Sembra che tutte le case automobilistiche si stiano dedicando alla realizzazione di prototipi e commercializzazione di auto elettriche e/o ibride, come Lexus che ha presentato la nuova berlina sportiva al North American International Auto Show, una versione ibrida, la 300h, per l'Europa, Giappone e in alcuni mercati internazionali, e con una ulteriore evoluzione, la F SPORT. La 300h è la prima ibrida della linea IS che sarà in vendita a partire dalla metà del 2013..
Anche la Cadillac ha presentato la 2014 ELR, auto elettrica a percorrenza estesa (EREV), veicolo derivato dalla Converj. Ma sono tante le case automobilistiche che si dedicano all'ibrido di cui abbiamo parlato in altri post precedenti ma ancora di più sono i modelli di cui non abbiamo parlato.
Mentre i giapponesi diventano ancora più aggressivi con i loro modelli di successo come la Toyota, la Prius e l'Aqua, e la Nissan aggressiva con l'auto tutta elettrica modello Leaf buttata sul mercato a partire dal nord America con un modello entry dal costo estremamente contenuto: 28.800 dollari.
Anche la Cadillac ha presentato la 2014 ELR, auto elettrica a percorrenza estesa (EREV), veicolo derivato dalla Converj. Ma sono tante le case automobilistiche che si dedicano all'ibrido di cui abbiamo parlato in altri post precedenti ma ancora di più sono i modelli di cui non abbiamo parlato.
Mentre i giapponesi diventano ancora più aggressivi con i loro modelli di successo come la Toyota, la Prius e l'Aqua, e la Nissan aggressiva con l'auto tutta elettrica modello Leaf buttata sul mercato a partire dal nord America con un modello entry dal costo estremamente contenuto: 28.800 dollari.
E' evidente che tutto si gioca intorno a qualcosa che è maturo da anni nella sua struttura di base, suscettibile di ulteriori evoluzioni ma da considerare tutto sommato bene strutturato ed affidabile. Solo le batterie hanno davanti a loro una vita evolutiva ancora straordinaria, miglioramenti che possiamo racchiudere in due parametri essenziali: la leggerezza e la durata. Un po' tutti i laboratori di ricerca dispersi nel mondo si concentrano sopratutto sulla tecnologia di accumulo che ha come base l'elemento metallico più leggero in natura, il litio, ed è proprio intorno al litio che hanno deciso di lavorare in sinergia i tedeschi della Robert Bosch GmbH e dei suoi partner BASF, la Wacker Chemie AG, SGL Group, Daimler AG e BMW AG.. Il progetto comune è uno dei progetti di punta della Piattaforma nazionale tedesca per la mobilità elettrica ed è supportato da un finanziamento triennale costituito da 13 milioni di euro erogati dal Ministero Federale dell'Economia e della Tecnologia. I partner del consorzio contribuiscono da parte loro per un importo di circa 19,5 milioni di euro.
Lo scopo delle attività comuni è soprattutto quello di far raggiungere alle celle agli ioni di litio una densità di energia di circa 250 Wh / kg. Sappiamo che le batterie al litio commercializzate ed utilizzate oggi nel settore automotive hanno una densità di energia di circa 80/90 Wh/kg per le litio-ferro-fosfato (LiFePO4) e 140/160 Wh/kg delle litio -polimeri.
Lo scopo delle attività comuni è soprattutto quello di far raggiungere alle celle agli ioni di litio una densità di energia di circa 250 Wh / kg. Sappiamo che le batterie al litio commercializzate ed utilizzate oggi nel settore automotive hanno una densità di energia di circa 80/90 Wh/kg per le litio-ferro-fosfato (LiFePO4) e 140/160 Wh/kg delle litio -polimeri.
Evidentemente la Germania ritiene, a ragione, che investire sulle batterie al litio è strategicamente vincente per chi vuole sedersi al tavolo dei protagonisti per ritagliarsi un futuro tecnologico e industriale nel settore dei trasporti e punta su vari attori, oltre a quelli sopra elencati, uno dei quali o tutti potrebbero essere vincenti. Solo l'Italia è immobile e lo vediamo chiaramente.
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