Clima, si arrende anche la Patagonia "Il Perito Moreno si scioglie"
Il ghiacciaio Perito Moreno
Il ghiacciaio è vittima dell'effetto serra e nella sola estate australe appena conclusa ha perso 14 metri di spessore. Era consolante sapere che il riscaldamento climatico stava risparmiando il Perito Moreno e che almeno uno dei ghiacciai della Cordigliera Andina non si stava ritirando a ritmo elevato a causa del riscaldamento globale. Ma anche la lingua di ghiaccio che si protende sul lago Argentino, in uno degli angoli più belli della Patagonia, è interessata dallo stesso fenomeno che ha fatto perdere al lembo estremo della Cordigliera una riserva naturale di oltre 42 chilometri cubici di acqua dolce all'anno nell'ultimo quinquennio.
repubblica.it
In Antartide si stacca un iceberg gigante
Un mastodontico frammento di una banchisa antartica grande 415 chilometri quadri si e' staccato dall'area di Wilkins Ice Shelf. Ne ha dato notizia l'University of Colorado's National Snow and Ice Data Center che ha diffuso la foto del grande iceberg, grande sette volte l'isola di Manhattan, che ha iniziato a separarsi dal pack il 28 febbraio scorso. Il blocco e' lungo 41 chilometri ed e' largo 2,4. "È grande sette volte l'isola di Manhattan", spiega uno; "Ha le dimensioni dell'Irlanda del Nord", afferma un altro. "Il surriscaldamento dell'area e' evidentemente collegato all'aumento dei gas serra", ha dichiarato Ted Scambos, che guida il gruppo di ricerca. "Sono fenomeni osservati da parecchi anni, quindi non si tratta di una novita'", commenta Massimo Frezzotti, glaciologo dell'Enea. "Si sono gia' staccati in maniera analoga altri iceberg, ma quello del distacco non e' il problema principale. Il vero problema e' che queste piattaforme di ghiaccio si stanno disintegrando a una velocita' molto maggiore di quanto previsto. Si rompono in tanti pezzetti".
rainews24.it
Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.
lunedì 31 marzo 2008
domenica 30 marzo 2008
Elettricità dal sole in California, 5 km2 di FV
La Southern California Edison Co. ha intenzione di realizzare il più grande impianto di pannelli fotovoltaici che copriranno i tetti per una superficie totale di 2 miglia quadrate (oltre 5 km2) soddisfacendo le utenze di 162 000 abitazioni. Il progetto rientra nella prospettiva di produrre il 20% dell'energia elettrica della California da fonti rinnovabili entro il 2010. Il progetto vale $ 875 milioni. I primi allestimenti saranno operativi già alla fine di agosto sulle costruzioni nelle contee di San Bernardino e Riverside . I funzionari dell'azienda valutano che gli impianti fotovoltaici sui tetti potranno generare circa a 250 MW [di picco ?] di elettricità.
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sabato 29 marzo 2008
Luci spente per salvare la Terra
Il via in Nuova Zelanda e poi via via attraverso tutto il pianeta
In 380 città l'Earth Hour per il clima patrocinato dal Wwf
Scatta l'ora della terra: l'evento mondiale patrocinato dal Wwf vede oltre 380 città spegnere i monumenti più importanti, uffici, scuole, edifici privati dalle 20 alle 21 ora locale. Un messaggio universale da lanciare a tutti i governi al fine di tagliare le emissioni di gas serra. Dal Colosseo al Golden Gate, dall'Opera House di Sydney alle cascate del Niagara oggi per un'ora si spengono le luci sui monumenti simbolo delle principali città del mondo. Oltre 30 milioni di cittadini possono scegliere di fare un gesto salva-clima. L'idea è quella di coinvolgere nello stesso giorno dell'anno quante più persone possibili ai capi opposti del mondo allo scopo di tagliare le emissioni inquinanti e agire per fermare i cambiamenti climatici.
da repubblica.it
Ten Things to Do in the Dark
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In 380 città l'Earth Hour per il clima patrocinato dal Wwf
Scatta l'ora della terra: l'evento mondiale patrocinato dal Wwf vede oltre 380 città spegnere i monumenti più importanti, uffici, scuole, edifici privati dalle 20 alle 21 ora locale. Un messaggio universale da lanciare a tutti i governi al fine di tagliare le emissioni di gas serra. Dal Colosseo al Golden Gate, dall'Opera House di Sydney alle cascate del Niagara oggi per un'ora si spengono le luci sui monumenti simbolo delle principali città del mondo. Oltre 30 milioni di cittadini possono scegliere di fare un gesto salva-clima. L'idea è quella di coinvolgere nello stesso giorno dell'anno quante più persone possibili ai capi opposti del mondo allo scopo di tagliare le emissioni inquinanti e agire per fermare i cambiamenti climatici.
da repubblica.it
Ten Things to Do in the Dark
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venerdì 28 marzo 2008
Il parlamento tedesco diventa «rinnovabile»
Tutta l'energia prodotta con fonti rinnovabili. La decisione in linea con le scelte della Merkel. Dalla prossima estate, l'edificio che ospita il Bundestag, il parlamento tedesco, funzionerà completamente con energia rinnovabile. diventerà una bandiera della battaglia ecologica globale che il governo di Angela Merkel sta conducendo. Una sottocommissione parlamentare ha preparato il bando di gara per scegliere una società fornitrice di energia tra quelle che usano solo fonti rinnovabili. La cupola, per dire, è stata concepita come una lanterna, nel senso che nel centro ha un cono che funziona come un faro a rovescio: prende la luce da fuori e la porta dentro. Nelle cantine, invece, è in funzione un co-generatore totalmente alimentato da combustibili rinnovabili: olio di palma, rape, semi di girasole. Questi sistemi, però, producono solo il 40% dell'energia necessaria a fare funzionare luci, riscaldamento, aria condizionata e a fare circolare l'acqua. Il resto verrà comprato dalle nuove società elettriche che funzionano con il vento, con il sole, con le biomasse. Il governo tedesco ha fatto della lotta per la riduzioni di emissioni di gas serra e dell'utilizzo di energie rinnovabili un punto forte della sua politica. L'obiettivo è di portare l'energia «pulita» al 27% di quella totale entro il 2025, dal 13% attuale. E, per questo, ci sono incentivi anche ai singoli cittadini perché producano essi stessi energia solare o eolica, che, se in eccesso rispetto ai loro consumi, possono poi rivendere alla rete elettrica nazionale. Lo stesso Reichstag ha la possibilità di funzionare da piccola centrale elettrica: l'eccesso di energia eventualmente generata può essere immagazzinato 300 metri sottoterra, dove viene inviata acqua calda che poi in inverno viene usata per riscaldare l'edificio, in estate per alimentare un impianto di refrigerazione e condizionamento dell'aria. L'energia può anche essere trasferita ai vicini edifici governativi. La Signora Merkel, inoltre, ha fatto della lotta alle emissioni di gas serra un punto cardine della sua politica estera, nell'Unione europea ma anche a livello internazionale. Durante la presidenza tedesca del G8, nel 2007, questo è stato il punto qualificante. E in ogni viaggio all'estero la cancelliera invita a mettere i cambiamenti climatici in testa all'agenda politica. Una bandierina verde non poteva non essere issata sul Reichstag.
corriere.it
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corriere.it
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giovedì 27 marzo 2008
Alla faccia del nucleare , la Spagna
Nel mese di luglio 2007 il governo spagnolo ha approvato una legge che permetterà di costruire parchi eolici offshore lungo le coste della nazione, nel tentativo di aumentare l'uso di fonti di energia rinnovabili. Se i parchi eolici offshore sono più costosi di quella realizzati sulla terra ferma possono altresì usufruire di brezze costiere più forti.
Frattanto lo scorso fine settimana l'energia eolica ha prodotto un significativo record in Spagna contribuendo per un significativo 40 per cento di tutta l'elettricità consumata nel corso di un breve periodo. Sabato sera infatti i parchi eolici hanno generato 9.862 megawatt di potenza, che tradotto costituisce un 40,8 per cento del consumo totale. Tra venerdì e domenica l'energia eolica ha rappresentato una media del 28 per cento di tutta la domanda di energia elettrica in Spagna.
Spagna, che insieme con la Germania e la Danimarca, è tra i tre maggiori produttori di energia eolica in 27 nazioni dell'Unione europea, mira a triplicare la quantità di energia che deriva da fonti rinnovabili entro il 2020.
Da metaefficient.com
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Frattanto lo scorso fine settimana l'energia eolica ha prodotto un significativo record in Spagna contribuendo per un significativo 40 per cento di tutta l'elettricità consumata nel corso di un breve periodo. Sabato sera infatti i parchi eolici hanno generato 9.862 megawatt di potenza, che tradotto costituisce un 40,8 per cento del consumo totale. Tra venerdì e domenica l'energia eolica ha rappresentato una media del 28 per cento di tutta la domanda di energia elettrica in Spagna.
Spagna, che insieme con la Germania e la Danimarca, è tra i tre maggiori produttori di energia eolica in 27 nazioni dell'Unione europea, mira a triplicare la quantità di energia che deriva da fonti rinnovabili entro il 2020.
Da metaefficient.com
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mercoledì 26 marzo 2008
Il mea culpa di General Motors: “Un grave errore non produrre auto ibride”
Mea culpa da parte di Bob Lutz vicedirettore General Motors. Forse, tra qualche anno registrerà l'errore di non essersi indirizzato direttamente verso le auto all-electric. Chi vivrà, vedrà.
Il mercato delle vetture ecologiche è in mano alle case giapponesi: la Prius di Toyota è il modello più diffuso.
Non bella ma ecologica e, soprattutto, entrata nel cuore “verde” di Hollywwod come nuovo oggetto-feticcio dei vip, la Toyota Prius è la vettura di riferimento sul mercato delle auto ibride.
Un primato che in casa General Motors ha creato abbastanza invidia da portare il vicedirettore Bob Lutz a pronunciare uno storico mea culpa: davanti al pubblico accorso al New York Auto Show, Lutz ha ammesso l’errore di Gm nell’ignorare il mercato delle vetture ecologiche, lasciandolo in mano alle case giapponesi, e non produrne una fin dal primo momento in cui la tecnologia è stata matura. “Avevamo la tecnologia per uscire con un’ibrida nello stesso momento di Toyota”, ha confessato Lutz, “Col senno di poi, (trascurare il settore) è stato un errore: lo abbiamo fatto ma non lo faremo di nuovo”.
General Motors ha in effetti presentato la concept car elettrica Chevy Volt, alimentata da una combinazione di gas e batterie al litio, che, a carica completa, hanno un’autonomia di circa 63 km.
Il prototipo di Gm può già vantare un discreto numero di fan: il salone di New York è stato infatti teatro del primo raduno di appassionati della Volt, che hanno animato la sessione di domande e risposte in cui Lutz ha cercato di presentare al meglio la vettura. Fra i partecipanti alla “Volt nation” c’era anche Lyle Dennis, neurologo newyorkese con una passione per le auto, che ha creato e lanciato il blog intorno al quale si è raccolta la comunità dei Volt-maniaci: a 24 ore dal lancio, il sito era già stato visitato da centinaia di persone, 250 delle quali si sono iscritte all’incontro con Lutz.
lastampa.it
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Il mercato delle vetture ecologiche è in mano alle case giapponesi: la Prius di Toyota è il modello più diffuso.
Non bella ma ecologica e, soprattutto, entrata nel cuore “verde” di Hollywwod come nuovo oggetto-feticcio dei vip, la Toyota Prius è la vettura di riferimento sul mercato delle auto ibride.
Un primato che in casa General Motors ha creato abbastanza invidia da portare il vicedirettore Bob Lutz a pronunciare uno storico mea culpa: davanti al pubblico accorso al New York Auto Show, Lutz ha ammesso l’errore di Gm nell’ignorare il mercato delle vetture ecologiche, lasciandolo in mano alle case giapponesi, e non produrne una fin dal primo momento in cui la tecnologia è stata matura. “Avevamo la tecnologia per uscire con un’ibrida nello stesso momento di Toyota”, ha confessato Lutz, “Col senno di poi, (trascurare il settore) è stato un errore: lo abbiamo fatto ma non lo faremo di nuovo”.
General Motors ha in effetti presentato la concept car elettrica Chevy Volt, alimentata da una combinazione di gas e batterie al litio, che, a carica completa, hanno un’autonomia di circa 63 km.
Il prototipo di Gm può già vantare un discreto numero di fan: il salone di New York è stato infatti teatro del primo raduno di appassionati della Volt, che hanno animato la sessione di domande e risposte in cui Lutz ha cercato di presentare al meglio la vettura. Fra i partecipanti alla “Volt nation” c’era anche Lyle Dennis, neurologo newyorkese con una passione per le auto, che ha creato e lanciato il blog intorno al quale si è raccolta la comunità dei Volt-maniaci: a 24 ore dal lancio, il sito era già stato visitato da centinaia di persone, 250 delle quali si sono iscritte all’incontro con Lutz.
lastampa.it
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martedì 25 marzo 2008
Il risparmio energetico nell’edilizia
Abbiamo ricevuto e pubblichiamo molto volentieri questo interessantissimo documento che riguarda il risparmio energetico nell'edilizia. Ringraziamo vivamente l'Ing. Silvano Robur per l'assenso alla pubblicazione nel blog MondoElettrico del suo lavoro.
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Nelle pagine di discussione finora trattate, abbiamo sempre affrontato il tema della sostenibilità dello sviluppo orientandoci nella sola ricerca di energia da fonte rinnovabile per alimentare le nostre necessità.
Non abbiamo mai affrontato la risorsa del risparmio energetico che ora io mio accingo a proporre come argomento di discussione fornendo spunti tratti direttamente dalla mia attività professionale.
E vorrei partire proprio dal risparmio energetico che è possibile ottenere dal nostro patrimonio edilizio.
Mi chiederete : ma perché proprio dall’edilizia ? Se facciamo un confronto percentuale tra i consumi energetici abbiamo che un terzo va nella climatizzazione delle nostre abitazioni, un terzo per i trasporti, un terzo per la produzione di energia elettrica.
Molto si può fare, sia nelle nuove costruzioni che in quelle esistenti.
Già la normativa, il D.L.vo 192/2005, ci fornisce i valori limite della trasmittanza dell’involucro che racchiude il volume delle nostre case.
La trasmittanza è un numero. Più questo numero è alto, peggiore è l’isolamento della costruzione.
Come si interviene per limitare il dispendio energetico nella climatizzazione dell’edificio ?
La risposta è nella scelta di una accorta esposizione ed orientamento, di una scelta costruttiva degli aggetti (mensole, baloni, cornicioni) costituenti schermi ombreggianti durante le assolate giornate estive, di una disposizione ed uso intelligente dell’isolante.
Supponendo di dover partire da zero, da un appezzamento di terreno completamente libero, la prima scelta è quella di orientare l’edificio.
Per una pianta dell’edificio tipicamente rettangolare l’orientamento è quello nord – sud parallelo al lato minore, con una leggera inclinazione di circa 10 – 15 gradi verso ovest.
Questo per l’ottimale rendimento dei collettori solari che dovremo sistemare sulla copertura.
A sud sistemeremo tutti i locali che durante il giorno vengono più utilizzati e che possono essere illuminati con la luce naturale. Quindi sala, pranzo e cucina, studio. A nord tutto il resto.
Come sistemiamo l’esterno dell’edificio ?
Niente parcheggi esterni all’aperto. I parcheggi dobbiamo metterli nel sottosuolo, nella cassa di fondazione dell’edificio.
Tutto a verde. A sud ed ad ovest mettiamo degli alberi a foglia caduca.
Come funzionano gli alberi a foglia caduca ? D’estate si riempiono di foglie e mi schermano i raggi solari. D’inverno le foglie cadono e mi lasciano passare i raggi solari che contribuiscono con il loro apporto gratuito al riscaldamento dell’edificio.
Oltre a sud gli alberi vanno messi anche ad ovest dove il sole tramonta e durante l’estate mi producono temperature da supplizio.
D’estate l’angolo dell’incidenza del sole con il piano orizzontale varia da circa 70 gradi alle ore 12.00 a 0 gradi al tramonto.
