Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 6 gennaio 2011

La Toyota Prius ha minori emissioni di una ... pecora

Non fatemi spiegare il significato di questa pubblicità commissionata dalla filiale israeliana della Toyota per decantare le qualità ecologiche della Prius, almeno per quanto riguarda le ... emissioni gassose.


Fonte: Jalopnik

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14 commenti:

markogts ha detto...

Però pare che le pecore frenino meglio... :-P

Massimo J. De Carlo ha detto...

e se le Prius figliassero priussine? :)

markogts ha detto...

Il problema è solo uno: capire qual è la posizione "priussina"...

Anonimo ha detto...

Non credo siano stati considerati anche i costi di produzione(con relative estrazioni minerarie e petrolifere, smaltimento del rottame e inquinamento dei materiali dei quali è prodotta quall'ammasso di ferraglia e plastica che rimarrà nell'ambiente per centinaia di anni. La pecora si biodegrada...

Luca-da-Noto(SR) ha detto...

Salve! volevo rinspondere a Massimo, ma non mi aspettavo una risposta cosi evasiva ed piuttosto deprimente specialmente da uno come te che crede fermamente nel futuro dell'auto elettrica, comunque cosa ce che non va? forse non sei soddisfatto della publicità della nuova Peugeot Ion? anche io mi aspettavo un lancio pubblitario forse più eplicito nei particolari interni e funzionali e l'allestimento generale ecc..., ma hanno lanciato una publicità solo con qualche suono di sottofondo ed alcune frasi scritte senza voce, tutto qua? eh si forse io esagero con questa mia opinione. ed non sono convinto dei noleggi piuttosto cari, ma spero di sbagliarmi, vi dico solo in alcuni casi sono andati bene i noleggi sia nel lancio della tv satellitare ed nel lancio dei telefonini, poi non so, questa è l'unica cosa che mi fa sperare bene sui noleggi di queste nuove auto elettriche. comunque, grazie! a presto!

Massimo J. De Carlo ha detto...

Tutte le iniziative che portano a sostituire le inquinanti auto col motore a scoppio con auto elettriche sono ben accolte, qui.
Luca-da-Noto, se leggi i post identificabili con questo indirizzo
http://mondoelettrico.blogspot.com/search?q=bluecar
potrai vedere che ne abbiamo parlato e continueremo a parlarne quando avremo delle novità e non solo pettegolezzi mediatici.
Anzi un nostro amico, Daniele Fedele, ha scritto dei bei post per MomdoElettrico. Da questo(http://mondoelettrico.blogspot.com/2009/01/pininfarina-b-il-rinascimento_21.html) si può risalire agli altri. Ritengo che Daniele abbia tutta l'intenzione di scriverne altri sull'argomento Blucar o B zero o come si chiamerà in futuro, appena possibile.

Unknown ha detto...

Speriamo nella BlueCar visto i contenuti tecnici di rilievo di quest'auto (ha un supercondensatore come buffer tra motore e batterie).
Il problema di quest'auto è che non condivide la piattaforma con un'auto normale cosa che fa decisamente aumentare i costi.

markogts ha detto...

Di idee ottime "con il solo problema dei costi" è piena la storia dell'ingegneria.

Unknown ha detto...

Assolutamente sì markogts, ma non è il particolare sistema elettrico che fa aumentare il costo della Bluecar bensì la sua piattaforma non condivisa.
Le altre elelttriche e ibride condividono la piattaforma con auto normali:
- la Mitsubishi i-MiEV ha una versione endotermica per il mercato giapponese;
- la Fluence è basata su un'auto normale per di più realizzata per i mercati emergenti e su piattaforma condivisa;
- la Nissan pure come sopra;
- la Volt usa la piattaforma di Astra, Cruze e quant'altro.

Aggiungo anche che per quanto riguarda la BlueCar penso che ci siano manovre finanziare per mettere le mani sulla società ed è per questo che lo sviluppo sembra essere rallentato (attualmente è in amministrazione controllata)

Unknown ha detto...

Assolutamente sì markogts, ma non è il particolare sistema elettrico che fa aumentare il costo della Bluecar bensì la sua piattaforma non condivisa.
Le altre elelttriche e ibride condividono la piattaforma con auto normali:
- la Mitsubishi i-MiEV ha una versione endotermica per il mercato giapponese;
- la Fluence è basata su un'auto normale per di più realizzata per i mercati emergenti e su piattaforma condivisa;
- la Nissan pure come sopra;
- la Volt usa la piattaforma di Astra, Cruze e quant'altro.

Aggiungo anche che per quanto riguarda la BlueCar penso che ci siano manovre finanziare per mettere le mani sulla società ed è per questo che lo sviluppo sembra essere rallentato (attualmente è in amministrazione controllata)

Anonimo ha detto...

Pare che Bollorè farà costruire la Bluecar da un altro carrozziere italiano. Di questi tempi i soldi del Contribuente riescono a smuovere le montagne e i 40M€ a carico delle municipalità attorno a Parigi per attrezzare con colonnine di ricarica molti parcheggi dell'hinterland e della città non se li sono fatti scappare.

Pininfarina invece, dopo il rifinanziamento del debito di ormai un anno fa, sembra aver trovato la soluzione ai suoi problemi finanziari fuori dai confini.

Quanto sarà vecchia ormai la tecnologia al Li di Bollorè?

Anonimo ha detto...

Ah, la questione delle emissioni di gas serra da parte degli animali da allevamento in tutto il mondo è una questione serissima.
Capisco che la si possa metter sul ridere, ma i numeri delle più serie ricerche parlano chiaro: 14% il contributo a livello globale a carico dei trasporti su gomma, 16% quello degli allevamenti.
Quest'ultimo numero, essendo il calcolo delle emissioni annuali, NON include la CO2 che circola da centinaia di anni in atmosfera e che un tempo era carbonio fissato nei boschi e foreste che sono state abbattute per far spazio ad animali da allevamento al pascolo o a coltivazioni di mangimi vegetali per gli stessi.

Unknown ha detto...

Tra l'altro, come aveva ironicamente fatto vedere Top Gear, gli animali e le mucche in particolare rilasciano in atmosfera quantità discrete di metano dovuto alla digestione anaerobica. Perché non sfruttare questo metano per la trazione o per il riscaldamento domestico, anche perché così libero è una minaccia per il pianeta ben superiore rispetto all'anidride carbonica.

Anonimo ha detto...

Non è un caso che l'abbia visto su Top Gear (programma da appassionati pistonisti della BBC): il primo governo al mondo a pensare di tassare gli allevatori a compensazione della enorme quantità di metano (gas serra 20 volte più potente della CO2, ossia 1 tCH4 è pari a 20tCO2eq) prodotto dagli animali allevati in modo sia estensivo che intensivo, è stato quello britannico.

Quello del recupero energetico del metano - prodotto in ogni caso quando materia organica viene depositata in condizioni anaerobiche - è del resto una diffusa realtà: è obbligatorio per legge in tutte le discariche europee che includono la parte umida del RSU e si sta diffondendo (quando ci si riesce...) anche nel caso degli allevamenti intensivi.