La nuova 500 della Fiat, prodotta a Tychi in Polonia, sarà un flop, forse il più grande flop della storia del settore automobilistico. E sarà ancora più triste per una città, Torino, che continua a subire una politica industriale ottocentesca che vede il mondo in funzione di un serbatoio di benzina, che fa sgommare le Ferrari durante l'inaugurazione dei giochi invernali, che riempie di auto galleggianti un moribondo e attonito fiume Po.
La nuova 500 è stata pensata per sfruttare il fascino che nell'immaginario collettivo ha ancora la vecchia 500. Ma tra quell'auto e questa non c'è nulla in comune, purtroppo. Perché la vecchia 500 era un'auto piccola, leggera, economica. La nuova 500 non è altro che un'auto come tante ma arrivata in ritardo: rotondeggiante come altre (come la Ford Ka, ad esempio, costruita nello stesso stabilimento polacco che produce la nuova 500), troppo grande e pesante per poter veramente ricordare, magari solo alla lontana, la vecchia 500, e costosa, molto costosa. Perché la gente dovrebbe spendere 21 milioni delle vecchie lire (10mila e 500 euro) o addirittura 40 milioni (una versione accessoriata può costare anche 19mila euro) quando oggi il mercato dell'usato offre moderne auto perfettamente funzionanti a 2 o 3 mila euro? E poi, se proprio vogliamo andare sul nuovo, conviene aspettare: sul mercato europeo sono in arrivo auto low cost di ottima qualità a qualche migliaio di euro.
Ma questo è il meno. Il difetto più grande della nuova 500 è che va a petrolio. Già, perché il petrolio si sta esaurendo e costerà sempre di più. Ha senso presentare una stufa come l'auto del futuro? In Italia e in Europa gli automobilisti fuggono dalla benzina, sempre di più acquistano auto con impianti a metano, a gpl (che nonostante sia un derivato del petrolio ha un prezzo nettamente inferiore della benzina), mentre i veri pionieri del settore, come Tesla Car (in joint venture con Google), investono nell'elettrico.
E quindi siamo alle solite. Tra tante TAV, Mose, rigassificatori, inceneritori, centrali nucleari, ci mancava solo la cerimonia da milioni di euro per il lancio mondiale di una stufa a petrolio. Peccato per la Fiat, che ha perso l'ennesima occasione per inforcare un bel paio d'occhiali e guardare al futuro. Per vedere che magari la nuova 500 esisteva già da qualche mese, per opera di un gruppo di normali cittadini italiani, Ugo Bardi, Pietro Cambi, Massimo de Carlo, Corrado Petri, che hanno montato un motore elettrico su una vecchia 500 (nella foto) e sono riusciti a farsela omologare. Risultato? Velocità massima di 90 km/h (ideale sia per la città sia per salvare migliaia di vite umane), ripresa eccezionale superiore alle auto a benzina, si ricarica a casa nella presa elettrica, e con 1 euro fa 100 km. Con l'avveniristica auto sabauda, con 1,3 euro compri un litro di benzina e fai 20 chilometri. Questa sarebbe la "nuova 500"?
Possiamo consolarci sapendo che al Salone di Tokyo, in ottobre, debutterà la versione Abarth da 135 Cv? Possiamo solo chiederci: quanti genitori piangeranno i loro figli? Un'ultima osservazione, quella sulla equidistanza. La politica dovrebbe tenersi equidistante da tutti gli operatori economici, imprenditori, industriali. I politici facciano i politici, gli industriali gli industriali. E' per questo che la presenza del mondo politico alla festa aziendale sul Po (Prodi, Rutelli e Chiamparino solo per fare qualche nome) suona totalmente scandalosa, perfino illegale. Il fatto è che non si è ancora determinato se si tratti di favoreggiamento o di circonvenzione d'incapace.
L'articolo si legge in liberazione.it
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Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.
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9 commenti:
bravi.....non smettete di dare queste notizie...c'è bisogno di gente come voi che non si limita a chiaccherare.
Molta gente ( compreso me)sarebbe d'accordo sull'elettrico il fotovoltaico le biomasse aereogeneratori ecc. ecc.
purtroppo tutto si spegne nel momento di agire.....e secondo me su grande scala la colpa e dei media...giornali...i gossip,sky e le corporation,
fanno tutto per ridurci a dei polli in un pollaio.....e legarci a quelle abitudini che portano a loro soldi e noi polli da batteria (non al litio ma di ferro).
Non so per quale strana legge.....ma c'è la tendenza a scegliere sempre la soluzione peggiore......e agire solo quando ormai è troppo tardi o quasi, lo vedo nella mia famiglia....nel mio comune...e negli occhi della gente che incontro, ci riempiamo la testa di minchiate che non servono...e non badiamo all essenziale.
Scusate lo sfogo, e gli eventuali errori di grammatica.
Beppino - siena-
Ottimo articolo, da diffondere a tutti, perchè su La Stampa non sarà mai pubblicato ...
Sarebbe utile che venissero date notizie più precise ed eventuali contatti con il gruppo che ha fatto il lavoro sulla "vecchia" (ma in effetti nuovissima) cinquecento.
Ci sarà qualche azienda interessata a vendere queste trasformazioni?
Ottimo articolo!
In merito alla 500 elettrica mi piacerebbe che Mondo Elettrico si occupasse di più del fronte batterie litio-polimeri, magari svelando qualche spunto tecnico in più. Tipo sarebbe interessante capire dettagli come il costo di produzione, gli eventuali motivi che ne ostacolano la diffusione eccetera. In modo che la gente non pensi che ste cose vengano dalla luna.
