'1,6% nei confronti di dicembre 2015.

L'incremento dei prezzi all'importazione dipende principalmente dalle dinamiche del comparto energetico, al netto del quale l'indice registra un più contenuto aumento (+0,1%) rispetto al mese precedente e una diminuzione dello 0,2% in termini tendenziali.

Comunicato Istat del 16 Febbraio 2017


 I nostri grafici







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venerdì 17 febbraio 2017

Comunicato consumi petroliferi a Gennaio 2017 +2 %

Stando a dati ancora provvisori, nel mese di gennaio 2017 i consumi petroliferi italiani sono ammontati a circa 4,7 milioni di tonnellate, con un incremento pari al 2% (+92.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2016.

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di gennaio è risultata pari a circa 2,3 milioni di tonnellate, di cui 0,5 milioni di benzina e 1,8 milioni di gasolio, con un incremento dello 0,5% (+12.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2016.

I prodotti autotrazione, con due giorni di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un decremento del 2,7% (-15.000 tonnellate) rispetto a gennaio 2016, mentre il gasolio autotrazione un incremento dell’1,6% (+27.000 tonnellate).

Le vendite sulla rete di benzina e gasolio nel mese di gennaio hanno segnato, rispettivamente, un decremento del 2,2% e un incremento del 2,9%.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate del 10,1%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 54,8% del totale (era il 56% nel gennaio 2016), mentre quelle di benzina il 34%.

Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato, sale il peso delle ibride al 2,7% e del gpl al 6,6%; stabile quello delle elettriche allo 0,1%, mentre scende il metano all’1,8%.


Comunicato stampa Unione Petrolifera del 15 Febbraio 2017 


 I nostri grafici 

Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico riguardanti il consumo di petrolio. Dedicheremo a parte un post sul consumo dei carburanti nei prossimo giorni.

Il petrolio

Il grafico con i consumi di petrolio per anno solare. Il consumo sale del 2,0 % rispetto allo scorso anno ma rimane ai livelli più bassi degli ultimi 12 anni presi in considerazione.




Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006.



Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire dal dicembre 2006. Dopo una risalita partita all'inizio del 2012 e una stabilizzazione a partire dai mesi del 2016.


Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. La curva tende a scendere.


Prossimamente osserveremo graficamente il consumo dei carburanti.


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giovedì 16 febbraio 2017

Presto batterie al grafene su un'auto elettrica

Presto vedremo le batterie al grafene su un'auto elettrica. Presto significa che la macchina con le batterie al grafene sarà presentata in anteprima al prossimo Autosalone di Ginevra in programma dal 9 al 19 Marzo prossimo.

E' un'auto elettrica progettata da Pininfarina e in fase di completamento presso l'azienda cinese Hybrid Kinetic Group (HK Motors di Hong Kong), una berlina di lusso H600.

Naturalmente le specifiche tecniche e la percorrenza sono ancora segretate, ma si ritiene che la batteria al grafene dovrebbe avere densità di energia 50-100 volte la densità di potenza delle batterie agli ioni di litio e 5-10 volte la densità di energia. Ipotizzabili quindi  dai  800 ai 2.000 Wh/kg il che si traduce, quasi automaticamente, ad una diminuzione di volume di 5/10 volte il pacco batterie corrispondente e una capacità di 5/10 volte inferiore a parità di peso, o, detto in altro modo, con lo stesso peso del pacco riusciremo a percorrere 5/10 volte più chilometri.
Probabile struttura ed estetica:





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