D’inverno l’angolo dell’incidenza del sole con il piano orizzontale varia da circa 30 gradi alle ore 12.00 a 0 gradi al tramonto.
Sono valori indicativi e variano con la latitudine del luogo in cui ricade l’edificio.
E’ possibile ottenere tale valori tabellati presso le stazione meteo della propria regione.
A cosa ci serve sapere l’angolo di incidenza del sole ?
A calcolare gli apporti gratuiti del sole durante l’inverno ed a progettare le schermature per combattere il sole durante l’estate.
Vediamo come.
Durante l’inverno il sole è molto basso e offre un alto apporto energetico alle pareti verticali ma basso alle strutture orizzontali, come coperture piane o tetti.
Quindi possiamo sfruttare questo apporto con grandi vetrate verso sud.
Queste vetrate funzionano come serre.
La radiazione solare entra attraverso il vetro, cambia la propria lunghezza d’onda e riamane imprigionata all’interno della stanza.
Dobbiamo però evitare che d’estate la nostra stanza, dotata di grandi vetrate a sud, mi diventi una invivibile fornace solare.
Come fare ?
Con un aggetto da porsi esternamente sopra la vetrata.
D’estate il raggio solare ha una incidenza di circa 70 gradi.
Quindi posso calcolarmi la luce dell’aggetto affinchè d’inverno il sole mi incida sulla superficie vetrata per riscaldare e d’estate la superficie vetrata mi vada in ombra per raffrescare.
Come costruisco un aggetto ?
Con una mensola, con un balcone, con un cornicione.
Un esempio lo abbiamo dall’architettura : l’immagine che vi allego mostra un’opera dell’architetto Frank Lloyd Wright [foto in alto].
La fotografia è stata scattata d’estate.
Guardate come sono stati usati i cornicioni come efficaci schermature dal sole.
Notate le ampie zone ombreggiate.
D’inverno l’angolo di incidenza del sole basso sull’orizzontale favorisce il soleggiamento delle zone che durante l’estate rimangono all’ombra.
Basta tutto questo ?
No. Dobbiamo intervenire con una accorta scelta dell’isolante e della sua disposizione.
Per la scelta abbiamo una vasta gamma di materiali bio e non.
Vorrei dire la mia : è una opinione e come tale vale molto e non vale niente.
I materiali isolanti di derivazione naturale, etichettati come biologici, hanno delle caratteristiche isolanti instabili nel tempo. Un materiale di derivazione biologica non so se dopo 10 anni verrà attaccato da qualche organismo che ne possa alterare l’attesa che mi ero prefissato in sede progettuale.
I materiali di derivazione sintetica hanno caratteristiche stabili nel tempo.
Mi direte : ma derivano dal petrolio !!!
Giusto ! Il petrolio DEVE essere utilizzato dalla chimica di base e NON essere bruciato in quelle orrende stufe poste sotto i cofani della automobili.
Chiudo questo mio personale pensiero che mi aspetto sia fonte di un vostro intervento critico e consigliero.
Come si misura il valore di un isolante : con la conducibilità.
Viene indicato con un simbolo : λ.
Più questo valore è alto, peggiore è la proprietà isolante.
Ad esempio per uno stirene abbiamo valori da 0.037 a 0.042.
Per una schiuma poliuretanica andiamo da 0.032 a 0.035.
L’isolante va sempre posto esternamente all’edificio applicato direttamente sulle pareti.
Gli spessore variano tra gli 8 ed i 12 cm.
Questo perché si favorisce l’accumulo del calore all’interno delle pareti che diventa un volano termico e si eliminano i ponti termici.
Avremo case calde d’inverno e fresche d’estate.
I ponti termici sono punti in cui il calore fugge all’esterno attraverso materiali la cui conducibilità al calore è molto alta.
Nelle costruzioni in struttura in conglomerato cementizio armato i ponti termici sono costituiti dai pilastri, dalle travi e dai balconi.
Sono punti più freddi in cui il vapor acqueo dell’ambiente chiuso che trasmigra verso l’esterno si condensa in acqua e forma le muffe.
Perché il vapore acqueo trasmigra d’inverno dall’interno verso l’esterno ?
Perché essendo il locale chiuso e riscaldato la pressione di vapore è maggiore di quella esterna.
Quindi il vapore acqueo tende ad andare dalla zona a maggiore pressione (interno) verso quella a minore pressione (esterno).
Nel fare questo attraversa la pareti.
Se queste pareti contengono parti fredde come pilastri e travi il vapore diventa acqua.
L’acqua essendo una sostanza che presenta una alta conducibilità al calore peggiora ulteriormente le caratteristiche termiche del materiale costruttivo attraversato.
Con formazione di muffe e distacco di intonaco.
I balconi poi si comportano come alette di raffreddamento.
Possiamo dire che funzionano per analogia come una superficie alettata di un motore monocilindrico raffreddato ad aria a due tempi.
Nel motore monocilindrico a due tempi il calore viene dissipato attraverso le alette.
Nel palazzo il balcone funziona esattamente così : il calore viene convogliato, attraverso la semplice conduzione, dal pavimento dell’ambiente riscaldato all’esterno sul balcone.
Ecco perché quando nevica il balcone rimane sempre sgombero dalla neve !!!
Fateci caso ! La neve si scioglie !
Come possiamo fare ?
Dobbiamo fare a meno dei balconi ?
No !
Basta usare un giunto termico tra la soletta a sbalzo del balcone e l’edifico.
In questa maniera il balcone è termicamente isolato dal resto della costruzione.
Oppure usare un balcone in legno.
Cosa dobbiamo fare per l’edilizia esistente ?
Discorso difficile ….. ma non impossibile.
Possiamo mettere l’isolante all’esterno come se fosse una nuova costruzione.
Se l’edificio è storico (Le Sovrintendenze dei Beni Architettonici non ne vogliono sapere di isolamenti messi all’esterno) possiamo isolare dall’interno.
Con delle contropareti fatte con cartongesso preaccoppianto con stirene di spessore variabile.
Per i pavimenti ed i soffitti si può intervenire analogamente.
Possiamo ottenere abitazioni a consumo zero ?
Certo.
Con un buon isolamento, un impianto a riscaldamento a pompa di calore geotermica, pannelli fotovoltaici, collettori solari termici, avrò una casa che produce più energia di quella che consuma.
Si accettano critiche e suggerimenti.
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(L'immagine è tratta dal documento dell'Ing. Silvano Robur)
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Nelle pagine di discussione finora trattate, abbiamo sempre affrontato il tema della sostenibilità dello sviluppo orientandoci nella sola ricerca di energia da fonte rinnovabile per alimentare le nostre necessità.
Non abbiamo mai affrontato la risorsa del risparmio energetico che ora io mio accingo a proporre come argomento di discussione fornendo spunti tratti direttamente dalla mia attività professionale.
E vorrei partire proprio dal risparmio energetico che è possibile ottenere dal nostro patrimonio edilizio.
Mi chiederete : ma perché proprio dall’edilizia ? Se facciamo un confronto percentuale tra i consumi energetici abbiamo che un terzo va nella climatizzazione delle nostre abitazioni, un terzo per i trasporti, un terzo per la produzione di energia elettrica.
Molto si può fare, sia nelle nuove costruzioni che in quelle esistenti.
Già la normativa, il D.L.vo 192/2005, ci fornisce i valori limite della trasmittanza dell’involucro che racchiude il volume delle nostre case.
La trasmittanza è un numero. Più questo numero è alto, peggiore è l’isolamento della costruzione.
Come si interviene per limitare il dispendio energetico nella climatizzazione dell’edificio ?
La risposta è nella scelta di una accorta esposizione ed orientamento, di una scelta costruttiva degli aggetti (mensole, baloni, cornicioni) costituenti schermi ombreggianti durante le assolate giornate estive, di una disposizione ed uso intelligente dell’isolante.
Supponendo di dover partire da zero, da un appezzamento di terreno completamente libero, la prima scelta è quella di orientare l’edificio.
Per una pianta dell’edificio tipicamente rettangolare l’orientamento è quello nord – sud parallelo al lato minore, con una leggera inclinazione di circa 10 – 15 gradi verso ovest.
Questo per l’ottimale rendimento dei collettori solari che dovremo sistemare sulla copertura.
A sud sistemeremo tutti i locali che durante il giorno vengono più utilizzati e che possono essere illuminati con la luce naturale. Quindi sala, pranzo e cucina, studio. A nord tutto il resto.
Come sistemiamo l’esterno dell’edificio ?
Niente parcheggi esterni all’aperto. I parcheggi dobbiamo metterli nel sottosuolo, nella cassa di fondazione dell’edificio.
Tutto a verde. A sud ed ad ovest mettiamo degli alberi a foglia caduca.
Come funzionano gli alberi a foglia caduca ? D’estate si riempiono di foglie e mi schermano i raggi solari. D’inverno le foglie cadono e mi lasciano passare i raggi solari che contribuiscono con il loro apporto gratuito al riscaldamento dell’edificio.
Oltre a sud gli alberi vanno messi anche ad ovest dove il sole tramonta e durante l’estate mi producono temperature da supplizio.
D’estate l’angolo dell’incidenza del sole con il piano orizzontale varia da circa 70 gradi alle ore 12.00 a 0 gradi al tramonto.
D’inverno l’angolo dell’incidenza del sole con il piano orizzontale varia da circa 30 gradi alle ore 12.00 a 0 gradi al tramonto.
Sono valori indicativi e variano con la latitudine del luogo in cui ricade l’edificio.
E’ possibile ottenere tale valori tabellati presso le stazione meteo della propria regione.
A cosa ci serve sapere l’angolo di incidenza del sole ?
A calcolare gli apporti gratuiti del sole durante l’inverno ed a progettare le schermature per combattere il sole durante l’estate.
Vediamo come.
Durante l’inverno il sole è molto basso e offre un alto apporto energetico alle pareti verticali ma basso alle strutture orizzontali, come coperture piane o tetti.
Quindi possiamo sfruttare questo apporto con grandi vetrate verso sud.
Queste vetrate funzionano come serre.
La radiazione solare entra attraverso il vetro, cambia la propria lunghezza d’onda e riamane imprigionata all’interno della stanza.
Dobbiamo però evitare che d’estate la nostra stanza, dotata di grandi vetrate a sud, mi diventi una invivibile fornace solare.
Come fare ?
Con un aggetto da porsi esternamente sopra la vetrata.
D’estate il raggio solare ha una incidenza di circa 70 gradi.
Quindi posso calcolarmi la luce dell’aggetto affinchè d’inverno il sole mi incida sulla superficie vetrata per riscaldare e d’estate la superficie vetrata mi vada in ombra per raffrescare.
Come costruisco un aggetto ?
Con una mensola, con un balcone, con un cornicione.
Un esempio lo abbiamo dall’architettura : l’immagine che vi allego mostra un’opera dell’architetto Frank Lloyd Wright [foto in alto].
La fotografia è stata scattata d’estate.
Guardate come sono stati usati i cornicioni come efficaci schermature dal sole.
Notate le ampie zone ombreggiate.
D’inverno l’angolo di incidenza del sole basso sull’orizzontale favorisce il soleggiamento delle zone che durante l’estate rimangono all’ombra.
Basta tutto questo ?
No. Dobbiamo intervenire con una accorta scelta dell’isolante e della sua disposizione.
Per la scelta abbiamo una vasta gamma di materiali bio e non.
Vorrei dire la mia : è una opinione e come tale vale molto e non vale niente.
I materiali isolanti di derivazione naturale, etichettati come biologici, hanno delle caratteristiche isolanti instabili nel tempo. Un materiale di derivazione biologica non so se dopo 10 anni verrà attaccato da qualche organismo che ne possa alterare l’attesa che mi ero prefissato in sede progettuale.
I materiali di derivazione sintetica hanno caratteristiche stabili nel tempo.
Mi direte : ma derivano dal petrolio !!!
Giusto ! Il petrolio DEVE essere utilizzato dalla chimica di base e NON essere bruciato in quelle orrende stufe poste sotto i cofani della automobili.
Chiudo questo mio personale pensiero che mi aspetto sia fonte di un vostro intervento critico e consigliero.
Come si misura il valore di un isolante : con la conducibilità.
Viene indicato con un simbolo : λ.
Più questo valore è alto, peggiore è la proprietà isolante.
Ad esempio per uno stirene abbiamo valori da 0.037 a 0.042.
Per una schiuma poliuretanica andiamo da 0.032 a 0.035.
L’isolante va sempre posto esternamente all’edificio applicato direttamente sulle pareti.
Gli spessore variano tra gli 8 ed i 12 cm.
Questo perché si favorisce l’accumulo del calore all’interno delle pareti che diventa un volano termico e si eliminano i ponti termici.
Avremo case calde d’inverno e fresche d’estate.
I ponti termici sono punti in cui il calore fugge all’esterno attraverso materiali la cui conducibilità al calore è molto alta.
Nelle costruzioni in struttura in conglomerato cementizio armato i ponti termici sono costituiti dai pilastri, dalle travi e dai balconi.
Sono punti più freddi in cui il vapor acqueo dell’ambiente chiuso che trasmigra verso l’esterno si condensa in acqua e forma le muffe.
Perché il vapore acqueo trasmigra d’inverno dall’interno verso l’esterno ?
Perché essendo il locale chiuso e riscaldato la pressione di vapore è maggiore di quella esterna.
Quindi il vapore acqueo tende ad andare dalla zona a maggiore pressione (interno) verso quella a minore pressione (esterno).
Nel fare questo attraversa la pareti.
Se queste pareti contengono parti fredde come pilastri e travi il vapore diventa acqua.
L’acqua essendo una sostanza che presenta una alta conducibilità al calore peggiora ulteriormente le caratteristiche termiche del materiale costruttivo attraversato.
Con formazione di muffe e distacco di intonaco.
I balconi poi si comportano come alette di raffreddamento.
Possiamo dire che funzionano per analogia come una superficie alettata di un motore monocilindrico raffreddato ad aria a due tempi.
Nel motore monocilindrico a due tempi il calore viene dissipato attraverso le alette.
Nel palazzo il balcone funziona esattamente così : il calore viene convogliato, attraverso la semplice conduzione, dal pavimento dell’ambiente riscaldato all’esterno sul balcone.
Ecco perché quando nevica il balcone rimane sempre sgombero dalla neve !!!
Fateci caso ! La neve si scioglie !
Come possiamo fare ?
Dobbiamo fare a meno dei balconi ?
No !
Basta usare un giunto termico tra la soletta a sbalzo del balcone e l’edifico.
In questa maniera il balcone è termicamente isolato dal resto della costruzione.
Oppure usare un balcone in legno.
Cosa dobbiamo fare per l’edilizia esistente ?
Discorso difficile ….. ma non impossibile.
Possiamo mettere l’isolante all’esterno come se fosse una nuova costruzione.
Se l’edificio è storico (Le Sovrintendenze dei Beni Architettonici non ne vogliono sapere di isolamenti messi all’esterno) possiamo isolare dall’interno.
Con delle contropareti fatte con cartongesso preaccoppianto con stirene di spessore variabile.
Per i pavimenti ed i soffitti si può intervenire analogamente.
Possiamo ottenere abitazioni a consumo zero ?
Certo.
Con un buon isolamento, un impianto a riscaldamento a pompa di calore geotermica, pannelli fotovoltaici, collettori solari termici, avrò una casa che produce più energia di quella che consuma.
Si accettano critiche e suggerimenti.
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(L'immagine è tratta dal documento dell'Ing. Silvano Robur)
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lunedì 24 marzo 2008
Mindset l'auto elettrica svizzera
La Mindset è un'auto elettrica ibrida plug-in seriale che può all'occasione utilizzare un piccolo bicilindrico a benzina in posizione che ricarica le batterie quando è in marcia. Avrà batterie al litio dal peso di circa 150 kg, raffreddate a liquido e collocate sotto il pianale, ricaricabiloi a rete elettrica in un paio d'ore, che consentiranno un'autonomia di almeno 100 km con un motore elettrico da 70 kW nominali.
