Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


mercoledì 14 novembre 2007

Sorrento: lotta alle emissioni inquinanti e sonore, solo veicoli elettrici?

La lotta alle emissioni sia inquinanti che sonore si realizza solo utilizzando veicoli elettrici. Qui di seguito uno stralcio un articolo on line:

La lotta al rumore e il miglioramento della qualità dell’aria si attua facendo rispettare i limiti di legge previsti per le emissioni sonore, chiudendo al traffico progressivamente la Città e regolamentando l’accesso alle altre zone consentendolo solo ai veicoli elettrici e a quelli conformi alle recenti direttive Euro 3\4 e imponendogli impianti per ridurre i fumi e le emissioni moleste . Invece di migliorare abbiamo fatto dei passi indietro: il piano di zonizzazione acustica, è divento obsoleto, senza mai essere utilizzato e c’è il fondato sospetto che il livello di rumorosità sia aumentato; il trasporto dei turisti per il Porto, che doveva avvenire con mezzi elettrici, viene effettuato con mezzi di tutti i tipi , vecchi e nuovi , talvolta riportanti scritte ecologiche che aggiungono al danno la beffa .

Estratto on line qui

9 commenti:

Chart Smart ha detto...

Nice Blog :)

Anonimo ha detto...

L'articolo nel suo complesso riassume il problema dell'impatto della massa del traffico nei centri urbani richiamando l'attenzione sulla necessità di un rilancio del mezzo di trasporto pubblico.
Si parta dal presupposto di base che lo spazio occupato da un ingorgo prodotto da 1000 auto a benzina è esattamente uguale a quello di 1000 auto elettriche.
Dal punto di vista delle emissioni sarebbe preferibile queste ultime alle prime.
Ma per un momento andiamo ad analizzare il problema dello spazio occupato dal volume dell'automezzo, sia elettrico che a combustione, in termini di superficie sottratto alla colletività per farne dei parcheggi (ad uso dell'automezzo privato ma a carico della collettività, costo da 200 €/mq in su) anzichè delle piste ciclabili o qualcos'altro di più socialmente utile.
Se invece di 1000 auto, elettriche o non, utilizzassi un tram, bus, filobus o bus elettrico ecco che il nostro centro storico si sarebbe liberato da un gran problema e dagli spazi occupati dalle auto. Con beneficio di ingombro per le piste ciclabili e per le continue nevrosi a cui gli automobilisti sono soggetti.
Se poi facciamo una analisi sul possesso del mezzo pubblico ciò che ne traggo sono delle considerazioni sul masochismo dell'uomo medio italiano. Partiamo dal presupposto che si acquista un'auto che si usa, quando va bene, 2 ore al giorno. In qualsiasi fabbrica il macchinario che viene acquistato deve lavorare, minimo, dalle 8 alle 24 ore. Altrimenti quando lo ammortizzo ? A questo ci aggiungiamo il costo dell'assicurazione, la tassa di proprietà, il costo dell'autorimessa ......
Ho abitato per 4 anni nel centro storico di Fabriano senza avere la macchina. Mi sono sempre mosso con il mezzo pubblico. In vacanza, la prendo a noleggio sul posto. Eppure non mi sento un marziano. Adesso l'ho dovuta acquistare perchè sono andato ad abitare in campagna in posto irragiungibile dai mezzi pubblici.


Silvano.

(Per Massimo : Se ti devo chiamare Massimo, per par condicio, mi puoi chiamare Silvano. Tra persone civile i vari Dott. e Ing. sono inutili orpelli rindondanti che mal si addicono in un epistolare rapporto di civile confronto)

Massimo J. De Carlo ha detto...

