Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 17 giugno 2011

L'auto tradizionale inquina e consuma come e quanto un'auto elettrica.

Balle, frottole, fole, fandonie, panzane.

Difficile da credere, razionalmente, ma ultimamente si leggono notizie di studi di varie provenienze che danno come nota conclusiva questa (titolo) presunta verità. 
Se andiamo a leggere i presupposti che portano alle bizzarre conclusioni si scoprono gli altarini nascosti. Se l'energia elettrica viene prodotta da centrali a carbone allora l'auto elettrica inquina quanto un'auto tradizionale. Poi immancabilmente si scopre che neanche falsificando la verità in simil maniera (non esiste paese che tragga la propria fonte di energia esclusivamente dal carbone) è così. Qualche altro azzarda l'ipotesi, senza dati alla mano, che produrre batterie comporterebbe una produzione di CO2 equivalente all'auto col motore endotermico se non si percorrono centinaia di migliaia di chilometri. Fantasiose, improbabili asserzioni che non tengono comunque conto del fatto che le stesse auto a carburante scaricano altri inquinanti ben più  dannosi alla salute umana e del pianeta tutto. Non sono a zero emissioni locali come invece lo sono le auto elettriche. Bizzarri esempi in stile business as usual per rimanere in collo a mammà ancora un po'. Ma la gente non ci casca più. Le balle sono balle e fanno male e chi le racconta e fanno soprattutto male ad una industria che potrebbe svilupparsi, che potrebbe portare lavoro nel futuro in grado di rimpiazzare quei posti di lavoro persi nella produzione di auto tradizionali. 

Esiste solo una condizione nella quale l'auto a carburanti tradizionali (o alternativi) non inquina come l'auto elettrica: quando sta ferma nel parcheggio, ad arrugginirsi.
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9 commenti:

Mauro ha detto...

"Esiste solo una condizione nella quale l'auto a carburanti tradizionali (o alternativi) non inquina come l'auto elettrica: quando sta ferma nel parcheggio, ad arrugginirsi."
Ne sei sicuro?
Quando comincia a perdere olio come la mettiamo?

meiyo77 ha detto...

....e aggiungerei, e vogliamo poi vedere anche tutto il ciclo dei lubrificanti? Lo scoppio puzzone è alla fine come il bollitore nucleare possono disinformare quanto vogliono, stavolta l'auto elettrica non la fanno sparire.......

Anonimo ha detto...

Beh! Il fatto che cerchino di demolire l'auto elettrica e' soltanto un buon segno.

markogts ha detto...

Sarà, io ho fatto i conti con i 24 kWh delle batterie della Leaf e la sua autonomia di 160 km. In Italia 1 kWh "costa" circa 480 g di CO2 (anche se i dati sono di provenienza dell'oste). Quindi la Leaf in Italia produrrebbe 24*480/160=72 g/km di CO2. Per capirci, una Polo 1.2 TDI ne fa 87, costando però un terzo.

La matematica non è un'opinione.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Bene, adottando la tua stessa formula, per completare il confronto, con l'oste a cui offriamo la patente di imparzialità, vengono fuori cifre rappresentative delle emissione di CO2 dalle varie fonti energetiche per la produzione di energia elettrica. (i dati sono presi dall'articolo di Dario Faccini sul Blog di Aspo Italia):
carbone , 150 gr CO2 al km
gasolio, 116,7
gas metano, 66,45
mettiamoci anche il nucleare (solo per curiosità)
nucleare, 9,9
ma fissiamo anche la generazione con le fonti rinnovabili:

geotermico, 5,7
fotovoltaico, 4,8
biomassa, 4,5
biogas, 1,65
idroelettrico, 1,5
eolico, 1,5

Ammesso che il valore della tua Polo diesel, sia costante nel tempo e in tutte le condizioni di guida, viene stracciata dalle emissioni dell'auto elettrica che acquisisce energia dalle fonti rinnovabili. Le fonti rinnovabili sono nei programmi dei più importanti ed oculati governi. Sappiamo che petrolio e gas hanno o stanno raggiungendo il picco di produzione quindi hanno un futuro a scadenza più o meno breve per la trazione. Inutile accennare che le emissioni locali nel caso dei VE sono zero mentre non lo saranno mai per le auto motorizzate endo.
Ora dico che la matematica non è una opinione, ma afermo che continuare a utilizzare la matematica per mantenere lo status quo è , a mio avviso, miope e deleterio da punto di vista industriale. Ragionare sul presente permette di sopravvivere, solo per oggi.

markogts ha detto...