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sabato 22 marzo 2008
Zero Emission Community ed incentivi per i veicoli elettrici a Firenze
Il 9 Marzo il Consiglio Comunale di Firenze ha approvato all'unanimità una mozione (incollata qui sotto) per aggiornare i disciplinari sugli incentivi per i veicoli elettrici, gli unici che saranno per sempre esenti da blocchi proprio perché ad emissioni zero, che interviene anche sul tema dei veicoli diesel:
Afferma che "che le limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel, adibiti a trasporto di persone e cose, ivi compresi i veicoli adibiti a trasporto pubblico ed i mezzi di servizio dovranno essere estese in futuro.
L'associazione nazionale che ha base a Firenze denominata ZEC- Zero Emission Community ha contribuito alla sensibilizzazione del Consiglio Comunale con un corposo documento sullo stato dell'arte sui veicoli elettrici e proposte per migliorare il disciplinare introducendo novità quali:
1) l'introduzione di incentivi per il ricambio delle batterie per i veicoli elettrici a partire dal III anno;
2) l'aumento dei contributi per i ciclomotori elettrici sopra i 1000W di potenza;
3) l'aumento dei contributi per i veicoli merci a 3 o 4 ruote.
Qui di seguito il testo completo della mozione.
la deliberazione di giunta numero: 2005/G/00265 – 2005/00333 con oggetto "Incentivi per veicoli a bassa emissione ed elettrici – modifica disciplinari;
la mozione n. 91 del 20/02/2006 con oggetto "Limitazione alla circolazione e revisione degli incentivi comunali a favore dei mezzi meno inquinanti – anni 2006/2007";
che nella mozione 91/2006 l'eliminazione degli incentivi per l'acquisto di velocipedi a pedalata assistita era stato proposto per fermare l'erogazione impropria di contributi a veicoli a due ruote di valore commerciale talvolta inferiore al valore del contributo;
che ad oggi sono in commercio innovativi veicoli a pedalata assistita che potrebbero contribuire allo sviluppo di sistemi di mobilità cittadina ad emissioni zero e di una mobilità privata e pubblica per il trasporto di persone o cose e che le motivazioni che avevano portato nella sopraccitata mozione alla richiesta di sospensione degli incentivi per l'acquisto di biciclette elettriche possono essere superate vincolando il contributo all'acquisto di velocipedi a pedalata assistita che abbiano un costo minimo d'acquisto;
che l'amministrazione comunale è in procinto di deliberare un nuovo disciplinare relativo agli incentivi per veicoli a bassa emissione ed elettrici;
che l'Associazione Z.E.C. (Zero Emission Community) ha presentato alla VI commissione consiliare un documento sottoscritto anche da numerose associazioni ed imprese che costruiscono o commercializzano o utilizzano veicoli elettrici o a pedalata assistita;
che alcuni veicoli elettrici a suo tempo oggetto di erogazione di contributi da parte dell'amministrazione comunale giacciono inutilizzati a causa dell'elevato costo di sostituzione delle batterie e che già altri comuni (es. Modena) hanno introdotto contributi specifici all'acquisto di nuove batterie;
che oramai tutti i vecchi veicoli Euro 0 circolanti sono stati già convertiti a metano/gpl e che sono stati introdotte nuove limitazioni per i veicoli diesel, in particolare Euro 1, responsabili della maggior parte delle emissioni delle polveri da parte dei veicoli;
che le limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel, adibiti a trasporto di persone e cose, ivi compresi i veicoli adibiti a trasporto pubblico ed i mezzi di servizio dovranno essere estese in futuro;
che questo rende necessario prevedere l'installazione di filtri antiparticolato sui diesel Euro 1, 2 e 3 circolanti ma che attualmente l'installazione dei filtri non può essere incentivata dall'amministrazione comunale;
invita il Sindaco e la Giunta
ad aggiornare il disciplinare relativo agli incentivi per veicoli a bassa emissione ed elettrici tenendo conto delle proposte contenute nel documento citato in premessa, nell'ambito degli indirizzi dettati dalla Regione Toscana;
a prevedere la concessione di adeguati contributi anche per velocipedi a pedalata assistita sia ad uso personale sia ad uso professionale per il trasporto di persone o cose, a partire da un costo minimo di acquisto di 600 Euro;
ad attivarsi nei confronti della Regione Toscana per
1) prevedere l'introduzione di incentivi per il ricambio delle batterie per i veicoli elettrici a partire dal III anno;
2) aumentare i contributi per i ciclomotori elettrici sopra i 1000W di potenza;
3) aumentare i contributi per i veicoli merci a 3 o 4 ruote;
4) prevedere l'erogazione di incentivi a favore di filtri antiparticolato sui veicoli diesel Euro 1, 2, 3 circolanti.
Firenze, 10 marzo 2008
.
Afferma che "che le limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel, adibiti a trasporto di persone e cose, ivi compresi i veicoli adibiti a trasporto pubblico ed i mezzi di servizio dovranno essere estese in futuro.
L'associazione nazionale che ha base a Firenze denominata ZEC- Zero Emission Community ha contribuito alla sensibilizzazione del Consiglio Comunale con un corposo documento sullo stato dell'arte sui veicoli elettrici e proposte per migliorare il disciplinare introducendo novità quali:
1) l'introduzione di incentivi per il ricambio delle batterie per i veicoli elettrici a partire dal III anno;
2) l'aumento dei contributi per i ciclomotori elettrici sopra i 1000W di potenza;
3) l'aumento dei contributi per i veicoli merci a 3 o 4 ruote.
Qui di seguito il testo completo della mozione.
MOZIONE
Incentivi per acquisto veicoli a bassa emissione,
elettrici ed a pedalata assistita – Modifica disciplinari
LA VI COMMISSIONE CONSILIARE
CONSIDERATOIncentivi per acquisto veicoli a bassa emissione,
elettrici ed a pedalata assistita – Modifica disciplinari
LA VI COMMISSIONE CONSILIARE
la deliberazione di giunta numero: 2005/G/00265 – 2005/00333 con oggetto "Incentivi per veicoli a bassa emissione ed elettrici – modifica disciplinari;
la mozione n. 91 del 20/02/2006 con oggetto "Limitazione alla circolazione e revisione degli incentivi comunali a favore dei mezzi meno inquinanti – anni 2006/2007";
che nella mozione 91/2006 l'eliminazione degli incentivi per l'acquisto di velocipedi a pedalata assistita era stato proposto per fermare l'erogazione impropria di contributi a veicoli a due ruote di valore commerciale talvolta inferiore al valore del contributo;
che ad oggi sono in commercio innovativi veicoli a pedalata assistita che potrebbero contribuire allo sviluppo di sistemi di mobilità cittadina ad emissioni zero e di una mobilità privata e pubblica per il trasporto di persone o cose e che le motivazioni che avevano portato nella sopraccitata mozione alla richiesta di sospensione degli incentivi per l'acquisto di biciclette elettriche possono essere superate vincolando il contributo all'acquisto di velocipedi a pedalata assistita che abbiano un costo minimo d'acquisto;
che l'amministrazione comunale è in procinto di deliberare un nuovo disciplinare relativo agli incentivi per veicoli a bassa emissione ed elettrici;
che l'Associazione Z.E.C. (Zero Emission Community) ha presentato alla VI commissione consiliare un documento sottoscritto anche da numerose associazioni ed imprese che costruiscono o commercializzano o utilizzano veicoli elettrici o a pedalata assistita;
che alcuni veicoli elettrici a suo tempo oggetto di erogazione di contributi da parte dell'amministrazione comunale giacciono inutilizzati a causa dell'elevato costo di sostituzione delle batterie e che già altri comuni (es. Modena) hanno introdotto contributi specifici all'acquisto di nuove batterie;
che oramai tutti i vecchi veicoli Euro 0 circolanti sono stati già convertiti a metano/gpl e che sono stati introdotte nuove limitazioni per i veicoli diesel, in particolare Euro 1, responsabili della maggior parte delle emissioni delle polveri da parte dei veicoli;
che le limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel, adibiti a trasporto di persone e cose, ivi compresi i veicoli adibiti a trasporto pubblico ed i mezzi di servizio dovranno essere estese in futuro;
che questo rende necessario prevedere l'installazione di filtri antiparticolato sui diesel Euro 1, 2 e 3 circolanti ma che attualmente l'installazione dei filtri non può essere incentivata dall'amministrazione comunale;
invita il Sindaco e la Giunta
ad aggiornare il disciplinare relativo agli incentivi per veicoli a bassa emissione ed elettrici tenendo conto delle proposte contenute nel documento citato in premessa, nell'ambito degli indirizzi dettati dalla Regione Toscana;
a prevedere la concessione di adeguati contributi anche per velocipedi a pedalata assistita sia ad uso personale sia ad uso professionale per il trasporto di persone o cose, a partire da un costo minimo di acquisto di 600 Euro;
ad attivarsi nei confronti della Regione Toscana per
1) prevedere l'introduzione di incentivi per il ricambio delle batterie per i veicoli elettrici a partire dal III anno;
2) aumentare i contributi per i ciclomotori elettrici sopra i 1000W di potenza;
3) aumentare i contributi per i veicoli merci a 3 o 4 ruote;
4) prevedere l'erogazione di incentivi a favore di filtri antiparticolato sui veicoli diesel Euro 1, 2, 3 circolanti.
Firenze, 10 marzo 2008
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venerdì 21 marzo 2008
I ribelli dell’energia
-Trascrizione di una parte di "Report " trasmesso domenica 16 Marzo 2008
MILENA GABANELLI IN STUDIO
La nostra economia si basa su un modello di sviluppo che si misura con il Pil cioè produrre, buttare e produrre all’infinito. Ce la fa il pianeta e tutti noi a sopportare questo modello o è possibile progettarne un altro senza diventare più poveri? Di questo parleremo.
MICHELE BUONO
Vi hanno chiamato i ribelli dell’energia perché?
MICHAEL SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
I ribelli dell’energia propongono alternative realizzate con mezzi pacifici. Il ribelle è uno che al momento non ha maggioranza ma che combatte per uno scopo e alla fine ci riesce ad ottenerla questa maggioranza.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Strade della Foresta nera. Germania. Schonau.
Diciamo subito la fine di una storia accaduta più di dieci anni fa in questo paese di 2500 persone: un gruppo numeroso di abitanti, persone semplici, si è comprato una rete elettrica, sì la rete elettrica del paese dove abitano. Come è cominciata questa avventura?
URSULA SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
E’ stata l’esplosione di Chernobyl nel 1986. Ha scatenato una grande inquietudine anche in Germania perché la radioattività non si è fermata ai confini ma è arrivata in Francia, in Germania, in Italia. Allora per noi è stato subito chiaro che se qualcosa doveva cambiare eravamo noi stessi che dovevamo fare qualcosa.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Sud ovest della Germania. Foresta nera. Schonau. Gli abitanti di questo paese dopo la catastrofe di Chernobyl nel 1986 ebbero paura e dissero no al nucleare. Fin qui niente di straordinario, successe in molte parti del mondo. Quello che si misero in testa queste persone era dimostrare praticamente come farne a meno cioè come è possibile crescere consumando meno risorse. Michael Sladek fa il medico e produce energia. Nella cantina di casa sua ha un microcogeneratore. E’ un motore che genera corrente e il calore prodotto non si butta via: ci riscaldi l’appartamento. In un colpo solo fai elettricità e calore, non sprechi niente: ne usi un po’ per la casa e quello che avanza lo metti in rete.
MICHAEL SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
Il 40% dell’elettricità in Germania si potrebbe fare con questi impianti: è un’alternativa all’energia nucleare che copre solo il 30%!
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Il primo passo dei ribelli dell’energia, li chiamarono così in Germania, fu una riflessione tecnica: per essere alternativi al nucleare bisogna pensare un sistema elettrico in cui non si sprechi niente.
URSULA SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
Nella produzione di energia delle grandi centrali elettriche i due terzi dell’energia primaria semplicemente vengono dispersi nell’ambiente come calore di scarto, non vengono utilizzati! I due terzi di queste risorse vengono semplicemente sprecati! E in un’epoca in cui le risorse di energia fossile ma anche quelle nucleari si stanno esaurendo, diventa insopportabile pensare che tutta questa energia venga buttata via e nessuno la usi.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
E per non buttarla via l’energia ne occorrevano tanti di microcogeneratori. E poi ci volevano le rinnovabili: sole, vento ed acqua sono dappertutto, si trattava solo di distribuire sul territorio tanti piccoli impianti e catturarla l’energia. E allora il secondo passo, 1990. All’inizio furono 31 gli abitanti di Schonau che si associarono per finanziare queste centrali elettriche piccole e decentralizzate.
WALTER FALGER - AGENTE DI POLIZIA
Gli impianti che mettemmo su allora costavano già un bel po’ di marchi, era un capitale ad alto rischio! Quello che in realtà contava per noi non erano i soldi ma dimostrare che i cittadini stessi erano in grado di fare qualcosa.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Ma non bastava per far decollare il sistema. Occorreva che il distributore elettrico pagasse una tariffa più alta per l’energia messa in rete da questi impianti. Solo così sarebbero potuti proliferare. Ma ad un distributore elettrico normalmente conviene vendere la propria energia, nucleare e a carbone compresa. E questo ai ribelli dell’energia non stava per niente bene.
URSULA SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
E’ chiaro che i piccoli impianti decentralizzati non interessano ai grandi produttori di energia. Le imprese perderebbero potere e denaro ed è quindi normale che si oppongano alla diffusione di questo modo di produrre energia. Ma per i cittadini e l’ambiente questo genere di impianti è fondamentale.
WALTER FALGER - AGENTE DI POLIZIA
Allora pensai che non si poteva dire sempre di sì. Bisognava mettersi controcorrente e opporsi.
Dovevamo alzare la voce contro i monopolisti e dimostrare che noi, nel nostro piccolo, potevamo fare a meno di loro.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
E allora gli abitanti di Schonau fecero quello che non avevano per niente messo in conto di fare nella propria vita: pensare di comprarsela una rete elettrica. Solo così avrebbero potuto decidere da soli come incentivare microcogeneratori e rinnovabili. L’ occasione fu che stava per scadere la concessione del distributore locale, proprietario anche della rete, che non ci pensava minimamente a lasciar perdere nucleare e carbone e pagare tariffe più alte ai piccoli produttori di energia. E allora si fecero avanti loro. Prima in cento, poi duecento, trecento, poi altre persone nel resto della Germania. Piccoli azionisti.
WALTRAUD KARLE - ALBERGATRICE
Ci volevano proprio tanti soldi per comprare una rete elettrica ed io volevo appoggiarla questa iniziativa, semplicemente perché era una cosa buona!
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Non fu facile. Chiaramente il vecchio distributore non aveva intenzione di mollare. Ci furono 2 referendum e vinsero sempre i ribelli dell’energia. Arrivati a questo punto potevano comprarsela la rete elettrica ma occorrevano proprio tanti soldi. Intervenne una banca.
Dove era l’affare per voi nella storia di Schonau?
THOMAS JORBERG - PRESIDENTE GLS BANK BOCHUM
E’ sbagliato pensare di voler fare soldi con i soldi, proprio come accade oggi. Nell’attuale crisi dei mercati finanziari, si cerca di fare soldi con i soldi senza avere un’idea di cosa accada a livello di economia reale. Perciò si realizzano prodotti come i Subprime: si rischia per rendimenti sempre più alti senza guardare quello che accade sul piano dell’economia reale: è quello che io chiamo il sistema della mancanza di responsabilità organizzata. Allora se vogliamo cambiare le cose bisogna dire chiaramente ai clienti che cosa viene fatto con il loro denaro. Per esempio che può esser investito in progetti ecologici e sociali come quello di Schonau. Questa è l’economia reale.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
E così nel 1997 i ribelli dell’energia diventarono proprietari della rete elettrica locale e cominciarono a pagare tariffe più alte ai piccoli produttori rispetto alle altre società.
BORIS WENDELBORN - IMPIEGATO
Facciamo elettricità e calore! E la corrente che immettiamo nella rete di Schonau ce la pagano alla grande! E’ un investimento che si ripaga velocemente e fa bene al clima!
