Lo sviluppo dei veicoli elettrici ricaricabili da rete (sia all-electric che ibridi plug-in) sta conoscendo un punto di svolta finalmente riconosciuto a livello globale, con un potenziale di sviluppo di massa che consente di pianificare interventi applicativi. Sulla base di questo assunto l’Autorità italiana afferma che lo sviluppo della mobilità elettrica richiede la possibilità di effettuare le operazioni di ricarica delle batterie dei veicoli elettrici sia in luoghi privati (infrastruttura di ricarica privata) sia presso infrastrutture di ricarica a pagamento aperte al pubblico ad accesso non riservato (infrastrutture di ricarica pubblica). Le infrastrutture di ricarica privata sono localizzate in luoghi ad accesso riservato (quali garage o parcheggi privati), mentre le infrastrutture di ricarica pubblica possono essere localizzate sia in luoghi privati, anche presidiati (in questo caso assumono la funzione di stazioni di rifornimento, eventualmente attrezzate con più punti di rifornimento e con sistemi di accumulo dell’energia), sia su suolo pubblico a libera disposizione degli utenti, dietro corrispettivo per l’accesso al servizio e l’energia. Entrambe le tipologie di infrastruttura, affinché possano assolvere la propria funzione in modo efficace, necessitano di una adeguata diffusione sul territorio a partire dalle aree urbane.
Secondo l’Autorità italiana, la natura delle attività connesse alla realizzazione e alla gestione di una infrastruttura di ricarica pubblica di veicoli elettrici è tale per cui le sperimentazioni possono essere efficacemente condotte da una pluralità di soggetti industriali, ivi compreso il concessionario del servizio di distribuzione dell’energia elettrica, tenendo conto di standard industriali aperti e prevedendo l’impegno a conformarsi a standard funzionali europei o internazionali non appena questi entrino in vigore. Inoltre, la sperimentazione di modelli gestionali e di mercato alternativi deve avvenire nell’ambito di un limitato e predefinito periodo temporale e in un contesto di regole, da un lato, non discriminatorie tra i diversi soggetti che intendono affrontare il tema del servizio di ricarica pubblica dei veicoli elettrici, dall’altro, non ostative alle possibili soluzioni tecniche di cui le sperimentazioni dovrebbero fornire gli elementi utili alle future scelte.
L’Autorità italiana ritiene che i progetti pilota di realizzazione di infrastrutture pubbliche per la ricarica dei veicoli elettrici possano fornire all’Autorità stessa elementi utili per la futura eventuale definizione sia delle regole di funzionamento dell’operazione di ricarica sia degli eventuali criteri tariffari e della regolazione dei servizi di trasmissione e dispacciamento idonei ad accompagnare lo sviluppo e la diffusione su larga scala della mobilità elettrica sostenuta dalla filiera del settore elettrico.
Dopo la predisposizione dei provvedimenti per far partire i progetti pilota l’azione dell’Authority potrebbe estendersi ad altri ambiti e ulteriori revisioni della regolazione dovranno essere valutate, anche con riferimento ai meccanismi di mercato, alla regolazione del servizio di dispacciamento dell’energia e all’evoluzione del quadro normativo nazionale e comunitario individuando soluzioni sperimentali transitorie per la regolazione del settlement del servizio di dispacciamento per i punti di ricarica pubblica.
I provvedimenti che verranno adottati saranno fondati sui medesimi principi generali alla base del sistema tariffario vigente per le essential facilities (trasmissione, distribuzione e misura), regolato in Italia dall’Authority stessa e che particolare rilievo sarà attribuito all'orientamento ai costi delle tariffe, alla trasparenza dei criteri di allocazione dei costi, alla certezza della struttura tariffaria.
L’Autorità si è attivata perché ritiene che i benefici di natura energetica, sociale ed ambientale che sono connessi allo sviluppo della mobilità elettrica siano tali da rendere opportuno prevedere che ai progetti pilota possano essere applicate disposizioni speciali e transitorie finalizzate al miglior esito delle sperimentazioni stesse e alla loro adeguata diffusione sul territorio nazionale italiano e che queste disposizioni speciali e transitorie debbano trovare applicazione esclusivamente nell’ambito di dette sperimentazioni e che non possano in alcun caso costituire regole di validità generale per il futuro mercato dei servizi di ricarica dei veicoli elettrici; in relazione alla trasparenza dei criteri di allocazione dei costi l’Autorità ritiene opportuno prevedere che il loro grado di "socializzazione" sia correlato al livello di informazioni rese pubblicamente disponibili dalla sperimentazione a beneficio della regolazione del sistema elettrico stesso. In relazione alla certezza della struttura tariffaria, l’Autorità ha scelto fin da ora di prevedere che il corrispettivo tariffario a copertura dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi di trasmissione, distribuzione e misura dell’energia elettrica, per le infrastrutture di ricarica pubblica dei veicoli elettrici, sia espresso in centesimi di euro/kWh, ovvero correlato all’energia prelevata.
