Ieri ho letto un articolo su Libero che riguarda una ennesima prova lo scarso interesse delle amministrazioni pubbliche cittadine riguardo il cambio di paradigma della mobilità urbana. Tenuto conto che Milano avrebbe tutto l'interesse per incentivare l'utilizzo di veicoli elettrici sia privati che pubblici considerate le cattive condizioni ambientali in cui è immersa la città per l'inquinamento atmosferico, desta una certa irritazione ciò che viene negato dall'Amministrazione cittadina per una iniziativa lodevole. Leggiamo il titolo dell'articolo a firma Alessandra Parla: "Nuovo schiaffo alle auto
elettriche Niente pass per i mezzi di soccorso"
Di che cosa si tratta? Sostanzialmente sono stati negati i permessi per
gli accessi alle corsie preferenziali e alla ZTL (zona a traffico limitato) alla Green Land Mobility, l'associazione che metteva a disposizione il SOV Help, un mezzo di soccorso per i veicoli
elettrici in panne. Le ragioni del no comunale
sarebbero dovute a "un'insussistenza dei requisiti previsti
dall'ordinanza n.441", la normativa che prevede il rilascio del pass
«solo agli automezzi operativi di Enti, Società ed Aziende
esercenti un pubblico esercizio".
L'articolo prosegue così: "Secondo il Comune quindi,
nonostante il mezzo di soccorso SOV Help rappresenti «un'iniziativa
meritevole sotto il profilo della sosteni sostenibilità ambientale», non
avrebbe nessun diritto al pass preferenziale. L'associazione
però non intende arrendersi. "Milano è la capitale della
mobilità eppure è rimasta al palo dal lontano
2011», quando l'allora amministrazione Moratti installò le famose
colonnine di ricarica per auto elettriche."
Ciò che fa pensare è che non passa giorno che il
comune di Milano non si faccia vanto delle sue politiche sulla
mobilità sostenibile. Car sharing, bike sharing, Area C, e
quant'altro possa scoraggiare l'uso delle auto private, vengono
sbandierate ma sostanzialmente si nega il transito in zone protette proprio a quel mezzo che dovrebbe favorire lo sviluppo di un settore fondamentale che è quello della mobilità a emissione zero locale.
Questa presa di posizione dell'Amministrazione meneghina non è che uno dei tanti esempi di strane interpretazione dei regolamenti con ostacoli veri o interpretati forse superficialmente che cozzano palesemente con il buonsenso, ma come questo ne possiamo ritrovare altri in quantità in tutta Italia. E' per questo che ritengo che sarebbe necessario far fronte comune tra aziende e privati cittadini che, stanchi di vivere in città la cui aria è irrespirabile, insalubre, generatrice di malattie dall'esito fatale (cancro, ictus, infarti del miocardio) e che comunque peggiorano la qualità della vita, premano con le autorità per rendere possibile l'utilizzo di veicoli rispettosi dell'ambiente e del vivere quotidiano degli abitanti delle città . Vediamo se ci riusciamo, agendo. Una ipotesi sta nascendo su Facebook qui.
.
Nessun commento:
Posta un commento