FRANK AMANN -COMMERCIALISTA
Per l’impianto fotovoltaico riceviamo una remunerazione più alta di quella stabilita per legge. Solo con quella tariffa non ci sarebbe convenuto mettere un impianto così grande!
WALTER KARLE - CUOCO
Questi cogeneratori funzionano 22 ore al giorno e ce li siamo ripagati in 4 anni. Oggi, al sesto anno, guadagniamo e basta! Riscaldiamo anche la piscina! Questa è mia figlia e le mie due nipotine!...Funziona tutto senza energia nucleare qui! Con gli impianti mi pago la pensione e ci divertiamo pure!
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
E fu così che quella zona della Foresta nera cominciò a riempirsi di impianti di energia rinnovabile e microcogeneratori.
MICHELE BUONO
Che avete dimostrato con la vostra storia?
URSULA SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
Che è possibile costruire una democrazia energetica. Con la decentralizzazione è possibile sfuggire alla logica delle grandi centrali, dell’importazione di energia che ti rende dipendente da Stati da cui, se ci si riflette bene, non si vorrebbe proprio dipendere. Che è possibile raggiungere una certa autonomia, in Germania, attraverso le energie rinnovabili. L’energia che noi vendiamo ai nostri clienti è fatta per il 95% da rinnovabile e solo per il 5% da cogeneratori.
MICHAEL SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
E la differenza sostanziale poi è questa: il nucleare è una produzione di corrente elettrica basata sull’offerta. Mi spiego: le persone vengono sempre più stimolate a consumare elettricità. Mentre quest’apparecchio è un’altra cosa, lavora soltanto quando c’è veramente bisogno di energia: è una tecnologia basata sulla necessità del consumo e non sullo stimolo della domanda.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Il contrario dello schema economico dominante: la domanda mondiale di energia è raddoppiata negli ultimi vent’anni, per il 2030 si prevede un altro raddoppio, quindi bisogna aumentare l’offerta: nuove centrali a gas, a carbone, nucleari, rigassificatori e così via all’infinito. All’infinito? Sempre Germania, Mannheim. Ancora un passo avanti per rovesciare lo schema.
BRITTA BUCHHOLZ - INGEGNERE MVV ENERGIE MANNHEIM
Se questo regolatore dell’energia venisse usato dappertutto, si potrebbero evitare i picchi di carico elettrico e se immaginiamo di usarlo in tutta la Germania, in tutta Europa, si può arrivare al risultato che costruire questa o quella nuova centrale elettrica diventerebbe inutile.
-----------------------------------fine
.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
La nostra economia si basa su un modello di sviluppo che si misura con il Pil cioè produrre, buttare e produrre all’infinito. Ce la fa il pianeta e tutti noi a sopportare questo modello o è possibile progettarne un altro senza diventare più poveri? Di questo parleremo.
MICHELE BUONO
Vi hanno chiamato i ribelli dell’energia perché?
MICHAEL SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
I ribelli dell’energia propongono alternative realizzate con mezzi pacifici. Il ribelle è uno che al momento non ha maggioranza ma che combatte per uno scopo e alla fine ci riesce ad ottenerla questa maggioranza.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Strade della Foresta nera. Germania. Schonau.
Diciamo subito la fine di una storia accaduta più di dieci anni fa in questo paese di 2500 persone: un gruppo numeroso di abitanti, persone semplici, si è comprato una rete elettrica, sì la rete elettrica del paese dove abitano. Come è cominciata questa avventura?
URSULA SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
E’ stata l’esplosione di Chernobyl nel 1986. Ha scatenato una grande inquietudine anche in Germania perché la radioattività non si è fermata ai confini ma è arrivata in Francia, in Germania, in Italia. Allora per noi è stato subito chiaro che se qualcosa doveva cambiare eravamo noi stessi che dovevamo fare qualcosa.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Sud ovest della Germania. Foresta nera. Schonau. Gli abitanti di questo paese dopo la catastrofe di Chernobyl nel 1986 ebbero paura e dissero no al nucleare. Fin qui niente di straordinario, successe in molte parti del mondo. Quello che si misero in testa queste persone era dimostrare praticamente come farne a meno cioè come è possibile crescere consumando meno risorse. Michael Sladek fa il medico e produce energia. Nella cantina di casa sua ha un microcogeneratore. E’ un motore che genera corrente e il calore prodotto non si butta via: ci riscaldi l’appartamento. In un colpo solo fai elettricità e calore, non sprechi niente: ne usi un po’ per la casa e quello che avanza lo metti in rete.
MICHAEL SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
Il 40% dell’elettricità in Germania si potrebbe fare con questi impianti: è un’alternativa all’energia nucleare che copre solo il 30%!
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Il primo passo dei ribelli dell’energia, li chiamarono così in Germania, fu una riflessione tecnica: per essere alternativi al nucleare bisogna pensare un sistema elettrico in cui non si sprechi niente.
URSULA SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
Nella produzione di energia delle grandi centrali elettriche i due terzi dell’energia primaria semplicemente vengono dispersi nell’ambiente come calore di scarto, non vengono utilizzati! I due terzi di queste risorse vengono semplicemente sprecati! E in un’epoca in cui le risorse di energia fossile ma anche quelle nucleari si stanno esaurendo, diventa insopportabile pensare che tutta questa energia venga buttata via e nessuno la usi.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
E per non buttarla via l’energia ne occorrevano tanti di microcogeneratori. E poi ci volevano le rinnovabili: sole, vento ed acqua sono dappertutto, si trattava solo di distribuire sul territorio tanti piccoli impianti e catturarla l’energia. E allora il secondo passo, 1990. All’inizio furono 31 gli abitanti di Schonau che si associarono per finanziare queste centrali elettriche piccole e decentralizzate.
WALTER FALGER - AGENTE DI POLIZIA
Gli impianti che mettemmo su allora costavano già un bel po’ di marchi, era un capitale ad alto rischio! Quello che in realtà contava per noi non erano i soldi ma dimostrare che i cittadini stessi erano in grado di fare qualcosa.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Ma non bastava per far decollare il sistema. Occorreva che il distributore elettrico pagasse una tariffa più alta per l’energia messa in rete da questi impianti. Solo così sarebbero potuti proliferare. Ma ad un distributore elettrico normalmente conviene vendere la propria energia, nucleare e a carbone compresa. E questo ai ribelli dell’energia non stava per niente bene.
URSULA SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
E’ chiaro che i piccoli impianti decentralizzati non interessano ai grandi produttori di energia. Le imprese perderebbero potere e denaro ed è quindi normale che si oppongano alla diffusione di questo modo di produrre energia. Ma per i cittadini e l’ambiente questo genere di impianti è fondamentale.
WALTER FALGER - AGENTE DI POLIZIA
Allora pensai che non si poteva dire sempre di sì. Bisognava mettersi controcorrente e opporsi.
Dovevamo alzare la voce contro i monopolisti e dimostrare che noi, nel nostro piccolo, potevamo fare a meno di loro.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
E allora gli abitanti di Schonau fecero quello che non avevano per niente messo in conto di fare nella propria vita: pensare di comprarsela una rete elettrica. Solo così avrebbero potuto decidere da soli come incentivare microcogeneratori e rinnovabili. L’ occasione fu che stava per scadere la concessione del distributore locale, proprietario anche della rete, che non ci pensava minimamente a lasciar perdere nucleare e carbone e pagare tariffe più alte ai piccoli produttori di energia. E allora si fecero avanti loro. Prima in cento, poi duecento, trecento, poi altre persone nel resto della Germania. Piccoli azionisti.
WALTRAUD KARLE - ALBERGATRICE
Ci volevano proprio tanti soldi per comprare una rete elettrica ed io volevo appoggiarla questa iniziativa, semplicemente perché era una cosa buona!
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Non fu facile. Chiaramente il vecchio distributore non aveva intenzione di mollare. Ci furono 2 referendum e vinsero sempre i ribelli dell’energia. Arrivati a questo punto potevano comprarsela la rete elettrica ma occorrevano proprio tanti soldi. Intervenne una banca.
Dove era l’affare per voi nella storia di Schonau?
THOMAS JORBERG - PRESIDENTE GLS BANK BOCHUM
E’ sbagliato pensare di voler fare soldi con i soldi, proprio come accade oggi. Nell’attuale crisi dei mercati finanziari, si cerca di fare soldi con i soldi senza avere un’idea di cosa accada a livello di economia reale. Perciò si realizzano prodotti come i Subprime: si rischia per rendimenti sempre più alti senza guardare quello che accade sul piano dell’economia reale: è quello che io chiamo il sistema della mancanza di responsabilità organizzata. Allora se vogliamo cambiare le cose bisogna dire chiaramente ai clienti che cosa viene fatto con il loro denaro. Per esempio che può esser investito in progetti ecologici e sociali come quello di Schonau. Questa è l’economia reale.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
E così nel 1997 i ribelli dell’energia diventarono proprietari della rete elettrica locale e cominciarono a pagare tariffe più alte ai piccoli produttori rispetto alle altre società.
BORIS WENDELBORN - IMPIEGATO
Facciamo elettricità e calore! E la corrente che immettiamo nella rete di Schonau ce la pagano alla grande! E’ un investimento che si ripaga velocemente e fa bene al clima!
FRANK AMANN -COMMERCIALISTA
Per l’impianto fotovoltaico riceviamo una remunerazione più alta di quella stabilita per legge. Solo con quella tariffa non ci sarebbe convenuto mettere un impianto così grande!
WALTER KARLE - CUOCO
Questi cogeneratori funzionano 22 ore al giorno e ce li siamo ripagati in 4 anni. Oggi, al sesto anno, guadagniamo e basta! Riscaldiamo anche la piscina! Questa è mia figlia e le mie due nipotine!...Funziona tutto senza energia nucleare qui! Con gli impianti mi pago la pensione e ci divertiamo pure!
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
E fu così che quella zona della Foresta nera cominciò a riempirsi di impianti di energia rinnovabile e microcogeneratori.
MICHELE BUONO
Che avete dimostrato con la vostra storia?
URSULA SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
Che è possibile costruire una democrazia energetica. Con la decentralizzazione è possibile sfuggire alla logica delle grandi centrali, dell’importazione di energia che ti rende dipendente da Stati da cui, se ci si riflette bene, non si vorrebbe proprio dipendere. Che è possibile raggiungere una certa autonomia, in Germania, attraverso le energie rinnovabili. L’energia che noi vendiamo ai nostri clienti è fatta per il 95% da rinnovabile e solo per il 5% da cogeneratori.
MICHAEL SLADEK – A.D. EWS SCHONAU
E la differenza sostanziale poi è questa: il nucleare è una produzione di corrente elettrica basata sull’offerta. Mi spiego: le persone vengono sempre più stimolate a consumare elettricità. Mentre quest’apparecchio è un’altra cosa, lavora soltanto quando c’è veramente bisogno di energia: è una tecnologia basata sulla necessità del consumo e non sullo stimolo della domanda.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Il contrario dello schema economico dominante: la domanda mondiale di energia è raddoppiata negli ultimi vent’anni, per il 2030 si prevede un altro raddoppio, quindi bisogna aumentare l’offerta: nuove centrali a gas, a carbone, nucleari, rigassificatori e così via all’infinito. All’infinito? Sempre Germania, Mannheim. Ancora un passo avanti per rovesciare lo schema.
BRITTA BUCHHOLZ - INGEGNERE MVV ENERGIE MANNHEIM
Se questo regolatore dell’energia venisse usato dappertutto, si potrebbero evitare i picchi di carico elettrico e se immaginiamo di usarlo in tutta la Germania, in tutta Europa, si può arrivare al risultato che costruire questa o quella nuova centrale elettrica diventerebbe inutile.
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giovedì 20 marzo 2008
Il PIL non misura la nostra felicità
“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.”.
Discorso Robert Kennedy Universita’ Del Kansas18/03/1968
(L'immagine: PabloPicasso, Donne Che Corrono Sulla Spiaggia -1922)
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Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.”.
Discorso Robert Kennedy Universita’ Del Kansas18/03/1968
(L'immagine: PabloPicasso, Donne Che Corrono Sulla Spiaggia -1922)
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mercoledì 19 marzo 2008
Gm, Toyota dubbiose sull'uso di massa delle celle a combustibile
Sul Wall Street Journal del 5 Marzo 2008, Bob Lutz (GM Vice Chairman ) registra che i recenti progressi delle batterie al litio potranno permettere alle automobili elettriche del futuro di viaggiare per 450 chilometri rendendo superfluo l'uso delle celle a combustibile. I top manager della General Motors Corp. e Toyota Motor Corp. martedì scorso parlando all'auto show di Ginevra hanno espresso i dubbi circa la realizzazione del sogno delle celle a combustibile ad idrogeno per la produzione di massa a breve scadenza ed hanno affermato che le loro aziende ora stanno scommettendo sulle automobili elettriche per ridurre il consumo di combustibile e tagliare le emissioni su vasta scala. Parlando all'esposizione auto de Ginevra, il vice presidente della GM Bob Lutz ha sottolineato che gli avanzamenti recenti nelle batterie al litio potrebbero potere viaggiare oltre 750 chilometri prima di doverle ricaricare.
Qui
Un po' di verità mischiata ad ottimismo senza fondamento. L'auto non sarà più di massa e solo poche major riusciranno a mantenersi a galla a patto che dirigano la loro produzione verso i veicoli da lavoro (elettrici).
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Qui
Un po' di verità mischiata ad ottimismo senza fondamento. L'auto non sarà più di massa e solo poche major riusciranno a mantenersi a galla a patto che dirigano la loro produzione verso i veicoli da lavoro (elettrici).
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martedì 18 marzo 2008
Pistoia, in scena la mobilità sostenibile
Energia pulita, mobilità sostenibile, ultime novità in fatto di mezzi elettrici. Di tutto questo si è parlato a Pistoia nel corso di Ecomobility, il Salone della mobilità sostenibile, iniziativa promossa dall’Aci, con il patrocinio del Comune di Pistoia, durante la quale sono stati presentati ai cittadini alcuni veicoli ad emissioni zero. Il tutto si è svolto nella bella cornice di piazza del Duomo, che durante la mattinata si è riempita anche di alcune scolaresche, e nella Sala Maggiore del palazzo comunale dove si è svolto il seminario-convegno, moderato da Alberto Andreotti de La Nazione, su “L’ambiente è patrimonio di tutta l’umanità”, con interventi di Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, Nazzareno Gottardi, fisico nucleare e Ugo Bardi, della facoltà di chimica dell’università di Firenze. Presentato anche un libro, “Idee senza frontiere”, di Marco Bresci, consulente dell’Aci di Pistoia. Una quindicina, in tutto, gli stand che hanno riempito piazza del Duomo, dove sono stati esposti furgoni, auto, biciclette e scooter elettrici. A far bella mostra di sé persino un aliante con motore alimentato a batteria. I visitatori hanno potuto vedere all’opera alcuni dei mezzi esposti, in un apposito percorso allestito sul lato della piazza vicino alla Cattedrale. «La bella giornata, che ha favorito questa iniziativa e la presenza di tanti visitatori – ha detto Antonella Mati, direttrice dell’Aci di Pistoia – speriamo che serva a far cambiare un po’ le abitudini di tanti cittadini, magari facendoli propendere per l’utilizzo di mezzi eco-sostenibili. Questo è il nostro obiettivo». «Le biciclette e gli scooter elettrici – ha commentato l’ingegner Marco Bresci – sono già una realtà. Il loro prezzo ormai è accessibile. Per questo in città come Firenze ne sono già stati venduti un numero considerevole. Naturalmente bisogna iniziare mettendo anche le colonnine della ricarica, che per il momento a Pistoia mancano. La tecnologia oggi offre motori molto interessanti come prestazioni, sia per veicoli di terra che di mare e di cielo, come dimostra l’aliante esposto in questa occasione, che utilizza per salire un motore elettrico. Le batterie al litio hanno ormai dimensioni e peso ridotti e consentono di avere una trazione interessante e competitiva anche rispetto ad altre forme».
