Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


sabato 21 giugno 2008

Sole e vento per muovere il Portogallo

Nella piana di Amaraleja, nel Portogallo sud-orientale, a un tiro di schioppo dalla cittadina di Moura, i muri bianchi non sono più il bersaglio preferito dei raggi solari. Una sequenza di torri che reggono grandi pannelli fotovoltaici, ognuno dei quali potrebbe ospitare in superficie un appartamento di 140 metri quadri, si alza con petulante regolarità dalla terra rossa e si ripete, postazione dopo postazione, per 2.500 volte. Il risultato è il più grande impianto di energia solare fotovoltaica del mondo, che la spagnola Acciona sta completando in questo fazzoletto di Europa con un investimento di 240 milioni di euro. Il collegamento con la rete elettrica portoghese è previsto per l'autunno. L'impianto avrà una capacità di 46 MWp, e produrrà 90 milioni di chilowatt-ora all'anno, in pratica i consumo di 30mila abitazioni portoghesi, nonché il 30% di quanto il Portogallo vuole raggiungere in termini di solare fotovoltaico. Le enigmatiche superfici di silicio che fissano il sole sembrano un messaggio lanciato dalla Terra verso mondi lontani. Ma a scendere dal cielo in elicottero, in una chiara giornata di inizio estate, è stato il segretario americano all'Energia, Samuel Bodman, che non poteva, in un'epoca di quotazioni stellari del petrolio, non mettere piede nel sito di Amaraleja, ormai considerato un benchmark mondiale delle energie rinnovabili. Anche se l'interesse di Bodman, in tema di efficienza energetica, va soprattutto a un altro dei fiori all'occhiello del Portogallo: «Anche l'America – dice Bodman – ha lavorato duro sulle energie rinnovabili. Questo è il futuro dell'energia. Offriremo al Portogallo di lavorare insieme, in particolare nelle energie prodotte dalle onde, un aspetto nel quale credo che Lisbona primeggi nel mondo. Siamo molto interessati a questo, e proporremo ai nostri laboratori delle energie rinnovabili una visita degli impianti portoghesi».... «Il nucleare non è una priorità – taglia corto il ministro dell'Economia e dell'Innovazione, Manuel Pinho – Dobbiamo ridurre la dipendenza da petrolio e gas, il costo dell'inazione è altissimo, e non possiamo aspettare il nucleare di quarta generazione. Chi si posiziona nella nuova rivoluzione industriale delle energie rinnovabili ha enormi vantaggi in termini di innovazione, investimento, nuovi posti di lavoro. La lezione che ho tratto è che queste cose possono avvenire molto più rapidamente di quanto noi immaginiamo».
I NUMERI VERDI
45%Consumi da fonti rinnovabili. Il Portogallo punta a uno degli obiettivi più ambiziosi, in termini di efficienza energetica, tra i Paesi dell'Unione europea: coprire entro il 2010 il 45% del totale dei consumi di energia elettrica attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili, in particolare idroelettrico ed eolico. Attualmente, la quota di consumi elettrici soddisfatti con fonti rinnovabili arriva già al 42% del totale14 miliardi Investimenti totali Nel periodo 2007-2012, il Portogallo prevede di investire in totale più di 14 miliardi di euro nel settore energetico. 4,3 miliardi di euro riguardano progetti legati all'energia eolica. È invece di 2,6 miliardi la previsione di investimento relativa all'idroelettrico, in particolare la costruzione di nuove dighe. Due miliardi la spesa per solare, biomasse, biogas, onde marine4.800 Megawatt Nel 2005 il Portogallo utilizzava solo il 46% del potenziale idroelettrico nazionale, laddove la media delle principali nazioni europee è del 70 per cento. L'irregolarità dell' eolico ha spinto il Governo a puntare al rafforzamento dell'idroelettrico, con 18 progetti lanciati in due anni che permetteranno di aumentare del 50% l'attuale capacità di 4.800 MW entro il 2015.

Fonte: Il sole 24 ore del 10 Giugno 2008
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per suggerimento costruttivo e non per critica preferirei che si scrivessero le cifre usando i multipli del W e del Wh (o magari tutti e due i modi, coi multipli e con le lettere). per un motivo di migliore leggibilità (90 milioni di chilowattora? perchè non scrivere 90 miliardi di wattora già che ci siamo? :-). Capisco che scrivere un 1MWh fa meno scalpore di "un milione di watt" e si sa che i numeroni attirano i meno esperti però non si può stare ogni volta a tradurre :D

Leonardo - Tok'ra ha detto...

Concordo pure io con Roberto... ma devo anche aggiungere che non ci capisco un gran che, quando si parla di numeri...

In ogni caso, non capisco come mai quì in Italia, i nostri amici politici, non fanno minimamente cenno al potenziale delle rinnovabili!!
Continuano ininterrottamente, solo a parlare di Energia Nucleare!

Io vedrei solo due motivi, per giustificare questa loro scelta:
1) Qualcuono, o più di uno ci guadagnerà un sacco di soldi grazie al nucleare; (quindi solo per interesse economico a breve termine)
2) SONO COMPLETAMENTE IGNORANTI IN MATERIA!!!

Io credo più plausibile la prima ipotesi... In ogni caso, si può giungere alla conclusione a parere mio, che ai nostri amici politici, non gliene importa una mazza di avere un Paese più "pulito" e proiettato verso il futuro energetico.

Ciao
Leonardo