Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 21 aprile 2011

Bus ibridi in teoria ma elettrici in pratica

Non esiste una tecnologia migliore delle altre che assicuri una scelta ottimale, prevalente sulle altre per i trasporti pubblici locali. Nelle metropoli, nelle grandi estensioni territoriali i treni sono una scelta quasi obbligata, treni a levitazione magnetica o su binari tradizionali ad alta velocità in grado di trasportare un buon numero di passeggeri dal centro città all'aeroporto (per esempio) e viceversa. Questi li vediamo realizzati in  Cina e Giappone. Le metropolitane in sotterranea hanno senso e costi diventano sopportabili rendendo ragionevoli gli investimenti congrui quando le persone da trasportare raggiungono un livello tale da consentire lo scavo di tunnel al fine di  interferire col traffico di superficie. Poi i tram e i filobus si affiancano ai bus tradizionali. Solo poche, pochissime, anzi rare città in Italia hanno una estensione territoriale sufficiente per rendere economica le realizzazione di infrastrutture costose come richiedono i tram. Quasi tutte le città italiane riuscirebbero a sostituire le linee occupate da bus endotermici con linee di filobus ottemperando a varie stringenti necessità, quelle della razionalizzazione del traffico urbano e gli spostamenti dei pendolari azzerando al contempo  l'inquinamento atmosferico locale e riducendo i costi nel passaggio dal gasolio all'elettricità. Tante sono le ragioni affrontate e discusse in questo blog che ci hanno portato a considerare che una scelta moderna per una mobilità moderna secondo le necessità di un trasporto pubblico locale in Italia è rappresentata dall'utilizzo dei filobus piuttosto che i tram. I piccoli bussini elettrici potrebbero adempiere egregiamente al lavoro di supporto da affiancare ai filobus nei percorsi  limitati e ristretti dei centri storici. 
Ma ultimamente si sta prefigurando una alternativa ulteriore che può entrare in competizione con i filobus. Questa opzione permetterebbe di eliminazione prima di tutto i costi di installazione della bifilare di alimentazione (che comunque non sono enormi) e costituire un vantaggio estetico per le nostre città d'arte (tutte). Sto pensando al bus ibrido ovvero al bus che ha la trazione esclusivamente elettrica ed un generatore di bordo, un banalissimo motore termico alimentato a gasolio. Un pacco batterie che garantisce una percorrenza determinata ed il generatore che produce l'energia quando le batterie sono scariche, energia destinata alla trazione piuttosto che  tanta energia da ricaricare le batterie durante il percorso. Mi spiego meglio. Penso ad un piccolo pacco di batterie sufficienti per coprire solo un determinato percorso, non tutto il chilometraggio necessario per un turno operativo di una giornata. In questa ipotesi avremmo un fast charger di opportuna potenza al capolinea che in pochi minuti sia un grado di ricaricare il piccolo pacco di batterie. In pratica il bus viaggia solo in modalità elettrica anche se ha a bordo un generatore elettrico per le 'emergenze'.

Secondo me, questa è la strada giusta. Da sviluppare... affiancandolo ad un impianto fotovoltaico di dimensioni opportune per dimenticare il nucleare. 

3 commenti:

giambo ha detto...

Ciao.
vorrei segnalarti che proprio a Firenze si è tenuta la conferenza sulla mobilità sostenibile, dove è stato presentato l'interessante sistema Primove della Bombardier.
Ecco il link del PDF di presentazione:

http://www.ferpress.it/wp-content/uploads/2011/04/Primovecity.pdf

Il sistema era già stato presentato un paio di anni fa per i tram, la novità è che viene esteso a tutti i mezzi.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Grazie Giambo, mi sembra una cosa interessante, adattabile molto bene per vari veicoli .

markogts ha detto...

L'autobus urbano è uno dei veicoli col peggior rapporto tra potenza media e potenza di picco. Un semplice ibrido seriale dovrebbe essere la soluzione ottimale, la Iveco li studiava quando ancora andavo all'università, non capisco che fine abbiano fatto. Certo, una breve ricarica al capolinea potrebbe aiutare, ma un diesel tarato sulla potenza media, che lavori a regimi costanti, può avere rendimenti globali migliori della rete elettrica. Il primo passo da fare, insomma, è infilare degli elettroni tra l'albero motore e le ruote!