Fonte: Toscana Tv
Poteva mancare il cinquino? No! (foto d'archivio MondoElettrico)
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Fonte: Toscana Tv
Poteva mancare il cinquino? No! (foto d'archivio MondoElettrico)
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Energia e ambiente nei programmi di governo : 10a puntata
Prosegue la rassegna dei programmi dei partiti in vista delle Elezioni politiche nazionali fissate per il 13 e 14 Aprile p.v. ristretto a due temi ENERGIA e AMBIENTE. Non vogliamo schierarci a favore di nessuno ed è invece nostra intenzione dare uno schema sintetico di come i partiti vedono questi due temi che a noi sembrano essere di primaria importanza.
Per il Bene Comune - Lista civica nazionale
Ambiente, energia e infrastrutture
•No alle grandi opere, quando inutili e dannose (No Tav, No Ponte, No rigassificatori, No inceneritori)
•Procedere ad un Piano energetico nazionale sulle esigenze della collettività, non su quella delle aziende.
•Difesa dell'acqua come bene comune che deve restare pubblico
•Sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, con esplicita esclusione dei rifiuti
•Forte impulso al trasporto pubblico, ai veicoli ecologici e al trasporto ciclabile urbano
•Campagne per il risparmio e l'efficienza energetica, e per l'autoproduzione domestica di energia. Incentivi alle tecnologie che risparmiano energia, come i Led nella pubblica illuminazione.
•Creazione di un piano nazionale dove vengono fissati i principi comuni per i Piani Regolatori che siano ispirati a: diritto alla mobilità, all'ambiente, alla salute e alla sicurezza (traffico)
•Nuove regole dello sviluppo urbano che tengano conto delle esigenze di un TRASPORTO a basso costo, a basso impatto ambientale, sicuro e che tenga conto dei costi della salute pubblica.
•Un albero per ogni nuovo nato, deve essere rispettata, a cura delle amministrazioni locali.
•Educazione ambientale come materia di insegnamento, a tutti i livelli scolastici.
Introduzione dei pannolini lavabili negli asili nido, e incentivi alle famiglie per il loro utilizzo.
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Le altre puntate - Programmi di governo - elezioni 2008
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Per il Bene Comune - Lista civica nazionale
Ambiente, energia e infrastrutture
•No alle grandi opere, quando inutili e dannose (No Tav, No Ponte, No rigassificatori, No inceneritori)
•Procedere ad un Piano energetico nazionale sulle esigenze della collettività, non su quella delle aziende.
•Difesa dell'acqua come bene comune che deve restare pubblico
•Sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, con esplicita esclusione dei rifiuti
•Forte impulso al trasporto pubblico, ai veicoli ecologici e al trasporto ciclabile urbano
•Campagne per il risparmio e l'efficienza energetica, e per l'autoproduzione domestica di energia. Incentivi alle tecnologie che risparmiano energia, come i Led nella pubblica illuminazione.
•Creazione di un piano nazionale dove vengono fissati i principi comuni per i Piani Regolatori che siano ispirati a: diritto alla mobilità, all'ambiente, alla salute e alla sicurezza (traffico)
•Nuove regole dello sviluppo urbano che tengano conto delle esigenze di un TRASPORTO a basso costo, a basso impatto ambientale, sicuro e che tenga conto dei costi della salute pubblica.
•Un albero per ogni nuovo nato, deve essere rispettata, a cura delle amministrazioni locali.
•Educazione ambientale come materia di insegnamento, a tutti i livelli scolastici.
Introduzione dei pannolini lavabili negli asili nido, e incentivi alle famiglie per il loro utilizzo.
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Le altre puntate - Programmi di governo - elezioni 2008
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lunedì 17 marzo 2008
1° GreenRally della Mole
COMUNICATO STAMPA
1° GreenRally della Mole
Torino, 5 e 6 aprile 2008
Iscrizioni aperte fino al 30 marzo per il 1° GreenRally della Mole. La gara, prevista a Torino il 5 e 6 aprile, inaugurerà la seconda stagione dei GreenRally (www.greenrally.it)
Angera, 9 marzo 2008. Si preannuncia combattuta e ricca di colpi di scena la gara del 1° GreenRally della Mole che si svolgerà in concomitanza di AutoEco Salone dell’Automotive Ecologico di Torino.
L'obiettivo dell'organizzatore Roberto Foglia è dimostrare al pubblico le performance dei veicoli ecologici e anche la loro facile adattabilità alla vita e all'uso quotidiano anche quali valide alternative ai veicoli alimentati con i carburanti attualmente in commercio.
Aperte le iscrizioni sino al 30 marzo, quindi, per tutti coloro che si vorranno misurare con i veicoli (auto e moto ndr) ad energie alternative: l'appuntamento è alla Segreteria della Manifestazione GreenRally 2008, presso TTGExpo srl (via Perrone 16 –Torino) Agli equipaggi regolarmente iscritti il 3 aprile, verrà consegnato il Road Book che accompagnerà le vetture attraverso il paesaggio dolce dei Colli Torinesi passando il magico Valentino, la maestosa Basilica di Superga proseguendo verso Pino Torinese, Castelnuovo Don Bosco, Chieri per poi passare da Cambiano, Trofarello e Moncalieri prima di tornare a Torino.
Il programma di gara prevede dalle ore 9.00 alle ore 18.00 di sabato 5 aprile le verifiche amministrative e tecniche presso l'area Parco Chiuso all’ Oval Lingotto, (via Nizza - Torino).
Il 1° GreenRally della Mole prenderà poi il via domenica 6 aprile alle ore 9.00 dal Parco Partenza dell’Oval Lingotto (via Nizza- Torino).
Lo start del primo concorrente è previsto alle ore 9.30, mentre l’arrivo è atteso dalle 16.30.
Alle 17:30 l'Organizzazione pubblicherà le classifiche dei partecipanti e alle 19.00 avrà luogo la cerimonia di premiazione.
La competizione consisterà in una gara di Regolarità e Test di Consumo Energetico su normali strade aperte alla circolazione; le iscrizioni riguarderanno tutti i veicoli elettrici, ibridi, gpl, metano, idrogeno, biodiesel, bioetanolo con finalità di promozione e sviluppo dei veicoli a basso impatto ambientale.
La gara si svolgerà in 2 semitappe di Regolarità in cui gli equipaggi dovranno tenere una certa media oraria - rigorosamente top secret nelle zone soggette a prova cronometrata segreta - a una velocità media imposta. Gli eventuali riordini e riparazioni della vettura potranno essere eseguiti su strada (partenza dallo stesso punto in cui è avvenuto il guasto); le posizioni di controllo iniziale e finale con i Controlli di Transito a timbro saranno registrati sul Road Book mentre quelli intermedi saranno tenuti segreti per monitorare il rispetto delle norme stradali e di percorrenza, (tutti i concorrenti sono tenuti ad osservare il Codice della Strada). Due le classifiche previste per il GreenRally, trattandosi di due diverse tipologie di gara, che faranno acquisire ai concorrenti iscritti un unico punteggio derivante dalla classifica unica valida per il Titolo FIA .
PROGRAMMA
18 Febbraio 2008
Pubblicazione dei Regolamenti
01 Marzo 2008
Apertura delle iscrizioni
30 Marzo 2008
Chiusura delle iscrizioni
01 Aprile 2008
Pubblicazione degli iscritti – Segreteria della Manifestazione:
GreenRally c/o TTGExpo srl , v Perrone 16 - 10100 Torino (To)
03 Aprile 2007
Consegna del Road Book c/o TTGExpo srl
05 Aprile 2008 - Sabato -
Verifiche Amministrative e Tecniche:
dalle ore 09:00 alle ore 19:00 presso area Parco ChiusoOval Lingotto, via Nizza Torino
06 Aprile 2007 - Domenica -
ore 08,30 Parco Partenza Oval Lingotto, via Nizza Torino
ore 09,00 Partenza del primo concorrente da Oval Lingotto, via Nizza Torino
ore 16,00 Arrivo teorico del primo concorrente in Oval Lingotto, via Nizza Torino
ore 17,30 Pubblicazione delle classifiche
ore 20,00 Cena di gala e cerimonia di premiazione
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1° GreenRally della Mole
Torino, 5 e 6 aprile 2008
Iscrizioni aperte fino al 30 marzo per il 1° GreenRally della Mole. La gara, prevista a Torino il 5 e 6 aprile, inaugurerà la seconda stagione dei GreenRally (www.greenrally.it)
Angera, 9 marzo 2008. Si preannuncia combattuta e ricca di colpi di scena la gara del 1° GreenRally della Mole che si svolgerà in concomitanza di AutoEco Salone dell’Automotive Ecologico di Torino.
L'obiettivo dell'organizzatore Roberto Foglia è dimostrare al pubblico le performance dei veicoli ecologici e anche la loro facile adattabilità alla vita e all'uso quotidiano anche quali valide alternative ai veicoli alimentati con i carburanti attualmente in commercio.
Aperte le iscrizioni sino al 30 marzo, quindi, per tutti coloro che si vorranno misurare con i veicoli (auto e moto ndr) ad energie alternative: l'appuntamento è alla Segreteria della Manifestazione GreenRally 2008, presso TTGExpo srl (via Perrone 16 –Torino) Agli equipaggi regolarmente iscritti il 3 aprile, verrà consegnato il Road Book che accompagnerà le vetture attraverso il paesaggio dolce dei Colli Torinesi passando il magico Valentino, la maestosa Basilica di Superga proseguendo verso Pino Torinese, Castelnuovo Don Bosco, Chieri per poi passare da Cambiano, Trofarello e Moncalieri prima di tornare a Torino.
Il programma di gara prevede dalle ore 9.00 alle ore 18.00 di sabato 5 aprile le verifiche amministrative e tecniche presso l'area Parco Chiuso all’ Oval Lingotto, (via Nizza - Torino).
Il 1° GreenRally della Mole prenderà poi il via domenica 6 aprile alle ore 9.00 dal Parco Partenza dell’Oval Lingotto (via Nizza- Torino).
Lo start del primo concorrente è previsto alle ore 9.30, mentre l’arrivo è atteso dalle 16.30.
Alle 17:30 l'Organizzazione pubblicherà le classifiche dei partecipanti e alle 19.00 avrà luogo la cerimonia di premiazione.
La competizione consisterà in una gara di Regolarità e Test di Consumo Energetico su normali strade aperte alla circolazione; le iscrizioni riguarderanno tutti i veicoli elettrici, ibridi, gpl, metano, idrogeno, biodiesel, bioetanolo con finalità di promozione e sviluppo dei veicoli a basso impatto ambientale.
La gara si svolgerà in 2 semitappe di Regolarità in cui gli equipaggi dovranno tenere una certa media oraria - rigorosamente top secret nelle zone soggette a prova cronometrata segreta - a una velocità media imposta. Gli eventuali riordini e riparazioni della vettura potranno essere eseguiti su strada (partenza dallo stesso punto in cui è avvenuto il guasto); le posizioni di controllo iniziale e finale con i Controlli di Transito a timbro saranno registrati sul Road Book mentre quelli intermedi saranno tenuti segreti per monitorare il rispetto delle norme stradali e di percorrenza, (tutti i concorrenti sono tenuti ad osservare il Codice della Strada). Due le classifiche previste per il GreenRally, trattandosi di due diverse tipologie di gara, che faranno acquisire ai concorrenti iscritti un unico punteggio derivante dalla classifica unica valida per il Titolo FIA .
PROGRAMMA
18 Febbraio 2008
Pubblicazione dei Regolamenti
01 Marzo 2008
Apertura delle iscrizioni
30 Marzo 2008
Chiusura delle iscrizioni
01 Aprile 2008
Pubblicazione degli iscritti – Segreteria della Manifestazione:
GreenRally c/o TTGExpo srl , v Perrone 16 - 10100 Torino (To)
03 Aprile 2007
Consegna del Road Book c/o TTGExpo srl
05 Aprile 2008 - Sabato -
Verifiche Amministrative e Tecniche:
dalle ore 09:00 alle ore 19:00 presso area Parco ChiusoOval Lingotto, via Nizza Torino
06 Aprile 2007 - Domenica -
ore 08,30 Parco Partenza Oval Lingotto, via Nizza Torino
ore 09,00 Partenza del primo concorrente da Oval Lingotto, via Nizza Torino
ore 16,00 Arrivo teorico del primo concorrente in Oval Lingotto, via Nizza Torino
ore 17,30 Pubblicazione delle classifiche
ore 20,00 Cena di gala e cerimonia di premiazione
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domenica 16 marzo 2008
In Svezia la Volvo e i veicoli elettrici
Il governo svedese ha promosso un ambizioso programma per raggiungere l'indipendenza dagli idrocarburi nel 2010. "Abbiamo una grande opportunità per guidare la corsa verso l'auto pulita – ha affermato Fredrik Arp presidente e a.d. Della Volvo – vogliamo che la Svezia diventi un polo di eccellenza in questo settore che è vitale per tutta l'industria automobilistica. Nei prossimi dieci anni ci saranno sempre più veicoli elettrici sulle nostre strade".
omniauto.it
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omniauto.it
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sabato 15 marzo 2008
Una BMW elettrica negli USA per il 2012 13 marzo 2008
Da duemotori.com on line.
"Dopo gli ibridi, finalmente si inizia a parlare di auto elettriche. Siamo molto scettici sulla reale possibilità di ridurre consumi ed emissioni con gli attuali ibridi, soprattutto nel caso di grosse SUV che - nonostante la tecnologia ibrida - consumano abbondantemente più di una normale berlina a gasolio. Adesso sembra però che BMW stia pensando di produrre una vettura completamente a propulsione elettrica da vendere sul mercato americano a partire dal 2012, ma sembra che la casa tedesca stia ancora valutando la possibilità di affidarne la produzione ad un costruttore americano invece che realizzarlo internamente. E' stato l'amministratore delegato di BMW, Norbert Reithofer, a dichiarare alla rivista tedesca Auto Motor und Sport che BMW potrebbe verosimilmente realizzare una vettura elettrica per il mercato americano, ma che la decisione se realizzarla in proprio o affidare il progetto in outsourcing ad una casa statunitense non sarebbe ancora stata presa. Ad ogni modo, il lancio di questa vettura elettrica è previsto solo per il 2012, lo stesso anno in cui dovrebbe arrivare sul mercato anche la nuova Nissan elettrica."
duemotori.com Qui
"Dopo gli ibridi, finalmente si inizia a parlare di auto elettriche. Siamo molto scettici sulla reale possibilità di ridurre consumi ed emissioni con gli attuali ibridi, soprattutto nel caso di grosse SUV che - nonostante la tecnologia ibrida - consumano abbondantemente più di una normale berlina a gasolio. Adesso sembra però che BMW stia pensando di produrre una vettura completamente a propulsione elettrica da vendere sul mercato americano a partire dal 2012, ma sembra che la casa tedesca stia ancora valutando la possibilità di affidarne la produzione ad un costruttore americano invece che realizzarlo internamente. E' stato l'amministratore delegato di BMW, Norbert Reithofer, a dichiarare alla rivista tedesca Auto Motor und Sport che BMW potrebbe verosimilmente realizzare una vettura elettrica per il mercato americano, ma che la decisione se realizzarla in proprio o affidare il progetto in outsourcing ad una casa statunitense non sarebbe ancora stata presa. Ad ogni modo, il lancio di questa vettura elettrica è previsto solo per il 2012, lo stesso anno in cui dovrebbe arrivare sul mercato anche la nuova Nissan elettrica."
duemotori.com Qui
venerdì 14 marzo 2008
Auto: la Renault annuncia auto elettriche entro il 2012
I grandi player dell'automotive sono partiti con il conto alla rovescia. Renault commercializzerà in Francia una macchina elettrica entro il 2012. L'inasprimento delle norme a favore dell'ambiente, col tempo, porterà alla circolazione di soli veicoli ad impatto zero nei centri delle grandi metropoli. Ipotesi sostenuta fortemente da Carlos Ghosn, presidente Renault. Obiettivo primario: sviluppare sul mercato mondiale “un'offerta massiccia di veicoli elettrici”. Renault inizierà in Israele -nel 2011- grazie a un accordo firmato il mese scorso a Gerusalemme. La stima è di vendere tra i 10mila e i 20mila veicoli nel Paese. Renault intende essere, inoltre, la prima casa automobilistica ad aprire questo nuovo mercato in Francia e nel resto dell'Europa stimando di vendere “da 1,5 a 2 milioni dei veicoli per anno”. Renault non è la sola a credere all'elettrico. La soluzione a zero emissione di Co2 è allo studio anche dalla norvegese Th!nk, e dalle nipponiche Mitsubishi, e Nissan. “Le Figaro” riporta la notizia che il colosso francese Bolloré (azienda nata nel 1822) ha presentato al Salone di Ginevra il prototipo Bluecar II. Il Gruppo pensa di vendere i primi modelli dalla fine del 2009 con l'obiettivo di raggiungere quota 15mila veicoli per anno a partire dal 2012/13. Intanto la società di veicoli elettrici Sve, filiale del gruppo Dassault (proprietario di “Le Figaro”), fornisce la tecnologia per i veicoli Renault Kangoo utilizzati dalle poste francesi e dall'Edf, la principale azienda di produzione e distribuzione d'elettricità in Francia.
