Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


domenica 21 novembre 2010

2086. Il compleanno di Kat

Kat era veramente stanca, non voleva alzarsi, le mancavano le forze, ed anche il desiderio di farlo.
Alzarsi era un lusso, un gesto che le avrebbe fatto consumare energie, inutilmente.
Sapeva che andando in giro là fuori nel mondo pieno di disperati non sarebbe riuscita a trovare una buccia di patata a pagarla oro, neppure oggi. Perché alzarsi dal giaciglio d'erba secca?
Il monsone autunnale riversava scosci d'acqua dentro la stanza semi buia, appena svelata da una fioca luce che a malapena riusciva a bucare le nuvole spesse. Le catinelle, appoggiate sul davanzale della finestra aperta per raccogliere l'acqua piovana, creavano una melodia innaturale ritmata dalle gocce che colpivano la grigia lamiera.
Kat pensava.

Ripensava. Aveva letto con fatica poche righe di un vecchio giornale, ritrovato per caso tra le vecchie cose gettate alla rinfusa nel grande mucchio, ingiallito, mangiato dal tempo, nella cronaca nazionale la fine del sogno, quando l'energia, che sembrava essere illimitata, permetteva di credere nella crescita, in un futuro che fosse migliore del presente. Il sogno spazzato via dalla tremenda, rapida, apocalisse economica che aveva azzerato le illusioni contemporaneamente all'altra apocalisse, l'alluvione che aveva colpito la pianura disseminando strati di poltiglia velenosa delle discariche abusive. Le tornavano alla mente le parole lette con fatica e l'angoscia, gli scosci di parole, le frasi di una realtà dolorosa non ancora del tutto dimenticata nel profondo della sua memoria di bambina. Neppure la coperta riusciva a domare quei brividi di freddo che a fiotti risalivano lungo la schiena come un'onda gelida. Quegli echi di cronaca di vita vissuta li aveva sperimentati di persona ma li ricordava a malapena, essendo accaduti quando era ancora troppo piccola. Ma altre immagini le evocavano vaghi ricordi che erano ben più dolci e teneri. Sorrise, ricordando. Si rivedeva con i genitori, quando quella volta la portarono al mare. Non l'aveva mai visto, il mare. Distesa sulla sabbia calda della costa titrrenica, col costumino verde, e le voci serene del babbo e della mamma che raccontavano dei bei tempi passati quando ancora potevano trascorrere le calde estati al mare o in montagna, di quando prendevano l'aereo rincorrendo il sole che tramontava. Lei, Kat, non è mai salita su un aereo e non ricordava più da quanto tempo non saliva su di un mezzo di trasporto che non fosse trainato dagli smunti animali o spinto dalla forza muscolare dell'uomo. Kat mi guardò, sorrise rincorrendo un suo pensiero. " Quando smette di piovere voglio andare a distendermi sulla sabbia, al sole - disse - ... ieri ho letto un giornale, aveva la data del 2043, ... le guerre locali, la mancanza di cibo. Erano forse trecento milioni di persone in fuga dei quattro miliardi che brulicavano i continenti riarsi. Solo venti anni prima la popolazione mondiale aveva raggiunto i 7 miliardi di persone. Max, quanti siamo oggi ... a soffrire la fame?" Dopo qualche secondo di pausa aggiunse: " Perché i Sette Grandi Accentratori del tempo hanno mentito così spudoratamente ai nostri padri? Perché non hanno condiviso con tutti la consapevolezza della crisi drammatica a cui il mondo stava andando incontro, il picco del petrolio, le fonti energetiche preziose, lo sviluppo economico irrealizzabile, le grandi estensioni di terreno per la produzione alimentare non più concimabili dai prodotti di sintesi chimica introvabili, il clima destabilizzato." Kat prese fiato come se volesse continuare a parlare, ma si fermò, triste, chiudendo le labbra tra i denti.

Kat pensò dentro di sé che era giunto il momento di programmare il proprio futuro, subito, oggi, lo voleva veramente ... e con questo pensiero urgente ... si addormentò.

Mi avvicinai al suo giaciglio e sfilai dalle sue mani quel ritaglio di giornale, piano, per non svegliarla. Ma Kat si era calata in un leggero sonno vigile, sentiva tutto quello accadeva intorno a sé, soprattutto il rumore della pioggia, incessante. Sentiva il foglio che le veniva tolto dalle mani, ma non voleva ribellarsi. Le parole di Kat avevano fatto nascere in me un forte desiderio di leggere l'articolo, mi avvicinai all'interruttore per accendere la luce, un'abitudine che ancora non riuscivo a perdere.

Il pulsante fece un rumore, vuoto, 'tlic', ma la lampadina a ciondoloni sul filo elettrico fissato sul soffitto rimase spenta.

Non avevamo luce da anni, da quanti anni?

Mi sedetti vicino alla finestra e cominciai a leggere. Dovevo ringraziare mia madre che amorevolmente mi aveva insegnato a leggere, tanto tempo fa, quando ero bambino. Pensai che dovevo imparare anche a scrivere, saper leggere non bastava. Sentivo la necessità di tramandare ai figli di mio figlio, che Kat teneva in grembo, i ricordi di un'epoca lieve, dissoluta, sprecata, perduta, nella speranza che non commettano gli stessi errori commessi dalle generazioni passate.

Si, imparare a scrivere. Ammesso che qualcuno poi sappia leggere e soprattutto sia in grado di comprendere.
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1 commento:

Mauro ha detto...

Tremendamente realistico.