L’Autorità, nella sua imminente azione di creazione delle regole per le sperimentazioni terrà conto dei principi generali alla base del sistema tariffario vigente e particolare rilievo sia attribuito alla non discriminazione tra soggetti proponenti (sia soggetti industriali non regolati, che imprese di distribuzione dell'energia), alla trasparenza dei criteri di allocazione dei costi, alla certezza della struttura tariffaria, alla correlazione tra il grado di socializzazione dei costi, al livello delle informazioni rese pubblicamente disponibili; alla minimizzazione degli oneri gestionali nei rapporti contrattuali dei vari soggetti attivi nella sperimentazione ai fini della concorrenzialità e diffusione del servizio di ricarica pubblica.
L’Autorità ai fini dell’acquisizione degli elementi conoscitivi utili per la formazione e l’adozione dei provvedimenti ha previsto, qualora sia ritenuto opportuno in relazione allo sviluppo del procedimento, l’acquisizione di elementi conoscitivi utili, di pubblicare documenti per la consultazione, di convocare audizioni per la consultazione dei soggetti e delle formazioni associative che ne rappresentano gli interessi.
Il procedimento appena avviato si concluderà entro il termine del 15 novembre 2010.
Il testo completo della:
Delibera ARG/elt 136/10 Avvio di procedimento per la formazione di provvedimenti in materia di disposizioni speciali per l’erogazione dei servizi di trasmissione, distribuzione e misura e del servizio di dispacciamento ai fini della sperimentazione di sistemi di ricarica pubblica dei veicoli elettrici L'AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS Nella riunione del 2 settembre 2010
Leggere anche:
- Delibera dell'AEEG in materia di ricarica dei veicoli elettrici in ambito domestico
4 commenti:
un soggetto pubblico che si attiva, manca ancora però l'atto principe. C'è una proposta in Parlamento proprio all'inizio... speriamo che tutti siano virtuosi.
Tema critico questo della eventuale, ipotetica regolamentazione speciale della tariffazione del kWh per ricarica domestica di veicoli elettrici. Basta farsi due conti per capire che i costi di gestione indicati nelle brochure dei veicoli che ci apprestiamo a desiderare sono basati su tariffe che non riguardano il mercato italiano. A 160Wh/km, una percorrenza di 30000km/annui fa 4800kWh/anno che, pur nell'ipotesi di contatore domestico dedicato, ti fanno schizzare nella fascia di consumo più elevata (>4400kWh/anno) dove il kWh costa due volte e mezza la fascia di consumo base (<1800kWh/anno). Lungi da me il criticare tale approccio in un paese come il ns dove l'efficienza e il disincentivo allo spreco sono una sana regola da decenni, ma in questo caso l'Autorità farebbe bene a derogare il criterio, per esempio contabilizzando i consumi notturni (in F2/F3, il momento più probabile di ricarica del veicolo) a tariffa base. Faccenda rischiosa d'altra parte nel ns paese di furbetti: molti ne approfitterebbero per attaccare il boiler elettrico sul contatore dedicato alla ricarica del veicolo...
La ricarica domestica è già regolata, è su quella in luogo non privato che AEEG ha avviato il procedimento. Staremo a vedere. Sono curioso, si potrà partecipare al procedimento (?)...
Mi pare che la questione della ricarica domestica sia stata chiarita prima dell'estate.
Per le furbate non c'è limite! l'unico limite è che deve non convenire attaccarci il boiler al contatore della pompa di calore o del veicolo elettrico. Un altro motivo per cui è stato previsto l'apposito contatore aggiuntivo è per evitare di far andare su gli scaglioni per i consumi domestici, perché finora era tranquillamente possibile ricaricare il veicolo con l'utenza di casa (dato che non c'è vincolo d'uso dell'energia, ma solo quantitativo ai fini fiscali). Se consumi come un'officina a casa, vuol dire che oltre a viverci fai altro e magari anche fiscalmente rilevante.
ciao
@ anonimo
Tutto chiaro, ma non vorrei che alla fine, mantenendo lo stesso criterio di tariffazione a scaglioni sul contatore domestico dedicato al BEV e/o alla pompa di calore, non ci convenga ricaricare il veicolo fuori casa!
Leggo infatti che - relativamente ai progetti pilota dei punti di ricarica pubblici - "... possano fornire all’Autorità stessa elementi utili per la futura eventuale definizione sia delle regole di funzionamento dell’operazione di ricarica sia degli eventuali criteri tariffari e della regolazione dei servizi di trasmissione e dispacciamento idonei ad accompagnare lo sviluppo e la diffusione su larga scala della mobilità elettrica sostenuta dalla filiera del settore elettrico".
In confronto a questo approccio strutturale, sano, rivolto ai punti di ricarica pubblici, la misura pre-estiva sul contatore dedicato al BEV+PdC sembra quantomeno conservativa!
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