Titolo: Finlandia, incendio in una centrale nucleare
Scontatissimo sottotitolo: La società: nessun pericolo per la popolazione
Un incendio di piccole dimensioni è scoppiato in un reattore nucleare in costruzione in Finlandia ed è stato domato dopo qualche ora. L'ha annunciato in un comunicato il gruppo energetico finlandese Teollisuuden Voima (TVO). I pompieri hanno spento il fuoco che si era manifestato nella centrale nucleare di Olkiluoto, nel sudest del Paese, alle 6 ora locale (le 5 italiana). Secondo la società non ci sono feriti e non c'è alcun pericolo per la popolazione. I danni all'impianto sono limitati e riguardano soprattutto impalcature e materiale da costruzione. «Non c'era materiale pericoloso nelle vicinanze, ma diverso materiale da costruzione in legno» ha spiegato all'AFP il portavoce del TVO, Juhani Itkonon. Non si conoscono le cause dell'incendio.
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Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.
giovedì 31 luglio 2008
Novità sull'impianto nucleare di Tricastin? Si, nuovo allarme
Centoventi impiegati sono stati fatti allontanare dall'impianto dopo che è scattato l'allarme nella struttura. La Edf, l'azienda che gestisce la centrale nucleare ha subito detto: "Non è successo nulla". Dopo gli incidenti delle ultime settimane, Tricastin fa paura: quello di oggi è il terzo episodio che vede coinvolto il sito nucleare, oltre ad un altro incidente verificatosi nello scorso mese nella zona: il 23 luglio cento dipendenti sono stati "leggermente contaminati" con radioelementi fuorusciti da un condotto dal reattore numero 4. Il 7 luglio scorso per errore sono stati riversati 74 chili di uranio in due fiumi.
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Governo spagnolo, veicoli elettrici e i limiti velocità per risparmiare energia
Abbiamo già visto quanto alcuni governi si siano resi conto della situazione poco rassicurante dei trasporti che incidono notevolmente sul consumo dei prodotti petroliferi e quali scelte abbiano deciso di intraprendere per trovare una soluzione concreta e realizzabile nell'immediato. Così il governo portoghese ha scelto di fare alleanza con costruttori di veicoli elettrici (vedere in nostro post Il Portogallo e l’alleanza Renault Nissan insieme per la mobilità a emissioni zero del 14 Luglio), le alleanze dei governi danese e israeliano per la diffusione delle colonnine di ricarica nei loro territori nazionali, le alleanze dei governi cinese e giapponese per lo studio e la produzione di batterie innovative con università e major automotive, l'annuncio del britannico Gordon Brown per spingere i veicoli elettrici installando colonnine di ricarica (Gordon Brown quasi come Al Gore ). Vedere inoltre altri post USA studia rete distributori elettricità per auto ; Matsushita realizzerà il più grande impianto per la produzione di batterie al litio ; I giapponesi lavorano a standard batterie al litio per auto ; Al Gore che suggerisce l'introduzione di veicoli elettrici Al Gore: entro 10 anni impariamo a vivere senza petrolio ; Boom elettriche in Europa entro il 2015 .
Poniamo la solita domanda: in Italia che si fa?
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Poniamo la solita domanda: in Italia che si fa?
La riduzione dei limiti di velocità nei centri urbani e l'impiego di veicoli elettrici sono le principali novità dell'aggiornamento del Piano di risparmio e di efficienza energetica per il 2008-2011, presentato oggi a Madrid dal ministro dell'Industria, Miguel Sebastian, e riferito dalle agenzie. Obiettivo ''obbligatorio'' del programma, che costerà 245 milioni, è la riduzione del 10% del consumo elettrico nella prima metà del 2009. E arrivare a un milione di veicoli ibridi ed elettrici per il 2014, per la maggior parte fabbricati in Spagna. Sebastian ha spiegato che entro i prossimi tre mesi saranno ridotti i limiti di velocità del 20% in città e sulle circonvallazioni urbane, per contenere il consumo energetico al quale i trasporti contribuiscono per il 40%. Il governo regionale della Catalogna aveva già approvato una misura simile lo scorso anno. Il ministro dell'Industria ha sottolineato che l'elevato peso dei combustibili fossili, pari all'84% del consumo energetico spagnolo, assieme all'intensità energetica del 20% superiore alla media dell'Unione Europea, hanno ''impoverito'' la Spagna nell'ultimo anno di 17 miliardi di euro, pari all'1,55% del Pil.
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mercoledì 30 luglio 2008
La posta col quadriciclo ibrido Free Duck
Martedì 22 è stato presentato a Roma è stato presentato “Free Duck” veicolo a trazione ibrida delle Poste Italiane, destinato a sostituire i tradizionali motocicli nel servizio di consegna della posta. Si tratta di un quadriciclo leggero omologato per due persone (178 cm di lunghezza per 96 di larghezza) e dotato di un motore elettrico ed uno endotermico di piccola cilindrata per ricaricare le batterie Realizzato da Ducati Energia “Free Duck” nasce dal progetto “Green Post”, promosso dall’Unione Europea per diminuire l’impatto ambientale dei mezzi di recapito nel quadro del programma “Intelligent Energy for Europe” . Nel programma, di cui Poste Italiane è leader, sono coinvolti anche operatori postali di Belgio e Ungheria, PostEurop, il Comune di Perugia, Legambiente, Ducati Energia e i Politecnici di Perugia e di Rousse (Bulgaria). La sperimentazione (nostro post del 04 novembre 2007 - Le Poste Italiane si muoveranno con veicoli elettrici ) è cominciata a Perugia lo scorso 30 gennaio, con ben 57 quadricicli, capaci di muoversi agevolmente anche grazie ad un’autonomia di 50 km, se utilizzati a trazione elettrica e di 300 km se ibrida. Avrà una durata complessiva di 30 mesi poi anche a Bruges e nel centro storico di Szentendre a 20 km da Budapest.
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martedì 29 luglio 2008
USA studia rete distributori elettricità per auto
L'ansa ha rilanciato una notizia appresa attraverso la rivista Wired secondo cui General Motors e l'americano Electric Power Research Institute portano avanti un progetto che vedrà lungo le strade (oltre ai distributori di benzina), all'interno di garage pubblici e grossi parcheggi anche di compagnie private anche quelli di energia elettrica per le auto. L 'istituto di ricerca provvederà a progettare colonnine che siano sicure con qualsiasi clima e non pericolose per i bambini. Il progetto si inquadra nella chiara volontà di vedere centinaia di migliaia di auto elettriche in pochi anni, preparando il terreno per l'elettrificazione delle auto, un processo inevitabile in futuro. Quello delle auto elettriche è' considerato il nuovo business anche nella Sylicon Valley, dove negli ultimi anni stanno nascendo diverse piccole compagnie che sviluppano i loro prototipi.
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lunedì 28 luglio 2008
Consumi di energia elettrica in Italia: -3,3% a giugno
La contrazione maggiore l'ha avuta il nord -4,8, meglio il sud -0,8, nel mezzo il centro -2,6.
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA: -3,3% A GIUGNO
Stazionaria la domanda nel primo semestre 2008 Roma, 11 luglio 2008 – Nel mese di giugno 2008 la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 28 miliardi di kWh, ha fatto registrare una diminuzione del 3,3% rispetto allo stesso mese del 2007. E’ quanto ha rilevato TERNA, la società che ha la responsabilità della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica a livello nazionale.
Tra i fattori che hanno influenzato questo risultato, l’effetto delle temperature (mediamente più asse di circa mezzo grado) e un giorno lavorativo in meno (20 vs 21) rispetto a giugno 2007. Se si volesse confrontare la domanda di giugno 2008 con quella dello stesso periodo del 2007, a parità di temperature e calendario, la variazione sarebbe pari a -2,3%.
Dall’analisi effettuata da TERNA emerge che a livello territoriale la variazione della domanda è risultata ovunque negativa ma non omogenea: -4,8% al Nord, -2,6% al Centro, -0,8% al Sud.
Al Nord da segnalare, in particolare, che rispetto a giugno 2007 la richiesta di energia elettrica ha fatto segnare un -9,3% nell’area compresa tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
I 28 miliardi di kWh richiesti nel mese di riferimento sono distribuiti per il 45,2% al Nord, per il 29,5% al Centro e per il 25,3% al Sud.
Nel mese di giugno 2008 il fabbisogno italiano di energia elettrica è stato coperto per il 90,2% con la produzione nazionale, e per il restante 9,8% con il saldo tra le importazioni e le esportazioni (-28,2% rispetto a giugno 2007).
In dettaglio, la produzione nazionale netta (25,9 miliardi di kWh) è aumentata dello 0,9%rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In crescita la produzione idroelettrica (+12,9%), geotermoelettrica (+0,2%) ed eolica (+65,6%); in calo invece la produzione rmoelettrica (-2,9%).
Il profilo congiunturale del mese di giugno 2008 non ha fatto registrare variazioni rispetto al mese precedente.
La richiesta cumulata del primo semestre del 2008 risulta stazionaria rispetto allo stesso periodo del 2007.
L’analisi dettagliata dell’andamento dei consumi elettrici mensili provvisori del 2008 e del 2007 è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “Sistema elettrico – Dispacciamento - Dati esercizio” del sito www.terna.it
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CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA: -3,3% A GIUGNO
Stazionaria la domanda nel primo semestre 2008 Roma, 11 luglio 2008 – Nel mese di giugno 2008 la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 28 miliardi di kWh, ha fatto registrare una diminuzione del 3,3% rispetto allo stesso mese del 2007. E’ quanto ha rilevato TERNA, la società che ha la responsabilità della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica a livello nazionale.
Tra i fattori che hanno influenzato questo risultato, l’effetto delle temperature (mediamente più asse di circa mezzo grado) e un giorno lavorativo in meno (20 vs 21) rispetto a giugno 2007. Se si volesse confrontare la domanda di giugno 2008 con quella dello stesso periodo del 2007, a parità di temperature e calendario, la variazione sarebbe pari a -2,3%.
Dall’analisi effettuata da TERNA emerge che a livello territoriale la variazione della domanda è risultata ovunque negativa ma non omogenea: -4,8% al Nord, -2,6% al Centro, -0,8% al Sud.
Al Nord da segnalare, in particolare, che rispetto a giugno 2007 la richiesta di energia elettrica ha fatto segnare un -9,3% nell’area compresa tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
I 28 miliardi di kWh richiesti nel mese di riferimento sono distribuiti per il 45,2% al Nord, per il 29,5% al Centro e per il 25,3% al Sud.
Nel mese di giugno 2008 il fabbisogno italiano di energia elettrica è stato coperto per il 90,2% con la produzione nazionale, e per il restante 9,8% con il saldo tra le importazioni e le esportazioni (-28,2% rispetto a giugno 2007).
