Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


mercoledì 21 novembre 2007

Rete di idrogeno o rete elettrica ?

Abbiamo ricevuto un intervento da parte dell'Ing. Silvano Robur nello spazio dedicato ai commenti relativi ad un nostro post del 17 u.s. dal titolo "L'idrogeno, la "Banca Bassotti & Sons" e Rifkin" (cliccare sopra per leggere il post) che riteniamo utile inserirlo in prima pagina poichè mette sul tavolo della discussione argomenti molto interessanti. Ecco di seguito l'intervento dell'Ing. Robur:

Soffermiamoci sul problema di costi e di rendimenti partendo da un presupposto di base : che d'ora in avanti l'energia dovrà essere prodotta e distribuita da una rete fatta da utenti. Se volete possiamo chiamarla "produzione dal basso". Ed è il sistema che ci permette di passare da un sistema di produzione di energia centralizzata ad un sistema di produzione distribuita. Questo sistema ci permetterà di produrre, scambiare, consumare energia prodotta localmente da fonti rinnovabili.
Concentriamoci un attimo sulla rete. Di che rete vogliamo parlare ? Rete di idrogeno o rete elettrica ? Vediamo nel dettaglio le due reti :
a) Rete di idrogeno : prima di immettere idrogeno nella rete devo pensare a produrlo. E qui sono dolori. Se lo produco da energia elettrica .... come la produco l'energia elettrica ? Mi direte : da fonte rinnovabile !!! Bene !! Poi devo comprimerlo con dei compressori centrifughi spendendo altra energia per poterlo farlo viaggiare negli idrogenodotti. Questo per ridurre le perdite di pressione. E qui sono dolori. Le normali tubature di ferro si comportano come un colabrodo quando si fa passare l'idrogeno. Quindi dovremmo rivestirle di qualcosa per evitare l'effetto colabrodo.
Non è finita ! Devo pensare anche alla protezione catodica per poter preservare il tubo dalla corrosione. Quindi devo spendere energia elettrica per fare questo.
Le tubazioni poi passeranno su proprietà : quindi dovrò pensare a fare degli espropri o servitù. E qui sono denari in geometri e notai !
Poi devo pensare all'energia da spendere per riportarlo a pressioni di lavoro. Normalmente devo passare da 70 bar a 0.020 bar.
Siccome l'espansione è adiabatica (non c'è scambio di calore) il mio riduttore di pressione mi si copre di una cattedrale di ghiaccio, bella a vedersi ma deleteria nel far funzionare il riduttore tanto da bloccarlo. Mi tocca scaldare l'idrogeno con una resistenza elettrica .... a questo punto mi fermo nella descrizione perché mi stanno venendo le lacrime agli occhi. Mi sto facendo del male.
b) Rete elettrica : non dobbiamo inventarla, c'è già ! La nostra casa è alimentata a 230 V e preleva energia da una cabina dove un trasformatore preleva tensione a 20 kV. A sua volta la linea a 20 kV è connessa ad una sottostazione elettrica che è connessa alla rete nazionale in alta tensione a 380 kV. Il rendimento di trasmissione dell'energia elettrica : 90 % !!!!

Si accettano critiche !!
Un saluto a tutti !!

Silvano Robur
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13 commenti:

Anonimo ha detto...

Vi mando questo articolo che ho scoperto dalla rete :

L’Algeria vuole portare elettricità solare in Germania

Algeri, 19 novembre – Una società algerina punta a realizzare una rete di trasporto di elettricità solare per la Germania. Lo ha reso noto la stessa società, la New Energy Algeria (Neal), al quotidiano El Moudhaid. Neal fa capo per il 45% a Sonatrach, per un altro 45% all’utility del gas Sonelgaz e il restante 10% all’azienda agro-industriale Semouleries Industrielles de la Mitidja.
Il chief executive Tewfik Hasni ha detto che il progetto “Energia pulita dal deserto” punta a costruire una rete di 3mila chilometri che collegherà la città algerina di Adrar fino alla città tedesca di Aachen. La rete passerà per la Sardegna, l’Italia, la Svizzera e poi la Germania.
Hasni avrebbe detto che l’elettricità arriverebbe inizialmente da un impianto ibrido gas - solare a Hassi R'Mel, nella provincia centrale M'Zab e avrà una capacità di 150 MW. Andrà a regime alla fine del 2009. L’impianto dovrebbe essere il primo di una serie di impianti ibridi che Neal vorrebbe realizzare per 500 MW, ovvero il 5% della capacità di generazione nazionale, entro il 2010. Quando le tecnologie miglioreranno, Hasni vorrebbe stabilire impianti solari puri senza più il bisogno di ricorrere al gas.

Questo articolo l'ho preso da e-gazete.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Silvano, vediamo di che si tratta. Speriamo che non sia la solita cattedrale nel deserto. Se la centrale funzionasse con la tecnologia a concentrazione descritta da Rubbia temo che non darà i risultati sperati. Secondo qualcuno il termosolare a concentrazione è difficoltoso da realizzare ed ha una bassa efficienza. Il sospetto viene anche dal comunicato stampa che dichiara una realizzazione ibrida dell'impianto algerino. Andrà a finire che funzionerà solo e sempre a gas?

Anonimo ha detto...

