Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 23 settembre 2013

Sì, in realtà, si tratta di una guerra sul carbone

Il titolo dell'artico su bloomberg.com è esplicito: "Sì, in realtà, si tratta di una guerra sul carbone". In che senso? Ce lo spiega l'articolo dichiarando apertamente che la produzione di energia dal carbone è in declino negli Stati Uniti, non a causa di regolamenti che riguardano l'ambiente e quindi i cambiamenti climatici, ma a causa del puro capitalismo, del libero mercato.

Negli ultimi anni circa il presidente Barack Obama sta conducendo una guerra al carbone, accusano negli stati carbone-ricchi come Wyoming, West Virginia e Kentucky, con normative che limitino le emissioni di anidride carbonica, il gas serra più importante. Realtà più che evidente 'ad occhio' con il grafico sopra che mostra come il carbone emetta il doppio di CO2 rispetto al gas e infinitamente più alta dell'energia solare (sic), eolica e geotermica. Aggiunge l'articolo che alcuni scettici obietteranno  che le emissioni vengono rilasciate nella produzione di pannelli solari e turbine eoliche, ma a causa dell'energia prodotta dal carbone.

La verità è che la generazione del carbone è in declino negli Stati Uniti, non a causa di regolamenti che vogliono combattere il cambiamento climatico, ma a causa del puro capitalismo del libero mercato. I progressi nella fratturazione idraulica, o fracking, hanno semplicemente reso molto più economico di produrre elettricità da gas naturale che dal carbone. (Qui ci sarebbe da fare tutto un discorso sulla disgraziata tecnologia del fracking ma vogliamo lasciare lo spazio solo all'articolo, ndrME). Anche le  nuove normative sulle tecnologie applicate alla cattura del carbonio   in materia di produzione di energia elettrica sono molto  costose, troppo.
La differenza tra una guerra sul carbone e una guerra al carbonio è, in questo caso, in gran parte una sottigliezza semantica.




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2 commenti:

raimondo ha detto...

Il progetto Fenice è molto interesante a questo proposito.

Certo il problema di come soddisfare il fabbisogno energetico rimane ma quest'idea italiana è un bel passo avanti o perlomeno un cambio di paradigma del sistema produttivo attuale.

Leggere: vedi http://www.ingegneri.info/dall-universita-di-sassari-un-sostituto-ecologico-del-cemento_ricerca_x_482.html

video: http://www.youtube.com/watch?v=CGcgZlfc070

mauriziodaniello ha detto...

Il fatto è che il carbone (ma anche liquidi come il Petrolio) una volta estratto si può stoccare facilmente mentre il gas e peggio ancora quello share comporta una spesa di stoccaggio altissima.
Dunque una volta fratturata la roccia ed esce il gas questo deve essere venduto subito anche al costo di rimetterci.
Dunque non è che il gas conviene ma semplicemente è costretto ad un prezzo più basso del carbone.
In effetti "fratturano" ad comanda ma la concorrenza tra società impone che nessuno può aspettare se No gli soffiano la commessa di vendita.
Va anche detto che il carbone americano pian piano peggiora di qualità.

Ciao