In dettaglio, la produzione nazionale netta (25,9 miliardi di kWh) è aumentata dello 0,9%rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In crescita la produzione idroelettrica (+12,9%), geotermoelettrica (+0,2%) ed eolica (+65,6%); in calo invece la produzione rmoelettrica (-2,9%).
Il profilo congiunturale del mese di giugno 2008 non ha fatto registrare variazioni rispetto al mese precedente.
La richiesta cumulata del primo semestre del 2008 risulta stazionaria rispetto allo stesso periodo del 2007.
L’analisi dettagliata dell’andamento dei consumi elettrici mensili provvisori del 2008 e del 2007 è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “Sistema elettrico – Dispacciamento - Dati esercizio” del sito www.terna.it
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domenica 27 luglio 2008
Matsushita realizzerà il più grande impianto per la produzione di batterie al litio
Matsushita Electric Industrial Co Ltd (Panasonic) investirà più di 100 miliardi di yen ( 600 milioni di euro) per costruire un nuovo impianto di batterie al litio in Giappone per soddisfare la forte domanda. Questo è quanto afferma il quotidiano Yomiuri. Matsushita sarebbe in grado di triplicare l'attuale capacità produttiva in quello che sarebbe uno delle più grandi fabbriche di batterie agli ioni di litio del mondo nel 2010. Matsushita, che ha come concorrenti la Sanyo Electric Co Ltd e la Sony Corp per le batterie ricaricabili, mira a soddisfare la crescente domanda di batterie agli ioni di litio per gli attrezzi mobili, come cellulari, fotocamere digitali e PC laptop come pure la domanda di batterie per veicoli elettrici è anche in aumento sempre più per le richieste di auto pulita e l'impennata dei prezzi del petrolio.
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sabato 26 luglio 2008
Mobilità elettrica. L'assenza delle istituzioni italiane
In Europa, negli USA, in Giappone, in Cina i governi nazionali spingono le aziende a intraprendere per lo sviluppo di auto elettriche e incoraggiano gli studi da parte delle università e i centri di ricerca per le batterie di nuova generazione mentre in Italia tutti sono fermi a bocca aperta in fibrillazione per inventarsi colpevoli e presunte speculazioni globali. L'unica verità sta nel fatto che il petrolio non riesce a soddisfare la richiesta da parte di un mondo in crescita (anche se rallenatta) e i pozzi sono in continuo e costante impoverimento. Nonostante gli investimenti non si riescono a trovare pozzi tanto vasti da sostituire quelli esauriti o i in via di esaurimento. L'unica cosa che sanno fare è allarmarsi per i prezzi della benzina e del gasolio. Diamogli una mano ricordando i prezzi al litro:
Indice dei prezzi €/L. nazionali del 25/07/2008
Fonte Quotidiano Energia
Benzina verde 1,520
Diesel 1,520
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I benzinai rovinati dai prezzi a Firenze
Un estratto di un articolo de 'la Repubblica' di ieri.
I benzinai rovinati dai prezzi
Vendite giù del 17%: "A settembre sciopero "
«SARA' un autunno infuocato». Non lascia dubbi il presidente Faib Confesercenti di Firenze Cosimo Peri che annuncia una serie di scioperi, a settembre prossimo, per la categoria dei benzinai. Alla base dell'agitazione l'aumento dei prezzi dei carburanti che favorisce solo le grandi compagnie e non i singoli gestori. «L'accordo di settore tra benzinai e aziende petrolifere, prevede che noi percepiamo un importo fisso sulle vendite, nei casi migliori 3,5 centesimi di euro - spiega Peri - Questo vuoi dire che anche se il prezzo al consumo della benzina è salito mediamente del 2% (al mese) da gennaio scorso a oggi, noi non abbiamo visto un centesimo in più». Una situazione resa ancora più difficile dal calo di vendite del carburante registrato nell'ultimo periodo: «Meno 17% a Firenze e Provincia - precisa Alessia Bettini, responsabile Faib Confesercenti - quasi il doppio rispetto alla media nazionale che si attesta sul 9%. Per questo molti distributori si trovano in una situazione di grave difficoltà, al punto che temono di non avere più soldi per continuare a pagare i loro dipendenti».
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I benzinai rovinati dai prezzi
Vendite giù del 17%: "A settembre sciopero "
«SARA' un autunno infuocato». Non lascia dubbi il presidente Faib Confesercenti di Firenze Cosimo Peri che annuncia una serie di scioperi, a settembre prossimo, per la categoria dei benzinai. Alla base dell'agitazione l'aumento dei prezzi dei carburanti che favorisce solo le grandi compagnie e non i singoli gestori. «L'accordo di settore tra benzinai e aziende petrolifere, prevede che noi percepiamo un importo fisso sulle vendite, nei casi migliori 3,5 centesimi di euro - spiega Peri - Questo vuoi dire che anche se il prezzo al consumo della benzina è salito mediamente del 2% (al mese) da gennaio scorso a oggi, noi non abbiamo visto un centesimo in più». Una situazione resa ancora più difficile dal calo di vendite del carburante registrato nell'ultimo periodo: «Meno 17% a Firenze e Provincia - precisa Alessia Bettini, responsabile Faib Confesercenti - quasi il doppio rispetto alla media nazionale che si attesta sul 9%. Per questo molti distributori si trovano in una situazione di grave difficoltà, al punto che temono di non avere più soldi per continuare a pagare i loro dipendenti».
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venerdì 25 luglio 2008
Gordon Brown quasi come Al Gore... mentre Marchionne
- La Gran Bretagna sarà presto un paese pieno di auto elettriche?
- "immense opportunità" per una rivoluzione verde
- immense opportunità di innovazioni tecnologiche e novità commerciali
- migliaia di postazioni per ricaricare le vetture elettriche
- stanziamento di 90 milioni di sterline nei prossimi 5 anni
- consapevolezza che dobbiamo cominciare adesso per modificare le cose nei prossimi 10 o 15 anni
Questo è in sintesi ciò che ha detto il primo ministro britannico Gordon Brown parlando agli industriali del settore automobilistico al British International Motor Show, fiera che ha aperto ufficialmente i battenti a Londra il 23 Luglio rimanedo aperto fino a domenica 3 agosto.
Mentre il nostro Marchionne intervistato dal Corriere della Sera (21/07/2008) ha affermato che la Fiat punta decisamente al metano (perchè può attingere ad ingenti fondi pubblici). Secondo Credit Suisse "il gas non è l'innovazione che il mercato cercava. Oggi il tema chiave rimane quello dell'elettricità".
Gordon Brown ecologico, al motor show chiede auto piu' pulite
Fiat, l'auto del futuro va a metano
- "immense opportunità" per una rivoluzione verde
- immense opportunità di innovazioni tecnologiche e novità commerciali
- migliaia di postazioni per ricaricare le vetture elettriche
- stanziamento di 90 milioni di sterline nei prossimi 5 anni
- consapevolezza che dobbiamo cominciare adesso per modificare le cose nei prossimi 10 o 15 anni
Questo è in sintesi ciò che ha detto il primo ministro britannico Gordon Brown parlando agli industriali del settore automobilistico al British International Motor Show, fiera che ha aperto ufficialmente i battenti a Londra il 23 Luglio rimanedo aperto fino a domenica 3 agosto.
Mentre il nostro Marchionne intervistato dal Corriere della Sera (21/07/2008) ha affermato che la Fiat punta decisamente al metano (perchè può attingere ad ingenti fondi pubblici). Secondo Credit Suisse "il gas non è l'innovazione che il mercato cercava. Oggi il tema chiave rimane quello dell'elettricità".
Gordon Brown ecologico, al motor show chiede auto piu' pulite
Fiat, l'auto del futuro va a metano
giovedì 24 luglio 2008
I giapponesi lavorano a standard batterie al litio per auto
Il mondo elettrico giapponese non sta a guardare ma si muove. La notizia viene dal quotidiano finanziario giapponese Nikkei secondo cui Toyota, Nissan, Matsushita e altre società giapponesi lavoreranno insieme per fissare standard comuni per le batterie litio in corso di progettazione per alimentare le auto elettriche/ ibride e tuttoelettriche . Sotto la guida del ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria del Sol levante, nove aziende produttrici di auto e moto, sei fabbricanti di batterie e la società di servizi energetici Tokyo Electric Power Co elaboreranno una bozza degli standard relativi ai metodi di test e di carica, di sicurezza dei veicoli e altri settori.
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mercoledì 23 luglio 2008
Nucleare in Francia: nuova fuga radioattiva... e quattro. Ancora Tricastin
Nuovo incidente nucleare, in Francia, nella centrale di Tricastin, dove alcuni giorni fa c'era stata una fuga di materiale radioattivo. Cento operai sono stati contaminati ''leggermente'' - secondo la direzione dell'Edf - da elementi fuorusciti da una tubatura nella reattore numero 4, fermo per manutenzione. Decisamente qualcosa non va, nelle ultime settimane, nel nucleare francese. Pochi giorni fa fuoriuscite di acque contaminate da elementi radioattivi, "senza impatto sull'ambiente", erano state registrate in un impianto della Areva a Romans-sur-Isere, nel dipartimento della Drome, nel Sud-Est della Francia.In quel caso la notizia era stata confermata dall'Autorithy francese per la sicurezza nucleare. Il nuovo incidente a Tricastin si verifica mentre erano ancora forti le polemiche intorno a questa alla centrale nucleare, la seconda più grande di Francia dopo quella di Le Hague, che due settimane fa era stata al centro della cronaca per un riversamento accidentale di acque usate contenenti uranio nei fiumi vicini, affluenti del Rodano. Sull'impianto e sulle società che lo gestiscono, Socatri e Areva Nc (entrambe filiali del colosso energetico Areva), da giorni piovono critiche da associazioni ambientaliste e autorità di vigilanza. Innanzitutto per la gestione approssimativa dell'incidente, una piccola perdita che a causa di "una catena di disfunzioni ed errori umani", come la definisce l'Autorità di sicurezza nucleare (Asn), si è trasformata in una contaminazione ambientale.
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Vacanza in Val Venosta
Ho appena concluso una vacanza con un impatto prossimo allo zero.
Dove ? In Val Venosta, a nord di Merano, provincia di Bolzano.
Sono stato ospite di un maso tipico del Sud Tirolo provvisto di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento a segatura e trucioli di legno.
Ovunque, sui tetti delle case, degli stabilimenti, delle stalle, pannelli termosolari e fotovoltaici. Quanto prodotto dalle stalle viene immagazzinato in capaci silos dove reazioni biochimiche trasformano un rifiuto in un biogas dalle potenziali non molto dissimili dal metano e bruciato in microturbine per la produzione di energia elettrica e calore. Va ricordato che il metano CH4 prodotto dalle deizioni animali ha un effetto serra più dannoso della CO2.
