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martedì 24 luglio 2007

Uva, vendemmia e "bamby boom", colpa del clima più caldo degli ultimi 200 anni

Il 2007 Anno Più Caldo Degli Ultimi 2 Secoli
Il 2007 è stato fino a ora l'anno più caldo degli ultimi due secoli con i picchi raggiunti a luglio dopo che sia l'inverno che la primavera avevano fatto segnare i rispettivi primati stagionali per l'elevata temperatura. E' quanto rileva la Coldiretti, con riferimento alle analisi preliminari dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr (Isac-Cnr), nel sottolineare che gli effetti sono sensibili per le persone ma anche per l'ambiente dove sono stati sconvolti i normali cicli stagionali.
L'inverno del 2007 passerà alla storia come il più caldo dal 1800. L'anomalia è di 2,27 gradi in più rispetto alla media del periodo 1961-1990 (il secondo più caldo è stato il 2001 con +1.79°C). La primavera del 2007 è stata la più calda dal 1800. L'anomalia è di 2,3 gradi in più rispetto alla media di confronto 1961-90.
La vendemmia - sottolinea la Coldiretti - sarà anticipata di quasi un mese con i primi grappoli di uva da raccogliere straordinariamente già dai primi di agosto e una produzione che si prevede di buona qualità ma contenuta del 5% rispetto ai 50 milioni di ettolitri dello scorso anno. Anche la mietitura del grano è stata anticipata di una decina di giorni da Sud a Nord come pure la maturazione delle principali varietà di frutta e verdura.
Ma il caldo del 2007 - continua la Coldiretti - ha anche provocato anche un vero e proprio ''baby boom'' anticipato di cervi, lupi e cinghiali nelle campagne dove questi animali selvatici scorrazzano seminando il panico sulle strade e provocando danni alle persone, alle strutture e alle colture agricole. In inverno - riferisce la maggiore organizzazione agricola - a gennaio sono spuntate le mimose con due mesi di anticipo, all'inizio di marzo sono state avvistate in Liguria e Sicilia le prime rondini, sbocciate le margherite e raccolte straordinariamente le fave che accompagnano le scampagnate del primo maggio. Effetti si sono avuti anche sugli animali, soprattutto quelli che vanno in letargo o migrano con i merli che hanno cominciato a nidificare in città già da febbraio, cosa che in teoria fanno a marzo come anche i piccoli passeriformi.
Per effetto del clima in primavera si è registrata una concentrazione e una varietà di offerta di frutta e verdura Made in Italy come mai nel passato. Le fragole in anticipo di 20 giorni mentre un mese prima del normale calendario di raccolta sono arrivate già ad aprile, le ciliegie dal Mezzogiorno e, a seguire, albicocche e pesche.
Oggi più di un terzo del territorio nazionale è sensibile al rischio desertificazione anche per effetto dei cambiamenti climatici che in Italia si stanno manifestando con sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, modificazione della distribuzione delle piogge e aumento delle temperature estive e la piu' elevata frequenza di eventi estremi che rappresentano una sfida epocale per la salvaguardia dell'ambiente. Le aree con sensibilità media o alta alla desertificazione coprono - sottolinea la Coldiretti - il 36% del territorio nazionale, ma sono addirittura in una situazione di criticità circa la metà del territorio della Sardegna e della Calabria, secondo l'ultimo annuario dei dati ambientali dell'Apat.
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