La concentrazione di rubbiana memoria non penso che possa dare risultati apprezzabili sul lungo periodo. Va ricordato che nella produzione dei pannelli fotovoltaici si stanno apprezzando aumenti nei rendimenti anche se siamo lontani dai rendimenti di un ciclo Rankine. Per contro il termodinamico solare richiede una complessità di impianto non indifferente. Dovrei avere del materiale da inviarti. Dove posso inviartelo ?

Anonimo ha detto...

Studi dicono che oltre una certa soglia di potenza installata (> 200.000 Kw) gli impianti a concentrazione sono già attualmente più convenienti del fotovoltaico. Vorrei far notare che questo progetto sembra far parte del più ampio disegno del TREC "Trans-Mediterranean Renewable Energy Cooperation" . su questo sito tutte le informazioni: http://www.trecers.net/

Saluti

Anonimo ha detto...

Si è vero. L'ho letto anche io. Questo grazie al maggior rendimento del ciclo Rankine rispetto all'elettricità direttamente prodotta dai pannelli fotovoltaici. Ma non ho però i dati numerici. Ne sapete qualcosa ?

Anonimo ha detto...

Allora è tutta una balla, la storia che la rete elettrica è sull'orlo del collasso! A Manhattan stanno costruendo la supergrid con cavi elettrici superconduttori mantenuti a temperature criogeniche solo per hobby! Non sapevo che per tirare tubi di idrogeno dovessero espropriare case, pensavo che potessero far passare i tubi sotto le strade come fanno con i tubi del metano. Meno male che c'è Robur l'illuminato e MondoElettrico il credulone.

Anonimo ha detto...

Scusami ma l'oggetto della discussione è quale tipologia di rete scegliere : tra idrogeno ed elettrica.
Cosa c'entrano i cavi raffreddati con l'idrogeno con l'oggetto della discussione ?
Se a Manhattan usano rinfrescare i cavi elettrici con l'idrogeno ben per loro.
Se poi non pagano nè gli espropri nè le servitù .. ben per loro. Qui in Italia si pagano ... e tanto.
Rimaniamo con i piedi in Italia e seguiamo l'oggetto di discussione.
Non sono portatore di nessuna fiaccola di verità assoluta.
Siamo qui per confrontarci, caro anonimo ... di Manhattam.
Ti posso solo dire che la perdita di energia per trasmissione di una linea elettrica trifase è P = 3xRxIxI. Domanda : quale è il rendimento di trasmissione di una linea a idrogeno ? (Voglio essere magnanimo : diciamo che l'idrogeno che dobbiamo trasportare ci viene regalo da Babbo Natale in quantità prossime all'infinito).
Aspetto notizie ... da Manhattam !

Massimo J. De Carlo ha detto...

Andrea R,
un documento di Domenico Coiante, che conosce ed ha studiato a fondo l'argomento, afferma tutt'altro, il marchingegno di Rubbia non è così efficiente in realtà.
http://www.aspoitalia.net/index.php?option=com_content&task=view&id=59&Itemid=38

Per l'Anonimo,
che ha detto " Meno male che c'è Robur l'illuminato e MondoElettrico il credulone". Le saremmo molto grati se fornisse dei dati più illuminanti in modo da diventare meno creduloni invece di fare affermazioni campate in aria. In attesa ringraziamo in anticipo.

Peers ha detto...

Questi si che hanno capito tutto!!
http://www.automobileidrogeno.com/homeit.php
http://www.andareaidrogeno.it/index1.html
Allora che si fà? Raccogliemo le firme pure noi ??

Massimo J. De Carlo ha detto...

Già c'è chi raccoglie firme per i veicoli elettrici. Ma il risultato non è molto entusiasmante perchè non è pubblicizzato.
http://www.cleanvehicle.com/petition.php?lang=it

Peers ha detto...

Infatti io ho già firmato, rendere pubbliche queste iniziative spetta a chi è già informato e conosce i vantaggi dei veicoli elettrici come noi.
A me non piace stare con le mani in mano....

Massimo J. De Carlo ha detto...

Nick Van Deer Peers,
l'associazione EuroZEV si sta dando da fare attivamente su vari livelli: elaborando strategie e applicazioni. Servono firme ma soparattutto persone che si muovono... sperando di ottenere risultati nel più breve tempo possibile.

Anonimo ha detto...

Alcune critiche al senso logico:

Se l'elettricità viene da fonte rinnovabile, che è diffusa, si può pensare che anche la produzione di idrogeno sia altrettanto diffusa, quindi l'idrogeno non viaggerà sulla rete tanto quanto "viaggia" ora l'unità di energia elettrica, ma molto meno. Questo riduce le perdite per unità di energia fornita all'utenza.


Perchè mai dovrei usare una resistenza elettrica per scaldare la macchina dove espande l'idrogeno? intanto questa energia di pressione potrebbe benissimo essere sfruttata da una macchina apposta che da questa espansione generi potenza elettrica, e inoltre mi sembra molto meglio in caso di necessità bruciare l'idrogeno stesso piuttosto che produrre energia elettrica e poi farla passare attraverso una resistenza no?

quanto a problemi di notai e proprietari: ma non avevi iniziato il discorso pensando di usare la rete già esistente e modificandola? quel costo andrebbe imputato solo ai nuovi tratti e magari solo parzialmente anche ai vecchi