Le linee guida per una nuova politica dell'ambiente adottate dalla Tavola rotonda voluta dal presidente Nicolas Sarkozy.
AGRICOLTURA
- Riduzione del 50% dell'uso dei pesticidi con l'introduzione di metodi alternativi.
- "Congelamento" della situazione attuale sugli Ogm fino all'esame della legge nel gennaio 2008.
TRASPORTI
- Instaurazione di un "eco-premio": l'acquisto di auto "ecologiche" darà diritto ad un "bonus" finanziato da un tassa annuale per le auto più inquinanti.
- Instaurazione di una "eco-tassa" per i tir nel 2010.
- Stop alla costruzione di nuove autostrade.
- Incentivo al trasporto di merci su rotaia con la costruzione di due nuove linee ferroviarie nord/sud-est e nord/sud-ovest.
- Sviluppo delle linee ferroviarie ad alta velocità.
- Traffico aereo: riduzione del rumore del 50% e riduzione del 50% del consumo di carburante e di emissione di CO2 entro il 2020.
- Costruzione di 1.500 chilometri di tramvie.
EDILIZIA
- Tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a basso consumo energetico dal 2010. Per il privato, dal 2012.
- Per le costruzioni vecchie, rinnovo termico di tutti gli edifici pubblici entro il 2015. Incentivi per i privati.
ENERGIA
- Impegno a creare una tassa "clima-energia" (tassa carbonio) e ad alleggerire la tassazione sul lavoro.
- Sviluppo delle energie rinnovabili per raggiungere l'equivalente di 20 milioni di tonnellate di petrolio entro il 2020.
- Estensione dell'etichetta energia a tutti gli apparecchi elettrici a alto consumo.
SALUTE
- Miglioramento della qualità dell'aria, con la riduzione dell'inquinamento da particelle fini.
- I prodotti fitosanitari con sostanze "estremamente preoccupanti" saranno vietati alla vendita dal 2008.
fonte : la nuova ecologia - legambiente
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7 commenti:
Preg.mo Dott. Massimo De Carlo,
mentre i nostri cugini d'oltralpe mostrano un dinamismo per i temi enegertici-ambientali qui in Italia ancora la nostra classe politica ha poche idee e confuse.
Ho letto di disegni di legge per la costruzione di idrogenodotti (?!) che dovrebbero servire a distribuire l'idrogeno senza spiegare come dovrebbe essere prodotto. L'economia all'idrogeno come profetizzato da Rifkin è una chimera irragiungibile causa i rendimenti energetici connessi alla produzione dell'idrogeno ed al suo utilizzo. Non parliamo poi dell'utilizzo dell'idrogeno per l'autotrazione. E' senza altro più conveniente un'auto alimentate a batterie seppure al piombo anzichè al litio. Il Doblò usato in Norvegia (esiste un filmato su You Tube) a batterie ha fatto il pieno in poco più di 10 minuti. Dobbiamo puntare sulla conversione delle auto in elettriche anche mediante consorzi per la distribuzione della componentistica.
Così come si usa per la conversione in per le auto a metano. In questo modo avremmo occasione di limitare i costi anche a 5'000 / 6'000 Euro per conversione. La cosa più sorprendente è che la norma che permette la liberizzazione della conversione delle auto in elettriche non è stata nemmeno inserita in finanziaria. Non esite nemmeno una traccia in quei vitupirati emendamenti che appesantiscono la massa cartacea dai poveri contenuti.
Pare che i nostri cugini d'oltralpe possano produrre energia elettrica da fonte elettronucleare ad un costo di 8 centesimi di Euro al kWh. Non è chiaro se vi siano compresi i cosidetti costi di infrastrutturazione che comprendono la linea di trasmissione e quella di distribuzione. La confusione impera anche sui costi di produzione dell'energia in funzione della fonte. Le chiedo : esiste un sito attendibile dove possiamo veramente conoscere quali siano i costi dell'energia elettrica in funzione della fonte di produzione ?
Dott. Ing. Silvano Robur
D'accordo con Lei al 100%. Per quanto riguarda i costi di produzione dell'energia si dovrebbe trovare qualcosa nel sito web di ASPO Italia (vedere indirizzo nelle label qui accanto). Una cosa è certa il nucleare è assolutamente antieconomico senza conteggiare i costi aggiuntivi dello smaltimento (chiamiamolo così) delle scorie.
Un articolo su il Giornale:
"Edf, in rosso la produzione col nucleare .
28 Giugno 2005 - Edf, primo produttore al mondo di elettricità generata da centrali nucleari (cioè quella considerata meno cara), è in attivo solo grazie ai suoi settori di trasporto e distribuzione (lew reti ad alta e bassa tensione), cioè i settori non sottoposti alla concorrenza, altrimenti continuerebbe a essere in rosso. Lo affermava ieri il quotidiano francese Les Echos, rilevando come nel 2004 la produzione abbia perduto 99 milioni di euro mentre il trasporto ne abbia guadagnato 347 milioni e la distribuzione 655 milioni...In Italia è da qualche tempo in corso una campagna per il ritorno al nucleare, queste cifre, finora poco conosciute nel nostro Paese, suonano come un campanello di allarme, anche se l'interesse dell'Enel verte su nuovi impianti (gli Epr) più avanzati rispetto a quelli attualmente in funzione. Enel, comunque, fino alla realizzazione dei nuovi reattori, ritirerà energia da Edf prodotta dalle centrali nucleari, e va detto che il prezzo richiesto dal gruppo energetico francese è decisamente più basso di qualsiasi altro concorrente europeo del settore."
(ilgiornale.it)
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