L'altro giorno abbiamo visto nel mese di Agosto 2017 la domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) è risultata pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 1,9 milioni di gasolio, con un decremento del 2,3% (-60.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2016.
I prodotti autotrazione, a parità di giorni lavorativi, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso è diminuita del 4,6% (-32.000 tonnellate) rispetto ad agosto 2016, mentre il gasolio autotrazione dell’1,5% (-28.000 tonnellate). Le vendite sulla rete di benzina e gasolio nel mese di agosto hanno segnato, rispettivamente, un decremento del 3,7% e dello 0,5%.
Nei primi otto mesi del 2017 la benzina ha mostrato una flessione del 3,6% (-181.000 tonnellate), mentre il gasolio un aumento dello 0,1% (+10.000 tonnellate).
Nei primi otto mesi del 2017 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a poco più di 20 milioni di tonnellate, ha evidenziato un calo dello 0,8% (-171.000 tonnellate).
Il consumo dei carburanti per autotrazione
Vediamo i grafici da noi realizzati suddivisi per anno solare a partire dal 2007.
Il consumo della benzina ad Agosto è al livello più basso degli ultimi 11 anni presi in considerazione.
... mentre il consumo di gasolio pur essendo inferiore a quello dello stesso mese dell'anno passato naviga in basso ma ma non è il peggiore. Si consoleranno.
Qui sotto vediamo l'andamento del gasolio più la benzina. Un livello sempre più basso.
Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando gli ultimi 12 mesi includendo il mese di riferimento. Non fanno altro che confermare quanto detto sopra.
... confermato dal grafico della benzina + gasolio che disegna una curva in direzione verso il basso.
GPL
Diamo un'occhiata anche al consumo del gpl da trazione, essendo anch'esso un derivato del petrolio. Un incremento mensile dello 0,7 % passando da 148 a 149 mila tonnellate, l'1,1% in più rispetto ai primi 8 mesi del 2016. La curva segna una certa stabilità.
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2 commenti:
Intervengo solo per dire che in Europa il GPL è prodotto per il 25% dalla raffinazione di scarti petroliferi e per il restante 75% dall'estrazione del gas naturale.
In Italia il gpl arriva quasi tutto dall'Algeria e dal Qatar (prima arrivava anche dalla Libia) dove viene estratto dai giacimenti di gas naturale.
Da questi giacimenti esce il metano (che viene usato e trasportato attraverso una rete di metanodotti) e un mix di etano, butano e propano che sono le molecole gassose che formano il GPL.
Nei giacimenti in cui il metano o il GPL non possono essere trasportati (per motivi logistici), essi vengono bruciati per garantire la sicurezza degli operatori (la fiamma sempre accesa sopra i pozzi petroliferi serve a questo).
Negli anni '60 e '70 quando i metanodotti (dall'Africa o dalla Russia) non esistevano, il metano veniva lasciato bruciare all'aria aperta inutilmente.
Oggi questa situazione assurda esiste ancora nei giacimenti Venezuelani, Arabia Saudita, Nigeria ecc...
Milioni di metri cubi di gas bruciati per nulla.
Ho lavorato in Nigeria e mi piangeva il cuore a vedere tutto quel gas bruciato nell'aria aperta solo perché non conveniva costruire un'infrastruttura (un metanodotto o porti e navi per il Gpl) per portare quel gas almeno in una centrale elettrica.
Ed è tutta CO2 emessa inutilmente.
Il problema è conosciuto dal oltre un secolo col nome di "GAS FLARING" e ad oggi soltanto la Russia, l'Algeria e le nazioni europee del mare del Nord, hanno trasformato uno scarto (il metano e il gpl) in una risorsa.
Addirittura in Europa ci riscaldiamo tutto l'inverno col gas russo che altrimenti veniva lasciato bruciare all'aria aperta inutilmente.
Grazie per le informazioni preziose.
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