A Silandro il comune sta costruendo una centrale di teleriscaldamento a cippato prodotto localmente dalle industrie quale scarto di lavorazioni del legno. I trasporti pubblici trovano una felice collocazione nel minimizzare l'impatto ambientale. Spina dorsale è stata la riattivazione della ferrovia Merano Malles sospesa dal servizio dalle FS perché ramo secco (…???) percorsa da coloratissime automotrici termiche che raccoglie le portate di traffico dalle valle laterali servite in maniera egregia da pullmann.
La tariffazione del trasporto pubblico di persone si basa su di un sistema di abbonamento che permette all'utente di viaggiare tanto sul treno che sull'autobus portandosi con sè anche la bicicletta.
Dimenticavo : le piste ciclabili !
Si può arrivare da Merano a Passo Resia comodamente in biclicletta. Le piste sono state diligitentemente progettate con pendenze che raramente superano il 2 o 3 percento.
Eppure siamo ai piedi delle Alpi ! Certo, se avessi trovato anche mezzi pubblici elettrici sarebbe stato il massimo. Trovare delle elettromotrici alimentate dai generatori eolici che si trovano nella Valle di Passo Resia dove le correnti ascensionali della valle si incanalano mi avrebbe riempito di gioia. Giusto ! Dimenticavo il vento ! Egregiamente sfruttato nelle valli dalle turbine eoliche ad asse orizzontali e nelle valli meno ventose dalle turbine ad asse verticale. Nelle case si usano potabilizzatori : no ad acqua minerale imbottigliata in plastica ! Si beve l’acqua di rubinetto ! La raccolta differenziata dei rifiuti è praticata con l’ottica della risorsa. Viene separato (… udite, udite !!!) il cartone dalla carta.
Un piccolo neo : volevo prendere il treno per poter arrivare a Bolzano.
Ma il costo e la pulizia mi hanno fatto scegliere per l’auto a metano e l’autostrada.
Al Gore ha ragione. Possiamo fare a me no del petrolio. I nostri amici della Val Venosta lo stanno dimostrando.
Un ringraziamento va all'ing. Silvano Robur per avere preparato il testo e scattato le foto per questo post.
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Dove ? In Val Venosta, a nord di Merano, provincia di Bolzano.
Sono stato ospite di un maso tipico del Sud Tirolo provvisto di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento a segatura e trucioli di legno.
Ovunque, sui tetti delle case, degli stabilimenti, delle stalle, pannelli termosolari e fotovoltaici. Quanto prodotto dalle stalle viene immagazzinato in capaci silos dove reazioni biochimiche trasformano un rifiuto in un biogas dalle potenziali non molto dissimili dal metano e bruciato in microturbine per la produzione di energia elettrica e calore. Va ricordato che il metano CH4 prodotto dalle deizioni animali ha un effetto serra più dannoso della CO2.
A Silandro il comune sta costruendo una centrale di teleriscaldamento a cippato prodotto localmente dalle industrie quale scarto di lavorazioni del legno. I trasporti pubblici trovano una felice collocazione nel minimizzare l'impatto ambientale. Spina dorsale è stata la riattivazione della ferrovia Merano Malles sospesa dal servizio dalle FS perché ramo secco (…???) percorsa da coloratissime automotrici termiche che raccoglie le portate di traffico dalle valle laterali servite in maniera egregia da pullmann.
La tariffazione del trasporto pubblico di persone si basa su di un sistema di abbonamento che permette all'utente di viaggiare tanto sul treno che sull'autobus portandosi con sè anche la bicicletta.
Dimenticavo : le piste ciclabili !
Si può arrivare da Merano a Passo Resia comodamente in biclicletta. Le piste sono state diligitentemente progettate con pendenze che raramente superano il 2 o 3 percento.
Eppure siamo ai piedi delle Alpi ! Certo, se avessi trovato anche mezzi pubblici elettrici sarebbe stato il massimo. Trovare delle elettromotrici alimentate dai generatori eolici che si trovano nella Valle di Passo Resia dove le correnti ascensionali della valle si incanalano mi avrebbe riempito di gioia. Giusto ! Dimenticavo il vento ! Egregiamente sfruttato nelle valli dalle turbine eoliche ad asse orizzontali e nelle valli meno ventose dalle turbine ad asse verticale. Nelle case si usano potabilizzatori : no ad acqua minerale imbottigliata in plastica ! Si beve l’acqua di rubinetto ! La raccolta differenziata dei rifiuti è praticata con l’ottica della risorsa. Viene separato (… udite, udite !!!) il cartone dalla carta.
Un piccolo neo : volevo prendere il treno per poter arrivare a Bolzano.
Ma il costo e la pulizia mi hanno fatto scegliere per l’auto a metano e l’autostrada.
Al Gore ha ragione. Possiamo fare a me no del petrolio. I nostri amici della Val Venosta lo stanno dimostrando.
Un ringraziamento va all'ing. Silvano Robur per avere preparato il testo e scattato le foto per questo post.
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martedì 22 luglio 2008
Al Gore: entro 10 anni impariamo a vivere senza petrolio. Dobbiamo salvare il pianeta
L'America ha solo dieci anni di tempo per salvare la Terra". Accantonate le divisioni del partito democratico, il nobel per la pace Al Gore torna ai temi a lui cari, primo fra tutti la lotta contro il surriscaldamento del pianeta, con i consueti toni profetici. Entro il 2018 secondo Gore gli Stati Uniti dovranno fare in modo che il 100% dell'energia elettrica sia ottenuta da fonti rinnovabili. Per questo, ha detto Gore, gli americani devono "rinunciare ai carburanti di origine fossile". A chi obietta che un'American life senza petrolio sarebbe impossibile, Gore risponde citando l'astronauta Neil Armstrong: "Dopo la conquista della Luna, la nostra nazione deve fare un altro passo, un passo gigantesco nei confronti dell'ambiente.
rainews24.it
Dall'articolo sul New York Time "Gore Calls for Carbon-Free Electric Power" un passo dedicato ai veicoli elettrici
rainews24.it
Dall'articolo sul New York Time "Gore Calls for Carbon-Free Electric Power" un passo dedicato ai veicoli elettrici
We could further increase the value and efficiency of a Unified National Grid by helping our struggling auto giants switch to the manufacture of plug-in electric cars. An electric vehicle fleet would sharply reduce the cost of driving a car, reduce pollution, and increase the flexibility of our electricity grid. At the same time, of course, we need to greatly improve our commitment to efficiency and conservation. That’s the best investment we can make.
lunedì 21 luglio 2008
Ancora Francia, nuova fuga radioattiva,,, e tre
Francia, nuova fuga radioattiva: 15 operai contaminati. Quindici operai dell'impianto nucleare di Saint Alban, nella regione dell'Isere (sud della Francia), sono stati contaminati dalla fuoriuscita di liquido radioattivo. Lo riferisce Electricité de France (Edf), l'azienda elettrica francese. «Gli operai sono stati leggermente contaminati nel corso di un intervento di manutenzione su un cantiere dell'unità produttiva numero due», ha indicato un responsabile della direzione. L'incidente non è stato classificato dall'Agenzia di sicurezza nucleare. In seguito all'incidente, avvenuto venerdì ma di cui ha dato notizia solo questa mattina il quotidiano «Dauphiné Liberé», sono state ritrovate «tracce di elementi radioattivi» nel corso dei monitoraggi e dei controlli di routine dei dipendenti dell'impianto. I lavoratori sono stati sottoposti a un controllo medico ma l'azienda esclude che vi siano conseguenze di alcun tipo per la loro salute. Le cause dell'incidente non sono ancora state chiarite. «I livelli di contaminazione sono inferiori al limite regolamentare e dei nuovi controlli medici, effettuati questa mattina (lunedì), hanno rivelato che non vi è più alcuna traccia di contaminazione». «Questi lavoratori - ha precisato un responsabile di Edf - provenienti da imprese esterne, sono stati contaminati molto leggermente durante un intervento in un cantiere di manutenzione all'unità di produzione 2, attualmente chiuso per le verifiche decennali». Questo incidente nell'Isere avviene dopo quello del 7 luglio nella centrale nucleare di Tricastin, regione di Vaucluse, e quello del 18 luglio della centrale di Romans-sur-Isere, nella Drome.
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Yukka. Crescono i costi del deposito di scorie nucleari
Secondo quanto si legge in un articolo ( QUI ) il costo della realizzazione del deposito delle scorie nucleari americane cresce in modo incontenibile di anno in anno. L'amministrazione Bush nel 2001 aveva localizzato il deposito sotto Yukka Mountain valutando la spesa a 59 milioni di dollari, oggi siamo già arrivati a 90 milioni. La vita operativa avrebbe dovuto essere di 100 anni immagazzinando 77 mila tonnellate di materiale radioattivo . Un azzardo anche per uno stato, il Nevada, abituato ai casinò di Las Vegas, dove si trovano le montagne Yukka a soli 150 chilometri a nord ovest della famosa città.
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domenica 20 luglio 2008
Biocarburanti? L'impatto zero aumenta la fame!
Cresce il sospetto che l'utilizzo di biocarburanti "infiammi" i mercati. Si tratta di un falso mito o di una scomoda verità? La correlazione tra la produzione di biocarburanti e il caro-alimenti per qualcuno sarebbe "ufficiosamente" comprovata, sebbene non siano ancora stati ufficializzati i dati della discussa indagine di World Bank.
