L'ansa ha rilanciato una notizia appresa attraverso la rivista Wired secondo cui General Motors e l'americano Electric Power Research Institute portano avanti un progetto che vedrà lungo le strade (oltre ai distributori di benzina), all'interno di garage pubblici e grossi parcheggi anche di compagnie private anche quelli di energia elettrica per le auto. L 'istituto di ricerca provvederà a progettare colonnine che siano sicure con qualsiasi clima e non pericolose per i bambini. Il progetto si inquadra nella chiara volontà di vedere centinaia di migliaia di auto elettriche in pochi anni, preparando il terreno per l'elettrificazione delle auto, un processo inevitabile in futuro. Quello delle auto elettriche è' considerato il nuovo business anche nella Sylicon Valley, dove negli ultimi anni stanno nascendo diverse piccole compagnie che sviluppano i loro prototipi.
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Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.
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4 commenti:
In effetti le colonnine attuali hanno alcuni limiti:
- standardizzazione: mi ritrovo a dover girare con una collezione di adattatori per potermi attaccare agli almeno tre standard esistenti
- potenza: un'auto con batterie da 20 kWh ricaricabili, in linea di principio, in mezz'ora avrebbe bisogno di una presa da 40 kW. Ma le colonnine attuali ne forniscono al massimo 3. Una presa trifase mi sembra 10-15.
- protezione anti vandalismo
Sarebbe anche interessante (ma e' un altro "layer") standardizzare i meccanismi per l'addebito dell'energia consumata, e perché no, un meccanimso per poter fornire energia in rete dagli accumulatori, quando l'auto è parcheggiata, in una "intelligent grid".
Ho pescato questa notizia dalla rete :
Dal 2011 l’auto elettrica “di massa” anche in Portogallo
Renault e Nissan coinvolgono anche il Portogallo nel loro progetto di diffondere l’auto elettrica come prodotto di massa. Questa volta però lo fanno senza il consueto partner “A better place” guidato dall’israeliano Shai Agassi con il quale hanno avviato analoghi progetti in Israele e Danimarca.
A Lisbona il primo ministro portoghese José Socrates e il presidente e amministratore delegato di Nissan e Renault, Carlos Ghosn, hanno firmato il 9 luglio scorso un accordo per lo sviluppo a tutti i livelli dell’auto elettrica. Il progetto prevede per ora di studiare come realizzare adeguate infrastrutture per la ricarica, come creare le condizioni per rendere conveniente l’auto elettrica agli automobilisti portoghesi e come far conoscere e pubblicizzare i pregi di questa soluzione. Come in Israele e Danimarca, l’introduzione di veicoli elettrici di grande serie prenderebbe il via nel 2011. Renault-Nissan al momento prevede di realizzare auto elettriche “con le stesse prestazioni di un 1.6 a benzina” e con batterie al litio-ioni; sta anche studiando sistemi di sostituzione rapida delle batterie presso stazioni di servizio appositamente attrezzate. Il Portogallo, praticamente privo di risorse proprie in termini di combustibili fossili e tra i paesi europei più attivi nel campo della produzione di energia da fonti rinnovabili, ritiene, grazie all’auto elettrica, di poter ridurre nettamente le importazioni di petrolio.
Tutti si muovono, l'Italia no ...
Gianni, sono anni che propongo al comune di Firenze proprio quello che tu dici. Le colonnine con quelle funzioni ci sono già, ma il comune sonnecchia.
Credo che l'auto elettrica di massa arriverà prima in Italia che in Portogallo. Da quello che so è in arrivo tra pochi mesi una macchina elettrica a 2 posti con batterie al litio, autonomia di 150 km, velocità 65 km/h. il pieno costa 1 euro. il prezzo mi risulta sia intorno ai 9.000 euro. Alcuni modelli avranno il pannello solare sul tetto. Spero che i comuni si attrezzino con le colonnine per la ricarica sparse per le città e non solo nelle zone centrali.
Vincenzo
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