Silvano - viva la par condicio, ti rispondo. Siamo d'accordo. Sai che in Giappone non si può acquistare una macchina se non si dimostra di avere un posto dove ricoverarla di notte o di giorno. Questa è civiltà. Non si può rendere una strada cittadina un luogo dove lasciare la macchina, ridurre la carreggiata, impedire lo scorrere del traffico (pubblico). Un discorso messo sul tavolo dagli anti-elettrici è questo: non si può pensare di sostituire le macchine col motore a scoppio con le auto elettriche. Certo! Ci mancherebbe altro. Non dovrà (potrà) essere così. Ma gli anti-elettrici in effetti non sono altro che pro-endotermico mascherati da mobilitatisti-sostenibili. Io penso che la migliore mobilità urbana sia quella elettrica: autobus elettrici, filobus anche i tram ... ma non sono del tutto convinto che siano economicamente vantaggiosi, per non dimenticare i taxi elettrici. Ritengo che non potremo pensare ad un futuro prossimo o lontano con tanti veicoli elettrici privati quanto sono gli attuali endotermici non perché svi sarà un rinsavimento della mobilità quanto piuttosto a causa di un declino inevitabile per le condizioni economiche della popolazione per il costo sempre più gravoso delle fonti energetiche.
Ciao,
Massimo

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo.

Io non sono un pessimista.
Però prevedo un generale rallentamento della crescita mondiale a causa delle incertezze derivanti dalle risorse energetiche.
Passare alle fonte rinnovabili sarà una scelta obbligata.
Dovremo pensare più all'uso delle cose che a possederle.
Cerco di chiarire altrimento passo per marxista.
Se voglio abitare in una casa non vedo perchè la debbo acquistare.
Dove la politica dell'edilizia sociale funziona le persone preferiscono vivere in affitto anzichè acquistare la casa.
Si eviterebbe di immobilizzare immani risorse finanziare nell'acquisto della casa anzichè vitilazzare la massa monetaria circolante che è quella deputata alla formazione del P.I.L.
Inutile dire che qui in Italia l'edilizia sociale non funziona da almeno una ventina di anni. Questo discorso non è quindi applicabile.
Per analogia possiamo trasporre questo discorso su uso e proprietà all'automobile. In primo luogo se vogliamo fare una transazione verso l'elettrico dobbiamo pensare a delle conversioni come è stato fatto per la 500. Un'auto elettrica progettata e costruita ex novo sarebbe incompatibile con il limitato potere di acquisto della maggior parte degli italiani. Quindi utilizzando i telai della auto in circolazione avremmo la possibilità di governare dal punto di vista ambientale una rivoluzione elettrica. Sarebbe infatti impensabile di rottamare tutto il parco macchine circolante per farne delle auto elettriche. Basti pensare che i forni ad induzione, usualmente deputati al conferimento della ferraglia per farne dei pani di metallo grezzo, sono voraci divoratori di energia elettrica. Ma come tu hai sottolineato il trasporto pubblico dovrà essere il vero protagonista con tutta la sua potenzialità in fatto di trazione elettrica.
Filobus (Ad Ancona la linea 1 e 4 sono serviti da filobus che vanno anche a batteria, sono dei gioiellini !!! ), autobus elettrici (Ci sono a Firenze e Cesena), tram. Ecco la risposta.
Ma tutto passa per la conversione di ciò che abbiamo in ciò che vorremmo avere. Se poi vogliamo usare l'auto non vedo perchè dovremmo possederla. Ne potremmo avere una in comune e condividerla con tutti coloro che vivono nel condominio secondo le esigenze di ciascuno. Se voglio andare in montagna posso usare il treno (dopo aver risolto il problema delle cimici ...) senza che mi venga un esaurimento prendendo l'autostrada. Per i piccoli spostamenti posso usare un ciclomotore elettrico, così come fa il Bardi.
Non mi pare di voler tanto. Vorrei solo incominciare.
Silvano.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Condivisibile, Silvano. Neppure io sono pessimista altrimenti mi metterei da una parte nel mio eremo a giocare a carte con gli amici. Invece mi agito e cerco le soluzioni ad alcuni problemi energetici per quanto io, nel mio piccolo, riesca a fare. Io vedo due estremi per la mobilità privata e una via di transizione che non so se sia lunga, breve o brevissima. Gli estremi sono rappresentati dalla situazione attuale nella quale più o meno tutti abbiamo almeno una macchina a famiglia e una futura nella quale la macchina (non da lavoro) sarà una eccezione. A prescindere di quale possa essere la transizione in termini temporali il retrofit elettrico è senza dubbio la meno energivora e più razionale. Lavoriamo in questa direzione.
Ciao.

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

Perche non:)