Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


domenica 2 maggio 2010

Quando il tram è inutile

Quando il tram è inutile lo si capisce al volo ma ci si deve sbattere la testa e il portafoglio. Probabilmente è quello che è accaduto a Parma.

Lo si legge in questo articolo dal titolo: "La triste storia della metro di Parma".

Gli sprechi di spesa pubblica non sono solo a sud. Questo è il racconto di un progetto infrastrutturale naufragato del nulla. Naturalmente, a spese nostre.

Parma è una città pianeggiante, mediamente estesa, con circa 170 mila abitanti. Certo non una metropoli. Il progetto approvato prevede due linee. La linea A, che deve collegare da nord a sud il casello autostradale al campus universitario e la linea C, che collega la stazione ferroviaria all’aeroporto e alla fiera. Costo complessivo 306,8 milioni di euro, costi di gestione a regime stimati in 15 milioni di euro annui, metà finanziati con i risparmi per i tagli al trasporto pubblico, il resto con aumenti tariffari. .... L’epilogo è storia di oggi: come annuncia la Gazzetta di Parma, il Cipe ritira il finanziamento. Fine della storia. Tutto bene, quindi. Si è evitato un grave spreco di denaro pubblico. Mica vero, come è spiegato qui su Lavoce.info: i costi di questa operazione, conclusasi con un assoluto “nulla”, sono elevati. Perchè “la società Metro Parma ha operato per alcuni anni per mettere insieme il progetto. La progettazione è stata rivista diverse volte, per soddisfare i rilievi tecnici avanzati dal Cipe e per risolvere l’interferenza con le Ferrovie dello Stato”. Dai bilanci di Metro Parma, “risultano costi complessivi di circa 12 milioni (costi di progettazione e stipendi di chi ha diretto questa impresa)”. L’Ati, e in particolare la sua componente più vocale, la Pizzarotti, “dichiara che tra Metro Parma e questa impresa in realtà i costi già sostenuti ammonterebbero a circa 26 milioni, tra progettazione, assunzione di personale, acquisto e/o noleggio di macchinari, anticipazioni finanziarie e altro”. Senza contare che va considerato l’indennizzo che chi si è aggiudicato l’appalto intende chiedere: “ applicando parametri normali si potrebbe giungere ad altri 30 milioni”. Insomma, paga come al solito – Pantalone.

Prima di far saltare sulla sedia qualche lettore distratto al grido di attentato all'ambiente o ancor di peggio avverto che ho espresso più volte in questo blog quella che è la mia idea di trasporto pubblico razionale, economico, funzionale, realizzabile in breve tempo. Grazie alle linee di filobus. Per verificare le ragioni di questa mia prerenza è sufficiente cliccare sulla label "tramfilobus".

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6 commenti:

Giambo ha detto...

La linea di Parma era in larga parte sotterranea, non ha nulla a che vedere con le moderne tranvie di superfice che limitano lo spazio al traffico privato e riqualificano l'ambiente urbano.
Anche io ero contrario a quest'opera e lo avevo già scritto in questo blog, come del resto sono contrario all'analoga opera pensata per Bologna.
L'idea di andare sottoterra è sbagliata, a Parma serviva una tranvia di superfice asservita da linee di filobus, come si dice anche nell'articolo che hai citato.

Massimo J. De Carlo ha detto...

L'importante è far capire che più importante è risolvere il problema del trasporto pubblico urbano cercando delle soluzioni equilibrate ed adatte a risolvere il problema. Non fissiamo il nostro pensiero ad un unico concetto che tutto il trasporto pubblico possa essere risolto col tram. Anzi, molto spesso è uno spreco inutile, esistendo altre modalità più funzionali, flessibili, economiche e soprattutto più adatte: i filobus.

Giambo ha detto...

Beh, però tu, per tirare acqua al tuo mulino, tralasci parecchi particolari importanti. In questo caso ti sei "dimenticato" di dire che questa era più una metro che un tram!
Probabilmente non ti è andato giù il tram di Firenze, però questa tua avversione proprio non la capisco.
Sei come me contro i motori termici e l'inquinamento, non credi che la guerra sia meglio farla solo contro questi e il petrolio piuttosto che accanirti anche contro un mezzo di trasporto elettrico?

Massimo J. De Carlo ha detto...

Nessun mulino e nessuna acqua da tirare, piuttosto mettere in evidenza che i mezzi per realizzare delle linee di mobilità pubblica devono essere ragionevoli ed efficienti. non possono convivere sullo stesso spazio il traffico privato e quello pubblico, quindi realizzare una linea sotterranea di tram (non l'ho inventato io) significa soggiacere a una logica sbagliata ed elettoralistica. Sappiamo o no che siamo nel mezzo di una crisi energetica e quindi economica? se vogliamo risolvere il problema del traffico e contemporaneamente quello dell'inquinamento si deve fare ricorso al filobus perchè è il più economico in assoluto nel 90% dei casi. Giambo, ricorderai che sono favorevole alla linea 2 tranviaria di Firenze , ma contrario alla linea 1, quindi non è una avversione ma semplicemente la constatazione che il tram va inserito solo dove e quando serve, senza sprechi e non certo a scapito del decoro cittadino.

Anonimo ha detto...

Non convincente. Attaccare i tram è l'equivalente dell'attacco all'AV / AC su scala più vasta.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Anonimo, manca di motivazione la tua asserzione. Non si capisce cosa vuoi dire. Puoi spiegarti?