Qui
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Qui
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Petrolio WTI 110,33 $ al barile
giovedì 13 marzo 2008
Energia e ambiente nei programmi di governo : 9a puntata
Prosegue la rassegna dei programmi dei partiti in vista delle Elezioni politiche nazionali fissate per il 13 e 14 Aprile p.v. ristretto a due temi ENERGIA e AMBIENTE. Non vogliamo schierarci a favore di nessuno ed è invece nostra intenzione dare uno schema sintetico di come i partiti vedono questi due temi che a noi sembrano essere di primaria importanza.
Programma Elettorale
Della Lista
La Destra – Fiamma Tricolore
.......
Sviluppo: Impresa, Agricoltura, Lavoro, Energia .......
lotta all’agropirateria che danneggia nel mondo soprattutto la nostra agricoltura ed i suoi prodotti di qualità più noti; per questo proporremo la multifunzionalità in agricoltura attraverso una legislazione capace di dare agli agricoltori più concrete possibilità di integrazione al proprio reddito agricolo. Dopo la felice esperienza dell’agriturismo vi è da rendere più concreto e remunerativo, con una opportuna legislazione, l’apporto degli agricoltori alla tutela dell’ambiente.
.......
Sulla strada dello sviluppo dell’autonomia energetica, nella necessità di continuare i programmi già avviati di approvvigionamento energetico e intraprendere iniziative di partecipazione ai progetti europei sul nucleare di ultima generazione, riteniamo sia un dovere dello Stato favorire la nascita di una nuova filiera industriale basata sullo sfruttamento delle energie rinnovabili insieme e a fianco alla creazione di una rete di microgenerazione distribuita fatta di piccoli impianti, armonizzati sul territorio che vedano la responsabilizzazione e il favore delle comunità locali.
........
Acqua bene primario
........
Le aziende pubbliche che gestiscono e distribuiscono l’acqua devono rimanere o devono nuovamente essere riconvertite in un capitale di azienda totalmente pubblico, senza alcuna infiltrazione di privati. Tutti i cittadini-consumatori saranno a loro volta soci dell’azienda. Il “maggiore azionista” rimarranno gli enti locali preposti, che dovranno gestire l’azienda nell’interesse comune.
.......
Ambiente
L’Ambiente per noi è innanzitutto un bene comune da salvaguardare, tutelare, difendere e sostenere, ma è anche un’occasione, per una nazione come l’Italia, tra le più ricche al mondo in quanto a patrimonio ambientale e culturale, una nuova occasione di sviluppo. In questo senso la Destra-Fiamma Tricolore ritiene di dover dar vita ad una politica ambientale capace di far coesistere in maniera sinergica la tutela della natura con le attività umane. Di fronte allo scempio dei rifiuti in Campania di cui riteniamo responsabili i governi locali di centro-sinistra è dovere dello Stato adottare provvedimenti normativi per la riduzione a monte dei rifiuti, favorire il riciclo e il riutilizzo delle materie attraverso la diffusione su tutto il territorio nazionale della raccolta differenziata e, realizzando un ciclo industriale realmente integrato, procedere alla realizzazione di termovalorizzatori. Nello specifico della situazione campana ci impegneremo per la restituzione ai cittadini della Tarsu ad oggi pagata per un servizio non reso. La gestione delle Aree protette per noi deve situarsi nell’ottica di uno sviluppo eco-sostenibile ed eco-compatibile; l’attività venatoria va sostenuta nel suo valore associativo, culturale e tradizionale e a questo fine riteniamo necessaria la revisione della Legge 157/92, in un percorso di armonizzazione con le normative europee e di recepimento delle direttive 79/409/CEE (uccelli) e 92/43/CEE (habitat) nel rispetto concreto di natura e tradizione.
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Le altre puntate - Programmi di governo - elezioni 2008
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Programma Elettorale
Della Lista
La Destra – Fiamma Tricolore
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Sviluppo: Impresa, Agricoltura, Lavoro, Energia .......
lotta all’agropirateria che danneggia nel mondo soprattutto la nostra agricoltura ed i suoi prodotti di qualità più noti; per questo proporremo la multifunzionalità in agricoltura attraverso una legislazione capace di dare agli agricoltori più concrete possibilità di integrazione al proprio reddito agricolo. Dopo la felice esperienza dell’agriturismo vi è da rendere più concreto e remunerativo, con una opportuna legislazione, l’apporto degli agricoltori alla tutela dell’ambiente.
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Sulla strada dello sviluppo dell’autonomia energetica, nella necessità di continuare i programmi già avviati di approvvigionamento energetico e intraprendere iniziative di partecipazione ai progetti europei sul nucleare di ultima generazione, riteniamo sia un dovere dello Stato favorire la nascita di una nuova filiera industriale basata sullo sfruttamento delle energie rinnovabili insieme e a fianco alla creazione di una rete di microgenerazione distribuita fatta di piccoli impianti, armonizzati sul territorio che vedano la responsabilizzazione e il favore delle comunità locali.
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Acqua bene primario
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Le aziende pubbliche che gestiscono e distribuiscono l’acqua devono rimanere o devono nuovamente essere riconvertite in un capitale di azienda totalmente pubblico, senza alcuna infiltrazione di privati. Tutti i cittadini-consumatori saranno a loro volta soci dell’azienda. Il “maggiore azionista” rimarranno gli enti locali preposti, che dovranno gestire l’azienda nell’interesse comune.
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Ambiente
L’Ambiente per noi è innanzitutto un bene comune da salvaguardare, tutelare, difendere e sostenere, ma è anche un’occasione, per una nazione come l’Italia, tra le più ricche al mondo in quanto a patrimonio ambientale e culturale, una nuova occasione di sviluppo. In questo senso la Destra-Fiamma Tricolore ritiene di dover dar vita ad una politica ambientale capace di far coesistere in maniera sinergica la tutela della natura con le attività umane. Di fronte allo scempio dei rifiuti in Campania di cui riteniamo responsabili i governi locali di centro-sinistra è dovere dello Stato adottare provvedimenti normativi per la riduzione a monte dei rifiuti, favorire il riciclo e il riutilizzo delle materie attraverso la diffusione su tutto il territorio nazionale della raccolta differenziata e, realizzando un ciclo industriale realmente integrato, procedere alla realizzazione di termovalorizzatori. Nello specifico della situazione campana ci impegneremo per la restituzione ai cittadini della Tarsu ad oggi pagata per un servizio non reso. La gestione delle Aree protette per noi deve situarsi nell’ottica di uno sviluppo eco-sostenibile ed eco-compatibile; l’attività venatoria va sostenuta nel suo valore associativo, culturale e tradizionale e a questo fine riteniamo necessaria la revisione della Legge 157/92, in un percorso di armonizzazione con le normative europee e di recepimento delle direttive 79/409/CEE (uccelli) e 92/43/CEE (habitat) nel rispetto concreto di natura e tradizione.
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Le altre puntate - Programmi di governo - elezioni 2008
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Ginevra: il salone auto riscopre l'auto elettrica
Così esordisce l'articolo sul Messaggero:
"Il bianco bianchissimo delle auto e poi il verde verdissimo degli stand: questo passa all’esterno del salone di Ginevra, una specie di improvviso Eden del motore, tutto pulito, etereo, profumato al pino, perché adesso il grande nemico da sconfiggere sono le emissioni di CO2 e allora oltre al lavoro vale anche l’immagine bucolica della rappresentazione. Del resto basta dare un’occhiata ai nomi dei nuovi motori, o delle cose che girano attorno automobile, per capire che domani sarà. E difatti troviamo Eco, Bluetec, Bluemotion, Plug-in, Hybrid, Dual-Mode, Fuel Cell, Biopower, Flexifuel, Efficient Dynamic, Re-Charge; oltre alle nuove batterie al litio che finalmente sembrano rilanciare il vecchio sogno dell’auto elettrica. "
Per poi proseguire:
"Il problema è trovare un equilibrio tra economia (cioè soldi) ed ecologia, una quadratura del cerchio non facilissima visto che ridurre di 10 grammi al Km le emissioni costa a un costruttore qualcosa come un miliardo di euro. In ogni caso, una bella fetta delle 900 automobili esposte a Ginevra sono automobili piccole, o anche molto piccole."
Speriamo che i costruttori si indirizzino velocemente verso l'auto utile e non ipertrofica ed adatta ad affrontare i problemi della razionalizzazione dei consumi dell'energia e contemporaneamente la presa di coscenza che i biocarburanti, l'idrogeno, i motori ad aria sono insulse chimere. Insomma, l'unica via da percorrere è quella dell'auto elettrica.
ilmessaggero.it
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"Il bianco bianchissimo delle auto e poi il verde verdissimo degli stand: questo passa all’esterno del salone di Ginevra, una specie di improvviso Eden del motore, tutto pulito, etereo, profumato al pino, perché adesso il grande nemico da sconfiggere sono le emissioni di CO2 e allora oltre al lavoro vale anche l’immagine bucolica della rappresentazione. Del resto basta dare un’occhiata ai nomi dei nuovi motori, o delle cose che girano attorno automobile, per capire che domani sarà. E difatti troviamo Eco, Bluetec, Bluemotion, Plug-in, Hybrid, Dual-Mode, Fuel Cell, Biopower, Flexifuel, Efficient Dynamic, Re-Charge; oltre alle nuove batterie al litio che finalmente sembrano rilanciare il vecchio sogno dell’auto elettrica. "
Per poi proseguire:
"Il problema è trovare un equilibrio tra economia (cioè soldi) ed ecologia, una quadratura del cerchio non facilissima visto che ridurre di 10 grammi al Km le emissioni costa a un costruttore qualcosa come un miliardo di euro. In ogni caso, una bella fetta delle 900 automobili esposte a Ginevra sono automobili piccole, o anche molto piccole."
Speriamo che i costruttori si indirizzino velocemente verso l'auto utile e non ipertrofica ed adatta ad affrontare i problemi della razionalizzazione dei consumi dell'energia e contemporaneamente la presa di coscenza che i biocarburanti, l'idrogeno, i motori ad aria sono insulse chimere. Insomma, l'unica via da percorrere è quella dell'auto elettrica.
ilmessaggero.it
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mercoledì 12 marzo 2008
Prezzi in ascesa libera del petrolio e del gas
Ieri il petrolio ha sfiorato i 110 dollari a barile. Niente ni anormale, continuerà a salire. Se vi spaventa l'impennata del prezzo del petrolio evitate di guardare la parete del prezzo del gas naurale, altrimenti chiamato metano.
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martedì 11 marzo 2008
Dall'Olanda un no ai biocarburanti: UE, non sono sostenibili
Uno studio commissionato dalla UE e redatto da The Netherlands Environmental Assessment Agency (MNP, Milieu en Natuur Planbureau) conclude che non è stata una buona idea quella di porre l'biettivo del 2020 per rimpiazzare il 10% dei carburanti derivati dal petrolio ad uso trasportistico con i bio-fuel non essendo questi un 'BUON INVESTIMENTO PER LA SOSTENIBILITA'. Stop ai contributi.
Current biofuels do not add to the sustainability of transport
Press release; 4 March 2008
The climate has more to gain from converting biomass into electricity, than to use it to replace petrol or diesel. Therefore, proposals to replace current transport fuels by biofuels are not the best investment in sustainability. This is shown in the report " Local and global consequences of the EU renewable directive for biofuels: testing the sustainability criteria" by the Netherlands Environmental Assessment Agency. The findings from this study will be presented to the European Parliament, today.
biofuels do not add to the sustainability of transport
Il documento in formato PDF di 952kb è Q U I
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Current biofuels do not add to the sustainability of transport
Press release; 4 March 2008
The climate has more to gain from converting biomass into electricity, than to use it to replace petrol or diesel. Therefore, proposals to replace current transport fuels by biofuels are not the best investment in sustainability. This is shown in the report " Local and global consequences of the EU renewable directive for biofuels: testing the sustainability criteria" by the Netherlands Environmental Assessment Agency. The findings from this study will be presented to the European Parliament, today.
biofuels do not add to the sustainability of transport
Il documento in formato PDF di 952kb è Q U I
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Incredibile, Petrolio nuovo record: WTI 108,00 $ al barile
Ieri il petrolio ha toccato un nuovo record assoluto al Nymex New York dove è stato scambiato a 108,00 dollari al barile per poi fissarsi a 107,80 $.
Il Louisiana Sweet a 109,69.
- Tapis a 110,25 (n oriente alle ore 6.30)
- il Bonny light a 108,77
- Minas a 107,08.
lunedì 10 marzo 2008
Grado: geotermia per gli edifici pubblici
Un progetto pilota con un pozzo profondo mille metri. Sfruttato il calore, l'acqua è rimessa in falda. Sarà ammortizzato in due anni e mezzi. Mentre il prezzo del petrolio sale, a Grado c’è un pozzo che scende. Deve arrivare a mille metri di profondità per poter sfruttare l’energia geotermica necessaria a riscaldare alcuni edifici pubblici. È questo l’obiettivo del progetto pilota avviato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia per incentivare lo sfruttamento di questa risorsa da parte di amministrazioni pubbliche e soprattutto di privati. A fronte di una spesa iniziale di 1,5-2 milioni di euro, il rientro dei costi è garantito entro due anni e mezzo. Il pozzo per la ricerca di energia geotermica è stato aperto sulla Spiaggia Azzurra di Grado, nella zona più occidentale dell’Isola del sole. Qui ci sono le condizioni ideali del terreno per poter sfruttare la geotermia profonda con perforazioni fino a mille metri di profondità, alla ricerca di acqua con una temperatura sufficientemente alta. Il progetto, che gode di un finanziamento europeo di 1,2 milioni di euro e di un investimento regionale di 400 mila, procede nella giusta direzione, ma non senza sorprese: la temperatura per il momento risulta lievemente inferiore al previsto, ma la grande portata d’acqua che si è scoperta compensa l’inconveniente. «Una temperatura di 55 gradi è ideale per poter garantire il riscaldamento tramite i termosifoni», spiega Roberto Della Torre, della direzione centrale Ambiente. «Ciò che ci serve dell’acqua è il suo calore: ottenuto quello, la risorsa idrica viene reimmessa nella falda». Il Friuli-Venezia Giulia, che da tempo si è dotato di un Piano energetico regionale, oltre che sulla geotermia profonda sta investendo anche su quella superficiale, già diffusa nella bassa pianura friulana. In questo caso la perforazione è minore, 300-500 metri, al fine di raggiungere una temperatura di 40 °C. Per le future ricerche geotermiche la Regione potrà disporre di un ulteriore finanziamento europeo di 8 milioni di euro.
corriere.it
(Foto della torre di perforazione)
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corriere.it
(Foto della torre di perforazione)
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domenica 9 marzo 2008
Prezzi, aumenta luce, gas, carburanti, alimentari ... ecc.
