A marzo 2014 l'indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,5% rispetto a febbraio. Nella media del trimestre gennaio-marzo l'indice ha registrato un aumento dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.
Corretto per gli effetti di calendario, a marzo 2014 l'indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,4% (i giorni lavorativi sono stati 21 come a marzo 2013). Nella media dei primi tre mesi dell'anno la produzione è aumentata dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
A marzo l'indice destagionalizzato registra una variazione congiunturale positiva solo nel raggruppamento dei beni strumentali (+0,6%); diminuiscono invece i comparti dei beni di consumo (-3,2%), dell'energia (-0,5%) e dei beni intermedi (-0,1%).
Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a marzo 2014, aumenti tendenziali nei raggruppamenti dei beni intermedi (+2,9%) e dei beni strumentali (+2,7%). Segna una flessione marcata il comparto dell'energia (-11,1%) e, in misura più lieve, quello dei beni di consumo (-1,6%).
Per quanto riguarda i settori di attività economica, a marzo 2014 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+7,5%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+5,1%) e dell'industria del legno, della carta e stampa (+5,0%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-12,1%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,4%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-8,1%).
Il nostro grafico realizzato prendendo i dati ufficiali ISTAT a partire dal gennaio 20011.
L'andamento della produzione industriale degli ultimi tre anni mostra un calo molto evidente anche se negli ultimi mesi sta registrando una stabilizzazione ed un apparente lieve, lievissima, risalita. Ma la paura aumenta quando andiamo a vedere il vecchio grafico degli indici della produzione industriale con i dati della Banca d'Italia destagionalizzati con base 100 del 2010 a partire dal gennaio 2003.
Corretto per gli effetti di calendario, a marzo 2014 l'indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,4% (i giorni lavorativi sono stati 21 come a marzo 2013). Nella media dei primi tre mesi dell'anno la produzione è aumentata dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
A marzo l'indice destagionalizzato registra una variazione congiunturale positiva solo nel raggruppamento dei beni strumentali (+0,6%); diminuiscono invece i comparti dei beni di consumo (-3,2%), dell'energia (-0,5%) e dei beni intermedi (-0,1%).
Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a marzo 2014, aumenti tendenziali nei raggruppamenti dei beni intermedi (+2,9%) e dei beni strumentali (+2,7%). Segna una flessione marcata il comparto dell'energia (-11,1%) e, in misura più lieve, quello dei beni di consumo (-1,6%).
Per quanto riguarda i settori di attività economica, a marzo 2014 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+7,5%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+5,1%) e dell'industria del legno, della carta e stampa (+5,0%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-12,1%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,4%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-8,1%).
Il nostro grafico realizzato prendendo i dati ufficiali ISTAT a partire dal gennaio 20011.
L'andamento della produzione industriale degli ultimi tre anni mostra un calo molto evidente anche se negli ultimi mesi sta registrando una stabilizzazione ed un apparente lieve, lievissima, risalita. Ma la paura aumenta quando andiamo a vedere il vecchio grafico degli indici della produzione industriale con i dati della Banca d'Italia destagionalizzati con base 100 del 2010 a partire dal gennaio 2003.
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