Con la cancellazione dei voucher perdono opportunità di lavoro nei campi per integrare il proprio reddito 50mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati esclusivamente in attività stagionali che in agricoltura ne sono gli unici possibili beneficiari. E’ quanto afferma la Coldiretti che, nel commentare l’ipotesi di cancellazione totale dei buoni lavoro, sottolinea il rischio di favorire il sommerso.
In agricoltura sono stati venduti nell'ultimo anno circa 2 milioni di voucher, piu’ o meno gli stessi di 5 anni fa, per un totale di 350mila giornate di lavoro che - sottolinea la Coldiretti – hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori dove sono aumentati esponenzialmente. I buoni lavoro sono stati introdotti inizialmente proprio in agricoltura per la vendemmia nel 2008 e da allora - conclude la Coldiretti- hanno consentito nel tempo di coniugare gli interessi dell’impresa agricola per il basso livello di burocrazia con quelli di pensionati, studenti e disoccupati.
In agricoltura sono stati venduti nell'ultimo anno circa 2 milioni di voucher, piu’ o meno gli stessi di 5 anni fa, per un totale di 350mila giornate di lavoro che - sottolinea la Coldiretti – hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori dove sono aumentati esponenzialmente. I buoni lavoro sono stati introdotti inizialmente proprio in agricoltura per la vendemmia nel 2008 e da allora - conclude la Coldiretti- hanno consentito nel tempo di coniugare gli interessi dell’impresa agricola per il basso livello di burocrazia con quelli di pensionati, studenti e disoccupati.
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