Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 5 ottobre 2015

Inquinamento, un problema che non interessa a nessuno?

Il post di ieri (Non solo Euro5, i diesel Euro6, secondo l'Icct emettono 7 volte più NOx del consentito) ha sollevato discussioni vivaci su un contenitore diverso da MondoElettrico. C'è chi diceva che i NOx provocano solo irritazioni alla gola e chi tacciava di ambientalisti rompi... ed ecologisti buoni solo a rompere le p..., aggiungendo che il problema è la miseria e l'uso del riscaldamento e dei sistemi di produzione di energia elettrica che inquinano più dei motori diesel.
Alla prima obiezione è facile rispondere in modo inequivocabile. I NOx sono inquinanti. sono riconosciuti come tali a livello internazionale, dall'OMS e dai governi nazionali come da quelli internazionali. Il rapporto MISA 2 (Epidemiologia e Prevenzione, 28,2004, uno studio degli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute in 15 grandi città italiane) dice "I limiti fissati dalle direttive europee per il 2010 avrebbero contribuito se applicati a risparmiare circa 900 decessi (1.4%) per il PM10 e 1400 decessi per l’NO2 (1.7%) nell'insieme delle città considerate, usando le stime città specifiche a posteriori. "
Con la seconda contestazione e critica mi si conferma che ancora molti o pochi che siano, non hanno ancora il senso della misura di quanto sia urgente prendere coscienza del problema (inquinamento) e quanto sia necessario porvi rimedio senza nascondersi sul fatto che siano più pericolose le emissioni da traffico piuttosto che quelle da altre fonti. Tutte le fonti incidono secondo una loro percentuale che vanno a costituire l'insieme. A tal proposito si legge in un articolo sul FattoQuotidiano a firma di Patrizia Gentilini, Medico oncologo ed ematologo, membro di Isde e Medicina Democratica, dal titolo Inquinamento dell’aria: non solo rischi cardiovascolari e tumorali, ma anche neurotossici:"Mi chiedo se non solo i responsabili del recente scandalo Volkswagen, ma i politici che perseguono la strada del petrolio e delle combustioni – dagli inceneritori, alle biomasse, al Combustibile solido secondario nei cementifici – hanno anche solo una vaga idea di questi problemi: credo che la concreta tutela della salute infantile, al di là delle parole che sempre si sprecano, sia il miglior parametro per misurare il livello di civiltà di una società e purtroppo non posso che constatare che da questo punto di vista la nostra lascia molto, anzi troppo, a desiderare".
Ma quali sono 'questi problemi a cui fa riferimento la dottoressa? Leggiamo: "Nell’aprile scorso segnalavo in un post i risultati di un lavoro scientifico condotto sulla grande coorte delle infermiere americane che correlava l'esposizione in utero, specie nel terzo trimestre di gravidanza, a elevati livelli di PM2,5 con un aumento del rischio di autismo nell'infanzia; ulteriori studi hanno poi fatto emergere come anche altri inquinanti, che fanno ormai parte dell'aria che respiriamo quali il monossido di carbonio o gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (Ipa) abbiano un'azione neurotossica specie sul cervello in via di sviluppo tanto che si parla di “neurotossine” nell'aria. Lo studio sul monossido di carbonio dimostrava che questo può passare attraverso il sangue placentare e danneggiare il fisiologico sviluppo del cervello fetale e, dal momento che i limiti sono stabiliti tenendo conto dei rischi di tipo cardiovascolare in adulti, gli autori auspicavano che questi limiti venissero rivisti tenendo conto di questa nuova azione come “neurotossina” del CO. Per quanto riguarda gli Ipa lo studio, pubblicato su Jama Pschiatry (Peterson BS1, Rauh VA2, Bansal R1, Effects of Prenatal Exposure to Air Pollutants (Polycyclic Aromatic Hydrocarbons) on the Development of Brain White Matter, Cognition, and Behavior in Later Childhood JAMA Psychiatry. doi:10.1001/jamapsychiatry.2015.57), è stato condotto su una coorte di bambini nati fra il 1998 ed il 2006. ... Del tutto recentemente anche l’Associazione Culturale (ACP) , che raggruppa buona parte dei Pediatri italiani, prende in considerazione questo problema e riconosce come – in base ad ulteriori studi, condotti a Città del Messico e a un articolo pubblicato recentemente su Primary Health Care Research & Development (4) – si documenti ormai in modo inequivocabile che l’inquinamento dell’aria comporta non solo rischi per il sistema cardiovascolare, l’apparato respiratorio o il cancro, ma è in grado di alterare anche le funzioni cerebrali ed addirittura le strutture anatomiche del cervello. Va anche ricordato che il particolato ultrafine può arrivare direttamente ai lobi frontali del cervello attraverso la mucosa nasale ed il bulbo olfattivo comportando effetti di neuroinfiammazione e neurodegenerazione, che sono alla base anche di patologie neurodegenerative dell’adulto quali l’Alzheimer."

Domanda, questi temi sono da ambientalisti ed ecologisti rompip...? Parlare del diritto alla salute propria e quella delle future generazioni è un tema 'irritante'. A chi dà fastidio?

Tenuto conto che gli inceneritori sono inutili, e che un corretto uso della tecnologia abbassa (non elimina) la quantità di emissioni delle auto.

Comunque un fatto positivo è quello che viene dalle grandi città come Londra o Parigi che dal 2017 vieteranno l'uso di mezzi diesel all'interno del loro territorio.


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