Secondo il rapporto segreto della Banca Mondiale, ottenuto dal quotidiano Guardian, infatti, l'utilizzo dei biocarburanti avrebbe infiammato il prezzo dei generi alimentari, causando aumenti fino al 75%. "Senza l'arrivo dei biocarburanti, gli stock globali di mais e grano non sarebbero diminuiti in modo così evidente e gli aumenti dei prezzi dovuti ad altri fattori sarebbero stati più moderati" sostiene il report citato....In netta contraddizione con quanto sostenuto dal governo degli Stati Uniti, secondo cui i biocarburanti avrebbero contribuito meno del 3% al rialzo dei prezzi alimentari lo studio della Banca Mondiale, terminato ad aprile, non sarebbe stato reso pubblico per evitare imbarazzi diplomatici rispetto a quanto affermato dalla Casa Bianca. "I leaders politici sembrano intenzionati a sopprimere o ignorare le prove evidenti che i biocarburanti sono l'effetto maggiore dell'attuale crescita dei prezzi dei prodotti alimentari", ha detto Robert Bsailey consulente a Oxfam, una confederazione di 13 organizzazioni non governative che lavorano in più di 100 paesi. "
Per leggere l'articolo completo de La Stampa qui
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Secondo il rapporto segreto della Banca Mondiale, ottenuto dal quotidiano Guardian, infatti, l'utilizzo dei biocarburanti avrebbe infiammato il prezzo dei generi alimentari, causando aumenti fino al 75%. "Senza l'arrivo dei biocarburanti, gli stock globali di mais e grano non sarebbero diminuiti in modo così evidente e gli aumenti dei prezzi dovuti ad altri fattori sarebbero stati più moderati" sostiene il report citato....In netta contraddizione con quanto sostenuto dal governo degli Stati Uniti, secondo cui i biocarburanti avrebbero contribuito meno del 3% al rialzo dei prezzi alimentari lo studio della Banca Mondiale, terminato ad aprile, non sarebbe stato reso pubblico per evitare imbarazzi diplomatici rispetto a quanto affermato dalla Casa Bianca. "I leaders politici sembrano intenzionati a sopprimere o ignorare le prove evidenti che i biocarburanti sono l'effetto maggiore dell'attuale crescita dei prezzi dei prodotti alimentari", ha detto Robert Bsailey consulente a Oxfam, una confederazione di 13 organizzazioni non governative che lavorano in più di 100 paesi. "
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sabato 19 luglio 2008
Greenpeace scala Torre Eiffel per protesta contro nucleare
Una quindicina di attivisti di Greenpeace hanno scalato domenica 13 Luglio la Torre Eiffel per affiggere uno striscione di protesta contro la politica francese sul nucleare, nel giorno in cui Parigi ospita un grande vertice di capi di stato. Il gruppo ambientalista ha detto che lo striscione con il logo del nucleare è stato messo in mezzo al cerchio di stelle dell'Unione europea, che è in mostra sulla Torre per segnare il semestre di presidenza francese della Ue. "Da quando è stato eletto, il presidente Nicolas Sarkozy ha fatto di tutto per vendere energia nucleare", ha detto in un comunicato Frederic Marillier della sezione francese di Greenpeace. "All'Onu o al G8 si è comportato come un commesso viaggiatore dell'Areva e ha usato tutte le piattaforme politiche per promuovere il nucleare francese", ha detto Marillier, riferendosi all'agenzia francese per la produzione dell'energia atomica, Areva. Sarkozy sta ospitando a Parigi il vertice Euromediterraneo con 40 capi di stato e di governo. La questione della sicurezza delle centrali nucleari è tornata d'attualità in Francia nell'ultima settimana, a causa di una perdita di uranio da un impianto nel sudest del Paese ( leggere: Francia, incidente nella centrale nucleare di Tricastin a Bollène ). Areva ha detto martedì che 30 metri cubi di liquido contenente uranio sono stati accidentalmente versati sul terreno e in un fiume alla centrale di Tricastin. L'incidente è stato classificato al livello uno su una scala internazionale di pericolosità che va da zero a sette. L'incidente ha esacerbato gli animi degli ambientalisti, dopo l'annuncio di Sarkozy del 3 luglio scorso che la Francia avrebbe costruito una seconda generazione dell'European Pressurised Reactor (EPR), portando a 60 il numero dei reattori nucleari nel paese. La Francia, che ha assunto la presidenza di turno della Ue dal primo luglio, è il più grande produttore europeo di energia nucleare.
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Secondo la WNA (world nuclear association) la Francia attualmente ha 59 impianti nucleari, Sarkozy ha dichiarato di aggiungerne uno (uno solo). Berlusconi ha annunciato che si costruiranno 1.000 nuove centrali. I conti non tornano.
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Secondo la WNA (world nuclear association) la Francia attualmente ha 59 impianti nucleari, Sarkozy ha dichiarato di aggiungerne uno (uno solo). Berlusconi ha annunciato che si costruiranno 1.000 nuove centrali. I conti non tornano.
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venerdì 18 luglio 2008
Francia, fuga radioattiva da un impianto a Romans sur Isere
Dopo l'incidente di Tricastin, una nuova fuga d'uranio su un sito Areva si è prodotta ieri, questa volta all'impianto di fabbricazione di combustibili nucleari Fcbc a Romans sur Isere (Drome): la rottura di una canalizzazione sotterranea ha fatto fuoriuscire dei liquidi di scarto che contengono uranio. Gli inquirenti dell'Asn, avvisati ieri alle 17, hanno riferito che "la rottura della canalizzazione sotterranea risalirebbe, secondo il gestore, a molti anni fa", mentre sono state prese "delle misure correttive destinate a proteggere la zona contro le eventuali intemperie". Gli inquirenti hanno inoltre constatato "la non conformità di queste tubature di fronte alle esigenze della regolamentazione" che prevede normalmente "una capacità di resistenza agli choc sufficiente per evitare" ogni rottura. Dopo la pulitura della zona prevista oggi, "hanno chiesto che tutti i materiali ritirati siano analizzati per valutare la massa d'uranio presente". "Come sempre è un portavoce dell'Asn che diffonde e controlla queste informazioni", ha attaccato la federazione France Nature Environnement, secondo la quale la legge del 13 giugno 2006 permette che "tutti i poteri di gestione della filiera nucleare siano concentrati nelle mani di cinque dirigenti" dell'asn.
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La fuga di materiale radioattivo dall'impianto nucleare di Roman-sur-Isere, in Francia, non sorprende il responsabile del settore energia di Legambiente Piemonte, Gian Piero Godio. "Quanto avvenuto oggi - dice all'Agi - non mi stupisce perche' quando si sceglie di usare, tra una decina di differenti tecnologie di produzione dell'energia, quella piu' pericolosa, certi fatti sono piu' che prevedibili". Secondo Godio, che ha trascorso una lunga parte della sua vita professionale all'interno del centro ricerche nucleari "Eurex" di Saluggia, nel Vercellese, "il nucleare non si deve fare perche' ogni chilowatt di energia prodotta determina 60 milioni di bequerel di radiazioni. Se si e' fortunati tutto resta dentro la centrale, ma il rischio e' pari a quello di sparare sulla povere da sparo". "Berlusconi e' sfortunato, perche' proprio in fase di varo del decreto governativo sul nucleare - aggiunge Godio - si trova a dovere fronteggiare una nuova serie di incidenti nelle centrali francesi. Questo governo si assume una grande responsabilita'''. Ed a proposito dell'incidente avvenuto nelle settimane scorse al sito nucleare di Tricastin, in Francia, non lontano dal confine piemontese l'Arpa, che aveva aumentato il livello di attenzione del monitoraggio della radioattivita' ambientale, ribadisce che non si e' riscontrato alcun valore anomalo.
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La fuga di materiale radioattivo dall'impianto nucleare di Roman-sur-Isere, in Francia, non sorprende il responsabile del settore energia di Legambiente Piemonte, Gian Piero Godio. "Quanto avvenuto oggi - dice all'Agi - non mi stupisce perche' quando si sceglie di usare, tra una decina di differenti tecnologie di produzione dell'energia, quella piu' pericolosa, certi fatti sono piu' che prevedibili". Secondo Godio, che ha trascorso una lunga parte della sua vita professionale all'interno del centro ricerche nucleari "Eurex" di Saluggia, nel Vercellese, "il nucleare non si deve fare perche' ogni chilowatt di energia prodotta determina 60 milioni di bequerel di radiazioni. Se si e' fortunati tutto resta dentro la centrale, ma il rischio e' pari a quello di sparare sulla povere da sparo". "Berlusconi e' sfortunato, perche' proprio in fase di varo del decreto governativo sul nucleare - aggiunge Godio - si trova a dovere fronteggiare una nuova serie di incidenti nelle centrali francesi. Questo governo si assume una grande responsabilita'''. Ed a proposito dell'incidente avvenuto nelle settimane scorse al sito nucleare di Tricastin, in Francia, non lontano dal confine piemontese l'Arpa, che aveva aumentato il livello di attenzione del monitoraggio della radioattivita' ambientale, ribadisce che non si e' riscontrato alcun valore anomalo.
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Fuga dal distributore di carburante e vendite a picco - 2
A giugno crollo della benzina, -10,1%. In forte calo i consumi petroliferi in Italia a Giugno, con un picco negativo per la benzina: -10,1%. Lo comunica l'Unione petrolifera. In generale i consumi petroliferi italiani il mese scorso si sono attestati a circa 6,6 milioni di tonnellate, con un calo del 6,1% (-429.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2007. La domanda totale di carburanti (benzina piu' gasolio) e' risultata pari a circa 3,1 milioni di tonnellate, il 4,9% in meno rispetto allo stesso mese del 2007.
Ricordiamo quello che si è postato il 26 giugno per quanto rigurdava i consumi di carburante relativi a Maggio.
Fuga dal distributore vendite a picco nelle grandi città
Secondo l'Unione petrolifera, la contrazione è generalizzata: i consumi petroliferi italiani (comprensivi di carburanti, lubrificanti, bitumi, petrolio da riscaldamento) nel mese di maggio 2008 hanno raggiunto 6,8 milioni di tonnellate, con un calo del 3,8% (269.000 tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2007. Ma è nelle grandi città e nel settore carburanti, che la contrazione diventa crollo: 30% in meno a Genova, 20% a Torino, Firenze e Bologna, 15% di calo nei distributori pugliesi, 12% in quelli di Palermo, 10% a Roma e Napoli, 7% a Milano.
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Ricordiamo quello che si è postato il 26 giugno per quanto rigurdava i consumi di carburante relativi a Maggio.
Fuga dal distributore vendite a picco nelle grandi città
Secondo l'Unione petrolifera, la contrazione è generalizzata: i consumi petroliferi italiani (comprensivi di carburanti, lubrificanti, bitumi, petrolio da riscaldamento) nel mese di maggio 2008 hanno raggiunto 6,8 milioni di tonnellate, con un calo del 3,8% (269.000 tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2007. Ma è nelle grandi città e nel settore carburanti, che la contrazione diventa crollo: 30% in meno a Genova, 20% a Torino, Firenze e Bologna, 15% di calo nei distributori pugliesi, 12% in quelli di Palermo, 10% a Roma e Napoli, 7% a Milano.
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giovedì 17 luglio 2008
Avviati controlli su tutte le centrali nucleari francesi
Una commissione d'inchiesta voluta dal ministro dell'ambiente Jean-Louis Borloo a seguito dell'incidente presso la centrale nucleare di Tricastin procederà a effttuare dei controlli su tutti gli impianti nucleari francesi. Ricordiamo che a Tricastin 30 metri cubi di liquido contenente uranio non arricchito sono accidentalmente caduti in terra e in un fiume. L'autorità per la sicurezza nucleare, l'Asn (*), ha criticato Areva per come ha gestito l'incidente, in particolare per come ha comunicato con le autorità. L'Asn ha anche puntato il dito contro misure di sicurezza e procedure operative non soddisfacenti.
