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La Svizzera, dal canto suo, ha sempre sottolineato che le sue terre coltivabili devono essere destinate innanzitutto alla produzione di alimenti....
L'articolo online di Andrea Ornelas sul sito web swissinfo.ch stabilisce quale è la visione attuale sui biocarburanti.
L'articolo online di Andrea Ornelas sul sito web swissinfo.ch stabilisce quale è la visione attuale sui biocarburanti.
"Servirsi degli alimenti per produrre combustibile "verde", quando una persona su sette nel mondo soffre la fame, suscita reazioni sempre più critiche.
Uno studio realizzato in Svizzera riaccende il dibattito: stando ai ricercatori, la maggior parte dei biocarburanti non sarebbero nemmeno più ecologici della benzina."
Uno studio realizzato in Svizzera riaccende il dibattito: stando ai ricercatori, la maggior parte dei biocarburanti non sarebbero nemmeno più ecologici della benzina."
Già un articolo su The Guardian. del 2008 aveva messo sull'avviso della indiscriminata e scellerata, in qualche caso, crescita nell'uso dei combustibili 'verdi' confermato da uno studio interno della Banca mondiale che dimostrava la connessione tra l'aumento del prezzo degli alimenti anche del 75%. Ancora una conferma dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) che vedeva una crescita di esseri umani affamati passando da 840 milioni nel 2002, a 925 milioni nel 2008.
Oltretutto uno studio del centro di ricerca EMPA (Swiss Federal Laboratories for Materials Science and Technology), pubblicato in settembre, dimostra che questi combustibili non sono più ecologici dei carburanti di origine fossile. .
Ammesso che contribuiscano a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, il loro impatto sull'ambiente è però foriero di rischi in quanto le monoculture di materie prime possono infatti provocare un'iperacidità del suolo o l'inquinamento delle acque, legato a un abuso di sostanze chimiche.
Nonostante tutto l'industria continua a premere per una crescita illogica ma non del tutto se vista dal punto di vista del PIL mondiale che si prevede possa passare da 374,4 miliardi di dollari attuale a di 679,7 miliardi
nel 2020
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Secondo il presidente della Nestlé lo sviluppo di questi prodotti ha messo fine "all'era del cibo a buon mercato" portandosi dietro probabili impatti sociali.
Per aggirare la controversa situazione lo studio dall'EMPA suggerisce la promozione di biocombustibili di seconda generazione, che sfruttano gli scarti vegetali ma questi prodotti continuano ad essere molto costosi e poco promossi commercialmente.
L'articolo termina in modo chiaro: "L'opacità delle imprese del settore ha spinto l'Unione europea a rivedere al ribasso i suoi obiettivi, che prevedevano inizialmente una produzione del 10 % di agrocarburanti entro il 2020. La Svizzera, dal canto suo, ha sempre sottolineato che le sue terre coltivabili devono essere destinate innanzitutto alla produzione di alimenti. Il tema è stato incluso nell'agenda del prossimo G20. Nel 2013 i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali saranno così chiamati a cercare nuove strade per un settore, la cui storia viene ironicamente riassunta dall'EMPA con quattro parole: "Dal top al flop".
Su MondoElettrico abbiamo già trattato l'argomento dei biocarburanti in:
Biocarburanti, una serie di rischi
I biocarburanti e il deleterio effetto corrosivo sui motori
Biocarburanti? L'impatto zero aumenta la fame!
Biocarburanti, bioinquinamento, bioriscaldamento globale, biofame planetaria
I necro-carburanti. In Francia un libro denuncia i bio-carburanti
Ora il mondo ha fame. La guerra dei cereali
e altro qui
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