Un articolo piuttosto interessante è stato pubblicato dal Sole24Ore qualche giorno fa mette in connessione il nucleare francese con le auto elettriche. Niente di strano, lo sappiamo da sempre che l'interesse francese riguardo le auto elettriche viene ed è nato dall'abbondanza (in passato) di energia elettrica prodotta dal nucleare, energia che non può essere modulata e che viene prodotto in egual misura anche di notte e per certi versi sprecata o venduta sottocosto ai paesi limitrofi. Quale miglior soluzione che utilizzare l'energia prodotta di notte per ricaricare milioni di vetture elettriche? La singolarità della notizia del quotidiano 'in rosa' viene da una inversione di tendenza che non riguarda le auto elettriche bensì la scelta nucleare.
Il titolo è eloquente "La Francia mette un tetto al nucleare: dal 75 al 50% della produzione di energia entro il 2025 " come pure sono significative le prime righe dell'articolo "Nucleare, adieu, la Francia volta pagina. Riduce il nucleare e punta sull'auto elettrica. ...La Francia vuole mettere un 'tetto' alla produzione di energia atomica, in cui è leader in Europa, riducendolo dall'attuale 75% al 50% entro il 2025. "
La scelta del Governo francese è quella di un passo indietro riguardo lo sviluppo del nucleare, in effetti è da considerare una conversione a 'U', che dovrebbe far riflettere chi ancora da noi sventola la bandiera sfilacciata del nucleare come nostra salvezza energetica (non bastasse Fukushima per una più matura riflessione).
"Il disegno di legge di Parigi è composto da 80 articoli che spaziano dall'auto elettrica alla ristrutturazione di edifici, passando per l'inquinamento dell'aria e lo sviluppo delle energie rinnovabili.... nuovi incentivi fiscali (tra cui 10mila euro a chi passa dal diesel all'auto elettrica) o ancora l'ambizione di installare sette milioni di punti di ricarica per veicoli elettrici entro il 2030.
Il settore pubblico sarebbe impegnato ad acquistare auto elettriche al 50% dei nuovi acquisti di auto in caso di rinnovamento della flotta. La Renault, uno dei due costruttori di auto francesi con una quota in mano allo Stato, ha pesantemente investito nella costruzione di auto elettriche"
Il titolo è eloquente "La Francia mette un tetto al nucleare: dal 75 al 50% della produzione di energia entro il 2025 " come pure sono significative le prime righe dell'articolo "Nucleare, adieu, la Francia volta pagina. Riduce il nucleare e punta sull'auto elettrica. ...La Francia vuole mettere un 'tetto' alla produzione di energia atomica, in cui è leader in Europa, riducendolo dall'attuale 75% al 50% entro il 2025. "
La scelta del Governo francese è quella di un passo indietro riguardo lo sviluppo del nucleare, in effetti è da considerare una conversione a 'U', che dovrebbe far riflettere chi ancora da noi sventola la bandiera sfilacciata del nucleare come nostra salvezza energetica (non bastasse Fukushima per una più matura riflessione).
"Il disegno di legge di Parigi è composto da 80 articoli che spaziano dall'auto elettrica alla ristrutturazione di edifici, passando per l'inquinamento dell'aria e lo sviluppo delle energie rinnovabili.... nuovi incentivi fiscali (tra cui 10mila euro a chi passa dal diesel all'auto elettrica) o ancora l'ambizione di installare sette milioni di punti di ricarica per veicoli elettrici entro il 2030.
Il settore pubblico sarebbe impegnato ad acquistare auto elettriche al 50% dei nuovi acquisti di auto in caso di rinnovamento della flotta. La Renault, uno dei due costruttori di auto francesi con una quota in mano allo Stato, ha pesantemente investito nella costruzione di auto elettriche"
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