La notizia: Nucleare, controlli in tutta la Francia dopo incidente Tricastin
(*) ASN - Autorité de sûreté nucléaire sitoweb qui
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La notizia: Nucleare, controlli in tutta la Francia dopo incidente Tricastin
(*) ASN - Autorité de sûreté nucléaire sitoweb qui
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Nucleare. Svizzera 2 centrali da costruire, 2 da smantellare
In merito all'eventualità di costruire una nuova centrale nucleare, non sono solo fautori e oppositori a scontrarsi ma anche le diverse aziende elettriche. Il presidente della direzione di Axpo Heinz Karrer teme che ciò metta in pericolo il progetto.In dicembre, Axpo e il gruppo elettrico bernese BKW Energie hanno creato un consorzio comune per pianificare la costruzione di due centrali nucleari, destinate a rimpiazzare quelle di Mühleberg (BE) e Beznau (AG). La nuova società intende presentare entro la fine dell'anno tutte le richieste d'autorizzazione necessarie.Dal canto suo, il gruppo energetico Atel intende realizzare una nuova centrale nucleare a Däniken (SO), sul sito dell'attuale impianto di Gösgen (nella foto dal satellite). La richiesta per un'autorizzazione di massima è stata inoltrata un mese fa all'Ufficio federale dell'energia.Secondo Axpo e BWK il progetto di Atel di rimpiazzare la centrale di Gösgen non ha nessuna chance di successo. "E non bisogna fare niente che riduca la possibilità di vincere la votazione popolare" sulla costruzione di nuove centrali, ha detto Karrer.Per Karrer non è opportuno costruire una nuova centrale a Gösgen poiché la struttura già esistente dovrà essere spento dopo quelle di Mühleberg e Beznau. Se rimpiazziamo una vecchia centrale in fin di vita con una moderna la popolazione sarà meglio disposta a entrare in materia, ha affermato.
Fonte: swissinfo.ch
Si fa notare che secondo la WNA (world nuclear association) le centrali di Mühleberg e Beznau dovrebbero essere dismesse rispettivamente nel 2022 e 2019, ma per la prima ne è stato decisa la chiusura (anticipata?) nel 2012. La Svizzerà resterà ferma a 5 centrali nucleari.
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Fonte: swissinfo.ch
Si fa notare che secondo la WNA (world nuclear association) le centrali di Mühleberg e Beznau dovrebbero essere dismesse rispettivamente nel 2022 e 2019, ma per la prima ne è stato decisa la chiusura (anticipata?) nel 2012. La Svizzerà resterà ferma a 5 centrali nucleari.
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mercoledì 16 luglio 2008
Nucleare, falda contaminata nei pressi della centrale di Tricastin
Ancora polemiche sulla centrale nucleare di Tricastin, nel sud della Francia, 10 giorni dopo la fuoriuscita da un impianto di acque usate contenenti 8,2 grammi al litro di uranio naturale. Il problema stavolta non sono però le acque superficiali dei fiumi Gaffiere e Lauzon, in cui secondo i dati dell'Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare (Irsn) c'é una "diminuzione regolare del livello di uranio", ma 4 punti di prelievo d'acqua in profondità, falde freatiche e pozzi privati, in cui la concentrazione di uranio supera la soglia massima fissata dall'Organizzazione mondiale della sanità di 15 microgrammi per litro. Particolari preoccupazioni suscita il punto 'AEP4', oltre 2km a sud della centrale, dove negli ultimi giorni sono stati rilevati tassi di uranio molto alti e fluttuanti, con un picco di 64 microgrammi/litro il 9 luglio. Una contaminazione che, spiega un comunicato dell'Irsn, "non può essere spiegata dal rigetto accidentale avvenuto l'8 luglio, tenuto conto della distanza che separa il punto dal fiume e della velocità di deflusso delle acque nella falda". Le cause dell'anomalia, dunque, restano un mistero. Anche perché, precisa il quotidiano Le Parisien, tassi simili erano già stati rilevati prima dell'incidente, durante un'inchiesta della Direzione dipartimentale degli affari sanitari e sociali. Tra le ipotesi avanzate dall'Irsn, per bocca del direttore aggiunto all'Ambiente Jean-Christophe Gariel, "una presenza di uranio naturale" o una "marcatura precedente" delle fonti radioattive, oltre all'"idrogeologia molto complessa dell'area" che spiegherebbe le disparità. Secondo la Commissione di ricerca e d'informazione indipendente sulla radioattività (Criirad), invece, la colpa sarebbe da attribuire a un deposito interrato di scorie di un impianto militare di arricchimento dell'uranio attivo a Tricastin dal 1964 al '96. ''Vicino all'attuale sito della centrale nucleare - spiega la presidente di Criirad Corinne Castaigner - c'era una fabbrica per la produzione di armi atomiche, dove si utilizzava uranio molto arricchito. Per anni i suoi residui di lavorazione sono stati sepolti sotto terra, senza precauzioni". Ciò avrebbe consentito, prosegue, "che l'acqua piovana scorresse a contatto con le scorie, trascinando l'uranio nel terreno". Un'anomalia riscontrata anche da un rapporto del 1998 dell'Alto commissariato all'energia atomica. La Socatri, società satellite di Areva responsabile gli impianti di Tricastin, ha però assicurato che le scorie interrate "non costituiscono un rischio sanitario per la popolazione" e "non hanno alcun legame" con l'inquinamento delle acque sotterranee.
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Francia, incidente nella centrale nucleare di Tricastin a Bollène
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Francia, incidente nella centrale nucleare di Tricastin a Bollène
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Il reattore nucleare Asco I non riescono a farlo ripartire
La centrale nucleare di Asco I in Tarragona (Spagna), ha fallito anche il terzo tentativo di avviare il reattore fermo dal 10 giugno a causa della fuga radioattiva rilevata nel novembre scorso. Tuttavia, rassicurano i portavoce, la centrale "e' pronta a ripartire anche se ci vorra' qualche giorno per riconnettersi". "Non siamo ancora ben sincronizzati - ha detto un portavoce - ma probabilmente lo saremo entro la fine della settimana". La centrale, di proprieta' di Endesa e di Iberdrola, e' stata fermata lo scorso 10 giugno per lavori di manutenzione dopo una fuoriuscita radioattiva a novembre scorso. Il processo di avvio era stata fissato per ieri mattina ma e' stato ancora una volta rimandato per via della rottura di un gruppo di sensori della temperatura. Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Pais, i tecnici della centrale nucleare avrebbero rilevato durante il processo di riscaldamento degli impianti per la connessione alla rete, la rottuta di alcuni sensori di temperatura, che avrebbero causato la sospensione dell'operazione.
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Ancora incidenti nucleari. In Spagna
Nella notte tra sabato e domenica scorsa, poco prima delle cinque, in Spagna la centrale nucleare di Cofrentes, vicino a Valencia, ha registrato un aumento di potenza superiore al 20% di quella autorizzata. Secondo il giornale "El Mundo" i sistemi di sicurezza hanno impedito fughe radioattive, non ci sarebbero dunque rischi per i dipendenti dell'impianto, per i residenti e per l'ambiente. Quello di Cofrentes è il quarto incidente accaduto ultimamente in 12 giorni. Greepeace la settimana scorsa aveva chiesto la chiusura della centrale. Il quotidiano spagnolo El Paìs qualche giorno fa aveva scritto che quattro degli otto reattori nucleari spagnoli avevano registrato negli ultimi giorni delle disfunzioni in meno di 72 ore, tre degli incidenti avevano riguardato i reattori situati a Tarragona, nel nord-est della Spagna, gestiti dalla Associazione Nucleare Asco-Vandellos (Anav).
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Batterie al litio
Si sente parlare solo di batterie al litio, di strategie delle majors automobilistiche che stringono alleanze con quella o quell'altra fabbrica di batterie al litio-ioni. Indubbiamente la batterie al litio rappresentano una scelta obbligata per i costruttori di veicoli elettrici ed ibridi , non c'è migliore tecnologia di quella del litio. Ma è giusto parlare di tecnologia el litio. No. Più correttamente dovremmo parlare di tecnologie al litio. Nel mondo vengono utilizzate varie tipologie di batterie al litio le cui caratteristiche differiscono sensibilmente le une dalle altre, ciascuna è più adatta rispetto ad un'altra per il tipo di applicazione. Dimenticate le batterie al litio-cobalto che ricorderete hanno procurato danni ed incidenti poco più di un anno fa (notebook e telefonini che si incendiavano e scoppiavano) oggigiorno le batterie al litio possono essere considerate sicure e mature. In genere le batterie sono formate da singole celle con una tensione nominale che varia a seconda della tecnologia nella maggior parte dei casi da 3,2V nominali a 3,6- 3,7. Assemblandole insieme si riesce a produrre batterie composte da multipli per arrivare a tensioni anche oltre i 600V e capacità importanti (anche MW per un utilizzo stazionario di storage energy). Importante, necessario, strategico è dotare i pacchi di batterie di un BMS affidabile. Il BMS (battery managment system) è il sistema elettronico che controlla le batterie sia in fase di ricarica che scarica, ne permette il miglior utilizzo e ne allunga di conseguenza la vita. Fondamentalmente le celle al litio si distinguono per delle peculiarità ben precise, un tipo ha un'alta densità energetica (6/7 volte le batterie al piombo) quindi sono più leggere, altre riescono ad erogare alti valori di ampere, altre che hanno una vita operativa lunga o lunghissima. E' possibile scegliere le varie tipologie per rendere il progetto di accumulo di energia ottimale e con resa migliore sia per applicazioni automobilistiche che stazionarie abbinate alla pruduzione di energia da fonti rinnovabili quali il fotovoltaico, eolico o UPS in generale.
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martedì 15 luglio 2008
Da che cosa sono spaventati gli americani?
lunedì 14 luglio 2008
Il Portogallo e l’alleanza Renault Nissan insieme per la mobilità a emissioni zero
Il Governo del Portogallo e l’Alleanza Renault Nissan hanno annunciato il 10 Luglio una partnership per promuovere la “mobilità a emissioni zero” sul territorio nazionale. L’annuncio ufficiale è avvenuto a Lisbona, alla presenza del Premier portoghese José Sócrates e di Carlos Ghosn, Presidente e CEO di Renault e Presidente e CEO di Nissan.
Il Portogallo è il primo partner che aderisce direttamente a un programma di questo tipo. Nel piano dell’Alleanza di diventare leader globale nella produzione di veicoli a emissioni zero, quest’iniziativa mira a far lavorare insieme i settori pubblico e privato per creare le condizioni necessarie affinché i veicoli ecologici rappresentino un’alternativa valida e conveniente per gli automobilisti.