Grazie ad anonimo e agli altri.
dan, appena possibile diffonderemo informazioni a profusione sulla componentistica della 500 perchè è nostra intenzione realizzare tante 500 convertite in elettriche. E' nata per questo una associazione che si chiama EuroZEV che ha una sua mailing list.
angelo, qui nel blog abbiamo dato varie informazioni sulle batterie al litio, cerca cliccando sulla 'label' batterie.
saluti a tutti
A me questo articolo non piace proprio,
mi va invece bene il messaggio di fondo e soprattutto
mi piace moltissimo il lavoro che avete
fatto sulla conversione della vecchia Cinquecento.
Partiamo da quest'ultima: sono dispiaciuto che
non abbia la visibilità che merita, non si può
pretendere troppo dai giornalisti, ho motivo
di credere che siano più ignoranti e conformisti
che non venduti a qualche petroliere.
Neanche la politica è di aiuto, i politici
sono tutti in vendita (credo che ce ne siano
di onesti, ma solo perché non hanno
ancora trovato un'offerta) e non incentiveranno
questa conversione ed invece
lasceranno circolare la Cinquecento originale
come auto storica, per quanto non catalizzata.
Infine gli utenti, non migliori di politici e giornalisti,
molti "cinquecentisti" sono entusiasti di
possedere un'auto in cui la manutenzione sia alla
portata di tutti e invece non prendono nemmeno
in considerazione un propulsore che non conoscono,
in realtà quasi sempre non sanno nulla neanche
dei motori termici ma si esaltano a cambiare le candele e fare la
doppietta, si sentono piloti senza neanche saper
fare una curva come si deve.
La Cinquecento nuova non sarà un flop,
è rifinita e comoda come piace agli utenti,
è potente come piace agli utenti,
va oltre i 90 km/h e se questo non vi piace,
pazienza, ma anche di questo ne parlate come di un peccato mortale.
E'proprio il tono sprezzante dell'articolo che non mi piace,
state parlando di cose tecniche, ma sembrate
estremisti politici o religiosi.
Avete convertito una macchina bella e romantica
ma non vi giova tirare fango su un'altra macchina comunque
riuscita, sembrate lividi di invidia.
Io ho tentato di dedicare la mia vita professionale
alla trazione elettrica, ma non è stato possibile
forse per colpa dei petrolieri, forse secondo me
per una miopia industriale anche sensata in quanto riflette
la miopia della clientela.
Dovrei quindi unirmi a voi,
(magari vi potrei fare il firmware di
un controllo vettoriale bello performante per un motore AC...)
eppure il vostro tono che trovo, ripeto, troppo fanatico
mi urta terribilmente,
non è così che si può diffondere la cultura
della trazione elettrica, al massimo si
forma una tifoseria o un gruppo politico extraparlamentare.
Magari rispecchiate anche voi il vostro
lettore di riferimento, arrabbiatissimo
e "verde" senza compromessi.
Ce ne sono parecchi, ma non sono
maggioranza.
Spero di essere stato critico, ma costruttivo.
Buon lavoro col cinquino!
Andrea
Andrea, Sono l'"ideatore" del cinquino elettrico e dell'associazione Eurozev: l'articolo NON l'abbiamo scritto noi di Eurozev ma un giornalista di Liberazione!!
Non siamo settari e non siamo fanatici, anzi!
Il tuo aiuto ci sarebbe ESTREMAMENTE UTILE, se vuoi scrivimi due righe e ti mandero qualche cosa che ABBIAMO SCRITTO noi, almeno potrai inquadrarci meglio.
Per quanto riguarda non rispecchio ( dovrei dire aime') nessun lettore di riferimento anche se credo che il futuro della mobilita' sara' elettrico e che il primo passo verso quella direzione si faccia convertendo veicoli gia' esistenti e non realizzando prototipi stellari dai costi, appunto, astronomici con questo dimostrando che si potra' fare, certo ma...in un lontano futuro...chissa', quando le celle a combustibile ...etc.etc etc.
Si puo' fare, si dovrebbe fare e si dovrebbe fare ora, subito.
Questo e' in sintesi il messaggio.
Nessuna preclusoine con la FIAT, anzi ho qualche contatto in corso.
Pietro C.
per contatti: Eurozevchiocciolinoitaliasostenibile.org
Scusa, Andrea, ti sento vicinissimo quando parli di controlli vettoriali ma non ho capito quella terza persona plurale che hai lasciato cadere diverse volte. Io ho partecipato un pochino alla nascita del cinquino, insieme a persone molto diverse tra loro e comunque poco rispondenti alla tua descizione, fidati. Il giornalista che ha scritto quell'articolo, di cui non conosciamo neanche la faccia, ha evidentemente interpretato i fatti secondo la propria legittima, ma strabordante, passione politica ed è comunque riuscito a meritare elogi anche da parte di personaggi autorevoli nel settore, come Leonardo Libero, che politicamente gaurdano decisamente altrove.
Concludo dicendoti che noi del cinquino non invidiamo nessuno, anzi dovevamo essere presenti a Torino il 4 luglio per far sentire la nostra voce, e solo un problema dell'ultimo minuto ci ha fermato.
Ciao, spero che ci sia prima o poi l'occasione per parlarti.
Sono davvero contento che l'articolo, non sia stato scritto dai mitici convertitori di cinquini, non ho cliccato il link di Liberazione e quindi ho attribuito il testo, non firmato, a De Carlo. A lui mi sono rivolto con un "voi" che intendeva comprendere eventuali collaboratori.
Appena posso mi faccio vivo.
Andrea C.
La coscenza nasce dal basso...finche la gente continuerà a comprare auto a benzina nonostante i prezzi...i concessionari saranno felici di venderle...forse è più colpevole chi è addormantato e si fa fregare che non chi frega
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