Un progetto pilota con un pozzo profondo mille metri. Sfruttato il calore, l'acqua è rimessa in falda. Sarà ammortizzato in due anni e mezzi. Mentre il prezzo del petrolio sale, a Grado c’è un pozzo che scende. Deve arrivare a mille metri di profondità per poter sfruttare l’energia geotermica necessaria a riscaldare alcuni edifici pubblici. È questo l’obiettivo del progetto pilota avviato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia per incentivare lo sfruttamento di questa risorsa da parte di amministrazioni pubbliche e soprattutto di privati. A fronte di una spesa iniziale di 1,5-2 milioni di euro, il rientro dei costi è garantito entro due anni e mezzo. Il pozzo per la ricerca di energia geotermica è stato aperto sulla Spiaggia Azzurra di Grado, nella zona più occidentale dell’Isola del sole. Qui ci sono le condizioni ideali del terreno per poter sfruttare la geotermia profonda con perforazioni fino a mille metri di profondità, alla ricerca di acqua con una temperatura sufficientemente alta. Il progetto, che gode di un finanziamento europeo di 1,2 milioni di euro e di un investimento regionale di 400 mila, procede nella giusta direzione, ma non senza sorprese: la temperatura per il momento risulta lievemente inferiore al previsto, ma la grande portata d’acqua che si è scoperta compensa l’inconveniente. «Una temperatura di 55 gradi è ideale per poter garantire il riscaldamento tramite i termosifoni», spiega Roberto Della Torre, della direzione centrale Ambiente. «Ciò che ci serve dell’acqua è il suo calore: ottenuto quello, la risorsa idrica viene reimmessa nella falda». Il Friuli-Venezia Giulia, che da tempo si è dotato di un Piano energetico regionale, oltre che sulla geotermia profonda sta investendo anche su quella superficiale, già diffusa nella bassa pianura friulana. In questo caso la perforazione è minore, 300-500 metri, al fine di raggiungere una temperatura di 40 °C. Per le future ricerche geotermiche la Regione potrà disporre di un ulteriore finanziamento europeo di 8 milioni di euro.
corriere.it
(Foto della torre di perforazione)
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10 commenti:
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Comunicazione di servizio : scusa Massimo. Avrei in mente di preparare un articolo sul risparmio energetico degli edifici.
Si parla sempre di nuove fonti di energia : la prima forma di energia è il risparmio.
Io sono tra quelli che tra scegliere di bruciare il legno nel caminetto preferisce foderarne le pareti della propria abitazione.
Io te mando : vedi tu se possa essere adatto.
Scusate l'interruzione.
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Questa è una bella notizia.
Una piccola osservazione : nell'articolo viene detto che a 50 gradi si può far funzionare un termosifone. Non è proprio così.
Diciamo che il rendimento ottimale di un termosifone, con il quale si procede al dimensionamento vero e proprio, si ha alla temperatura dell'acqua di 80 gradi.
Con l'acqua a 50 gradi bisognerà adottare termosifoni più grandi per compensare con una maggiore superficie di scambio termico la minor temperatura.
Silvano,
ottimo, procedi senza indugio.
silvano robur..nel mio impianto a pavimento l acqua nn supera mai i 30 gradi C°....50C° sarebbero più che sufficenti,anzi troppi!!!
Classica situazione dove si fanno le cose per bene, ma si dimenticano i punti più importanti!!
Sicuramente ci sarà un risparmio enorme,colossale, ma con l impianto a terra sarebbero indipendenti,cosa che nei piani alti della politica-religiosa nn vogliono che succeda,la gente indipendente e informata è pericolosa per le loro tasche!
Ecco perchè puntano all idrogeno,al monopolio della corrente!!
Mondo elettrico ma il famoso discorso che potevamo decidere da quale gestore utilizzare l energia com'è finito??
Beppino1985
Ciao Beppino 1985.
Se la temperatura è troppo alta per l'impianto a pavimento possiamo usare una valvola miscelatrice a tre vie con tasca termometrica in maniera tale da avere sempre la temperatura richiesta di 30.
I 50 gradi ce li teniamo buoni per riscaldare l'acqua della doccia.
Posso chiederti una cosa : l'impianto che hai, l'hai fatto a secco o tipo tradizionale ?
Sono sincero, non conosco la differenza, posso dire che ho montato una caldaia a condensazione e pannelli radianti...non saprei dire di più al momento!
La differenza è semplice : a secco i pannelli sono montati su di un pavimento già esistente con moduli isolanti su cui vengono adagiati le serpentine. Sopra le serpentine vengono sistemate i pannelli metallici e sopra di questi il pavimento, di solito un parquet prefinito.
A umido, i pannelli sono annegati in una matrice cementizia su cui viene poi posato il pavimento.
Pregi e difetti : con quello a secco l'impianto ha una risposta rapida alle variazioni di carico. In quello a umido, o tradizionale, l'impianto risente dell'inerzia termica derivante dalla presenza massiccia del calcestruzzo messo sopra le serpentine. Ci vuole tempo per riscaldarsi, ci vuole tempo per raffredarsi. Tutto qui.
Allora confermo!!
Il mio impianto è tradizionale!!
Hanno lasciato le volte scoperte e poi dopo vari lavori di consolidamento....isolanti e serpentine una bella colata di cemento e pavimento in cotto sopra!!
bello il tuo articolo sulla geotermia...
Grazie Beppino 1985 del tuo complimento. Quanto prima ne farò un altro sul risparmio energetico in edilizia. Volevo sapere se avevi problemi con l'inerzia termica. Quanto tempo ci mette l'impianto ad andare a regime ?
5 ore bastano ?
mmhhh......si 5-6 ore sono più che sufficenti!!
il piano è coibentato con pannelli di sughero spessi circa 2-3cm...sono favolosi....caldo d inverno e freschissimo d estate e acusticamente zero problemi!!
L impianto funziona magnificamente e spendiamo per un appartamento di circa 85mq tra cucina e riscaldameto e doccia circa 400 euro all anno!!
Ho le bollette davanti i miei okki ora!!
E considera che molta aria calda và nel piano superiore di 85mq ankora da ristrutturare e fà skifo!!
C'è una caldaia a pellet....ma la odio e fà caldo solo nei suoi paragi..la colpa e del piano però poco o per nulla efficente!!
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