In base all’accordo siglato oggi, il Governo portoghese concentrerà i propri sforzi principalmente su tre aree:
1. Studiare, insieme all’Alleanza, le modalità per rendere allettante l’offerta dei veicoli elettrici agli occhi dei consumatori portoghesi;
2. Studiare l’infrastruttura e l’organizzazione necessaria per creare una rete nazionale di stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici; e
3. Individuare i canali di informazione e formazione più efficaci per comunicare l’importanza dei veicoli elettrici.
L’Alleanza avvierà la commercializzazione su larga scala dei veicoli elettrici in Portogallo a partire dal 2011. Il Portogallo sarà uno dei principali mercati mondiali ove verranno introdotti modelli elettrici esclusivi prodotti dall’Alleanza. “Il Portogallo è un Paese leader nel campo delle energie rinnovabili. Questo accordo con l’Alleanza Renault Nissan porterà il Portogallo in prima linea nella creazione di una mobilità sostenibile con veicoli a emissioni zero. Promuovendo i veicoli elettrici in Portogallo, ridurremo la nostra dipendenza dal petrolio a contribuiremo a rendere più pulito l’ambiente”, ha dichiarato il Primo Ministro José Socrates. “Di fronte al rincaro del prezzo del petrolio e al preoccupante aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera, riteniamo che l’unica soluzione possibile per una mobilità sostenibile in futuro sia la disponibilità generalizzata di veicoli a emissioni zero” ha dichiarato Carlos Ghosn. “Il Portogallo è da tempo impegnato nello sviluppo delle energie rinnovabili; lodiamo la volontà del Paese di rendere le vetture elettriche una realtà economica per i suoi abitanti.”
Fonte Nissan Italia
Il Portogallo è il primo partner che aderisce direttamente a un programma di questo tipo. Nel piano dell’Alleanza di diventare leader globale nella produzione di veicoli a emissioni zero, quest’iniziativa mira a far lavorare insieme i settori pubblico e privato per creare le condizioni necessarie affinché i veicoli ecologici rappresentino un’alternativa valida e conveniente per gli automobilisti.
In base all’accordo siglato oggi, il Governo portoghese concentrerà i propri sforzi principalmente su tre aree:
1. Studiare, insieme all’Alleanza, le modalità per rendere allettante l’offerta dei veicoli elettrici agli occhi dei consumatori portoghesi;
2. Studiare l’infrastruttura e l’organizzazione necessaria per creare una rete nazionale di stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici; e
3. Individuare i canali di informazione e formazione più efficaci per comunicare l’importanza dei veicoli elettrici.
L’Alleanza avvierà la commercializzazione su larga scala dei veicoli elettrici in Portogallo a partire dal 2011. Il Portogallo sarà uno dei principali mercati mondiali ove verranno introdotti modelli elettrici esclusivi prodotti dall’Alleanza. “Il Portogallo è un Paese leader nel campo delle energie rinnovabili. Questo accordo con l’Alleanza Renault Nissan porterà il Portogallo in prima linea nella creazione di una mobilità sostenibile con veicoli a emissioni zero. Promuovendo i veicoli elettrici in Portogallo, ridurremo la nostra dipendenza dal petrolio a contribuiremo a rendere più pulito l’ambiente”, ha dichiarato il Primo Ministro José Socrates. “Di fronte al rincaro del prezzo del petrolio e al preoccupante aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera, riteniamo che l’unica soluzione possibile per una mobilità sostenibile in futuro sia la disponibilità generalizzata di veicoli a emissioni zero” ha dichiarato Carlos Ghosn. “Il Portogallo è da tempo impegnato nello sviluppo delle energie rinnovabili; lodiamo la volontà del Paese di rendere le vetture elettriche una realtà economica per i suoi abitanti.”
Fonte Nissan Italia
domenica 13 luglio 2008
Fuoco in una centrale nucleare svedese
La 'libera' informazione italiana tace...naturalmente.
Fonte: thelocal.se
Da Wikipedia. "Ringhals is a Swedish nuclear power plant with 4 reactors, three pressurized water reactors and one boiling water reactor. It is situated on the Värö Peninsula (Swedish: Väröhalvön) in Varberg Municipality approximately 60 km south of Gothenburg. With total power rating of 3560 MWe, it is the largest power plant in Sweden and generates 24 TWh of electricity a year, the equivalent of 20% of the electrical power usage of Sweden. It is owned 70% by Vattenfall and 30% by E.ON."
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Fire at Swedish nuclear power plant
Published: 11 Jul 08 14:37 CET
A fire broke out Friday on the roof of a turbine hall at a nuclear power plant on Sweden's west coast but was quickly extinguished and the reactor was never in danger, the plant said.
"There was a small fire and our internal fire brigade was able to put it out in just a few minutes," Gösta Larsen, a spokesman for the Ringhals plant, the largest nuclear plant in the Nordic region, told AFP.
"It was nothing dramatic at all," he said, acknowledging however that thick smoke had entered the turbine facility's ventilation system and set off external fire alarms that alerted several nearby fire brigades to rush to the scene.
The blaze started when roofers working on the building with torches accidentally set fire to roof materials.
Larsen said no evacuation was necessary and the reactor was never in danger.
The reactor "is in another building next door, with a metre thick cement wall in between," he added.
The Ringhals plant, located about 60 kilometres south of Sweden's second biggest city Gothenburg, has four reactors, including one boiling water and three pressurized water reactors.
The plant produces about 20 percent of all electricity consumed in Sweden.
Fonte: thelocal.se
Da Wikipedia. "Ringhals is a Swedish nuclear power plant with 4 reactors, three pressurized water reactors and one boiling water reactor. It is situated on the Värö Peninsula (Swedish: Väröhalvön) in Varberg Municipality approximately 60 km south of Gothenburg. With total power rating of 3560 MWe, it is the largest power plant in Sweden and generates 24 TWh of electricity a year, the equivalent of 20% of the electrical power usage of Sweden. It is owned 70% by Vattenfall and 30% by E.ON."
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Solare termico nel 90% delle case israeliane
sabato 12 luglio 2008
Di nuovo i dirigibili?
A 70 anni dal disastro del dirigibile gigante Hindenburg Zeppelin esplosa in una spettacolare palla di fuoco a Lakehurst, NJ, uccidendo 36 membri dell'equipaggio e dei passeggeri, sembra che l'industria voglia tornare a produrre questo fantastico mezzo di trasporto adottando tecnologie più mature e sicure. Il richiamo dei dirigibili è facile da cogliere. Essi volano ad una quota bassa, a circa 1.200 metri rispetto a 10.000 degli aerei, diminuendo ulteriormente il loro impatto ambientale. Anche se sono relativamente lento, di solito viaggiano a 125 km / h - come un treno ad alta velocità, hanno ancora bisogno di circa 43 ore per attraversare l'Atlantico ma la maggior parte di essi non ha bisogno di pista di decollo e potrebbe essere dispiegato senza ulteriori esborsi economici per un aeroporto in espansione.
Un'azienda britannica, SkyCat, sta seriamente pensando a riaprire le strade dei cieli per questo tipo di velivolo.
Fonte guardian.co.uk
Could Zeppelin's airships soon be gracing our skies again?
Un'azienda britannica, SkyCat, sta seriamente pensando a riaprire le strade dei cieli per questo tipo di velivolo.
Fonte guardian.co.uk
Could Zeppelin's airships soon be gracing our skies again?
venerdì 11 luglio 2008
Boom elettriche in Europa entro il 2015
2015? Prima, molto prima!
Fonte: quattroruote.it/
(*) Company Information Frost & Sullivan, founded in 1961, has 31 global offices with more than 1700 industry consultants, market research analysts, technology analysts and economists. Our mission is to research and analyze new market opportunities for corporate growth. We are the world leader in growth consulting and the integrated areas of technology research, market research, economic research, corporate best practices, training, customer research, competitive intelligence and corporate strategy.
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Il mercato dell'auto? Sarà sempre più elettrico. È quanto emerge da una recente ricerca degli analisti statunitensi di Frost & Sullivan (*) che fa il punto sulla crescita delle vetture a batterie in Europa.
Secondo le proiezioni, che tengono conto dell'alto prezzo del petrolio e delle politiche sempre più severe in tema di mobilità urbana (dall'Ecopass alla "congestion charging" londinese), il volume di auto elettriche vendute potrebbe raggiungere le 250.000 unità entro il 2015. Ma c'è di più: gli analisti sostengono che il business legato alle nuove batterie agli ioni di litio e alla ricarica dei veicoli potrà far nascere inedite alleanze tra costruttori, società energetiche e autorità centrali e locali. "Tutto dipenderà dal grado di sviluppo tecnologico", spiega Anjan Hemanth Kumar analista di Frost & Sullivan. "Se consideriamo un'autonomia di 160 km si possono prendere in considerazione i clienti dell'area suburbana e delle città satellite, se invece si arriva 240 km allora i potenziali acquirenti diventano tre milioni". I mercati principali, comunque, saranno concentrati nelle grandi metropoli: Londra, Stoccolma, Oslo, Roma e varie zone del Regno Unito, della Francia, della Spagna e del nostro Paese rappresenteranno il 93% delle vendite di veicoli elettrici in Europa. Il 75% dei contratti siglati sarà con la formula del leasing, mentre i potenziali prezzi dovrebbero spaziare dagli 11.000 euro ai 348.000 delle supercar esclusive in salsa ecologica. "Le auto elettriche - conclude il ricercatore - potrebbero far risparmiare dai 150 ai 700 euro al mese rispetto a un'auto tradizionale, tra costi di gestione e incentivi governativi".
Fonte: quattroruote.it/
(*) Company Information Frost & Sullivan, founded in 1961, has 31 global offices with more than 1700 industry consultants, market research analysts, technology analysts and economists. Our mission is to research and analyze new market opportunities for corporate growth. We are the world leader in growth consulting and the integrated areas of technology research, market research, economic research, corporate best practices, training, customer research, competitive intelligence and corporate strategy.
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giovedì 10 luglio 2008
Francia, incidente nella centrale nucleare di Tricastin a Bollène
Acqua contaminata nei fiumi . Fuoriuscita di liquido, allarme nella zona di Avignone. Trenta metri cubi di acque usate contenenti 12 grammi di uranio per litro si sono riversate ieri, per cause accidentali, in due fiumi — La Gaffière e L'Auzon — nel sud della Fraencia. Le acque provenivano dal sito nucleare di Tricastin a Bollène, nel distretto di Vaucluse, a circa 40 chilometri da Avignone. L'allarme è rientrato quasi subito (l'incidente è avvenuto intorno alle 6,30 del mattino): l'agenzia per la sicurezza nucleare francese (Asn) ha parlato di «rischio debole per la popolazione». Dello stesso parere i prefetti dei dipartimenti di Vaucluse e Drome. Le autorità locali hanno comunque preso misure di precauzione. Nei comuni di Bollèn e, Lapalud e Lamotte- du-Rhône sono stati vietati la presa d'acqua dai pozzi e l'impiego dell'acqua dei fiumi per irrigare i campi. Vietati anche la pesca, il consumo di pesce e i bagni nelle acque inquinate. L'incidente è avvenuto durante un'operazione di pulizia di una cisterna nello stabilimento Socatri, azienda del gruppo Areva, in attività dal 1975. «È la prima volta che si verifica un incidente del genere» — ha detto Gilles Salgas, responsabile della comunicazione della società Socatri.