Colpa del caro-petrolio che con i suoi record ormai sopra i 100 dollari al barile infiamma i prezzi dell’energia e spingerà, secondo le prime stime di Nomisma Energia, le tariffe dell’elettricità (+3,9%) e del metano (+4,1%) nel prossimo trimestre aprile-giugno. (ilgiornale.it)
I prezzi della benzina e del gasolio di oggi (fonte prezzibenzina.it )
Media Nazionale
cs_verde . 1,399 euro
verde98 . 1,487 euro
cs_diesel . 1,328 euro
ecodiesel . 1,387 euro
Preoccupano anche il comparto commerciale i prezzi in aumento nel settore alimentare, saliti, secondo i dati diffusi questa mattina dall’Istat, del 5 per cento a febbraio rispetto al mese precedente.
“I costi delle materie prime energetiche e alimentari – afferma Fernando Zilio, presidente dell’Ascom di Padova- non hanno nulla a che fare con le dinamiche interne del mercato italiano e non è difficile prevedere che continueranno anche nei prossimi mesi. Buon per noi che il cambio euro-dollaro è particolarmente forte, altrimenti le conseguenze per petrolio, grano e latte sarebbero state a dir poco disastrose”. (padovanews.it)
Petrolio, Coldiretti: «costi di produzione alle stelle (+8,5%). E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione del nuovo record raggiunto dal prezzo del petrolio, sulla base dei dati Ismea relativi al gennaio 2008. L’aumento dei prezzi delle materie prime come il petrolio spinge alle stelle i costi di produzione in agricoltura che fanno segnare un aumento medio dell’8,5 per cento con incrementi record per fertilizzanti (+ 26,1 per cento) e mangimi (+ 23,6 per cento). E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione del nuovo record raggiunto dal prezzo del petrolio, sulla base dei dati Ismea relativi al gennaio 2008. A subire maggiormente gli effetti dell’aumento dei costi sono stati - sottolinea la Coldiretti - l’attività di allevamento e la coltivazione dei cereali come frumento, mais e riso. (coldiretti.it)
Peak oil is the point in time when the maximum rate of global petroleum production is reached, after which the rate of production enters its terminal decline. (wikipedia.org)
Picco di Hubbert
La teoria del picco di Hubbert (detta anche più brevemente picco di Hubbert) è una teoria scientifica proposta, nella sua formulazione iniziale, nel 1956 dal geofisico americano Marion King Hubbert, riguardante l'evoluzione temporale della produzione di una qualsiasi risorsa minerale o fonte fossile esauribile o fisicamente limitata. In particolare, l'applicazione della teoria ai tassi di produzione petrolifera risulta oggi densa di importanti conseguenze dal punto di vista geopolitico, economico e ingegneristico. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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I prezzi della benzina e del gasolio di oggi (fonte prezzibenzina.it )
Media Nazionale
cs_verde . 1,399 euro
verde98 . 1,487 euro
cs_diesel . 1,328 euro
ecodiesel . 1,387 euro
Preoccupano anche il comparto commerciale i prezzi in aumento nel settore alimentare, saliti, secondo i dati diffusi questa mattina dall’Istat, del 5 per cento a febbraio rispetto al mese precedente.
“I costi delle materie prime energetiche e alimentari – afferma Fernando Zilio, presidente dell’Ascom di Padova- non hanno nulla a che fare con le dinamiche interne del mercato italiano e non è difficile prevedere che continueranno anche nei prossimi mesi. Buon per noi che il cambio euro-dollaro è particolarmente forte, altrimenti le conseguenze per petrolio, grano e latte sarebbero state a dir poco disastrose”. (padovanews.it)
Petrolio, Coldiretti: «costi di produzione alle stelle (+8,5%). E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione del nuovo record raggiunto dal prezzo del petrolio, sulla base dei dati Ismea relativi al gennaio 2008. L’aumento dei prezzi delle materie prime come il petrolio spinge alle stelle i costi di produzione in agricoltura che fanno segnare un aumento medio dell’8,5 per cento con incrementi record per fertilizzanti (+ 26,1 per cento) e mangimi (+ 23,6 per cento). E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione del nuovo record raggiunto dal prezzo del petrolio, sulla base dei dati Ismea relativi al gennaio 2008. A subire maggiormente gli effetti dell’aumento dei costi sono stati - sottolinea la Coldiretti - l’attività di allevamento e la coltivazione dei cereali come frumento, mais e riso. (coldiretti.it)
Peak oil is the point in time when the maximum rate of global petroleum production is reached, after which the rate of production enters its terminal decline. (wikipedia.org)
Picco di Hubbert
La teoria del picco di Hubbert (detta anche più brevemente picco di Hubbert) è una teoria scientifica proposta, nella sua formulazione iniziale, nel 1956 dal geofisico americano Marion King Hubbert, riguardante l'evoluzione temporale della produzione di una qualsiasi risorsa minerale o fonte fossile esauribile o fisicamente limitata. In particolare, l'applicazione della teoria ai tassi di produzione petrolifera risulta oggi densa di importanti conseguenze dal punto di vista geopolitico, economico e ingegneristico. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Energia e ambiente nei programmi di governo : 8a puntata
Prosegue la rassegna dei programmi dei partiti in vista delle Elezioni politiche nazionali fissate per il 13 e 14 Aprile p.v. ristretto a due temi ENERGIA e AMBIENTE. Non vogliamo schierarci a favore di nessuno ed è invece nostra intenzione dare uno schema sintetico di come i partiti vedono questi due temi che a noi sembrano essere di primaria importanza.
Il programma del Partito socialista
Il programma per un'Italia laica, civile e moderna
........
Le sfide globali
.......
Il contrasto ai cambiamenti climatici è la sfida più rilevante: energia pulita, risparmio energetico ed efficienti sistemi di smaltimento dei rifiuti sono obiettivi da perseguire con determinazione. La tutela dell’ambiente costituisce un aspetto fondamentale di uno sviluppo sostenibile.
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Le altre puntate - Programmi di governo - elezioni 2008
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Il programma del Partito socialista
Il programma per un'Italia laica, civile e moderna
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Le sfide globali
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Il contrasto ai cambiamenti climatici è la sfida più rilevante: energia pulita, risparmio energetico ed efficienti sistemi di smaltimento dei rifiuti sono obiettivi da perseguire con determinazione. La tutela dell’ambiente costituisce un aspetto fondamentale di uno sviluppo sostenibile.
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Le altre puntate - Programmi di governo - elezioni 2008
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sabato 8 marzo 2008
'Sintesi' elettrica, Pininfarina espone a Ginevra
Inarrestabile ascesa del petrolio, tocca il record: 106,00 $ al barile
venerdì 7 marzo 2008
Energia e ambiente nei programmi di governo : 7a puntata
Prosegue la rassegna dei programmi dei partiti in vista delle Elezioni politiche nazionali fissate per il 13 e 14 Aprile p.v. ristretto a due temi ENERGIA e AMBIENTE. Non vogliamo schierarci a favore di nessuno ed è invece nostra intenzione dare uno schema sintetico di come i partiti vedono questi due temi che a noi sembrano essere di primaria importanza. Confindustria non è un paretito politico ma .... ma!
Le proposte di Confindustria
6 . Energia e Ambiente
Proposte:
- attuare con urgenza il piano nazionale di efficienza energetica per ridurre i consumi e aumentare la competitività del sistema industriale;
- velocizzare con iter certi, rapidi e trasparenti la realizzazione di investimenti nelle infrastrutture energetiche;
- sbloccare immediatamente la realizzazione dei rigassificatori;
- potenziare il sistema gas (utilizzo delle risorse nazionali e ampliamento delle infrastrutture di stoccaggio);
- razionalizzare il mix delle fonti con maggior utilizzo del carbone;
- puntare sul nucleare di nuova generazione;
- completare il mercato elettrico;
- ripristinare, da parte del Governo, l’acquisto di crediti di emissioni di gas serra sul mercato internazionale per il periodo 2008-2012;
- assumere, per l’attuazione del protocollo di Kyoto dopo il 2012, obiettivi realizzabili e sostenibili per il Paese;
- emanare i decreti attuativi previsti dal Codice Ambientale;
- regolamentare, a livello nazionale, l’assimilazione dei rifiuti industriali ai rifiuti urbani;
- nuova cultura ambientale, a cominciare dalla scuola: rapporto positivo con lo sviluppo.
.......
In particolare, per i rigassificatori, va sbloccato l’iter autorizzativo degli impianti già previsti; per i tre maggiori, con capacità complessive per circa 20 miliardi di metri cubi, il procedimento autorizzativo è concluso a livello ministeriale; per altri otto, con capacità complessiva di 64 miliardi di metri cubi, il procedimento autorizzativo è in corso.
Il gasdotto dalla Russia (TAG) può aumentare la propria capacità entro il 2011, quello dall’Algeria (Transmed) entro il 2012.
Per avviare un riequilibrio del mix di fonti occorre completare la riconversione a carbone degli impianti di Tor Valdaliga Nord, Porto Tolle e Vado Ligure.
Per il nucleare sono tre le azioni prioritarie: partecipazione dell’Italia all’attività di ricerca e sviluppo nei reattori di quarta generazione; partecipazione italiana alla realizzazione di centrali all’estero, in particolare vicino ai confini, attivando linee di interconnessione ad hoc; realizzare impianti nucleari di nuova generazione in Italia verificando anche la possibilità di una compartecipazione utenti-produttori industriali per la realizzazione.
Il completamento del mercato elettrico renderà più competitivo il settore con un forte processo di liberalizzazione.
L’attuazione del protocollo di Kyoto per il quadriennio 2008-2012 necessita di ripristinare l’acquisto di crediti di emissioni di gas serra sul mercato internazionale da parte del Governo. Ciò per garantire una assegnazione gratuita delle quote di emissione a tutti i nuovi impianti che verranno attivati in quel periodo, impianti che altrimenti verrebbero gravati subito da oneri aggiuntivi.
Nell’ambito degli impegni assunti dall’Europa per la lotta ai cambiamenti climatici successivamente al 2012, l’Italia deve negoziare propri obiettivi realizzabili e sostenibili che non creino condizioni distorsive della competitività dei nostri settori industriali.
......
Sono urgenti il decreto sull’assimilazione dei rifiuti industriali ai rifiuti urbani e la definizione delle regole per il ritiro dei cosiddetti RAEE, i rifiuti elettrici ed elettronici. Per le bonifiche dei siti inquinati occorre accelerare l’applicazione degli accordi di programma per la reindustrializzazione previsti dal decreto correttivo del Codice Ambientale. Va superata al più presto la situazione di stallo creata dalla non operatività della commissione ministeriale competente per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai circa 200 grandi impianti di competenza statale.
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Le altre puntate - Programmi di governo - elezioni 2008
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Le proposte di Confindustria
6 . Energia e Ambiente
Proposte:
- attuare con urgenza il piano nazionale di efficienza energetica per ridurre i consumi e aumentare la competitività del sistema industriale;
- velocizzare con iter certi, rapidi e trasparenti la realizzazione di investimenti nelle infrastrutture energetiche;
- sbloccare immediatamente la realizzazione dei rigassificatori;
- potenziare il sistema gas (utilizzo delle risorse nazionali e ampliamento delle infrastrutture di stoccaggio);
- razionalizzare il mix delle fonti con maggior utilizzo del carbone;
- puntare sul nucleare di nuova generazione;
- completare il mercato elettrico;
- ripristinare, da parte del Governo, l’acquisto di crediti di emissioni di gas serra sul mercato internazionale per il periodo 2008-2012;
- assumere, per l’attuazione del protocollo di Kyoto dopo il 2012, obiettivi realizzabili e sostenibili per il Paese;
- emanare i decreti attuativi previsti dal Codice Ambientale;
- regolamentare, a livello nazionale, l’assimilazione dei rifiuti industriali ai rifiuti urbani;
- nuova cultura ambientale, a cominciare dalla scuola: rapporto positivo con lo sviluppo.
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In particolare, per i rigassificatori, va sbloccato l’iter autorizzativo degli impianti già previsti; per i tre maggiori, con capacità complessive per circa 20 miliardi di metri cubi, il procedimento autorizzativo è concluso a livello ministeriale; per altri otto, con capacità complessiva di 64 miliardi di metri cubi, il procedimento autorizzativo è in corso.
Il gasdotto dalla Russia (TAG) può aumentare la propria capacità entro il 2011, quello dall’Algeria (Transmed) entro il 2012.
Per avviare un riequilibrio del mix di fonti occorre completare la riconversione a carbone degli impianti di Tor Valdaliga Nord, Porto Tolle e Vado Ligure.
Per il nucleare sono tre le azioni prioritarie: partecipazione dell’Italia all’attività di ricerca e sviluppo nei reattori di quarta generazione; partecipazione italiana alla realizzazione di centrali all’estero, in particolare vicino ai confini, attivando linee di interconnessione ad hoc; realizzare impianti nucleari di nuova generazione in Italia verificando anche la possibilità di una compartecipazione utenti-produttori industriali per la realizzazione.
Il completamento del mercato elettrico renderà più competitivo il settore con un forte processo di liberalizzazione.
L’attuazione del protocollo di Kyoto per il quadriennio 2008-2012 necessita di ripristinare l’acquisto di crediti di emissioni di gas serra sul mercato internazionale da parte del Governo. Ciò per garantire una assegnazione gratuita delle quote di emissione a tutti i nuovi impianti che verranno attivati in quel periodo, impianti che altrimenti verrebbero gravati subito da oneri aggiuntivi.
Nell’ambito degli impegni assunti dall’Europa per la lotta ai cambiamenti climatici successivamente al 2012, l’Italia deve negoziare propri obiettivi realizzabili e sostenibili che non creino condizioni distorsive della competitività dei nostri settori industriali.
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Sono urgenti il decreto sull’assimilazione dei rifiuti industriali ai rifiuti urbani e la definizione delle regole per il ritiro dei cosiddetti RAEE, i rifiuti elettrici ed elettronici. Per le bonifiche dei siti inquinati occorre accelerare l’applicazione degli accordi di programma per la reindustrializzazione previsti dal decreto correttivo del Codice Ambientale. Va superata al più presto la situazione di stallo creata dalla non operatività della commissione ministeriale competente per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai circa 200 grandi impianti di competenza statale.
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Le altre puntate - Programmi di governo - elezioni 2008
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giovedì 6 marzo 2008
Petrolio chiude al Nymex con il nuovo record 104.52 $ al barile
WTI ......................... 104.52
Louisiana Sweet ....... 107.07
Bonny Light .............. 104.29
Alaska North Slope ... 104.3
Fonti giornalistiche: "Il presidente George W. Bush e' rimasto deluso dalla decisione dell'Opec di non aumentare la produzione di petrolio. Lo ha reso noto la Casa Bianca."
Mr. Bush, ha mai sentito parlare del 'Picco del petrolio'? Vedere Peak Oil in Wikipedia
Aggiornamento delle ore 11.50 , petrolio in oriente :
Tapis ........................ 108.59
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Geotermia ed Ambiente
Qui di seguito un interessantissimo documento dell'Ing. Silvano Robur scritto per MondoElettrico. Ringraziamo vivamente l'autore per il contributo e l'autorizzazione alla pubblicazione.
Il termine geotermia richiama alla nostra memoria rimembranze scolastiche relative ai soffioni di vapore ad alta pressione e temperatura attivi in Toscana in località Lardarello e sfruttati attivamente per la produzione di energia elettrica.