Guarda che il mio obiettivo non è assolutamente mantenere lo status quo, è solo di tenere gli occhi aperti ed evitare infatuazioni con soluzioni apparentemente belle ma fuorvianti. Io per esempio sono un grande fan dell'auto ibrida, ma con l'utilizzo attuale che faccio dell'auto (quasi solo autostrada), so che sarebbe una scelta sbagliata.

Sapevo che avresti risposto tirando in ballo le rinnovabili. Benissimo. Considerando che oggi le rinnovabili sono ancora una quota troppo ridotta della produzione energetica nazionale, secondo te, avendo 40.000 euro, oggi, è meglio prendere un'auto elettrica e basta o una Polo diesel e vicino altri 25.000 euro di pannelli fotovoltaici? O una Polo diesel e un cappotto per la casa? O una Polo diesel e una pompa di calore? Niente, per te l'auto elettrica è sempre e comunque la soluzione migliore, perfetta, ideale e stupido e retrogrado chi non è d'accordo.

Altra considerazione: oggi in Italia (perlopiù grazie all'idroelettrico) l'energia elettrica è generata al 30% con rinnovabili. Ma attenzione, perché il traffico veicolare è sostanzialmente ancora tutto non rinnovabile. Il giorno che una fetta consistente di veicoli dovesse prendere energia dalla rete elettrica, il parco generatore attuale sarebbe del tutto insufficiente. A maggior ragione PRIMA va estesa la generazione di energia rinnovabile e DOPO si deve cominciare a comprare auto elettriche.

Tutto qui: non sono per lo status quo, ma per fare le scelte giuste al momento giusto, adattate caso per caso. Secondo me, adesso, salvo casi particolari, comprare una Leaf invece di una Polo diesel è uno spreco. Uno spreco rispetto ad altre scelte effettuabili con lo stesso budget ma più efficaci allo scopo di contenere i consumi di energia primaria e le emissioni di CO2.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Il momento giusto per fare le scelte non è quando tutti gli altri le hanno fatte ma anticipare i tempi. I tempi dell'industria non sono rapidi nel cambio di paradigma e si corre il rischio, concreto di essere superati nella corsa (come sta avvenendo). La nostra assonnata nazione non può campare di bellezze architettoniche e cieli azzurri, ha bisogno di produzione di beni materiali, di produrre mezzi di trasporto, anche, considerato che ha una storia alle spalle. Non capire questo, è miopia. Come è miope non creare un mercato delle rinnovabili e una industria collegata. Non avevamo il petrolio, eravamo succubi degli approvvigionamenti esteri di fonti energetiche, continueremo ad esserlo anche per gli strumenti collegati alla produzione di rinnovabili. Non si può dire 'oggi le rinnovabili rappresentano una frazione del...', ma bisogna oculatamente predisporre le cose per il cambio di paradigma, altrettanto non si può dire le auto elettriche costano troppo, certo, lo saranno fintanto che non si propone, non si programma, una produzione adeguata. Questo è il compito di un organizzatore politico, programmare il futuro. La Polo è un presente che funziona per te, per le tue necessità odierne. Fra non molto la Polo sarà un oggetto da museo come le carrozze dei reali di Francia. Ma non voglio convincerti, basta aspettare.

markogts ha detto...

Evidentemente non riesco a spiegarmi...

Dio solo sa dove hai letto che io sia contro il "predisporre le cose per il cambio di paradigma".

Massimo J. De Carlo ha detto...

qui:
"...evitare infatuazioni con soluzioni apparentemente belle ma fuorvianti."