Fonte: corriere.it
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Fonte: corriere.it
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La Ferrari vuole tagliare del 40% le emissioni di CO2...nel 2015
Questo ha dichiarato Luca Montezemolo al giornale tedesco Welt am Sonntag: "We want to reduce our CO2 emissions by 40 per cent between now and 2012" . In altri termini la Ferrari si accinge a studiare per produrre veicoli ibridi. Montezemolo prosegue: "We are currently working on the development of a Ferrari that will use alternative energy sources and which will be based on what we are doing at the moment in Formula 1, referring to Ferrari's Kinetic Energy Recycling System (KERS), which is designed to draw extra power from the brakes. " Tradotto in parole povere questa 'innovazione' è la 'rigenerazione in frenata' ... conosciuta da tutti i costruttori di veicoli elettrici da vari lustri. "Such a vehicle would be ready to go on the market around 2015."
Fonte: www.welt.de del 6/7/08
"Auch ein Öko-Ferrari muss substanziell ein Ferrari sein"
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Fonte: www.welt.de del 6/7/08
"Auch ein Öko-Ferrari muss substanziell ein Ferrari sein"
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mercoledì 9 luglio 2008
Settembre Fiat
Può darsi che cominci l'era 'nera' dell' economia nazionale specchio degradato di una immagine globale di crisi. Sviluppo anelato, sviluppo impossibile, sviluppo frenato dal limite delle risorse energetiche e delle materie prime. La Fiat da settembre ha annunciato cassa integrazione. E' un segnale diverso da quello degli anni passati, la crisi è più profonda strutturale, globale, robusta, forse inarrestabile e non percepita nè dai politici (figuriamoci) ne tanto meno dalla gente comune (noi). In bocca al lupo a tutti. Dopo le vacanze estive dovremo diventare adulti.
Una piccola speranza di mantenere in piedi una piccola fetta del mercato dll'automobile potrebbe essere quella di cercare un piccolo spazio produttivoautomotive nel settore dei veicoli elettrici ... altrimenti ... la vedo nera.
ricorso alla Cassa integrazione ordinaria
alcune decine di migliaia di lavoratori
misura inevitabile
crescita del prezzo dei carburanti
colpirà il salario già molto basso dei lavoratori
innovazione nel campo motoristico .. produzione di auto ibride ed elettriche
FIAT: Fiom, subito confronto sul piano industriale gruppo
"Il ricorso alla Cassa integrazione ordinaria, previsto da Fiat, per gli stabilimenti italiani dell'Auto (tutti ad eccezione di Cassino, della linea "Mito" di Mirafiori e di quello della Sevel) e per le produzioni movimento terra di Cnh (San Mauro Torinese e Imola), con 4/6 settimane di fermate da agosto a fine dicembre, coinvolgera' alcune decine di migliaia di lavoratori fra i dipendenti diretti, quelli delle altre imprese Fiat di componentistica (Fiat Powertrain, Magneti Marelli, Itca, Ergom) e quelli dell'indotto." Lo ha dichiarato Enzo Masini, coordinatore nazionale auto della Fiom-Cgil. "Si tratta di una misura per molti versi inevitabile a fronte del calo dei mercati, in particolare di quello italiano, e a fronte della continua crescita del prezzo dei carburanti; una crescita che colpirà il salario già molto basso dei lavoratori del nostro Paese." "La Fiom ritiene urgente l'avvio di un confronto con la Direzione Fiat sul piano industriale del Gruppo, nei suoi diversi settori, per i prossimi anni. Un piano che accompagni il programma di uscita dei nuovi modelli annunciati con un'accentuata innovazione nel campo motoristico, volta a realizzare una consistente riduzione dei consumi, aprendo la strada alla produzione di auto ibride ed elettriche."
Qui
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Una piccola speranza di mantenere in piedi una piccola fetta del mercato dll'automobile potrebbe essere quella di cercare un piccolo spazio produttivoautomotive nel settore dei veicoli elettrici ... altrimenti ... la vedo nera.
ricorso alla Cassa integrazione ordinaria
alcune decine di migliaia di lavoratori
misura inevitabile
crescita del prezzo dei carburanti
colpirà il salario già molto basso dei lavoratori
innovazione nel campo motoristico .. produzione di auto ibride ed elettriche
FIAT: Fiom, subito confronto sul piano industriale gruppo
"Il ricorso alla Cassa integrazione ordinaria, previsto da Fiat, per gli stabilimenti italiani dell'Auto (tutti ad eccezione di Cassino, della linea "Mito" di Mirafiori e di quello della Sevel) e per le produzioni movimento terra di Cnh (San Mauro Torinese e Imola), con 4/6 settimane di fermate da agosto a fine dicembre, coinvolgera' alcune decine di migliaia di lavoratori fra i dipendenti diretti, quelli delle altre imprese Fiat di componentistica (Fiat Powertrain, Magneti Marelli, Itca, Ergom) e quelli dell'indotto." Lo ha dichiarato Enzo Masini, coordinatore nazionale auto della Fiom-Cgil. "Si tratta di una misura per molti versi inevitabile a fronte del calo dei mercati, in particolare di quello italiano, e a fronte della continua crescita del prezzo dei carburanti; una crescita che colpirà il salario già molto basso dei lavoratori del nostro Paese." "La Fiom ritiene urgente l'avvio di un confronto con la Direzione Fiat sul piano industriale del Gruppo, nei suoi diversi settori, per i prossimi anni. Un piano che accompagni il programma di uscita dei nuovi modelli annunciati con un'accentuata innovazione nel campo motoristico, volta a realizzare una consistente riduzione dei consumi, aprendo la strada alla produzione di auto ibride ed elettriche."
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martedì 8 luglio 2008
Per ricaricare una Tesla
In un articolo online comparso su greenwichtime.com fa notare che la Tesla, famosa auto elettrica da 100 mila dollari, ha un piccolo problema di ricarica presso le prese casalinghe americane. Con una presa da 110 V 15 A l'articolista afferma che si impiegheranno la bellezza di 30 ore e passa per una ricarica completa delle batterie che hanno una capacità di 53 kWh. 53.000Wh / (110V x 15A) = 32.12 ore. Invece avendo a disposizione il 220V e 40A la ricarica sarebbe di 6/7 ore.
Caratteristiche salienti della Tesla:
- da 0 a 60 miglia orarie in 3,9 secondi
- consumi: 256 miglia per gallone equivalenti
- 220 miglia a ricarica
- costi: meno di 2 cent di dollaro per miglio
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Caratteristiche salienti della Tesla:
- da 0 a 60 miglia orarie in 3,9 secondi
- consumi: 256 miglia per gallone equivalenti
- 220 miglia a ricarica
- costi: meno di 2 cent di dollaro per miglio
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lunedì 7 luglio 2008
Entra in produzione l'auto elettrica Mitsubishi
Una piccola produzione di serie della Mitsubishi iMiev avverrà nel 2009/2010.
La vettura elettrica per quattro passeggeri avrà una percorrenza di circa 160 chilometri grazie ad un pacco di batterie al litio ricaricabili a rete domestica ( 220V circa 7 ore ) e in tempi rapidi presso stazioni di ricarica di media potenza (30minuti - 220V 50 kW) .
Il motore sincrono a magneti permanenti da 47kW di picco ha 160 Nm disponibili già a zero giri, 130 km/h di velocità massima, il pacco batteria 330V e 16 kWh di energia accumulata.
Il peso totale 1.080 kg con dimensioni di 3.396 x 1.475 x 1.600 mm. I costi? Non li conosciamo ma metterei la mano sul fuoco che saranno competitivi.
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La vettura elettrica per quattro passeggeri avrà una percorrenza di circa 160 chilometri grazie ad un pacco di batterie al litio ricaricabili a rete domestica ( 220V circa 7 ore ) e in tempi rapidi presso stazioni di ricarica di media potenza (30minuti - 220V 50 kW) .
Il motore sincrono a magneti permanenti da 47kW di picco ha 160 Nm disponibili già a zero giri, 130 km/h di velocità massima, il pacco batteria 330V e 16 kWh di energia accumulata.
Il peso totale 1.080 kg con dimensioni di 3.396 x 1.475 x 1.600 mm. I costi? Non li conosciamo ma metterei la mano sul fuoco che saranno competitivi.
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domenica 6 luglio 2008
Gli orsi bianchi migrano in Islanda
Questa notizia riportata da la Repubblica, non so se è vera e non ho nessun motivo per dubitarne, ma comunque ci aiuta a trarre lo spunto per fare una considerazione. Gli orsi non riescono più a trovare l'habitat adatto per continuare a vivere nelle zone dove hanno vissuto per migliaia di anni. La maggior parte degli scienziati danno la colpa ai cambiamenti climatici che stanno avvenendo in modo troppo repentino indotti dalle attività umane che producono l'aumento anormale della concentrazione di anidride carbonica. Adesso gli orsi e dopo? Sarà costretto anche l'uomo a migrare da certe zone ad altre perché rese inospitali? Desertificazione, erosione dei suoli, innalzamento del livello del mare, alluvioni ecc.. Di questi probabili, possibili questioni ci ha avvisato il recente report dell'IPCC (IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change ), non lasciamole nel dimenticatoio questo avvertimento.
Qui
Faceva una passeggiata sulle coste settentrionali islandesi, vicino a Skagafjordur, forse arrivato fin lì su un pezzo di ghiaccio alla deriva dalla Groenlandia. L'ultimo orso bianco da quelle parti si era visto nel 1988, così lo scorso 3 giugno la contadina islandese che ne ha visto uno vicino alla sua fattoria si è affrettata a chiamare la polizia. Secondo quanto riporta il quotidiano francese Le Monde, il capo della polizia locale, Stefan Vagn Stefansson, non ha avuto esitazioni: ha imbracciato il fucile e abbattuto l'orso bianco. La disavventura dell'orso bianco sarebbe passata sotto silenzio, come sanno fare bene gli islandesi, chiusi nel loro mondo, capaci di giustificare la caccia alle balene in un museo loro dedicato a Husavik, poco distante da dove è approdato l'orso, con la motivazione "se arrivano nei nostri mari sono le nostre", se il 16 giugno non fosse arrivato un altro "immigrato" indesiderato. Il secondo orso è approdato a pochi chilometri dal punto di arrivo del primo, una zona dove, tra l'altro, ci sono delle foche. Anche questa volta è stato visto da una contadina, ma con una coscienza ambientalista più marcata. La ragazza ha lasciato che l'orso si rifocillasse con le uova del pollaio mentre chiamava la polizia e chiedeva un intervento non cruento. Ancora una volta si è parlato del riscaldamento globale, possibile responsabile dello spostamento degli orsi dalla Groenlandia. "Dal 2000 abbiamo notato dei cambiamenti radicali della nostra banchisa - dicono all'ufficio meteorologico islandese - che hanno avuto conseguenze sulla popolazione delle foche". Come sempre accade con le ondate migratorie, gli orsi possono essersi spostati in cerca di cibo, aiutati anche da situazioni meteorologiche particolari, che hanno fatto staccare pezzi di ghiaccio più grandi dalla Groenlandia. Il "gruppo d'intervento orsi polari" per ora non ha saputo ancora dare spiegazioni né fare previsioni su eventuali nuovi arrivi. Una sola cosa è sicura: gli orsi non sono i benvenuti in Islanda e se altri si avventureranno sull'isola sono destinati a fare una brutta fine. E la cosa è allarmante, visto che non restano che tra 20 e 25mila orsi bianchi al Polo Nord.