Tale richiamo è limitativo rispetto al notevole spettro di utilizzazione della geotermia in campo energetico. Non dobbiamo limitarci a pensare alla risorsa geotermica a getti di vapore che fuoriescono dal sottosuolo. Il terreno è di per sé una risorsa energetica grazie alla notevole massa termica inerziale mantenuta ad una temperatura pressochè costante. A tre metri di profondità la temperatura del terreno si mantiene ad una temperatura praticamente costante di 14 gradi. E’ una temperatura già sufficiente per essere utilizzata per riscaldare acqua per sciogliere la neve che ricopre le nostre strade. Ma vi sono altre applicazioni già abbondantemente applicate nell’edilizia storica. In un’epoca in cui il frigorifero non era nemmeno nella fantasia dei filosofi dell’epoca ci si affidava alla conservazione dei cibi alle cantine ricavate nelle fondamenta degli edifici. Ampi spazi in cui venivano conservate le provvidenze a temperature non superiore a 10 gradi. Nei periodi più caldi le cantine avevano nel loro mezzo vasche riempite di acqua e sale la cui evaporazione assorbiva calore dall’ambiente circostanze, pur a discapito di un aumento dell’umidità relativa dell’aria. L’aria fresca nelle afose giornate estive veniva richiamata dalle cantine a tutta la casa attraverso l’effetto camino prodotto dal surriscaldamento delle tegole del tetto che richiamava il flusso dalle finestre poste nel sottotetto o da camini di elevata massa e sezione. A ciò era abbinato un uso intelligente dell’abitazione. Nelle assolate giornate estive le finestre investite dal sole venivano chiuse facendo filtrare dalle persiane la luce sufficiente ad illuminare gli ambienti. I nipoti che solo si azzardavano ad aprire le finestre poste sul lato più assolato della casa venivano investite da una indimenticabile scarica di scapaccioni ! Le finestre dei sottotetti ed i camini di aereazione deputati al richiamo di aria fresca dalla cantina veniva mantenuti aperti. Nelle fredde giornate invernali le finestre a sud erano tenute aperte per massimizzare l’effetto serra. Le finestre dei sottotetti ed i camini di aereazione venivano chiuse per evitare il richiamo di aria fredda dalla cantina. Di questi meccanismi a costo ambientale ed energetico nullo poco è rimasto. I nipoti, ormai dimentichi degli pedagogici scapaccioni ricevuti, avuti in eredità gli immobili hanno provveduto a trasformare le cantine in autorimesse, chiudere le condotte dell’aria, mansardare i sottotetti, installare potentissimi condizionatori d’aria. Uno scempio !!!
Ebbene, anche l’uso intelligente di cantine, è geotermia ! Sempre per rinfrescare oggi abbiamo delle ottime applicazione per il raffeddamento delle cabine contenenti apparati elettronici. Le Ferrovie del Sud Tirolo, tratta Merano – Malles, offrono un magnifico esempio. Durante i lavori di installazione delle cabine contenenti gli apparati elettronici hanno provveduto ad interrare insieme ai cavi anche due tubi vuoti direttamente comunicanti con l’esterno. Questi tubi vuoti servivano a condurre aria, a mezzo di un ventilatore, dall’esterno verso la cabina facendola raffreddare attraverso il terreno. Nei mesi più caldi la temperatura dell’aria non superava i 20 gradi. Con un ventilatore di 400 W (assorbiti dalla linea elettrica) è possibile dissipare la potenza termica prodotta dagli apparati elettronici di 4000 W. Fatevi due conti !!! Normalmente per dissipare questa potenza vengono utilizzati energivori condizionatori d’aria. Fin qui ho esposto come possiamo usare la risorsa geotermica per rinfrescare o raffreddate ambienti od apparati. Possiamo pensare sempre di utilizzare la massa termica inerziale del terreno posta a 14 gradi costante per riscaldare i nostri ambienti. I 14 gradi sono certo insufficienti. Volendo utilizzare un fluido termovettore quale l’acqua dovremmo utilizzare alcuni accorgimenti di facile e collaudata realizzazione. Invece di usare termosifoni, che utilizzano acqua di alimentazione ad 80 gradi, dobbiamo utlizzare pannelli radianti a bassa temperatura, a 30 gradi. Qualcuno, preso da terrore da ipotermia, può farmi osservare che un termosifone alimentato a 80 gradi scalda più di un pannello radiante alimentato a 30 gradi.
Faccio osservare che qui intervengono due fattori :
a) La superficie di scambio.
b) Il meccanismo di scambio termico.
a) Un termosifone ha una superficie di scambio molto piccola rispetto all’ambiente da riscaldare. Ecco perché ha bisogno di alte temperature per essere alimentato ! Un pannello radiante ha una superficie di scambio termico pari alla superficie dell’ambiente da riscaldare. Infatti vengono inseriti immediatamente al di sotto del rivestimento del pavimento. Il rapporto rispetto al termosifone è, come minino, da 1 a 10.
b) Il meccanisno dello scambio termico è diverso. Nel termosifone viene prima riscaldata l’aria per conduzione, poi il calore viene ceduto all’ambiente circostante per convezione. Qundi il calore passa dall’ambiente al corpo umano. Grosso modo la quantità di calore ceduta è proporzionale alla differenza della temperatura tra il termosifone e l’aria dell’ambiente. Nel pannello radiante a pavimento lo scambio termico avviene per radiazione tra la massa radiante (il pannello) ed il corpo umano. Lo scambio è più efficiente perché avviene direttamente con il corpo umano senza quei passaggi intermedi richiesti dal riscaldamento a termosifone. Lo scambio di calore è proporzionale (….. udite, udite !!!!) alla differenza tra le temperature elevate alla quarta del pannello radiante ed il corpo umano. Ecco perché è un sacco più efficiente del termosifone. Il sistema del riscaldamento a pavimento è conosciuto da almeno 3000 anni. Lo usavano i Babilonesi ed adottato dai Romani (ipocausto)[esempio di ipocausto romano nell'immagine in alto]. Le tecnica utilizzata allora consisteva nel far passare sotto il pavimento del fumo caldo prodotto dalla combustione di legna. Esistono alcuni esempi ancora funzionalti in un convento dell’alto Metauro che mi sono riproposto di visitare quanto prima.
Finita la descrizione sulla metodologia di scambio termico più idoneo mi manca di esporre come fare ad ottenere calore a 40 gradi quando il terreno mi fornisce il calore a 14 gradi. Possiamo farlo con una pompa di calore alimentata elettricamente. Se io alimento una pompa di calore con 1 kW di energia elettrica ricavo circa 3 kW di energia termica. 2 kW mi vengono regalati dal terreno !!! Se alimentassi una resistenza elettrica con 1 Kw di energia ricavo solo 1 Kw di riscaldamento. Mi sembra chiaro che il rendimento di una pompa di calore è maggiore del calore prodotto, sempre elettricamente, da una resistenza elettrica. Se abbinassimo una pompa di calore con dei pannelli fotovoltaici ecco che avremmo ottenuto una casa energeticamente indipendente. Per la cottura dei cibi possiamo utilizzare delle piastre ad induzioni facendo così anche a meno del gas metano. Mi si potrebbe obbiettare : ma se utilizzassimo la pompa di calore per alimentare i termosifoni ? Funzionerebbe ugualmente ma a discapito del rendimento che nel caso di pompe di calore si abbasserebbe notevolmente. Per fare un esempio, per produrre liquido termovettore a 45 gradi partendo da un terreno posto a 14 gradi avrei un Coefficiente di Effetto Utile superiore a 3. Significa spendendo 1 di energia ne ricavo 3. Per produrre un fluido termovettore a 80 gradi il Coefficiente di Effetto Utile mi crolla a 1.4. Spendo 1 di energia, ne ricavo solo 1.4. Ora concludo sulle modalità di captazione del calore dal sottosuolo. Principalmente vengono utilizzate sonde geotermiche verticali, formate da tubi con profilo ad U. La potenzialità geotermica di un terreno dipende dalla sua conducibilità. Più il terreno ha una conducibilità alta, maggiore è il suo potenziale geotermico. Per terreni saturi d’acqua possiamo avere potenzialità da 80 W/m fino a scendere a valori di poco superiori a 30 W/m. Se la conducibilità del terreno è bassa, invece delle sonde geotermiche verticali possono essere utlizzate sonde geotermiche orizzontali. Esse vengono diposte orizzontalmente a circa 1 o 2 metri di profondità per una superficie pari a quella da riscaldare.
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Il termine geotermia richiama alla nostra memoria rimembranze scolastiche relative ai soffioni di vapore ad alta pressione e temperatura attivi in Toscana in località Lardarello e sfruttati attivamente per la produzione di energia elettrica.
Tale richiamo è limitativo rispetto al notevole spettro di utilizzazione della geotermia in campo energetico. Non dobbiamo limitarci a pensare alla risorsa geotermica a getti di vapore che fuoriescono dal sottosuolo. Il terreno è di per sé una risorsa energetica grazie alla notevole massa termica inerziale mantenuta ad una temperatura pressochè costante. A tre metri di profondità la temperatura del terreno si mantiene ad una temperatura praticamente costante di 14 gradi. E’ una temperatura già sufficiente per essere utilizzata per riscaldare acqua per sciogliere la neve che ricopre le nostre strade. Ma vi sono altre applicazioni già abbondantemente applicate nell’edilizia storica. In un’epoca in cui il frigorifero non era nemmeno nella fantasia dei filosofi dell’epoca ci si affidava alla conservazione dei cibi alle cantine ricavate nelle fondamenta degli edifici. Ampi spazi in cui venivano conservate le provvidenze a temperature non superiore a 10 gradi. Nei periodi più caldi le cantine avevano nel loro mezzo vasche riempite di acqua e sale la cui evaporazione assorbiva calore dall’ambiente circostanze, pur a discapito di un aumento dell’umidità relativa dell’aria. L’aria fresca nelle afose giornate estive veniva richiamata dalle cantine a tutta la casa attraverso l’effetto camino prodotto dal surriscaldamento delle tegole del tetto che richiamava il flusso dalle finestre poste nel sottotetto o da camini di elevata massa e sezione. A ciò era abbinato un uso intelligente dell’abitazione. Nelle assolate giornate estive le finestre investite dal sole venivano chiuse facendo filtrare dalle persiane la luce sufficiente ad illuminare gli ambienti. I nipoti che solo si azzardavano ad aprire le finestre poste sul lato più assolato della casa venivano investite da una indimenticabile scarica di scapaccioni ! Le finestre dei sottotetti ed i camini di aereazione deputati al richiamo di aria fresca dalla cantina veniva mantenuti aperti. Nelle fredde giornate invernali le finestre a sud erano tenute aperte per massimizzare l’effetto serra. Le finestre dei sottotetti ed i camini di aereazione venivano chiuse per evitare il richiamo di aria fredda dalla cantina. Di questi meccanismi a costo ambientale ed energetico nullo poco è rimasto. I nipoti, ormai dimentichi degli pedagogici scapaccioni ricevuti, avuti in eredità gli immobili hanno provveduto a trasformare le cantine in autorimesse, chiudere le condotte dell’aria, mansardare i sottotetti, installare potentissimi condizionatori d’aria. Uno scempio !!!
Ebbene, anche l’uso intelligente di cantine, è geotermia ! Sempre per rinfrescare oggi abbiamo delle ottime applicazione per il raffeddamento delle cabine contenenti apparati elettronici. Le Ferrovie del Sud Tirolo, tratta Merano – Malles, offrono un magnifico esempio. Durante i lavori di installazione delle cabine contenenti gli apparati elettronici hanno provveduto ad interrare insieme ai cavi anche due tubi vuoti direttamente comunicanti con l’esterno. Questi tubi vuoti servivano a condurre aria, a mezzo di un ventilatore, dall’esterno verso la cabina facendola raffreddare attraverso il terreno. Nei mesi più caldi la temperatura dell’aria non superava i 20 gradi. Con un ventilatore di 400 W (assorbiti dalla linea elettrica) è possibile dissipare la potenza termica prodotta dagli apparati elettronici di 4000 W. Fatevi due conti !!! Normalmente per dissipare questa potenza vengono utilizzati energivori condizionatori d’aria. Fin qui ho esposto come possiamo usare la risorsa geotermica per rinfrescare o raffreddate ambienti od apparati. Possiamo pensare sempre di utilizzare la massa termica inerziale del terreno posta a 14 gradi costante per riscaldare i nostri ambienti. I 14 gradi sono certo insufficienti. Volendo utilizzare un fluido termovettore quale l’acqua dovremmo utilizzare alcuni accorgimenti di facile e collaudata realizzazione. Invece di usare termosifoni, che utilizzano acqua di alimentazione ad 80 gradi, dobbiamo utlizzare pannelli radianti a bassa temperatura, a 30 gradi. Qualcuno, preso da terrore da ipotermia, può farmi osservare che un termosifone alimentato a 80 gradi scalda più di un pannello radiante alimentato a 30 gradi.
Faccio osservare che qui intervengono due fattori :
a) La superficie di scambio.
b) Il meccanismo di scambio termico.
a) Un termosifone ha una superficie di scambio molto piccola rispetto all’ambiente da riscaldare. Ecco perché ha bisogno di alte temperature per essere alimentato ! Un pannello radiante ha una superficie di scambio termico pari alla superficie dell’ambiente da riscaldare. Infatti vengono inseriti immediatamente al di sotto del rivestimento del pavimento. Il rapporto rispetto al termosifone è, come minino, da 1 a 10.
b) Il meccanisno dello scambio termico è diverso. Nel termosifone viene prima riscaldata l’aria per conduzione, poi il calore viene ceduto all’ambiente circostante per convezione. Qundi il calore passa dall’ambiente al corpo umano. Grosso modo la quantità di calore ceduta è proporzionale alla differenza della temperatura tra il termosifone e l’aria dell’ambiente. Nel pannello radiante a pavimento lo scambio termico avviene per radiazione tra la massa radiante (il pannello) ed il corpo umano. Lo scambio è più efficiente perché avviene direttamente con il corpo umano senza quei passaggi intermedi richiesti dal riscaldamento a termosifone. Lo scambio di calore è proporzionale (….. udite, udite !!!!) alla differenza tra le temperature elevate alla quarta del pannello radiante ed il corpo umano. Ecco perché è un sacco più efficiente del termosifone. Il sistema del riscaldamento a pavimento è conosciuto da almeno 3000 anni. Lo usavano i Babilonesi ed adottato dai Romani (ipocausto)[esempio di ipocausto romano nell'immagine in alto]. Le tecnica utilizzata allora consisteva nel far passare sotto il pavimento del fumo caldo prodotto dalla combustione di legna. Esistono alcuni esempi ancora funzionalti in un convento dell’alto Metauro che mi sono riproposto di visitare quanto prima.
Finita la descrizione sulla metodologia di scambio termico più idoneo mi manca di esporre come fare ad ottenere calore a 40 gradi quando il terreno mi fornisce il calore a 14 gradi. Possiamo farlo con una pompa di calore alimentata elettricamente. Se io alimento una pompa di calore con 1 kW di energia elettrica ricavo circa 3 kW di energia termica. 2 kW mi vengono regalati dal terreno !!! Se alimentassi una resistenza elettrica con 1 Kw di energia ricavo solo 1 Kw di riscaldamento. Mi sembra chiaro che il rendimento di una pompa di calore è maggiore del calore prodotto, sempre elettricamente, da una resistenza elettrica. Se abbinassimo una pompa di calore con dei pannelli fotovoltaici ecco che avremmo ottenuto una casa energeticamente indipendente. Per la cottura dei cibi possiamo utilizzare delle piastre ad induzioni facendo così anche a meno del gas metano. Mi si potrebbe obbiettare : ma se utilizzassimo la pompa di calore per alimentare i termosifoni ? Funzionerebbe ugualmente ma a discapito del rendimento che nel caso di pompe di calore si abbasserebbe notevolmente. Per fare un esempio, per produrre liquido termovettore a 45 gradi partendo da un terreno posto a 14 gradi avrei un Coefficiente di Effetto Utile superiore a 3. Significa spendendo 1 di energia ne ricavo 3. Per produrre un fluido termovettore a 80 gradi il Coefficiente di Effetto Utile mi crolla a 1.4. Spendo 1 di energia, ne ricavo solo 1.4. Ora concludo sulle modalità di captazione del calore dal sottosuolo. Principalmente vengono utilizzate sonde geotermiche verticali, formate da tubi con profilo ad U. La potenzialità geotermica di un terreno dipende dalla sua conducibilità. Più il terreno ha una conducibilità alta, maggiore è il suo potenziale geotermico. Per terreni saturi d’acqua possiamo avere potenzialità da 80 W/m fino a scendere a valori di poco superiori a 30 W/m. Se la conducibilità del terreno è bassa, invece delle sonde geotermiche verticali possono essere utlizzate sonde geotermiche orizzontali. Esse vengono diposte orizzontalmente a circa 1 o 2 metri di profondità per una superficie pari a quella da riscaldare.
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