Il concetto di qualità della vita comprende solitamente obiettivi ed indicatori sociali a lungo termine, talvolta in contrasto con quelli più specifici e a breve termine, che guidano maggiormente la creazione delle politiche.
Il rapporto evidenzia le connessioni tra le diverse dimensioni della qualità della vita, dagli aspetti più evidenti, come l'importanza degli spazi verdi per la popolazione, a quelli meno evidenti, come il modo in cui le scelte individuali per la propria abitazione producano impatti ambientali che affliggono la qualità della vita.
Circa i tre quarti dei cittadini europei vive nelle città. Esistono più di 16.000 aree urbane, ognuna con più di 50.000 abitanti. E' attesa inoltre una crescita della popolazione che spingerà ad una estensione delle periferie urbane.
Le politiche che hanno come obiettivo risolvere specifici problemi immediati, rischiano di causarne altri a lungo termine. Ad esempio, concentrarsi sulla creazione di lavoro e sullo sviluppo dei trasporti, può avere conseguenze negative su altri aspetti, in particolare l'ambiente.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization) considera la pianificazione urbana un'importante determinante per la salute e per lo sviluppo economico.
Il livello di inquinamento atmosferico ed acustico è alla base di numerose patologie a carico del cuore. In Germania, approssimativamente il 3% degli infarti acuti al miocardio sono attribuiti al traffico.
Impatto dei cambiamenti climatici sulle principali zone biogeografiche europee
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Il cambiamento climatico è la nuova sfida che le città europee devono vincere per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. Alte densità di popolazione significa che le città sono altamente influenzate dai problemi associati al cambiamento climatico. Le ondate di calore nelle città generano gravi disagi ai gruppi di cittadini più vulnerabili, in particolare anziani e bambini. E' stato stimato che nel 2003, l'ondata di calore ha generato più di 52.000 morti premature in tutta Europa. Le città stanno finalmente dimostrando una maggior capacità di comprendere il ruolo significativo che possono recitare non solo nell'attuazione dei regolamenti europei, ma anche in più ampie iniziative per assicurare la sostenibilità nelle aree urbane. Queste iniziative comprendono la partecipazione ai processi dell'Agenda 21, e il supporto agli impegni di Aalborg.
L'impatto climatico che affliggerà in maniera sempre maggiore le città richiede l'utilizzo di soluzioni innovative, e il ripensamento della gestione e del design urbano.
In cima alla lista delle misure necessarie a limitare questo impatto, vi è un notevole taglio alle emissioni di gas serra, al fine di stabilizzare l'aumento della temperatura sotto i 2°C sopra al livello pre-industriale. Sopra questa soglia, i rischi per la salute si fanno immediati.
Alle città è anche richiesto di migliorare l'efficienza energetica, e di fare passi avanti per l'uso di fonti rinnovabili, campo dal quale purtroppo arrivano le risposte più esigue.
I pericoli per le città variano notevolmente da luogo a luogo. Il rischio di inondazioni per le città costiere è alto, e sono previsti innalzamenti tra i 18 e i 59 cm fino al 2100. La siccità e le ondate di caldo torrido riguardano il sud Europa, ma anche città come Parigi, colpita da ondate di calore già negli scorsi anni.
Il cambiamento climatico porterà all'aggravamento delle differenze sociali, con le classi più povere costrette a vivere in aree climaticamente meno ospitali, e all'esasperazione di altri problemi “urbani”, come la qualità dell'aria e la scarsità delle risorse idriche.
La chiave per far fronte a questi problemi è l'adozione di soluzioni innovative per ridurre i rischi della salute, e garantire le infrastrutture essenziali, la disponibilità di energia, trasporti e risorse idriche.
Estratto da Arpatnews. Il testo completo è qui
Sui cambiamenti climatici - qui -
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3 commenti:
imparato molto
Perche non:)
La ringrazio per Blog intiresny
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