Qui
sabato 5 luglio 2008
Petrolio al NYMEX: 145.29 dollari
venerdì 4 luglio 2008
Grosseto: Incentivi dal Comune per veicoli elettrici
Contributi economici per l’acquisto di biciclette elettriche, vetture a metano, taxi e veicoli merci leggeri elettrici o ibridi. L’amministrazione comunale, infatti, sta dando attuazione all’Accordo di programma sul Risanamento della qualità dell’aria nelle zone urbane siglato con la Regione Toscana e altri Comuni e, come negli anni scorsi, l’assessorato all’Ambiente offre ai grossetani l’opportunità di beneficiare di incentivi per l’acquisto di veicoli meno inquinanti. Con una novità in più. I contributi comunali possono essere sommati ad ogni altro tipo di ecoincentivo statale, permettendo così un bel risparmio a coloro che vogliano acquistare un nuovo mezzo di spostamento e, nello stesso tempo, si impegnano nella tutela della qualità dell’aria. “Il Comune di Grosseto – spiega l’assessore Giuseppe Monaci – è uno dei pochi in Toscana a permettere la totale cumulabilità delle sovvenzioni. Alcuni Comuni hanno scelto di non sommare gli incentivi statali a quelli erogati in proprio, altri hanno previsto la cumulabilità solo in caso di acquisto di auto nuove. Noi abbiamo invece voluto soddisfare tutte le potenziali domande ed andare incontro alle esigenze delle fasce sociali più deboli. Potendo contare su una o più forme di finanziamento, infatti, anche chi ha un reddito basso può trasformare a gas l’alimentazione della propria vecchia auto a benzina usufruendo di un contributo sostanzioso. E’ anche una decisione politica di rilievo che testimonia la forte attenzione di questa amministrazione sia per il sociale sia per l’ambiente”. “Il Comune – conclude l’assessore – è da tempo impegnato in politiche mirate a garantire la tutela ambientale. Il crescente numero di veicoli a benzina che circolano in città ha determinato l’aumento di emissioni nocive: da qui la necessità di intervenire in modo concreto e tempestivo. La qualità dell'aria è un bene da tutelare importante per tutti, dai bambini agli anziani”.
I finanziamenti da parte del Comune vanno da un minimo di 200 euro per l'acquisto di biciclette elettriche a un massimo di 3mila euro per chi compra un nuovo veicolo merci elettrico e ibrido. Le somme saranno liquidate secondo l’ordine di arrivo delle domande e fino a esaurimento del fondo. Le domande possono essere presentate per tutto l’anno in corso, con validità retroattiva dal 1 gennaio 2008, al servizio Ambiente del Comune in via Roma, 3 (telefono: 0564.488870 / 470 / 811).
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I finanziamenti da parte del Comune vanno da un minimo di 200 euro per l'acquisto di biciclette elettriche a un massimo di 3mila euro per chi compra un nuovo veicolo merci elettrico e ibrido. Le somme saranno liquidate secondo l’ordine di arrivo delle domande e fino a esaurimento del fondo. Le domande possono essere presentate per tutto l’anno in corso, con validità retroattiva dal 1 gennaio 2008, al servizio Ambiente del Comune in via Roma, 3 (telefono: 0564.488870 / 470 / 811).
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giovedì 3 luglio 2008
Petrolio 143,57 $ al barile, è record
Electric Raceabout
Leggera, sportiva, elettrica, è realizzata da ricercatori dell’Università di Helsinky. Nella terra dei Mille Laghi, dove l’uomo ha lasciato la natura pressoché intatta, sta nascendo un gioiello tecnologico dall’anima futurista e ambientalista. Si tratta di una nuova automobile elettrica concepita da un gruppo di studio del Politecnico dell’Università di Helsinky in collaborazione con Institute of Design, Lahti Polytechnic, dal nome non molto affascinante ed esotico ma certamente con caratteristiche innovative. Si chiama Electric Raceabout ed è un veicolo sperimentale che intende combinare sportività con filosofia “emissioni zero”. Basata sulla scocca in alluminio (denominata ASF) dell’Audi R8 e integrata da una carrozzeria in fibra di carbonio, ha un peso di circa 1.250 kg. Piatto forte del progetto è la presenza di quattro motori elettrici (uno per ogni ruota), in grado di spingere la vettura fino a una velocità massima superiore ai 200 km/h assicurando un’autonomia superiore ai 300 km. Attualmente, la squadra di ingegneri e tecnici che sta lavorando al suo sviluppo, sta cercando di migliorare al massimo la resa del complesso di batterie al litio di cui equipaggiata (ha un peso complessivo compreso tra 350 e 570 chili). La vettura sarà ultimata nell’estate del 2009, pronta per partecipare alProgressive Automotive X-Prize Competition, un evento che si tiene in America e che premia l’auto più innovativa e virtuosa dal punto di vista ambientale. A giudicare dalle informazioni contenute nel sito Internet ufficiale, promette di diventare una protagonista del mercato automobilistico: sarà prodotta in piccola serie.
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mercoledì 2 luglio 2008
il più grande impianto fotovoltaico in copertura d'Italia
A Campi Bisenzio il più grande impianto fotovoltaico in copertura d'Italia. I lavori termineranno a fine dicembre 2008. L'impianto fornirà un terzo dell'energia necessaria. Entrerà in funzione entro l'anno il più grande impianto fotovoltaico integrato d'Italia, il secondo in Europa. Avrà sede a Campi Bisenzio e precisamente interesserà la copertura dello Stabilimento del Lanificio Pecci. L'area di intervento è di circa 17.000 mq, di questi quasi 10.000 saranno coperti da pannelli fotovoltaici, l'equivalente di due campi di calcio. L' opera è stata progettata e costruita, su commissione del Lanificio Pecci, dalla Solar Energy Italia Spa, azienda pratese leader nazionale nel settore delle energie rinnovabili ed è stata illustrata da Alberto Pecci, presidente del lanificio di Campi, dal sindaco Adriano Chini e da Francesco Repola della Solar Energy Italia.
L'impianto, che avrà una potenza complessiva di circa 1300 KW di picco, fornirà circa un terzo dell'energia necessaria al fabbisogno dello stabilimento. Sio tratta di un investimento a lungo termine che avrà un ritorno economico solo tra una decina d'anni. Secondo Alberto Pecci si tratta di una scelta coerente con la vocazione ecologica del lanificio, dimostrata sin dal 1970 quando fu inaugurato lo stabilimento a Campi con grande attenzione all'ambiente circostante. Il lanificio sorge infatti vicino al lago Paradiso, un'oasi verde nella zona industriale. Erano presenti alla conferenza anche Adriano Chini sindaco di Campi Bisenzio che ha sottolineato l'importanza di progetti finalizzati all'uso delle rinnovabili, e Francesco Repola della Solar Energy Italia.
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L'impianto, che avrà una potenza complessiva di circa 1300 KW di picco, fornirà circa un terzo dell'energia necessaria al fabbisogno dello stabilimento. Sio tratta di un investimento a lungo termine che avrà un ritorno economico solo tra una decina d'anni. Secondo Alberto Pecci si tratta di una scelta coerente con la vocazione ecologica del lanificio, dimostrata sin dal 1970 quando fu inaugurato lo stabilimento a Campi con grande attenzione all'ambiente circostante. Il lanificio sorge infatti vicino al lago Paradiso, un'oasi verde nella zona industriale. Erano presenti alla conferenza anche Adriano Chini sindaco di Campi Bisenzio che ha sottolineato l'importanza di progetti finalizzati all'uso delle rinnovabili, e Francesco Repola della Solar Energy Italia.
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martedì 1 luglio 2008
L'inesorabile crollo dell'auto, preludio di un crollo generalizzato
La tempesta si è abbattuta sull'Europa e sul Giappone, l'incubo del mondo delle quattro ruote è divenuto realtà. La crisi del mercato dell'auto ormai non è più solo nordamericana, è diventata globale: il mondo dell'auto teme un Sunset Boulevard, un doloroso viale del tramonto. I grandi produttori nipponici e del Vecchio continente ne sono investiti in pieno. E' forse la sfida più dura che il settore abbia mai affrontato. E' una sfida pesante, perché nel complesso della hard economy, l'economia manifatturiera, l'auto ha un ruolo più importante nella Ue e nel Sol Levante che non negli States. E' un colpo al cuore del sistema industriale europeo e giapponese. Un colpo al cuore, avvertono gli analisti rassicurando solo in parte, da cui ci si può salvare. Toccherà al comparto auto una sorte di declino, come è avvenuta nelle vecchie potenze industriali per il tessile, l'acciaio, le tipografie? La situazione, secondo i dati di maggio, è dura. Non crolla più solo il mercato americano, dove l'onda lunga della crisi dei mutui subprime e delle tempeste finanziarie ha abbattuto la voglia di comprare dei consumatori. Non pesa solo il caropetrolio. Aumentano anche le materie prime vitali per il comparto e per l'indotto: più 174 per cento per il rame, più 176 per cento per i metalli riciclati, più 55 per cento per l'alluminio, più 60 per cento per l'energia elettrica. E comunque, proprio per i produttori che vendono di più negli Usa (tedeschi e giapponesi, appunto) il contemporaneo calo dell'11 per cento delle vendite in America è un colpo storico. Si teme per il futuro di una branca decisiva in Europa: dall'auto dipendono circa dodici milioni di posti di lavoro. «I costruttori giapponesi soffrono ora di quello che era fino a poco fa la loro priorità strategica, il mercato americano», denuncia Ichiro Takamatsu di Alphex Investments. E anche in Europa il loro consolidato successo ora diventa un problema. Per i nipponici come per gli europei, la svolta strategica è inevitabilmente duplice, ma è la stessa. Primo, puntare sui nuovi mercati: Cina, Russia, le altre potenze emergenti. Secondo, offrire auto sempre più ecologiche, puntare sempre più sull'ibrido e domani sull'elettrico. A lungo andare, sarà inevitabile l'addio al motore a scoppio e il passaggio all'auto elettrica. Ciò imporrà investimenti enormi di ricerca che non tutti i produttori si potranno permettere.
L'articolo completo è qui Auto, così è finita la corsa
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